        Mentre a Pomigliano si continua a lavorare per adeguare l'impianto alla produzione di Alfa Romeo Tonale, intorno al suv circolano notizie che vorrebbero lo slittamento del lancio a inizio 2022. &Egrave; quanto riporta Automotive News Europe, citando fonti interne al Gruppo, con la volont&agrave; dell'a.d. Jean Philippe Imparato di incrementare le prestazioni delle versioni ibride plug-in del Tonale.  Produzione entro fine anno, un must "I lavori per il nuovo modello Alfa Romeo Suv Tonale stano proseguendo e sono in via di completamento e hanno riguardato gli investimenti in lastratura, in verniciatura e la ex area 147.&nbsp; E&rsquo; indispensabile ora mantenere l&rsquo;inizio della nuova produzione del Tonale entro la fine del 2021", spiega una nota del presidente della FIM-CISL, Ferdinando Uliano. Alfa Romeo, ecco i nuovi manager. Imparato in visita agli stabilimenti &Egrave; gi&agrave; accaduto in passato che un modello importante come Alfa Romeo Giulia slittasse nel debutto, allora fu Sergio Marchionne a chiedere un perfezionamento del design di una berlina diventata paradigma estetico e dinamico nel segmento D. Ibridi plug-in "a confronto" L'ibrido plug-in sul quale &egrave; atteso il suv Alfa Romeo Tonale &egrave; lo schema di Jeep Compass 4xe (leggi come si comporta il restyling su strada), con motore turbo benzina da 1.3 litri in due livelli di potenza e l'abbinamento al motore posteriore elettrico da 60 cavalli, per potenze di sistema di 190 e 240 cavalli. Avrebbe chiesto specifiche superiori, Jean Philippe Imparato, che "in casa" ha il metro di paragone diretto - poich&eacute; prima dell'incarico in Stellantis, a.d. Alfa Romeo, &egrave; stato presidente di Peugeot - dell'ibrido plug-in Peugeot Hybrid4, da 300 cavalli nell'applicazione di punta, del motore turbo benzina 1.6 litri con l'unit&agrave; elettrica e quattro ruote motrici, in grado di arrivare a 60 km di autonomia in elettrico. Se l'arrivo sul mercato potrebbe slittare a inizio 2022, la presentazione del nuovo modello Alfa Romeo, cruciale per il segmento di mercato nel quale andr&agrave; a collocarsi, &egrave; attesa a fine settembre.&nbsp; Alfa Romeo, il B-SUV sar&agrave; prodotto in Polonia       

La commercializzazione potrebbe slittare di alcuni mesi, alla luce delle richieste dell'a.d. Imparato di incrementare le prestazioni del sistema ibrido plug-in. A Pomigliano l'impianto continua nella fase di adattamento per la produzione del suv

Alfa Romeo Tonale, sul mercato a inizio 2022?

        Una macchina "ignorante", prototipo della sportivit&agrave; di fine anni '80. Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione: come recita il nome, evoluzione della 75, quella che dagli Alfisti stessi &egrave; considerata l'ultima vera Alfa Romeo prima dell'era moderna e della Giulia a trazione posteriore. Un esemplare di quel modello, arrivato al giorno d'oggi in condizioni perfette, &egrave; all'asta nel padovano, a un prezzo sicuramente elevato, ma commisurato al prestigio e al valore dell'auto in questione.  L'ALFA "IGNORANTE" La 75 Turbo Evoluzione viene realizzata dalla casa di Arese nel 1987 in soli 500 esemplari. Numero non casuale, perch&eacute; 500 &egrave; il numero minimo di modelli di serie che un Marchio doveva costruire per poter omologare l'auto a Gruppo A, e partecipare cos&igrave; al mondiale turismo. Alfa decide di farlo inserendo le caratteristiche della 75 1.8 Turbo in un aggiornamento ancora pi&ugrave; sportivo. Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione: l'ultimo prodotto del Biscione Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione mette cos&igrave; sotto al cofano i quattro cilindri del bialbero Alfa da 155 cavalli (leggenda narra che la macchina "nasconda" una reale potenza di oltre 200 cv...). Ma, se il dato tecnico &egrave; identico a quello della 75 standard, perch&eacute; allora la TE &egrave; pi&ugrave; performante? Innanzitutto per via dell'erogazione, pi&ugrave; potente e sovralimentata da un turbocompressore Garrett T3 con intercooler. Prestazioni migliorate anche dalla diminuzione del peso, alleggerito a 1.000 kg o poco pi&ugrave;, ai lavori sul telaio, alle sospensioni pi&ugrave; rigide, al potenziamento dell'impianto frenante e all'allargamento dei passaruota. CARATTERISTICHE VANTAGGIOSE Un esemplare della "belva" di casa Alfa &egrave; in vendita al prezzo di 120.000 euro. Le condizioni sembrano perfette, anche l'interno dell'abitacolo &egrave; rimasto curatissimo in molti particolari, nonostante l'auto, secondo quanto scritto dal venditore, sia ferma da 30 anni, praticamente dalla nascita. Ovviamente, sono stati fatti dei lavori a livello meccanico - lo scarico originale &egrave; nuovo - per una spesa complessiva di 12.000 euro. Il contachilometri ingolosisce: la 75 TE &egrave; ferma a soli 13.381 km.        

Nonostante sia ferma da 30 anni, la vettura in vendita nel padovano ingolosisce chi pu&ograve; permettersi di spendere 120.000 euro per parcheggiarla in garage

Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione, esemplare perfetto all'asta

Un pezzo di storia italiana all&#39;asta. RM Sotheby&#39;s propone infatti un&#39;Alfa Romeo Giulia Sprint Speciale risalente al 1964. Carrozzeria rosso fuoco, bellezza senza tempo, prezzo naturalmente elevato per un veicolo del genere: si va da 80.000 a 90.000 euro per questo gioiellino che attualmente si trova a Brusaporto, in provincia di Bergamo, in cerca di un nuovo padrone.    LA COUP&Eacute; DI BERTONE  La vettura &egrave; uno spaccato del boom economico degli anni &#39;60, un pezzo pregiato di ingegneria, meccanica e stile tutto italiano. Nasce nel 1963, direttamente dalla versioni Sprint e Spider che in casa Alfa realizzano gi&agrave; da anni in collaborazione con il lussuoso ed elegante Bertone per la Giulietta. La &quot;staffetta&quot; con la Giulia porta in dote un design che porta la firma di Franco Scaglione. La carrozzeria rimane coup&eacute;, con un frontale riabbassato, sinuoso, il lunotto collegato al baule e la coda tronca. Le forme tonde ed eleganti coinvolgono anche i fari, mentre gli interni presentano una nuova plancia con un inedito cruscotto per i passeggeri.  DAL &quot;MILLEETRE&quot; AL &quot;MILLEESEI&quot;  La novit&agrave; pi&ugrave; rilevante della Giulia Sprint Speciale by Bertone rispetto alla Giulietta del 1957 &egrave; nella motorizzazione. Sotto il cofano, dal 1.3 si passa al bialbero che sale a 1.6 litri con carburatore doppio corpo Weber. Il 4 cilindri eroga cos&igrave; 113 cv a 6.500 giri/min. Le prestazioni, unite a un peso di 1.100 kg, permettono una velocit&agrave; massima di 191 km/h. I dati del motore si abbinano a un cambio a 5 marce e un impianto frenante con unit&agrave; a tamburo a tre ceppi (successivamente le ruote anteriori vanteranno dei freni a disco). La coup&eacute;, tra i modelli pi&ugrave; desiderati dai gentleman driver che si divertono in pista e nelle competizioni, termina la produzione nel 1966 con 1.400 esemplari realizzati.  La gamma Alfa Romeo: consulta il listino completo di Auto  L&#39;ESEMPLARE ALL&#39;ASTA  Il modello offerto da RM Sotheby&#39;s &egrave; stato consegnato per la prima volta a Ravenna nel 1964. Il proprietario l&#39;ha tenuta addirittura fino al 2003, quando l&#39;ha venduta a un collezionista del borgo ravennate di Brisighella. L&#39;attuale proprietario l&#39;ha infine acquistata nel 2017. La macchina, fornita di tutta la documentazione necessaria, &egrave; stata mantenuta con cura tutti questi anni: chi ha la disponibilit&agrave; economica, ci far&agrave; senza dubbio un pensierino.&nbsp;   

In vendita da RM Sotheby&#39;s un esemplare di uno dei modelli pi&ugrave; eleganti e sportivi mai realizzati in Italia negli anni Sessanta

Alfa Romeo Giulia Sprint Speciale, all&#39;asta la coup&eacute; di Bertone

        Non &egrave; stato da meno di suo padre, Jean-Philippe Imparato. Se il babbo aveva posseduto le ruggenti Giulietta, Giulia, Alfetta e GTV V6 Coup&eacute;, il nuovo CEO del Biscione ha passato una giornata al volante della chicca assoluta di Alfa Romeo nel 2021, &nbsp;Giulia GTAm. "Wow" &egrave; stata la prima parola che Imparato ha twittato dopo essersi messo al volante della berlina supersportiva da 540 cavalli. Il tutto &egrave; avvenuto a Balocco, proving ground storico di Alfa Romeo prima e poi di FCA. Ora di Stellantis. Con un rapporto peso potenza di 2,82 kg/CV (0-100 in 3"6) e doti speciali la serie speciale di 500 esemplari ha esaltato il manager. Queste le sue parole "Wow.&nbsp;Che emozione mettersi al volante per provare&nbsp;le fantastiche prestazioni della Alfa Romeo Giulia GTAm presso l'iconico circuito di&nbsp;test&nbsp;Balocco! E' stato un piacere incontrare&nbsp;gli ingegneri di questo straordinario progetto in fase di sviluppo proprio in&nbsp;pista, come (&egrave; accaduto) a molte delle nostre leggende del passato" Dopo le visite al Museo Storico e agli stabilimenti di Cassino e Pomigliano d'Arco, il tour di Imparato prosegue. L'uomo che ha riportato in alto Peugeot e che Carlos Tavares ha voluto in Alfa Romeo sta bruciando le tappe. Gli appassionati del Marchio fremono ....  Wow. What a thrill to get behind the wheel to test the fantastic performance of the #AlfaRomeoGiuliaGTAm at the iconic #Balocco proving ground! Pleasure to meet the engineers of this extraordinary project being developed at Balocco, like many of our past legends #ProudlyAlfaRomeo pic.twitter.com/d26ZkBrbqZ &mdash; Jean-Philippe Imparato (@JPImparato) March 10, 2021    I nuovi vertici di Alfa Romeo        

Il CEO del Biscione continua la sua full immersion, dopo la visita al Museo e agli stabilimenti

Imparato si esalta sulla Giulia GTAm a Balocco

        Tra i due comuni di San Pietro Vernotico e Cellino San Marco, in provincia di Brindisi, si &egrave; vissuto un sabato pomeriggio di fuoco. Protagonista un'Alfa Romeo Giulietta color nero inseguita dalle volanti dei Carabinieri, in grado di dar vita a scene da film action. Inseguimento da film nel reggiano, un 16enne scappa dai Carabinieri LO STOP E LA FUGA Tutto &egrave; cominciato alle 14 di sabato 23 gennaio, nel comune di San Pietro Vernotico. Una pattuglia di carabinieri della locale stazione ha intercettato un'Alfa Giulietta di colore nero con due uomini a bordo e protagonista di una manovra sospetta. I militari hanno intimato l'alt, ma il conducente &egrave; ripartito a tutta velocit&agrave; lungo la circonvallazione di San Pietro Vernotico. Le autorit&agrave; si sono subito messe all'inseguimento dei fuggitivi, supportati da altre volanti. GIULIETTA CONTRO IL MURO La Giulietta ha poi imboccato la strada per il comune di Cellino San Marco, con i Carabinieri che non l'hanno mai persa di vista. A un certo punto, il guidatore della berlina ha perso il controllo dell'auto, che si &egrave; andata a schiantare contro il muretto di un'abitazione in via Papa Giovanni XXIII. I due a bordo, di 39 e 22 anni, si sono dati alla fuga a piedi nonostante fossero rimasti feriti, cercando protazione nel giardino di una casa limitrofa. I Carabinieri sono comunque riusciti ad intercettarli. Il 22enne &egrave; stato rimesso in libert&agrave;, mentre il 39enne, arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, &egrave; stato anche denunciato per guida senza patente poich&eacute; mai conseguita e per essersi rifiutato di sottoporsi ad accertamenti per stabilire se guidava in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti. Alfa Romeo Giulietta, un render ipotizza il prossimo modello Per la Giulietta, che ha ovviamente sub&igrave;to numerosi danni, &egrave; scattato il sequestro per gli accertamenti. Ancora ignote le cause che hanno spinto i due sull'Alfa a scatenare l'inseguimento thriller.       

