Non c&#39;&egrave; limite all&#39;estremo. Cos&igrave; si potrebbe riassumere il concetto ingegneristico e di stile che si cela dietro le nuove Ferrari SF90 XX Stradale e SF90 XX Spider. Che rendono possibile ci&ograve; che si credeva non potesse essere fatto: rendere pi&ugrave; performanti la SF90 Stradale e la SF90 Spider.  Una evoluzione che si legge tutta nel nome. Dove la doppia &ldquo;X&rdquo; che rimanda alle versioni speciali (vedi FXX) esclusive per l&#39;impiego in pista, segna un nuovo inizio: queste sono infatti le prime auto della gamma XX ad essere targabili e quindi utilizzabili in strada. Ci&ograve; significa che il focus dell&#39;elaborazione che ha portato ai due nuovi modelli sia stato proprio quello racing. Obbiettivo rendere l&#39;esperienza di guida equiparabile a quella di un&#39;auto da corsa. I cavalli sono saliti a quota 1030 (0-100 km/h in 2,3 secondi) e tutta la componentistica segna nuovi standard in termini di performance. Anche l&#39;immagine &egrave; stata modificata di conseguenza, con una profonda rielaborazione da parte del centro stile capitanato da Flavio Manzoni. Certo l&#39;ala fissa posteriore risalta rispetto ad altri elementi, ma anche le scelte cromatiche e le novit&agrave; di colori, sono specifiche per le nuove SF90 XX. Singolare come il design posteriore sia mutato cos&igrave; profondamente, essendo spariti i doppi gruppi ottici in favore di una barra luminosa orizzontale.  Liberi di sognare, ma sappiate gi&agrave; che gli ordini per le 799 SF90 XX Stradale e le 599 SF90 XX Spider, sono gi&agrave; esauriti. Peccato perch&eacute; il prezzo era di soli 770.000 euro per la prima e 850.000 euro per la seconda.    L&#39;elettrificazione evolve la meccanica  Come vedremo sotto il cofano le nuove SF90 XX Stradale e Spider sono cambiate. Ma lo schema che comprende motore V8 biturbo e tre propulsori elettrici &ndash; uno tra V8 e cambio doppia frizione a 8 rapporti, due all&#39;asse anteriore &ndash; &egrave; rimasto invariato. Sono i componenti ad essersi evoluti, con l&#39;ovvia finalit&agrave; di alimentare l&#39;esperienza di guida di un&#39;auto da corsa.  Il trittico di motori elettrici, che vanta una potenza complessiva di 233 cavalli (171 kW) presenta l&#39;inedita funzione extra-boost. Che nel modo di guida Qualifyng fornisce un&#39;ulteriore spinta in uscita dalle curve. Mentre il V8 da 3.990 cc presenta nuovi pistoni e una differente &ldquo;finitura&rdquo; della camera di combustione che ha permesso di aumentare il rapporto di compressione. Si &egrave; fatto pure pi&ugrave; leggero di 3,5 kg, ma soprattutto arriva a 797 cavalli di potenza, ovvero 200 cv/litro. E beneficia poi di un migliore raffreddamento grazie a nuovi radiatori anteriori. Inoltre &egrave; stato stravolto il sistema di raffreddamento della componente elettrica, ribaltando nel vero senso della parola il layout del radiatore dedicato.  A mantenere l&#39;ordine tra propulsore a combustione e unit&agrave; elettriche il cambio doppia frizione a 8 rapporti, che riceve su SF90 XX Stradale e SF90 XX Spider delle nuove logiche di funzionamento, ovviamente incentrate sull&#39;esperienza racing. Derivano da quelle gi&agrave; introdotte dalla serie speciale Ferrari Daytona SP3.  Carico, carico, e ancora carico  Che si tratti di un&#39;auto da corsa o di una sportiva stradale, il carico aerodinamico &egrave; indubbiamente una &ldquo;componente&rdquo; fondamentale. E se il riferimento sono i due nuovi modelli SF90 XX, il carico verticale massimo &egrave; raddoppiato. Per questo, partendo dalla SF90 Stradale, lo studio dei flussi &egrave; stato completamente rielaborato.  Il colpo d&#39;occhio, indipendentemente dalle competenze aerodinamiche di ciascuno, cade sulla nuova ala fissa posteriore. Sviluppata grazie alla sinergia tra il centro stile e il fronte tecnico della casa di Maranello, unitamente allo uno spoiler mobile dalla forma a cuneo denominato shut-off Gurney &ndash; ulteriormente evoluto &ndash; sviluppa un carico aerodinamico posteriore pari a 315 kg a 250 km/h. Parlando di kg, come non citare il peso della coppia di SF90 XX: la variante chiusa fa fermare l&#39;ago della bilancia a 1560 kg, quella aperta a 1660 kg.&nbsp;  La sezione anteriore si dota di uno splitter pi&ugrave; grande, che convoglio l&#39;aria in fondo vettura completamente inedito. Allo stesso tempo il diffusore anteriore di nuova fattura assicura un aumento di deportanza di oltre 45 kg a 250 km/h.    Handling da corsa, anche in frenata  Tutto l&#39;impianto di sistemi di controllo di dinamica del veicolo si rivolge alla pista. La novit&agrave; pi&ugrave; rilevante &egrave; l&#39;ABS Evo, debuttante sulla recente 296 GTB. Dispositivo che di fatto migliora la distribuzione della frenata in condizioni di massima aderenza e quando il manettino si trova nella modalit&agrave; Race. Cuore di ABS Evo il sensore 6W-CDS che fornisce una variet&agrave; di informazioni maggiori rispetto a quello impiegato sino a questo momento.  A livello di assetto, le nuove SF90 XX presentano rigidezze elastiche e angoli cinematici dedicati. Tanto &egrave; che il miglioramento delle prestazioni in termini di tenuta laterale &egrave; stato incrementato del 9% rispetto alla SF90 Stradale.  A bordo a fare la differenza sono i nuovi sedili monoguscio, che hanno una struttura tubolare in fibra di carbonio. Lo stile segue la funzione, grazie ad una serie di grafiche dedicate del cluster Ferrari. 

La potenza sale a quota 1030 cavalli, aerodinamica maggiorata, nuova ala fissa posteriore. 799 esemplari per la coup&eacute; e 599 per la spider, ovviamente gi&agrave; tutti con un legittimo proprietario

Ferrari SF90 XX Stradale e SF90 XX Spider, il limite &egrave; stato superato

        Quanto la Ferrari Enzo occupi un posto speciale nella sequenza di hypercar del Cavallino Rampante &egrave; noto. Ragioni tecniche, oltre al peso del nome che accompagna il punto pi&ugrave; alto delle prestazioni Ferrari nel 2002, anno della presentazione. All'asta &egrave; finito uno dei 399 esemplari prodotti, esclusivissimo perch&eacute; trattasi della Enzo "Scocca numero 1". La prima. Non basta? Esclusivissima ancor di pi&ugrave; perch&eacute; &egrave; appartenuta a Fernando Alonso, che dalla propria collezione privata l'ha affidata a MonacoCarAuctions perch&eacute; andasse all'asta nell'evento L'AstaRossa.  Tra le Enzo stradali di maggior valore Quanto ha realizzato, la Enzo di Alonso? &Egrave; stata battuta per 5,4 milioni di euro, un valore tra i pi&ugrave; alti in assoluto tra &nbsp;le &nbsp;Enzo. Nel 2005, infatti, l'esemplare donato dalla Ferrari a Papa Giovanni Paolo II, venne battuto per 6,05 milioni di dollari e il ricavato donato in beneficienza (un valore che deve considerare il differente tasso di cambio al tempo, ovviamente, e si riflette in un controvalore odierno ancora maggiore).&nbsp; La Ferrari Enzo Scocca n&deg; 1 ha uno status certificato dal libro Ferrari Classiche, che assicura l'esemplare quale il primo assemblato sulla prima scocca prodotta. Quanto alle condizioni della Enzo, al contachilometri segna appena 4.800 km percorsi. Fernando: "Prendetevene cura" A tutti i partecipanti all'asta di MonacoCarAuctions, prima dell'avvio delle offerte, &egrave; arrivato un videomessaggio di Alonso: "Per me &egrave; un'auto che significa molto e ho passato grandi momenti con lei, &egrave; un magico pezzo d'arte. So che andr&agrave; in buone mani, per favore prendetevi cura dell'auto e godetevela".&nbsp; Non ci stupiremmo se la Enzo "Scocca n&deg; 1", da 5,4 milioni di euro di valore, finisse custodita in una preziosa e scenografica esposizione domestica, pi&ugrave; che ritrovarla su strada.       

