        L&rsquo;elettrico incalza, ma le auto a carburante fossile in circolazione saranno la stragrande maggioranza, anche in Europa, per ancora molti anni. A questo proposito, Shell, Bosch e Volkswagen hanno presentato Blue Gasoline, una benzina realizzata con una miscela, il cui 33% &egrave; composta&nbsp;da fonti rinnovabili (prodotti sintetici e da biomasse) che permette di ridurre le emissioni di CO2 del 20%.&nbsp; Il progetto &egrave; parallelo a quello realizzato con nel 2018. Adatta soprattutto alle PHEV Si tratta di un carburante compatibile con il classico standard EN228/E10, ovvero per le auto omologate per la benzina super a 95 ottani. Rispetto alla quale Blue Gasoline risulta pi&ugrave; stabile alle variazioni termiche, ovvero pi&ugrave; adatta a stare anche molto tempo nel serbatoio, come pu&ograve; accadere nel caso di auto a benzina ibride plug-in. Shell immetter&agrave; sulla rete tedesca Blue Gasoline entro il 2021, a un prezzo simile a quello della V-Power, mentre Bosch la usa gi&agrave; internamente. &nbsp;       

Ottenuta per un terzo da fonti sintetiche, sar&agrave; in commercio in Germania entro il 2021

Blue Gasoline, -20% di emissioni per il carburante di Shell, Bosch e VW

        La Volkswagen Golf GTI compie 45 anni. In occasione del lancio della versione celebrativa di questo anniversario, la GTI Clubsport 45, ripercorriamo la lunga storia delle Golf che hanno sfoggiato questa iconica sigla: vetture grintose ma non solo, veloci ma anche versatili, adatte tanto all'uso quotidiano quanto a quello sportivo. Nel corso di quasi mezzo secolo e otto generazioni (e innumerevoli evoluzioni, versioni celebrative ed edizioni speciali) sono state vendute oltre due milioni di Golf GTI (come ne abbiamo parlato qui), e il successo di questa famiglia di vetture non sembra destinato a esaurirsi entro breve. Un successo nato quasi per caso e che, all'inizio di questa epopea, nessuno si aspettava. Volkswagen Golf GTI, arrivano in Italia la Clubsport 45 e la manuale  Volkswagen Golf GTI: com'&egrave; nata Reduce dai grossi investimenti fatti nel '74 per il lancio della Golf standard, l'azienda &egrave; infatti scettica sull'opportunit&agrave; di produrre una versione sportiva della neonata hatchback. Determinante, per la nascita della prima GTI, &egrave; Anton Konrad, allora responsabile della comunicazione di Volkswagen, convinto che una vettura sportiva su base Golf sarebbe piaciuta ai clienti del Marchio. Il progetto nasce inizialmente in maniera quasi clandestina, grazie ad alcuni esperti e ingegneri della Casa tedesca che lavorano all'idea a casa di Konrad, fuori dall'orario di lavoro. Una volta definito, il progetto viene presentato ai vertici dell'azienda, che decidono di approvarlo. A convincerli &egrave; l'aspetto non troppo estremo della GTI, la sua immutata versatilit&agrave; e il basso costo del modello sportivo, grazie alle componenti condivise in gran parte con la Golf standard. &Egrave; il 1976 quando entra ufficialmente in produzione la prima GTI, dotata di un motore 4 cilindri a benzina da 1,6 litri, preso in prestito dall'Audi 80 e capace di ben 110 cavalli. Presentata l'anno prima al Salone di Francoforte, &egrave; destinata a essere realizzata in una piccola produzione. Sono solo 5mila le unit&agrave; previste, che per&ograve; vengono ordinate tutte nell'arco di due mesi. Un successo inaspettato che stupisce gli stessi vertici della Casa tedesca, fino ad allora incerti sulla bont&agrave; dell'operazione GTI. Le mitiche sportive anni '80-'90, belle e dannate I numeri della hot hatch Sull'onda del successo della prima GTI, la Casa decide di proporre una versione analoga anche sulla seconda serie della Golf. Nata in maniera decisamente meno travagliata rispetto a quella della precedente generazione, la GTI Mk2 viene lanciata nel 1984, e pu&ograve; contare su un motore sempre a benzina con 4 cilindri (marchio di fabbrica della Golf sportiva) ma di 1,8 litri e con 112 cavalli. Tuttavia, nel corso della vita del modello, l'auto viene declinata in diverse versioni con livelli di potenza da 107 cavalli fino ai 136 della 16 valvole, per arrivare ai 160 della GTI G60 e della Rallye. La GTI da 160 cavalli, con i suoi 216 km/h di velocit&agrave; massima, diventa la Golf pi&ugrave; veloce di sempre. Diventata ormai un classico, la GTI &egrave; presente anche sulla terza serie della Golf. Anche stavolta la Casa opta per un aumento di cilindrata, che sale cos&igrave; a 2 litri con il modello presentato nel 1991. E, analogamente alla generazione degli anni '80, anche la GTI Mk3 viene proposta in livelli di potenza diversi: 116 cavalli per la 2 litri standard, 150 per la 16 valvole, che riusce ad accelerare da 0 a 100 in meno di 9 secondi. Tuttavia, per fronteggiare rivali sempre pi&ugrave; veloci e sportive come la Ford Escort, Volkswagen decide di realizzare anche due versioni V6 della Golf terza serie, con potenze fino ai 190 cavalli. La GTI da allora non sarebbe stata pi&ugrave; la versione top di gamma della Golf, bens&igrave; quella che meglio sapeva coniugare la sportivit&agrave; all'uso quotidiano e confortevole della vettura. Dopo aver festeggiato, nel 1996, il ventesimo compleanno della GTI lanciando la Golf Mk3 GTI &ldquo;20 years&rdquo;, l'anno successivo &egrave; immessa sul mercato la quarta generazione della hatchaback tedesca. La versione GTI stavolta si affida a un motore turbobenzina da 1,8 litri e 150 cavalli, che si caratterizza per l'insolita architettura con 5 valvole per cilindro. Nel 2001, in occasione del venticinquesimo compleanno della prima Golf sportiva, la Casa di Wolfsburg lancia la versione speciale &ldquo;25 years&rdquo;, in cui la potenza del 1.8 turbo raggiungeva i 180 cavalli. Anche in questo modello la GTI viene affiancata a diverse varianti a 6 cilindri, che erogavano fino a 240 cv. Volkswagen Golf R32: quando la GTI era poco Volkswagen Golf GTI, quali sono le ultime generazioni Cresciuta nelle dimensioni e nel peso, la quinta generazione della Golf GTI si rivela nel 2004 e segna il ritorno al motore di 2 litri di cilindrata. La potenza sale a 200 cavalli (con ben 280 Nm di coppia massima) e le prestazioni migliorano di conseguenza: 7,2 secondi per accelerare da 0 a 100 e 235 km/h di velocit&agrave; massima. Nel 2006 &egrave; la volta della &ldquo;Edition 30&rdquo;, che celebra il trentennale del modello e porta la potenza a quota 230 cv, molto vicina alla potenza e alle prestazioni della R32 con 6 cilindri. Quello stesso anno viene poi svelata la folle concept car GTI W12 650. Equipaggiata con un enorme motore a 12 cilindri disposti a W, trazione posteriore, accelerazione di 3,7 secondi per lo zerocento e oltre 300 km/h di velocit&agrave; di punta, resta un esemplare unico, capace tuttavia di mostrare quello che una semplice Golf GTI era in grado di diventare. Alla Golf GTI di sesta generazione vengono tolti i veli nel 2009. Evoluzione senza troppi stravolgimenti rispetto alla Mk5, la nuova sportiva resta fedele al motore da 2 litri, la cui potenza cresce fino a 211 cavalli. E, nel solco di una lunga tradizione di serie speciali dedicate agli anniversari del modello, nel 2011 viene lanciata la GTI Edition 35, che registra un aumento di potenza fino a 235 cv. Nel frattempo la Casa decide di fare a meno della versione a 6 cilindri, dotando la Golf R dello stesso 2 litri della GTI, sebbene in versione pi&ugrave; spinta. La settima GTI fa il suo debutto nel 2013, e viene declinata sin dall'inizio in due versioni: standard da 220 cavalli e Performance da 230. Quest'ultima nel 2017 viene portata a quota 245 cv, ma il percorso della Mk7 non si ferma l&igrave;: la Casa decide infatti di puntare ancora di pi&ugrave; sulla sua iconica sportiva lanciando l'inedita GTI Clubsport, il cui 2 litri a benzina arriva a erogare 290 e 310 cavalli (nella versione Clubsport S), superando addirittura la potenza della Golf R. Nuova Volkswagen Golf GTI Clubsport, elettronica a misura di Nurburgring Qual &egrave; quella attuale L'attuale generazione della Golf GTI, l'ottava, &egrave; a listino dal 2020 e conta sul classico 4 cilindri 2 litri, rivisto in osservanza alle sempre pi&ugrave; stringenti norme anti inquinamento e potenziato fino a quota 245 cavalli. E quest'anno, in occasione del nuovo anniversario della prima GTI del 1976, non &egrave; mancata una nuova versione celebrativa: la Clubsport 45, che sviluppa il concetto di Golf sportiva per tutti i giorni al suo massimo, con equipaggiamenti tecnologici di ultima generazione e 300 cavalli di potenza (con 400 Nm di coppia). Frutto di una lunghissima esperienza maturata in quasi mezzo secolo di Golf GTI, la nuova Clubsport sfoggia prestazioni lontanissime da quelle della prima generazione, eppure mantenendone intatto lo spirito. Come la prima GTI di Anton Konrad, infatti, anche le attuali Golf sportive restano fedeli al concetto iniziale di vettura efficace tanto nell'uso quotidiano quanto in quello sportivo. Tante le versioni che hanno affiancato la GTI: dalla GTD dotata di motore a gasolio, alla GTE con alimentazione ibrida. Fino alle future GTX che caratterizzeranno i modelli sportivi completamente elettrici di Volkswagen. Cambiamenti tecnologici che non hanno scalfito lo spirito della Golf GTI, che continua a essere apprezzatissima in tutto il mondo, proprio come quella prima nata in un salotto fuori dall'orario di lavoro, solo grazie alla passione dei suoi creatori.        

