        Elon Musk non si ferma mai, nei progetti e nel dibattito sui social. "Never sleeps" direbbero in USA, o quasi mai. Il patron di Tesla ha ammesso di dormire (anche in fabbrica) circa 6 ore al giorno. Di certo la sua attenzione a mantenere il suo Marchio di auto elettriche sempre al centro dell'attenzione &egrave; massima. L'ultima boutade, che come sempre racchiude un fondo di verit&agrave;, quindi &egrave; da prendere con massima attenzione, arriva da Twitter. Alla domanda di Samson Mow riguardo al modello per bambini di Model X, Elon ha risposto clamorosamente. "Tesla sta lavorando a una micro car che potr&agrave; portare un adulto". Non un giocattolo, ma una vettura. A ruota, letteralmente, &egrave; partita una ridda di ipotesi. Le parole di Musk sono state chiare. Si tratta di una monoposto, non una toy-car. Gli urban commuter, sulla scia ad esempio di Renault Twizy, mancano dal catalogo Tesla e anche sul mercato USA. Un quadriciclo elettrico, modello che si presta, per peso e dimensioni, ad essere efficiente con le batterie potrebbe essere la soluzione. Anche una sorta di "golf cart" da usare in grandi aziende, alberghi o spazi definiti, potrebbe essere una variante. Di certo il Marchio Tesla su clienti che cercano questa soluzione farebbe presa.       

Il patron del Marchio su twitter ha annunciato che sta lavorando a una monoposto elettrica

Musk, piccolo è bello: progetto micro car Tesla

Tesla non si fa mancare niente, anche per quanto riguarda gli scandali interni. In questo non &egrave; da meno dei colossi europei.  Ci sarebbe un sabotatore a Freemont, nell&rsquo;impianto californiano, secondo Reuters. Un guastatore interno, che avrebbe allertato Elon Musk. Sono partite le investigazioni: il numero uno del Marchio californiano di auto elettriche di lusso ha inviato una email a tutti i dipendenti avvisando del sabotaggio alla linea di produzione e anche alla divulgazione di dati riservati.  Spionaggio industriale? Un dipendente avrebbe alterato il software di gestione della produzione e comunicato dati all&rsquo;esterno dell&rsquo;azienda. Non &egrave; ancora definito se il sabotatore abbia agito da solo o in sinergia con alti elementi.  Il sospettato sarebbe gi&agrave; stato identificato e sottoposto a interrogatorio. Musk ha domandato a tutti i dipendenti di tenere gli occhi aperti su ogni circostanza ambigua. Evidenziato che sarebbero in molti a beneficiare di un danneggiamento a Tesla.  Spy Story? A complicare la questione e ad aumentare la tensione si &egrave; aggiunto un incendio in fabbrica. Ma sarebbe dovuto ad una situazione esterna. Pi&ugrave; che spionaggio industriale per&ograve; parrebbe una vendicativa ripicca.  L&rsquo;impiegato avrebbe sabotato per ribellarsi a una mancata promozione, ma c&rsquo;&egrave; in ballo anche la recente ristrutturazione del personale in Tesla, che porterebbe a un 9% della riduzione dei dipendenti. 

A Freemont un dipendente avrebbe alterato la linea di produzione e inviato all&#39;esterno dati sensibili

C&rsquo;&egrave; del marcio in Tesla? Musk investiga su un sabotaggio

Elon Musk resta un fiume in piena. &ldquo;Penso che una Tesla compatta arriver&agrave; sul mercato in meno di cinque anni&rdquo;. Il fondatore e proprietario del Marchio auto che pi&ugrave; ha fatto discutere negli ultimi anni non molla il colpo.  Con Model 3 ancora in faticosa ascesa verso i ritmi di produzione desiderati, Musk lancia un&rsquo;altra espansione della gamma. Oltre Model Y, oltre la velocissima Roadster. L&rsquo;imprenditore ha comunicato agli azionisti che arriver&agrave; un nuovo modello.  La tabella &egrave; molto &ldquo;stretta&rdquo;, considerando le questioni, sempre complicato dell&rsquo;assemblaggio non semplice.  Per il 2019 &egrave; stata annunciata la crossover (Model Y) e per i 2020 la sportiva (Roadster), che dovrebbe mettere in riga, per prestazioni, tutta la potenziale concorrenza. Oltre a queste c&rsquo;&egrave; la questione dei camion elettrici, annunciati con enormi prestazioni, ma non facili da rendere operativi. Il 2023 per la Tesla compatta pare una previsione molto ardita.  Musk ha di fatto confermato che si tratter&agrave; di una segmento C. Una vettura molto piccola per il mercato americano. Ma non pi&ugrave; piccola della Golf, per ammissione dello stesso imprenditore.  Elon con il modello punter&agrave; a mettersi in concorrenza con BMW i3 e la futura Volkswagen I.D., ovvero il meglio della produzione europea. Tesla compatta replicher&agrave; l&rsquo;offerta dei modelli pi&ugrave; grandi della Casa, ovvero anche le versioni a quattro ruote motrici, le dual motors. 

