        Con una clip sui social, carica dell'emozionalit&agrave; che porta con s&eacute; il frazionamento V12, Ferrari introduce il debutto di un nuovo modello. "Sta arrivando una nuova Ferrari. Nata senza compromessi, inconfondibilmente Ferrari nel cuore. Spinta dal nostro iconico motore V12. Restate sintonizzati...", recita il tweet.  A new #Ferrari is coming. Born without compromises, unmistakably Ferrari at heart. Powered by our iconic V12 engine. Stay tuned&hellip; pic.twitter.com/ycMcTrVtgE &mdash; Ferrari (@Ferrari) May 4, 2022    Ferrari Purosangue V12 Il gi&agrave; noto &egrave; l'arrivo del suv Ferrari Purosangue, di cui questa clip va a confermare la disponibilit&agrave; del frazionamento dodici cilindri a V. &Egrave; attesa anche una proposta elettrificata, ibrida, accanto al 12 cilindri. Del suv conosciamo bene le linee del design, sfuggite con un leak in largo anticipo sulla presentazione. Sar&agrave; interessante leggere le specifiche tecniche del motore 12 cilindri, atteso a inaugurare una nuova fase per un frazionamento iconico e chiamato a fare i conti con le normative antinquinamento pi&ugrave; stringenti che l'Europa si appresta a varare, con orizzonte 2025-2026. Ferrari 812 l'ultima Rossa con il 12 cilindri L'ultimo progetto, in ordine di tempo, presentato con il motore V12 6.5 litri &egrave; stata la proposta Ferrari 812 Competizione&nbsp;(qui trovi i modelli Ferrari sul mercato dell'usato). Recentemente, a Fiorano, &egrave; stata avvistata una scocca apparentemente Ferrari Roma - non senza sostanziali modifiche - accreditata d'essere il muletto di sviluppo della futura generazione di granturismo a motore anteriore V12.       

Il frazionamento iconico della Ferrari sar&agrave; sul Purosangue, &egrave; in questa direzione che va letta la clip video diffusa su Twitter dal Cavallino

Ferrari Purosangue V12, una clip conferma il motore

        Testarossa, F40, 250 GTO, 458, Portofino, Roma. Sono solo alcune delle Ferrari pi&ugrave; note, del passato e del presente. Modelli che hanno segnato la storia del marchio di Maranello e dell'automotive in generale. Ma il Cavallino nasconde molto altro. Nel corso degli anni infatti non sono pochi i modelli realizzati da Ferrari per uno scopo specifico: prototipi di un modello di serie, omaggi ai Carrozzieri, studi aerodinamici, avventure nella fantascienza e persino dei semplici regali di compleanno. Ecco quindi le Ferrari pi&ugrave; "strane" di sempre: quelle che non ti aspetti, dalle forme particolari che nessuno associerebbe alla Casa emiliana, perlopi&ugrave; dimenticate ma comunque parte di un brand che ha scritto la storia del settore. Ferrari, i 5 modelli (+1) che hanno fatto la storia del Cavallino  &nbsp; Ferrari P6 Berlinetta Speciale  Un concept del 1968 costituito da una linea sinuosa e coda tronca, ideata da Pininfarina, dall'aspetto simile a supercar dell'epoca come la Lamborghini Miura o la Mangusta di De Tomaso. Caratteristica peculiare, la presenza di un V12 3 litri da 400 cavalli nel posteriore anzich&eacute; sotto il cofano, soluzione non gradita a Enzo Ferrari. Nonostante non sia mai entrata in produzione, le soluzioni della Ferrari P6 Berlinetta Speciale rappresentarono la base per lo sviluppo stilistico delle successive berlinette costruite a Maranello. &nbsp; Ferrari 512 S Modulo  Anche nel caso di questo prototipo estremo c'&egrave; lo zampino di Pininfarina. Presentata a Ginevra 1970, Ferrari 512 S Modulo era una coup&eacute; a trazione posteriore fantascientifica, con soluzioni considerate troppo avveniristiche per l'epoca. Ad esempio, non c'erano portiere: per entrare in abitacolo infatti tutto il parabrezza e la parte anteriore del tetto e dei finestrini venivano spostati manualmente in avanti. Futuristici anche gli interni, in cui tutti i comandi erano disposti su una sfera dotata di pulsanti rivolta verso il guidatore e posizionata alla sua sinistra, mentre la leva del cambio era posizionata in asse col cruscotto. &nbsp; Ferrari 512 S Berlinetta Speciale  Ancora 1970, ancora Pininfarina. La 512 S Berlinetta Speciale non &egrave; che un esercizio di stile della Carrozzeria torinese nato da una vettura distrutta alla 1000 KM di Monza 1969, la 312P. I resti della barchetta Ferrari vennero cos&igrave; utilizzati per sperimentare nuove idee estetiche. Ne venne fuori una supercar con assetto ultraribassato, molto larga e dalle linee iper-affilate. Caratterizzata dal colore giallo, la carrozzeria veniva letteralmente sollevata per accedere in abitacolo. I posti erano due, il motore era in posizione centrale. &nbsp; Ferrari 308 GT Rainbow  Una targa due posti secchi con tettuccio retrattile, realizzata in collaborazione con Bertone nel 1976. Costruita sul telaio della 308 GT4, Ferrari 308 GT Rainbow aveva un motore V8 3 litri dalla potenza di 255 cv. A spiccare, la presenza di un meccanismo meccanico per aprire e azionare il tettuccio che si andava a riporre dietro i sedili: una soluzione ripresa poi da Ferrari nel 2010 per la 458 Spider. &nbsp; Ferrari Studio CR 25  Nel 1972 Pininfarina aveva costruito la galleria del vento pi&ugrave; avanzata al mondo. Per dimostare la sua efficienza, due anni dopo realizz&ograve; con Ferrari una coup&eacute; nata con un unico scopo: avere un coefficiente aerodinamico (Cx) di 0.25, che all'epoca per le supercar era un qualcosa di elevatissimo. Fu cos&igrave; che nel 1974 nacque, come recita la sigla, la Ferrari Studio CR 25. Ma oltre al fattore Cx, la macchina aveva una soluzione interessante, ovvero la presenza di un piccolo alettone integrata nello spoiler del paraurti anteriore, in grado di sollevarsi all'indietro per ridurre la turbolenza dell'aria attorno ai passaruota e alle ruote. Il motore era un 4.9 ma non &egrave; dato sapere la potenza. &nbsp; Ferrari Pinin  Probabilmente il prototipo Ferrari pi&ugrave; famoso di sempre. Anche perch&eacute; si tratta dell'unica berlina 4 porte mai prodotta dalla Casa di Maranello. Dal nome si intuisce gi&agrave; di chi &egrave; la firma. Realizzata nel 1980, 50&deg; anniversario di Pininfarina, per rendere omaggio al suo storico fondatore Battista Farina detto Pinin, questa macchina (nome ufficiale 512 BB Pininfarina) presentava un'estetica da muscle car, con interni in pelle Connolly color beige, e dotazioni tecnologiche come i sedili regolabili elettronicamente e la presenza di un secondo impianto stereo dotato di cuffie per i passeggeri posteriori. Equipaggiata con il V12 5.0 della 512 BB, lo storico direttore tecnico del marchio Mauro Forghieri opt&ograve; per montare un cambio manuale a 5 rapporti derivato dalla 400 GT, pi&ugrave; adatto a una berlina sportiva. Impianto frenante, serbatoio e sospensioni furono personalizzati appositamente. &nbsp; Ferrari 308 GTB Millechiodi  Nata dalle mani di Pininfarina nel 1977, si trattava sostanzialmente di una 308 GTB rivisitata dalla Carrozzeria torinese per conferire pi&ugrave; dinamismo e per dare l'idea della continua evoluzione che lo stile di un'auto pu&ograve; subire nel corso del tempo. Il nome Millechiodi spiega la sua caratteristica principale, ovvero quella di avere la carrozzeria con parti non saldate tra di esse, ma rivettate. Ne deriv&ograve; una livrea caratterizzata da una lunga fila di chiodini. Spicca poi il doppio colore rosso e argento, scelto da Pininfarina per staccarsi dalla tradizione del solo rosso Ferrari. Il motore era un V8 3.0 da 250 cv. &nbsp; Ferrari F.Z. 93  F come Formula, Z come Zagato. Una supercar ispirata alle monoposto della F.1 e al look dei jet da guerra firmata dalla celebre Carrozzeria milanese. Un tripudio di sportivit&agrave; per questa concept del 1993 costruita sulla base di un altro emblema della sportivit&agrave; come la Testarossa. Realizzata in un unico esemplare, oggi parte della collezione privata di un fortunato acquirente, aveva inizialmente una livrea bicolore rossonera, per poi virare sul solo rosso. &nbsp; Ferrari 408 4RM  La sigla non lascia scampo a dubbi: questa vettura, realizzata tra il 1987 e il 1988, &egrave; la prima Ferrari a trazione integrale di sempre. Sviluppata nelle fasi iniziali dall'ingegner Forghieri, questa berlinetta impiegava una trasmissione con un nuovo ripartitore che faceva uso di un giunto idraulico. Ne vennero costruiti due esemplari, uno rosso con telaio interamente in acciaio e uno giallo con telaio formato da parti sia in acciaio che in alluminio. La sigla numerica nel nome richiamava la cilindrata del motore, che era di 4 litri, e il numero dei cilindri, che erano 8 a V. &nbsp; Ferrari 360 Barchetta  In questo caso, &egrave; tutta opera della stessa Ferrari. Trattasi infatti di un modello unico realizzato come dono di nozze dalla Casa di Maranello all'allora presidente Luca Cordero di Montezemolo. Motore V8 3.0 da 400 cv, la 360 Barchetta faceva dell'eleganza e dello stile - suggeriti da Gianni Agnelli - la sua arma principale. Il colore della carrozzeria era Grigio Alloy. &nbsp; Ferrari Mythos  Una Testarossa con un look diverso. La Mythos, show car del 1989, era infatti la reinterpretazione moderna delle auto da corsa affidate da Ferrari ai gentlemen driver degli anni '60. Auto quindi con una linea minimalista, con sedili avvolgenti dalle cinture a bretella incorporate. Come accennato, telaio, meccanica e motore (V12 5 litri da 390 cv) erano gli stessi della Testarossa. &nbsp; Ferrari GG 50  Concept del 2005, venne realizzata per celebrare i 50 anni di attivit&agrave; del noto designer Giorgetto Giugiaro. Coup&eacute; 2+2 con interni simili alla 612 Scaglietti e ispirata alle monoposto da F.1, la GG 50 aveva un potentissimo V12 5.7 da 540 cv e 315 km/h di velocit&agrave; massima. Una "chicca" era la presenza di un navigatore satellitare (non comune all'epoca), in questo caso marca Pioneer. &nbsp; Ferrari Rossa  Concept del 2000 creata da Pininfarina per festeggiare i suoi settant'anni di attivit&agrave;. Spider a due posti, venne realizzata sul telaio della 550 Maranello. Trazione posteriore, montava un V12 da 5,4 litri capace di erogare una potenza di 485 cavalli, abbinato a un cambio manuale a 6 marce. &nbsp; Ferrari Sergio  Il prototipo pi&ugrave; recente (2013-2014). Barchetta priva di tettuccio, basata sulla 458 Italia, omaggia Sergio Pininfarina, fondatore della Carrozzeria. Realizzata in soli 6 esemplari, ognuno destinata a uno specifico collezionista, Ferrari Sergio presenta una linea aerodinamica ispirata alle supercar anni '70. Ha un V8 4.5 da 570 cv e 320 km/h di velocit&agrave; massima per un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi. Per questo motivo, essendo una spider, per guidarla (ma anche per viaggiare) &egrave; necessario indossare casco e abbigliamento tecnico. Nel listino dell'usato di Auto, tante occasioni da non perdere a portata di click       