Due persone a bordo della berlina Alfa Romeo protagoniste di un inseguimento thriller per le strade del brindisino

In fuga dai Carabinieri schiantano la Giulietta contro un muro

        Ha gi&agrave; corso 332 Gran Premi in carriera, pi&ugrave; di tutti nella storia della F1, eppure Kimi Raikkonen non ha alcuna intenzione di fermarsi. Il pilota campione del mondo 2007 anche nel 2021 sar&agrave; tra i protagonisti del Circus a bordo dell'Alfa Romeo, insieme al teammate Antonio Giovinazzi. Giulia GTA, aerodinamica da F1 con Raikkonen e Giovinazzi Con la stagione in attesa di ricominciare il prossimo marzo a Melbourne, Raikkonen potr&agrave; nel frattempo godersi la propria famiglia e anche una nuova auto in garage: Alfa Romeo ha infatti consegnato al finlandese una Stelvio Veloce 2.0 Turbo Benzina 280 CV AT8 Q4 con livrea Rosso Alfa e configurata personalmente dallo stesso Raikkonen. LA TRAZIONE Q4 E LA RIPARTIZIONE DI COPPIA  Caratteristica peculiare della vettura &egrave; il sistema Q4, la trazione integrale che garantisce al tempo stesso divertimento alla guida e consumo ridotto di emissioni. Prestazioni migliorate e gestite anche dal sistema attivo di ripartizione della coppia. In pratica, la scatola di rinvio attiva o ATC, posta fra asse anteriore e posteriore, cambia a seconda delle condizioni di trazione e dei comandi del guidatore: attraverso il differenziale anteriore, compatto e leggero, il sistema riesce a trasferire in meno di 150 millisecondi fino al 50% della coppia motrice alle ruote anteriori. Trazione e stabilit&agrave; in curva sono quindi notevolmente migliorate. Soprattutto nelle mani di un guidatore che ha vinto 21 volte un Gran Premio di F1. FUORI E DENTRO, SPORT E COMFORT Oltre alle prestazioni, Raikkonen e la moglie Minttu (Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio MY2020, nuovo spot con Raikkonen VIDEO) potranno godere del comforto della Stelvio nel suo allestimento Veloce. A partire dagli esterni, sportivissimi con i paraurti specifici, le finiture Dark Miron, gli esclusivi cerchi in lega, fino all'abitacolo, in cui spiccano i sedili sportivi in pelle con fianchetti regolabili e il volante sportivo in pelle con shift paddles in alluminio. Senza dimenticare il nuovo Alfa Connect 8,8" MultiTouch, l&rsquo;inedito quadro strumenti 7" TFT e i nuovi sistemi di assistenza ADAS e guida autonoma di livello 2. Insomma, per Kimi si prospetta un periodo di feste...Veloce. Alfa Romeo: passione di corsa "Dopo un'intensa stagione 2020, &egrave; tempo di tornare alla vita di tutti i giorni insieme alla propria famiglia - ha dichiarato Kimi -. Non intendo comunque rinunciare al piacere di guida, e la scelta di Stelvio Veloce 2.0 280 CV con trazione integrale Alfa Q4 mi garantisce di poterlo fare in assoluta sicurezza, anche sugli scenari innevati della Finlandia".       

La Casa di Arese ha consegnato al pilota un modello 2.0 Turbo Benzina 280 CV AT8 con trazione Q4 e sistema attivo di ripartizione di coppia, configurata personalmente dallo stesso finlandese

Raikkonen, vacanze sportive con Alfa Romeo Stelvio Veloce

        Goodbye, 4C. Alfa Romeo 4C Spider 33 Stradale Tributo &egrave; la serie speciale che saluta (anche) il mercato degli Stati Uniti d'America.&nbsp; La supercar &nbsp;tascabile aveva riportato Alfa Romeo negli USA: ora si congeda con 33 esemplari che omaggiano una delle Alfa Romeo pi&ugrave; affascinante del dopoguerra. Alfa 4C, la prova completa di Auto La 33 Stradale del 1967, creata dalla matita di Franco Scaglione, considerata una delle auto pi&ugrave; belle di tutti i tempi e concentrato della tecnologia al vertice di Alfa Romeo.  Non sono sorelle, ma 4C ha tratto chiaramente l'ispirazione dalla 33 Stradale. Non avendo sotto bel vestito l'otto cilindri Alfa ha optato per altre qualit&agrave;. La leggerezza, le emozioni di una guida pura. Realizzata solo per il mercato americano (per chi volesse fare un tentativo c'&egrave; sales@alfaromeo.com) &egrave; la vettura che choude un capitolo emozionale.&nbsp; Tim Kuniskis, capo al livello globale di Alfa Romeo, l'ha introdotta cos&igrave;.&nbsp;&ldquo;Dal momento della sua commercializzazione, nel 2014, 4C &egrave; stata un simbolo per Alfa Romeo, entusiasmando gli appassionati di tutto il mondo riportando il Biscione in Nord America. La 4C Spider 33 Stradale Tributo &egrave; instant classic che passa il testimone alla prossima generazione di iconici veicoli Alfa Romeo, incluso il crossover Tonale,&nbsp;che inizier&agrave; la produzione nel 2021&rdquo;.  La livrea esterna &egrave; il il tri-strato Rosso Villa d&rsquo;Este, cerchi in lega a 5 fori grigio-oro (18 pollici anteriori / 19 pollici posteriori). sedili sportivi in ??materiale composito e sedili in tessuto Dinamica e pelle color tabacco, replicando le tonalit&agrave; della selleria di 33 Stradale: un bel parallelo. La scocca in fibra di carbonio, caratteristica distintiva di 4C, presenta la finitura rossa trasparente. Un tocco speciale, assieme ad altri dettagli curati da&nbsp;del Centro Stile Alfa Romeo, che offre anche un ibrido dedicato alla 4C e alla 33 Stradale, in molti dettagli. Presenti lo&nbsp;scarico Akrapovic, sospensioni dedicate, telo copri-auto, piccolo alettone posteriore, il carica-batteria, il tricolore sui retrovisori e&nbsp;le targhette con la numerazione progressiva. Alfa Romeo Stelvio e Giulia, la gamma del 2021       

La pocket supecar con la sua serie di addio al mercato nordamericano celebra una delle Alfa Romeo pi&ugrave; belle di sempre

Alfa Romeo 4C Spider 33 Stradale Tributo saluta gli USA

        Studiano da Quadrifoglio, o quasi. Alfa Romeo Giulia Veloce Ti e Alfa Romeo Stelvio Veloce Ti si preparano a scendere in strada, gi&agrave; ordinabili e a listino con accento particolare posto su sportivit&agrave; e dotazione da full optional. Giulia e Stelvio 2021 si distinguono in allestimento Veloce Ti - celebre Turismo Internazionale - per dettagli esclusivi che passano sul suv dai cerchi da 21 pollici bruniti ai paraurti con applicazioni in tinta al posteriore, intorno ai terminali di scarico bruniti. Ed &egrave; una costante il trattamento scuro di pi&ugrave; superfici, come la cornice intorno ai finestrini privacy o le applicazioni sulle calotte degli specchi e le barre al tetto. Cerchi un'auto usata? Sfoglia il listino di Auto Una Giulia al carbonio Alfa Giulia Veloce Ti aggiunge alla narrazione i particolari in fibra di carbonio, inserti sottoporta e spoiler posteriore, per proseguire all&rsquo;interno &ndash; al pari di Stelvio Veloce Ti &ndash; e raccontare un ambiente con gli inserti in carbonio e sedili rivestiti in pelle e Alcantara, il cielo dell&rsquo;abitacolo nero, le cuciture rosse a contrasto. &Egrave; un mondo Quadrifoglio che ritorna, perlomeno nel look.  Motori, cavalli equilibrati Le prestazioni della berlina e del suv sono supportate da due motorizzazioni, il 2.2 litri Turbo Diesel da 210 cavalli e il 2.0 Turbo benzina da 280 cavalli, entrambi con trazione Q4 e cambio automatico 8 marce: non saranno i 510 cavalli del V6 2.9 litri biturbo ma restano pur sempre potenze al vertice della gamma &ldquo;ordinaria&rdquo; di Giulia e Stelvio. Una proposta 2021 il cui listino prezzi parte dai 45 mila euro di Giulia Rosso Edizione per toccare i 64.700 euro della Veloce Ti diesel e i 65.900 euro della Veloce Ti benzina; in casa Stelvio, listino prezzi con attacco fissato a 51.500 euro (allestimento Rosso Edizione), dove a 71.200 euro si colloca Stelvio Veloce Ti diesel, a 72.200 euro la variante benzina. Adas di Livello 2 su Giulia e Stelvio 2021 L&rsquo;intera offerta Alfa Romeo, su berlina e suv, introduce gli Adas di Livello 2, oltre alla gamma di soluzioni Alfa Connect Services che, in differenti pacchetti, offrono dalla chiamata d&rsquo;emergenza e l&rsquo;assistenza telefonica in caso di gusto o necessit&agrave; personali, al My Fleet Manager per gestire la flotta di veicoli, passando per il pack My Navigation con informazioni in tempo reale sul traffico, localizzazione dei punti di interesse, presenza di autovelox.  Degli Adas spiccano soprattutto le funzioni Traffic Jam Assist e Highway Assist, in grado di controllare la velocit&agrave; e la posizione dell&rsquo;auto all&rsquo;interno della corsia, che sia nella guida in coda o in autostrada. &Egrave; il potenziamento di dispositivi a s&eacute; come l&rsquo;Active Cruise Control e il Lane Keeping Assist, affiancati da altri sistemi come il blind spot monitor attivo &ndash; corregge la traiettoria se a rischio collisione con altri veicoli &ndash;, il riconoscimento della segnaletica e l&rsquo;adeguamento ai limiti di velocit&agrave; riscontrati su strada, fino al Driver Attention Assist. Sfoglia il listino Alfa Romeo: tutti i modelli sul mercato In allestimento Veloce Ti, Giulia e Stelvio 2021 hanno di serie il Traffic Jam Assist e l&rsquo;Highway Assist, nonch&eacute; l&rsquo;Intelligent Speed Control e il riconoscimento della segnaletica. Mantenimento di corsia, cruise control adattivo, sono presenti gi&agrave; in allestimento Rosso Edizione.       

