Per un giorno, Cinecitt&agrave; World si &egrave; trasformata da parco divertimenti cinematografico a location ideale per gli amanti di Ferrari e delle sgommate. Perch&eacute; &egrave; alle porte di Roma che Fabio Barone, presidente del club di proprietari Ferrari &quot;Passione Rossa&quot;, ha mostrato agli appassionati la livrea della F8 Tributo con cui tenter&agrave; una nuova impresa.  La nuova impresa di Fabio Barone  Il pilota capitolino, che vanta gi&agrave; 4 titoli Guinness in bacheca, intende percorrere la strada panoramica che conduce ai Santuari di Meteora, in Grecia, in meno di 178 secondi, superando l&#39;attuale primato detenuto da un pilota di origine greca. L&#39;impresa prevede 4 km di tornanti e curve a oltre 500 metri di altezza da percorrere in meno di 3 minuti, in una strada che in alcuni punti non presenta alcuna protezione. Il tutto, al volante della F8 Tributo da 720 cv.  Fabio Barone e la Ferrari F8 Tributo: il video  In attesa del giorno fissato per la scalata, Barone ha guidato la F8 Tributo davanti al pubblico di Cinecitt&agrave; World, lasciando &quot;sfogare&quot; per un po&#39; il V8 della supercar. Ecco l&#39;esibizione.    Ferrari e Marina Militare per un evento di solidariet&agrave;: c&rsquo;&egrave; anche la F8 Tributo 

Prima di affrontare una nuova impresa in Grecia, il pilota romano si &egrave; esibito davanti al pubblico di Cinecitt&agrave; World

Ferrari, il tricolore nella F8 Tributo di Fabio Barone

        RM Sotheby's, spesso, mette all'asta non soltanto auto d'epoca o supercar, ma anche pezzi di ricambio, parti speciali, souvenir e motori. A tal proposito, dal 22 al 29 marzo l'asta Garagista Collection metter&agrave; a disposizione tanti accessori appartenenti a marchi tra i pi&ugrave; prestigiosi in circolazione, tra cui ovviamente Ferrari. A spiccare &egrave; un motore V12 nuovo di zecca di una Fxx-K, versione pi&ugrave; potente e omologata solo per l'uso in pista della hypercar Fxx.  Ferrari F140 DA: dati tecnici Si chiama F140 DA, ed &egrave; uno dei dodici cilindri pi&ugrave; potenti di sempre della storia Ferrari, un 6.3 da 860 cv, ovvero quasi 140 cv/L. Nonostante fosse un propulsore termico, questo V12 era assistito elettricamente da un sistema Kers per il recupero di energia cinetica tramite frenata rigenerativa, per un totale di 1.050 cv e 900 Nm di coppia. Il V12 resiste: ecco tutte le auto che lo propongono nel 2023 Ferrari F140 DA: quanto costa Il prezzo del motore in questione, che viene venduto nella sua cassa originale, va tra le 200.000 e le 350.000 sterline, al cambio dai 230.000 ai 400.000 euro circa. Praticamente, il prezzo di una supercar. Ferrari 250 GT California Spider, l'asta da record raggiunge 17 milioni       

Si tratta dell'F140 DA, motore da 6,3 litri e 1.050 cv della Fxx-K, ed &egrave; uno dei dodici cilindri pi&ugrave; potenti di sempre mai costruiti a Maranello

All'asta il V12 Ferrari che costa quanto una supercar

        Chi fa drifting lo fa con auto preparate appositamente e su strade idonee. Tutto ci aspetteremmo, tranne che vedere una Ferrari 488 Pista eseguire una serie di "ciambelle" nel bel mezzo di una strada di New York. Ma &egrave; successo: e c'&egrave; un video a testimoniarlo. Ferrari, "ciambelle" a New York: il video Il filmato riproduce una 488 Pista verniciata di nero da almeno 300mila euro mentre fa drifting sulla celebre Fifth Avenue. A rendere la performance pericolosa &egrave; il fatto che sul marciapiede ci siano decine di pedoni: se il guidatore avesse sbagliato di poco le curve o i cosiddetti burnout, avrebbe potuto facilmente perdere il controllo e colpire alcuni di questi passanti. Tuttavia, dopo le "ciambelle", il ferrarista si gira, evitando per un pelo un marciapiede, e va via. Verso la fine del video , si notano anche una Lamborghini Gallardo Spyder e una BMW M3 sullo sfondo, forse a indicare che la 488 Pista stesse partecipando a una sorta di raduno.  Derapa in BMW per il pubblico, ma rimedia solo una brutta figura VIDEO       

Un esemplare in nero della supercar di Maranello si &egrave; esibito in un drift sulla celebre Fifth Avenue

A New York la derapata della Ferrari 488 Pista vale 300mila euro!

        Per una volta, Novitec si &egrave; concentrata maggiormente sull'aspetto emozionale di una supercar evitando di modificare in maniera eccessiva la carrozzeria. L'ultima auto su cui il tuner tedesco ha "messo mano" &egrave; la Ferrari 296 GTB, bellissima nei suoi colori esterni ma ancora pi&ugrave; coinvolgente con il suono del suo V6 biturbo ibrido aggiornato con le "cure" dell'elaboratore.  Ferrari 296 GTB by Novitec: i lavori Novitec ha infatti predisposto dei nuovi scarichi con terminali in acciaio inossidabile, &egrave; intervenuta sull'aspirazione del turbo, nuove ruote e molle delle sospensioni. Gli interventi aumentano la potenza del motore da 818 a 868 cv, mentre i cambiamenti meccanici conferiscono alla Ferrari un assetto ancora pi&ugrave; sportivo e ribassato. Ferrari 296 GTB by Novitec: il video L'impianto aftermarket fa "suonare" il V6 3 litri della 29 GTB in modo aggressivo, proprio come ci si aspetta da una supercar. Novitec ha provveduto a coinvolgere gli appassionati con un video. Buon ascolto.  Novitec Ferrari SF90 Spider, un concentrato di potenza e sportivit&agrave;       

Il tuner tedesco si &egrave; concentrato sul V6 biturbo ibrido della supercar di Maranello: la potenza sale a 868 cv, ma il lavoro pi&ugrave; importante riguarda gli scarichi