Esperimenti stilistici, idee fantascientifiche, eleganti e potentissimi regali di nozze: la storia della Casa di Maranello nasconde modelli, tra concept e prototipi, mai prodotti in serie ma comunque pieni di soluzioni interessanti

Ferrari, ecco le Rosse più "strane" di sempre

Nelle ultime settimane, i colori giallo-blu della bandiera dell&#39;Ucraina sono apparsi un po&#39; ovunque, come messaggio di sostegno verso il popolo ucraino. A Zurigo, in Svizzera, &egrave; comparsa anche una vistosa Ferrari 812 GTS, colorata con l&#39;ormai ben noto giallo-blu del vessillo ucraino, e con la scritta &ldquo;Zelensky&rdquo; in bella vista su fiancate, cofano e coda. Non solo un omaggio al Paese in guerra e al suo presidente, ma anche e soprattutto un cartellone pubblicitario viaggiante per un brand di vodka, creato appositamente per raccogliere fondi a sostegno degli ucraini.  Ferrari, il prototipo Roma nasconde il V12    Vodka Zelensky viaggia in V12  Dallo scoppio del conflitto in ucraina, che ormai perdura da quasi due mesi, sono tante le aziende, le associazioni e i cittadini che hanno raccolto risorse e fondi in aiuto del popolo ucraino. Tra le iniziative pi&ugrave; curiose spicca quella dell&#39;imprenditore elvetico Tobias Reichmuth, in collaborazione con la fashion designer di Kiev Anastasiia Rosinina. I due hanno dato vita a un brand di alcolici, denominato &ldquo;Vodka Zelensky&rdquo; (poi rinominato in &ldquo;vodka4peace&rdquo;), in onore del presidente Volodymyr, i cui profitti verranno devoluti per una serie di attivit&agrave; umanitarie in Ucraina, e soprattutto per la ricostruzione delle aree bombardate del Paese dopo che il conflitto sar&agrave; terminato.  Per pubblicizzare questa attivit&agrave;, Reichmuth e la Rosinina hanno deciso di fare ricorso al fascino del Cavallino Rampante, verniciando un esemplare di Ferrari 812 GTS con i colori della bandiera ucraina. La coup&eacute;, dotata del V12 da 6,5 litri e 800 cavalli, &egrave; stata poi anche decorata con scritte &ldquo;Zelensky&rdquo; sulla carrozzeria, insieme all&#39;hashtag #drinkforpeace. L&#39;obiettivo dell&#39;azienda &egrave; quello di vendere gi&agrave; entro la fine del 2022 un milione di bottiglie, approfittando anche dell&#39;embargo delle vodke russe in vigore in Europa.  L&#39;impegno di Ferrari per l&#39;Ucraina  La Ferrari, sin dai primi giorni del conflitto, ha preso ufficialmente posizione a sostegno dell&#39;Ucraina e del suo popolo, e al contempo di condanna all&#39;aggressione russa. La Casa di Maranello aveva infatti gi&agrave; annunciato ai primi di marzo lo stop delle vendite in Russia, e nel contempo la decisione di donare un milione di euro in favore dei cittadini ucraini, in particolare per i profughi giunti in Italia, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna. Iniziative simili sono state intraprese anche da numerose altre Case automobilistiche.  Ferrari F430 Spider, quasi 400mila euro per quella con cambio manuale 

