        La guerra in Ucraina ha dato il via a una serie di iniziative da parte di numerose aziende, che hanno deciso di devolvere denaro in favore delle popolazioni colpite dal conflitto. Una gara di solidariet&agrave; alla quale ha preso parte anche Ferrari, che ha donato un milione di euro per sostenere gli ucraini, in particolare i profughi che sono arrivati e che arriveranno in Italia. Inoltre, la Casa di Maranello ha annunciato lo stop alla vendita di auto destinate al mercato russo, unendosi alla folta schiera di Costruttori che gi&agrave; hanno adottato questo provvedimento. Niente cablaggi dall'Ucraina, le Case auto europee fermano la produzione Un milione di euro per l'Ucraina&nbsp; Il conflitto in atto in Ucraina ha dato vita a una vera e propria emergenza sociale, con centinaia di migliaia di persone costrette ad abbandonare il proprio Paese. Ferrari ha deciso di devolvere un milione di euro per aiutare concretamente i cittadini colpiti dal conflitto. In particolare, la somma verr&agrave; utilizzata dalla Regione Emilia Romagna per i progetti umanitari internazionali a sostegno dell'Ucraina, e per l'accoglienza dei profughi sul proprio territorio. Inoltre, ulteriori aiuti verranno erogati dalla Ferrari all&rsquo;Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano e Formigine. &ldquo;Ferrari &egrave; vicina alla popolazione ucraina in questo terribile momento storico &ndash; ha spiegato Benedetto Vigna, amministratore delegato della Casa di Maranello &ndash; Mentre speriamo in un rapido ritorno al dialogo e in una soluzione pacifica, non possiamo rimanere inermi di fronte alle sofferenze dei civili colpiti. A loro vanno i nostri pensieri e la nostra solidariet&agrave;. Siamo pronti a fare la nostra piccola parte a fianco di quelle istituzioni che portano un sollievo concreto al dramma umanitario&rdquo; ha concluso il CEO del Cavallino. Oltre a Ferrari, anche altri numerosi Costruttori hanno stanziato importanti somme in aiuto della popolazione ucraina, da Stellantis a Volkswagen, passando per Porsche, Ford, Lamborghini e altri ancora. Guerra Russia-Ucraina, Porsche dona un milione di euro per aiutare i civili Ferrari, stop alle vendite in Russia Ferrari ha annunciato poi di aver deciso di sospendere la produzione di vetture destinate al mercato russo. Un provvedimento che verr&agrave; mantenuto a tempo indeterminato, finch&eacute; la situazione non torner&agrave; alla normalit&agrave;. Anche in questo caso, la Rossa si unisce a un nutrito gruppo di Case automobilistiche che hanno preso decisioni analoghe partecipando cos&igrave; alle sanzioni imposte alla Russia dopo lo scoppio del conflitto. Ferrari GTC4 Grand Edition, la one-off di Kahn Design       

La Casa di Maranello ha annunciato una serie di attivit&agrave; destinate al sostegno delle popolazioni colpite dal conflitto

Ferrari, un milione di euro per l'Ucraina e stop alle vendite in Russia

        In genere quando si chiede a un appassionato quale Ferrari vorrebbe possedere, la scelta si riduce a tre modelli: 250 GTO, Testarossa e F40. Coloro che sono propensi all'ultimo dei tre (e hanno ampia, ampissima disponibilit&agrave; economica...), potrebbero essere interessati all'esemplare all'asta da oggi sull'isola di Amelia, in Florida, tramite Gooding &amp; Company. Una Ferrari F40 bellissima, potentissima e con soli 6.000 km percorsi.  Due revisioni per mantenersi perfetta Si tratta di uno dei soli 213 esemplari di F40 realizzati per il mercato statunitense. Vanta un accesissimo colore Rosso Corsa, e venne consegnata nel settembre 1991 a Harold W. Sherrill a Hickory, North Carolina. Quest'ultimo tenne la supercar&nbsp;fino all'agosto 2013, vendendola a Michael Gondahl nel New Hampshire con appena 5.843 km percorsi. Gondahl fece effettuare una profonda revisione, facendo sostituire tutti i fluidi, le cinghie di distribuzione, i coperchi delle camme e le sospensioni, ottenendo la certificazione "Ferrari Classiche". Nel 2018 la F40&nbsp;pass&ograve; all'attuale proprietario, che effettu&ograve; un'ulteriore revisione. E oggi, ecco l'asta, con l'auto che ha soltanto 6.000 km. Esterni, interni, motore e prezzo L'auto &egrave; stata quindi mantenuta in maniera perfetta, e lo si nota non soltanto dagli esterni senza neppure un graffio, ma soprattutto dall'abitacolo, dove la fibra di carbonio dei sedili si abbina alle finiture in Stoffa Vigogna, conferendo eleganza e lusso. Ma quello che pi&ugrave; interessa a un Ferrarista &egrave; il motore. Che nel caso di questa F40 &egrave; ancora integro e funzionante. Parliamo di un V8 biturbo 2.9 litri a iniezion elettronica Weber-Marelli da 478 cv a 7.000 giri/min abbinato a un cambio manuale a cinque velocit&agrave;, con accelerazione da 0 a 100 km/h in 4 secondi e 324 km/h di velocit&agrave; massima. Il prezzo? Per pochi fortunati. La cifra &egrave; infatti compresa tra i 2 e i 2,5 milioni di euro.&nbsp; Ferrari F40: la sua storia       

&Egrave; uno dei soli 213 modelli destinati al mercato americano: nel corso degli anni ha ricevuto un paio di profonde revisioni ed &egrave; arrivata a oggi in condizioni ottimali

Ferrari F40, all'asta un esemplare perfetto con soli 6.000 km

        Un record tira l'altro. Pochi giorni dopo essere tornato dalla sua ultima impresa, che lo ha visto viaggiare da Roma a Capo Nord in appena 45 ore a bordo di una Ferrari, Fabio Barone si sta gi&agrave; preparando per affrontare una nuova sfida. Ad accompagnare l'italiano sar&agrave; come sempre una Rossa, nello specifico una F8 Tributo. L'obiettivo? Ottenere il nuovo record di velocit&agrave; con partenza di fermo su una superficie ghiacciata, battendo la Lamborghini Urus che attualmente detiene il primato. Il tentativo avverr&agrave; solo tra un anno, ma Barone e il suo team hanno gi&agrave; avviato la preparazione per il test che avverr&agrave; in Siberia a inizio marzo. Ferrari Purosangue, sfuggite online le prime immagini del Suv  In Siberia con la Ferrari Nel 2021 il pilota russo Andrey Leontyev aveva ottenuto il record di velocit&agrave; sul ghiaccio con una vettura stradale, partendo da fermo sulla distanza di mille metri, con una percorrenza di ben 298 km/h. Ma questo primato potrebbe avere vita breve. Fabio Barone, storico presidente del club Ferrari &ldquo;Passione Rossa&rdquo; e autore dei pi&ugrave; svariati record in giro per il mondo, ha infatti deciso di tentare a migliorare il primato di Leontyev utilizzando, ovviamente, una vettura del Cavallino Rampante, la F8 Tributo da 720 cavalli. Gi&agrave; cominciata nel corso dell'inverno la preparazione, con una serie di allenamenti nel centro addestramento di snow driving italiano a Roccaraso. Barone si trova in questi giorni in Siberia, per prendere confidenza con il percorso che dovr&agrave; affrontare, ovvero la superficie ghiacciata dell'immenso Lago Bajkal. Un bacino che si estende per ben 636 km di lunghezza e profondo fino a oltre 1.600 metri, e che gi&agrave; fu teatro del record della Lamborghini Urus. Il 1&deg; e 2 marzo Barone effettuer&agrave; alcuni test sulla superficie ghiacciata dei Bajcal con la sua F8, per capire il comportamento della Ferrari su un terreno cos&igrave; particolare e acquisire l'esperienza necessaria per tentare, l'anno prossimo, il record ufficiale. L'appuntamento &egrave; fissato a marzo 2023. Ferrari, 30 Rosse al Polo Nord: &egrave; record Fabio Barone, l'uomo dei record Quello che Fabio Barone cercher&agrave; di battere in Siberia sar&agrave; solo l'ultimo di tanti primati che l'italiano ha conquistato nella sua vita. L'ultimo risale solo a pochi giorni fa, quando Barone il suo copilota Alessandro Tedino hanno viaggiato da Roma a Capo Nord con la F8 tributo impiegando appena 45 ore, 20 minuti e 37 secondi, rispettando tutti i limiti di velocit&agrave;. Impresa simile quella del 2018, in Marocco, nella Valle del Dades. In quel caso, la sfida era &ldquo;battere&rdquo; Google Maps in un percorso di 4.400 km rispettando alla lettera il codice della strada. Tra gli altri record, quelli ottenuti su strade iconiche come la Transfagarasan, in Transilvania, e la Tianmen Mountain Road, nel sud della Cina. Percorsi spettacolari e pericolosi, in cui il driver italiano si &egrave; sempre fatto accompagnare dalle supercar del Cavallino Rampante. Ferrari 296 GTB, con il tuning di DMC arriva a quota 888 cavalli       