L'esemplare &egrave; stato battuto all'asta insieme a un lotto di Ferrari, tra cui la 250 GT Boano da 1,5 milioni di valore, una 559 GTO da 784 mila euro. Un videomessaggio di Alonso ha aperto le offerte

Ferrari Enzo, ecco quanto vale la Scocca n° 1 appartenuta ad Alonso

        Cos&rsquo;hanno in comune la nuova Ferrari Purosangue di Piero Ferrari e la 400 Superamerica del padre Enzo? Il Verde Dora, una tonalit&agrave; di certo inusuale ma viva nei ricordi di Piero, che per personalizzare la sua auto (la prima a Marchio Cavallino Rampante ad avere le porte posteriori) ha scelto proprio il colore della vettura che il padre ha tenuto con s&eacute; dal 1961 al 1962. Vettura che si distingueva dai modelli di serie per numerosi dettagli, come il design delle sospensioni anteriori e posteriori. E pure il motore, il V12 da 340 CV progettato da Gioachino Colombo con una cilindrata di quasi 4.000 cc, aveva alcune differenze, oltre al diverso gruppo cambio differenziale.  Purosangu e 400, similitudini e dettagli Tra le similitudini tra la 400 Superamerica dell&rsquo;epoca e la Purosangue di oggi c&rsquo;&egrave; anche la volont&agrave; di differenziarsi dalle altre supersportive, rompendo la tradizione. Nonostante sia atipico, il Verde Dora &egrave; ancora un colore contemporaneo, che ben si sposa con le linee della Purosangue (nel percorso di personalizzazione, Piero Ferrari si &egrave; affidato ai designer del programma Tailor Made). Si aggiungono il tetto in carbonio, che sostituisce il classico tetto panoramico in vetro, e gli speciali cerchi forgiati con trattamento diamantato, in tinta opaca Winter Grey. Ancora similitudini con la 400 Superamerica nell&rsquo;abitacolo, dove si trova la pelle marrone Jade, in questo caso arricchita dagli inserti in fibra di carbonio del cruscotto e della fascia, con bordi in rame. Piero Ferrari ha poi voluto lasciare le fiancate della Purosangue senza i tradizionali stemmi del Marchio: un modello unico, ma allo stesso tempo inconfondibilmente Ferrari. Questa Purosangue rappresenta anche l&rsquo;occasione per lanciare il nuovo concept Couture Selection, all&rsquo;interno del programma Tailor Made: ogni nuovo modello avr&agrave; una Couture Selection fatta su misura, per un prodotto sempre pi&ugrave; esclusivo e cucito addosso al nuovo proprietario. Ferrari SF90 Stradale Rosso Le Mans celebra la 499P       

Il Verde Dora &egrave; lo stesso della 400 Superamerica che il Commendatore aveva posseduto dal 1961 al 1962

Una Purosangue per Piero Ferrari: verde come l’auto del padre Enzo

        Una Ferrari 308 con motore Honda sovralimentato? Sebbene possa sembrare un'eresia, &egrave; esattamente ci&ograve; che ha fatto Mike Burroughs, fondatore di StanceWorks, officina californiana specializzata in preparazioni auto. Denominata &ldquo;Ferrari 244 GTK&rdquo;, la vettura, presentata al SEMA 2022, ha ora mosso i suoi primi (e aggressivi) passi su asfalto: lo dimostra il video caricato sul canale ufficiale del preparatore, che potete vedere in questo articolo. Ferrari 308 con motore Honda turbo: i primi giri della 244 GTK Per chi non conoscesse il progetto, tutto &egrave; iniziato con una Ferrari 308 GTBi del 1981, declinazione a iniezione del modello che faceva scendere la potenza del motore, un V8 da 2,9 litri, da 240 a 205 CV (valori relativi alla versione destinata al mercato americano; quella europea erogava rispettivamente 255 e 214 CV). Per questo motivo, Mike Burroughs, fondatore di StanceWorks, ha deciso di effettuare lo &ldquo;swap&rdquo; con un propulsore K24 Honda i-VTEC da 2,4 litri dalla potenza analoga (meno di 210 CV). Il motivo della scelta risiedeva, ovviamente, nello straordinario potenziale del motore giapponese, leggero e compatto. La vettura &egrave; stata presentata lo scorso anno al SEMA Show di Las Vegas, dove ha riscosso un grande successo di pubblico. Nel video pubblicato sul canale possiamo vedere il primo test su strada della supercar:  Vettura pronto gara Ma vediamo, nello specifico, le modifiche effettuate che hanno consentito di raggiungere valori da hypercar. Il motore Honda K24, oltre all&rsquo;abbinamento con una trasmissione sequenziale Quaife a cinque rapporti, &egrave; stato potenziato con un nuovo turbocompressore Garrett: ci&ograve; ha permesso di ottenere oltre 810 CV di potenza alle ruote, come dimostrato dai test effettuati al banco. Il team di StanceWorks, tuttavia, non si ferma qui. L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di raggiungere la soglia dei 1.000 CV, alzando ulteriormente l'asticella del propulsore nipponico senza compromettere l&rsquo;affidabilit&agrave;. Oltre alla meccanica, la Ferrari 244 GTK ha subito anche modifiche estetiche / funzionali: spiccano il bodykit aerodinamico con splitter, diffusore ed enorme alettone posteriore fisso, oltre a cerchi Rotiform a cinque razze e impianto frenante maggiorato AP. Anche la dinamica di guida &egrave; stata migliorata, con sospensioni racing H&amp;R. Tutto questo ha un preciso fine: le competizioni. La&nbsp;vettura parteciper&agrave;, infatti, al World Time Attack GCG Open Class di Sydney, in Australia.        

Si chiama Ferrari 244 GTK il progetto di StanceWorks: il motore Honda K24 modificato permetter&agrave; di raggiungere i 1000 CV di potenza