L&#39;auto sponsorizza una vodka dedicata al presidente ucraino, con l&#39;obiettivo di raccogliere fondi per la ricostruzione

Ferrari 812 GTS &quot;Zelensky&quot;, la V12 a sostegno dell&#39;Ucraina

        Un dettaglio dal valore irrisorio, un tappo del serbatoio del liquido dei freni, continua a creare problemi alla Ferrari. Dopo i richiami annunciati in nord America, stavolta tocca a 2.222 esemplari venduti in Cina, tra il marzo del 2010 e il marzo del 2019. La Casa di Maranello ha avviato l'analisi del problema con il fornitore, rilevando nel tappo difettoso la possibile causa di problemi ai freni. Nello specifico, il tappo rischia di produrre un vuoto nel condotto con il liquido dei freni in pressione, causando possibili malfunzionamenti o efficacia ridotta della frenata. I modelli Ferrari coinvolti nel richiamo Detto come il richiamo - in una campagna diffusa dall'autorit&agrave; cinese di regolamentazione del mercato - avverr&agrave; a partire dal 20 maggio e vedr&agrave; la sostituzione gratuita del tappo del serbatoio del liquido freni, sono svariati i modelli interessati. Si spazia dalla gamma Ferrari 458 - Italia, Speciale A e Spider- alla famiglia 488, GTB e Spider.&nbsp;Secondo i dati riportati dall'agenzia Reuters, sono pi&ugrave; di 5.000 le Ferrari vendute tra il 2014 e il 2019 sul mercato che comprende Cina, Hong Kong, Taiwan, Macao.       

Un problema al tappo del serbatoio del liquido freni continua a causare richiami per alcune Ferrari vendute in Cina

Ferrari, richiamo per più di 2.000 esemplari

        Un muletto si aggira tra le strade di Fiorano e in pista. Ha le forme apparenti di Ferrari Roma ma con una sonorit&agrave; diversa dal V8 del progetto che gi&agrave; conosciamo.&nbsp; I rumours si sommano e puntano nella direzione di un muletto funzionale a condurre test sulla futura generazione si Ferrari 12 cilindri a motore anteriore. L'erede della 812 Superfast, nello specifico.  Muletto Ferrari Roma con molte differenze L'impegno in pista del muletto Roma rivela un sound assai vicino a un V12. In pi&ugrave;, diversi dettagli suggeriscono qualcosa di diverso in fase di sviluppo. Ad esempio, il muletto propone una fascia anteriore completamente diversa nelle canalizzazioni destinate al raffreddamento delle masse radianti. In coda, invece, il lunotto e l'andamento dei montanti sono radicalmente diversi dalla Ferrari Roma. Forme pi&ugrave; scavate tra montanti e lunotto, fino a chiudere su una coda con un elemento spoiler che la Roma non ha cos&igrave; pronunciato nelle forme. Immaginare una specialissima Roma V12 non sembra essere la via da seguire, in considerazione del fatto che Ferrari ha battezzato con la 812 Competizione l'ultima applicazione dell'attuale unit&agrave; dodici cilindri aspirata da 6.5 litri. Gli stessi archi passaruota, dalle immagini diffuse su YouTube da Varryx, risultano avere forme pi&ugrave; abbondanti, segno di un ampliamento delle carreggiate.&nbsp;Numerosi particolari a descrivere un prototipo funzionale a qualcos'altro rispetto a uno sviluppo della gamma Roma. Ferrari V12, i brevetti con la precamera Se davvero &egrave; la base per il progetto di Ferrari V12 da presentare nel 2024, allora vale ricordare alcuni tra i brevetti registrati negli ultimi anni, come la precamera di combustione in vista di una futura, nuova, generazione di dodici cilindri che fosse pi&ugrave; pulito in termini di emissioni di CO2, senza sacrificare la prestazione. Ulteriori indizi potrebbero arrivare nei prossimi mesi, dal Capital Markets Day del 16 giugno. Un appuntamento nel corso del quale Ferrari introdurr&agrave; le prospettive industriali sugli anni a venire e le novit&agrave; di prodotto, improntate verso l'elettrificazione da sposare alla tradizione, com'&egrave; il motore V12.       

Il sound del motore 12 cilindri non &egrave; l'unico dettaglio "inconsueto" della Ferrari Roma vista a Fiorano. Prove di nuova V12 erede della 812 Superfast?

Ferrari, il prototipo Roma nasconde il V12

        Si possono pagare l'equivalente di 377mila euro circa per una Ferrari F430 usata? S&igrave;, se questa ha il cambio manuale e ha percorso solo 17.702 km. Uno sfizio che si &egrave; potuto togliere l'utente RapidoRacer, che lo scorso 14 aprile si &egrave; aggiudicato l'asta su Bring A Trailer, portandosi a casa un esemplare raro e in perfette condizioni.  490 cavalli con cambio manuale Trattasi di una Ferrari F430 Spider del 2009 in tinta Rosso Corsa con soli 17.702 km, che ha avuto diversi proprietari, tra cui l'ultimo nel 2014. Negli ultimi 8 anni la supercar scoperta si &egrave; mantenuta benissimo. Ma il vero motivo d'attrazione, oltre alle condizioni generali, &egrave; la presenza del cambio manuale a 6 marce, una particolarit&agrave; che la Casa di Maranello ha smesso di inserire nei suoi modelli V8 a partire dall'uscita sul mercato della 458, erede proprio della F430. Ferrari, all'asta una finta 250 GTO protagonista al cinema Trasmissione manuale che gestisce un 8 cilindri da 490 cavalli a 8.500 giri/min e 465 Nm di coppia, per una velocit&agrave; massima di 315 km/h e la capacit&agrave; di accelerare da 0 a 100 km/h in 4 secondi. Il tutto, con l'ebbrezza di cambiare manualmente, una pratica amata da tutti gli appassionati della guida purista, destinata a non tramontare mai. Ferrari F40, all'asta un esemplare perfetto con soli 6.000 km       

Bring A Trailer ha battuto all'asta un esemplare della supercar di Maranello con V8 da 490 cv dotato di trasmissione manuale a 6 marce: l'acquirente ha sborsato 377mila euro circa