Dal 1976 a oggi sono state realizzate 8 generazioni e oltre 2 milioni di esemplari della Volkswagen Golf GTI: ecco la sua storia

Volkswagen Golf GTI, la sportiva per tutti i giorni compie 45 anni

        Volkswagen lancia due nuove versioni della Golf GTI, per rendere la sua compatta sportiva ideale per qualsiasi esigenza e per ogni tipo di gusto da parte della clientela. In occasione del 45&deg; anniversario della prima Golf GTI, presentata nel 1976, la Casa tedesca ha lanciato l'inedita versione Clubsport 45. Che, oltre a prestazioni inferiori solo alla Golf R, offre un pacchetto di contenuti specifici per esaltare la sportivit&agrave; della vettura. &Egrave; ora disponibile, inoltre, la versione con il cambio manuale della GTI &ldquo;standard&rdquo;, pensata per gli amanti della guida pi&ugrave; tradizionale e con tutti i pregi della Golf sportiva. Volkswagen Polo restyling, la piccola Golf  Una storia di successo Era il 1976 quando Volkswagen present&ograve; la prima Golf GTI. Equipaggiata con il motore 1,6 litri da 110 cavalli preso in prestito dall'Audi 80, era prevista inizialmente come una piccola produzione. Ma il successo che riscosse fu superiore a ogni attesa e Volkswagen da allora non smise mai di proporre versioni sportive della propria compatta. Oggi la potenza e le prestazioni della Golf GTI sono di gran lunga superiori rispetto alla capostipite, e anche l'offerta si &egrave; ampliata per far fronte a una clientela con diverse esigenze. Per coloro che amano la guida pi&ugrave; tradizionale, la Casa tedesca ha lanciato la versione con il cambio manuale della Golf GTI di ottava generazione. Dotata di una trasmissione a sei rapporti abbinata al motore 2 litri da 245 cavalli, la GTI manuale &egrave; da ora ordinabile in Italia al prezzo di 39.450 euro. Le specifiche tecniche, sottolinea Volkswagen, sono del tutto identiche a quelle della versione dotata del doppia frizione DSG a 7 marce. Analoghi anche gli equipaggiamenti. Volskwagen Multivan, pi&ugrave; spazio con il cambio DSG a impulsi elettrici Edizione speciale Per celebrare i 45 anni della prima GTI, il Marchio tedesco ha poi deciso di lanciare una versione speciale, denominata GTI Clubsport 45. Questa variante &egrave; dotata del motore 2 litri a benzina della GTI, ma portato a 300 cavalli di potenza (55 in pi&ugrave; della GTI standard) e 400 Nm di coppia. Quanto basta a sfoggiare prestazioni da vera sportiva, riassunte nei 5,6 secondi necessari per accelerare da 0 a 100 km/h e nella velocit&agrave; massima di 270 km/h. Il cambio &egrave; in questo caso il 7 marce DSG con doppia frizione. A distinguere questa Clubsport 45 c'&egrave; poi un equipaggiamento speciale, che include tra l'altro prese d'aria maggiorate, un nuovo alettone pensato per ottimizzare i flussi d'aria e un inedito impianto di scarico firmato Akrapovi?. La 45 prevede inoltre di serie il pacchetto Race, con cerchi in lega da 19&rdquo; in nero lucido con inserto rosso (omaggio alla tradizionale mascherina delle Golf GTI) e la rimozione del limitatore della velocit&agrave; massima che consente di raggiungere la top speed di 270 orari. Al top gli equipaggiamenti tecnologici, che comprendono tra l'altro i fari anteriori IQ.Light Led Matrix con finitura rossa, e i sedili Premium Sport. Contraddistinta dai loghi &ldquo;45&rdquo; presenti all'interno e all'esterno della vettura, questa Clubsport speciale ha un listino che parte da 51.900 euro. Volkswagen Arteon R 2021 e Shooting Brake, arrivano i cavalli       

In occasione dei 45 anni dal lancio della prima Golf GTI, Volkswagen introduce sul mercato due nuove versioni della compatta sportiva

Volkswagen Golf GTI, arrivano in Italia la Clubsport 45 e la manuale

        Per una gamma Volkswagen ID.4 che si completa, con la presentazione della GTX a due motori e trazione quattro ruote motrici, c'&egrave; una Volkswagen ID.5 che inizia a rivelarsi.&nbsp;  Design Lo fa ancora con le mascherature dei progetti in fase di sviluppo, sebbene nascondano davvero nulla del design. L'idea del suv-coup&eacute;, concetto stilistico per i puristi considerato quasi un anatema dall'accostamento di due carrozzerie cos&igrave; distanti, ha una lettura un po' diversa dal solito. Sar&agrave; per la presenza dello spoiler separato dal portellone, ma il dettaglio &egrave; in grado di dare un'altra visione al suv dalla coda rastremata. Insieme alle rotondit&agrave; sui passaruota posteriori, sembra quasi essere una fastback rialzata.&nbsp; Dimensioni Della ID.4 avr&agrave; per intero la tecnica e la tecnologia, l'architettura MEB (guarda il test di Skoda Enyaq), e le soluzioni di batteria e motore elettrico, fino agli Adas e i servizi connessi. E' nel design - e prevedibilmente nella capacit&agrave; di carico disponibile nel bagagliaio - l'elemento distintivo tra i due modelli. Bagagliaio che su ID.4 raggiunge i 543 litri, su una lunghezza del suv di 4,58 metri&nbsp; Anche Volkswagen ID.5 sar&agrave; GTX, prestazioni superiori con doppio motore elettrico.       

