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Auto nostalgia: Ford Focus RS, fast & furious

Nel 2009 ci siamo messi al volante della Focus più potente dell'epoca, la folle RS da 305 cavalli e dotata della sola trazione anteriore: ecco la nostra prova nostalgia

17 nov 2022 (Aggiornato alle 16:20)

Sviluppata intensamente lungo le curve del Nurburgring, dove peraltro pressoché tutte le sportive di rango trovano le radici del proprio DNA dinamico, la Focus RS si rivela una sportiva capace in primo luogo di soddisfare in pieno la missione numero uno: offrire un rendimento impressionante nella guida sportiva e impegnata. Se è vero che in pista – condizione particolare, dove lo stress imposto ai pneumatici tocca il vertice – la vettura paga qualcosa per via di un sottosterzo avvertibile, su strada la situazione è di tutt’altra portata; qui il lavoro delle coperture è meno gravoso e l’auto mette in mostra una direzionalità che non viene mai meno. Dunque avantreno rapido e preciso nell’inserire, giusto richiedendo quel quarto di giro in più sul volante quando proprio si forza l’ingresso curva con cattiveria; a seguire, uno scorrimento esemplare, con il differenziale autobloccante che “tira” con vigore il muso verso l’interno permettendo di sfruttare senza incertezze la carreggiata.

Il retrotreno segue fedelmente, mostrando aderenza elevata insieme a una buona neutralità; i più smaliziati (e capaci) troveranno qualche accenno di sovrasterzo in rilascio con gomme piuttosto fredde, che però scompare a temperatura d’esercizio. L’ESP c’è, ma non si sente praticamente mai: si può evitare di staccarlo senza nulla perdere. I movimenti del corpo vettura sono avvertibili, ma ridotti; l’assetto è rigido e sportivo, ma specialmente in estensione gli ammortizzatori lasciano campo a una certa escursione che, se da un lato può lasciare il desiderio di qualcosa di più estremo, dall’altro si rivela un toccasana quando si affronta lo sconnesso e ci si trova al volante di una vettura discretamente “incassatrice”.

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Focus RS, il 2,5 litri è poderoso

In questo contesto s’inserisce il protagonista della “erreesse”, ovvero il poderoso cinque cilindri turbo 2.5. Propulsore che vanta un funzionamento impeccabile quanto versatile: gira rotondo e docile ed è reattivo anche al minimo, con le marce alte, per poi cambiare voce e trasformarsi via via in un’unità di gran carattere. La notevole elasticità ai regimi intermedi permette già così cambi di velocità sorprendenti, accompagnanti dall’inebriante “sciuff” di scarico della sovrappressione (tonalità di scarico e resa acustica della sovralimentazione sono stati oggetto di particolare sviluppo) che rende davvero l’atmosfera racing; dai 4.500-5.000 giri in su, invece, c’è spazio solo per un rombo possente e vagamente metallico, che accompagna un’evidente accelerazione del regime nel salire fino al limitatore, sin quasi un po’ brutale: un autentico sogno, che proietta letteralmente la RS in avanti qualsiasi sia la marcia inserita.

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