L'allestimento sportivo, top di gamma, &egrave; ordinabile come l'intera offerta Giulia 2021, al pari di Stelvio. Novit&agrave; cerchi da 21" per il suv, interni con vero carbonio per entrambi, due le motorizzazioni offerte: 210 e 280 cavalli

Alfa Romeo Giulia e Stelvio Veloce Ti, Quadrifoglio ispiratore

        Rosso Edizione, Alfa Romeo Stelvio e Giulia per il 2021 presentano un nuovo allestimento in gamma. Il SUV e la berlina del Biscione ora hanno prezzi di partenza relativamente da 51.500 e 45.000 euro. Rimasta intatta la gamma di motori (tranne il 136 cv su Giulia), le potenze dei Diesel e dei benzina variano da 160 a 510 cavalli. Gli allestimenti ora sono: Rosso Edizione, Business, Sprint, Executive, Ti, Veloce, Veloce Ti e Quadrifoglio. Esclusivo Alfa Romeo, i rendering del SUV del Biscione Giulia e Stelvio Rosso Edizione sono disponbili col motore 2.2 diesel da 160 cavalli. L'allestimento offre di serie:&nbsp; Interni. Nuovi Sedili in tessuto nero con cuciture rosse. Batticalcagno in alluminio.&nbsp;Cornici interne Nere.Volante in pelle con comandi multifunzione e tasto di avviamento integrato.&nbsp;Sedili anteriori con 6 regolazioni manuali. Quadro strumenti con display TFT a colori da 7 pollici. Esterni. Cerchi in lega da 19&Prime; Sport. Fari anteriori Bi-Xenon 35W con Adaptive Frontlight System (AFS). Doppio Terminale di scarico cromato. Lavafari. Fari posteriori LED.&nbsp;Pinze freno rosse di Brembo. Tecnologia, sicurezza e comfort. Nuovo Alfa Connect 8.8&rsquo;&rsquo; Multitouch (Radio, Mp3, Aux-in, Bluetooth).&nbsp;Sintonizzatore radio DAB Sensori di parcheggio posteriori. Portellone elettrico (su Stelvio).&nbsp;Alfa Connected Services.&nbsp;Hill Descent control.&nbsp;Accesione automatica degli anabbaglianti con sensore crepuscolare.&nbsp;Sensore pioggia.&nbsp;Climatizzatore automatico bizona Start &amp; Stop.&nbsp;Alfa DNA Drive Mode System.&nbsp;Autonomous Emergency Brake (AEB) con riconoscimento pedoni.&nbsp;Lane Departure Warning (LDW).&nbsp;Forward Collision Warning (FCW).&nbsp;Integrated Brake System (IBS).&nbsp;Specchietti esterni ripiegabili elettricamente Integrazione Apple Car Play &ndash; Android Auto Sensori di parcheggio anteriori.&nbsp;Telecamera posteriore con griglie dinamiche.  Alfa Romeo Stelvio 2021, prezzi e allestimenti Benzina  2.0 Turbo AT8 200 CV Q4 Business &ndash; 56.500 euro 2.0 Turbo AT8 200 CV Q4 Sprint &ndash; 58.500 euro 2.0 Turbo AT8 200 CV Q4 Executive &ndash; 59.500 euro 2.0 Turbo AT8 250 CV Q4 Sprint &ndash; 61.700 euro 2.0 Turbo AT8 280 CV Q4 Veloce &ndash; 66.200 euro 2.0 Turbo AT8 280 CV Q4 Ti &ndash; 67.200 euro 2.0 Turbo AT8 280 CV Q4 Veloce Ti &ndash; 72.200 euro 2.9 V6 510 CV AT8 Q4 Quadrifoglio &ndash; 101.000 euro  Diesel  2.2 Turbo AT8 160 CV Rosso Edizione &ndash; 51.500 euro 2.2 Turbo AT8 160 CV Business &ndash; 52.500 euro 2.2 Turbo AT8 190 CV Business &ndash; 55.000 euro 2.2 Turbo AT8 190 CV Sprint &ndash; 57.000 euro 2.2 Turbo AT8 190 CV Executive &ndash; 58.000 euro 2.2 Turbo AT8 190 CV Q4 Business &ndash; 57.700 euro 2.2 Turbo AT8 190 CV Q4 Sprint &ndash; 59.700 euro 2.2 Turbo AT8 190 CV Q4 Executive &ndash; 60.700 euro 2.2 Turbo AT8 190 CV Q4 Ti &ndash; 65.200 euro 2.2 Turbo AT8 210 CV Q4 &ndash; Veloce &ndash; 65.200 euro 2.2 Turbo AT8 210 CV Q4 Ti &ndash; 66.200 euro 2.2 Turbo AT8 190 CV Q4 Ti Veloce &ndash; 71.200 euro   Alfa Romeo Giulia 2021, prezzi e allestimenti Benzina  2.0 Turbo AT8 200 cavalli Business - 47.500 euro 2.0 Turbo AT8 200 cavalli Sprint - 49.500 euro 2.0 Turbo AT8 200 cavalli Executive - 50.500 euro 2.0 Turbo AT8 200 cavalli Ti - 55.000 euro 2.0 Turbo AT8 250 cavalli Sprint - 55.400 euro 2.0 Turbo AT8 280 cavalli Veloce - 58.900 euro 2.0 Turbo AT8 280 cavalli Q4 Veloce - 59.900 euro 2.0 Turbo AT8 280 cavalli Q4 Veloce Ti - 65.900 euro 2.9 V6 Quadrifoglio 510 cavalli AT8 - 91.000 euro  Diesel  2.2 Turbo AT8 160 cavalli Rosso Edizione - 45.000 euro 2.2 Turbo AT8 160 cavalli Business - 46.000 euro 2.2 Turbo AT8 160 cavalli Sprint - 48.000 euro 2.2 Turbo AT8 190 cavalli Business - 48.500 euro 2.2 Turbo AT8 190 cavalli Sprint - 50.500 euro 2.2 Turbo AT8 190 cavalli Executive - 56.000 euro 2.2 Turbo AT8 190 cavalli Ti - 56.000 euro 2.2 Turbo AT8 Q4 210 cavalli Veloce - 59.700 euro 2.2 Turbo AT8 Q4 210 cavalli Veloce Ti - 64.700 euro  La storia di Alfa Romeo       

Il SUV e la berlina del Biscione si aggiornamento. Il nuovo allestimento, disponibile col Diesel da 160 cavalli, &egrave; piuttosto completo

Alfa Romeo Stelvio e Giulia Rosso Edizione, nuovo allestimento per il 2021

        Il 2020 &egrave; l&rsquo;anno del Covid-19 ma &egrave; anche l&rsquo;anno in cui l&rsquo;Alfa Romeo Giulietta cesser&agrave; di essere prodotta. Dopo un decennio di carriera, la Giulietta saluta il mercato automobilistico: proprio adesso, Fca sta smaltendo le scorte e potrebbe anticipare l&rsquo;addio gi&agrave; entro il mese di novembre. Il motivo? Almeno per il momento, non &egrave; prevista una nuova Giulietta nel piano industriale di Alfa Romeo ma spunta un render di LP Design che prova ad anticipare quella che potrebbe essere la segmento C del futuro. Chiss&agrave; che, con l&rsquo;avvio del gruppo Stellantis, i piani non cambino. Cerchi un'auto usata? Sfoglia il nostro listino Un progetto ben definito Il render di LP Design non &egrave; n&eacute; il primo n&eacute; sar&agrave; l&rsquo;ultimo. Ma &egrave; certamente quello che fino a oggi ha fatto pi&ugrave; rumore. La sua interpretazione di come potrebbe essere una nuova - ipotetica - Giulietta sembra molto pi&ugrave; a fuoco dei passati tentativi (il designer Lorenzo Prati, infatti, ha una grande passione per l&rsquo;Alfa Romeo e ha fatto molti schizzi sul marchio torinese). Quali sono le caratteristiche del nuovo lavoro? A una prima occhiata appare evidente il carattere sportivo dell&rsquo;auto, con linee decisamente marcate: il badge del Quadrifoglio troneggia su una fiancata e la particolare livrea verde &egrave; coerente con le ultime novit&agrave; di Alfa Romeo. La matrice tradizionale di Alfa Romeo si nota nell&rsquo;anteriore a cui si aggiunge una larga presa d&rsquo;aria nella parte inferiore del frontale. Insomma, un progetto ben studiato e in linea con lo stile Alfa. Indiscrezioni I piani di Stellantis non sono stati diffusi e quindi risulta molto difficile fare ipotesi sul futuro di Alfa Romeo. Certo &egrave; che la sola gamma SUV potrebbe non bastare per rilanciare il marchio: &egrave; qui che dovrebbe/potrebbe inserirsi una nuova Giulietta, sportiva e adatta a un pubblico pi&ugrave; vasto.   E facciamola andare di traverso ogni tanto Alfa Romeo Giulietta Concept Pubblicato da LP Design su&nbsp;Mercoled&igrave; 11 novembre 2020        

Il progetto di LP Design prova ad anticipare l&rsquo;ipotetica nuova generazione della Giulietta, anche se Fca ha annunciato l&rsquo;addio al mercato entro il 2020. Trover&agrave; spazio nel piano industriale di Stellantis?