Ferrari F430 Spider, quasi 400mila euro per quella con cambio manuale

In tre lettere riassume la novit&agrave; funzionale e stilistica, tutt&#39;altro che una semplicistica trasformazione dalla configurazione coup&eacute; a quella spider. Ferrari 296 GTS &egrave; molto di pi&ugrave;, come narra il livello di attenzione posto nel tradurre la tecnica e l&#39;impianto di base della 296 GTB in variante dalla duplice funzione.  Puoi guidarla come fosse una GTB, oppure, scegliere di ripiegare il tetto rigido, in due parti, nell&#39;alloggiamento davanti al motore V6, cuore termico di un sistema ibrido plug-in da 830 cavalli e un&#39;autonomia in modalit&agrave; elettrica di 25 km.    Design, tetto apribile e nuovo cofano  Tanta ricerca tecnica meritava una vetrina permanente, &quot;esposizione&quot; che trova nella copertura in vetro introdotta sul cofano posteriore. &Egrave; l&#39;area in cui si concentra il cambiamento. S&igrave;, c&#39;&egrave; un tetto rigido che in 14 secondi &egrave; in grado di ripiegare e scoprire l&#39;abitacolo. Un&#39;operazione possibile in marcia, fino a 45 km/h.  A ben vedere, per&ograve;, la definizione della 296 GTS &egrave; nelle soluzioni di stile pensate dal Centro Stile diretto da Flavio Manzoni per la zona centrale. Le nervature tese, longitudinali, scrivono i volumi della retrotreno, tra le pinne dei montanti, realizzando l&#39;integrazione degli sportelli di ricarica della batteria e di rifornimento, a seguire forme e curvature del volume posteriore.  296 GTS Assetto Fiorano il culmine delle prestazioni  In coda, a sviluppare prestazione, ecco lavorare un&#39;ala mobile derivata dalle soluzioni pensate per LaFerrari. Genera carico aerodinamico supplementare, un valore che pu&ograve; arrivare, nel complesso dei sistemi della 296 GTS, a 360 kg a 250 km/h, con le specifiche alleggerite e da extra-downforce dell&#39;Assetto Fiorano.  Esclusivit&agrave; ricercatissime, dai pannelli porta pi&ugrave; leggeri di 8 kg alle appendici aero, in fibra di carbonio applicate all&#39;avantreno. Ancora, le sospensioni Multimatic derivate dai progetti Competizioni GT alle gomme Michelin Pilot Sport Cup2R. Sono alcune delle soluzioni uniche di 296 GTS Assetto Fiorano, il cui peso complessivo si attesta sui 1.540 kg.  In pi&ugrave;, la possibilit&agrave; di avere la colorazione ispirata alla Ferrari 250 Le Mans. Vale dire delle prestazioni assolute della 296 GTS. Dei 330 km/h di velocit&agrave; massima, oppure, dei 2&quot;9 dichiarati in accelerazione sullo 0-100 km/h; diventano appena 7&quot;6 nel rilevamento 0-200 km/h.    Motore V6 e sound da piccolo V12  Con la spider la gamma 296 si amplia (qui trovi il test della GTB), condividendo principi e soluzioni tecniche della Berlinetta. L&#39;ibrido plug-in abbina l&#39;unit&agrave; V6 2.9 litri twin turbo - con V aperta a 120 gradi - al motogeneratore di trazione, 167 cavalli a supporto dei 633 prodotti dal V6 Ferrari. Canta come un piccolo 12 cilindri, grazie anche a soluzioni quali i risonatori posti nei condotti di scarico, sonorit&agrave; che entrano in abitacolo con ancor pi&ugrave; presenza scenica sulla GTS.&nbsp;  Abbiamo detto quanto la trasformazione si concentri nella porzione centrale e posteriore della GTS. Resta da dire dell&#39;elemento frangivento, in vetro, posto tra i due sedili: ha un&#39;estensione variabile in altezza e assicura il massimo comfort a la neutralit&agrave; dell&#39;abitacolo dalle turbolenze aerodinamiche.  Con la produzione della 296 GTB inaugurata quest&#39;anno - che sar&agrave; di prime consegne ai clienti - &egrave; verosimile che la linea GTS veda la luce nel 2023.   

Invariato l&#39;impianto tecnico della Ferrari 296 GTB, la spider 296 GTS concentra le novit&agrave; sullo stile del tetto rigido apribile e il design del cofano motore

Ferrari 296 GTS, prestazioni ibrido plug-in in abito Spider

        Mentre la versione da corsa, Ferrari 296 GT3, ha iniziato il percorso di sviluppo partendo da Fiorano, direzione gare endurance nel 2023, c'&egrave; una novit&agrave; Ferrari 296 GTS di imminente presentazione. Un teaser diffuso sui social rappresenta i passaruota posteriore della 296 GTB, dalle forme riconoscibilissime per le spalle ondulate sulla presa d'aria laterale. La particolarit&agrave; del dettaglio &egrave; la lettura della linea di cintura e del montante, diversissimo rispetto alla GTB.  Verso la presentazione della 296 Spider Appuntamento al 19 aprile per scoprire quella che sar&agrave; una Ferrari 296 Spider o, in modo assai pi&ugrave; logico, 296 GTS. La sigla segue la logica del battezzare la GTB - Gran Turismo Berlinetta, dove le declinazioni spider spessissimo in Ferrari hanno sostituito la lettera finale della sigla Berlinetta, anzich&eacute; adottare la denominazione Spider. Soluzioni tecniche invariate, dalla 296 GTS si attende una&nbsp;configurazione targa, con tetto rigido asportabile. Il motore &egrave; il V6 3 litri ibrido plug-in, sistema da 830 cavalli - 663 cavalli dalla componente termica - e con la peculiarit&agrave; di un angolo tra le due bancate molto aperto, 120&deg;.        

Annunciata la data di presentazione della versione Spider della Ferrari 296, l'ibrida plug-in affiancher&agrave; la carrozzeria GTS alla GTB

Ferrari 296 GTS, Spider in arrivo dopo Pasqua

        Una Ferrari Monza SP1, ispirata alle classiche barchette del Cavallino, con un livello massimo di personalizzazione e una livrea speciale. La divisione Tailor Made della Casa di Maranello ha realizzato un esemplare unico della V12 scoperta del Cavallino, che richiama le barchette e le vetture da corsa degli anni '50 e '60. A caratterizzarla, oltre alla colorazione bianca-azzurra, interni specifici e, naturalmente, prestazioni elevatissime garantite dal suo V12 aspirato da oltre 800 cavalli. Ferrari Rosso F1-75 Opaco, dalle monoposto alla strada  Ferrari Monza SP1, personalizzazione unica Pensato per garantire ai clienti il massimo grado di personalizzazione possibile sulle proprie vetture, il programma Ferrari Tailor Made realizza spesso esemplari che vanno oltre la semplice scelta di materiali e allestimenti specifici. Come questa Monza SP1 bicolore, le cui immagini sono state pubblicate dalla stessa Casa di Maranello sui social. A ispirare questo esemplare unico sono state le Ferrari &ldquo;barchetta&rdquo; (ovvero prive di tetto ma anche di parabrezza) del passato, ma anche le monoposto con livrea bianco/blu come la 158 F1. Su questa Monza SP1, la divisione Tailor Made ha realizzato una livrea bicolore in Bianco Sanae e Azzurro Hyperion nella parte frontale della vettura. Gli interni, invece, sono in colorazione Heritage Blu Profondo, con cuciture baseball grigie. I cerchi sono invece quelli in lega a 5 razze da 21&rdquo; pollici opzionali sulla supersportiva. Invariata la meccanica, con il V12 da 6,5 e 810 cavalli, capace di spingere la barchetta del Cavallino Rampante a oltre 300 km/h, di raggiungere i 100 km/h in 2,9 secondi e i 200 orari in 7,9 secondi. Leclerc vuole una Ferrari come Safety Car       