Ferrari 308 GTBi, 1.000 CV grazie al motore Honda K24 turbo

Una collezione di 20 rarissime Ferrari d&#39;epoca, rimasta nascosta per oltre un decennio in un fienile di Speedway, nello stato dell&rsquo;Indiana (USA), &egrave; stata scoperta in seguito al devastante uragano Charley del 2004. Oggi, le incredibili auto d&rsquo;epoca sono pronte per essere battute all&#39;asta da RM Sotheby&#39;s.    La storia  Secondo RM Sotheby&#39;s, questa incredibile avventura &egrave; iniziata in Florida, dove le 20 auto erano ricoverate in un capannone dal 1990. Nel 2004, quando l&#39;uragano Charley ha scatenato il caos in Florida, causando il crollo parziale del fienile che ospitava le auto e conseguenti danni alle vetture, queste sono state trasferite nel magazzino di Speedway. La collezione &egrave; a dir poco impressionante. Come ha sottolineato la casa d&#39;aste, per un profano si potrebbe trattare solo di un bel numero Ferrari. In realt&agrave;, alcune di queste meraviglie italiane hanno partecipato a gare celebri come 24 Ore di Le Mans, Targa Florio e Mille Miglia. Una delle vetture, inoltre, era un tempo il bene prezioso di una famiglia reale,. RM Sotheby&#39;s metter&agrave; all&#39;asta questa spettacolare collezione, senza riserve, durante la Monterey Car Week 2023, prevista ad agosto. Di seguito le tre pi&ugrave; interessanti tra le 20 meraviglie italiane.  Ferrari 250 GT Coup&eacute; Speciale (1956)    La prima del lotto, una Ferrari 250 GT Coup&eacute; Speciale di Pinin Farina datata 1956, &egrave; appartenuta al re Mohamed V del Marocco. Si tratta di uno dei soli quattro modelli del 1956 dotati di carrozzeria in stile &quot;Superamerica&quot;. Nonostante condizioni non proprio &quot;da vetrina&quot;, la Coup&eacute; di Maranello vanta un motore V12 originale (i numeri combaciano con quelli del telaio) e potrebbe aumentare il proprio valore in maniera esponenziale in seguito a un restauro ben eseguito. Secondo Sotheby&#39;s, il prezzo potrebbe superare i 2 milioni di euro.  Ferrari 275 GTB/6C Alloy di Scaglietti del 1965    Altro pezzo incredibile, una Ferrari 275 GTB/6C Alloy di Scaglietti del 1965 rossa. Questo modello debutt&ograve; al Salone dell&#39;Auto di Torino prima di partecipare alla Targa Florio del 1966. Si dice che sia la &quot;prima 275 GTB &#39;a muso lungo&#39; a essere dotata di una carrozzeria in lega leggera e di sei carburatori&quot;: ci&ograve; contribuisce al suo considerevole valore d&#39;asta, stimato tra 1,9 e 2,3 milioni di euro.  Ferrari 500 Mondial Spider (1954)    Sebbene sia la pi&ugrave; danneggiata (l&#39;aspetto &egrave; quello di un vero e proprio rottame), la Ferrari 500 Mondial Spider prima Serie (1954) di Pinin Farina &egrave;, probabilmente, la pi&ugrave; interessante di tutto il lotto. Condizioni a parte, questo esemplare vanta la storia da corsa pi&ugrave; lunga tra tutte le auto della collezione. Originariamente dotata di carrozzeria Pinin Farina Spider, fu acquistata dal direttore della Scuderia Guastalla Franco Cornacchia per l&#39;ex pilota della Scuderia Ferrari Franco Cortese. Cortese guid&ograve; la vettura fino al quarto posto di classe (14&deg; assoluto) alla Mille Miglia del 1954. L&#39;auto fu poi riallestita da Scaglietti e continu&ograve; a correre, prendendo parte anche anche alla Targa Florio del 1956. Si prevede che il modello possa raggiungere cifre vicine a 1,5 milioni di euro.  &nbsp;Ferrari all&rsquo;asta da Sotheby&rsquo;s, la lista completa  Di seguito, tutte le 20 Ferrari classiche che saranno battute all&rsquo;asta, ordinate secondo l&rsquo;anno di immatricolazione:    1954 Ferrari 500 Mondial Spider Serie I di Pinin Farina  1956 Ferrari 250 GT Coup&eacute; Speciale di Pinin Farina  1956 Ferrari 410 Superamerica Coup&eacute; Serie I di Pinin Farina  1960 Ferrari 250 GT Coup&eacute; Serie II di Pinin Farina  1964 Ferrari 250 GT/L Berlinetta Lusso di Scaglietti  1965 Ferrari 275 GTS di Pininfarina  1965 Ferrari 275 GTB/6C in lega di Scaglietti  1965 Ferrari 330 GT 2+2 Serie I &quot;Interim&quot; di Pininfarina  1966 Ferrari 330 GT 2+2 Serie II di Pininfarina  1967 Ferrari 330 GTS di Pininfarina  1968 Ferrari Dino 206 GT di Scaglietti  1969 Ferrari 365 GT 2+2 di Pininfarina  1971 Ferrari 365 GTB/4 Daytona Berlinetta di Scaglietti  1972 Ferrari 365 GTB/4 Daytona Berlinetta di Scaglietti  1972 Ferrari 365 GTC/4 di Pininfarina  1976 Ferrari 308 GTB &quot;Vetroresina&quot; di Scaglietti  1977 Ferrari 400 Automatica  1978 Ferrari 512 BB Competizione  1980 Ferrari 512 BB  1991 Ferrari Testarossa  

Rimaste ferme in un capannone, tra le rarissime Ferrari classiche spiccano 250 GT Coup&eacute; Speciale, 500 Mondial Spider e 275 GTB/6C Alloy Scaglietti

20 Ferrari all&rsquo;asta da Sotheby&rsquo;s, il clamoroso &quot;barn find&quot;

Tempismo perfetto. Quasi in contemporanea con lo storico trionfo della 499P al ritorno della Casa di Maranello nella 24 Ore di Le Mans, proprio in occasione del centenario della mitica competizione arriva Ferrari SF90 Rosso Le Mans.  Una livrea speciale per la hypercar elettrificata di Maranello, dedicata a un numero estremamente circoscritto di clienti.  Ispirato col Rosso Le Mans e con il Giallo Modena alla vettura che ha trionfato della gara-archetipo delle competizioni endurance.  Una SF90 ancora pi&ugrave; speciale  Evocativa &egrave; dir poco, il fil rouge con la 499P numero 50 guidata da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen &egrave; certificato anche dai tricolori sui paraurti e sul volante, dal logo del World Endurance Championship (WEC) sulle portiere col numero 50.&nbsp;  In gara ha vinto la numero 51, guidata da Pier Guidi, Calado e Giovinazzi, pi&ugrave; che probabile un aggiornamento nell&#39;offerta...    Le caratteristiche tecniche restano le stesse: motore V8 4 litri bi-turbo da 780 cavalli e 800 Nm di coppia con l&rsquo;aggiunta dei 220 cavalli dei tre propulsori elettrici, per arrivare a quota 1.000 CV.  &nbsp;  La trazione &egrave; integrale elettrica, il cambio a doppia frizione a otto marce: questa super PHEV pu&ograve; viaggiare 25 chilometri in modalit&agrave; completamente elettrica.  Al momento il numero degli esemplari Rosso Le Mans resta sconosciuto.  Potrebbe interessarti: Ferrari SF90 Stradale Assetto Fiorano, 1.000 cv alla carica&nbsp;  &nbsp; 

La hypercar ibrida di Maranello omaggia la vettura trionfarice al centenario della gara di endurance per antonomasia

Ferrari SF90 Stradale Rosso Le Mans celebra la 499P

        Nel futuro della Ferrari ci sar&agrave; anche l'elettrico, con una data gi&agrave; fissata, appuntamento per scoprire il primo progetto a batteria. Nel futuro della Ferrari non ci sar&agrave; solo l'elettrico. Benedetto Vigna, intervenuto al Italy Capital Markets Forum di Bloomberg, ha sottolineato il dettaglio, confermando l'impegno della Ferrari a trasferire tecnologia dalle corse ai modelli stradali. Tre linee di prodotto con il dna Ferrari "Abbiamo detto come in Ferrari avremo tre tipologie di vetture. Le Ferrari con motore termico, le ibride e le elettriche. Non credo che l'unico modo di procedere in futuro sia una Ferrari solo elettrica. Sono convinto che avremo combustibili carbon neutral che potranno aiutare a realizzare delle Ferrari che rispettino l'ambiente", ha commentato Vigna. Gli e-fuels e il legame corse-auto stradali Parole che si sommano alla posizione espressa durante la presentazione dei risultati del primo trimestre del 2023, quando Vigna ha sottolineato come i modelli della casa di Maranello siano gi&agrave; in grado di funzionare alimentati da e-fuels. Una materia che, nei prossimi anni, vedr&agrave; saldarsi completamente quel legame corse-prodotto con il passaggio dei motori di Formula 1 ai combustibili a impatto ambientale neutro. E-fuel che verranno impiegati dalla massima categoria del motorsport a partire dal 2026. "Chiamateli e-fuel, io li chiamo carbon neutral. Chiaramente l'elettrico &egrave; un importante passo avanti, stiamo lavorando e siamo nei tempi, inizieremo nel 2024 ma non credo che in momenti di transizione ecologica ci sar&agrave; una sola tecnologia vincente", ancora Vigna. L'e-building, ovvero, la struttura che curer&agrave; la produzione di componenti fondamentali per le Ferrari elettriche, tra cui l'assemblaggio delle batterie, con differenti composizioni chimiche che troveremo sui futuri modelli elettrici e ibridi plug-in, sar&agrave; operativo dal giugno del 2024. Due anni dopo l'annuncio della sua realizzazione e un anno prima della presentazione della Ferrari elettrica.       