Ferrari 296 GTB, con Novitec il V6 ha un sound incredibile

La Ferrari Roma si aggiunge alla lunga lista dei modelli del Cavallino Rampante offerti anche in versione a cielo aperto. Lo fa seguendo una strada tradizionale e ormai abbandonata dalla maggior parte dei Costruttori, quella del tetto retrattile in tela. Sotto al cofano, il tradizionale V8 da 3,9 litri e 620 cavalli di potenza, privo di ogni tipo di elettrificazione. Il peso cresce, ma rimane sotto controllo: sulla bilancia la Roma Spider segna solo 84 kg in pi&ugrave; rispetto alla coup&eacute;. Per viaggiare con il vento tra i capelli senza rinunciare alle prestazioni.  Ferrari SF90 Versione Speciale, un&#39;aerodinamica tutta nuova    Il Cavallino punta sulla tela  Dopo Portofino, 296 GTS, F8 Spider e 812 Aperta, ecco che pure la Ferrari Roma entra nel club delle Rosse con cui poter viaggiare en plein air. Con una soluzione tecnica dalla lunghissima tradizione, ma diventata ormai insolita: il tetto in tela che mancava su una Ferrari dai tempo della F430 Spider e della 599 SA. La capote elettrica della Roma Spider si apre in 13,5 secondi, anche in movimento fino a 60 km/h, e include un ampio lunotto in vetro. Il sistema di ripiegamento &egrave; stato progettato per essere il pi&ugrave; leggero e compatto possibile, tanto che il baule mantiene l&#39;elevata capacit&agrave; di 255 litri, contro i 272 della coup&eacute;.  A livello estetico, la Roma Spider resta fedele allo stile del modello a tetto chiuso, integrando alcune soluzioni per alleggerire il design della parte posteriore. In particolare, sul portellone del baule &egrave; stato inserito un elemento a contrasto che alleggerisce la linea, ora priva del grande lunotto inclinato della coup&eacute;. Mantenuta anche l&#39;impostazione degli interni, impostati secondo la filosofia del &ldquo;dual cockpit&rdquo;, ovvero la presenza di un sistema di infotainment a disposizione del guidatore e uno esclusivo per il passeggero.  Roma Spider, V8 e prestazioni da coup&eacute;  La Ferrari Roma Spider eredita in toto la meccanica della coup&eacute;, con le ovvie modifiche necessarie a garantire la giusta rigidit&agrave; al telaio in assenza dei montanti del tetto. In particolare, i tecnici del Cavallino si sono concentrati sull&#39;irrobustimento del brancardo, sviluppato specificamente per questa versione della GT. L&#39;aggravio di peso &egrave; stato contenuto in soli 84 kg, con la Roma Spider che tocca quota 1.556 chilogrammi a secco: il rapporto peso/potenza resta cos&igrave; estremamente favorevole: 2,5 kg per cavallo.  Sotto al cofano, la Roma Spider nasconde un V8 da 3,9 litri dotato di doppio turbo, che eroga 620 cavalli di potenza e 760 Nm di coppia. Le prestazioni sono in linea con quelle della coup&eacute;: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi, da 0 a 200 in 9,7 secondi e velocit&agrave; massima dichiarata di oltre 320 orari. Ancora non dichiarato il prezzo della Roma Spider, che coster&agrave; presumibilmente alcune migliaia di euro rispetto ai 209.700 necessari per mettere in garage la coup&eacute;.  Come si cambia la frizione di una Ferrari F50? Spoiler: &egrave; un incubo 

La nuova scoperta di Maranello torna al tetto ripiegabile in tela e mantiene il V8 non elettrificato da 620 cavalli. Le prestazioni? Le stesse della coup&eacute;

Ferrari Roma Spider, il ritorno del tetto in tela

        Alla vigilia della 1000 Miglia di Sebring ci aspettiamo che sia la Ferrari Roma Spider a presentarsi come sostituta della Portofino M. Altre novit&agrave; sono in cantiere a Maranello, su tutte la Ferrari SF90 Versione Speciale. Ancor pi&ugrave; della variante SF90 Assetto Fiorano, la Versione Speciale sar&agrave; un'estrema interpretazione dell'ibrida plug-in da 1.000 cavalli. Le ultimissime soluzioni aerodinamiche sono finite nell'obiettivo di Varryx, che dal proprio canale YouTube rivela una configurazione differente in pi&ugrave; elementi rispetto alla SF90 Stradale.  Aerodinamica al centro dello sviluppo L'ala posteriore fissa &egrave; il particolare immediatamente riconoscibile e, dovesse essere un elemento confermato sul modello definitivo, allora avremmo un ritorno di una Ferrari stradale con un'ala fissa dai tempi della F50. Da allora l'evoluzione delle prestazioni aerodinamiche &egrave; passata attraverso la creazione di elevati valori di carico attraverso dispositivi attivi: spoiler posteriore, diffusore, canalizzazioni sul fondo. Stupisce il ritorno di un'ala "classica". Di certo, visto anche il design, &egrave; un richiamo immediato alla Ferrari 499P, la Hypercar che proprio a Sebring, venerd&igrave; prossimo, esordir&agrave; nel mondiale WEC nella classe di vertice. Il muletto della SF90 VS rivela anche altro, sul frontale mostra il raddoppio dello splitter, pi&ugrave; pronunciato insieme all'evoluzione del canale centrale, dell'S-duct. Altri indizi utili, su aree di intervento che portano alla Versione Speciale, le minigonne davanti alle ruote posteriori. Infine, &egrave; stata completamente ridisegnata la fascia posteriore che incornicia gli scarichi e ospita un diffusore con un minor numero di profili verticali nei canali esterni.       

Sebbene resti in dubbio l'adozione definitiva dell'ala posteriore fissa, i muletti rivelano profondi interventi sull'aerodinamica, che coinvolgono anche il diffusore della Ferrari SF90 VS

Ferrari SF90 Versione Speciale, un'aerodinamica tutta nuova

Sa come far discutere, Mansory. Gli interventi esagerati, appariscenti, di certo curatissimi nelle lavorazioni, fanno parte di un approccio che non risparmia nemmeno una hypercar come la Ferrari SF90 Spider.  Mansory F9XX - Tempesta Celeste deve, per forza di cose, eliminare ogni riferimento al Cavallino rampante. Non un logo, n&eacute; uno scudetto sulle forme dell&#39;ibrida plug-in da 1.000 cavalli dopo la radicale trasformazione. Una soglia di potenza che dovrebbe considerarsi di gran lunga al di sopra del potenziale medio al volante, proprio dei clienti Ferrari.&nbsp;    A tutto carbonio forgiato  Mansory va oltre, stravolge la SF90 Spider e propone un tuning riservato a 3 clienti, che decideranno di sottoporre la propria hypercar a una profonda cura che parte dall&#39;applicazione di elementi aerodinamici e di stile in fibra di carbonio.  Ogni particolare &egrave; realizzato in carbonio forgiato e va a modificare la fascia anteriore, il cofano, la cornice del parabrezza, per proseguire con la copertura del motore e l&#39;intero pacchetto aerodinamico: splitter-passaruota ventilati-ala posteriore-diffusore.  Aerodinamica in stile FXX  Ribattezzata Mansory F9XX - Tempesta Celeste, riporta alla mente la FXX e la FXX K per il trattamento delle alette a candelabro installate al posteriore, dove i terminali di scarico raddoppiano rispetto alla SF90 Stradale.  Detto dei cerchi forgiati nella misura differenziata tra i due assi, da 21 e 22 pollici, Mansory modifica la componente termica del sistema ibrido plug-in.    Il tuning del motore V8&nbsp;  Nessun intervento sui tre motogeneratori, per concentrarsi sul V8 4 litri biturbo, che da 780 cavalli passa a 980 cavalli e da 800 Nm a 980 Nm. Il sistema nel suo insieme arriva a 1.100 cavalli e 980 Nm, ritoccando all&#39;ins&ugrave; le prestazioni velocistiche.&nbsp;Gli unici dati dichiarati indicano un miglioramento davvero marginale, come i 2&quot;4 secondi in accelerazione e i 355 km/h di velocit&agrave; massima, contro valori della Ferrari stradale che dichiarano 2&quot;5 e 340 km/h nei due &quot;esercizi&quot; presi in esame.&nbsp; Altri interventi di elaborazione interessano le sospensioni, senza tuttavia che Mansory abbia dettagliato le variazioni apportate.  Il fattore della personalizzazione unica, su misura del cliente, permette di realizzare tre esemplari di Mansory F9XX - Tempesta Celeste che saranno ovviamente diversissimi tra loro.  Nulla che il programma Ferrari&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;Tailor Made gi&agrave; non contempli tra le possibilit&agrave; offerte ai propri clienti. 