L'italiano cercher&agrave; di battere l'attuale primato di 298 km/h sul Lago Bajkal, in Siberia

Ferrari, Fabio Barone a caccia del record di velocità sul ghiaccio con la F8 Tributo

        Irrompe sulla scena in maniera assolutamente inattesa, mentre ancora si ragionava intorno a muletti notevolmente camuffati nel design. Irrompe con le sembianze che sembrerebbero essere tutte di&nbsp;Ferrari Purosangue. Il Suv di Maranello &egrave; oggetto di un leak online, che in un amen si &egrave; diffuso su Instagram e, da l&igrave;, la moltiplicazione social. Si fatica quasi a chiamarlo Suv, sport utility vehicle. Tanto &egrave; aggressivo, dinamico nel design, proporzionato. Quando a Maranello avvertivano "noi non facciamo Suv, faremo qualcosa di diverso", avevano pienamente ragione. Diverso il Ferrari Purosangue lo &egrave; da ogni altra proposta che idealmente calca la medesima scena: altissime prestazioni, esclusivit&agrave; assoluta, profilo luxury. Ferrari e Qualcomm al lavoro su Digital Cockpit e auto connessa Il design &egrave; straordinario Le immagini sfuggite raccontano di un frontale futuristico, linee moderne che si ispirano a volumi dei fari e della fascia frontale un po' di Ferrari Roma, in parte di Ferrari SF90 Stradale. L'intersezione tra volumi pieni e scavati &egrave; straordinaria. Lo sono le superfici della carrozzeria che si intersecano con un gioco di contrasti di colori. Il cofano motore sembra essere un abito attillato sulla meccanica, tanto ricerca linee scavate tra passaruota e porzione centrale sotto la quale batte il propulsore. Restano i rumours di un Ferrari Purosangue V6 ibrido plug-in accanto alla soluzione V12, l'aspirato di nuova generazione. Dettagli da arricchire nelle prossimi mesi. Il Purosangue conferma l'impostazione cinque porte, ci attendiamo le posteriori incernierate al posteriore, secondo le indiscrezioni raccolte nei mesi scorsi.&nbsp; Al retrotreno la lettura dei volumi passa da una coda che quasi richiama le fastback, tanto &egrave; inclinato il lunotto e per l'abbassamento prodotto tra passaruota e bordo del portellone. Un'impressione che gi&agrave; i muletti avevano trasmesso. Ancora, il gioco ricorrente tra superfici piene e scavate, mentre il diffusore incornicia i quattro terminali di scarico.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da ????? ???? (@wilcoblok)      Assetto tutto da raccontare Molto ancora deve raccontare Ferrari Purosangue, a partire dalle soluzioni d'assetto, la gestione elettronica di un progetto che dovr&agrave; sapersi districare su sterrato e al tempo stesso garantire prestazioni da granturismo su strada. Nell'attesa, benvenuto Purosangue. Ferrari, depositato il brevetto per rivoluzionare i tergicristalli        

Le prime immagini sfuggono online, su Instagram sembrerebbe essere proprio il Ferrari Purosangue l'oggetto di un leak che stupisce

Ferrari Purosangue, sfuggite online le prime immagini del Suv

        Ci sono oggetti che siamo cos&igrave; abituati a vedere quotidiani da dare per scontati, e che nonostante esistano da innumerevoli anni sono rimasti sempre uguali, o quasi. &Egrave; il caso dei tergicristalli, brevettati per la prima volta negli Stati Uniti nel 1905 e da allora rimasti sostanzialmente invariati nella forma e nel funzionamento. Ma in un mondo dell'auto che cerca di rivoluzionare ogni aspetto delle vetture, anche i tergicristalli sono stati messi sotto la lente d'ingrandimenti di tecnici e ingegneri. Tra le Case impegnate da questo punto di vista c'&egrave; anche Ferrari, che ha depositato un brevetto di una soluzione alternativa alle classiche spazzole. Ferrari e Qualcomm al lavoro su Digital Cockpit e auto connessa Ferrari, addio alle spazzole tradizionali Le ragioni che hanno portato la Casa di Maranello &ndash; e non solo &ndash; a sviluppare metodi alternativi per la pulizia dei vetri sono molteplici: innanzitutto l'aerodinamica, che viene disturbata dalle spazzole, ma anche il design, soprattutto quando si parla di supercar. La soluzione ideata dalla Ferrari prevede un sistema che &egrave; molto meno ingombrante di quelli tradizionali, migliorando quindi sia il flusso dell'aria che l'aspetto estetico delle vetture. Nello specifico, la pulizia dei vetri (parabrezza, ma anche lunotto e fari) verrebbe affidata a una serie di ugelli in grado di sparare aria compressa sulle superfici da mantenere pulite, rimuovendo cos&igrave; acqua e sporco senza bisogno di spazzole. L'asta del tergicristallo tradizionale verrebbe mantenuta, ma con dimensioni molto pi&ugrave; contenute garantendo i vantaggi citati. Inoltre, il sistema sarebbe in grado di sparare aria calda o fredda, permettendo cos&igrave; di ripulire il vetro anche da eventuale ghiaccio. Nelle immagini relative al brevetto, scovato da CarBuzz, si vede lo schema di funzionamento applicato a una F430, utilizzata come &ldquo;base&rdquo; dello studio di Ferrari. Ferrari SF90 Stradale, il Rosso Taormina esalta la super ibrida  Le soluzioni alternative di Tesla e McLaren Ma la Casa del Cavallino non &egrave; l'unica ad avere avviato studi per trovare soluzioni alternative ai tergicristalli tradizionali. Recentemente un altro brevetto era stato depositato da Tesla, che aveva progettato di eliminare lo sporco dal parabrezza e dalle superfici dei pannelli fotovoltaici sfruttando dei laser. In precedenza anche McLaren aveva affrontato la questione, puntando su un sistema che faceva uso di micro vibrazioni per rimuovere le impurit&agrave; dai vetri. Tesla, brevettati i laser che sostituiranno i tergicristalli       

Dopo tesla, anche la Casa di Maranello sta sviluppando soluzioni alternative per pulire i vetri delle proprie vetture