L'impegno della Ferrari &egrave; verso l'elettrico come anche l'ibrido e i motori termici alimentati da carburanti sintetici. L'a.d. Vigna ribadisce l'impegno della Rossa, nel 2024 operativo l'e-building

Ferrari, Vigna: non solo l'elettrico in futuro, aperti a più tecnologie

        "Una Ferrari elettrica? Mi sento male solo a pensarlo, mi viene l'orticaria". Non usa mezzi termini Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente del Cavallino Rampante, nel commentare il possibile arrivo sul mercato di una Rossa a zero emissioni. E anche per quanto riguarda le auto di tutti i giorni, il manager di Bologna ha espresso posizioni molto critiche, aprendo invece a soluzioni alternative come l'ibrido e nuove tipologie di carburanti. Ferrari F167, l'erede della 812 Superfast avvistata a Maranello Montezemolo contro la Ferrari elettrica Presidente di Ferrari dal 1991 al 2014, Luca Cordero di Montezemolo &egrave; sempre stato contrario alla realizzazione di una vettura del Cavallino completamente elettrica. E a distanza di ormai 9 anni, in piena transizione ecologica, la sua opinione non sembra essere cambiata, come ha confermato nel corso del suo intervento al Festival dell'Economia di Trento. "Per me l'elettrico al 100% &egrave; per la citt&agrave;, l'ibrido per fuori e poi tanti carburanti alternativi" ha detto ancora Montezemolo. Nel frattempo, Ferrari &egrave; al lavoro sul suo primo modello elettrico, che potrebbe vedere la luce gi&agrave; nel 2025, mentre sono gi&agrave; due i modelli ibridi plug-in in gamma (SF90 Stradale e 296 GTB). Benedetto Vigna, attuale amministratore delegato del Cavallino, ha comunque chiarito che invece la Ferrari non punter&agrave; sulla guida autonoma. Le Rosse &ldquo;non si guideranno mai da sole&rdquo; ha ribadito in pi&ugrave; occasioni. Ferrari riapre gli ordini sul Purosangue, avanti la ricerca su elettrica ed e-fuels       

L'ex presidente del Cavallino boccia senza mezzi termini l'idea di una Rossa 100% elettrica. Ma apre all'ibrido e ai carburanti alternativi

Montezemolo: "Ferrari elettrica? Mi fa venire l'orticaria"

        Maluma, 63 milioni di follower su Instagram, altrettanti milioni su Tik Tok e un seguito di fan mondiale, &egrave; uno dei cantanti colombiani pi&ugrave; amati e acclamati da qualche anno. Il cantautore, che ha intrapreso la carriera nel mondo della musica nel 2010, &egrave; riuscito subito a farsi notare fra la folla di aspiranti stelle, potendo collaborare nel tempo anche con star internazionali fra cui Ricky Martin e Shakira. Ma alla passione per la musica, Maluma accosta anche quella delle supercar. In un video pubblicato su Tik Tok, il colombiano esprime infatti tutta la sua gioia mentre scarta un bellissimo autoregalo: una&nbsp;Ferrari F8 Spider dalla livrea viola da oltre 260mila euro. L'auto monta un V8 da 3.902 cc, eroga una potenza di 720 CV e pu&ograve; raggiungere una velocit&agrave; massima di 340 km/h, menter brucia lo 0-100 km/h in 2,9 secondi.  La felicit&agrave; porta il nome Ferrari L'emozione &egrave; palpabile nella sua faccia poco prima che il telo rosso fuoco scivoli via dal corpo sinuoso della sua nuova compagna d'avventure. In un post successivo, Maluma spiega che se adesso pu&ograve; permettersi una Ferrari, &egrave; solo merito delle sue forze e che tutto, nella vita, &egrave; possibile. Nella didascalia del carosello scrive proprio cos&igrave;: "I sogni si avverano, il mio si &egrave; avverato! Non permettete a nessuno di dirvi che non potete, i limiti sono nella mente, io vengo da dove molti di voi vengono e anche se la strada non &egrave; stata facile non &egrave; stata impossibile. L'era "DON JUAN" &egrave; appena iniziata, quindi ci sono ancora molti sogni da realizzare. Vi amo e senza il vostro amore tutto questo sarebbe impossibile. E ricordate... se io posso, puoi anche tu!&rdquo; Gianluca Vacchi ha una pacchianissima Rolls Royce in velluto       

Il cantautore colombiano si &egrave; comprato una F8 Spider da 260mila euro e la sua reazione sui social &egrave; davvero incredibile

Non solo musica, anche supercar: il regalo di Maluma è una Ferrari da capogiro!

Dopo il debutto del Suv Ferrari Purosangue, l&#39;uscita di scena della GTC4Lusso nella gamma del Cavallino Rampante ha lasciato un vuoto nella categoria delle Shooting Brake 2+2. Per questo motivo, il designer piemontese Samuele Errico Piccarini (Italdesign) ha immaginato la potenziale erede della GTC4, pubblicando su Behance degli incredibili render: denominata Ferrari SB12 GTC, la concept virtuale trae ispirazione da modelli classici, come la 365 GTB/4 &ldquo;Daytona&rdquo;, fondendo passato, presente e futuro.  Asta da sogno: 27 Ferrari saranno vendute sul Lago di Como    Render: Samuele Errico Piccarini  Ferrari SB12 GTC, tutte le caratteristiche  &ldquo;Questo progetto &egrave; iniziato come una sfida personale per sviluppare il mio primo modello Sub-D Alias (un tipo di modellazione 3D, ndr) in assoluto. La mia idea era quella di immaginare la prossima generazione della GTC4 Lusso, una 2+2 Shooting brake dotata di propulsore V12 Hybrid.&rdquo; - Ha dichiarato il designer &ndash; &ldquo;I primi schizzi di ricerca traggono ispirazione da molteplici elementi, a partire dalla semplicit&agrave; e dalla bellezza della Daytona Shooting Brake, la 365 GTC &quot;dropping beltline&quot;, come chiamo la forma di chiusura dinamica della parte posteriore di alcuni veicoli. Dare una chiusura molto dinamica ed elegante alla parte posteriore, condividendo anche lo stesso concetto con il design degli yacht, come nel caso del Riva Aquarama.&rdquo;  Rispetto alle precedenti 2+2 di Maranello, GTC4lusso e FF, la SB12 GTC presenta forme sinuose e un design molto pi&ugrave; attuale. Come possiamo vedere dai render il frontale, di chiara ispirazione 812 Superfast, &egrave; caratterizzato da sottilissimi luci diurne a LED (i &ldquo;veri&rdquo; fari sono celati all&rsquo;interno delle prese d&rsquo;aria sottostanti) e imponenti aperture. Nella vista laterale, spiccano proporzioni armoniche, con cerchi di grande diametro e superfici pulite e aerodinamiche: sono un esempio le maniglie portiera a filo carrozzeria e gli specchietti retrovisori studiati per minimizzare l&rsquo;effetto frenante dell&rsquo;aria. Il tetto interamente in vetro, che prosegue fino alla coda, mostra l&rsquo;elegante abitacolo a quattro posti e il vano bagagli. Il &ldquo;lato B&rdquo;, infine, segue lo schema futuribile del frontale, con gruppi ottici LED simili a quelli della Ferrari Roma e ampio diffusore con scarico a quattro uscite.    Render: Samuele Errico Piccarini  Rimarr&agrave; un concept  Nonostante l&rsquo;incredibile risultato estetico del concept Ferrari SB12 GTC, al momento la Casa di Maranello non sembrerebbe intenzionata a reintrodurre un nuovo modello 2+2 Shooting Brake in gamma. Il motivo? Tale fetta di mercato &egrave; gi&agrave; occupata (e anche in maniera piuttosto significativa) da Purosangue, rivoluzionario FUV (Ferrari Utility Vehicle, termine coniato al lancio) che unisce il meglio di entrambi i segmenti.  Ferrari SF90 Versione Speciale, le ultime sulla hypercar attesa a Le Mans   