Alfa Romeo Giulietta, un render ipotizza il prossimo modello

        C'era una frase che pronunci&ograve; Henry Ford, il fondatore del marchio automobilistico americano, davvero significativa. "Quando vedo passare un'Alfa Romeo mi tolgo il cappello", disse una volta l'industriale automobilistico pi&ugrave; famoso del mondo. Era un simbolico e significativo omaggio al mito che l'Alfa Romeo rappresentava nel panorama dell'automobilismo cent'anni fa. Leggi il nostro approfondimento sui 110 anni di Alfa Romeo QUANDO ALFA ROMEO DOMINAVA LE CORSE Un mito che era il frutto di un mix di elementi: design, fascino, tecnologia e soprattutto risultati sportivi, vittorie nelle corse. La forte notoriet&agrave; e la grande reputazione l'Alfa Romeo se l'&egrave; costruita proprio con le gare automobilistiche. Oggi i millennials non se l'immaginano nemmeno, ma c'era un'epoca in cui l'Alfa Romeo rivestiva nelle corse Grand Prix il ruolo pi&ugrave; o meno analogo a quello che rappresenta la Mercedes oggi in Formula Uno. La squadra pigliatutto. Quella capace di vincere a mani basse grazie a una tecnologia superiore. Quasi cent'anni fa, nel 1925, l'Alfa Romeo &egrave; stata il primo costruttore a vincere il neonato campionato del mondo di automobilismo. Che allora premiava i costruttori, non i piloti come oggi. Se lo aggiudic&ograve; con un modello leggendario, la P2, in due delle quattro gare del campionato: le pi&ugrave; difficili, Monza e Spa-Francorchamps, grazie a piloti mitici come Antonio Ascari e Brilli-Peri. L'Alfa surclass&ograve; tutti i rivali dell'epoca: Bugatti, Sunbeam, Delage e Fiat.  LA MITICA P2 L'Alfa P2 era una vettura straordinaria: nata nel 1924, aveva una carrozzeria biposto in cui i sedili erano sfalsati per rendere pi&ugrave; rastremata ed aerodinamica la forma dell'auto. Tocco di originalit&agrave; che sembra incredibile visto che parliamo di 96 anni fa: i bordi della mascherina del radiatore anteriore erano arrotondati per offrire meno resistenza all'aria in velocit&agrave;. L'Alfa P2 era spinta da un motore 8 cilindri in linea di 2 litri sovralimentato che arriv&ograve; ad erogare fino a 175 cavalli, una enormit&agrave; per l'epoca (&egrave; una potenza dignitosa persino per una stradale 2 litri di oggi). C'era una volta l'Alfa Romeo L'Alfa and&ograve; talmente fiera di quella prima vittoria in un Campionato del Mondo che modific&ograve; persino il proprio logo col Biscione aggiungendo una corona d'alloro sul bordo per celebrare il trionfo iridato. Quell'Alfa P2 fu disegnata dal pi&ugrave; geniale progettista di auto da corsa della storia, il piemontese Vittorio Jano che Enzo Ferrari, talmente convinto della sua bravura di tecnico, aveva personalmente strappato alla Fiat per portarlo in Alfa Romeo a disegnare auto da corsa vincenti. LA RL E IL QUADRIFOGLIO DI SIVOCCI Il debutto dell'Alfa Romeo nelle corse risale per&ograve; a una dozzina d'anni prima, nel 1911, con il modello 24 HP. Ma i primi grandi successi arrivarono con il modello RL, guidato anche personalmente da Enzo Ferrari quando faceva il pilota. La RL &egrave; diventata famosa nella storia Alfa per due motivi: &egrave; stata la prima Alfa Romeo a conquistare la Targa Florio, nel 1923 con Ugo Sivocci. E ospit&ograve; per la prima volta sulla carrozzeria, sempre nel 1923, il simbolo del Quadrifoglio che da allora in poi avrebbe sempre caratterizzato le Alfa pi&ugrave; sportive. Quello stesso Quadrifoglio che ancora oggi &egrave; sulla carrozzeria della F1 di Raikkonen e Giovinazzi. Alfa Romeo, Guidando la Storia: RL Super Sport, arriva il titolo mondiale  La storia del Quadrifoglio &egrave; un misto di cabala e tragedia. Era il simbolo di Ugo Sivocci, uno dei piloti ufficiali Alfa, che lo fece dipingere sulla carrozzeria della propria RL alla Targa Florio come emblema portafortuna. Il Quadrifoglio fece valere il proprio potere benefico perch&eacute; quel 15 aprile Sivocci, che era molto superstizioso, vinse rocambolescamente la Targa Florio e decise di tenere l'emblema per sempre sulla propria Alfa. Ma quattro mesi dopo, a Monza, durante le prove di una corsa, perse la vita uscendo di pista alla curva del Vialone (l'attuale variante Ascari). Soltanto dopo l'incidente ci si accorse che quel giorno sulla carrozzeria dell'Alfa di Sivocci mancava il simbolo del Quadrifoglio. Per la fretta di approntare la nuova Alfa P1 per le prove, non c'era stato il tempo di dipingerlo e senza il suo simbolo portafortuna Sivocci and&ograve; incontro alla morte. QUELLA VITTORIA IN CASA DEI TEDESCHI... Negli anni Trenta e Quaranta l'Alfa Romeo domin&ograve; il mondo delle corse sopratutto nelle gare di durata: sei vittorie consecutive alla Targa Florio fra il 1930 e il 1935 con le leggendarie P3, 6C 1750 e 8C 2300, undici successi alla Mille Miglia fra la fine degli anni Venti e il 1938, di cui sei consecutivi. E quattro vittorie alla 24 Ore di Le Mans dal 1930 al 1935 con la leggendaria 8C. I piloti di quell'epoca sono dei nomi mitici per gli appassionati: da Tazio Nuvolari a Giuseppe Campari, ad Achille Varzi. Molti di quei successi sono arrivati per merito di Enzo Ferrari, che fra il 1929 e il 1938 gest&igrave; privatamente le Alfa Romeo da corsa con la propria Scuderia affidandole ai migliori piloti dell'epoca. &Egrave; in quegli anni che sulle Alfa comparve per la prima volta il Cavallino Rampante, simbolo della Scuderia Ferrari. Il trionfo pi&ugrave; significativo per un'Alfa Romeo in quel decennio per&ograve; non &egrave; avvenuto alla Mille Miglia o a Le Mans: &egrave; stato quello di Tazio Nuvolari al N&uuml;rburgring nel 1935. Quando con la piccola Alfa Romeo P3, e guidato dai box da Enzo Ferrari nelle vesti di team manager, ha sconfitto sul difficile circuito tedesco le pi&ugrave; potenti Mercedes e Auto Union davanti agli occhi attoniti di Hitler e dello stato maggiore nazista. La P3 era una macchina da corsa favolosa, progettata da Jano per gareggiare inizialmente nella Formula Libera (l'antesignana della F1). La versione del 1935 con il suo motore 8 cilindri in linea di 3,8 litri sovralimentato erogava solo 265 cv ma era agilissima e mise in crisi al N&uuml;rburgring le pesanti Auto Union tedesche di Rosemayer, Stuck e Varzi che avevano motori di 4,5 litri a 16 cilindri da 375 cavalli o la Mercedes W125 6 litri di Caracciola. Oltre che di piloti, fu anche una sfida di ingegneri e un confronto fra la tecnologia italiana e quella tedesca che dovette arrendersi al genio italiano. L'Alfa Romeo P3 progettata da Vittorio Jano sconfisse l'Auto Union realizzata da Ferdinand Porsche, l'uomo che avrebbe poi creato prima il Maggiolino, poi il marchio di Stoccarda che porta il suo nome. FARINA E FANGIO, DOMINIO IN F1 Come accaduto nel 1925, anche dopo la guerra l'Alfa Romeo si &egrave; fregiata del primato di vincere per prima il nuovo Campionato del Mondo di automobilismo appena istituito: quello di Formula Uno. Da allora ad oggi si sono disputati 1.030 gran premi di F1 ma l'Alfa Romeo pu&ograve; andare fiera di aver vinto il primo GP in assoluto, quello del 13 maggio 1950 a Silverstone, dove i suoi piloti ufficiali firmarono una doppietta: primo Nino Farina, secondo Luigi Fagioli. Quell'anno l'Alfa Romeo si aggiudic&ograve; poi a fine stagione il primo Titolo Mondiale di F1, strappato proprio da Farina in extremis al suo compagno di marca, Juan Manuel Fangio. L'argentino avrebbe invece vinto il titolo l'anno successivo, sempre con l'Alfa Romeo. A mettere le ali ai piloti Alfa in quegli anni, due monoposto superbe e imbattibili. Nel primo anno l'Alfa 158, una monoposto robusta e longeva progettata ancora nel periodo pre-bellico che chiuse la carriera in pista con il Titolo Mondiale di Farina a distanza di 13 anni dall'esordio! Poi l'anno dopo l'Alfa sforn&ograve; la celeberrima 159, evoluzione della monoposto precedente, ma dotata di una soluzione tecnica come il ponte De Dion che le permetteva di scaricare meglio a terra i 450 cavalli del suo motore 8 cilindri in linea di 1,5 litri con compressore.  TURISMO E PROTOTIPI: LA LEGGENDA DEL BISCIONE Dopo quel 1951 vittorioso, l'Alfa Romeo si ritir&ograve; dalle corse F1 ma continu&ograve; negli anni Sessanta a gareggiare nelle gare Turismo. Fu l'epoca dei successi della Giulia GTA nel campionato europeo per auto turismo. Dove la GTA sconfisse la concorrenza di Ford Cortina, Lotus e BMW con una coup&eacute; agile e leggerissima grazie alla carrozzeria in alluminio. Il suo motore 4 cilindri di 1,6 litri erogava appena 165 cv ma l'eccezionale assetto della Giulia in curva, aiutato dallo "slittone" (un dispositivo meccanico collegato alla sospensione posteriore che abbassava il centro di roll&igrave;o migliorando la trazione) permise ai piloti Alfa dell'epoca di misurarsi facilmente contro auto pi&ugrave; potenti. La Giulia GTA vinse complessivamente otto titoli europei Turismo fra il 1966 e il 1972. Il merito della Giulia &egrave; stato anche quello di aver allevato una folta schiera di piloti italiani, da Andrea De Adamich a Giunti, Nanni Galli, Pinto e Picchi, che Alfa si port&ograve; dietro poi nelle corse Prototipi nel decennio successivo.  L'ultima fase agonistica dell&rsquo;Alfa Romeo vide dal 1968 l'ingresso nelle corse per vetture Sport Prototipo con la 33: prima V8 2 litri, poi 12 cilindri boxer 3 litri. Dopo cinque anni, finalmente nel 1975 l'Alfa conquist&ograve; il titolo iridato vincendo il Mondiale Sport Prototipi, che all'epoca era tanto importante quanto la Formula Uno con piloti come Merzario, Brambilla, Laffite e Bell. E biss&ograve; il titolo nel 1977. La consapevolezza di possedere uno dei motori pi&ugrave; potenti in assoluto, il 3 litri 12 cilindri boxer che valeva in prestazioni quello della Ferrari, inorgogl&igrave; l'Alfa Romeo che nel 1976 decise di tornare in Formula Uno motorizzando la Brabham F1 di Ecclestone. Ma l'infelice sodalizio italo-inglese port&ograve; soltanto due successi con Niki Lauda nel 1978 generando polemiche dentro la squadra. Cos&igrave; l'Alfa decise di fare tutto da s&eacute;. IL RITORNO IN F1 Nel 1979 costru&igrave; e debitt&ograve; con una monoposto tutta Alfa, telaio e motore. La 177 F1, affidata prima a Vittorio Brambilla e poi a Bruno Giacomelli. L'Alfa F1, fra mille vicissitudini, corse fino al 1981 con piloti di rilievo come Depailler, De Cesaris e Mario Andretti. Sfiorando il successo (come nel GP Usa 1980 dove Giacomelli stabil&igrave; la pole position e guid&ograve; la corsa per parecchi giri). Ma ormai la tecnologia F1 stava cambiando: i cavalli del motore non erano pi&ugrave; l'aspetto determinante per vincere. L'aerodinamica era diventata l'arma vincente. L'Alfa non seppe fare il salto di qualit&agrave; e i risultati dell'avventura in F1 furono complessivamente deludenti: nessuna vittoria, solo cinque podi e due pole position in otto anni. Cos&igrave;, quando Fiat nel 1987 compr&ograve; l'Alfa, il marchio interruppe l'attivit&agrave; in Formula Uno. DTM: IL TRIONFO DI LARINI CON LA 155 V6 Per&ograve; nel frattempo l'Alfa Romeo aveva monopolizzato la categoria della F3 europea per diversi anni motorizzando la serie col suo 4 cilindri 2 litri e vincendo dieci titoli europei fra il 1980 e il 1990 con piloti come Alboreto, Capelli, Martini, Caffi. Poi Alfa pass&ograve; al Turismo conquistando nel 1993 il risultato pi&ugrave; prestigioso vincendo il DTM, il campionato tedesco turismo che aveva assunto notoriet&agrave; europea, con la 155 V6 DTM. Con l'Alfa Nicola Larini trionf&ograve; pure nella gara-clou del N&uuml;rburgring, battendo come Nuvolari, 58 anni dopo, tutti gli avversari tedeschi sulla stessa mitica pista. Poi negli anni Duemila sarebbero arrivati i titoli europei Turismo a raffica con le 156 schierate dalla Nordauto per Giovanardi e Tarquini. Alfa Romeo Giulia DTM, sogno di primavera OGGI: DI NUOVO IN F1 CON RAIKKONEN E GIOVINAZZI Nel 2018 Marchionne decise di riportare il marchio del Biscione in quella F1 dove era nata la sua leggenda. Prima come sponsor della Sauber, poi dando il proprio nome alla monoposto sempre per&ograve; costruita dalla Sauber e motorizzata dal V6 Ferrari. Nel 2018 l'Alfa tenne a battesimo in F1 Leclerc, poi passato alla Ferrari. Mentre dal 2019 ebbe il merito di riportare un pilota italiano in F1 sette anni dopo. L'anno scorso l'Alfa Romeo Racing ha chiuso il campionato Costruttori all'8&deg; posto con 57 punti mentre Raikkonen e Giovinazzi hanno ottenuto il loro miglior piazzamento assoluto dal giorno del ritorno Alfa in F1 con un 4&deg; e 5&deg; posto al GP Brasile. Quest'anno invece, coinvolta nella crisi tecnica del motore Ferrari, l'Alfa ha finora raccolto solo un 9&deg; posto di Giovinazzi come miglior risultato. Alfa Romeo, in F1 anche nel 2021       