Musk annuncia l&#39;arrivo di una compatta del Segmento C

Nel 2023 la piccola Tesla per sfidare BMW i3 e VW I.D.

Dimenticate le trasformazioni pi&ugrave; esotiche, incentrate su supercar che gi&agrave; di per s&eacute; avrebbero quel che basta emozionare. Dimenticate anche le operazioni di altissima carrozzeria mirate a rievocare modelli storici. C&rsquo;&egrave; chi, il massimo appagamento della passione automobilistica, lo trova in una Tesla Model S Shooting Brake. Trasformazione realizzata da RemetzCar, commissionata da un cliente olandese amante delle forme da wagon sportiva e della visione elettrica dell&rsquo;auto.  Di shooting brake, ben pi&ugrave; emozionali e accattivanti, ne avrebbe trovate gi&agrave; nell&rsquo;offerta di serie di numerosi marchi. Il desiderio di qualcosa di unico ha portato, per&ograve;, alla commessa della Model S.      Non &egrave; stata l&rsquo;unica configurazione proposta dal designer Niels Van Roij, &egrave; quella ritenuta pi&ugrave; razionale. Razionalit&agrave; e coachbuilding che, uno accanto all&rsquo;altro, sembrano essere termini in contraddizione.  RemetzCar non &egrave; nuovo a elaborazioni della carrozzeria su base Model S e la Shooting Brake arriva dopo la variante carro funebre presentata lo scorso anno.  

Dopo la conversione in carro funebre, RemetzCar realizza il &quot;sogno&quot; di un cliente e modifica la berlina elettrica in shooting brake, intervenendo sugli elementi strettamente indispensabili

Tesla Model S Shooting Brake, metamorfosi elettrica

Elon Musk&nbsp;lo conosciamo, ormai. E&rsquo; una fucina&nbsp;di idee e di proclami, impareggiabile&nbsp;nell&rsquo;attirare l&rsquo;attenzione sul momento, il particolare, lasciando in secondo piano&nbsp;il contesto.    La sua tattica, da eccelso&nbsp;promotore, fin qui ha funzionato. L&rsquo;ha riproposta ovviamente all&rsquo;ultima assemblea annuale degli azionisti, durante la quale pi&ugrave; dell&rsquo;attuale Model 3&nbsp;in produzione o della ventura SUV Model Y, la chicca ha rappresentato un upgrade per la futura Roadster, attesa su strada per il 2020.  Musk&nbsp;ha rilanciato sulle prestazioni. La velocit&agrave; massima di oltre 400 km/h, l&rsquo;accelerazione da 0 a 60 miglia (0-96 km/h) in 1,9 secondi, i quasi 1.000 km di autonomia, sarebbero i solo i dati della versione &ldquo;base&rdquo;.  L&rsquo;immarcescibile Elon infatti ha annunciato l&rsquo;allestimento SpaceX Package&nbsp;(col nome della sua azienda aerospaziale) che render&agrave; la sua Roadster ancora pi&ugrave; veloce. Imprendibile&nbsp;per qualsiasi altra auto, secondo l&rsquo;imprenditore sudafricano naturalizzato americano. 

Annunciato un pacchetto speciale sulla sportiva che verr&agrave;: con prestazioni ancora pi&ugrave; esagerate