Ferrari, depositato il brevetto per rivoluzionare i tergicristalli

        Un tamponamento che ha ferito tre persone e gravemente danneggiato un'auto da oltre 300mila euro. Non una qualunque, bens&igrave; una Ferrari 812 Superfast, protagonista di un incidente avvenuto sulla Route 6, una delle principali autostrade d'Israele. Dubai, noleggia una Ferrari e la distrugge: "Colpa dell'elettronica" La Ferrari da 800 cv va troppo veloce e... Di questo incidente esiste anche un video, registrato dalla dashcam di un'altra auto che viaggiava a qualche metro di distanza dalla supercar. Il filmato mostra la 812 Superfast che cerca di sterzare dietro un camion, e che sembra essere stata colpita da un'altra vettura che viaggiava vicino a essa. I testimoni dell'incidente hanno riferito alla testata locale Channel 12 news che l'incidente &egrave; stato causato dall'elevatissima velocit&agrave; della Ferrari, ben oltre il limite consentito dalla legge. Ipootesi suffragata dal fatto che tutte e tre le persone ferite, tra cui il conducente, hanno rifiutato di identificarsi ai medici che sono arrivati in soccorso. Un comportamento sconsiderato, visto che parliamo di una vettura da 800 cv e capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi. L'incidente della 812 Superfast: il video Le foto scattate mostrano la 812 Superfast rossa con la zona posteriore praticamente distrutta: il paraurti &egrave; infatti soltanto un lontano ricordo. Ma il fatto che nessuno dei passeggeri abbia avuto conseguenze peggiori &egrave; gi&agrave; una buona notizia. Al massimo, qualcuno di lor&ograve; dovr&agrave; recriminare di aver tenuto il piede destro un po' troppo sull'acceleratore. Di seguito, il video dell'incidente.  ?????: ????? ????? ????? 6, ???????? ??? ???? ????? ???? ??????? ??????(????? ??????, ?????: ???? ????) pic.twitter.com/L2gGBNJNX7 &mdash; ??? ????? (@kann_news) February 13, 2022          

Una 812 Superfast protagonista di un incidente in un autostrada israeliana: a causarlo, probabilmente, l'elevata velocit&agrave; della supercar di Maranello

Tamponamento in autostrada: a rimetterci è la Ferrari da 300mila euro

        Ha noleggiato una Ferrari SF90 Stradale con l'intenzione di provarla in previsione di un futuro acquisto. Ma la passeggiata del milionario ucraino Alex Slobozhenko per le strade di Dubai si &egrave; rivelata infine un enorme "epic fail", ovvero un "fallimento epico" secondo il linguaggio dei social. Perch&eacute; il giovane imprenditore &egrave; stato protagonista di un incidente ripreso dagli smartphone e diventato in breve tempo virale. Ferrari F12tdf, incidente clamoroso per la rara supercar da 780 cv Dall'eccitazione al... dramma Nei diversi video che circolano sul web,&nbsp;si nota Slobozhenko al volante della super ibrida di Maranello, estasiato dalla risposta del motore da 1.000 cv e dai giri che salivano. In un istante per&ograve; tutto &egrave; cambiato: se ben notate infatti Slobozhenko d&agrave; un colpo all'acceleratore mentre il volante non &egrave; ancora perfettamente dritto, facendo in modo che la macchina trasferisse la potenza interamente alle ruote posteriori: l'asfalto pieno di sabbia e polvere di Dubai ha fatto il resto. In pratica, la SF90 Stradale &egrave; andata in sovrasterzo e il suo guidatore l'ha fatta schiantare contro la barriera laterale, con il terrore dipinto nei suoi occhi. E il V8 Ferrari? Le videocamere hanno ripreso anche il post incidente. La Ferrari ha subito danni vistosi al frontale: la parte sinistra &egrave; praticamente accartocciata su se stessa, mentre tutt'attorno alla supercar si notano dei liquidi sparsi per l'asfalto. Si tratta dell'olio? Di un guasto ai freni? Alcuni ipotizzano possano esserci problemi addirittura per il V8 Ferrari, posizionato in posizione centrale e quindi pienamente coinvolto nell'impatto. Non tutti posso guidare una Rossa &Egrave; curioso inoltre come l'imprenditore ucraino abbia provato a giustificarsi dicendo che l'incidente &egrave; stato causato da un malfunzionamento dell'elettronica. L'ipotesi &egrave; pertinente, ma - trattandosi pur sempre di una Ferrari - meno probabile di un'altra, semplicissima, motivazione: per guidare certe auto bisogna essere preparati.        

L'imprenditore Alex Slobozhenko protagonista di un incidente diventato virale. La sua SF90 Stradale &egrave; andata in sovrasterzo e ha provato a dare la colpa a un malfunzionamento&nbsp;

Dubai, noleggia una Ferrari e la distrugge: "Colpa dell'elettronica"

        Alle sfide del futuro, che sono le sfide dell'elettrificazione ma soprattutto dei veicoli sempre pi&ugrave; connessi - anche se supercar - la Ferrari si prepara siglando un accordo con Qualcomm. Partnership tecnica pluriennale, porter&agrave; il logo Snapdragon, tra i prodotti dell'azienda californiana, sulla monoposto F1-75. Ovviamente c'&egrave; molto altro, c'&egrave; contenuto che andr&agrave; a riflettersi sulla produzione Ferrari stradale, sulla digitalizzazione dell'azienda e lo sviluppo dell'attivit&agrave; della squadra corse. Come? Uno dei primi progetti che vedranno la luce sar&agrave; l'implementazione del Digital Cockpit Snapdragon sulle Ferrari stradali. Alla base della strumentazione digitale c'&egrave; ben pi&ugrave; di uno schermo con molteplici informazioni, che sia della strumentazione o dell'infotainment. Telematica e connettivit&agrave;, il cuore Digital Chassis Il "motore" &egrave; il Digital Chassis Snapdragon. La visione &egrave; quella di sviluppare sempre pi&ugrave; il potenziale di automobili che siano basate su architetture "software defined". Contrapposte allo schema "hardware defined" - dove i vincoli su ci&ograve; che puoi proporre come contenuti connessi e funzioni di telematica ed elettronica avanzata &egrave; dettato dalla base fisica, dai componenti - le architetture software defined hanno un potenziale enorme. LEGGI ANCHE - Ferrari, nel nuovo organigramma arrivano ex di STM Le applicazioni, i servizi connessi, fino anche le funzioni di assistenza alla guida possono essere integrate sul veicolo con aggiornamenti over-the-air, sfruttando le potenzialit&agrave; di un sistema che opera sul cloud, slegando l'architettura elettronica dalla piattaforma fisica.&nbsp; Insieme alle funzioni di scambio dati tra veicolo e infrastruttura, alla connettivit&agrave; 5G, lo sviluppo di architetture software defined &egrave; centrale nell'ecosistema Snapdragon Digital Chassis. &ldquo;Noi crediamo che l'innovazione richieda che i leader di mercato lavorino insieme. Grazie a questo accordo con Qualcomm Technologies, estendiamo le nostre conoscenze nelle tecnologie digitali e nel web 3.0, aree con un grande potenziale per l'automotive e il motorsport. Riteniamo che partnership di valore e un'interpretazione distintiva da parte di Ferrari migliorino ulteriormente l'eccellenza del prodotto", ha commentato l'a.d. Benedetto Vigna. Il potenziale dell'analisi dati in tempo reale La collaborazione tecnica potr&agrave; esplorare anche gli aspetti legati agli Adas avanzati, alla personalizzazione dei contenuti all'interno dell'abitacolo. In chiave strettamente prestazionale, avranno una nuova centralit&agrave; lo scambio dati continuo tra veicolo e cloud. Non solo dati rilevati dall'auto ma anche di scenario, raccolti mediante sensori di analisi dell'ambiente intorno al veicolo. Evidentemente un potenziale da poter sfruttare anche in chiave dinamica. LEGGI ANCHE - Ferrari, si cambia: Leiters, Regazzoni e Boari in uscita "Siamo entusiasti che la nostra leadership tecnologica nell&rsquo;automotive svolga un ruolo fondamentale in questa nuova relazione strategica con la Ferrari", a aggiunto Cristiano Amon, presidente e a.d. di Qualcomm Incorporated: "Non vediamo l'ora di contribuire a plasmare il futuro, lavorando insieme per offrire ai loro clienti esperienze di guida di livello mondiale attraverso il nostro Snapdragon Digital Chassis".       