Le competizioni automobilistiche sono state per Alfa Romeo la linfa vitale della sua storia. Vittorie, sconfitte, aneddoti che hanno alimentato la passione verso il marchio del Biscione. Che dopo 110 anni di attivit&agrave;, &egrave; ricordato anche per aver vinto il primo mondiale di Formula 1

Alfa Romeo: passione di corsa

Il Biscione e il Tricolore. Il cammino industriale di Alfa Romeo &egrave; intrecciato con quello dell&#39;Italia. Una epopea, durante la quale il Bel Paese guarda allo specchio i suoi ultimi 110 anni. Uno scrigno di meraviglie, costellato anche di cadute e lunghe attese.  DALLA GENESI ALLA 24 HP  Non a caso, la genesi del Marchio &egrave; figlia di una crisi. L&#39;Anonima Lombarda Fabbrica Automobili nacque dalle ceneri di SIAD (Societ&agrave; Italiana Automobili Darracq), filiale della francese Darracq, nata nel 1906 a Napoli e pochi mesi dopo trasferitasi con la nuova fabbrica in zona Portello, all&#39;epoca nella periferia di Milano. Le difficolt&agrave; portarono all&#39;acquisizione della societ&agrave; da parte di alcuni imprenditori lombardi, guidati da Ugo Stella, gi&agrave; amministratore della SIAD. La transazione fu fatta il 24 giugno 1910. La nascita di Alfa, la prima lettera dell&#39;alfabeto greco: acronimo indovinato e simbolo di una (ri)partenza industriale. Prima di questo il progettista Giuseppe Merosi aveva gi&agrave; creato la 24 HP, l&#39;auto di esordio del Biscione. Lo stesso Merosi fu autore del primo logo, che certific&ograve; il legame con Milano, con la scritta della citt&agrave;, il biscione dei Visconti e la croce rossa su sfondo bianco, simbolo del Comune sin dal Medioevo. Ancora Merosi, con la 40-60 HP nel 1913 in versione torpedo, berlina e roadster, port&ograve; Alfa al vertice della qualit&agrave; meccanica della vettura, sviluppando la cellula dalla 24 HP.    LA NASCITA UFFICIALE  La Prima Guerra Mondiale segn&ograve; il primo blackout produttivo. Niente esportazioni, Alfa stava cominciando a piacere anche all&#39;estero, nessuna commissione militare: l&#39;azienda non era pronta alla conversione. La societ&agrave; fu venduta alla Banca Italiana di Sconto che trov&ograve; nell&#39;ingegnere napoletano Nicola Romeo, che invece nelle commesse militari c&#39;era entrato, un imprenditore disposto a gestire la societ&agrave;. Romeo acquist&ograve; azioni, divenne direttore dello stabilimento del Portello. Arrivarono le commissioni, per proiettili di cannoni, motori aeronautici realizzati su licenza, attrezzature per le trincee e gruppi elettrogeni per la nuova &quot;Societ&agrave; Anonima Italiana Ing. Nicola Romeo&quot;. Poi, finalmente, il 3 febbraio 1918 nacque presso il notaio Federico Guasti di Milano, Alfa Romeo.  IL DOPOGUERRA E LE CORSE  Terminato il conflitto e con le casse piene, ricominci&ograve; la costruzione di automobili. La prima col nome completo Alfa Romeo fu la 20-30 HP, opera sempre di Merosi. Non ebbe grande fortuna, ma nel 1923 il progettista realizz&ograve; la RL, l&#39;auto che fece esordire in corsa il Quadrifoglio. La situazione industriale non migliorava: nel 1921 fall&igrave; la Banca Italiana di Sconto, lo Stato si accoll&ograve; una parte dei debiti, ma fu deciso di tagliare la spesa pubblica. In quel caso l&#39;industria fu salvata dal motorsport perch&eacute; i successi internazionali convinsero Mussolini a tenere in vita l&#39;Alfa. Della situazione ne fece le spese Nicola Romeo, sostituito da Pasquale Gallo nel 1925 per volere della Banca Nazionale di Credito che vegliava sulla situazione finanziaria dell&#39;azienda. Poco prima, nell&#39;aprile del 1923, ci fu lo storico avvicendamento alla guida tecnica. Vittorio Jano sostitu&igrave; Merosi grazie anche alla mediazione di Enzo Ferrari con Nicola Romeo. Fu l&#39;inizio di un&#39;epoca di dominio nelle corse, iniziato con la P2. La tecnologia fu applicata sul modello &quot;civile&quot;, la 6C 1500 del 1927. L&#39;essenza del modello avanti sui tempi: motore bialbero 6 cilindri in linea, quattro ruote indipendenti, ottimo rapporto peso/potenza. Gallo per&ograve; fu arrestato per aver dato aiuto a Cipriano Facchinetti, oppositore del regime e sostituito da Prospero Gianferrari. Entrambi seppero comunque dare una organizzazione pi&ugrave; fluida ai processi produttivi.  Clicca qui per il nostro approfondimento sui 110 anni di Alfa Romeo   Ma la grande depressione era alle porte e nel 1933 il Biscione era ancora sul baratro. Ancora Mussolini, con Alfa Romeo sommersa dai debiti, impose l&#39;acquisto da parte dell&#39;Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI). Il nuovo Direttore Generale fu Ugo Gobbato, che con Jano form&ograve; una coppia eccellente. Alfa si riprese con un tris di vetture da produzione eccezionali, la 6C 2300, che rappresenta l&#39;industrializzazione di Alfa Romeo, affiancata dalla 6C 2500, e la straordinaria 8C 2900, considerata una delle auto da turismo sportivo pi&ugrave; belle di sempre. Henry Ford, oltre a levarsi il cappello al passaggio di un&#39;Alfa dichiar&ograve; che l&rsquo;azienda era la &quot;costruttrice delle migliori auto italiane&quot;. Nel 1936 Jano fu sostituito alla direzione tecnica da Wilfredo Ricart, che introdusse sulle Alfa il ponte De Dion. L&#39;organizzazione di Alfa Romeo faceva scuola, anche nel dopolavoro aziendale, nella cui sezione calcistica nel 1939 esord&igrave; il giovane meccanico Valentino Mazzola, prima di diventare il capitano del Grande Torino. Nel 1936, progettata da Gioachino Colombo, Alberto Massimino e Luigi Bazzi, era nata la 158, l&#39;Alfetta, una delle auto da corsa pi&ugrave; vincenti e longeve della storia: suoi i primi due titoli in F1 (1950 e 1951 col modello 159). Durante la Seconda Guerra Mondiale l&#39;azienda costru&igrave; motori aeronautici, di cui da tempo era specialista e su licenza anche il celebre Daimler-Benz DB 601, oltre ad autocarri. Tabula rasa dopo il conflitto. Portello bombardato e mercato dell&#39;auto azzerato. Come la dirigenza: Ugo Gobbato fu assassinato il 28 aprile 1945, dopo essere stato assolto in due processi di accusa di collaborazionismo e Ricart torn&ograve; in Spagna. Rientr&ograve; Pasquale Gallo, che cerc&ograve; di ovviare alla mancanza di fondi, con la produzione di cucine, motori elettrici e altro &quot;artigianato&quot;. E anche della 6C 2500, tra cui la &quot;Freccia d&#39;Oro&quot;, che tenne accesa la fiamma.  LA SVOLTA DEGLI ANNI &#39;50 E &#39;60  La svolta arriv&ograve;: nel 1946 Orazio Satta Puliga venne nominato responsabile tecnico da Giuseppe Luraghi, presidente di Finmeccanica. Fu uno dei protagonisti della metamorfosi di Alfa Romeo in grande industria. Nel 1950 arriv&ograve; la 1900, prima Alfa prodotta su catena di montaggio con scocca integrata al telaio e il motore bialbero 4 cilindri. L&#39;auto da famiglia che vince le corse: l&#39;inizio della nuova era. Il piano continu&ograve; nel 1955 con Giulietta &quot;La fidanzata d&#39;Italia&quot;, l&#39;auto della motorizzazione di massa: col 4 cilindri realizzato da Giuseppe Busso e telaio e resto della meccanica da Satta Puliga. In pochi anni le vendite aumentarono del 200%. Nel 1959, col Portello alla saturazione, fu deciso di costruire un nuovo stabilimento ad Arese, inaugurato nel 1963. Nel 1960 Giuseppe Luraghi, che caldeggi&ograve; la decisione, divent&ograve; il presidente, agli albori di un altro decennio storico. Nel 1962 fu la volta di Giulia, &quot;disegnata dal vento&quot; e col nuovo 1.6 bialbero che la poneva davanti alla concorrenza. Il trasloco dal Portello ad Arese port&ograve; al concepimento del complesso di circuiti di Balocco, oggi conosciuto come FCA Proving Ground. Rappresenta uno degli zenit dell&#39;espansione industriale di Alfa Romeo.    LE PISTE ALFA ROMEO  La dirigenza decise di realizzare un circuito privato per lo sviluppo delle proprie automobili. A ovest di Milano, poco pi&ugrave; di settanta chilometri dalla nuova fabbrica. I lavori iniziarono nel 1961 e il &quot;Centro Sperimentale Balocco&quot; fu costantemente implementato. Nel 1972 fu aggiunto il &quot;Misto Alfa&quot;, 5,6 km destinati a valutare al meglio le qualit&agrave; stradali delle vetture. Che ripresenta tratti presi dai circuiti e anche dalle strade pubbliche (come la provinciale 35 che in Brianza va da Como a Fino Mornasco) considerati pi&ugrave; impegnativi e rilevatori della bont&agrave; delle Alfa. Balocco ha beneficiato di altre addizioni con l&#39;avvento di Fiat, prima con l&#39;anello dell&#39;alta velocit&agrave; (1992) e poi con un percorso fuoristrada, dedicato ai Suv e soprattutto al Marchio Jeep. E soprattutto il &quot;N&uuml;rburgring italiano&quot;, la pista delle Langhe, tracciato di ben 22 chilometri, zeppo di curve e saliscendi. Su una parte di questo tracciato il mensile Auto svolge i test di guidabilit&agrave; e il giro veloce dei modelli oggetto delle prove.  MODELLI STORICI  La corsa negli anni del boom continu&ograve;. Nel 1966 dalla matita di Pininfarina usc&igrave; la nuova Spider, per tutti Duetto: la due posti scoperta per eccellenza, per quattro generazioni sul mercato. Anni di grande fervore: Marcello Gandini disegn&ograve; la Montreal, nacque la 33 Stradale disegnata da Franco Scaglione, una delle auto sportive pi&ugrave; belle di tutti i tempi. Pomigliano d&#39;Arco da sito per i motori aeronautici divent&ograve; automobilistico: nel 1972 fu il momento Alfasud, disegnata da Giugiaro, sviluppata da Rudolf Hruschka. Fu un successo commerciale, con motore boxer e trazione anteriore. Esordio anche per un&#39;altra pietra miliare, Alfetta, con ponte posteriore De Dion, schema transaxle: avanti su tutta la concorrenza. L&rsquo;anno dopo per&ograve; la crisi petrolifera rimescol&ograve; ancora una volta le carte: altra situazione negativa, alla quale il Biscione reag&igrave; con la nuova Giulietta e con la sfortunata Alfa 6, spinta dal V6 &quot;Busso&quot;.  Alfa Romeo Alfasud: la sua storia  CRISI E RINASCITA  Poi Alfa cominci&ograve; a rallentare. Nel 1983 Alfasud viene sostituita dalla 33, che riscosse solo un discreto successo iniziale. Contemporanea della poco felice Arna, prodotta con Nissan sulla base della Pulsar/Cherry N10, assemblata nel secondo stabilimento in Meridione a Pratola Serra. Anche l&#39;Alfa 90, oramai equipaggiata con una meccanica datata, non sfond&ograve;. Ultimo sussulto sotto Finmeccanica, la 75, che celebrava l&#39;anniversario. &Egrave; rimasta per 40 anni l&#39;ultima Alfa concepita a trazione posteriore e fece esordire i motori Twin Spark. Nel 1986, nonostante le offerte di Ford, l&#39;IRI cedette Alfa Romeo a Fiat.    La prima auto del nuovo corso nel 1987 fu l&#39;indovinata 164, ammiraglia a trazione anteriore (pianale Lancia Thema e Fiat Croma) firmata da Pininfarina. Un tuffo nel passato invece con le speciali (per lo stile) SZ (1989) e RZ (1991), sportive fuori dal coro. La 155 fu la seconda auto vera della nuova propriet&agrave;, realizzata sul pianale di Fiat Tipo, ma disponibile anche con trazione integrale Q4. Sempre sullo stesso pianale arrivarono nel 1994 la 145, disegnata da Chris Bangle, e la 146, eredi della 33, e nel 1995 le belle GTV e Spider. Il modello della svolta fu la 156 nel 1997, con l&#39;esordio per il Diesel common rail. Un capolavoro stilistico di Walter De Silva e una delle trazioni anteriori pi&ugrave; piacevoli di sempre. Dopo di lei l&#39;ammiraglia 166 e la compatta 3 e 5 porte 147, al top del suo segmento per prestazioni e piacere di guida. Nel 2005 fu la volta di Alfa 159, frutto dell&#39;alleanza Fiat - General Motors. Design italiano, Giugiaro, ma il pianale pesante e alcuni motori GM fecero storcere il naso a molti. Da essa nacquero la coup&eacute; Brera e la Spider: belle anche loro, ma limitate. La &quot;botta di vita&quot; arriva pi&ugrave; tardi nel 2007, con un&#39;opera d&#39;arte: la 8C Competizione, seguita l&#39;anno dopo da MiTo, che ne mutuava alcuni dettagli di design, realizzata su base di Fiat Punto.  I GIORNI NOSTRI  Ultimo rush. Nel 2010 l&#39;auto del centenario fu Giulietta, compatta a cinque porte, meccanicamente meno raffinata di 147 che sostituiva, ma indovinata. Poi un lungo silenzio, fino al 2013, con una chicca di nicchia: la 4C. Scocca in carbonio, di nuovo a trazione posteriore. Sergio Marchionne punt&ograve; pesante su Alfa per entrare nell&#39;&eacute;lite delle medie: dagli Skunk Works di Modena arriv&ograve; la piattaforma Giorgio con Giulia e Stelvio: trazione posteriore, albero di trasmissione in carbonio e sterzo senza eguali. Questo l&#39;ultimo morso, affascinante ma incompleto del Biscione, in attesa di Tonale e dei piani di Stellantis.  La gamma Alfa Romeo: consulta il listino completo di Auto! 