La riscrittura stilistica del posteriore &egrave; l'elemento che differenzia i due suv di segmento C. Anche ID.5 proporr&agrave; una versione GTX. Le prime immagini ufficiali dei muletti presentate a margine del debutto di ID.4 GTX

Volkswagen ID.5, il volto dinamico di ID.4

        Cambier&agrave; in molti aspetti, per diventare un progetto molto pi&ugrave; "automobilistico", il Volkswagen Multivan T7 2021. Dalla divisione veicoli commerciali si introducono i cambiamenti pi&ugrave; significativi, come l'adozione di un cambio doppia frizione - di serie - dotato di comando a impulsi elettrici. Lo shift-by-wire ha esordito su nuova Golf 8 (leggi com'&egrave; andata nel test su strada) e permette di liberare lo spazio solitamente occupato dalla leva del cambio. Il selettore, su nuovo Multivan 2021, verr&agrave; posizionato nella parte alta della plancia, tra volante e lo schermo dell'infotainment da 10 pollici, altra importante innovazione che porter&agrave; con s&eacute; tutta l'architettura MIB pi&ugrave; avanzata. Tra le possibilit&agrave; offerte per la prima volta sulla navetta, una vera visione a 360 gradi intorno al van, utile soprattutto nelle fasi di parcheggio.  Sedili singoli Riposizionare la leva del cambio a impulsi elettrici ha consentito anche il miglioramento della separazione tra i sedili anteriori, rendendo pi&ugrave; agevole muoversi tra prima e seconda fila, a meno che non si preferisca utilizzare i tavolini multifunzione posteriori per creare una console e piano d'appoggio tra i sedili anteriori. Tutte le versioni di Volkswagen Multivan avranno sedili singoli, non ci saranno pi&ugrave; le opzioni con panca unica. Sedili singoli, asportabili e mobili nell'elemento centrale della seconda fila, dove le sedute sono pi&ugrave; leggere come per la terza fila.&nbsp;       

Gli interni della navetta cambiano profondamente, a partire dalla presenza di sedili singoli su tutte le file. L'introduzione del cambio shift by wire, inoltre, aumenta lo spazio libero tra sedili anteriori e facilit&agrave; il passaggio in seconda fila

Volskwagen Multivan, più spazio con il cambio DSG a impulsi elettrici

        Il rinnovamento della Polo ci era stato anticipato con un teaser, da l&igrave; avevamo intuito che lo stile si sarebbe mosso in una direzione che richiama la Golf e cos&igrave; &egrave; stato. Ma, quando la vettura &egrave; stata svelata, ci siamo resi conto che non si &egrave; certo trattato di un lavoro di "cosmesi", come spesso accade per i restyling. Ad esempio, la lunghezza &egrave; s&igrave; rimasta invariata a 4,05 metri, come pure la larghezza di 1,75 e l'altezza di 1,44, ma la vettura nella vista laterale mostra uno slancio maggiore, ci&ograve; &egrave; dovuto agli sbalzi ridotti in seguito a un aumento del passo che sale a 2,564 metri da 2,469. Sempre in tema di look che ha riflessi sui contenuti tecnici, va ricordato che in un frontale ampiamente rivisto, abbiamo un'esile fascia luminosa a LED che fa da collegamento tra i nuovi gruppi ottici a LED, di serie su tutta la gamma, che a richiesta possono essere anche con tecnologia a matrice di LED. L'evoluzione stilistica ha riguardato, ovviamente, anche la parte posteriore che richiama anch'essa la Golf.  Interni hi-tech gi&agrave; dall'entry-level Nella ridefinizione della gamma, che prevede, oltre alla versione di accesso, Life, Style, ed R-Line, si nota che l'innalzamento dei contenuti ha fornito una buona dotazione gi&agrave; all'entry level che dispone, ad esempio, di digital cockpit da 8" e infotainment con monitor da 6,5". Mentre, salendo nella gamma troviamo: il digital cockpit da 10"25, l'infotainment, basato sul software MIB3, con il monitor da 8", con compatibilit&agrave; Appla Car Play e Android Auto. Assistenza alla guida di classe superiore L'evoluzione dei contenuti tecnici ha portato a proporre, a richiesta, pacchetti come il Travel Assist che offre, tra l'altro, cruise control predittivo e adattivo, il mantenimento attivo della corsia e la frenata d'emergenza. La Polo garantisce cos&igrave; un'assistenza alla guida di livello 2, fatto inusuale per una vettura di questo segmento. Motori, stop al diesel, avanti col metano, in arrivo la GTI Escono dal listino i propulsori a gasolio, mentre si continua a puntare sull'alimentazione a gas naturale, sono state inoltre escluse forme di elettrificazione, incluso il semplice mild-hybrid. Cos&igrave; l'offerta motoristica per il lancio prevede il tre cilindri di 1.0 litro con potenze di 80 cv (aspirato) , 95 e 110, questi ultimi turbo. Il cambio DSG a doppia frizione con 7 rapporti &egrave; disponibile come optional per la 95 cv, mentre &egrave; di serie sulla 110. Abbiamo inoltre la TGI, alimentata a metano, che dispone di una potenza di 90 cv. In una fase successiva, arriver&agrave; una GTI con circa 200 cv. Attesa a settembre con un listino aggressivo Per vedere le prime consegne si dovr&agrave; attendere la fine dell'estate, in stand-by &egrave; anche il listino ufficiale. Va per&ograve; detto che, dal tono con cui nella conferenza di presentazione &egrave; stato sottolineato che il prezzo di partenza in Germania sar&agrave; di 16.000 euro, c'&egrave; da aspettarsi un listino... aggressivo, specie se si pensa che l'attuale gamma ha un'entry level proposta a 18.250 euro.       

La versione aggiornata dell'ultima generazione della tedesca, si ispira alla sorella maggiore oltre ad arricchirsi di ADAS di livello 2. I diesel spariscono dal listino

Volkswagen Polo restyling, la piccola Golf

Il conto alla rovescia segna &quot;meno 3&quot;, come i giorni che mancano alla presentazione di Volkswagen Polo restyling 2021. Dopo aver accolto il rinnovamento della cugina Seat Ibiza, tocca alla Polo. Medesimo segmento, medesima architettura e tecnica, sull&#39;utilitaria di Wolfsburg si conteranno grandi rivisitazioni stilistiche all&#39;esterno.  Un teaser conferma le anticipazioni avute durante la fase di sviluppo e presenta un frontale radicalmente diverso nel disegno dei fari e della calandra.  Design  Le luci diurne a led si estendono sulla calandra per creare un profilo luminoso, proprio come fa Golf 8, alla quale &egrave; ispirata la soluzione stilistica. Sono diverse anche le forme dei proiettori, con una porzione interna con spigoli vivi e un raddoppio di led diurni alle estremit&agrave;. Anche i fari full led adottano elementi modificati.  Altrettante novit&agrave; scopriremo in coda, dove i fari si estendono a sviluppo orizzontale e con&nbsp; una sorta di scalino, improntati ancora alle scelte di Golf 8.&nbsp;  Infotainment  Viste le innovazioni introdotte da Seat sulla Ibiza 2021, &egrave; lecito attendersi un infotainment con schermo da 9,2 pollici, oltre alla specifica da 8,2 pollici.&nbsp;  Resta un interrogativo legato all&#39;offerta di motorizzazioni, cio&egrave; se Volkswagen Polo 2021 conter&agrave; tra le proprie unit&agrave; i turbo benzina eTSI mild hybrid, accanto alle soluzioni finora sul mercato, da 95 e 110 cavalli.  Il prezzo di Volkswagen Polo attualmente in vendita parte da 18.250 euro. 