SpaceX Package, Musk vuole esagerare con Roadster

        Annunci. Buone intenzioni da tramutare nella concretezza di prodotti che procedano spediti sulle linee di montaggio. C'&egrave; tanta carne al fuoco in Tesla e da Mountain View Elon Musk parla agli azionisti, per dire come Model 3 raggiunger&agrave; i volumi produttivi di 5.000 esemplari a settimana entro fine giugno. Certezza? No. &laquo;E' piuttosto probabile&raquo;, per dirla con le parole di Musk. E dalla piattaforma della berlina elettrica verr&agrave; sviluppato il secondo crossover, Tesla Model Y, anticipato da un nuovo teaser durante la convention in California. Prima mondiale tra un anno, marzo 2019 la probabile data del debutto. Nelle intenzioni di Musk, la produzione dovrebbe avviarsi nel 2020. Uguale orizzonte tratteggiato per la realizzazione della Roadster e del truck Tesla Semi. Dove? In un impianto ancora da costruire, cos&igrave; come la Gigafactory attesa a Shanghai, sar&agrave; la prima fuori dagli USA. Il teaser del crossover offre pochissimi spunti di analisi. Pur ricorrendo alla piattaforma di Model 3, &egrave; attesa un profonda rivisitazione dei cablaggi, mirata alla semplificazione dei processi produttivi. Linee familiari quelle che si intravedono, cellula abitacolo molto avanzata a sfruttare al meglio le opportunit&agrave; offerte dall'architettura elettrica, Model Y sembra guardare oltre la sostenibilit&agrave; ambientale quando Musk annuncia che gli interni non avranno alcun rivestimento in pelle: un impegno verso gli attivisti dell'associazione PETA. Corre pi&ugrave; in fretta anche delle normative quando, sibillino, lascia cadere sul tavolo della discussione  una possibilit&agrave;: &ldquo;Chiss&agrave; se avr&agrave; un volante&rdquo;. Posta la reticenza alla liberalizzazione dell'impiego di telecamere al posto dei classici specchietti retrovisori da parte del NHTSA, immaginare un'accelerazione tale sulla guida autonoma che consenta la rinuncia ai comandi fisici e al controllo del guidatore gi&agrave; nel 2020 - di fatto un Livello 5 pieno - &egrave; pura utopia. Una prospettiva estrema tirata in ballo per far da traino all'evoluzione dell'Autopilot, destinato a integrare il cambio di corsia e la gestione autonoma della marcia nelle rampe d'accesso e uscita dalle autostrade.       

Musk conferma l'obiettivo di avviare la produzione del crossover elettrico dal 2020. Verr&agrave; sviluppato sulla piattaforma di Model 3 e sfrutter&agrave; l'Autopilot avanzato: fino all'automazione completa?

Tesla Model Y, prime anticipazioni: Musk punta sul crossover

Avrebbe bisogno di altre Performance, oltre quelle annunciate su Model 3, Tesla. Arriver&agrave;, con tempi d&#39;attesa tra i 6 e i 9 mesi per la consegna, la versione Dual Motor della berlina la cui produzione non decolla. Ancora un annuncio, una serie di tweet da parte di Elon Musk per calibrare l&#39;attenzione sulla versione top di gamma: Tesla Model 3 Performance. L&#39;azienda californiana ha mancato gli obiettivi legati ai volumi produttivi annunciati e lo stato delle finanze &egrave; tutt&#39;altro che rassicurante. Tanto &egrave; bastato agli analisti e le societ&agrave; di rating per abbassare il &ldquo;voto&rdquo; a Tesla. L&#39;&rdquo;outlook&rdquo;, ovvero, la diagnosi del paziente, &egrave; passato da stabile a negativo. Sono i conti a preoccupare.  Sullo sfondo di una versione ad alte prestazioni di Model 3, si aggirano altri movimenti, cruciali per la sopravvivenza del marchio, chiamato a trovare 2 miliardi di dollari cash entro la met&agrave; del prossimo anno. E sul fronte obbligazionario si &egrave; registrato l&#39;interesse di George Soros, che i report finanziari dicono abbia acquistato 35 milioni di dollari di titoli convertibili in azioni ordinarie. Mossa giunta in un fase ribassista del titolo.  La tempistica con la quale arriva l&#39;ultimo annuncio di Musk appare tutt&#39;altro che casuale. Come gi&agrave; accaduto in passato, prospettare uno scenario appetibile per raccogliere ordini, dollari versati in anticipo aspettando la produzione materiale dell&#39;auto. Ricordate la Roadster svelata lo scorso anno? Le Founders Series, primissimi esemplari a essere prodotti e consegnati &ndash; non prima del 2020 &ndash; richiedevano agli interessati il pagamento di 5.000 dollari subito e il trasferimento entro 10 giorni di ulteriori 245 mila dollari. 250 mila dollari di investimento da moltiplicare per 1.000 esemplari, fanno un totale di 250 milioni di dollari di potenziale raccolta. Senza considerare i 50 mila dollari complessivi da versare per prenotare una Roadster &ldquo;normale&rdquo;.  Le settimane successive a quel debutto, segnarono una risalita delle azioni Tesla ai valori tra i pi&ugrave; alti degli ultimi 12 mesi: 292 dollari su un massimo di 306 dollari toccato nelle 52 settimane alle spalle. Oggi, sei mesi dopo, con il percorso accidentato che ha incontrato l&#39;azienda nella produzione della Model 3 e alcuni gravi incidenti di veicoli in modalit&agrave; Auto Pilot, il titolo ha ripiegato a 238 dollari per azione.  Sar&agrave; interessante registrare le prossime mosse di Musk per dare respiro a Tesla, oltre gli annunci si attendono i risultati e la materiale realizzazione dei volumi. Contribuir&agrave; anche Model 3 Performance, che nasce sulla versione Dual Motor, prossima anch&#39;essa al debutto. Differenze essenziali nelle prestazioni, uno scatto 1&rdquo; pi&ugrave; rapido sullo zero-cento per la Performance, il confronto improprio scelto dallo stesso Musk: &egrave; il 15% pi&ugrave; veloce di una BMW M3. Improprio per quella che dev&#39;essere la filosofia Model 3, di un&#39;elettrica chiamata a scompaginare il mercato e attaccarlo da una posizione competitiva anzitutto sul prezzo. I 78 mila dollari richiesti per una 3 Performance, senza Auto Pilot (optional) praticamente raddoppiano il listino &ldquo;civetta&rdquo; del lancio: 35 mila dollari riferiti alla versione con batteria base, che entrer&agrave; in produzione nel corso del 2018.  A parit&agrave; di pacco batterie, le varianti Dual Motor di Model 3 costeranno 5 mila dollari in pi&ugrave;, la Performance, invece, specializza l&#39;impiego dei due motori posti su entrambi gli assi, bilanciando uno pi&ugrave; verso l&#39;ottenimento della prestazione massima, il secondo sempre una solida garanzia in caso di malfunzionamento o guasto dell&#39;altro propulsore.  Prestazioni? Un&#39;autonomia di 496 km, 248 km/h di velocit&agrave; massima e un tempo di 3&rdquo;5 in accelerazione. Il giudizio del mercato e degli analisti corre (quasi) altrettanto rapido. 