La divisione Tailor Made della Casa di Maranello ha realizzato un esemplare con livrea bianco/azzurra della barchetta V12

Ferrari Monza SP1, l'esemplare speciale si ispira al passato

        Domare i 670 cavalli del v8 biturbo da 4 litri della Ferrari 488 GTB non &egrave; semplice: lo sa bene un automobilista inglese che si &egrave; schiantato con la sua nuova vettura dopo averla guidata per poco pi&ugrave; di tre chilometri. Inizialmente si &egrave; pensato che la notizia fosse un pesce d&rsquo;aprile, in quanto l&rsquo;incidente &egrave; accaduto proprio il primo del mese. La polizia &egrave; stata costretta per&ograve; a ribadire pubblicamente che era tutto vero. Le immagini sono state diffuse su Twitter dall&rsquo;account ufficiale della contea del Derbyshire nel Regno Unito, specificando che, per fortuna, non ci sono stati feriti. Cos&igrave; si legge nel Tweet: &ldquo;Derby. 1 aprile. L&rsquo;autista ha comprato una Ferrari questa mattina e si &egrave; schiantato dopo averla guidata per meno di 2 miglia. Nessun ferito&rdquo;.  Derby. 1st April. Driver bought a Ferrari this morning and crashed it after driving it less than 2 miles. No injuries. #DriveToArrive pic.twitter.com/X4IMuflPa5 &mdash; Derbyshire Roads Policing Unit (@DerbyshireRPU) April 1, 2022    Non &egrave; chiara la dinamica dell'incidente, ma guardando le foto pubblicate dalla polizia, sembra plausibile che l'auto si sia "schiacciata" sotto un mezzo pi&ugrave; grande, come un camion. Nessuno &egrave; rimasto ferito, se non l'ego (e il portafogli) del proprietario: una Ferrari 488 ha un prezzo di mercato che parte da circa 300mila euro.&nbsp;  A volte &egrave; un attimo: pu&ograve; bastare una distrazione, o anche solo una spinta di troppo sull&rsquo;acceleratore, per vedere l&rsquo;auto dei propri sogni completamente distrutta. Se poi era stata appena comprata &egrave; ancora peggio. La Ferrari 488 GTB Erede della Ferrari 458, &egrave; la prima Ferrari stradale della storia dotata di motore V8 posteriore-centrale. Deve il suo nome al valore della cilindrata di ogni singolo cilindro, infatti dividendo i 3.902 cm&sup3; di cilindrata totale per gli 8 cilindri si ottiene, arrotondando, la cilindrata unitaria di 488 cm&sup3; (per la precisione sarebbero 487,75 cm&sup3;). Il motore &egrave; in grado di erogare una potenza massima di 670 CV a 8.000 giri/minuto e una coppia massima di 760 Nm a 3.000 giri/minuto in 7a marcia. Il corpo vettura richiama quello della Ferrari 458, ma con diverse migliorie tecniche e aerodinamiche come il musetto con alettone a cassetto e profili sovrapposti per migliorare l'efficienza termica dei radiatori, un convogliatore centrale anteriore per portare l'aria sul fondo dell'auto, nuove portiere disegnate per incanalare l'aria verso le prese d'aria posteriori per motore e turbocompressori, nuovi scarichi e uno spoiler soffiato. Il profilo estetico &egrave; stato curato da Flavio Manzoni, direttore Design del centro stile Ferrari.         

La supercar italiana era stata appena acquistata, la foto dell&rsquo;incidente sull'account twitter della polizia

Ritira una nuovissima Ferrari 488 GTB e si schianta dopo appena tre chilometri

        Per acquistare una Ferrari serve necessariamente un investimento economico importante. Se poi si cerca un modello con qualche anno alle spalle, la quotazione sale ulteriormente. E se infine il chilometraggio &egrave; esiguo, allora spuntano cifre da capogiro. Ma c'&egrave; un ulteriore criterio: e se quella Ferrari fosse un pezzo unico al mondo? Sul portale di annunci di auto usate AutoScout24 &egrave; infatti apparsa una Testarossa "spider-coup&eacute;", un esemplare one-off del 1986 con soli 24.000 km percorsi e dotato di un sistema di apertura e chiusura della capote unico al mondo. Il prezzo? 999.999 euro.  Dove si trova, colore e prestazioni La supercar, di colore azzurro metalizzato, si trova a Saonara, provincia di Padova, nella concessionaria G.F. Automobili. La Testarossa in questione &egrave; stata immatricolata nel giugno 1986. Verniciata in azzurro e con interni in pelle in tinta blu, ha un V12 5 litri da 390 cv abbinata a un cambio manuale a 5 marce. Ma la sua particolarit&agrave;, come accennato, &egrave; il sistema capote completamente elettrico. Apertura e chiusura capote elettrica: come funziona Questa spider-coup&eacute; (chiamata cos&igrave; per via dell'assenza di una tela o di un soft-top) venne venduta al primo proprietario, che la sped&igrave; direttamente alla stessa azienda tedesca che successivamente avrebbe sviluppato il sistema di tetto rigido della Mercedes SLK, per dotarla dell'apertura (e chiusura) elettronica. Un'operazione che cost&ograve; quanto l'acquisto della vettura nuova, dal punto di vista ingegneristico e dell'uso di materiali. Il processo di apertura e chiusura consiste nella apertura delle lame laterali, dello scorrimento del tetto nella parte posteriore e successivamente dell'abbassamento dello stesso tetto insieme ai vetri posteriori e al lunotto. L'operazione avviene in circa 1 minuto e 20 secondi. Da sottolineare poi l'adozione (novit&agrave; assoluta per Ferrari all'epoca) del motore a vista grazie a un vetro plexiglass incassato nel cofano motore. Ferrari Testarossa, in vendita quella di Jean Todt La Testarossa spider-coup&eacute; fu poi acquistata dal nuovo proprietario nel 2014 e restaurata integralmente fino al 2021 dalla stessa Ferrari. I lavori hanno riguardato la carrozzeria, la meccanica e la ciclistica, oltre alla completa revisione del sistema elettro-idraulico di azionamento della capote, fino al rinnovamento integrale degli interni personalizzati. Ed ecco perch&eacute; per portarsela a casa serve un milione di euro. La gamma Ferrari: consulta il nuovo listino completo di Auto       

Un rivenditore padovano ha messo in vendita un esemplare one-off del 1986 da 390 cv con soli 24.000 km percorsi, dotato di un sistema di apertura e chiusura capote elettronico