Profonde modifiche in arrivo sull&#39;utilitaria, che si ispira alla Golf nel disegno dei fari - anche posteriori - ed &egrave; attesa a un miglioramento dell&#39;offerta di infotainment a bordo. Motori mild hybrid per lei o resteranno i TSI attualmente a listino?

Volkswagen Polo, restyling 2021, cambia stile e non solo

Se c&rsquo;&egrave; una categoria di auto che negli ultimi anni sta letteralmente spopolando &egrave; sicuramente quella dei SUV compatti: vetture rialzate, spaziose e che spesso relegano le loro velleit&agrave; fuoristradistiche giusto a qualche dettaglio in plastica nera opaca. Per cavalcare questo trend, dopo la berlina ID.3 (qui la nostra prova), Volkswagen ha deciso di ampliare la propria offerta in fatto di vetture 100% elettriche presentando la ID.4, nuovo suv 100% elettrico della casa tedesca.    Prime impressioni vista dal vivo  Bombata, tondeggiante e muscolosa, la ID.4 prende gli stilemi introdotti con la pi&ugrave; piccola ID.3 e li amplifica. Il frontale, massiccio e pulito (sono quasi completamente assenti prese d&rsquo;aria e &ldquo;buchi&rdquo; nella carrozzeria) e dominato da un piccolo cofano piatto, anticipa un corpo vettura muscoloso ma sapientemente snellito da nervature ed accostamenti cromatici (come il fascione in basso nero opaco o il tetto di colore diverso rispetto alla carrozzeria) piuttosto azzeccati. Basta davvero uno sguardo anche distratto per rendersi conto che la ID.4. &egrave; una vettura che vuole guardare al futuro staccandosi decisamente dalle classiche auto con motore a combustione interna: le maniglie a filo, i giochi di luce dei gruppi ottici full Led sia davanti che dietro, le ampie superfici vetrate e infine i grandi cerchi da 21&rdquo; pollici con gomme ribassate (/45 davanti, /40 dietro) sono tutti dettagli che contribuiscono a far sembrare la ID.4 uscita da Blade Runner. L&rsquo;approccio tecnologico prosegue all&rsquo;interno della vettura, nella quale &egrave; possibile ritrovare quanto gi&agrave; visto sulla ID.3: il cruscotto &egrave; dominato da due schermi digitali e quasi tutti i pulsanti classici sono spariti (sono rimasti giusto quelli per abbassare i finestrini) relegando tutto il resto a una serie di pulsanti a sfioramento di sicuro impatto scenico ma, alla fine dei conti, meno comodi di quanto si possa pensare. A partire da quelli presenti sulle razze del volante fino a quelli sulla console centrale, questi pulsanti sono spesso iper reattivi nell&rsquo;attivarsi quando li si sfiora per sbaglio quanto legnosi quando invece li si vuole azionare di proposito, magari dopo aver distolto lo sguardo dalla strada per essere sicuri di cosa si stia toccando. Il voler forzare l&rsquo;idea di tecnologia da parte di Volkswagen ha reso l&rsquo;abitacolo della ID.4 sicuramente di impatto ma bisognoso di un po&rsquo; di abitudine per poter essere padroneggiato in scioltezza e senza distrazioni.  La scheda tecnica  Basata sulla stessa piattaforma MEB della ID.3, la nuova ID.4 ne &egrave; quindi una versione maggiorata, tanto nelle dimensioni esterne quanto in quelle interne. Nonostante sia poco pi&ugrave; lunga di una Tiguan (+7cm) e larga quasi uguale (+2cm), la ID.4 sfrutta l&rsquo;architettura elettrica per ottenere un abitacolo piacevolmente minimale e arioso, le cui dimensioni sono paragonabili a quelle di una VW Touareg (il bagagliaio ha una capacit&agrave; di ben 543 litri, sufficienti per quattro adulti). L&rsquo;abitacolo della ID.4 &egrave; confortevole e spazioso, un bell&rsquo;ambiente nel quale passare anche diverse ore di viaggio in totale comodit&agrave; e, soprattutto, in totale silenzio. Alla guida della ID.4 ci si trova infatti immersi in una nuova dimensione, opposta a quella a cui i petrolhead pi&ugrave; accaniti sono abituati e dominata dal silenzio e dal piacevole allungo senza interruzioni del motore elettrico, uno solo sull&rsquo;asse posteriore: la ID.4 infatti per il momento verr&agrave; offerta nella sola variante 2WD (motore e trazione sull&rsquo;asse posteriore) in due diversi step energetici, una entry level con batteria da 52 kWh e 170 cv e una, pi&ugrave; potente, con batteria da 77 kWh e motore da ben 204 cv. Solo pi&ugrave; avanti nel corso del 2021 a queste due prime versioni ne verranno affiancate altre pi&ugrave; potenti, tra cui una con due motori (uno per asse) e quattro ruote motrici. Da noi provata nella versione da 204 cv, la ID.4 mette in mostra un certo brio e, sebbene sia assente l&rsquo;effetto &ldquo;wow&rdquo; in accelerazione tipico di molte altre vetture elettriche, si fa rispettare, bucando i 100 km/h in poco pi&ugrave; di 8 secondi (8,5 dichiarati) ma purtroppo fermandosi a soli 160 km/h di velocit&agrave; massima, un vertice che si raggiunge ad ogni modo con molta facilit&agrave;. Comoda e dolce nella sua erogazione, la ID.4 &egrave; quindi una piacevole compagna di viaggio, grazie anche all&rsquo;ampia autonomia garantita dal suo pacco batterie: per la versione da 77 kWh si parla infatti di 668 km di autonomia nel ciclo urbano o di 520 km nel ciclo combinato (entrambi i dati sono calcolati secondo il ciclo WLTP) mentre per la versione da 52 kWh, questi dati vengono rispettivamente contratti a 472 km e 344 km (anche in questo caso secondo il ciclo WLTP). A questi dati di autonomia si aggiunge la possibilit&agrave; di caricare l&rsquo;auto sia in corrente alternata (fino a 11 kW) che in corrente continua (fino a 125 kW) ottenendo, in questo ultimo caso, ben 300 km di autonomia aggiuntiva in appena 30 minuti di ricarica.   Come va su strada  Provata da noi in lungo e in largo attorno alla bella cornice del Lago di Garda, la ID.4 ha messo in mostra consumi contenuti, ottenuti grazie ad un corpo vettura particolarmente efficiente dal punto di vista aerodinamico e ad un approccio tecnico che invoglia a guidare in maniera oculata (ad esempio in discesa si pu&ograve; attivare la modalit&agrave; B, che aumenta il freno motore e ricarica le batterie) e pacata. Nonostante infatti la grande prontezza del motore, il peso della vettura (siamo sui 2.100 kg) e l&rsquo;impianto frenante dal feeling non sportivo (davanti i freni sono a disco, dietro a tamburo) non invogliano a &ldquo;tirarci&rdquo; quanto piuttosto a farsi cullare da una vettura nata per &ldquo;coccolare&rdquo; i suoi occupanti con i numerosi sitemi di assistenza alla guida, la tanta luce che passa dalle ampie superfici vetrate, il piacevole impianto stereo con 6+1 altoparlanti e la costante sensazione di essere al volante di qualcosa di speciale e futuristico. A colpire, infine, &egrave; l&rsquo;incredibile raggio di sterzata della vettura: grazie alla assenza della meccanica fra le ruote anteriori, le ruote possono sterzare molto di pi&ugrave; di quanto potrebbero fare su un&rsquo;auto normale permettendo spazi di manovra anche solo impensabili con una vettura tradizionale.  Versioni e prezzi  Con prezzi che partono da 43.150&euro; per la ID.4 in versione &ldquo;base&rdquo; e denominata City (con batteria da 52kWh e 170 cv), si pu&ograve; arrivare fino ai 57.150 &euro; delle versioni pi&ugrave; ricche, denominate Tech e caratterizzate dal pacco batterie pi&ugrave; capiente e dal motore pi&ugrave; potente. A questi prezzi inoltre c&rsquo;&egrave; da sottrarre eventuali ecobonus (che possono superare i 10.000 euro in alcune situazioni particolari), cosa che di fatto rende la ID.4 competitiva specialmente nei confronti dei SUV compatti ancora dotati del classico motore termico. Infine nei concessionari &egrave; ancora possibile trovare alcune vetture appartenenti all&rsquo;edizione di lancio (denominata 1st e uguale a quella provata), particolarmente ricca e simile in tutto e per tutto a una top di gamma &ldquo;Tech&rdquo; ma dotata dei sedili sportivi anteriori e della pompa di calore, utile per riscaldare l&rsquo;abitacolo con una maggiore efficienza energetica. 