La Dual Motor verr&agrave; proposta in versione base e ad alte prestazioni&nbsp;e il&nbsp;listino raddoppia della Model 3 raddoppia. Altri risultati, per&ograve;, attendono analisti e investitori

Tesla Model 3 Performance, pi&ugrave; sprint quando i risultati mancano

        A Elon Musk&nbsp;piace giocare d&rsquo;anticipo. E&rsquo; uno dei suoi punti di forza. I ritardi di produzione di Tesla Model 3&nbsp;per&ograve; hanno scalfito&nbsp;non poco l&rsquo;aurea di innovazione e prestigio&nbsp;del Marchio. Cos&igrave; Musk ha provato a parare il colpo su una delle trasmissioni pi&ugrave; seguite negli USA&nbsp;dal grande pubblico. Invitando una troupe di &ldquo;CBS This Morning&rdquo; per un giro in fabbrica. Nell&rsquo;impianto di Silicon Valley. I celebri &ldquo;colli di bottiglia&rdquo; nella catena produttiva&nbsp;di Model 3, l&rsquo;auto elettrica&nbsp;ad alte prestazioni&nbsp;e prezzo&nbsp;accessibile&nbsp;(da 35.000 dollari, incentivi compresi) sarebbero colpa dei robot. Musk &egrave; stato categorico. &ldquo;Sono state le macchina a rallentare la nostra produzione. Nello specifico un sistema troppo complicato di nastri trasportatori, che abbiamo abbandonato&rdquo;. Il modello destinato a un pubblico&nbsp;di massa&nbsp;ha preso su ritmi pi&ugrave; consoni di produzione&ndash; a 2.500 pezzi la settimana&ndash; grazie al fattore&nbsp;umano. &ldquo;E&rsquo; stato un mio errore&ndash; ha ammesso Musk &ndash; l&rsquo;eccessiva automazione ci ha portato solo problemi. Ho sottovalutato le capacit&agrave; degli uomini rispetto alle macchine. Arriveremo comunque a produrne cinquemila alla settimana. Secondo i piani. E tutti quelli che hanno ordinato Model 3 la riceveranno. Ma ci vorranno a sei a nove mesi pi&ugrave; del previsto.&rdquo; Musk si sta giocando&nbsp;moltissimoin questi mesi. &ldquo;Nei momenti pi&ugrave; difficili ho dormito in fabbrica: non avevo tempo per andare a casa. Anche sul pavimento: il divano della sala conferenze era troppo stretto&rdquo;.       