Il tuning sulla hypercar di Maranello &egrave; profondo, tra modifiche al motore termico e soluzioni aerodinamiche in carbonio. Solo tre esemplari saranno oggetto della trasformazione su misura

Mansory F9XX Tempesta Celeste, c&#39;era una volta la SF90 Spider

        Il 16 marzo prossimo non sar&agrave; solo la vigilia della 1000 Miglia di Sebring, gara del ritorno Ferrari nella classe regina del mondiale endurance. &Egrave; la data indicata da Maranello per la presentazione di una novit&agrave;, anticipata da un breve teaser che si concentra sul volante. La clip rivela la corona con elementi in fibra di carbonio, come anche le palette al volante e i consueti comandi touch sulle razze che conosciamo sin dal lancio della Ferrari Roma.  We have something special coming your way on the 16th of March. Save the date. #Ferrari pic.twitter.com/qyTeFQGvke &mdash; Ferrari (@Ferrari) March 9, 2023    Le novit&agrave; Ferrari in cantiere Ma quale modello si nasconde dietro al teaser? Saranno quattro i nuovi modelli in arrivo quest'anno, presentazioni che dovranno svelare i muletti avvistati nel corso del 2022. Da un lato sappiamo dello sviluppo di una Ferrari SF90 Versione Speciale, estrema ancor pi&ugrave; di quanto non lo sia l'ibrida plug-in V8.  Una Roma tante alternative Poi, spazio alla Ferrari Roma Spider.&nbsp;Intorno al muletto della Roma V12, invece, si lavora su un'architettura che sostituir&agrave; la 812 Superfast ma la presentazione &egrave; attesa solo nel corso del 2024. Tutti i segreti della Ferrari Purosangue, il test su Auto in edicola Proseguendo con gli avvistamenti, sempre su carrozzeria Roma, lo scorso gennaio, &egrave; stata immortalata in pista una versione caratterizzata dallo sportellino di ricarica sul lato destro della 2+2, indizio di una versione PHEV sotto al cofano. I rumours relativi alla novit&agrave; del 16 marzo prossimo guardano a una presentazione che riveli un modello nel perimetro della famiglia Ferrari Roma e la Spider &egrave; l'opzione pi&ugrave; accreditata.       

Un teaser diffuso dal Cavallino rampante d&agrave; appuntamento a ridosso della 1000 miglia del mondiale endurance. Numerosi i modelli in arrivo nel 2023, sar&agrave; la Roma Spider a esordire?

Ferrari Roma Spider è la novità in arrivo alla vigilia di Sebring?

Una splendida Ferrari 250 GT SWB California Spider del 1962, in rara colorazione Azzurro Metallizzato, &egrave; stata venduta all&#39;asta da Gooding &amp; Company per una cifra da capogiro: 17.100 milioni di euro. L&rsquo;esemplare &egrave; uno dei 106 prodotti dalla Casa del Cavallino Rampante, di cui 50 a passo lungo e 56 a passo corto. Come se non bastasse, il telaio 3099 GT rende la cabriolet italiana ancora pi&ugrave; rara: la sigla, infatti, identifica le sole 37 unit&agrave; prodotte con fari coperti. Ricordiamo che un altro esemplare del 1959, con carrozzeria amaranto, &egrave; attualmente in attesa di essere battuto da RM Sotheby&#39;s ad un prezzo stimato di olte 9 milioni.    All&#39;asta una rarissima e costosissima Ferrari Enzo Argento con soli 227 km  Da rottame ad auto record  L&#39;auto in questione &egrave; stata originariamente rifinita con una speciale e rara tonalit&agrave; di Azzurro Metallizzato, identificata dal codice colore MM 16240. Tale tinta &egrave; presente solo su una manciata di modelli 250 GT con carrozzeria Pininfarina costruiti tra il 1960 e il 1962. Nonostante le attuali condizioni da vetrina, questa Ferrari 250 GT SWB California Spider del 1962 ha avuto una storia travagliata. Nel 1970, infatti, la vettura si schiant&ograve; contro un marciapiede, subendo gravi danni ai componenti delle sospensioni, dei freni e dello scarico. Tuttavia, l&#39;auto fu acquistata due anni dopo da Charles Betz e Fred Peters per soli 2.400 dollari e prontamente riparata. Sotto la propriet&agrave; di Betz e Peters, l&#39;auto fu sottoposta a un restauro completo nei primi anni 2000 ottenendo, in seguito, anche la prestigiosa certificazione Ferrari Classiche e vincendo numerosi concorsi. L&#39;esemplare &egrave; rimasto di propriet&agrave; di Betz e Peters fino alla recente asta, chiusa alla cifra record.&nbsp;  Ferrari 250 GT California Spider da 240 cv  Creata per il mercato statunitense, fu inizialmente costruita sullo stesso telaio della 250 GT Tour de France Berlinetta e della Serie I Cabriolet. Il modello fu successivamente riprogettato (1960) in collaborazione con la carrozzeria Scaglietti, con telaio a passo corto SWB (&quot;Short Wheelbase&quot;) e dotazioni tecniche migliorate: oltre a sospensioni e dischi freno, anche gli interni furono ridisegnati per massimizzare il comfort di marcia. Sotto al cofano anteriore, un propulsore V12 aspirato da 2.953 cc, abbinato a trasmissione manuale a quattro marce, erogava 240 CV a 7.000 giri. Ovviamente sulle ruote posteriori. 

Comprata incidentata a soli 2.300 euro, questa Ferrari 250 GT SWB California Spider del 1962 &egrave; stata venduta a una cifra da capogiro