La collaborazione tecnica tra la casa di Maranello e l'azienda californiana porter&agrave; soluzioni sulla produzione stradale come lo Snapdragon Digital Chassis. Ampissimo il potenziale della digitalizzazione sul prodotto come in azienda

Ferrari e Qualcomm al lavoro su Digital Cockpit e auto connessa

        Un nuovo colore per Ferrari SF90 Stradale. La super ibrida di Maranello &egrave; disponibile, anche se per adesso soltanto attraverso un rendering, nell'inedito Rosso Taormina, una tonalit&agrave; di rosso pi&ugrave; scura del solito, che riesce a conferire alla vettura un aspetto ancora pi&ugrave; dinamico ed elegante allo stesso tempo.  Ferrari Daytona SP3, subito a segno: vince il premio Most Beautiful Supercar 2022 ROSSO ISPIRATO ALL'ETNA Il nome della verniciatura non &egrave; casuale: la SF90 Stradale &egrave; stata infatti proposta cos&igrave; in onore della decima edizione di Ferrari Cavalcade, l'evento dedicato ai proprietari delle Ferrari pi&ugrave; esclusive, che nel 2021 hanno effettuato il loro tour tra le strade della Sicilia, passando per i Nebrodi e le citt&agrave; di Catania e Siracusa. Il Rosso Taormina riprende il nome dalla cittadina situata alle pendici dell'Etna e ripropone le tonalit&agrave; tipiche di quel luogo cos&igrave; suggestivo, dove arte, cultura e bellezza hanno spesso i contorni della lava rossa emessa dal famoso vulcano. 1.000 CV IN ROSSO SCURO Il Rosso Taormina riveste l'intera carrozzeria esterna, le pinze dei freni e gli interni. Proposta nel reparto Tailor Made di Ferrari, questa nuova tonalit&agrave; &egrave; soltanto un esempio di come la SF90 Stradale possa essere personalizzata. Un motivo in pi&ugrave; per acquistarla, se gi&agrave; i 1.000 cv del suo V8 biturbo abbinato ai tre motori elettrici non dovessero bastare. La gamma Ferrari: consulta il nuovo listino completo di Auto       

Il nuovo colore proposto per la supercar da 1.000 cv si ispira all'Etna e celebra l'edizione 2021 della Ferrari Cavalcade, che si &egrave; tenuta in Sicilia

Ferrari SF90 Stradale, il Rosso Taormina esalta la super ibrida

        Premio a scatola chiusa, o quasi.&nbsp;Ancora prima di essere consegnata Ferrari Daytona SP3 &egrave; stata eletta la supercar pi&ugrave; bella dell&rsquo;anno 2022. La giuria di esperti del Festival Automobile International di Parigi, giunto alla trentasettesima edizione, ha assegnato il prestigioso premio alla vettura del Cavallino Rampante. E insignito il direttore del Centro Stile Ferrari Flavio Manzoni del Grand Prize of Design. Il riconoscimento premia l&rsquo;auto sportiva le cui forme e la cui bellezza estetica hanno maggiormente impressionato la giuria, composta da influenti personalit&agrave; del mondo dell&rsquo;automobile.  Stile unico Il design della Daytona SP3, che fa parte del segmento Icona della gamma Ferrari, si basa sull&rsquo;armoniosa contrapposizione di contrasti: superfici plastiche e sensuali si alternano a linee decise che ricordano l&rsquo;ingresso preponderante dell&rsquo;aerodinamica nel design di auto da corsa degli anni 60 e 70 come la 330 P4, la 350 Can-Am e la 512 S. Sempre dal mondo degli Sport Prototipi giunge la scelta forte di dotarla di carrozzeria di tipo Targa con tetto rigido rimovibile. Flavio Manzoni, Ferrari Chief Design Officer, ha commentato cos&igrave;: &ldquo;Questi due importantissimi riconoscimenti testimoniano in maniera inequivocabile la qualit&agrave; e l&rsquo;eccellenza raggiunte dal lavoro del Centro Stile Ferrari, che ho l&rsquo;onore di dirigere, nonch&eacute; la raffinatezza della ricerca formale operata sulla Ferrari Daytona SP3&rdquo;. Leggi anche: Ferrari, il nuovo organigramma: due manager arrivano da STMicroelectronics&nbsp;        

La giuria di esperti del Festival Automobile International di Parigi, giunto alla trentasettesima edizione, ha assegnato il prestigioso premio alla vettura del Cavallino Rampante. A Flavio Manzoni del Grand Prize of Design.

Ferrari Daytona SP3, subito a segno: vince il premio Most Beautiful Supercar 2022

        Anche per la pi&ugrave; piccola delle Ferrari, la 296 GTB, &egrave; arrivato il momento di sottoporsi a un trattamento tuning. A realizzarlo &egrave; stato il preparatore DMC, che dopo aver rivisitato la Roma ha deciso di cimentarsi sulla nuova ibrida plug-in del Cavallino. Dotata di un pacchetto di modifiche estetiche denominato &ldquo;Squalo&rdquo;, che esalta le forme aggressive della vettura, la GTB &egrave; stata rivista anche dal punto di vista tecnico per garantire ancora pi&ugrave; cavalli: ben 888, quasi 60 in pi&ugrave; rispetto agli 830 della Ferrari di serie. Le prestazioni? Da vera supersportiva. Ferrari Roma, cattiva ma elegante: con DMC il "fuoco" sale fino a 708 CV  Ferrari 296 GTB, tuning ibrido La Ferrari 296 GTB rappresenta l&rsquo;apice della ricerca della Casa di Maranello nel campo dell&rsquo;ibrido. Pi&ugrave; piccola ed efficiente della SF90 Stradale, mette insieme un motore endotermico V6 di circa 3 litri e 663 cavalli con un propulsore elettrico da 167 cv, per una potenza complessiva di sistema di ben 830 cavalli. Un valore da record per la sua categoria, ma che il tuner DMC &egrave; riuscito a incrementare ulteriormente fino a quota 888 cv. Con prestazioni che sono anch&rsquo;esse migliorate rispetto alla 296 di serie: l&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h &egrave; coperta in appena 2&rdquo;8 (un decimo in meno rispetto al modello non elaborato) mentre per passare da 0 a 200 ne occorrono 7,1 (-0&rdquo;2 rispetto alla GTB di serie). Superiore ai 308 km/h la velocit&agrave; di punta. Oltre agli upgrade tecnici, DMC mette a disposizione anche il pacchetto estetico &ldquo;Squalo&rdquo;, che include componenti come un vistoso alettone posteriore, splitter, diffusore e altri elementi, tutti realizzati in carbonio e progettati per aumentare la deportanza della vettura. Le ruote sono da 21&rdquo; all&rsquo;asse anteriore e da 22&rdquo; al posteriore, con pneumatici rispettivamente 255/30 ZR 21 e 315/25 ZR 22. Mentre all&rsquo;interno dominano i rivestimenti in alcantara, personalizzabili a seconda dei gusti del cliente. Ferrari Enzo, che botto: si schianta contro un albero e viene distrutta! Il pacchetto DMC si paga anche in Bitcoin Il costo complessivo degli interventi non &egrave; stato ufficializzato da DMC, che per&ograve; ha aperto alla possibilit&agrave; di pagare con alcune criptovalute, in primis Bitcoin. Il tuner, inoltre, ha lanciato una collezione di NFT basati sulla copia 3D dell&rsquo;auto, che quindi potr&agrave; essere goduta nel metaverso o nell&rsquo;app di realt&agrave; aumentata di DMC. Ferrari, un&rsquo;eccezionale collezione all&rsquo;asta: 28 esemplari imperdibili       