Il designer italiano Samuele Errico Piccarini ha immaginato l&#39;erede della Ferrari GTC4Lusso, una shooting brake 2+2 dotata di motore V12 ibrido

Ferrari SB12 GTC, shooting brake futuristica [render]

        Un'incredibile asta sar&agrave; protagonista sul lago di Como, a Villa Erba, e per l'occasione verranno sfoggiate &ndash; e messe in vendita quindi - ben 27 Ferrari, da quelle sportive, alle stradali, a quelle anni '50, fino alle vetture a edizione limitata. I modelli provengono da tre collezioni differenti: Aurora, Piccolo e &laquo;Black on Black&raquo;. Quest'ultima vanta solo Ferrari dalla livrea nera, e sono tutte evoluzioni della Testarossa. Ma vediamo quali sono quelle che pi&ugrave; brillano e che potrebbero rivelarsi essere le &ldquo;regine della festa&rdquo;. Ferrari, ricavi da record nel primo trimestre del 2023 &nbsp; 166 MM Touring Barchetta  Fra gli splendori proposti per quest'asta da sogno spicca la 166 MM Touring Barchetta del 1949, la pi&ugrave; anziana di tutte le Ferrari. Questa, grazie alla quale ora esiste il mito Ferrari, &egrave; stata protagonista di numerose vittorie in pista tutto il globo. L'esemplare messo in vendita &egrave; stato esposto al Salone di Parigi del 1949, e la sua livrea all'epoca era avorio con inserti blu. Per averla nella propria collezione si potrebbero arrivare a sborsare ben 5 milioni di euro. &nbsp; 312 PB  Proseguendo, troviamo una 312 PB del 1972, una &ldquo;sport prototipo&rdquo; da 460 CV che presenta un'aerodinamica diversa &ndash; ed evoluta &ndash; rispetto alla Ferrari precedente del '49. L'esemplare proposto ha avuto come pilota Ronnie Peterson ma non solo: ha vinto la 1.000 Km del Nurburgring e Campionato Marche nel 1972. Proprio per questo non &egrave; per niente accessibile, anzi va messo in conto che si potrebbero spendere fra i 14 e i 18 milioni di euro. &nbsp; F40  Nella collezione dell'asta troviamo anche una imperdibile F40, in questo caso &egrave; il modello senza&nbsp;catalizzatore e sospensioni regolabili, ed ha la certificazione di Ferrari Classiche. &Egrave; stata da poco restaurata, e il suo prezzo potrebbe essere di 3 milioni di euro. &nbsp; SA Aperta  Altro giro, altra corsa. Passiamo alla SA Aperta, che monta un V12 capace di erogare ben 771 CV di potenza. Del modello sono stati realizzati solo 80 esemplari e quello messo all'asta ha percorso solo 209 chilometri. Per averla, il proprietario dovr&agrave; mettere in conto di spendere 1 milione e mezzo di euro. &nbsp; 250 GT/L Berlinetta Lusso  Continuiamo in questo viaggio fra le Ferrari pi&ugrave; belle con una 250 GT/L Berlinetta Lusso carrozzata Scaglietti. Di questo modello ne sono stati prodotti 350 esemplari, e fra l'altro ha da poco compiuto 60 anni e non ha mai cambiato proprietario per ben 50 anni. Il prezzo &egrave; praticamente uguale a quello messo per la SA Aperta. Il modello fu scelto anche da Steve McQueen, il che rende l'auto ancora pi&ugrave; affascinante. &nbsp; 250 GT SWB Berlinetta  Nella proposta c'&egrave; anche una 250 GT SWB Berlinetta, che fra l'altro &egrave; apparsa nel film del 1968 dal grande successo Un maggiolino tutto matto. Nonostante l'auto abbia la certificazione Ferrari Classiche dal 2008, ha comunque bisogno di una nuova certificazione per avere il &laquo;libretto rosso&raquo; introdotto dal 2016. Se la si vuole, il suo prezzo supera gli 8 milioni di euro. &nbsp; 328 GTS e 360 Spider  Proseguiamo con altri due pezzi da Novanta del Cavallino Rampante: una 328 GTS e una 360 Spider. Entrambe montano un motore V8 centrale. La prima ha avuto un recente restauro e ha meno di 30mila chilometri, il suo prezzo oscilla fra i 90 e i 120mila euro. La seconda, invece, ha percorso soli 12.782 chilometri. Pochissimo! Ed &egrave; stata immatricolata nel 2002. &nbsp; Testarossa &laquo;monospecchio&raquo; e 512 M  Passiamo alla &laquo;Black on Black Collection&raquo;: nell'offerta c'&egrave; la la &laquo;monospecchio&raquo; del 1986, che ha, come il nome suggerisce, un solo specchietto retrovisore lato guida in posizione rialzata. Ed &egrave; quella pi&ugrave; desiderata dai collezionisti. Ma ad avere maggior valore &ndash; secondo gli esperti - &egrave; la 512 M, dove M sta per modificata, con una stima di 300mila euro. Quest'auto eroga ben 446 CV di potenza e raggiunge una velocit&agrave; massima di 315 km/h. &nbsp; Monza SP1  Un'altra Ferrari che attira l'attenzione su di s&eacute; &egrave; la Monza SP1, prodotta &ndash; con la SP2 &ndash; in soli 499 esemplari. Monta il propulsore pi&ugrave; potente che la Casa di Maranello abbia mai prodotto, ossia un V12 che eroga ben 810 CV di potenza. Per averla, bisogner&agrave; mettere in conto 3 milioni di euro. &nbsp; 365 GTS/4 Daytona Spider  E se dobbiamo parlare di rarit&agrave;, non pu&ograve; non essere menzionata un'altra supercar di assoluto rilievo: una 365 GTS/4 Daytona Spider del 1973. Questo modello ha solo 122 esemplari prodotti, e quello all'asta ha avuto un solo proprietario, percorrendo fra l'altro pochissimi chilometri: solo 6mila. Per poterla aggiungere alla propria collezione, ci vorranno fra i 2 milioni e mezzo e i 3 milioni di euro.       

Le auto del Cavallino Rampante provengono da tre collezioni diverse: Aurora, Piccolo e &laquo;Black on Black&raquo;