Ferrari 250 GT California Spider, l&#39;asta da record raggiunge 17 milioni

Un conto &egrave; vederla statica in una sala sotto i riflettori, un conto &egrave; guidarla davvero. A sei mesi dal lancio siamo riusciti finalmente a guidare la nuova Ferrari Purosangue. La prima auto rialzata del Cavallino. La prima quattro porte, la prima quattro posti &ldquo;veri&rdquo;. Una Ferrari che rappresenta una svolta storica per il cavallino. Quello che segue &egrave; il racconto di una vera emozione: la prima presa di contatto al volante con la Ferrari Purosangue.  Una Ferrari non da pista, ma da montagna  L&rsquo;abbiamo guidata in uno dei terreni ideali per cui &egrave; stata concepita: non un circuito come le altre Ferrari,&nbsp;ma le tortuose strade di montagna che da Trento salgono al Monte Bondone, che erano teatro di una dlele pi&ugrave; belle gare in salita degli anni Sessanta e Settanta. Un percorso impegnativo e stancante per qualsiasi auto e qualsiasi pilota perch&eacute; ci sono almeno venti tornanti che affaticano braccia e concentrazione. Tra curve, controcurve, allunghi e&nbsp; tornanti, la Purosangue nonostante i quasi 5 metri di lunghezza e i 3018 mm di passo ci ha entusiasmato e davvero sorpreso per com&rsquo;&egrave; agile a dispetto della mole. &Egrave; la prima Ferrari concepita per un utilizzo differente e che offre la possibilit&agrave; di portarsi dietro moglie e figli a bordo pur mantenendo le sensazioni di sportivit&agrave; e quel feeling di guida unico che ha sempre contraddistinto le auto del Cavallino.    Non chiamatelo SUV  Nonostante la sua forma esterna possa farla apparire come un SUV, la Ferrari odia sentirsi dire che la Purosangue sia un Suv perch&eacute; il nome &ldquo;sport utility&rdquo; nell&rsquo;immaginario corrente &egrave; sinonimo di baricentro alto, di corpo vettura che rolla nelle curve, di prestazioni soffocate da un peso elevatissimo. La Purosangue, invece, ha prestazioni dinamiche nelle curve vicine a quelle di una sportscar che a quelle degli altri superSuv. &Egrave; una perfetta via di mezzo fra i due mondi: ha la versatilit&agrave; di un SUV e la sportivit&agrave; tipica di una supersportiva.  I dettagli di stile della Purosangue  La prima cosa che colpisce &egrave; l&#39;effetto spettacolare delle porte posteriori che si aprono controvento. L&rsquo;effetto &egrave; mozzafiato perch&eacute; l&#39;intero abitacolo si spalanca agli occhi di chi sale a bordo e sembra ancora pi&ugrave; grande e accogliente di quanto sia realmente.  All&rsquo;interno dell&#39;auto si trovano due poltrone posteriori avvolgenti e trattengono bene il passeggero anche nelle curve in cui si arriva a 1 g di forza centrifuga. Nei sedili posteriori si sta realmente comodi: &egrave; una quattro posti vera; i sedili hanno la stessa dignit&agrave; di quelli anteriori, anzi si possono regolare in ogni modo. Si pu&ograve; anche ribaltarne lo schienale per trasformare la Purosangue in una&hellip; station wagon di superlusso! Seduti dietro non si tocca con la testa sul padiglione, i sedili singoli (&egrave; omologata per quattro quindi chi ha due o tre figli &egrave; fregato!!) sono ben avvolgenti e c&rsquo;&egrave; un sacco di spazio per le ginocchia. Per&ograve; non ci sono display, schermi o altri sistemi di intrattenimento per i passeggeri posteriori per risparmiare peso visto che gi&agrave; cos&igrave; la Purosangue supera le due tonnellate.  Posizione di guida &egrave; da Ferrari  Il posto guida &egrave; eccellente: degno in tutto e per tutto di una Ferrari berlinetta, solo che siete col sedere pi&ugrave; in alto. Il cruscotto con display da 16 pollici accentra tutte le info possibili e mantenendo fisso al centro la grafica del contagiri si possono collocare nei quadri laterali a piacimento le finestre con le informazioni supplementari. Il passeggero ha un proprio display davanti agli occhi, grande e ben leggibile, e ha la possibilit&agrave; di impostare con comandi touch tutte le info che vuole visualizzare, dal contagiri motore alla musica.  Il volante della Purosangue &egrave; dotato di comandi touch per accendere le luci, le frecce, suonare il clacson e altro ancora, come sulle recenti Ferrari a partire dalla SF90. Tuttavia, questi comandi non sono molto intuitivi da utilizzare in quanto il feedback al tocco &egrave; molto limitato. Un pulsante fisico sarebbe una scelta migliore ma Ferrari ormai ha scelto questa strada (come tanti altri costruttori) per un fato di immagine hi-tech e non vorr&agrave; abbandonarla.  Sinfonia V12  Quando si aziona il tasto start (touch sulla razze del volante), il motore si accende senza alcun filtro elettrico e non c&rsquo;&egrave; rischio di mitigare l&#39;emozione come sulla SF90. Qui il V12 romba davvero anche se &egrave; un suono meno rabbioso di altre Ferrari. La Purosangue &egrave; un&#39;auto dura e pura, di vecchio stampo, con un potente motore V12 aspirato di 6,5 litri, senza turbo. Questa &egrave; la sua forza. Il V12 deriva da quello della 812 Superfast ma &egrave; stato modificato per avere una coppia motrice a regimi pi&ugrave; bassi, il che lo rende pi&ugrave; dolce nell&rsquo;erogazione e pi&ugrave; &ldquo;pastoso&rdquo;. La sua spinta &egrave; progressiva e consistente senza essere mai cattiva o appuntita, grazie all&#39;assenza del turbo. Non ci si deve aspettare un&#39;immediata accelerazione violenta premendo a fondo il pedale dell&#39;acceleratore, ma piuttosto un&#39;accelerazione progressiva e costante, accompagnata dal bellissimo rombo del V12.  Come va su strada  Sui tornanti del monte Bondone, seguiti da brevi rettifili, il motore &egrave; sempre pronto a spingere con forza ma senza violenza. Il cambio a 8 marce a doppia frizione &egrave; quasi superfluo, tanta &egrave; l&#39;elasticit&agrave; del V12. Inoltre, il vantaggio delle quattro ruote sterzanti si apprezza tantissimo nella sequenza di curve. La Purosangue ha una maneggevolezza insospettabile. Si trova benissimo su strade extraurbane o in montagna, dove si apre e si chiude il gas continuamente perch&eacute; il V12 &egrave; molto elastico: a 2100 giri offre gi&agrave; l&rsquo;80% della coppia, cio&eacute; quasi 600 newtonmetri!  La Purosangue ha caratteristiche da F1  Quello che lascia pi&ugrave; impressionati della Purosangue sono comfort e motricit&agrave;. Entrambi merito della nuova sospensione elettronica. La Ferrari Purosangue &egrave; la prima auto stradale che pu&ograve; vantare una vera sospensione attiva, come quelle delle F1 di tanti anni fa. Su ogni ammortizzatore c&rsquo;&egrave; un motorino elettrico che istantaneamente modifica taratura e risposta dell&rsquo;ammortizzatore e adatta l&rsquo;assetto in tempo reale. &Egrave; un sistema eccezionale: non &egrave; una sospensione ad aria come hanno tanti Suv, o un semplice controllo elettronico dello smorzamento e basta. Questa &egrave; una vera sospensione &ldquo;attiva&rdquo; nel senso che si adatta a qualsiasi situazione con una rapidit&agrave; ineguagliabile: pensate che fa 50 correzioni di assetto al secondo! Serve tecnologia avanzata e un software d&rsquo;avanguardia per arrivare questo. La Ferrari ha speso un sacco di soldi per svilupparla insieme alla societ&agrave; americana Multimatic, ma il risultato in termini di assetto, guida in ogni condizione di terreno e comfort di bordo, fa la differenza!  Sulla neve ci si diverte  Abbiamo anche fatto una prova adatta a chi ama la guida sulla neve e&nbsp; vuole utilizzare la Purosangue come una specie di superSuv per andare a sciare: ebbene, nonostante ruote da 23&rdquo; posteriori e pneumatici di enorme sezione da 315/30, su un sentiero completamente innevato la Purosangue ha dimostrato una motricit&agrave; pazzesca. Anche con la mappatura sportiva, quindi non quella Ice per neve/ghiaccio, ma quella Sport che eroga una bella potenza, l&rsquo;auto viaggiava liscia scaricando bene i cavalli e mordendo il terreno innevato con l&rsquo;elettronica che correggeva subito ogni tentativo di slittamento o sbandata.  Tutte vendute  Chi ci ha gi&agrave; fatto un pensierino per&ograve; si prepari a sborsare 390mila euro pi&ugrave; gli immancabili optional e accettare una lunga lista d&rsquo;attesa.  Non perdete tutti gli approfondimenti sul prossimo numero di Auto in edicola 

Abbiamo provato la prima Ferrari non concepita per una pista. Va alla grande, ma non chiamatela SUV

Ferrari Purosangue, emozioni di guida a ruote alte

Un incidente clamoroso ha coinvolto due Ferrari in provincia di Ancona, precisamente a Osimo. Le vetture coinvolte sono una Ferrari F12 Berlinetta blu da 740 cavalli e dal valore di circa 300mila euro, e una Ferrari 296 GTB rossa ibrida da 830 cv e 280mila euro. L&#39;episodio ha visto le due supercar del Cavallino Rampante sfrecciare a tutta velocit&agrave; verso una villa recintata e, nonostante la curva, proseguire dritto fino a schiantarsi proprio contro il muro. Le due supercar erano coinvolte in una corsa illegale.  Con la Lamborghini ne tampona un&#39;altra: che guai per un parcheggiatore VIDEO  Il folle incidente delle due Ferrari  &Egrave; chiaro che le due Ferrari non siano riuscite a prendere bene la curva. Le immagini disponibili provengono dalle telecamere di sorveglianza della villa colpita, che mostrano l&#39;impatto contro la recinzione. La prima a uscire di strada &egrave; la 296 rossa, che sembra prendere letteralmente il volo prima di finire sul suolo privato, seguita dalla F12 blu che non appena si schianta prende subito fuoco, finendo quasi completamente distrutta. Intervenuti tempestivamente i soccorsi, 118, Vigili del Fuoco, Carabinieri e Polizia Municipale, per capire le dinamiche e accertarsi delle condizioni dei piloti.  A bordo delle Ferrari c&#39;erano due uomini di 50 e 54 anni, originari del Belgio e dell&#39;Olanda che per fortuna sono quasi usciti illesi dall&#39;incidente, riportando solo qualche leggera ferita. Non si conoscono altri dettagli dell&#39;accaduto, quello che si sa &egrave; che erano tutti in vacanza e quindi le supercar potrebbero essere state noleggiate. A entrambi &egrave; stata tolta la patente: quella strada prevedeva un massimo di 50 km/h e la loro velocit&agrave; era certamente superiore ai 100 km/h.  Cerchi un&#39;auto usata? Guarda il Listino/Annunci 