Il tuner DMC ha realizzato un pacchetto di modifiche specifico per la Ferrari 296 GTB, che guadagna potenza aggiuntiva e un bodykit denominato "Squalo"

Ferrari 296 GTB, con il tuning di DMC arriva a quota 888 cavalli

        Un appassionato &egrave; sempre dispiaciuto quando una Ferrari rimane vittima di un incidente, soprattutto quando si tratta di un esemplare in edizione limitata. Come la Ferrari Enzo andata distrutta nelle scorse ore in Olanda. L'incidente ha coinvolto una delle 400 Enzo prodotte dalla Casa emiliana dal 2002 al 2004. I risultati, come evidenziano le immagini pubblicate dal profilo Instagram Jeffrey De Ruiter Photography, vedono la supercar in rosso praticamente devastata.  LA DINAMICA DELL'INCIDENTE Secondo quanto ricostruito, l'incidente avvenuto a Baarn, a 40 km da Amsterdam, sarebbe avvenuto poich&eacute; la Ferrari avrebbe perso aderenza sull'asfalto bagnato, andando a schiantarsi contro un albero dal lato passeggero. Le ruote del lato destro sono entrambe sbalzate, i paraurti sono andati distrutti e gli airbag sono definitivamente scoppiati. Il fatto che sia stata rinvenute delle targhe prova indica come probabilmente l'auto fosse in fase di collaudo. Indiscrezioni riportano infatti come al volante della Enzo ci fosse un meccanico della vicina concessionaria di Hilversum. Meccanico che comunque &egrave; fortunatamente illeso. Ferrari e incidenti: che guaio quando le Rosse da milioni di euro vanno in frantumi Anche se un meccanico di certo servir&agrave; per provare a riparare la Enzo, sempre se sar&agrave; possibile. Non tanto per i danni evidenti e grossi, ma anche per via dei ricambi originali, difficili da trovare per un modello risalente a vent'anni fa. Staremo a vedere se Ferrari riuscir&agrave; in un miracolo e riporter&agrave; in vita la Enzo e il suo V12 da 660 cavalli.        

Uno dei 400 esemplari della supercar realizzata vent'anni fa &egrave; uscito devastato da un incidente avvenuto in Olanda: ecco le cause e chi era al volante

Ferrari Enzo, che botto: si schianta contro un albero e viene distrutta!

        Un esemplare della leggendaria Ferrari 288 GTO &egrave; in vendita presso la casa d'aste RM Sotheby's. Capostipite di una famiglia di supersportive poi proseguita con F40, F50, Enzo e LaFerrari, la GTO &egrave; la pi&ugrave; rara, oltre che la pi&ugrave; preziosa, di tutte: prodotta in appena 272 unit&agrave;, ognuna di esse ha un valore milionario. L'auto fa parte della collezione Petitjean, di cui sono proposti in vendita numerosi altri &ldquo;pezzi&rdquo; pregiati, tra Rosse stradali, cimeli e perfino la show car della monoposto Ferrari di Formula 1 del 1996. L'asta avr&agrave; luogo a Parigi il prossimo 2 febbraio. Ferrari Testarossa, venduta all'asta la... "Miami Vice"  Ferrari 288 GTO, supercar in vendita La 288 GTO rappresenta l'essenza pi&ugrave; intrinseca dello spirito del Cavallino Rampante. Questo modello fu infatti voluto negli anni '80 da Enzo Ferrari stesso per tornare &ldquo;alle radici&rdquo; dell'azienda, con una sportiva ad altissime prestazioni da declinare anche in una versione destinata alle competizioni. La vettura non scese mai in pista, ma la sua versione stradale divent&ograve; immediatamente un'icona, tanto che gli esemplari della GTO andarono esauriti ancora prima che cominciasse la produzione. Realizzata in 272 unit&agrave;, l'auto era disegnata da Leonardo Fioravanti per Pininfarina e progettata da Nicola Materazzi. Nel vano posteriore, trovava posto un V8 biturbo da 2,8 litri e 400 cavalli, che permetteva a questa velocissima Rossa di raggiungere quota 305 km/h. L'esemplare proposto in vendita da RM Sotheby's &egrave; uno dei meglio conservati dei 272 prodotti. La vettura, datata 1985, ha infatti percorso appena 9.559 chilometri, e negli ultimi anni &egrave; stata conservata in esposizione. Caratterizzata esternamente dal colore Rosso Corsa (comune a tutte le 288 GTO) e da interni in pelle nera, sono presenti numerosi optional come gli alzavetri elettrici, aria condizionata e radio. L'auto venne inizialmente acquistata nuova da Bepp Mayer, pilota tedesco attivo soprattutto con BMW. Due anni dopo la Ferrari pass&ograve; nelle mani di un collezionista svizzero, per poi passare, nel 1998 nella collezione di monsieur Petitjean. In occasione di quest'ultimo passaggio di propriet&agrave;, la 288 aveva 6.988 chilometri: questo significa che, negli ultimi 24 anni, la GTO ha percorso solamente altri 2.600 km. Per questo, la casa d'aste consiglia di effettuare una revisione completa del veicolo prima di mettersi al volante. Ferrari, ecco il logo per celebrare i 75 anni dell'azienda Le Rosse della collezione Petitjean Il valore di questa rarissima Ferrari da collezione? Stimato tra i 2,4 e i 2,6 milioni di euro. Si tratta del lotto pi&ugrave; prestigioso tra quelli facenti parte della collezione Petitjean e proposti in vendita da RM Sotheby's. Oltre alla 288 GTO, infatti, sono numerose le vetture di Maranello che sar&agrave; possibile acquistare: tra queste, una 250 GT Series II Cabriolet del '59, una 330 GT 2+2 del '66, una 365 GTB/4 Daytona del '73, poi 250 GT/L, 275 GTB/4, Testarossa, 308 GTB, 512 BB e numerose altre. Tra le &ldquo;chicche&rdquo; presenti nel catalogo, anche una riproduzione per bambini della Daytona (in vendita a 20mila euro) e la versione show car della F310, la monoposto Ferrari di Formula 1 del 1996. Tutti i lotti saranno proposti in vendita in occasione dell'asta di Parigi del 2 febbraio 2022. Ferrari, i 5 modelli (+1) che hanno fatto la storia del Cavallino       

Una delle 272 Ferrari GTO sar&agrave; battuta all'asta da RM Sotheby's in occasione dell'asta di Parigi a febbraio: in vendita anche altre Rosse della collezione Petitjean