Il 24 giugno del 1910 inizia la storia del Biscione: 110 anni ricchi di avvenimenti che hanno profondamente mutato il marchio, ma pure il nostro Paese. Una cosa per&ograve; &egrave; rimasta sempre la stessa in oltre un secolo di attivit&agrave;: l&#39;aspetto emozionale e sportivo tipico di Alfa Romeo

C&#39;era una volta l&#39;Alfa Romeo

        Alfa Romeo &egrave; tornata in Formula 1 grazie alla partnership con il team svizzero Sauber, non solo per una questione di marketing. Dalla collaborazione tra i due brand, infatti, sono nate le Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, le berline pi&ugrave; estreme e performanti mai prodotte dalla Casa di Arese. Il team di Hinwil ha messo in campo i suoi 50 anni di esperienza nel motorsoport, di cui 27 nella classe regina delle competizioni motoristiche, per realizzare le parti in carbonio della Giulia pi&ugrave; estrema di tutte, ma non solo: potendo contare su una galleria del vento all'avanguardia, i tecnici si sono occupati anche di mettere a punto la resa aerodinamica di questo animale da pista da 540 cavalli.  Raikkonen e Giovinazzi i tester Gli ingegneri Sauber e Alfa, dunque, hanno collaborato per progettare e realizzare le componenti della vettura che infuisicono su assetto, bilanciamento e carico, ma come sempre, per trovare correlazione tra i dati di una simulazione e i valori che d&agrave; l'utilizzo reale c'&egrave; bisogno di chilometri e chilometri di prove. Alfa Romeo, la festa per i 110 anni Approvazione finale data, in questo caso, da chi &egrave; abituato a bolidi che fanno della downforce l'arma segreta per entrare in curva a oltre 200 km/h e tenere a bada i quasi mille cavalli di potenza di una power unit di F1, i piloti del team Alfa Romeo Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi che, sulla pista del Balocco, hanno potuto saggiare la bont&agrave; delle soluzione studiate per esaltare le berline da corsa del Biscione.  Il pilota italiano si &egrave; occupato dell'assetto, prestando particolare attenzione anche alle nuove componenti in fibra di carbonio ed alla nuova soluzione tecnica adottata per i mozzi monodado, accoppiati in questo caso a cerchi prototipali il cui stile definitivo ricalcher&agrave; il 5 fori classico Alfa Romeo, come gi&agrave; visto sulla GTAm concept. &ldquo;&Egrave; stato bello vedere il miglioramento che abbiamo apportato oggi sulla vettura&rdquo; ha dichiarato l'asso di Martina Franca. Giulia GTAm, il video speciale di Auto L'effetto suolo domina Il Campione del Mondo di Formula 1 nel 2007 e attuale veterano della categoria, Kimi Raikkonen ha invece fornito indicazioni sul reparto aerodinamico. Sul prototipo, in via di definizione, sono state provate le nuove appendici introdotte sia all&rsquo;anteriore, con il nuovo splitter regolabile integrato nel nuovo paraurti anteriore, sia al posteriore, con l&rsquo;introduzione della nuova ala regolabile manualmente.  Ma soprattutto il comportamento del fondo della vettura che, con il sottoscocca completamente carenato, lavora assieme al gigantesco estrattore posteriore per garantire carico e aderenza in tutte le condizioni sfruttando l'effetto suolo all'aumentare della velocit&agrave;. In particolare, sulla Giulia GTAm, la configurazione aerodinamica pi&ugrave; carica &egrave; in grado di sviluppare il doppio del carico rispetto alla Giulia GTA, e addirittura il triplo rispetto alla Giulia Quadrifoglio.&nbsp; Ma non pensate che siano solo animali da pista perch&eacute;, abbastanza sorprendentemente, il finlandese a fine test ha dichiarato: &ldquo;Le reputo il mix perfetto per un utilizzo quotidiano e in pista&rdquo; Guardare il video per credere        

L'Alfa Romeo pi&ugrave; performate di sempre ha goduto dell'eperienza maturata in F1 da Sauber Engineering per affinare le soluzione aerodinamiche. Novit&agrave; che sono state messe a punto, al Balocco, dai piloti Alfa Romeo Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi

Giulia GTA, aerodinamica da F1 con Raikkonen e Giovinazzi

        Giulia Quadrifoglio&nbsp;&egrave; tornata al Nurburgring, con al volante Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi, due piloti del team di F1&nbsp;Alfa Romeo Racing Orlen. Non sono andati a caccia di record. Il fondo dell'Inferno Verde, il Nordschleife, non il circuito della gada qu qualche giorno prima, soprattutto nella prima parte dei suoi&nbsp;20,832 km e delle sue 73 curve, era bagnato. Ma non era questo lo scopo. Puro diverimento alla guida di Giulia Quadrifoglio, color verde Montreal (una delle nuove e bellissime livree speciali) come traspare dalle espressioni di Kimi e Antonio.  Stelvio e Giulia Quadrifoglio 2020, novit&agrave; e prezzi La coppia ha girato tra scherzi e traversi. Al volante subito Kimi, pimpante e pi&ugrave; ferrato, del tracciato. Giovinazzi, che doveva fare delle domande, dopo quanche iniziale apprensione, ha cominciato a fare delle domande.&nbsp;  &ldquo;It&rsquo;s like a sunday drive&ldquo; ha detto Kimi. Invitando Antonio come co-pilota per un eventuale ed improbabile futuro nei rally. "Dieci milioni non bastano come ingaggio" ha replicato l'italiano. Il duo poi si &egrave; alternato. Bella la sintonia. Celestiale sempre la Giulia Quadrifoglio. Un bel video della F1, pi&ugrave; divertente di tante gare, purtroppo.  Speciale Giulia GTAm       

La super berlina Alfa Romeo, nella livrea verde Montreal, sulle curve del Nurburgring tra gag e traversi dei due piloti del team del Biscione di F1