Il SUV elettrico tedesco, basato sulla piattafomra MEB, stupisce per consumi e agilit&agrave; grazie a un raggio di sterzata incredibile. Ecco come va su strada

Volkswagen ID.4, il SUV elettrico alla prova

        Pepe alle elettriche, il 28 aprile Volkswagen presenter&agrave; ID.4 GTX, la versione sportiva del suo Suv a batterie, che nella gamma sia afficher&agrave; alle termiche GTI e alle ibride ricaricabili GTE. AIl modello sar&agrave; a trazione integrale elettrica, ovvero con due motori. Soluzione gi&agrave; adottata da altri modelli del Gruppo, quali Audi Q4 50 e-tron appena presentata, da 299 cavalli, o Skoda Enyaq vRS che arriva a 306 cavalli.&nbsp; Anche le prestazioni dovrebbero essere simili: accelerazione da 0 a 100 km/h in 6.2 secondi e autonomia nell'ordine dei 460 chilometri dichiarati nel ciclo WLTP. ID.6 per la Cina VW ha presentato per il mercato cinese ID.6, sempre realizzata sulla piattaforma MEB, disponibi,e in due allestimenti: ID.6 X e ID.6 Crozz. La configurazione pu&ograve; essere anche a 6 o 7 posti.  Volkswagen Arteon R 2021 e Shooting Brake, arrivano i cavalli       

Il 28 aprile la versione pi&ugrave; dinamica: trazione integrale elettrica e potenza di circa 300 cavalli

VW ID.4 GTX, arriva la sportiva e in Cina ecco la ID.6

&Egrave; un completamento necessario, tanto dinamica &egrave; la linea di Volkswagen Arteon e Arteon Shooting Brake. Dalla presentazione dell&#39;autunno 2020 all&#39;introduzione sul mercato di Arteon R e Arteon Shooting Brake R, ovvero, lo stile supportato dalla tecnica.  Motore, trazione, impianto frenante, assetto, sono le aree centrali sulle quali in Volkswagen si &egrave; lavorato per assegnare alla grande coup&eacute; quattro porte e shooting brake (novit&agrave; introdotta con il restyling 2021) le massime prestazioni velocistiche.    Prestazioni  I numeri dicono di una velocit&agrave; massima di 270 km/h, un limite raggiungibile su richiesta, poich&eacute; le due Arteon R 2021 si presentano con il limitatore posto ai 250 orari. L&#39;accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 4&quot;9, merito dei cavalli del 2 litri turbo benzina e della trazione 4Motion permanente.&nbsp;  Del noto 2.0 TSI serve dire non solo dei 320 cavalli e 420 Nm, ma di accorgimenti come la valvola EGR raffreddata a liquido, la fasatura variabile e l&#39;alzata variabile lato scarico.&nbsp;  Trazione  Un&#39;unit&agrave; abbinata al cambio DSG 7 marce, trasmessa sulle quattro ruote con una ripartizione che pu&ograve; arrivare fino a un 50:50 tra i due assi. La coppia spostata al retrotreno quando necessario &egrave; sfruttata da un sistema torque vectoring R-Performance che arriva a trasmettere fino alla totalit&agrave; dei newtonmetro sulla ruota esterna. A beneficiarne sono, ovviamente, le capacit&agrave; di percorrenza e uscita curva.  Assetto  La sportivit&agrave; di Volkswagen Arteon R passa anche dall&#39;assetto con altezza ridotta di 20 millimetri e controllo elettronico DCC. Sono quattro le modalit&agrave; di guida selezionabili dall&#39;infotainment o dal selettore R al volante: Comfort, Sport, Race, Individual.&nbsp;  Specifico dei due modelli &egrave; l&#39;impianto frenante con dischi maggiorati (da 18 pollici davanti, 17 dietro) e pinze in alluminio, che diminuiscono le masse non sospese di 600 grammi.  Sfoglia il listino Volkswagen: tutti i modelli sul mercato  Detto delle gomme Pirelli sviluppate appositamente per Volkswagen R, le Arteon 2021 pi&ugrave; sportive si presentano con la colorazione Lapiz Blue, esclusiva, cerchi da 18, 19 o 20 pollici, interni sportivi con sedili rivestiti in ArtVelours, oppure la specifica con rivestimenti in pelle Nappa e poggiatesta integrati agli schienali. 

La versione pi&ugrave; sportiva ruota intorno al motore 2 litri e alla trazione 4Motion. Volkswagen Arteon R 2021 alza le prestazioni e accorda il design gi&agrave; convincente e dinamico

Volkswagen Arteon R 2021 e Shooting Brake, arrivano i cavalli

        Aspettando che arrivi Volkswagen ID. Buzz nella veste stradale nel 2022, reinterpretazione in chiave elettrica dello storico pulmino Bulli, Volkswagen lancer&agrave; quest'anno la settima generazione del Transporter. Con il T7 arriver&agrave; anche la declinazione Volkswagen Multivan, trasporto persone, anticipata da un teaser della divisione Volkswagen Veicoli Commerciali. Una proposta che far&agrave; come ormai da 35 anni a questa parte della versatilit&agrave; e modularit&agrave; degli interni il proprio punto di forza. Come cambia La novit&agrave; sar&agrave; nei contenuti "automobilistici", a partire dai sistemi di sicurezza attiva e assistenza alla guida per continuare con i servizi connessi e una qualit&agrave; percepita superiore rispetto al passato. Sceglie di presentarsi a tappe, partendo dal design del frontale, dove spicca la fascia a tutta larghezza con le luci a led e un anteriore particolarmente aggressivo per essere un MPV. Tra le novit&agrave; in arrivo a fine 2021, i motori diesel puliti, con duplice trattamento SCR, 2 litri e l'introduzione di una motorizzazione ibrida plug-in. Sfoglia il listino Volkswagen: tutti i modelli sul mercato Nella prima fase di commercializzazione rester&agrave; disponibile anche il progetto T6.1.       