Ferrari Testarossa, prezzo esagerato per la "spider-coupé" unica al mondo

        Della vera Ferrari 250 GTO, considerata una delle auto pi&ugrave; belle mai costruite, ha poco. Eppure questa replica costruita dalla McBurnie Coachcraft si lascia guardare, seppur non possa emozionare come un vero modello del Cavallino. Protagonista nel mondo del cinema, &egrave; apparsa in numerosi film, tra cui "Un colpo all'italiana" (1969), ovvero il primo "The Italian Job", e il pi&ugrave; recente "Le Mans '66 - La grande sfida" (2019). La vettura &egrave; all'asta presso Mecum Auctions, che la batter&agrave; nella settimana tra il 13 e il 21 maggio 2022.  Ferrari 250 GTO? No, una Datsun La 250 GTO in questione non &egrave; che una Datsun 280Z camuffata in modo da sembrare la coup&eacute; realizzata da Maranello nei primi anni '60. Scelta da numerose produzioni per via dei costi pi&ugrave; accessibili rispetto a una vera Ferrari, ha dato il meglio di s&egrave; sul set, e anche se non &egrave; una vera Ferrari l'obiettivo di apparire identica &egrave; stato (quasi...) del tutto centrato. Il motore per&ograve; non &egrave; il V12... La carrozzeria &egrave; in fibra di vetro e con colore Rosso Corsa, ma a far storcere il naso ai puristi sar&agrave; il motore che, a differenza del V12 3 litri della vera 250 GTO, &egrave; un 6 cilindri 2.3 abbinato a un cambio manuale a 5 marce. A completare il quadro, gli interni neri, un impianto di scarico personalizzato e i cerchi American Racing da 17". Chi se l'aggiudicher&agrave; (prezzo non indicato) si porter&agrave; inoltre a casa sceneggiature e storyboard dei film a cui la finta Ferrari 250 GTO ha preso parte. Ferrari F40, all'asta un esemplare perfetto con soli 6.000 km       

Si tratta di una Datsun 280Z camuffata per sembrare la storica coup&eacute; anni '60 di Maranello. In vendita con Mecum Auctions, ha preso parte a film come "Un colpo all'italiana" e "Le Mans '66"

Ferrari, all'asta una finta 250 GTO protagonista al cinema

        Autoscout24 &egrave; uno dei pi&ugrave; grandi portali italiani di compravendita di auto usate, ci si trova un po&rsquo; di tutto, da quelle a chilometro zero a quelle d&rsquo;epoca. Spulciando tra gli annunci abbiamo scovato la Ferrari Testarossa coup&eacute; appartenuta a Jean Todt, ovviamente nella versione Rossocorsa.  Jean Todt &egrave; stato prima Direttore Generale della Scuderia Ferrari (dal 1993 al 2007) e successivamente Direttore e amministratore di Ferrari SpA (dal 2004 al 2009). Ferrari Rosso F1-75 Opaco, dalle monoposto alla strada Ferrari Testarossa, usata ma tenuta bene L&rsquo;annuncio recita testualmente: Esemplare con soli 8.287 km appartenuto a Jean Todt, tagliandato e certificato dalla nostra officina Rossocorsa Classiche. Il prezzo non comprende il passaggio di propriet&agrave;.  I chilometri percorsi sono davvero pochi, e andando a spulciare le caratteristiche di questa vettura straordinaria scopriamo che &egrave; stata immatricolata nel gennaio 1991, ha gli interni in pelle nera, cambio manuale e lo storico motore a benzina da 5 litri (4.942 cm&sup3;) e 12 cilindri a V di 180&deg;, in grado di sviluppare 390 cavalli (287 kW). Questo meraviglioso propulsore purtroppo la fa appartenere alla classe di emissioni Euro 1 a causa dei suoi 499 grammi di Co2 per km: valori drammatici se paragonati a quelli di una supercar moderna. Dal design elegante e aggressivo al tempo stesso, la Ferrari Testarossa, con le sue evoluzioni 512 TR e F512 M, &egrave; stato il coup&eacute; a motore centrale prodotto da Ferrari dal 1984 fino al 1996.  Il prezzo di vendita &egrave; di 195mila euro, ma va considerata, oltre alla condizione quasi perfetta, la firma di Jean Todt sul cruscotto nella zona di fronte al passeggero: un elemento che aggiunge notevole valore per gli appassionati e i collezionisti. Grand Cherokee SRT8, la Jeep costruita da Ferrari per Montezemolo &egrave; in vendita       

La meravigliosa Testarossa coup&eacute; appartenuta all&rsquo;ex Direttore Generale della Scuderia Ferrari &egrave; in vendita a un prezzo incredibile

Ferrari Testarossa, in vendita quella di Jean Todt

        Le Rosse sono partite fortissimo in Formula Uno, in testa alle classifiche piloti e Costruttori dopo due gran premi. Ferrari piglia letteralmente la palla al balzo, rendendo disponibile sui tutta la gamma la nuova livrea Rosso F1-75 Opaco, che riprende quelle della monoposto di Leclerc e Sainz, le velocissime F1-75 che hanno cambiato le carte in tavola all&rsquo;esordio del mondiale 2022. Rosso F1-75 Opaco su tutta la gamma Il nuovo colore &egrave; quello che si trova sulla scocca della monoposto e si aggiunge aggiungere ad altre sette tonalit&agrave; di rosso presenti nella palette del Marchio. Disponibile su tutti i modelli della gamma stradale della Casa di Maranello, lo sar&agrave; anche per l&rsquo;attesissima ruote alte Ferrari Purosangue. Leggi anche: la Ferrari ha una black list        

La gamma di Maranello introduce una nuova livrea, omaggio ai suoi "cavalieri del rischio"

Ferrari Rosso F1-75 Opaco, dalle monoposto alla strada

Per avere una Ferrari, non basta avere molto denaro ed essere ricchi. Infatti la casa automobilistica di Maranello ha stilato una lista di nomi eccellenti, dello spettacolo e non, che sarebbero sgraditi all&rsquo;azienda.  Dubai, noleggia una Ferrari e la distrugge: &quot;Colpa dell&#39;elettronica&quot;  &nbsp;Questione di pregio  Al Cavallino rampante, piace difendere il pregio del proprio marchio e non ama utilizzi inopportuni del mezzo: per esempio chi acquista l&rsquo;automobile solo per sfoggiarla sui social media o peggio ancora, subisce una denuncia per averla utilizzata a scopi pubblicitari senza alcun accordo con la casa madre. Per questo motivo in Ferrari &egrave; stata redatta una vera e propria lista nera (Black List) di clienti che non potranno mai acquistarla.  &nbsp;Chi &egrave; presente in black list  Secondo indiscrezioni, su questa lista comparirebbe il nome dell&rsquo;attore hollywoodiano Nicolas Cage, considerato capace di dilapidare una fortuna senza alcun freno, e quindi un modello non edificante da associare al nome Ferrari.  Anche lil rapper americano 50 Cent, non potr&agrave; pi&ugrave; acquistare un&rsquo;auto a Maranello: infatti, dopo esser rimasto a piedi con la sua Ferrari 488, avrebbe parlato malissimo del marchio sui suoi canali social.  Si aggiunge alla lista Justin Bieber, il cantante canadese, che &egrave; riuscito a perdere la sua Ferrari 458 Italia, costringendo l&rsquo;azienda a investire tempo e denaro per ritrovarla.  &nbsp;Altre pecore nere per la casa madre di Maranello sono: il pugile Floyd Mayweather, colpevole di aver acquistato una Ferrari solo per mostrarla sui media, Kim Kardashian, per una questione legata al suo denaro, si dice di origine tutt&rsquo;altro che pulita, e infine il rapper Tyga, che avrebbe saltato alcuni pagamenti della sua Ferrari in leasing.  Chiss&agrave; se questi personaggi usciranno mai dalla Black List Ferrari.  Ronaldo, la compagna gli regala una Cadillac Escalade da 180.000 euro  &nbsp; 