L&#39;incidente &egrave; avvenuto a Osimo, in provincia di Ancora. Le supercar protagoniste sono una F12 Berlinetta e una 296 GTB

Il folle incidente di due Ferrari: supercar distrutte contro una villa

Si sa, le vere dive hanno bisogno di attenzioni particolari. Le hypercar, primedonne per eccellenza, necessitano di cure ancora pi&ugrave; particolari: tanto belle, quanto estreme e delicate.  Un esempio &egrave; la Ferrari F50. Nel video e nelle foto pubblicate da Joe Macari, service ufficiale Ferrari di Londra, mostra quanto lavoro ci sia da fare solo per cambiare tutto il pacco frizione. Un&rsquo;operazione complicata su una vettura &ldquo;normale&rdquo;, sulla hypercar prodotta tra il &rsquo;95 e il &rsquo;97 diventa un incubo perch&eacute; va smontato tutto il retrotreno. Letteralmente.    Ferrari F50, una Formula 1 stradale  Operazione necessaria visto lo schema tecnico della F50. La vettura, nata per celebrare i 50 anni dell&rsquo;azienda, &egrave; la versione stradale della 640 F1 di Mansell ed era spinta dal V12 da 520 cv. Propulsore che, montato in posizione posteriore centrale, proprio come sulla monoposto aveva una funzione strutturale: &quot;[La F50] Una vera monoposto vestita. Telaio formato da una monoscocca in carbonio a cui veniva imbullonato il motore V12 che aveva funzione portante per trasmissione e retrotreno&rdquo; scriveva Alberto Sabatini nella prova pubblicata qui.  Il retrotreno, in pratica, &egrave; un blocco unico dove alloggiano cambio e sospensioni, per ridurre i pesi e ottenere un&rsquo;elevata rigidit&agrave; strutturale.    Insomma, solo per accedere al pacco frizione bisogna staccare paraurti, scarico, ruote, telaio di supporto, tenere ferma la parte anteriore e rimuovere il retrotreno con estrema delicatezza. Un lavoro per pochi. 

Tutte le supercar richiedono cure particolari e questa storica Rossa non fa eccezione

Come si cambia la frizione di una Ferrari F50? Spoiler: &egrave; un incubo

        Le Rosse che hanno fatto la storia, &ldquo;Game Changers&rdquo;&nbsp;&egrave; la nuova mostra del&nbsp;Museo Enzo Ferrari di Modena. L&rsquo;esposizione, visitabile fino al 17 febbraio 2024, presenta alcune delle&nbsp;auto pi&ugrave; significative della storia del Cavallino&nbsp;Rampante raccontando la storia della Casa di Maranello attraverso gli occhi dell&rsquo;innovazione.&nbsp; Il percorso rappresenta un excursus tra i modelli pi&ugrave; rivoluzionari per il design pi&ugrave;&nbsp;avanguardistico, le applicazioni&nbsp;tecnologiche pi&ugrave; innovative sia nel motorsport che nel granturismo, fino alla concretizzazione delle performance, realizzate grazie al grande lavoro di ricerca e sviluppo della Casa e rese indimenticabili attraverso le vittorie pi&ugrave; esaltanti. Potrebbe interessarti: Ferrari SF90 Stradale Versione Speciale, la versione definitiva sar&agrave; cos&igrave;?&nbsp;  Game Changers in tre tappe Design, tecnologia e performance&nbsp;sono quindi 3 parti del racconto che accompagnano gli ospiti del Museo durante la loro visita. Esempi impareggiabili di design: la 375 MM, disegnata da Pinin Farina nel 1952 e che rappresenta la prima one-off realizzata per conto di Roberto Rossellini e destinata a Ingrid Bergman, e la 166 MM, la prima barchetta con carrozzeria realizzata di alluminio, dalla linea accattivante, elegante e leggera. Dalla F1 alle ruote alte Nei capolavori di innovazione tecnologica segnaliamo la 400 Automatic, la prima graturismo 2+2 che nel 1976 introduce la trasmissione automatica in risposta all&rsquo;evoluzione delle esigenze di mercato e della sofisticata clientela internazionale, insieme alla&nbsp;Ferrari F1-89, la prima monoposto in assoluto con trasmissione elettroidraulica. Nella sezione&nbsp;Performance&nbsp;si possono ammirare la 365 GT4 BB del &lsquo;73, la prima berlinetta granturismo a motore posteriore dotata di un orginale V12 a 180&deg;, e la Ferrari FXX del 2005, la prima serie speciale creata esclusivamente per la pista. Termine del percorso espositivo la&nbsp;Purosangue. I pubblico potr&agrave; vedere da vicino l&rsquo;ultima nata della Casa di Maranello: la prima vettura a quattro porte e quattro sedili del Costruttore. L&rsquo;ultima frontiera delle Rosse. Potrebbe interessarti: La Top 5 delle Ferrari pi&ugrave; vendute di sempre&nbsp;       

Fino al 17 febbraio 2024 alcune delle&nbsp;auto pi&ugrave; significative della storia del Cavallino&nbsp;Rampante

Le Ferrari decisive al Museo di Modena, ecco le "Game Changers"

Come abbiamo gi&agrave; anticipato qui, il mulotipo dell&#39;erede della LaFerrari &egrave; in strada per i primi test di collaudo, ma l&#39;hypercar del Cavallino, con tecnologie derivate dai programmi di F1 e WEC non arriver&agrave; prima del 2024. Molto prima, nel corso di quest&#39;anno, sono attesi ben quattro modelli e quello che vi mostriamo nella foto in apertura, &egrave;&nbsp;rendering sfuggito in rete della&nbsp;probabile versione definitiva della Ferrari SF90 Stradale Versione Speciale.    La Ferrari pi&ugrave; potente di sempre si fa estrema  La superspoirtva ibrida da 1000 cavalli, dunque, si fa ancora pi&ugrave; estrema a partire dall&#39;aerodinamica. Da quanto si pu&ograve; intuire dalla foto, la SF90 Versione Speciale dovrebbe adottare il sistema S-Duct visto sulla 488 Pista, ovvero il condotto che pesca aria da sotto al cofano per poi indirizzarla verso l&#39;alto. Soluzione adottata in F1, sulla F2008, che serve a generare carico aerodinamico sull&#39;avantreno, senza l&#39;effetto negativo di aumentare la resistenza all&#39;avanzamento. Inoltre, dal profilo laterale, si pu&ograve; ipotizzare tanto lavoro anche sul fondo vettura. Le minigonne sebrano pi&ugrave; accentuate rispetto alla versione &quot;normale&quot; probabilmente per andare a esaperare ancora l&#39;effetto suolo, convogliando pi&ugrave; velocemente&nbsp;i flussi&nbsp;verso l&#39;estrattaore.&nbsp;Insomma, una versione Assetto Fiorano spinta all&#39;ennesima potenza.  Motore, 1000 cavalli non bastano?  Ricoridamo che la SF90 Stradale &egrave; spinta da un V8 abbinato a tre unit&agrave; elettriche per 1000 cavalli di potenza di sistema. Per questa Versione Speciale, anche se non sappiamo ancora il resto dei dati,&nbsp;riteniamo&nbsp;ragionevole credere che&nbsp;i tecnici di Maranello oltre ad aver trovato cavalli in pi&ugrave;, hanno lavorato anche sui set-up per rendere l&#39;assetto, le regolazioni delle impostazioni dinamiche ancora pi&ugrave; affilate.&nbsp;  Versione definitiva: fidarsi o no del leak  A questo punto, la domanda sorge spontanea: quanto questa foto &egrave; vicina alla versione definitiva? In alcuni dettagli sicuramente, in altri meno. Non ci torna il vistoso alettone, infatti, perch&eacute; Ferrari, per le declinazioni estreme delle sue supersportive recenti, preferisce soluzioni aerodinamiche meno appariscenti e pi&ugrave; raffinate.  Staremo a vedere.   