Il progetto di MPV trasporto persone seguir&agrave; il lancio di T7 Transporter. Prime indicazioni sullo stile di un pulmino con motori diesel SCR e una versione ibrida plug-in

Volkswagen Multivan T7 presenta il design del frontale

        Non &egrave; un lancio di interesse europeo, poich&eacute; riservata al mercato cinese, dove verr&agrave; prodotta da FAW-Volkswagen, ma Volkswagen ID.6 X e ID.6 Cross segnano comunque un altro passo nel percorso della gamma di elettriche del marchio. Percorso che arriva alla proposta di grande suv 7 posti, differenziato tra la versione X e la Cross dal disegno della fascia frontale, calandra sempre con un elemento luminoso ma un diverso integrarsi con i fari.&nbsp;  Batteria Catl&nbsp; Gli ultimi teaser portano verso la presentazione del 17 aprile, Salone di Shanghai, dove scopriremo quanto i leak delle scorse settimane hanno rivelato, per design e tecnica. Il dato pi&ugrave; interessante &egrave; la disponibilit&agrave; di una batteria da 85 kWh, realizzata da Catl, che supera - se verr&agrave; confermata - la capacit&agrave; massima finora offerta da una Volkswagen ID, i 77 kWh disponibili tanto su ID.3 che ID.4. Dimensioni Saranno due suv, le ID.6, da 4.90 metri di lunghezza, per un'altezza di 168 centimetri e un passo da 2,97 metri, coordinate da grande sport utility di segmento E, una sorta di Touareg elettrico, con il vantaggio di un passo molto pi&ugrave; generoso, ben 8 centimetri. Volkswagen, i nuovi modelli 2021: da Porsche a Bugatti Altre soluzioni ID attendono, invece, l'Europa nell'immediato. Volkswagen presenter&agrave; la ID.4 GTX con due motori elettrici, poi sar&agrave; la volta della ID.5 e le sue linee da crossover a met&agrave; tra le ambizioni coup&eacute; e la fastback rialzata. Sono i passi che porteranno poi a scoprire la versione di serie del concept ID. Buzz, con un'anteprima a fine anno e un avvio della commercializzazione a met&agrave; 2022.       

Il grande suv elettrico - e la versione ID.6 Cross - &egrave; riservato al mercato cinese e porter&agrave; al debutto la variante con batteria da 85 kWh. In Europa spazio a ID.4 GTX e ID.5 nei prossimi mesi

Volkswagen ID.6 X aspettando il Salone di Shanghai

        Finora l'abbiamo conosciuta come "la Nivus europea", il crossover-coup&eacute; che Volkswagen produrr&agrave; in Spagna, la cui uscita sul mercato &egrave; prevista a inizio 2022. Si chiamer&agrave; Volkswagen Taigo. Concetto invariato, dimensioni pure, avr&agrave; marginali elementi di stile rivisti, frutto di un allestimento R-Line anticipato dai bozzetti di stile. Volkswagen, i nuovi modelli 2021: da Porsche a Bugatti Sar&agrave; la proposta sportiveggiante di Volkswagen T-Cross, rispetto alla quale va a modificare il design dal montante centrale procedendo in coda, nella scrittura di un volume che ha nel lunotto inclinato in avanti e ridotto nelle dimensioni il tratto di maggior caratterizzazione in chiave dinamica.  Design, ritocchi in luce L'allestimento R Line anticipa soluzioni come le luci a led - di serie sin dall'allestimento base - dotate di una fascia luminosa tanto sull'anteriore che al posteriore, proseguendo con paraurti pi&ugrave; elaborati nel disegno e nelle applicazioni a contrasto. Diversa &egrave; anche la griglia, se paragonato al Nivus gi&agrave; da un anno in vendita in Brasile. Dimensioni e motori Il crossover-coup&eacute; Taigo avr&agrave; dimensioni invariate, che sono poi quelle di T-Cross nelle quote principali, quindi il passo di 2,56 metri e la larghezza di 1,75 metri (T-Roc &egrave; sostanzialmente pi&ugrave; largo e "premium", a 182 cm). Si riduce sostanzialmente l'altezza complessiva, andr&agrave; sui 150 centimetri circa per il diverso andamento della linea del tetto. In lunghezza, invece, &egrave; atteso un incremento verso quota 4,25 metri, con proporzioni che nell'insieme saranno pi&ugrave; slanciate e fluide nella vista di profilo. La proposta di motori su Volkswagen Taigo sar&agrave; esclusivamente turbo benzina, l'attesa &egrave; per i TSI da 1.0 e 1.5 litri, a coprire una gamma di potenze ben articolata viste le declinazioni possibili dell'unit&agrave; - sia con che senza mild-hybrid -.&nbsp; Sar&agrave; nel corso dell'estate che Volkswagen ufficializzer&agrave; le caratteristiche tecniche e i contenuti presenti sul Taigo.        

Sebbene sia sostanzialmente pi&ugrave; lungo, un crossover urbano da 4,25 metri, Taigo condivide la misura del passo (e non solo) con T-Cross. Il design diventa sportiveggiante e pi&ugrave; slanciato con un'altezza complessivamente inferiore

Volkswagen Taigo, un crossover-coupé per affiancare T-Cross

L&#39;ammiraglia elettrica &egrave; considerata da molti Costruttori la portabandiera della transizione energetica per le quattro ruote.  Volkswagen non fa eccezione, puntando forte sul progetto Trinity. Herbert Diess, CEO del Gruppo, ha pubblicato su Twitter i primi bozzetti della vettura.  Anticipazione per esterni e interni, Trinity sar&agrave; un progetto chiave per il prestigio del Marchio VW. Una sorta di rilancio dopo che nel 2016 la Casa ha cessato di produrre Phaeton, nata nel 2002, l&#39;ammiraglia che non ha mai sfondato.  Il Gruppo continua nel suo &quot;all in&quot; sulle BEV e, in particolare per Volkswagen, sulla sfida diretta con Tesla ed Elon Musk. Trinity preambola un design molto affinato, che promette una grande aerodinamica assieme alla guida assisitia di livello quattro, intelligenza artificiale e l&#39;ottima abitabilit&agrave; a bordo rispetto alle pariclasse a propulsione termica o ibrida.  L&#39;abitacolo sar&agrave; realmente modulabile, anche nei posti anteriori, grazie alla possibilit&agrave; di beneficiare una guida autonoma quasi totale. La piattaforma modulare elettrica del modello sar&agrave; inedita.  Non solo VW  Diess ha mostrato anche un bozzetto del nuovo modello elettrico di Cupra e del camion di MAN a batterie, altro progetto che andr&agrave; in concorrenza con il Tesla Semi.         

Il numero uno del Gruppo ha mostrato anche i bozzetti di una nuova Cupra elettrica e del camion a batterie di MAN