Asta da sogno: 27 Ferrari saranno vendute sul Lago di Como

A margine della presentazione dei risultati finanziari relativi al primo trimestre del 2023, in Ferrari arrivano indicazioni importanti su pi&ugrave; fronti, presentate agli investitori dall&#39;a.d. Benedetto Vigna.  Elettrico, e-fuels, riapertura degli ordini sul Purosangue, sono i temi centrali sui quali ruota il prossimo futuro della Rossa.&nbsp;  I lavori intorno all&#39;e-building proseguono, &quot;cresce ogni giorno di pi&ugrave;. Sar&agrave; la casa dei nostri componenti strategici, sviluppati internamente e ci garantir&agrave; un elevato grado di flessibilit&agrave; nella produzione sui nostri modelli elettrici e ibridi&quot;, ricorda Vigna. Assembler&agrave; anche i pacchi batterie, materia cruciale nella composizione chimica delle celle per realizzare una Ferrari &quot;alla maniera unica&quot; della casa di Maranello.    Batterie della Ferrari, due requisiti da garantire  Si lavora intorno a due composizioni chimiche differenti, &quot;&egrave; la composizione a essere un po&#39; pi&ugrave; specifica alle nostre esigenze&quot;, commenta Vigna. &quot;Ci sono due dimensioni che stiamo seguendo nell&#39;ottimizzare le nostre batterie. Una &egrave; la densit&agrave; energetica, l&#39;altra la densit&agrave; di potenza. Non avremo una singola composizione chimica, avremo diverse composizioni, ritagliate sulle nostre esigenze e tenendo in considerazione i vettori di energia e potenza&quot;.  Se la prima Ferrari elettrica verr&agrave; presentata nel 2025, c&#39;&egrave; un fronte della produzione di supersportive con motore termico che andr&agrave; ovviamente avanti. L&#39;erede della 812 Superfast avr&agrave; un nuovo motore V12, senza considerare l&#39;impegno futuro a sviluppare e utilizzare gli e-fuels.  Ferrari, ricavi da record nel primo trimeste 2023  Bene l&#39;apertura UE sugli e-fuels, Ferrari odierne gi&agrave; idonee  Dopo le decisioni prese in sede europea, su pressioni di un&#39;industria tedesca dell&#39;auto a spingere sui combustibili sintetici, la Ferrari saluta &quot;l&#39;impegno a livello europeo di consentire l&#39;opzione degli e-fuels. Crediamo che i motori termici abbiano ancora un ruolo importante da giocare in un mondo carbon neutral e, insieme ai nostri partners, stiamo studiando e valutando delle soluzioni che contribuiranno a ridurre le emissioni di Co2.&nbsp;  Come Ferrari, inoltre, siamo in una posizione unica di vantaggio perch&eacute; le nostre F1 dal 2026 inizieranno a usare motori alimentati al 100% da e-fuels e questo ci permetter&agrave; di continuare a sviluppare tecnologie in pista e successivamente portarle su strada. Gli e-fuels possono gi&agrave; alimentare i nostri attuali modelli a motore termico&quot;.  Modelli che hanno nella Ferrari Purosangue un protagonista indiscusso per la novit&agrave; introdotta nella gamma del Cavallino rampante. &nbsp;  Purosangue, riaprono gli ordini sul 2026  Dopo aver interrotto la raccolta ordini gi&agrave; nella primissima fase, tale da coprire la produzione fino al 2025, Vigna annuncia: &quot;Abbiamo deciso di riaprire gli ordini sul 2026, abbiamo visto che c&#39;&egrave; stata una raccolta di interesse di molti clienti. All&#39;inizio non ci aspettavamo una reazione cos&igrave; forte da parte dei clienti, abbiamo dovuto organizzarci, fermarci e, adesso, riapriamo. Non ci sono cambiamenti nella nostra strategia e sul 20% di volume di produzione annuo.  Non pianifichiamo di estendere la vita del modello rispetto a quanto originariamente programmato. La riapertura &egrave; dettata dal forte interesse, volevamo mettere tutta la situazione sotto controllo, non ci sar&agrave; assolutamente un prolungamento della vita del Purosangue&quot;. 

L&#39;a.d. Vigna ha illustrato le strategie della Rossa sulla tipologia di batterie che verr&agrave; impiegata sulla prima Ferrari elettrica. Sugli e-fuels, la gamma odierna di stradali &egrave; gi&agrave; in grado di utilizzarli

Ferrari riapre gli ordini sul Purosangue, avanti la ricerca su elettrica ed e-fuels

        Spunta una nuova sigla, in alternativa alla Versione Speciale con la quale abbiamo conosciuto, finora, la Ferrari SF90 "evoluta": LM, ovvero, Le Mans. Si chiamer&agrave; davvero cos&igrave; la hypercar ibrida plug-in in arrivo? Il progetto &egrave; atteso al debutto nei giorni che porteranno verso la 24 Ore di Le Mans del 10 giugno. Ferrari che ha fatto il ritorno nella classe di vertice dell'endurance dopo 50 anni, con la Hypercar 499P.&nbsp; Dopo gli avvistamenti dei muletti della SF90 LM (o VS) sulla pista di Fiorano, arriva un'anticipazione da un misterioso account Instagram, SF90LM, di quella che potrebbe essere la SF90 pi&ugrave; estrema.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da SF90 Le Mans (@sf90lm)      Aerodinamica estremizzata I particolari che catturano l'attenzione sono svariati. Dagli sfoghi d'aria sul cofano anteriore, a quelli posizionati appena dietro al tetto, al di sopra della copertura del motore V8 twin turbo da 3.9 litri, abbinato nello schema ibrido a tre motori elettrici, di cui due all'avantreno.&nbsp; La veste aerodinamica &egrave; stata ripensata interamente. Non solo spunta un'ala su supporti fissi ma anche una miriade di particolari che interessano la fascia posteriore, il diffusore e i canali interni, fino alle pinne dietro alle ruote posteriori. Le minigonne sono state riprofilate, i passaruota posteriori adottano feritorie per evacuare, probabilmente, parte del calore delle masse radianti. Un raffreddamento alimentato da prese dinamiche dietro le portiere pi&ugrave; definite e con una sezione a periscopio rispetto ai tagli della Ferrari SF90 Stradale che conosciamo.&nbsp; Il posteriore ha l'elemento di stile dei fari a tutta ampiezza che ricorda la Hypercar 499P, inserito per&ograve; in una fascia aperta per gestire i flussi d'aria al retrotreno e in un profilo piuttosto angolato dello spoiler. Secondo le indiscrezioni, la tiratura della SF90 Le Mans (sigla per nulla ufficiale, come del resto quella SF90 Versione Speciale) sar&agrave; di limitata a meno di 1.200 pezzi tra variante coup&eacute; e aperta.       

L'evoluzione estrema della SF90 Stradale potrebbe essere sfuggita online e le soluzioni rivelano una cura aerodinamica massima al retrotreno

Ferrari SF90 Versione Speciale, le ultime sulla hypercar attesa a Le Mans

        Intorno al progetto Ferrari F167, in realt&agrave;, a Maranello di lavora gi&agrave; da pi&ugrave; di un anno. I muletti di una Roma "strana", con motore V12 sotto al cofano e non pochi dettagli differenti rispetto alla coup&eacute; V8 hanno rivelato la prima fase di sviluppo dell'erede della Ferrari 812. Sappiamo come l'architettura della granturismo V12 continuer&agrave; a essere in alluminio e modulare. Quel che di nuovo ci dicono le foto spia diffuse da Derek Cornelissen (@derek.photography) su Instagram sono le forme definitive della carrozzeria.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da derek Cornelissen (@derek.photography)      Stile definitivo su strada, il simbolo coda tronca&nbsp; Il muletto della F167 &egrave; apparso per le vie di Maranello con una pesante mascheratura dell'intera carrozzeria, non senza che alcuni dettagli siano chiaramente percepibili. Anzitutto, il muletto &egrave; privo degli sticker obbligatori presenti sui modelli con un motore elettrificato (phev, elettriche). Poi, al posteriore un particolare di stile inconfondibile, in evoluzione rispetto alla 812, &egrave; rappresentato dalla coda tronca con un bordo d'uscita dello spoiler arcuato e raccordato al tre quarti posteriore.&nbsp; Difficile lanciarsi in ulteriori indizi utili su stile e tecnica in questa fase dello sviluppo. Se non per indicare i riferimenti che la nuova unit&agrave; V12 dovr&agrave; andare a migliorare. Sono i numeri della Ferrari 812 Competizione, gli 830 cavalli dell'unit&agrave; da 6.5 litri e i 692 Nm di coppia motrice.&nbsp; Altre novit&agrave;, prima della presentazione dell'erede della 812, verranno presentate a Maranello. &Egrave; la SF90 Versione Speciale la prossima "candidata" al debutto, con i muletti avvistati ormai senza pi&ugrave; mascherature e un possibile esordio a ridosso della 24 Ore di Le Mans. Sono quattro i modelli Ferrari la cui presentazione &egrave; attesa nel corso del 2023, come anticipato nei mesi scorsi dall'a.d. Vigna. Uno, la Ferrari Roma Spider, &egrave; gi&agrave; stato svelato.       