Mostriamo in anteprima un rendering che anticipa quelle che potrebbero essere le linee&nbsp;della versione definitiva della Rossa pi&ugrave; potente mai realizzata. Ecco cosa sappiamo

Ferrari SF90 Stradale Versione Speciale, la versione definitiva sar&agrave; cos&igrave;?

        La Ferrari 250, in tutte le sue declinazioni, rappresenta uno dei modelli pi&ugrave; rari e ricercati mai realizzati dalla Casa di Maranello. Nonch&eacute; uno dei pi&ugrave; preziosi: le quotazioni degli esemplari di 250 raggiungono cifre multimilionarie, con varianti, come la GTO, che sono state battute all'asta per oltre 50 milioni di dollari. Tra le versioni del modello pi&ugrave; ricercate c'&egrave; anche l'elegante 250 GT LWB California Spider, affascinante scoperta a 12 cilindri carrozzata da Scaglietti. Uno dei rari esemplari &egrave; attualmente in vendita presso la casa d'aste RM Sotheby's, con un prezzo stimato tra i 9 e gli 11 milioni di dollari. Ferrari Testa Rossa J Pacco Gara, giocattolo si fa per dire  Ferrari 250 GT LWB, fascino scoperto La Ferrari 250 proposta in vendita da RM Sotheby's &egrave; un esemplare con carrozzeria spider, realizzato da Scaglietti in un numero limitatissimo di unit&agrave;, oggi ricercatissime dai collezionisti e dalle elevatissime quotazioni economiche. Contraddistinta dalla carrozzeria in colore rosso scuro e dagli interni in pelle chiara, questa GT LWB California Spider &egrave; una delle sole 30 prodotte con carrozzeria in acciaio e dotate di fari coperti. Datata 1959, questa &egrave; una delle Ferrari 250 a passo lungo (di 2.600 mm). Sotto al cofano, il 12 cilindri a V da 240 cavalli, lo stesso della GT Berlinetta Tour de France. Nei suoi oltre 60 anni di vita, questa esclusivissima Rossa &egrave; passata numerose volte di mano: uscita dalle linee di produzione di Maranello nel 1959, la vettura venne imbarcata a Genova e spedita a New York, dove venne venduta al suo primo proprietario, Harvey Schur, all'epoca appena 18enne. Il ragazzo rest&ograve; per poco tempo in possesso della Ferrari, che gi&agrave; nel '60 venne ceduta al pilota Alan Newman, che aveva intenzione di impiegarla nella 12 Ore di Sebring. Tale intento non si concretizz&ograve; mai, e nel 1965 la California venne acquistata da Gary Wales, che ridipinse la carrozzeria in rosso e rifin&igrave; gli interni in nero. Nei decenni successivi, la 250 carrozzata Scaglietti cambi&ograve; numerosi proprietari, esibendosi in diversi concorsi d'eleganza e comparendo spesso su riviste specializzate. Nel 2011 la vettura &egrave; sbarcata in Europa, acquistata da due collezionisti inglesi che ne hanno fatto realizzare un restauro completo. In cui sono stati nuovamente cambiati i colori dell'auto, arrivando all'attuale configurazione con carrozzeria amaranto e interni chiari. Ora la Ferrari 250 GT LWB California &egrave; in cerca di un nuovo proprietario, che per mettersi in garage questo gioiello carrozzato Scaglietti dovr&agrave; per&ograve; sborsare almeno 9 milioni di dollari. L'appuntamento &egrave; con l'asta di Amelia Island, in Florida, in cui verranno proposti anche altri modelli iconici come l'Aston Martin DB4, la Mercedes 300 SL, la Lancia Flaminia Sport Series by Zagato e la Ferrari 365 GTB/4 Daytona. David Beckham, in vendita la sua Ferrari 360 Spider       

La vettura verr&agrave; proposta dalla case d'aste RM Sotheby's in un evento in Florida

Ferrari, all'asta per una cifra record la Spider California by Scaglietti

Definirla automobilina elettrica &egrave; a dir poco riduttivo, perch&eacute; la Ferrari Testa Rossa J Pacco Gara, ultima realizzazione di The Little Car Company, ha un livello di dettaglio clamoroso.  &Egrave; un&#39;evoluzione della Testa Rossa Junior gi&agrave; tra i modelli realizzati dall&#39;azienda, accanto alle specialissime Bugatti e Aston Martin replcia.  Le dimensioni in scala al 75% dell&#39;originale Testa Rossa restano invariate, come la lavorazione della carrozzeria in alluminio battuto a mano. Verr&agrave; presentata al Concorso d&#39;Eleganza di St Moritz la &quot;Pacco Gara&quot;. Rappresenta un aggiornamento profondo, che parte da una maggior potenza del motore elettrico.    Modifiche alla Testa Rossa J ispirate dalle corse  Dai 16 cavalli si passa a 19 cavalli, con probabile incremento anche della velocit&agrave; massima, finora in 80 km/h nella modalit&agrave; a piena potenza. Misura  3,1 metri in lunghezza, 1,20 metri in larghezza e 70 centimetri di altezza.  Un modello iconico della storia Ferrari, la 250 Testa Rossa - prodotta tra il 1957 e il 1961, protagonista nelle corse - diventa un giocattolo di lusso. I fortunati bambini e ragazzi che l&#39;avranno &quot;in garage&quot; potranno sentirsi un po&#39; come dei &nbsp;moderni Phil Hill, degli Olivier Gendebien o dei Wolfgang Von Trips, Luigi Musso, Paul Fr&eacute;re (tutti piloti e vincenti al volante della 250 TR).&nbsp;  In aggiunta alla dotazione dell&#39;automobilina elettrica, il &quot;Pacco Gara&quot; si caratterizza per il roll Cage dietro il sedile del guidatore, le cinture Sabelt, lo specchietto e la copertura in vera pelle del sedile del passeggero. La scelta dei colori abbinabili agli interni &egrave; stata effettuata direttamente dal Centro Stile Ferrari.&nbsp;  Accanto ai particolari estetici, il &quot;Pacco Gara&quot; introduce gli ammortizzatori regolabili, la ripartizione variabile della frenata, i dischi forati e lo sterzo pi&ugrave; diretto. Dell&#39;incremento di potenza a 14 kW (19 cavalli) abbiamo gi&agrave; detto. Colori e loghi sono quelli ufficiali Ferrari, come anche le livree che si potranno scegliere in fase di configurazione. Finanche i cerchi a raggi e le gomme replicano lo stile delle ruote Borrani e degli pneumatici Pirelli Cinturato. 