Giulia Quadrifoglio torna al Ring, show con Raikkonen e Giovinazzi

        Jannik Sinner ha perso 6-7 4-6 1-6, ma con grandissimo onore &nbsp;con&nbsp;Rafa Nadal nei quarti di finale del Roland Garros. Il diciannovenne trentino, il pi&ugrave; giovane italiano di sempre a entrare nella top 100 della classifica ATP, contro il re della terra rossa. Dodici volte campione al Roland Garros. E' finita con grande onore per l'altoatesino. Jannik e il Biscione Una sfida proibitiva, ma Sinner ha mostrato doti fuori dal comune. E al fianco ha ... il Cuore Sportivo. Alfa Romeo &egrave; sponsor del pi&ugrave; giovane italiano di sempre anche a disputare i quarti di finale del Roland Garros. Alfa Romeo Stelvio 2020, la prova di Auto Un'accoppiata tricolore: Sinner &egrave; affiancato da Giulia e Stelvio Sprint, due allestimenti votati al dinamismo ed evocativi di modelli storici. In bocca al lupo al giovane campione per il futuro.   Passerrella di Alfa storice al "Centro" di Arese       

Il Biscione &egrave; sponsor del giovane talento italiano del tennis con gli allestimenti Sprint di Giulia e Stelvio

Jannik Sinner, Alfa Romeo al fianco del talento italiano di tennis

Ad Arese, dove nasceva lo stabilimento Alfa Romeo nato nel 1963, voluto dal presidente Giuseppe Luraghi, ora c&#39;&egrave; &quot;Il Centro&quot;, uno dei complessi commerciali pi&ugrave; grande d&#39;Europa.  Per omaggiare &nbsp;i 110 anni del Biscione, 7 ottobre al 1&deg; novembre, e in collaborazione con la Scuderia del Portello, &egrave; organizzata  la Mostra di auto storiche con quattro perle del Marchio.  Lo speciale di Auto per i 110 anni di Alfa Romeo  Il poker &egrave; composto dalla&nbsp;1900 Coup&eacute; Super Sprint, dalla Giulietta Berlina, dalla Giulia 1300 TI e dalla&nbsp;Alfetta Turbodelta.    La pi&ugrave; recente &egrave; l&#39;Alfetta Turbodelta del 1978, forse la versione pi&ugrave; speciale dall&#39;Alfetta GT. Realizzata dalla squadra corse, rappresenta un pezzo da vera collezione. Ne sono stati realizzati solo 400 esemplari per ottenere l&#39;omologazione al &quot;Gruppo 4&quot; del Campionato Rally: la potenza era di 150 cavalli.    La fidanzata d&#39;Italia. La prima Giulietta, nata nel 1955, ha segnato il passaggio di Alfa Romeo a grande produttore industriale. Pi&ugrave; accessibile, ma sempre bella e molto prestazionale (grazie anche alla massa limitato). Con essa il Biscione &egrave; diventato il Marchio pi&ugrave; ambito dalla classe media.    Decisamente pi&ugrave; esclusiva, ma immortale per la bellezze delle linee, la 1900 Coup&eacute; Super Sprint sar&agrave; sempre un esempio di stile sportivo, elegante, coniugato a prestazioni, per l&#39;epoca, eccezionali.    Provate a prenderla. Giulia 1300 TI &egrave; una icona degli anni dopo il &quot;boom&quot;. Design inconfondibile, prestazioni e agilit&agrave; superiori ad auto ben pi&ugrave; costose. E&#39; stata l&#39;auto che la lanciato la produzione ad Arese. Un mito inaffondabile.    Alfa Romeo Milano, l&#39;attesa per il SUV del Segmento B 

Dal 7 ottobre al 1 novembre, la Scuderia del Portello celebra i 110 anni del Biscione

Al &quot;Centro&quot; di Arese poker d&#39;assi per i 110 anni di Alfa Romeo

        Alfa Romeo Milano, l&rsquo;Urban SUV del Biscione arriver&agrave; a &ldquo;ruota&rdquo; di Tonale grazie alla spinta della nuova alleanza Stellantis e alla banca organi di PSA? Il C-UV (compact utility vehicle) Alfa Romeo potrebbe beneficiare della unione tra FCA e PSA. Il Marchio sta pervenendo quote sul mercato da ormai due anni, Giulietta uscir&agrave; dal listino tra qualche mese. Tonale &egrave; atteso come la manna, ma arriver&agrave; sul mercato nella seconda parte del 2021.&nbsp;  FCA, arrivano altri sconti con l'offerta Summercard Milano per tutti i gusti In scaletta subito dopo ci sarebbe il C-UV, che potrebbe prendere il nome di Alfa Romeo Milano. Un crossover lungo circa 4,2 metri, da tempo nel piano industriale del Biscione, realizzato grazie alla sinergie con PSA. La piattaforma CMP, come noto, permetter&agrave; l&rsquo;adozione di tre tipi di motore: benzina, diesel ed elettrico.  PSA ha sul mercato tre B-SUV realizzati su questo pianale. Peugeot 2008, DS 3 Crossback E-Tense e Opel Mokka, l&rsquo;ultima arrivata. Tutte hanno dimostrato buone doti stradali anche nelle versioni elettriche (con potenza di 136 cavalli e batteria da 50 kWh) ed una autonomia intorno ai 300 chilometri. La base c&rsquo;&egrave;, ottimizzare il comparto sospensioni/sterzo non dovrebbe portare via molto tempo. Anche &ldquo;fine tuning&rdquo;, generale, anche del powertrain, per rievocare il carattere delle Alfa Romeo non &egrave; impossibile.&nbsp; Resta la chiave del design: su questo il Centro Stile Alfa Romeo negli ultimi anni ha dimostrato di sapere il fatto suo. Chiaramente la questione &egrave; in mano a Stellantis: come PSA ha deciso in pochi mesi di &ldquo;traslare&rdquo; la sua tecnologia su Opel, potrebbe farlo, con i dovuti accorgimenti, anche su Alfa Romeo. Che potrebbe davvero far esordire Milano entro il 2022.       

La nuova alleanza Stellantis starebbe per decidere di anticipare i tempi: piattaforma e powertrain sono gi&agrave; disponibili

Alfa Romeo Milano, il B-SUV potrebbe anticipare l'arrivo

        Non si pu&ograve; dire che che la Giulietta sia stata il vero modello della svolta per Alfa Romeo, ma soltanto perch&eacute; dopo di lei non &egrave; arrivata l&rsquo;offensiva di prodotto che ci si sarebbe aspettato di vedere. ARRIVA NEL 2010: LA MECCANICA Arrivata nel 2010 a sostituire la 147, modello compatto di gran successo, ha seguito e in parte anticipato alcune tendenze del segmento C come l'abbandono della variante a tre porte (rimpiazzata indirettamente dalla pi&ugrave; piccola MiTo uscita due anni prima) e riportato nei ranghi della Casa un nome storico dopo il periodo delle sigle numeriche di tre cifre terminato appunto con la 147 e la 159. Le misure si sono fatte leggermente pi&ugrave; abbondanti, la lunghezza &egrave; salita da 4,22 a 4,35 metri, anche se l'abitabilit&agrave; posteriore non ha entusiasmato tutti. Inoltre nella dotazione dei modelli base non era compreso il poggiatesta posteriore centrale, che era optional, malgrado l'auto fosse omologata per 5. La piattaforma era la nuova Compact, una base modulare flessibile su cui il Gruppo avrebbe presto costruito altri modelli come Jeep Cherokee e che introduceva nuove sospensioni con schemi pi&ugrave; convenzionali rispetto a quelli delle stesse 147, sostituendo l&rsquo;avantreno a quadrilatero alto con un MacPherson e portando al debutto il retrotreno dual-link a due bracci, oltre a un servosterzo elettrico con motore montato sulla cremagliera per assicurare pi&ugrave; precisione.  MOTORI BENZINA E DIESEL La gamma iniziale era composta da due motori a turbobenzina e due turbodiesel: tra i primi due, entrambi 1.4 da 120 e 170 CV, il pi&ugrave; degno di nota sotto l'aspetto tecnico era il secondo, dotato della tecnologia MultiAir che consiste in un sistema idraulico di regolazione dell'alzata delle valvole di aspirazione. E introdotto anche sulla MiTo sempre&nbsp;in questa famiglia di motori. La gamma a gasolio era invece composta dai gi&agrave; affermati Multijet 1.6 da 105 CV e 2.0 da 175 CV (all'esordio 170) con filtro antiparticolato. L'evidente "buco" prestazionale tra le due motorizzazioni turbodiesel &egrave; stato completato da una variante del 2.0 depotenziata a 140 CV, con la stessa coppia massima di quella da 175 CV ma con una curva leggermente pi&ugrave; piatta che li rendeva disponibili gi&agrave; a 1.500 giri anzich&eacute; da 1.750, risultando pi&ugrave; brillante a regimi medio-bassi e nelle riprese a corto raggio. Si tratta di motori destinati a rimanere in listino pi&ugrave; o meno per tutta la carriera del modello con alcune evoluzioni e successive varianti di potenza, e come prevedibile risultano i pi&ugrave; abbondanti sul mercato dell'usato, con una disponibilit&agrave; dieci volte superiore a quella dei benzina e una range di prezzi e chilometraggi estremamente variegato. Nel listino dell'usato di Auto, tante occasioni da non perdere a portata di click! SISTEMI E MODALIT&Agrave; DI GUIDA L'intera gamma Giulietta &egrave; stata dotata di serie del sistema Alfa DNA, anche questo portato al debutto dalla piccola MiTo, una versione pi&ugrave; semplice e "caratterizzata" dai sistemi di gestione della dinamica di marcia tramite specifici profili molto diffusi sui modelli premium, ma relativamente poco nel segmento della Giulietta. Le modalit&agrave; di guida erano appunto tre: Dynamic, Neutral e All Season (da qui la sigla, che &egrave; la sintesi delle iniziali), dalla pi&ugrave;&nbsp;dinamica a quella invernale, che per&ograve; non si limitavano a intervenire sulla taratura del controllo di trazione e stabilit&agrave;, e sullo sterzo, ma in Dynamic si attivava una specifica mappatura della centralina motore per incrementare la coppia e la risposta all'acceleratore. L'elettronica di bordo includeva inoltre il sistema e-Q2, che simulava tramite l'intervento sui freni gli effetti di un differenziale autobloccante aumentando la precisione in curva.  La versione top di gamma introdotta pochi mesi dopo il lancio era a sua volta un tripudio di omaggi al passato: identificata anche in questo caso con una dicitura iconica in Casa Alfa, ovvero "Quadrifoglio Verde" (sostituito dall'allestimento "Veloce" nel 2015) era spinta dal motore "1.750 TBi" montato anche sulla 159 e derivate, con potenza di 235 CV, oltre 240 km/h di velocit&agrave; e uno 0-100 da meno di 7". Per tutte i cambi erano inizialmente manuali, solo nel 2011 &egrave; arrivato l'automatico TCT, un doppia frizione a sei rapporti che la divisione Fiat Powertrain ha sviluppato "in casa" e che &egrave; stato proposto inizialmente con il solo MultiAir e successivamente sul TBi e sui turbodiesel.  RESTYLING? NO, GRAZIE Nei suoi 10 anni di carriera, destinata a terminare soltanto nel 2020, la Giulietta non ha mai avuto un vero restyling anche se per ben due volte, nel 2013 e nel 2016, la Casa ha presentato dei lifting concentrati su finiture interne ed esterne e allestimenti, ma la caratteristica linea del frontale, dei paraurti e della coda, non hanno mai avuto un vero rimodellamento, e dunque non hanno mai rischiato di far invecchiare troppo l&rsquo;immagine delle precedenti. L'aggiornamento pi&ugrave; importante &egrave; il secondo, nel quale sono stati introdotti uno scudetto e un logo ridisegnati, una modanatura aggiuntiva oltre a nuovi allestimenti come Super e Veloce. La gamma Alfa Romeo: consulta il listino completo di Auto! SEMMAI UNA RINFRESCATA AI MOTORI...  Discorso diverso per i motori che invece hanno visto alcune evoluzioni delle unit&agrave; di base pur conservando la struttura di gamma fondamentalmente invariata: nel 2011 sono arrivati un 1.4 Turbo "base" da&nbsp;105 CV mentre quello da 120 CV &egrave; stato proposto anche nella variante a GPL, che tuttora non &egrave; raro da trovare pure con modelli recenti e poco sfruttati. Nel 2013 i 2.0 turbodiesel sono stati aggiornati con la nuova sigla JTDm-2 e una serie di migliorie all'iniezione e al sistema di depurazione dei gas, con potenze aumentate a 150 CV e 175 CV, la seconda proposta esclusivamente con cambio TCT. Nel 2015 l'intera gamma &egrave; stata aggiornata a Euro 6 e il 1.6 JTDm ha lasciato il posto alla versione da 120 CV. L'ultimo aggiornamento risale al 2019, la gamma motori &egrave; stata omologata Euro 6D-Temp, ridimensionata ai 1.4 benzina e 1.6 JTDm (questo anche con TCT) entrambi da 120 cv e al 2.0 JTDm-2&nbsp;da 170 CV con cambio TCT.       