Elon Musk rassicura ancora azionisti e clienti: ora si punter&agrave; pi&ugrave; su operai tradizionali che sull'automazione&nbsp;

Tesla, ancora ritardi per Model 3: "E' colpa dei robot".

Tesla&nbsp;negli ultimi mesi ci ha abituato alle montagne russe. Ombre, molte, luci e annunci. Se nuova&nbsp;Roadster&nbsp;sar&agrave; la ciliegina sulla torta, Model Y&nbsp;sar&agrave; una vettura chiave per il Marchio di Elon Musk.  Il SUV compatto, che avr&agrave; molto in comune con la berlina Model 3, &egrave; atteso per la fine del 2019. Si tratta di un modello cruciale per Tesla, per numeri e ricavi. Model Y sar&agrave; costruita sulla stessa linea di Model 3, che finalmente ha raggiunto il target della costruzione di 2.000 pezzi la settimana. A Freemont contano di arrivare a 5.000 a settimana per la fine di giugno, con sette mesi di ritardi a causa dei famosi &ldquo;colli di bottiglia&rdquo; evocati dallo stesso Elon.  Reuters&nbsp;ha anticipato che Tesla avrebbe richiesto&nbsp;ai fornitori&nbsp;offerte di contratti per la fornitura della componentistica di Model Y.  Il goal&nbsp;di 500.000 auto&nbsp;prodotte l&rsquo;anno &egrave; ancora molto lontano. Musk sta cercando di forzare i tempi: anticipare di qualche mese l&rsquo;arrivo sul mercato del SUV compatto potrebbe essere importante.  E meno problematico rispetto a Model 3: avendo molte parti in comune, i guai passati tra 18 mesi non dovrebbero pi&ugrave; sussistere. Model Y oltre che a Freemont potrebbe essere prodotta anche in Cina. Musk a febbraio aveva anticipato che entro sei mesi avrebbe chiarificato su nuovi piani produttivi. Non resta che attendere. 

Basato su Model 3, sar&agrave; un modello cruciale per incrementare numeri e ricavi del Marchio

Tesla Model Y, il Suv compatto arriva entro fine 2019

Tesla Model 3, qualcosa si muove. Croce e delizia di Elon Musk, il modello pi&ugrave; discusso degli ultimi anni continua a galleggiare tra precipizio e potenziali trionfi.  Le difficolt&agrave; nella produzione sono un dato di fatto. Ma &egrave; anche cominciata la produzione dei modelli pi&ugrave; performanti, quelli Dual Motor, a doppio motore e a trazione integrale. Che potrebbe essere meno sofisticata rispetto a quella di Model S e Model X. Quindi on demand, anche in virt&ugrave; di motori elettrici pi&ugrave; piccoli. Si tratta in ogni caso di Model 3 pi&ugrave; potente.  La produzione di Model 3 &egrave; arrivata negli scorsi giorni a 11.000 esemplari, di cui 43 sono Dual Motor. Come sempre il top di gamma rilsulter&agrave; molto interessante per il prestigio del modello.  Non a caso infatti Elon Musk, che mai perde un&#39;occasione per aumentare l&#39;interesse per i suoi prodotti, ha dichiarato anche che sta per arrivare una versione pi&ugrave; avanzata di Autopilot. Con pi&ugrave; funzioni. All&#39;appello manca in ogni caso Model 3 &quot;low cost&quot;, quella annunciata da 35.000 dollari, con autonomia inferiore, ma pi&ugrave; possibilit&agrave; di un&#39;alta penetrazione del mercato.  E&#39; ancora tutto in fieri, gli aggiornamenti anche del software di assistenza alla guida stanno richiedendo tempo e non sono ancora completamente affidabili. La strada &egrave; lunga: Tesla ha ancora un netto vantaggio rispetto ai colossi europei che la rincorrono. Ma ogni giorno cala un poco. 

Nonostante i problemi di produzione, il modello cruciale prova un rilancio di prestigio con l&#39;esordio della versione pi&ugrave; potente