The Little Car Company offre una versione aggiornata della Testa Rossa J elettrica, con dotazioni da corsa. E&#39; realizzata in scala, fedele al progetto Ferrari carrozzato da Sergio Scaglietti

Ferrari Testa Rossa J Pacco Gara, giocattolo si fa per dire

        Nel mondo delle auto pensi Ferrari e pensi al mito: una casa automobilistica che nel corso della sua storia ha realizzato auto da sogno. Meraviglie di tecnica, di forme e, non ultimo, di personalit&agrave;: auto che nel corso degli anni hanno conservato intatto il proprio fascino. E per questo fra le pi&ugrave; apprezzate di sempre anche dai collezionisti. Ma, si dir&agrave;, anche supercar per i pochi fortunati che possono permettersele. Certo, Ferrari nel realizzare le proprie vetture non insegue enormi volumi di vendita ma ci sono modelli che hanno venduto (ben) pi&ugrave; di altri. Riuscir&agrave; la nuova Purosangue (che vedi nella foto in apertura) a bissare il su &nbsp; Quinto posto: Ferrari F355 Nata nel 1994 ed evoluzione della 348, la F355 ha fatto la gioia di ben 11mila appassionati del cavallino. Spinta da un V8 da 3.500 cc di cilindrata, vanta 380 cavalli in grado di portarla da 0 a 100 km/h in soli 5,3 secondi. Due posti con motore centrale, fu lanciata a un prezzo di 220 milioni di lire e ancora oggi &egrave; una delle pi&ugrave; iconiche &ldquo;rosse&rdquo; mai costruite. &nbsp; &nbsp; Quarto posto: Ferrari California C&rsquo;&egrave; chi sogna la California e chi una Ferrari. Ma perch&eacute; non tutt&rsquo;e due? La Ferrari California ha dato risposta a 13mila sognatori, tante le unit&agrave; vendute da quando &egrave; stata presentata nel 2008 fino allo stop alla produzione avvenuto nella prima met&agrave; del 2014. Fra le particolarit&agrave; di questa macchina, vi &egrave; quella di non essere una super sportiva pura. Nelle intenzioni di Maranello, la California &egrave; anche un&rsquo;auto, si potrebbe dire, da tutti i giorni. Questa coup&egrave;-cabrio con capote in metallo offre infatti tanti comfort fra cui uno spazioso baule da 340 litri. Per aumentare la clientela il produttore ha diminuito anche ruolino di manutenzione: 11 ore per 80mila km di percorrenza. Insomma, risultato raggiunto. &nbsp; &nbsp; Terzo posto: Ferrari 360 E arriviamo cos&igrave; al podio di questa mini-classifica delle Ferrari pi&ugrave; vendute. Nel pi&ugrave; basso dei gradini del podio troviamo la Ferrari 360, che non supera di molto la California, con i suoi oltre 13mila esemplari venduti. V8 da 400 da 3,5 litri per 400 CV di potenza rappresentano il suo biglietto da visita. Un propulsore in grado di farle sfiorare i 300 km orari (295 quelli dichiarati per l&rsquo;esattezza) per un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi. Prodotta fra il 1999 e il 2004, &egrave; stata disponibile nelle versioni Modena, Spider e Challenge Stradale (l&rsquo;ultima in ordine di tempo: &egrave; del 2003). &nbsp; &nbsp; Secondo posto: Ferrari F430 14mila esemplari per aggiudicarsi il secondo gradino del podio. &Egrave; il risultato raggiunto dalla Ferrari 430, immessa sul mercato nell&rsquo;ormai lontano 2004, per sostituire la 360, e rimasta in produzione fino al 2009, quando lasci&ograve; il passo alla Ferrari 458. Il suo V8 di 90&deg; F136E raggiunge i 490 cavalli a 8.500 giri/min per 456 Nm di coppia a 5.250 giri/min. &Egrave; in grado di spingerla a oltre 315 km/h. Berlinetta sportiva, &egrave; stata realizzata anche in versione spider e, pi&ugrave; che altro come esercizio tecnico, anche in spider biofuel con un V8 concepito per bruciare carburante contenente l&rsquo;85% di etanolo. &nbsp; &nbsp; And the winner is... &Egrave; la Ferrari 458 la pi&ugrave; venduta di sempre con oltre 15mila immatricolazioni. Nata per sostituire la F430, &egrave; stata presentata nel 2009 ed &egrave; rimasta in produzione - nelle quattro versioni Italia, Spider, Speciale e Speciale A - fino al 2015 quando venne sostituita dalla Ferrari 488 GTB che ne rappresenta l&rsquo;evoluzione. Due posti con motore 8 cilindri a V da 4,5 litri, &egrave; sviluppata su un telaio in lega di alluminio realizzato con tecnologie aerospaziali. Nelle sue versioni pi&ugrave; potenti, Speciale e Speciale A, vanta fino a 605 cavalli per una velocit&agrave; massima di 325 km/h. Il consumo? 11,8 litri per 100 km. La Ferrari 458 fu messa in vendita al prezzo di partenza di 206.000 euro.        

In pochi se le possono permettere. Ma &egrave; davvero cos&igrave;? I dati di vendita riservano qualche sorpresa: scopri quanti guidano la Ferrari pi&ugrave; venduta di sempre&hellip;

La Top 5 delle Ferrari più vendute di sempre

        Per gli appassionati di Ferrari rare, dalla Casa d'aste RM Sotheby's arriva un occasione imperdibile. &Egrave; messa in vendita la Ferrari Dino 206 S del 1967, uno dei due soli esemplari equipaggiati con il motore Tipo 233, il pi&ugrave; potente, che costituiva l'evoluzione finale dello sviluppo del motore dell'auto. Questa Ferrari &egrave; famosa non solo per la sua rarit&agrave; ma anche per essere stata l'auto di Corrado Ferlaino, ingegnere e famoso proprietario del Napoli che contribu&igrave; all'ascesa della carriera di Maradona in ambito calcistico. La Ferrari Dino 206 &egrave; stata anche considerata negli anni Sessanta una delle pi&ugrave; belle auto da corsa sportive ed &egrave; l'ultima di soli 13 esemplari realizzati con la carrozzeria Spyder disegnata da Piero Drogo. La sportiva &egrave; stata restaurata da Ferrari Classiche nel 2014 e certificata Red Book.  Un po' di storia Ferrari fece debuttare per la prima volta la Dino 206 S nel '66, formulata per la classe 2 litri del Gruppo 4 della FIA. L'obiettivo di Casa Maranello era conquistare i team privati che correvano in gran parte con una variet&agrave; di modelli Porsche. L'auto vantava un motore V-6 a 65 gradi concepito da Dino Ferrari, figlio di Enzo, prima della sua morte nel giugno 1956. Tale propulsore, Dino V-6, aveva un autografo scritto a mano basato sulla firma del giovane Ferrari. Seppur fosse stato introdotto come motore di Formula 2, una versione pi&ugrave; grande di esso fu in seguito usata nei veicoli di Formula 1, portando il pilota ufficiale Mike Hawthorn a vincere il Campionato del Mondo Piloti nel 1958. Mentre le vetture Ferrari di Formula 1 dei primi anni Sessanta adottavano sempre pi&ugrave; spesso motori V-6 a 120 gradi progettati dal Direttore Tecnico Carlo Chiti, il motore Dino a 65 gradi progettato da Jano fu comunque costantemente ingrandito e sviluppato in vari prototipi sportivi sperimentali, tra cui la 196 Sport, la 246 Sport, i modelli Dino SP e la 166 P. Nonostante la sportiva fosse stata originariamente omologata in 50 esemplari, ci furono dei problemi di manodopera ne troncarono in anticipo la produzione dopo che erano stati assemblati solo 18 esemplari; il modello, pertanto, rimane una pietra miliare rara e importante nell'arco di sviluppo della Dino da corsa, nonch&eacute; una pietra miliare delle Ferrari stradali che seguirono. Questo esemplare, telaio n. 032, occupa un posto speciale tra le Dino in quanto &egrave; l'ultima Drogo 206 S costruita. Dei 18 esemplari, due erano carrozzati da Pininfarina e tre erano coup&eacute;, il che rende questo esemplare l'ultimo dei soli 13 Drogo Spyder costruiti. Fu in seguito venduta a Ferlaino e poi ebbe una manutenzione presso la fabbrica Ferrari nel novembre 1968 prima di essere venduta a una breve serie di proprietari italiani negli anni Settanta. Offerto al pubblico per la prima volta in oltre un decennio, il telaio 032 garantisce al suo prossimo proprietario un'opportunit&agrave; rara di acquistare quella che &egrave; considerata una delle pi&ugrave; belle vetture sportive da corsa degli anni Sessanta. Insomma, un'occasione davvero imperdibile. Cerchi un'auto usata? Guarda il Listino/Annunci       