Volkswagen Trinity, il CEO Diess anticipa il teaser della berlina elettrica

        Va a fare compagnia a Urban, Style e Advanced, Volkswagen T-Cross Sport. Quarto allestimento introdotto a listino, con l'uscita sul mercato prevista - nelle prime consegne - dal mese di giugno. Gli ordini sono gi&agrave; aperti sul suv urbano le cui doti di versatilit&agrave; si sposano con un'estetica resa sportiveggiante grazie ai contenuti di stile. Volkswagen, i nuovi modelli 2021: da Porsche a Bugatti La versione Sport di T-Cross si posiziona tra l'allestimento Style e l'Advanced, con un prezzo 1.000 euro superiore alla proposta intermedia, rispetto alla quale introduce i fendinebbia con funzione cornering e le applicazioni in tinta con la carrozzeria simil-minigonne. Non sono gli unici accorgimenti, poich&eacute; la dotazione di serie &egrave; ricca e comprende i cerchi da 16 pollici con finitura bicolore nero-diamantato, i vetri posteriori bruniti cos&igrave; come il lunotto, i paraurti stile R-Line. Motori e Adas&nbsp; Disponibile in abbinamento a tutte le motorizzazioni, tre benzina da 1.0 e 1.5 litri, con livelli di potenza da 95, 110 e 150 cavalli, T-Cross Sport ha un comparto Adas adeguato.&nbsp; Il cruise control adattivo &egrave; di serie come lo &egrave; il sistema di mantenimento attivo della corsia, il rilevamento di ostacoli in manovra Rear Traffic Alert, il Front Assist con riconoscimento dei pedoni e dei ciclisti, proseguendo con i sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Presente anche il Blind Spot Monitor e il monitoraggio della stanchezza del guidatore.&nbsp; I SUV pi&ugrave; venduti in Italia a febbraio 2021: la top 10 Il listino prezzi di Volkswagen T-Cross Sport 95 cavalli con cambio manuale 6 marce parte da 23.350 euro, passa ai 24.500 euro della motorizzazione 1.0 TSI 110 cavalli e tocca i 28.050 euro della proposta T-Cross Sport 150 cavalli 1.5 TSI. Tech Pack e infotainment All'interno del suv la funzionalit&agrave; nota &egrave; confermata con la panchetta posteriore scorrevole, bilancia lo spazio tra passeggeri e bagagliaio - dove il volume utile oscilla tra i 385 e i 455 litri -. L'infotainment con schermo 8 pollici &egrave; di serie, mentre con il Tech Pack, optional da 900 euro, si arricchisce la dotazione: App Connect wireless (protocolli Apple CarPlay e Android Auto), climatizzatore bi-zona automatico, selettore delle modalit&agrave; di guida e volante multifunzione in pelle.&nbsp;        

Il prezzo di Volkswagen T-Cross Sport &egrave; 1.000 euro superiore all'allestimento mediano, i contenuti sono adeguati per dotazione di serie. Motori benzina 1.0 e 1.5 TSI, consegne dall'estate

Volkswagen T-Cross Sport, più Style e dotazione

        Infrastruttura di ricarica, processi produttivi, riduzione dei costi, riciclo. Sono i macrotemi di un Volkswagen Power Day che pu&ograve; considerarsi, in parallelo a quanto fa Tesla con il Battery Day, l'evento dedicato alla visione a tuttotondo sull'energia per le auto elettriche. Una visione che porter&agrave; il gruppo al 2030, quando le novit&agrave; tecnologiche caratterizzeranno l'80% delle batterie utilizzate sulle elettriche del gruppo. Dalla strategia, che vedr&agrave; la realizzazione di sei Gigafactories in Europa, Volkswagen punta a un corposo abbattimento dei costi di produzione, che arrivi al 50% per le batterie destinate alle auto elettriche dei segmento d'accesso, al -30% sui segmenti di volume. Ricordiamo come Volkswagen - e, in scia, Cupra - tra 2025 e 2026 introdurranno un'elettrica di segmento B, fascia di mercato dove il fattore prezzo resta rilevante.&nbsp; Produzione propria nelle Gigafactories europee Delle sei Gigafactories, stabilimenti di produzione delle celle installate nei moduli, a loro volta parte costitutiva di un pacco batteria, la prima a svilupparsi per una produzione da 40 gWh l'anno sar&agrave; l'impianto di Skellefitea, con Northvolt, a partire dal 2023. Nel 2025 verr&agrave; avviata la produzione dei 40 gWh a Salzgitter. Saranno stabilimenti che produrranno le nuove celle unificate, con design prismatico anzich&eacute; l'attuale cella a sacchetto (caratterizzata da una personalizzazione dell'alloggiamento, il case), fornita da partner tecnologici come LG Chem e SK Innovation. Secondo rumours di stampa, non commentati da Volkswagen, anche i rapporti di collaborazione sulla produzione e fornitura di celle verranno rivisti.&nbsp; Unificare il design della cella con la scelta della soluzione prismatica - dall'involucro rigido all'interno del quale sono disposti gli strati dai quali si ottiene la reazione chimica - &egrave; una scelta fatta da Volkswagen in un'ottica di futuro passaggio alla tecnologia di batterie allo stato solido (con elettrolita solido). Si guarda a met&agrave; decennio per le prime soluzioni disponibili sul mercato. Costi delle batterie sotto i 100 euro/kWh Insieme alla diversa progettazione, ai processi produttivi ottimizzati e alla modifica della composizione chimica, il gruppo tedesco ambisce a realizzare economie di scala che si traducano in costi minori delle batterie: "In media, abbatteremo il costo dei sistemi di batteria ben al di sotto dei 100 euro per kilowatt/ora. Questo render&agrave;, finalmente, la mobilit&agrave; elettrica accessibile e la tecnologia motoristica dominante", ha commentato Thomas Schmal, componente del CdA per la Tecnologia. "Puntiamo a ridurre il costo e la complessit&agrave; della batteria, contemporaneamente aumentando prestazione e autonomia".&nbsp; Ricarica, con Enel per ampliare la rete italiana A Salzgitter, seconda Gigafactory delle 6 che produrranno ciascuna 40 gWh di energia, Volkswagen ha gi&agrave; avviato un percorso di riciclo delle batterie esauste che proseguir&agrave; e andr&agrave; verso l'obiettivo del 95% del riciclo.&nbsp; Sfoglia il listino Volkswagen: tutti i modelli sul mercato Resta, poi, una delle barriere principali alla diffusione dell'elettrico, ovvero, l'infrastruttura di ricarica. L'impegno europeo presentato da Volkswagen al Power Day vale 400 milioni di euro in investimenti e, con un focus sul mercato italiano, passer&agrave; dalla collaborazione con Enel (leggi l'installazione della prima colonnina ultrafast a Roma) per l'installazione di punti di ricarica in ambito urbano e sulle autostrade.&nbsp;       

Nel corso del Power Day Volkswagen &egrave; stata delineata la strategia per un'autosufficienza produttiva al 2030, con batterie realizzate direttamente e celle prismatiche per abbattere i costi

Volkswagen, costi delle batterie giù con celle prismatiche e produzione in-house

Ecco il PlaymoBulli, per grandi e piccoli. Per la prima volta il Bulli, il mitico pulmino di Volkswagen, &egrave; disponibile anche in formato Playmobil in scala 1:18.  Ovvero lungo 25 centimetri, largo 11 e alto 13 con le barre sul tetto. Definito dal produttore di giocattoli di Zirndorf giocatori &quot;T1 Camping Bus&quot;.  Realistico al 100%  Il modellino &egrave; in grigio-beige / rosso ceralacca: &nbsp;Playmobil, insieme a Volkswagen Zubeh&ouml;r GmbH e a Volkswagen Veicoli Commerciali di Hannover, ha &ldquo;rimpicciolito&rdquo; grande precisione.&nbsp;  Discende da un modello reale ed esistente  Realizzato sul T1 Camping Bus &ldquo;Henrik the Red&rdquo; del 1962 appartenente alla collezione di Volkswagen Veicoli Commerciali. Il divanetto ad esempio &egrave; ribaltabile, il tavolino e gli armadietti funzionano. Questi ultimi contengono anche cibo e gli utensili da campeggio idonei. Anche dietro lo sportello del vano motore si pu&ograve; osservare il gruppo propulsore &ndash; naturalmente un classico motore boxer a 4 cilindri. C&#39;&egrave; tutto.  Per chi poi volesse passare dal gioco alla pratica Volkswagen Veicoli Commerciali Oldtimer offre la possibilit&agrave; di noleggiare l&rsquo;originale Bulli &nbsp;in numerose versionii quasi tutte le generazioni.&nbsp;  Lego Porsche 911 Turbo e 911 Targa   

Il mitico pulmino Volkswagen realizzato fedelmemte in scala 1:18. La base &egrave; il T1 Camping Bus &ldquo;Henrik the Red&rdquo; del 1962.