Cuore della gamma del Biscione per 10 anni senza cambiare aspetto, apprezzata in maggioranza nelle versioni a gasolio, anche se a listino non sono mai mancati i benzina di qualit&agrave;

Alfa Romeo Giulietta, compatta senza tempo

        Se Alfa Romeo fa 110 anni e io mi ricordo quando ne comp&igrave; 65 e 75 (erano il 1975 e il 1985), allora c'&egrave; una questione anagrafica che devo smazzarmi da solo. Perch&egrave; non pu&ograve; essere che gli anni passino cos&igrave;, senza preavviso. Sono cresciuto accatastato con la mia famiglia, compreso qualche cugino, sul sedile posteriore della vecchia Giulia. Poi mio padre ebbe una vampata sportiva e mi ritrovai inserito in quella tana angusta che era il sedile posteriore della GT Junior, macchina sulla quale lui spingeva e io vomitavo come se non ci fosse un domani.  GT JUNIOR ROSSA: LA MIA PRIMA AUTO Passato per una serie di Alfetta in cui i racconti di alfista di mio padre riempivano l'aria calda di abitacoli sempre e rigorosamente privi di aria condizionata ("Non serve a niente, solo a prendere il raffreddore e a consumare di pi&ugrave;" diceva pap&agrave;), arriv&ograve; il momento della mia patente. Era il 1984, a pap&agrave; Alfa Romeo interessava meno ormai. A me no per&ograve;. In casa era disponibile una 500, ma io mi misi a scaricare cassette di frutta e con i risparmi di quelle sudate maleodoranti di cavolfiore riuscii a comprarmi un'altra GT Junior. Rossa, fu la mia prima macchina, che and&ograve; poi rubata mica tanto tempo fa. E che Dio fulmini, ma per davvero, chi l'ha presa e fatta sparire. Passai per Montreal, Giulietta Turbodelta, Alfa 75 Twin Spark. Furono tutte cattivi affari di un pessimo collezionista come me, nel senso che le pagavo troppo per quel che valevano in quel momento e, preda di una bulimia automobilistica estrema, li rivendevo a troppo poco dopo averle consumate con un uso quotidiano smodato ma di grande soddisfazione. Ma poi smisi anch'io, aspettando un domani alfista che tornasse a farsi davvero convincente. GTA: BASTA IL NOME Dicevo qualche tempo fa che mi tatuerei (in piccolo ) la sigla GTA, nel font tipico dell'Alfa. Perch&egrave; a quel mondo e a quei suoni sono legato da un filo ininterrotto che non so spiegare. Avevo un'idea Alfa Romeo di cui GTA era semplicemente il massimo. Sono cose che hanno a che fare con l'anima, credo. Un misto di aromi e sensazioni piccole e grandi che ti legano a un ideale di piacere e si radicano l&igrave;. Pap&agrave; era il mio supereroe. Sapevo che aveva corso con la Freccia d'Oro di famiglia (era la dotazione del nonno Luigi quando era vicepresidente di Alfa Romeo) restituendola spesso acciaccata alle mani di suo padre che la utilizzava come auto di rappresentanza. Immaginatevi oggi l'auto del vicepresidente che di nascosto va a correre nel weekend tra le mani del figlio in qualche gara di club per tornare il luned&igrave; a scarrozzare ospiti e autorit&agrave;. A casa di nonna c'era una cucina "economica" a quattro fuochi con il forno marchiata Alfa Romeo, un prodotto del dopoguerra che per l'azienda significava resistenza in attesa del rilancio.  TRA ALFA E... RELIGIONE L'ho avuta sempre dentro e intorno insomma. Persino nelle preghiere in qualche modo. La mia famiglia &egrave; devota di Don Carlo Gnocchi, amico del nonno e oggi Santo, al cui istituto vennero devoluti i soldi ricavati con la trasvolata dell'Angelo dei Bimbi. L'aereo, un Sai Ambrosini 1001 Grifo, pilotato da Bonzi e Lualdi, motorizzato con un Alfa Romeo Ter da 150 cavalli scarsi, attravers&ograve; l'oceano e il continente sudamericano raccogliendo denaro per i "mutilatini di Don Gnocchi". Poi precipit&ograve;, in Argentina, ma questa &egrave; un'altra storia che non esclude il fatto che nel mondo non ci sono molte case automobilistiche che possono permettersi di raccontare di aver dato una consistente mano a un santo! Il nonno fece avere al Cardinale Montini, che poi divenne Papa Paolo VI, una bella Millenove nera. Sulle prime il cardinale parve intenzionato a restituirla perch&egrave; gli pareva un dono troppo prestigioso per un prelato che doveva predicare la virt&ugrave; di una vita sobria e distante dall'effimero. Ma poi fin&igrave; per usarla. Eccome se la us&ograve;. ALFA ROMEO, CHE PASSIONE Le Alfa ho continuato a consumarle con il cuore e con i sensi. Le Formula 1 progettate dall'Ingegner Chiti, le 33 guidate da de Adamich e Merzario, i capolavori di Zagato, e poi la 155 di Fabrizio Piedone Giovanardi, le auto della polizia e dei carabinieri e i loro inseguimenti nei film poliziotteschi e nella realt&agrave;. &Egrave; Alfa Romeo l'entit&agrave; da cui cominci&ograve; la sua ascesa di costruttore Enzo Ferrari, che per Alfa lavor&ograve; dal reparto corse fino ad imparare a costruirsi da solo una storia leggendaria come quella che conoscete. E dall'Anonima Lombarda Fabbrica Automobili (A.L.F.A.) dell'Ingegner Romeo eccoci qua, oggi, 110 anni dopo, a contemplare Giulia e Stelvio in tutte le loro versioni come se il sole fosse tornato a sorgere. Alfa Romeo era Milano, la mia citt&agrave;, come Lancia e Fiat erano Torino. La vivevamo cos&igrave;, persino con campanilismo, finch&egrave; il marketing ha fatto del fascino per il brand un fenomeno mondiale. La gamma Alfa Romeo: consulta il listino completo di Auto! Oggi guido uno Stelvio Veloce, dove ritrovo alla grande ci&ograve; che per un po' mi era mancato di quella storia che mi ha segnato cos&igrave; nel profondo negli anni pi&ugrave; belli della mia vita. E, occasionalmente, vado ad Arese, Museo Alfa, fermandomi come quando ero bambino davanti ai prototipi Carabo, Iguana e 33 Speciale Pinifarina (gialla), inebetito da una bellezza che non sente il tempo, ma di cui immagino il rumore che vorrei fosse per sempre la colonna sonora della mia vita.  TI VOGLIO BENE Buon compleanno Alfa Romeo mia. A un'azienda &egrave; un po' difficile dirlo e si rischia di passare per patetici, ma io, cara Alfa, ti voglio bene per davvero. Nella buona e nella cattiva sorte. Quando mi hai dato la gioia e quando mi hai fatto incazzare. Con l'amore si fa cos&igrave;. La leggenda Alfa Romeo vi aspetta anche sul numero di Auto in edicola o in versione digitale (qui).       

La storia di un rapporto da appassionato ma anche familiare con il marchio del Biscione, nella buona e cattiva sorte

Buon compleanno Alfa Romeo... mia

        &Egrave; uno dei modelli pi&ugrave; rari della storia recente del Biscione, nonch&eacute; uno di quelli che passa meno inosservato. Ma l&rsquo;esclusivit&agrave; non &egrave; bastata a salvare una delle dieci Stelvio Alfa Romeo Racing prodotte, l&rsquo;unica a essere rimasta in Italia. Il furto &egrave; avvenuto pochi giorni fa in una concessionaria in provincia di Reggio Emilia, e ad oggi la vettura non &egrave; ancora stata ritrovata. Alfa Romeo: il nuovo SUV potrebbe chiamarsi Milano Suv da collezione L&rsquo;auto &egrave; stata rubata gioved&igrave; 9 luglio, probabilmente su commissione. Il furto &egrave; infatti avvenuto con un preciso intento, e i ladri non hanno toccato le altre auto presenti nel salone. I malviventi hanno rotto la vetrina dello showroom a Pieve Modolena e hanno spostato due vetture prima di mettere le mani sulla Stelvio Alfa Romeo Racing. Gli uomini si sono poi dilehuati senza lasciare traccia, portando con s&eacute; una vettura rarissima con un valore di oltre 150.000 euro.  L&rsquo;auto apparteneva alla concessionaria Autostile, che la utilizzava per i clienti pi&ugrave; esigenti e facoltosi. Presentata a Ginevra 2019 insieme alla sorella Giulia e ai piloti Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi, la Stelvio Alfa Romeo Racing rappresenta l&rsquo;omaggio del Biscione al suo team di Formula 1. La vettura di base &egrave; una Stelvio Quadrifoglio rivista dagli ingegneri dell&rsquo;Alfa e da quelli della Sauber Engineering. Pi&ugrave; leggera di 28 kg rispetto alla Quadrifoglio standard, eroga 10 cavalli in pi&ugrave; (per un totale di 520), e offre un&rsquo;aerodinamica rivista e scarichi modificati by Akrapovic. Oltre a una livrea bianca e rossa presa in prestito dalle monoposto del team di F1 Alfa Romeo Racing. Insomma, non una vettura che passa inosservata, vista anche la produzione limitatissima di queste versioni corsaiole: appena 10 esemplari per la Giulia e altrettanti per la Stelvio. Ciononostante, le probabilit&agrave; di ritrovare il Suv rubato sono al momento molto ridotte. Alfa Romeo Montreal 2021, un teaser speciale che &egrave; piaciuto anche a Busse       

L'esclusivo Suv del Biscione &egrave; stato sottratto da una concessionaria FCA in provincia di Reggio Emilia

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