Per possedere una supercar del Cavallino non &egrave; sufficiente avere molto denaro: ci sono infatti alcuni ricchi che non possono comunque permettersela perch&eacute; sgraditi all&#39;azienda. Ecco chi sono

Non bastano solo i soldi per avere una Ferrari: a Maranello c&#39;&egrave; la black list dei vip

La Ferrari Purosangue, il primo Suv di Maranello, &egrave; talmente attesa che non poteva rimanere nascosta a troppo a lungo. Infatti la vettura pi&ugrave; di rottura della storia del Cavallino Rampante, aveva gi&agrave; fatto parlare di se con la clamorosa diffusione di alcune foto che ne ritraevano un esemplare in fase di assemblaggio in fabbrica. Una falla nel riservatissimo mondo Ferrari che, per un attimo, aveva anche fatto pensare a un fake o un depistaggio.  Ecco la vera Purosangue  Ebbene, nulla di tutto questo perch&eacute; la Ferrari ha deciso di spegnere i rumor e giocare d&rsquo;anticipo su altre fughe di notizie, pubblicando la prima immagine ufficiale della Purosangue sui suoi canali social. Sebbene sia solo un teaser dalle linee camuffate dai giochi di ombre, tutte in rigorosa tonalit&agrave; di rosso, le forme e le proporzioni confermano che in quei famosi leaks c&rsquo;era la Purosangue in carne ed ossa.  La data di presentazione  Confermato, dunque, lo stile che si ispira ai modelli pi&ugrave; recenti del Cavallino, come la Roma,&nbsp;la SF90 Stradale e la 296 GTB.&nbsp;Non rimane che vederla dal vivo, visto che la presentazione &egrave; attesa entro la fine dell&rsquo;anno  Il post della Ferrari     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;     &nbsp;  &nbsp;   Un post condiviso da Ferrari (@ferrari)   

Il Cavallino pubblica il primo teaser del prossimo Suv, immagine che, anche se in un velato rosso scuro, conferma quanto anticipato dagli ultimi leaks

Ferrari Purosangue, sui social la prima foto

Accattivante e aggressiva gi&agrave; di per s&eacute;, la Ferrari Roma (gi&agrave; sottoposta a modifiche dalla DMC, che l&#39;ha portata a 708 CV) non avrebbe bisogno di ulteriori ritocchi. La versione elaborata da Mansory per&ograve; &egrave; riuscita a rendere il modello ancora pi&ugrave; affascinante, con un design arricchito dalla fibra di carbonio e un motore ancora pi&ugrave; potente.  100 cavalli in pi&ugrave;  Il colore rosso, obbligatorio quando si parla di Ferrari, &egrave; rimasto lo stesso, il resto &egrave; tutta farina del sacco di Mansory, azienda tedesca specializzata nell&#39;elaborazione di autovetture ad alte prestazioni. Tra le differenze maggiori rispetto al modello presentato a Maranello c&rsquo;&egrave; l&rsquo;aggiunta della fibra di carbonio su gran parte della carrozzeria, comprese le calotte degli specchietti, lo spoiler posteriore che regala un aspetto ancor pi&ugrave; aerodinamico, il diffusore posteriore e le minigonne. Il rosso e il nero sono i protagonisti di questo touning, un contrasto presente anche negli interni in pelle. I cerchi in lega leggera invece sono interamente neri.  Per quanto riguarda il motore, di base V8 biturbo da 3,9 litri che eroga 620 CV, il potenziamento &egrave; notevole. Il propulsore arriva ora a 720 CV, mentre lo scatto da 0 a 100 km/h &egrave; passato dai 3,4 secondi a 3, 15 secondi. La velocit&agrave; massima invece si attesta intorno ai 332 km/h.  Ferrari F8 Tributo, Mansory non si accontenta: arriva una nuova F8XX   

Nuovo aspetto e maggiore potenza: le modifiche apportate dall&rsquo;azienda tedesca rendono questa Gran Turismo ancora pi&ugrave; affascinante

Ferrari Roma, con il tuning di Mansory sprigiona 720 CV

        Da Ferrari arriva una decisione a sorpresa: la Casa di Maranello ha detto stop agli ordini per F8 Tributo e F8 Spider. Una mossa che ha sorpreso gli addetti ai lavori, dato che la F8, commercializzata a partire dal 2019, &egrave; una delle vetture pi&ugrave; vendute dal marchio. Ancora pi&ugrave; spiazzante il fatto che la decisione non &egrave; stata accompagnata da una motivazione ufficiale. Che per&ograve; appare quantomeno ipotizzabile Ecco quale pu&ograve; essere. Ferrari, Fabio Barone a caccia del record di velocit&agrave; sul ghiaccio con la F8 Tributo Risultati di vendita raggiunti Sta tutto in ragioni di mercato. Ferrari sta avendo a che fare con un grande numero di vendite: lo stesso amministratore delegato Benedetto Vigna tempo fa dichiar&ograve; che gli ordini avevano copertura fino al 2023. Di queste vendite, almeno un terzo (1.792 esemplari) di quelle del 2021 sono state ottenute proprio dalla F8 Tributo, che in pochi anni &egrave; divenuta una delle best-seller del Cavallino. Perch&eacute; allora interrompere gli ordini? Vendere altre F8 Tributo... non serve L'ipotesi pi&ugrave; accreditata, e da un certo punto di vista anche la pi&ugrave; scontata, &egrave; che Ferrari abbia gi&agrave; coperto l'intera serie di produzione: il risultato &egrave; stato raggiunto, insomma, quindi eventuali nuovi ordini della F8 sarebbero inutili ai fini dell'azienda. Produzione arrivata a regime quindi per la berlinetta con motore centrale V8 biturbo da 720 cavalli. Ferrari 296 GTB, l'erede Le altre supercar con il V8 rimangono ovviamente in gamma: parliamo di Portofino, Roma e delle ibride SF90 Stradale e Spider. E a questo punto viene da chiedersi, quale sar&agrave; l'erede di F8 Tributo dal punto di vista dei numeri di vendita? La palla passa, con ogni probabilit&agrave;, alla nuova 296 GTB.        