La nuova generazione di GT a motore anteriore, sempre V12, &egrave; in fase di sviluppo con la carrozzeria definitiva, dopo i test condotti con un muletto dallo stile Roma

Ferrari F167, l'erede della 812 Superfast avvistata a Maranello

        Potrebbe esordire a ridosso della 24 Ore di Le Mans (10 giugno) la Ferrari SF90 Versione Speciale. Con questa sigla, VS, non ufficiale, abbiamo imparato a conoscerla negli ultimi mesi, fatti di avvistamenti dei muletti e con i primi indizi a orientare sulle novit&agrave; che avrebbe portato su strada. Ora, la hypercar ibrida plug-in rivela molto di pi&ugrave; e in una configurazione pressoch&eacute; definitiva. Sono le immagini diffuse su Instagram da Varryx_, con gli scatti di prodrivercz, a rivelare un buon numero degli interventi che trasformano la SF90 in SF90 VS.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da  (@varryx_)      Con la presentazione tra pochi mesi avremo l'ufficialit&agrave; in merito alle novit&agrave; di assetto, di elettronica e, perch&eacute; no, di utilizzo del sistema ibrido plug-in da 1.000 cavalli. Subir&agrave; un incremento di potenza? Avr&agrave; soluzioni alleggerite, ancor pi&ugrave; della specifica Assetto Fiorano da 1.570 kg?&nbsp; Aerodinamica ripensata da cima a fondo Quel che emerge dalle foto spia &egrave;, anzitutto, una rilettura dell'avantreno, dov'&egrave; presente uno splitter pi&ugrave; ampio e pronunciato, dove i supporti centrali hanno un andamento pi&ugrave; verticale. Il cofano anteriore rivela due sfoghi d'aria supplementari, nella porzione centrale. Ricordiamo come l'avantreno della SF90 Stradale ospiti i due motori elettrici di trazione (foto in apertura), nello schema a tre motogeneratori di trazione, abbinati al motore V8 twin turbo da 3.9 litri e 780 cavalli. I passaruota, sia anteriori che posteriori, sono dotati di griglie di estrazione dell'aria, in quella che &egrave; una misura funzionale ad aumentare la deportanza sull'avantreno. Le turbolenze che si generano nel vano ruota, infatti, creano una certa portanza, ridotta dagli sfoghi sui passaruota. Minigonne riprofilate e prese dinamiche differenti La fiancata sembra modificare l'aerodinamica davanti alle ruote posteriori, nella porzione delle minigonne, apparentemente con un deviatore di flusso verso l'esterno pi&ugrave; accentuato nella curvatura. In coda, invece, &egrave; l'ala a boomerang che cattura l'attenzione. In realt&agrave; sono molti altri dettagli da rilevare, a partire dalle prese dinamiche sui passaruota, con un convogliatore dei flussi che offre una sezione pi&ugrave; ampia. I fari in stile Ferrari 499P  L'andamento dello spoiler - dove la SF90 Stradale ha un dispositivo mobile - pare essere pi&ugrave; inclinato sulla SF90 VS, che cambia radicalmente sia lo stile dei gruppi ottici che l'ampiezza e la disposizione dei canali del diffusore e dell'estrazione d'aria dal vano motore. Le luci a tutta ampiezza sono un richiamo evidente alla Ferrari 499P, la Hypercar impegnata dal 2023 nel mondiale WEC, che alla 24 Ore di Le Mans far&agrave; ritorno dopo 50 anni di assenza.       

Le ultime immagini dei muletti rivelano la hypercar ibrida plug-in in una configurazione di carrozzeria pressoch&eacute; definitiva. I richiami alla Hypercar Ferrari non mancano, specialmente al posteriore

Ferrari SF90 Versione Speciale, ispirata alla 499P si prepara al debutto

Immaginare una supercar che non sia oggetto di una profonda personalizzazione &egrave; oggettivamente improbabile. Chi ha il privilegio di poter acquistare una Ferrari finir&agrave; nella quasi totalit&agrave; dei casi con il far visita alla divisione Tailor Made.  &Egrave; dove il sogno assume le fattezze della realt&agrave;. Dalla singola scelta del colore dell&#39;impuntura sui sedili o sul volante, passando per l&#39;abbinamento di colori, materiali, non c&#39;&egrave; richiesta che il programma Ferrari non possa assecondare.    Ferrari SF90 Stradale, c&#39;&egrave; bicolore e bicolore  Tra le ultime realizzazioni, ecco una Ferrari SF90 Spider notevolissima per l&#39;impatto estetico della verniciatura. Siamo ben al di l&agrave; del convenzionale bicolore, spesso applicato con transizioni nette o su parti dell&#39;auto visivamente separate: carrozzeria e tetto, il pi&ugrave; delle volte.  La scelta del cliente Ferrari Tailor Made rivela una sfumatura tra il Nero Daytona del frontale e il Rosso Magma della fiancata e del retrotreno. &Egrave; la transizione all&#39;altezza delle portiere, la sfumatura a gradiente precisissima che fa tutta la differenza e caratterizza la hypercar ibrida plug-in da 1.000 cavalli.&nbsp;    Altri interventi di personalizzazione hanno interessato gli interni, tra applicazioni in fibra di carbonio lucida e rivestimenti dei sedili in Alcantara nera. Anche il set di cerchi in lega, multirazze, fa parte di una scelta su misura. 

La peculiarit&agrave; della hypercar personalizzata dal cliente &egrave; nella transizione sfumata del colore carrozzeria da nero a rosso

Ferrari SF90 Spider, la sfumatura Tailor Made &egrave; unica

Design senza tempo, prestazioni ai vertici e storia rendono le vetture del Cavallino Rampante vere e proprie icone. Sono sempre di pi&ugrave; i collezionisti disposti a spendere cifre da capogiro per le Ferrari classiche, soprattutto se appartenute a personaggi famosi. &Egrave; il caso di questa incredibile Ferrari 275 GTB/4 del 1967, appartenuta al &quot;King of Cool&quot; in persona, Steve McQueen, e ora all&rsquo;asta da RM Sotheby&rsquo;s.    Ferrari 275 GTB/4 di Steve McQueen (di nuovo) all&#39;asta  La splendida berlinetta a dodici cilindri, con numero di telaio 10621, fu acquistata dall&rsquo;attore a San Francisco durante le riprese del leggendario film Bullitt del 1968. Inizialmente color nocciola, la carrozzeria venne riverniciata in tinta Rosso Chianti su specifiche di McQueen, che fece aggiungere anche il caratteristico specchietto singolo aerodinamico sul parafango sinistro e cerchi a raggi Borrani: questi provenivano dalla 275 Spyder N.A.R.T. (declinazione cabriolet prodotta in sole 10 unit&agrave;), sempre di sua propriet&agrave;, andata distrutta pochi giorni dopo il ritiro. Dal 1972 circa, l&rsquo;auto &egrave; passata in mano a diversi proprietari, subendo anche pesanti modifiche, tra cui la rimozione del tetto e la totale riverniciatura in tinta gialla.    Tra il 2010 e il 2013 il reparto Ferrari Classiche di Maranello ha effettuato un programma di restauro e ripristino totale, riportando la vettura firmata Scaglietti al suo antico splendore. Dopo il restauro la 275 GTB/4 &egrave; stata pubblicata su numerose riviste, esposta al Museo Ferrari di Maranello, oltre ad aver partecipato al celebre Concorso d&#39;Eleganza di Villa d&#39;Este. Ora, la vettura &egrave; pronta per essere battuta all&#39;asta (per la seconda volta) da RM Sotheby&#39;s: durante il fine settimana del 18-19 agosto, a Monterey, California, qualche facoltoso collezionista (a proposito, avete dato un&#39;occhiata al garage dei sogni di Nick Mason, batterista dei Pink Floyd?) avr&agrave; l&#39;opportunit&agrave; di diventarne possessore. Il prezzo, ovviamente, sar&agrave; molto alto: nell&#39;estate 2014, infatti, la stessa vettura &egrave; stata venduta per oltre 9 milioni di euro!&nbsp;    Berlinetta V12 iconica  Erede della 250, la 275 &egrave; considerata una delle Ferrari stradali pi&ugrave; belle mai prodotte. Ultimo modello a motore V12 anteriore dal design classico (la successiva sar&agrave; l&rsquo;iconica 365 GTB/4 &quot;Daytona&quot;, dalle linee audaci e di rottura), fu presentata nel 1964 al Salone di Parigi; nel 1966 fu introdotta la 275 GTB/4, caratterizzata da motore V12 da 3,3 litri potenziato in grado di erogare 300 CV e 313 Nm di coppia massima e prodotta in soli 330 esemplari. 

L&#39;iconica berlinetta V12 appartenuta al &quot;King Of Cool&quot; sar&agrave; battuta all&#39;asta ad agosto a Monterey. Prezzo stimato vicino ai 10 milioni di euro.