Ferrari 288 GTO, in vendita un esemplare dell'iconica supercar di Maranello

        Un hyperyacht ispirato alle Ferrari stradali, capace di prestazioni elevatissime e con uno spazio pensato per trasportare una supercar: &egrave; questo il folle progetto di Lazzarini, studio di design italiano che ha voluto reinterpretare in chiave sportiva, oltre che super esclusiva, il concetto di yacht. Gran Turismo Mediterranea, questo il nome dell'imbarcazione, non &egrave; il frutto di una collaborazione ufficiale con Ferrari, ma l'ispirazione al mondo delle Rosse a quattro ruote &egrave; chiara. Lungo 26 metri, dotato di porte &ldquo;ad ali di gabbiano&rdquo;, ha un valore stimato in circa 9 milioni di euro. Ferrari esclusa, ovviamente. Riva Ferrari 32, la Testarossa del mare che vola sull'acqua a 100km/h  GT Mediterranea, lo yacht &egrave; ispirato alla Ferrari Quello delle supercar e quello della nautica sono due mondi con molti punti in comune, non ultimo quello dell'esclusivit&agrave;. Non di rado sono nate collaborazioni tra Case automobilistiche di lusso e produttori di yacht, che hanno dato alla luce prodotti come il Tecnomar for Lamborghini 63 o il Riva Ferrari 32, ispirati rispettivamente alle sportive del Toro e del Cavallino. Nessuno, finora, aveva per&ograve; mai pensato di ideare una barca non solo ad altissime prestazioni, ma anche dotata di un &ldquo;garage&rdquo; in grado di trasportare durante la navigazione una supercar. Lazzarini, studio di design italiano attivo in numerosi settori tra cui quelli dell'automotive e della nautica, ha concepito un prototipo si hyperyacht basato proprio su questo concetto. Il Gran Turismo Mediterranea &egrave; un'imbarcazione di 26 metri, dotata di 3 motori MAN V12 e in grado di raggiungere una velocit&agrave; massima di ben 75 nodi, pari a quasi 140 km/h. Ad alte velocit&agrave;, poi, vengono estratte delle ali mobili (foil) in grado di sollevare lo scafo fuori dall'acqua. Il suo design &egrave; ispirato a quello delle Ferrari stradali di ultima generazione come la SF90 Stradale, con forme spigolose e aerodinamiche e dettagli &ldquo;racing&rdquo; come due portiere ad apertura verticale. Anche nei colori, l'omaggio alla Casa di Maranello &egrave; evidente: se la parte inferiore &egrave; in alluminio grigio, tutta la porzione superiore dello yacht &egrave; rossa, e lo scafo &egrave; percorso interamente da un tricolore italiano. Tecnomar for Lamborghini 63: varato lo yacht ispirato alle vetture del Toro Navigare con la supercar Ma la chicca di questo prototipo sta nel vano ricavato nella parte posteriore della barca: uno spazio che pu&ograve; essere usato per prendere il sole e tuffarsi, ma anche per parcheggiare un'automobile, che sar&agrave; cos&igrave; possibile trasportare nel corso dei propri viaggi marittimi. Non a caso, nel proprio rendering, Lazzarini Design ha inserito in questo spazio una Ferrari SF90 Stradale, hypercar ibrida del Cavallino Rampante con 1.000 cavalli di potenza massima, 340 km/h di velocit&agrave; massima e un prezzo che parte da 430mila euro. L'auto viene posizionata su una piattaforma mobile dotata di rotaie estraibili, per permetterne l'imbarco e lo sbarco ogni volta che si raggiunge un porto. Il prezzo di questo concentrato di sportivit&agrave; e tecnologia? Nove milioni di euro circa, ma si tratta solo di una stima: Lazzarini Design ha infatti specificato che la Gran Turismo Mediterranea &egrave; solo un esercizio di stile, finalizzato a proporre nuove forme e idee nel settore della nautica. Ma, vista la crescente importanza del mercato degli yacht e di quello delle supercar, chiss&agrave; che questa provocazione non si trasformi un giorno in realt&agrave;.        

Lazzarini Studio Design ha presentato il progetto Gran Turismo Mediterranea, un super yacht ad alte prestazioni con lo spazio per trasportare una supercar Ferrari

GT Mediterranea, il super yacht per navigare con una Ferrari

        Per una serie di ruoli apicali rimasti invariati, dalla direzione del Design confermata a Flavio Manzoni, alla Gestione Sportiva nelle mani di Mattia Binotto, la Ferrari ha rivelato la nuova struttura organizzativa con la quale andr&agrave; verso obiettivi cruciali. Era il 20 dicembre scorso quando dall'azienda si annunciava l'uscita di tre manager di spicco, con la figura di Michael Leiters quella pi&ugrave; "in vista", perch&eacute; responsabile dell'Ufficio Tecnico. Allora, l'anticipazione di un riassetto delle funzioni interne, con figure gi&agrave; in azienda e altre individuate all'esterno. Usare la tecnologia alla maniera Ferrari Quelle anticipazioni hanno adesso un contenuto, diversa struttura organizzativa che dovr&agrave; essere funzionale alla crescita nell'innovazione tecnologica, fedeli al dna del marchio e con l'obiettivo di una neutralit&agrave; carboniosa da realizzare nel 2030. &ldquo;Vogliamo spingere pi&ugrave; avanti i confini in tutte le aree, utilizzando la tecnologia in una modalit&agrave; unica e propria di Ferrari. LEGGI ANCHE - Flavio Manzoni spiega la nuova Icona Ferrari SP3 Daytona La nuova organizzazione migliorer&agrave; la nostra agilit&agrave;, essenziale per cogliere le opportunit&agrave; di fronte a noi in questo scenario in rapida evoluzione", sono le parole con le quali l'a.d. Benedetto Vigna ha introdotto i cambiamenti. Ferrari "pesca" in STMicroelectronics Vigna il cui passato &egrave; stato in STMicroelectronics, azienda dalla quale arrivano due figure importanti, perch&eacute; si inseriscono nelle funzioni Ricerca e Sviluppo, con la nomina di Ernesto Lasalandra, responsabile dell'Ufficio Ricerca e Sviluppo, e nella funzione Acquisti e Qualit&agrave;, affidata a Angelo Pesci. Entrambi i manager arrivano da esperienze ventennali nel gigante dell'ingegneria elettronica, di fatto sono estranei all'ambito automotive e il particolare &egrave; di non poco conto per dire quanto l'accento sul contenuto tecnologico sar&agrave; preponderante. Fulgenzi e Abate per sviluppo e tecnologie sul prodotto Spostando il focus pi&ugrave; strettamente sull'ufficio tecnico, sul reparto che dovr&agrave; dettare le soluzioni e la ricerca sul futuro prodotto di serie, lo Sviluppo del Prodotto &egrave; affidato a Gianmaria Fulgenzi, gi&agrave; in Ferrari dal 2002 e recentemente con un trascorso presso la Gestione Sportiva.&nbsp; Davide Abate, ferrarista dal 2012, ha ricoperto finora la posizione di responsabile delle Tecnologie: diventa capo dell'ufficio Tecnologie e Infrastrutture. Dovr&agrave; garantire il ponte pi&ugrave; rapido ed efficace nella traduzione del percorso di sviluppo in produzione&nbsp; di serie, rafforzando la collaborazione tra i due settori. Digitalizzazione e partnership La Ferrari del futuro dovr&agrave; essere ancora pi&ugrave; digitale, obiettivo al quale lavorer&agrave; la funzione Digital &amp; Data, affidata a Silvia Gabrielli, gi&agrave; in Microsoft prima di approdare a Maranello nel 2019. Dovr&agrave; assicurare processi interni sempre pi&ugrave; guidati dai dati e orientati sul digitale.&nbsp; Potenziare le collaborazioni strategiche e innalzare l'asticella dell'eccellenza Ferrari, a questo dovr&agrave; lavorare la divisione affidata ad Angelo Pesci. Alla funzione Produzione, Andrea Antichi &egrave; il nuovo responsabile dell'ufficio Manifattura, vi approda dopo aver ricoperto il ruolo di responsabile del Veicolo. &Egrave; in Ferrari dal 2006. Le funzioni, infine di Internal Audi e Compliance, sono confermate nelle posizioni di Marco Lovati, responsabile dell'ufficio Internal Audit - che riporta al CdA Ferrari e al comitato Audit -, e Sabina Fasciolo, responsabile dell'ufficio Compliance.       