Dual Motor, Tesla Model 3 cerca lo scatto di forza

Tesla mette un tappo al vaso di Pandora dei rumors sulla produzione della Model 3. La Casa californiana ha ribadito che il goal dei 2.500 esemplari assemblati a settimana &egrave; confermato entro marzo 2018.  Due mesi di tempo, per un numero che al momento &egrave; ancora lontano: alla fine del 2017 non si arrivara a 800 a settimana. Ed &egrave; bene ricordare che l&#39;obiettivo per l&#39;estate prossima &egrave; di 5.000 esemplari a settimana. Un raddoppio ogni tre mesi. E comunque sempre (molto) meno dei proclami iniziali. Durante la&nbsp;presentazione, la scorsa estate, Elon Musk dichiar&ograve; il target di 20.000 Model 3 al mese da dicembre 2017.  Il nodo delle batterie. Il cuore del problema rimane letterale. La produzione degli accumulatori &egrave; il grande problema di Tesla. Il collo di bottiglia dove pare fermarsi tutto l&#39;ingranaggio. Le batterie, l&#39;autonomia superiore rispetto a molte attuali potenziali concorrenti, sono uno dei plus del Marchio. Ma pare che sia stato necessario ricorrere anche a manodopera esterna e in ogni modo gli interventi manuali necessari sarebbero molto superiori di numero a quanto preventivato.  La corsa contro il tempo. Il nodo rimane arrivare prima sul mercato, in massa, rispetto agli altri costruttori. Rallentare per Tesla potrebbe essere fatale. Senza il vantaggio iniziale, di offerta e quindi di prestigio, e con le altre Case che stanno preparando la grande offensiva elettrica, il Marchio di Elon Musk potrebbe diventare come tutti gli altri.  Tesla ha ribadito ufficialmente che tutto si sta svolgendo in sintonia con i tempi prefissati. Elon Musk di recente ha annunciato che rimarr&agrave; senza compenso se la Casa non raggiunger&agrave; di qui a 10 anni gli obiettivi prefissati. Musk al momento tace sull&#39;argomento: il&nbsp;portavoce della Casa californiana ha negato che ci siano nuovi ritardi. 

La produzione di 2.500 esemplari a settimana &egrave; confermata entro marzo 2018

No panic, Tesla smentisce altri problemi per la Model 3

Elon Musk &egrave; l&#39;indiscusso maestro dei colpi ad effetto, oltre ad essere un eccellente persuasore. Nessun contrattempo, come i ritardi della Model 3 o la fuga di alcuni tecnici, pare fermare la sua incredibile forza propositiva e comunicativa.  L&#39;ultimo coup de theatre &egrave; sintetizzabile con un no gain, no pay. Musk, come era scontato, &egrave; stato confermato Ceo di Tesla. Dove &egrave; presidente con il 20% delle quote. Ma sar&agrave; retribuito nei prossimi 10 anni solo se raggiunger&agrave; obiettivi, che sono enormi. E come retribuzione non si intendono stipendio o bonus, ma opzioni per acquisto di azioni di Tesla se i goal saranno conseguiti.  Gli obiettivi. In pratica Tesla in 10 anni dovr&agrave; decuplicare il valore di mercato. Passanto dai 60 miliardi di dollari attuali, a 650 miliardi. Questo ha decretato il consiglio di amministrazione. Le prime opzioni saranno date a Musk (che non vivr&agrave; di stenti, avendo un patrimonio di 20 miliardi di dollari, secondo Forbes) quando il valore di mercato di Tesla sar&agrave; di 100 miliardi di dollari.  Indubbiamente, Musk e Tesla fanno ancora notizia. Non a caso l&#39;annuncio a sorpresa della nuova Roadster &egrave; arrivato dopo la prima crisi della produzione della Model 3. Poi l&#39;ipotesi di Bloomberg che la Casa perdesse&nbsp;480 mila dollari ogni ora. Gli obiettivi rimangono altissimi: il tempo come sempre, sar&agrave; galantuomo. 

L&#39;impreditore non avr&agrave; nessun salario, ma solo opzioni per l&#39;acquisto di azioni