L'auto del presidente del Napoli, che contribu&igrave; all'ascesa della carriera di Diego Armando Maradona, &egrave; uno dei due soli esemplari equipaggiati con il motore Tipo 233

La Ferrari Dino 206 S di Corrado Ferlaino all'asta: è la più potente di sempre

Per gli appassionati di Ferrari rare, dalla Casa d&#39;aste RM Sotheby&#39;s arriva un occasione imperdibile. &Egrave; messa in vendita la Ferrari Dino 206 S del 1967, uno dei due soli esemplari equipaggiati con il motore Tipo 233, il pi&ugrave; potente, che costituiva l&#39;evoluzione finale dello sviluppo del motore dell&#39;auto. Questa Ferrari &egrave; famosa non solo per la sua rarit&agrave; ma anche per essere stata l&#39;auto di Corrado Ferlaino, ingegnere e famoso proprietario del Napoli che contribu&igrave; all&#39;ascesa della carriera di Maradona in ambito calcistico.  La Ferrari Dino 206 &egrave; stata anche considerata negli anni Sessanta una delle pi&ugrave; belle auto da corsa sportive ed &egrave; l&#39;ultima di soli 13 esemplari realizzati con la carrozzeria Spyder disegnata da Piero Drogo. La sportiva &egrave; stata restaurata da Ferrari Classiche nel 2014 e certificata Red Book.    Un po&#39; di storia  Ferrari fece debuttare per la prima volta la Dino 206 S nel &#39;66, formulata per la classe 2 litri del Gruppo 4 della FIA. L&#39;obiettivo di Casa Maranello era conquistare i team privati che correvano in gran parte con una variet&agrave; di modelli Porsche. L&#39;auto vantava un motore V-6 a 65 gradi concepito da Dino Ferrari, figlio di Enzo, prima della sua morte nel giugno 1956. Tale propulsore, Dino V-6, aveva un autografo scritto a mano basato sulla firma del giovane Ferrari.  Seppur fosse stato introdotto come motore di Formula 2, una versione pi&ugrave; grande di esso fu in seguito usata nei veicoli di Formula 1, portando il pilota ufficiale Mike Hawthorn a vincere il Campionato del Mondo Piloti nel 1958. Mentre le vetture Ferrari di Formula 1 dei primi anni Sessanta adottavano sempre pi&ugrave; spesso motori V-6 a 120 gradi progettati dal Direttore Tecnico Carlo Chiti, il motore Dino a 65 gradi progettato da Jano fu comunque costantemente ingrandito e sviluppato in vari prototipi sportivi sperimentali, tra cui la 196 Sport, la 246 Sport, i modelli Dino SP e la 166 P.  Nonostante la sportiva fosse stata originariamente omologata in 50 esemplari, ci furono dei problemi di manodopera ne troncarono in anticipo la produzione dopo che erano stati assemblati solo 18 esemplari; il modello, pertanto, rimane una pietra miliare rara e importante nell&#39;arco di sviluppo della Dino da corsa, nonch&eacute; una pietra miliare delle Ferrari stradali che seguirono. Questo esemplare, telaio n. 032, occupa un posto speciale tra le Dino in quanto &egrave; l&#39;ultima Drogo 206 S costruita. Dei 18 esemplari, due erano carrozzati da Pininfarina e tre erano coup&eacute;, il che rende questo esemplare l&#39;ultimo dei soli 13 Drogo Spyder costruiti.  Fu in seguito venduta a Ferlaino e poi ebbe una manutenzione presso la fabbrica Ferrari nel novembre 1968 prima di essere venduta a una breve serie di proprietari italiani negli anni Settanta. Offerto al pubblico per la prima volta in oltre un decennio, il telaio 032 garantisce al suo prossimo proprietario un&#39;opportunit&agrave; rara di acquistare quella che &egrave; considerata una delle pi&ugrave; belle vetture sportive da corsa degli anni Sessanta. Insomma, un&#39;occasione davvero imperdibile.  Cerchi un&#39;auto usata? Guarda il Listino/Annunci 

L&#39;auto del presidente del Napoli, che contribu&igrave; all&#39;ascesa della carriera di Diego Armando Maradona, &egrave; uno dei due soli esemplari equipaggiati con il motore Tipo 233

La Ferrari Dino 206 S di Corrado Ferlaino all&#39;asta: perla rara dal valore incredibile

        Che David Beckham sia un grande appassionato di automobili non &egrave; un mistero. &Egrave; infatti lunghissima la lista delle supercar possedute dall'ex centrocampista, dalle Aston Martin V8 fino alla McLaren MP4-12C, passando per la Rolls-Royce Phantom e arrivando alle Maserati, di cui Beckham &egrave; testimonial. Senza contare le Ferrari, come la 360 Spider che l'ex calciatore ha deciso di vendere e che &egrave; ora disponibile nel Regno Unito, presso la piattaforma inglese PistonHeads. Maserati MC20, una Fuoriserie per David Beckham  Le caratteristiche della Ferrari di Beckham La Ferrari 360 &egrave; stata acquistata da David Beckham nel luglio del 2001, quando il britannico militava al Manchester United, prima di passare, nel 2003, al real Madrid. La vettura &egrave; caratterizzata dalla carrozzeria nera, abbinata a interni in pelle chiara. Eccellenti le condizioni dell'auto: nei suoi quasi 22 anni di vita, la 360 Spider ha percorso appena 7.900 miglia, pari a meno di 13mila chilometri, sottoponendosi a manutenzione regolare. Al top l'allestimento, che comprende cerchi in lega BBS della 360 Challenge Stradale, sedili con guscio in fibra di carbonio e trasmissione automatica F1 con palette al volante. Il motore, posizionato dietro l'abitacolo e visibile dall'esterno attraverso il cofano trasparente, &egrave; un potente 8 cilindri a V di 3,6 litri, capace di erogare 400 cavalli di potenza e di spingere la Ferrari 360 Spider fino a 290 km/h, con un'accelerazione da 0 a 100 orari in 4,6 secondi. Il prezzo per la Ferrari di David Beckham? Centodiecimila sterline, corrispondenti, al cambio attuale, a circa 123mila euro. Attenzione per&ograve; al posto di guida: trattandosi di una vettura immatricolata nel Regno Unito, il volante &egrave; a destra. David e Victoria Beckham regalano un'auto da sogno al figlio       

La scoperta del Cavallino Rampante dell'ex calciatore inglese &egrave; in cerca di un nuovo proprietario: ecco quanto costa

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