Tra sfide tecnologiche, aderenza al proprio dna, digitalizzazione, processi pi&ugrave; rapidi tra sviluppo e produzione di serie, la Ferrari si dota di una differente struttura organizzativa interna

Ferrari, il nuovo organigramma: due manager arrivano da STMicroelectronics

        Una delle sole 799 Ferrari F12tdf mai costruite dalla Casa di Maranello &egrave; andata distrutta. Se si potr&agrave; riparare o meno lo diranno i meccanici, tuttavia agli appassionati di supercar tocca registrare il grave incidente che ha colpito una delle berlinette estreme del marchio modenese, protagonista di uno schianto clamoroso in Giappone. Perde il controllo della Ferrari sul bagnato e distrugge una Lamborghini Gallardo 740 CV ISPIRATI DALLE CORSE La F12tdf ("Tour de France Automobile"), commercializzata a partire dal 2012, fino all'arrivo della LaFerrari, &egrave; stata la vettura di Maranello pi&ugrave; potente di sempre. Spinta da un V12 aspirato anteriore da 6,3 litri e 780 cavalli e 690 Nm di coppia, questa Rossa a trazione posteriore deve il suo nome al Tour de France, trofeo solo omonimo della celebre corsa in bicicletta: si trattava di una competizione endurance che si svolgeva ogni anno in Francia e che Ferrari vinse nelle edizioni 1951, dal 1956 al '64, nel '72, nel 1981 e '82. CHE DANNI: IL FRONTALE &Egrave; DISTRUTTO La F12tdf in questione &egrave; rimasta vittima di un incidente a Shibaura, quartiere di Tokyo, in direzione del Rainbow Bridge. Non ci sono state altre auto coinvolte, n&eacute; feriti, il che lascia presumere che il conducente abbia perso il controllo della sua vettura e si sia andato a schiantare contro la barriera di cemento esterna. La F12tdf &egrave; stata immortalata da un utente Twitter mentre veniva prelevata dal carro attrezzi, e mostrava la supercar con il frontale completamente distrutto. Cofano, paraurti e parafanghi sono da sostituire in toto, senza dimenticare possibili danni al 12 cilindri inserito proprio all'interno del cofano. Il suo proprietario dovr&agrave; sicuramente metter mano al portafoglio.  ??????????????????? pic.twitter.com/76lgYieB2Y &mdash; Hodo Momo (@hodo_momo) December 31, 2021          

Il sinistro &egrave; avvenuto in Giappone: il conducente della berlinetta (ne esistono solo 799 in tutto il mondo) ha perso il controllo della vettura e ha completamente distrutto il frontale

Ferrari F12tdf, incidente clamoroso per la rara supercar da 780 cv

        Il fascino di una Ferrari Testarossa &egrave; immutabile allo scorrere del tempo, per gli appassionati di cinema e serie tv quella di Miami Vice lo &egrave; ancora di pi&ugrave;. La mitica supercar verniciata in bianco guidata dai detective Sonny e Rico nel celebre telefilm degli anni '80 &egrave; una delle pi&ugrave; famose della gamma, e trovarne un esemplare, oggi, potrebbe costare parecchi soldi. Ne sono serviti per&ograve; "solo" 135mila, di dollari, al fortunato neoproprietario di una Ferrari Testarossa del 1991 identica alla vettura di Maranello protagonista in Miami Vice venduta all'asta nei giorni scorsi.  PERFETTA, POTENTE E CON CHILOMETRAGGIO BASSO La supercar, proposta sul noto portale Bring A Trailer, si presenta in condizioni ottime, sia per gli esterni che gli interni, e perfettamente rassomigliante alle vere Testarossa fornite all'epoca da Ferrari alla produzione americana. Venduta inizialmente in Canada, l&igrave; vi rimase fino al 2017, prima di essere importata in California. Il chilometraggio &egrave; bassissimo, 23.000 km circa, il che rende la vettura ancora pi&ugrave; appetibile. Anche se ad ingolosire l'acquirente sar&agrave; stato sicuramente il potente V12 4.9 aspirato da 385 cavalli, ancora perfettamente integro a distanza di trent'anni, abbinato a una trasmissione a cinque velocit&agrave;. PREZZO NON COS&Igrave; ECCESSIVO... I cerchi in lega sono quelli originali, cinque razze per 16", con pneumatici Bfgoodrich g-Force Sport 225/50 anteriori e 255/50 posteriori. L'abitacolo si presenta finemente curato e integro, con i suoi rivestimenti in pelle marrone che coprono dal cruscotto fino ai pannelli delle portiere, mentre i finestrini elettrici, il sistema d'aria condizionata e l'impianto audio Alpine completano il quadro di una bellezza a quattro ruote venuta a costare "soltanto" l'equivalente di poco meno di 120mila euro. Le Ferrari di &ldquo;Miami Vice&rdquo;: la loro storia       

Una replica fedele (e in perfette condizioni) della supercar bianca protagonista della celebre serie tv anni '80, datata 1991, &egrave; stata acquistata al prezzo di circa 120mila euro

Ferrari Testarossa, venduta all'asta la... "Miami Vice"

        La Ferrari si prepara a festeggiare un importante compleanno. Nel 2022, infatti, la Casa di Maranello celebrer&agrave; i suoi 75 anni.&nbsp;In vista delle attivit&agrave; che verranno organizzate intorno a questo anniversario, Ferrari ha svelato un nuovo speciale logo e un video celebrativo. Incentrato, quest'ultimo, sulla storia del Marchio e soprattutto su coloro che ne rendono possibile ogni giorno la prosecuzione. Logo e filmato sono stati accompagnati dalle dichiarazioni del presidente e dell'amministratore delegato della Casa di Maranello, John Elkann e Benedetto Vigna. Ferrari Purosangue, su strada i muletti definitivi 75 anni di Ferrari, le parole di Elkann e Vigna Passione, persone, gioco di squadra, famiglia. Sono queste le parole chiave con cui si apre il video che anticipa i festeggiamenti per i 75 anni della Ferrari. John Elkann, presidente della Casa, e Benedetto Vigna, neo amministratore delegato del Cavallino, sono stati infatti affiancati nel filmato da numerosi lavoratori che ogni giorno contribuiscono a proseguire la storia della Ferrari, dal team di Formula 1 alla sezione corse GT, fino ad arrivare alle automobili stradali.  &ldquo;Per quest'anno speciale abbiamo creato un&rsquo;icona speciale: una scultura composta da migliaia di componenti forgiati qui nel nostro stabilimento e posizionati uno ad uno dai miei colleghi Ferrari&rdquo; ha spiegato John Elkann. &ldquo;&Egrave; il simbolo dello spirito Ferrari che &egrave; condiviso sia qui a Maranello che da tutta la nostra famiglia nel mondo. Riflette l&rsquo;essenza di ci&ograve; che siamo, dei nostri 75 anni e del nostro futuro&rdquo; ha aggiunto Vigna. A chiudere il video, una citazione di colui che nel 1947 diede inizio a questa avventura, Enzo Ferrari: &ldquo;Le fabbriche sono fatte di persone, macchine ed edifici; la Ferrari, prima di tutto, &egrave; fatta di persone&rdquo;.L'appuntamento al 2022 per le celebrazioni dei 75 anni della Rossa. Ferrari, si cambia: Leiters, Regazzoni e Boari in uscita       

Nel 2022 la Casa di Maranello celebrer&agrave; i suoi 75 anni. Ad anticipare l'anniversario un video con john Elkann e Benedetto Vigna dedicato ai lavoratori della Rossa