No gain, no pay: Musk senza stipendio se Tesla non decolla

Raccolta di suggerimenti di fine anno e anticipazioni sul piano industriale nello stile di Elon Musk. Arriva via Twitter la conferma della&nbsp;realizzazione di un pick-up, anticipato nel corso della presentazione del truck Tesla Semi e battezzato come un prodotto in grado di trasportare a sua volta un altro pick-up. Resta un enorme punto interrogativo sui tempi. Arriver&agrave; dopo Tesla Y, ovvero, il crossover di dimensioni compatte, che sar&agrave; sviluppato partendo dall&#39;architettura di Tesla Model 3. Berlina che, prima, dovr&agrave; riuscire a centrare i ritmi produttivi finora rimasti un miraggio.  Del pick up Tesla si scoprono appena alcuni dettagli. Sar&agrave; equivalente nelle dimensioni complessive a un Ford F150 - ragioniamo di un prodotto oltre i 5 metri e 30 di lunghezza nella configurazione pi&ugrave; compatta -, probabilmente lo superer&agrave; se riuscir&agrave; a introdurre quella che un sibillino Musk anticipa sar&agrave; una caratteristica in grado di stravolgere il settore. Il fondatore di Tesla assicura di avere ben chiari i capisaldi del progetto pick-up gi&agrave; da 5 anni, quando richiamava la necessit&agrave; di un modello che avesse sospensioni pneumatiche adattive, in grado di conservare un assetto piatto in qualsiasi scenario di impiego e di carico trasportato, tale da offrire una dinamica di marcia e managevolezza sconosciuta ai concorrenti.  Per un tassello che andr&agrave; ad aggiungersi in futuro all&#39;offerta Tesla, Musk ha replicato su Twitter anche ai tanti suggerimenti giunti da clienti di Model S e Model X, funzioni da integrare nell&#39;Autopilot di seconda generazione, aggiornamenti over-the-air prossimi. Mr Tesla ha confermato la possibilit&agrave; di programmare da smartphone il riscaldamento anche di volante, sedili e vetrature, oltre alla climatizzazione dell&#39;abitacolo; si lavora anche al ripristino dell&#39;automatismo sui tergicristalli, all&#39;utilizzo di tutte le telecamere quali dispositivi per la dash-cam e alla proposta di un browser web migliore di quello attualmente installato a bordo.&nbsp; 

Il progetto di pick up vedr&agrave; la luce dopo il crossover compatto Tesla Y. Scarne le indicazioni sulle caratteristiche. Su Twitter, Musk anticipa anche i prossimi aggiornamenti software

Tesla: X, Y e... Z? Musk conferma il pick-up

Elon Musk indubbiamente sa come catalizzare l&#39;attenzione. Degli appassionati, soprattutto degli azionisti&nbsp;e della gente comune. E riesce, in un modo o nell&#39;altro, tra un tweet e una conferenza, a tenere la sua Tesla&nbsp;sulla cresta dell&#39;onda.&nbsp;  L&#39;ultima scommessa &egrave; di quelle pesanti. &ldquo;Entro tre anni le auto&nbsp;Tesla guideranno meglio degli essere umani&ldquo;. Evidentemente non erano bastate negli ultimi mesi le presentazioni, con i relativi colpi di scena di Model 3, Truck Semi e dell&#39;incredibile Roadster da 400 km/h. I conti del Marchio non stanno andando benissimo e cos&igrave; l&#39;ineffabile Musk sa bene, da eccellente salesman, quali tasti andare a toccare.  Prima della fine del 2020, secondo Elon, come ha anticipato Electreck,&nbsp;le Tesla saranno in grado di circolare senza pilota. Nella pi&ugrave; totale dinsinvoltura. Anzi con un margine di sicurezza ben superiore a quello della guida umana. La vittoria totale del Self Drive. Il che vuol dire che per il 2019 le Tesla saranno dotate dei sistemi per la guida autonoma totale. Servir&agrave; circa un anno per completare i test.  Ma per allora le regole della circolazione stradale in tutto il mondo saranno pronte? Musk a dire il vero, aveva gi&agrave; prefigurato qualcosa di simile per il 2018. E deve ancora fissare la data del coast to coast negli Stati Uniti a guida completamente automatica annuciato lo scorso anno.&nbsp;Bolle ancora parecchia acqua in pentola, i tempi sono prematuri. Ma come al solito Tesla punta giocare d&#39;anticipo. 

La guida autonoma &egrave; un passo cruciale anche per Tesla, che corre per il primato

Musk azzarda: nel 2020 le auto guideranno meglio degli uomini

Coda lunga, da station wagon. Due porte, da coup&eacute;. La sintesi perfetta del concetto di shooting brake, costretto a scendere a compromessi, negoziare le due porte in favore delle quattro, conservando un dinamismo della linea dei finestrini sufficientemente personale da trasmettere altre sensazioni rispetto a una normalissima station wagon. Tesla Model S arriver&agrave; in configurazione SB, 20 esemplari appena, frutto della fantasia di Niels Van Roij e della realizzazione pratica di RemetzCar.    Mercedes noleggia (e smonta) una Model X  &laquo;Il design &egrave; la ragione principale d&rsquo;acquisto in tutto il mondo, indipendentemente dal prezzo, dall&rsquo;et&agrave; o dal sesso dell&rsquo;acquirente. Abbiamo investito parecchio tempo nel processo stilistico della nostra shooting brake, iniziando a definire la strategia di design, dopodich&eacute; &egrave; iniziata la ricerca e il disegno dei bozzetti. L&rsquo;estetica di questa conversione &egrave; stata sviluppata attraverso tre proposte di design, con 16 diversi temi stilistici. Una ricerca attenta a confrontarsi con le prestazioni delle station di alto livello, i veicoli one-off e le tendenze di mercato&raquo;, ha spiegato Van Roij.&nbsp; 