La berlinetta con V8 centrale non verr&agrave; pi&ugrave; venduta. Da Maranello non arrivano motivazioni ufficiali, ma &egrave; probabile che la produzione del modello best-seller sia arrivata a regime

Ferrari, stop agli ordini per F8 Tributo e Spider

        Per i 75 anni del Marchio ecco Ferrari Forever, la mostra al Museo Enzo Ferrari di di Modena che offre una spettacolare panoramica sulle attivit&agrave; del Dipartimento Ferrari Classiche e alcuni modelli eccezionali. L&rsquo;esposizione sar&agrave; visitabile fino al 17 febbraio 2023.  Ha aperto il 12 marzo, proprio a 75 anni esatti da quando Enzo Ferrari mise in moto la 125 S, la prima vettura a portare il suo nome. La sportiva che varc&ograve; i cancelli di Maranello nel 1947 ha iniziato una storia unica. Il Marchio celebra questo importante anniversario al aprendo idealmente le porte di un luogo speciale, solitamente interdetto al pubblico: il Dipartimento Ferrari Classiche, nato&nbsp;nel 2006 con l&rsquo;obiettivo offrire ai proprietari un servizio esclusivo, volto a tutelare l&rsquo;inestimabile patrimonio che le automobili classiche rappresentano. L&rsquo;esposizione racconta i servizi offerti come la Certificazione di Autenticit&agrave;, riservata a tutte le Ferrari stradali con oltre 20 anni di vita, alle sportscar e a tutti i prototipi, un servizio unico e di grande importanza per il proprietario, che solo con Ferrari Classiche pu&ograve; ottenere un documento ufficiale attestante la piena autenticit&agrave; della propria automobile. La mostra accompagna il visitatore anche attraverso le affascinanti attivit&agrave; di manutenzione e restauro delle vetture. Che Ferrari Classiche cura direttamente in officina ripristinandone l&rsquo;autenticit&agrave;. Grazie anche all&rsquo;accesso al reparto fonderia e alle macchine utensili che all&rsquo;epoca avevano prodotto i pezzi originali e grazie al lavoro giornaliero di tecnici altamente specializzati, detentori della pi&ugrave; profonda conoscenza dei segreti dei motori Ferrari e della specificit&agrave; di ogni modello. Inoltre, particolare visibilit&agrave; &egrave; stata data anche all&rsquo;Archivio storico, dove sono gelosamente custodite le schede di montaggio di tutte le automobili prodotte a partire dal 1947 e grazie ai quali Ferrari &egrave; in grado di stabilire inequivocabilmente la conformit&agrave; al progetto originario. Quindici Ferrari speciali Il racconto del lavoro svolto da Ferrari Classiche &egrave; accompagnato da 15 vetture tutte certificate e alcune anche restaurate proprio dal Dipartimento. La sintesi della storia di Ferrari &egrave; racchiusa in questi capolavori che racchiudono un&rsquo;anima sportiva nelle vesti di affascinanti granturismo. Come la 250 GT Competizione Tour de France del &rsquo;56, uno splendido esercizio di Sergio Scaglietti, ogni volta assimilabile a un esemplare unico nel vero senso del termine: nell&rsquo;atelier della Carrozzeria Scaglietti venivano realizzate le sportive pi&ugrave; affascinanti e vittoriose della Marca da veri maestri battilastra che hanno contribuito a rendere famoso il nome Ferrari. Il palmares di questo modello &egrave; tra i pi&ugrave; prestigiosi della storia automobilistica sportiva, avendo conquistato il maggior numero di vittorie nella Classe GT. Altro esempio &egrave; la 250 GT Cabriolet del &rsquo;59, esemplare di rara bellezza, realizzato in piccola serie da Pinin Farina per i sofisticati clienti che amavano frequentare i luoghi pi&ugrave; esclusivi della Cote d&rsquo;Azur e della California, che prediligevano una Ferrari granturismo aperta, elegante, dalle linee equilibrate, accompagnate da un elevato comfort di guida. Protagonista nei concorsi di elegenza pi&ugrave; esclusivi, ma anche sul grande schermo di numerosi film holliwoodiani di successo e nella vita quotidiana degli stessi attori protagonisti, oltre a svariati personaggi del Jet-set internazionale come Barbara Hutton.  Il Mascherone Presenti numerosi &nbsp;pezzi unici come &nbsp;il &ldquo;mascherone&rdquo; della Ferrari 500 Mondial del &rsquo;53, manufatto realizzato in perfetta analogia con il periodo da Afro Gibellini per la parte in acciaio e da Max in legno, per la Collezione ModenArt, testimone di gesti di artigianalit&agrave; usate tra gli anni &rsquo;40 e gli anni &rsquo;60. Come nascevano i bolidi negli anni del Dopoguerra In quel periodo, infatti, per realizzare le automobili, seguendo il disegno creato dallo stilista che teneva conto anche dei parametri aerodinamici e della disposizione della meccanica, i carrozzieri predisponevano un calibro di riferimento con le sezioni di carrozzeria che determinavano la forma finale del veicolo. Le lamiere utilizzate, nel caso di Ferrari prevalentemente di alluminio, venivano modellate a mano dagli artigiani con particolari utensili. Sino ad assumere la forma voluta, e poi &ldquo;cucite&rdquo; insieme per il risultato finale. Magico. Leggi anche: Ferrari 296 GTB, i segreti della berlinetta ibrida di Maranello&nbsp;       

Per il 75&deg; anniversario della Casa, allestita una spettacolare panoramica sulle attivit&agrave; del Dipartimento Ferrari Classiche.

Ferrari Forever, la mostra al Museo Enzo Ferrari di di Modena

        Ci sono tuner che riescono a conferire ancora pi&ugrave; personalit&agrave; estetica a delle auto che fanno dell'aspetto esteriore uno dei punti di forza: tra di essi, c'&egrave; anche il giapponese Liberty Walk e il suo kit Silhouette che ha reso ancora pi&ugrave; aerodinamica ed "esagerata" una Ferrari 458 Italia.  Motore invariato, esterni rivoluzionati Liberty Walk non ha toccato il V8 aspirato 4.5 da 562 cv e 540 Nm di coppia che spinge la 458 Italia sin dal suo ingresso sul mercato, avvenuto ormai nel 2009, e si &egrave; dedicata esclusivamente alla carrozzeria. E la supercar di Maranello, per l'occasione verniciata di bianco, si mostra con un frontale rivoluzionato: &egrave; presente infatti un nuovo paraurti completo di un grande spoiler e alette aerodinamiche. Il look &egrave; complessivamente pi&ugrave; aggressivo, e a suggerire questa grinta &egrave; anche il design del cofano. Inediti anche i parafanghi anteriori e posteriori. Ferrari F8 Tributo, Mansory non si accontenta: arriva una nuova F8XX Il kit Silhouette di Liberty Walk include anche delle vistose minigonne laterali e delle pronunciate prese d'aria poste poste in evidenza dietro i passaruota posteriori. Gli aggiornamenti comprendono un nuovo alettone posteriore, sotto di esso un paraurti rivisto e un diffusore nuovo di zecca. Un set di ruote aftermarket e alcune grafiche speciali completano il look esterno. Nell'abitacolo spunta il display Gli interni della 458 Italia di Liberty Walk si distinguono grazie alla pelle bicolore proposta dal tuner giapponese, che combina il colore beige con le finiture nere. Infine, per farla sentire un po' pi&ugrave; "moderna", la supercar &egrave; stata anche dotata di un display Panasonic per curare l'infotainment. Ferrari 296 GTB, con il tuning di DMC arriva a quota 888 cavalli       

Spoiler, alettone, alette aerodinamiche, minigonne: il tuner giapponese &egrave; riuscito a conferire ancora pi&ugrave; sportivit&agrave; e grinta alla supercar di Maranello

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