Ferrari, ecco il logo per celebrare i 75 anni dell'azienda

        Cambiamenti in vista per Ferrari nel suo organigramma, cambiamenti che avranno da gennaio nuove figure in tre posizioni, quelle di capo dell'ufficio diversificazione del marchio, capo dell'ufficio tecnologico, capo dell'ufficio produzione, che hanno visto operare fino a oggi rispettivamente: Nicola Boari, Michael Leiters e Vincenzo Regazzoni. L'uscita di Michael Leiters &egrave;, probabilmente, quella che colpisce maggiormente per la centralit&agrave; della posizione di direttore tecnico sul fronte del prodotto.&nbsp; Un nuovo assetto organizzativo a Maranello che Ferrari, attraverso una nota stampa, definisce "coerente con i suoi obiettivi strategici di esclusivit&agrave;, eccellenza e sostenibilit&agrave;". Cambiano ruoli senior Boari, Leiters e Regazzoni sono tre componenti del Senior Management Team e verranno rimpiazzati da figure gi&agrave; individuate, che fanno gi&agrave; parte dell'azienda o verrannoinseriti dall'esterno. Boari ha ricoperto il proprio ruolo dal 2018, mentre Vincenzo Regazzoni &egrave; a capo della Produzione dal 2015. Ancora pi&ugrave; consolidata era la posizione di Leiters, responsabile dell'ufficio tecnico, dove ha operato dal gennaio 2014. "Il mio sentito ringraziamento va a Michael, Nicola e Vincenzo per il grande contributo che nel corso degli anni hanno dato alla leadership e alla crescita della Ferrari. Grazie anche al loro impegno siamo pronti a cogliere le molte, nuove opportunit&agrave; di fronte a noi mentre costruiamo la prossima era della nostra straordinaria societ&agrave;", ha commentato l'amministratore delegato Benedetto Vigna. In attesa di scoprire la nuova struttura organizzativa, operativa da gennaio, cos&igrave; come quali saranno le figure individuate a subentrare, in Ferrari sottolineano come la riorganizzazione "favorir&agrave; ulteriormente l'innovazione, ottimizzer&agrave; i processi e accrescer&agrave; la collaborazione sia interna che con i partner".       

Il Cavallino rampante, da gennaio, avr&agrave; nuove figure e una struttura organizzativa differente. Sostituiti il direttore tecnico Leiter, il responsabile della Produzione Regazzoni e il capo dell'ufficio Diversificazione del brand, Boari

Ferrari, si cambia: Leiters, Regazzoni e Boari in uscita

Vera protagonista sui muri delle camerette di tutti i ragazzini cresciuti negli anni &lsquo;80, la Ferrari Testarossa &egrave; un&rsquo;auto che non ha bisogno di grandi presentazioni. La sua eclatante presenza scenica &egrave; rimasta inalterata negli anni e, a quasi 40 dalla sua presentazione, riesce ancora a far strabuzzare gli occhi grazie ad un design audace e inossidabile. Figlia di un&rsquo;epoca per molti indimenticabile, la Testarossa &egrave; ancora una di quelle Rosse che si possono trovare a &ldquo;buon mercato&rdquo; (con un po&rsquo; di fortuna si riesce a stare sotto i 100.000 euro) e che, potendosela permettere, non pu&ograve; mancare nella collezione di qualunque appassionato di auto storiche.  Ferrari Testarossa vs Lamborghini Countach, la sfida sul filo degli &#39;80    La necessit&agrave; che si fa virt&ugrave;  Nata nel 1984, la Testarossa portava con s&eacute; una lunga serie di novit&agrave; e &ldquo;chicche&rdquo; che rendono la sua storia degna di essere raccontata: prima auto nella storia del Cavallino a non portare un numero nel nome, la Testarossa era la discendente diretta della bella 512BB e ne riprendeva quindi lo schema meccanico andando a migliorarlo laddove si poteva. Il principale problema da risolvere era quello del surriscaldamento all&rsquo;interno dell&rsquo;abitacolo ed il poco spazio per i bagagli, causato dai radiatori che sulla 512 (BB e BBi) erano posti all&rsquo;anteriore, scaricando aria calda verso l&rsquo;abitacolo e sacrificando lo spazio per valigie o borse. Ecco quindi che, come consuetudine in casa Ferrari, direttamente dal mondo della F1 i radiatori vennero spostati ai lati della vettura, subito davanti al motore, in modo da andare letteralmente a &ldquo;svuotare&rdquo; tutto il volume anteriore dalla loro presenza, obbligando per&ograve; i designer a fare i conti con un volume posteriore molto pi&ugrave; largo del solito. Il problema venne risolto dal genio di Pininfarina, che scolp&igrave; le massicce fiancate della Testarossa rendendole un pezzo di storia del design automobilistico.    Motore e prestazioni  A spingere in avanti questa scultura su ruote pensava un 12 cilindri a V di 180&deg; (non provate a chiamarlo boxer!), primo dodici cilindri Ferrari stradale dotato delle 4 valvole per cilindro: il tutto per 390 cv a 6.300 ululanti giri. Le curiosit&agrave; per&ograve; non finiscono qui: le prime serie della Testarossa - le famose monospecchio - vennero infatti dotate di cerchioni (i &ldquo;monodado&rdquo;) in lega di magnesio con il particolare diametro di 16,33 pollici. Non 16, non 17 ma 16,33. Questo perch&eacute; la Testarossa montava di serie le famose Michelin TRX, sviluppate specificatamente per lei e per i suoi cerchi e introvabili al giorno d&rsquo;oggi. Il problema, da tenere a mente in fase di acquisto, si risolve con le Testarossa delle serie successive alla prima, saggiamente dotate di cerchi da diametro standard di 16&rdquo;. Ma non &egrave; tutto: esclusiva della Testarossa (fino alla sua ultima evoluzione 512M) &egrave; il cambio dog-leg, ovvero un 5 marce con la prima indietro. La motivazione pratica di questa scelta &egrave; data dal fatto che la prima marcia, in queste auto fatte per correre, si usa meno che le altre (in teoria solo per partire) e questa conformazione permette una cambiata pi&ugrave; veloce tra le marce pi&ugrave; sfruttabili di questa vettura, come i passaggi dalla 2&ordf; alla 3&ordf; o dalla 4&ordf; alla 5&ordf;.  Esteticamente molto desiderabile, la Testarossa delude un po&rsquo; le aspettative una volta al volante: se nel 1984 questa era la vettura di serie pi&ugrave; potente del mondo ed era capace di prestazioni di tutto rispetto, oggi appare un po&rsquo; impacciata. Abituati come siamo ai moderni e scalpitanti motori turbo, il melodioso V12 della Testarossa fa un po&rsquo; fatica ad impressionare. Certo, il motore regala un sound eccezionale (esaltato dagli scarichi Tubi Style installati su quella della prova) e al salire di giri il tono grave e cupo si trasforma in un latrato, alto ed acuto, tuttavia l&rsquo;accelerazione non fa da giusto supporto al crescere di questa sinfonia meccanica. L&rsquo;auto va veloce, ma la rotondit&agrave; nell&rsquo;erogazione dei suoi 390 cv, un corpo vettura pesante e largo e delle sospensioni un po&rsquo; morbide non fanno da giusto contraltare ad un&rsquo;auto di questa forma. Una forma che per&ograve; fa perdonare qualunque cosa: pu&ograve; andare come vuole ma, una volta parcheggiata, non si potr&agrave; non rivolgerle un ultimo (ma anche due, tre), innamorato, sguardo.  Ferrari Testarossa, restomod di Fioravanti tra storia e modernit&agrave; 

Una delle Ferrari pi&ugrave; amate della storia, continua a incantare per le sue forme uniche e originali, superando i limiti dell&#39;et&agrave;, anche grazie al suo motore V12 da 390 CV