Il Bulli rinasce con una replica speciale di Playmobil

        Oltre il 70% dei volumi ottenuti con auto elettriche in Europa, pi&ugrave; del 50% in Cina e Stati Uniti. Volkswagen guarda all'orizzonte del 2030 e fissa gli obiettivi di una strategia Accelerate che ruota intorno a quattro cardini. Non solo elettrificazione, prodotto quindi. Ma un prodotto che sar&agrave; sempre pi&ugrave; definito dalla componente software, da sfruttare per sviluppare nuove opportunit&agrave; di business. Quarto punto, la guida autonoma. Volkswagen Trinity aprir&agrave; una nuova fase Pilastri che verranno riassunti in un progetto che andr&agrave; su strada nel 2026, prodotto a Wolsburg. Trinity (in foto un teaser) sar&agrave; un modello-emblema di una strategia che porter&agrave;, in futuro, ad avere sempre meno varianti di prodotto, una standardizzazione delle componenti hardware molto spinta, pi&ugrave; di quanto non accada gi&agrave;. Introdurr&agrave; una nuova architettura, la Scalable Systems Platform, un diverso metodo della catena di approvvigionamento e una produzione in fabbrica totalmente connessa. In concreto, Volkswagen Trinity porter&agrave; su strada una grande berlina con guida autonoma di Livello 2+ e le capacit&agrave; necessarie per un Livello 4. Andr&agrave; "sbloccato", ovvero, come molte altre funzioni, si potr&agrave; acquistare on demand come fosse un servizio aggiuntivo. Resta il nodo delle barriere normative presenti a una guida completamente autonoma che fa a meno dell'intervento del guidatore.&nbsp; ID.Buzz sar&agrave; la prima Volkswagen a guida totalmente autonoma "In futuro, la configurazione individuale del veicolo non sar&agrave; pi&ugrave; determinata dall'hardware al momento dell'acquisto. Piuttosto, i clienti potranno integrare funzioni on demand, in qualsiasi momento attraverso l'ecosistema digitale dell'auto", spiega l'a.d. Ralf Brandstatter. L'auto immaginata come un prodotto incentrato sul software. Funzioni nuove un'opportunit&agrave; di business Questo apre un filone di business da approfondire e monetizzare pi&ugrave; di quanto non accada oggi, gi&agrave; con alcune funzioni acquistabili su alcuni modelli. Le opportunit&agrave; di generare ricavi durante l'utilizzo dell'auto verranno esplorate e interesseranno i servizi, che siano soluzioni di ricarica o funzioni di guida autonoma. Sul fronte digital, Volkswagen andr&agrave; a portare concretamente su strada i primi esempi del potenziale dello scambio dati con aggiornamenti over-the-air, ogni 12 settimane a partire dall'estate 2021, sui propri modelli ID. Volkswagen ID utilitaria elettrica Merita un focus la progressione di novit&agrave; in arrivo, a partire dalla ID.4 GTX, quattro ruote motrici, prevista nella prima met&agrave; di quest'anno. Poi sar&agrave; la volta di Volkswagen ID.5 nella seconda met&agrave; del 2021, dove - in autunno - per il mercato cinese verr&agrave; presentata la ID.6 X/Cross, un grande suv elettrico 7 posti.&nbsp; Accelera i tempi e anticipa al 2025, il lancio del progetto di utilitaria elettrica su architettura MEB, una Volkswagen da circa 20 mila euro, che dovrebbe essere quel progetto ID.2 con carrozzeria crossover, recentemente all'attualit&agrave; dei rumours. Motori termici ancora oggetto di sviluppo E la proposta di auto con motore termico? Brandstatter ha confermato un impegno che vedr&agrave; i motori termici ancora presenti nell'offerta Volkswagen, che rinnover&agrave; le famiglie di modelli Golf, Tiguan, T-Roc, Passat e una Tayron attualmente pensata per il mercato cinese ma nei prossimi anni - con una nuova generazione - chiamata a presidiare il segmento D dei suv, dove oggi &egrave; Tiguan Allspace la proposta.&nbsp;Versioni termiche che avranno, tutte, una proposta ibrida plug-in, con percorrenze in elettrico fino a 100 km. Sfoglia il listino Volkswagen: tutti i modelli sul mercato       

Nella strategia del marchio sull'elettrificazione, il progetto introdurr&agrave; una nuova architettura e fisser&agrave; il riferimento per autonomia e possibilit&agrave; legate all'acquisto di funzioni durante l'utilizzo del veicolo. ID.2 arriva nel 2025, confermato lo sviluppo delle Volkswagen termiche

Volkswagen Trinity, su strada nel 2026: centrali servizi e guida autonoma

        Un'idea e forse qualcosa in pi&ugrave;, rappresentata da rendering buoni a dare il la alla discussione, tastare il polso della critica e del pubblico. Come avverrebbe normalmente con una show car. Ecco, l'idea di Volkswagen ID.3 Cabrio &egrave; presentata da Herbert Diess nei termini di uno scambio di vedute con il pubblico, per capire se c'&egrave; il terreno fertile per una produzione futura in un segmento assolutamente di nicchia. ID.3 Cabriolet nel solco del Beetle e di Golf La prima elettrica su architettura MEB si &egrave; presentata come il terzo "pilastro" della storia Volkswagen, dopo il Maggiolino e la Golf. Modelli accomunati da una proposta scoperta, che potrebbe arrivare anche sulla ID.3 (leggi com'&egrave; andata nel test su strada). I piani di ampliamento della gamma elettrica sono ben delineati nei passi futuri e certi: si far&agrave; il suv&nbsp; di segmento D, si far&agrave; la berlina business, cos&igrave; come il multispazio ID.Buzz. Una ID.3 cabrio &egrave; immaginata dai rendering con la naturale modifica della carrozzeria in tre porte e un volume posteriore ridisegnato, che per certi versi rievoca la Golf cabrio prima serie nel trattamento della carrozzeria tra fari e cover della capote in tessuto.&nbsp;        

La versione cabriolet dell'elettrica &egrave; in una fase di studio, embrionale, nella quale Volkswagen sonda le reazioni per una possibile produzione futura

Volkswagen ID.3 Cabrio cerca consensi

        La prima Volkswagen a guida autonoma sar&agrave; la multispazio elettrica ID.Buzz.&nbsp; L&rsquo;erede a batterie del Bulli avr&agrave; in gamma una versione pronta per il self drive. Arriver&agrave; successivamente ai primi modelli, che saranno presentati nel 2022.&nbsp; La guida autonoma di livello 5 &egrave; in fase di sviluppo. Il software di gestione, realizzato dalla startup americana Argo AI - inizialmente appartenente alla galassia Ford, ora &ldquo;condivisa&rdquo;, confermando una fortissima sinergia tra i due Gruppi - &egrave; stato finanziato con un investimento di 2,3 miliardi di dollari. VW ha di fatto contribuito ad Argo AI unificando la sua divisione Autonomous Intelligent Driving (AID) dedicata alla guida autonoma. Stanno lavorando insieme, di fatto, ma resteranno indipendenti. Self drive per i servizi Volkswagen ha dichiarato che render&agrave; operativi i veicoli a guida autonoma per il 2025. Saranno focalizzati per il ride-hailing, per il car pooling e per i veicoli commerciali. Quindi pi&ugrave; per i servizi che per i privati. D'altro canto, il Gruppo di Wolfsburg con la divisione Car.Software sta sviluppando tecnologie destinate alla guida assistita di livello 4, dedicata alle auto private. Le sinergie tra Volkswagen e Ford       

Grazie allo sviluppo della tecnologia realizzata con Argo AI (e Ford), il self drive totale sar&agrave; utilizzato nel ride-hailing e nel car pooling dal 2025.