La Ferrari 275 GTB/4 di Steve McQueen all&rsquo;asta da Sotheby&rsquo;s

        Saranno gli schermi Oled Samsung a finire a bordo delle future Ferrari. L'annuncio arriva con la firma di un protocollo d'intesa tra la casa di Maranello e la divisione Samsung Display, che fornir&agrave; gli schermi Oled, curvi, per le soluzioni di interfaccia uomo-macchina all'interno delle supercar del Cavallino. Sul fronte della digitalizzazione, l'a.d. Benedetto Vigna, poco dopo la nomina nel ruolo, aveva sottolineato l'importanza per la Ferrari di rinnovare la proposta, ferma restando la centralit&agrave; delle prestazioni e della dinamica. Insomma, la Ferrari non avrebbe mai dovuto (e mai far&agrave;), degli smartphone su ruote.&nbsp;  Dopo Harman ecco Samsung Sul versante hi-tech, nel 2022 &egrave; giunta l'interruzione della partnership con Qualcomm, inizialmente individuato quale fornitore di soluzioni tecnologiche per la connettivit&agrave; e l'elaborazione dati. Harman Automotive &egrave; subentrato quale partner, ora si registra il memorandum siglato con Samsung.&nbsp; La tecnologia Oled &egrave; sostanzialmente diversa dalla tipologia di illuminazione a led dei pannelli "ordinari". Consente rese cromatiche, specialmente sul nero, massime grazie all'impiego dei led organici e lo spegnimento completo dei singoli pixel.&nbsp; Dettagli essenziali anche per la Ferrari &ldquo;Nel settore del lusso &egrave; fondamentale riuscire a portare l&rsquo;esperienza del cliente a livelli sempre pi&ugrave; alti. Il partenariato strategico avviato oggi con Samsung Display, volto allo sviluppo di soluzioni&nbsp;ad hoc&nbsp;per display Oled a elevatissima tecnologia, rappresenta un notevole passo in avanti nella creazione di ambienti digitali di altissima qualit&agrave; per i nostri modelli futuri", le parole di Vigna a margine dell'incontro con il presidente Samsung Display, JS Choi, in Corea al campus area Asia-Pacifico dell'azienda coreana. &ldquo;La nostra pluriennale esperienza nel campo della tecnologia Oled ci pone nella posizione ideale per l&rsquo;introduzione di display ad alta tecnologia nelle Ferrari di nuova generazione, che siano all&rsquo;altezza degli elevati standard delle vetture di Maranello", ha aggiunto Choi. "La collaborazione con Ferrari aprir&agrave; certamente entusiasmanti opportunit&agrave; di applicazione dei nostri punti di forza al mondo delle vetture supersportive, consolidando la nostra posizione nel mercato degli schermi Oled per il settore automotive e consentendoci cos&igrave; di raggiungere un livello superiore&rdquo;.       

L'offerta hi-tech a Maranello sar&agrave; di altissimo profilo con le collaborazioni sottoscritte con Samsung Display e, lo scorso anno, Harman Automotive

Ferrari, arrivano gli schermi Oled Samsung sulle supercar

        Avere la fortuna di possedere una delle supercar pi&ugrave; apprezzate di tutti i tempi e vedersela portare via perch&eacute;... si &egrave; privi di assicurazione. &Egrave; l'incredibile vicenda che ha visto protagonista il proprietario di una Ferrari F40, una delle 1.337 esistenti oggi al mondo. Che adesso rischia di essere demolita.  Ferrari F40 senza assicurazione Ci troviamo a Lowestoft, in Inghilterra. La F40 in questione ha un valore che supera il milione di euro, ed &egrave; stata sequestrata dalla polizia della contea di Suffolk perch&eacute; priva dell'assicurazione obbligatoria (per un'auto del genere si pagano circa 4mila euro all'anno). Le forze dell'ordine se ne sono accorti dopo aver fermato la Ferrari a un posto di blocco, notando come fosse stata acquistata di recente dall'attuale proprietario. E neppure gli agenti si aspettavano di dover sequestrare la vettura poich&eacute; non assicurata. E cos&igrave;, la F40 &egrave; stata caricata su un carro attrezzi, mentre il conducente e proprietario ha ricevuto una denuncia per guida senza assicurazione. Se il proprietario non paga, lo Stato la demolisce E non &egrave; finita qui. Perch&eacute; la legge britannica, nello specifico l'articolo 165A del Road Traffic Act del 1988, prevede che i proprietari di auto sequestrate abbiano solo 14 giorni di tempo per dimostrare di aver acquistato una polizza assicurativa e pagare le spese di recupero (che ammontano a circa 171 euro) e una tassa per ogni giorno in cui la vettura &egrave; stata in custodia. Allo scadere del 14&deg; giorno, se il proprietario non ha saldato i costi, l'auto sequestrata diventer&agrave; di propriet&agrave; dello Stato che potrebbe anche decidere di demolirla o di metterla in vendita. Insomma, per il ferrarista potrebbe arrivare la pi&ugrave; clamorosa delle beffe: vedere distrutta un'auto da un milione di euro solo per non aver pagato ulteriori 4mila euro. Ferrari F40, &egrave; in vendita quella di Toto Wolff e con pochissimi chilometri       

Il proprietario della Rossa che vale quasi un milione di euro, rischia di perderla per sempre per pochi "spicci": ecco perch&eacute;

Una Ferrari F40 rischia la demolizione: il motivo è clamoroso!

        Un contadino raggiunge una concessionaria di lusso a bordo della sua Apecar, pacheggia e chiede di poter comprare una Ferrari fiammante, scatenando l'ironia dei presenti. A quel punto, estrae un congruo assegno e lo mostra ai venditori, che rimangono sgomenti. Potrebbe sembrare la scena di un film, eppure &egrave; successo davvero. Il protagonista di questo singolare fatto &egrave; Andrea Vettori, agricoltore della provincia di Prato, che dopo aver ricevuto una cospicua eredit&agrave; aveva deciso di coronare il suo sogno di possedere una supercar del Cavallino Rampante. Il folle incidente di due Ferrari: supercar distrutte contro una villa Dall'Apecar alla Ferrari... senza patente Dopo aver incassato il denaro dell'eredit&agrave; di un parente recentemente scomparso, l'uomo si era recato nella pi&ugrave; vicina concessionaria di lusso per acquistare una Ferrari. Nello specifico, una F430 coup&eacute; rossa fiammante, modello prodotto tra il 2004 e il 2009 dalla Casa di Maranello e dotato di un motore V8 aspirato da 4,3 litri, capace di erogare ben 490 cavalli e 465 Nm di coppia. Una vettura che, pur fuori di produzione da qualche anno, ha ancora quotazioni elevatissime: sul mercato dell'usato i prezzi delle F430 usate non scendono sotto i 100mila euro, senza considerare gli importanti costi di gestione del veicolo. Arrivato a bordo della sua Apercar, e probabilmente vestito con i suoi abiti da lavoro, Vettori non &egrave; stato preso subito sul serio quando ha richiesto di poter acquistare la supercar di Maranello. Ma l'ironia dei dipendenti ha immediatamente lasciato spazio all'incredulit&agrave; quando il signor Vettori ha mostrato l'assegno che testimoniava tutta la sua reale disponibilit&agrave; economica. L'uomo ha potuto cos&igrave; procedere con l'acquisto senza altri fraintendimenti, portandosi a casa la sua nuova Ferrari e coronando finalmente il sogno di una vita. Raggiunto l'obiettivo di possedere una Rossa, l'agricoltore ha per&ograve; dovuto aspettare ancora prima di poterla guidare: all'epoca dei fatti, Vettori non era ancora in possesso della patente B. Da Magnum P.I. al garage abbandonato, rinasce la Ferrari 308 GTB       

Protagonista della vicenda, un agricoltore della provincia di Prato che ha deciso di coronare il sogno di una vita acquistando una Rossa

Ferrari

Ferrari SF90 XX Stradale e SF90 XX Spider, il limite è stato superato