La trasformazione firmata da Van Roij Design sar&agrave; realizzata da RemetzCar. Riscritto il linguaggio stilistico del volume posteriore e della fiancata

Transformer Tesla: la Model S diventa shooting brake

A ruota della spumeggiante presentazione, a sopresa, della Tesla Roadster, e del truck Semi, Elon Musk ha lanciato un altro input.  E punta sulla categoria da sempre best seller in USA. Tesla ha mostrato un teaser del suo pick-up elettrico. Chiaramente deriva dal truck Semi, come dimostra il design, di fatto replicato nel frontale. Ma pi&ugrave; che un pick-up, anche se si tratta un bozzetto, appare un T-Rex per le dimensioni. Nel cassone infatti carica un pick-up standard, facendo chiaramente presagire di avere misure&nbsp;extra-large.  Musk chiaramente ha optato per impressionare, anche se Musk ha fatto capire che ci sar&agrave; anche un pick-up di taglia media, che per gli standard americani significano cinque metri di lunghezza. Quello che &egrave; certo che Tesla, dopo la Model S, la Model X, la Model 3 e la futura Roadster, ha bisogno di un altro modello che possa fare grandi numeri. Per arrivare a una produzione da grande costruttore la strada &egrave; obbligata. Un pick-up per gli USA &egrave; fondamentale: il truck Semi &egrave; una bella scommessa, come tante di Musk, ma i numeri dovranno arrivare almeno a medio termine. 

Dopo la roadster e il truck, il primo teaser di un modello che in USA &egrave; storico best seller

Tesla Pick-Up, primo teaser di una nuova scommessa

        Con ambiziosi obiettivi di produzione da raggiungere e oltre 450 mila Tesla Model 3 da realizzare e consegnare, tra le notizie legate a Tesla non ci si aspetterebbe certo quella di licenziamenti tra i 33 mila lavoratori. Tagli confermati dall'azienda, che non ha per&ograve; specifiato la portata. Le informazioni trapelate tra gli stessi impiegati fuoriusciti dicono di licenziamenti intorno alle 400 unit&agrave;, secondo altri report la revisione delle posizioni coinvolgerebbe 700 persone, non solo nell'area vendite e in quella amministrativa, come specificato da Tesla, ma anche sulla produzione.&nbsp; &laquo;Come qualsiasi azienda, specialmente in una da oltre 33 mila dipendenti, la revisione delle prestazioni pu&ograve; occasionalmente risultare anche in partenze dei dipendenti. Tesla continua a crescere e assumere in tutto il mondo&raquo;, sono le parole del portavoce del marchio di Elon Musk, per ridimensionare l'eco della notizia.&nbsp; Model 3, in Italia nella seconda met&agrave; del 2018 Quanto ai numeri, l'ultimo trimestre ha visto solo 260 Tesla Model 3 uscire dalla linea di montaggio, in un 2017 che dovr&agrave; centrare l'obiettivo di 100 mila veicoli prodotti, per moltiplicarsi fino al mezzo milione nel 2018.&nbsp; L'editoriale: La visione di Marchionne       

Il processo di riorganizzazione &egrave; stato confermato dall'azienda, senza specificarne la portata. Secondo i lavoratori, sono in 700 a essere stati sollevati

Tesla, lavoratori licenziati e produzione inferiore alle previsioni

        Falsa partenza perla Tesla Model 3. Nulla di tragico, ma a settembre ne sono state prodotte 260, parecchie di meno rispetto alle 1.500 annunciate. E soprattutto il passo dovrebbe arrivare a 20.000 unit&agrave; mensili per dicembre. Uno stop, forse dovuto anche perch&eacute; l&rsquo;impero di Elon Musk ha canalizzato molte risorse, di danaro e di tempo, sullo sviluppo e ricerca dei vettori spaziali. Da Tesla comunque hanno ribadito di avere la situazione sotto controllo. Affermando che la produzione della Model 3, l&rsquo;auto pi&ugrave; attesa del decennio (almeno &hellip;), non ha rispettato la tabella di marcia. Ma hanno ribadito di poter arrivare ai ritmi desiderati in poco tempo. La Model 3, elettrica compatta con un prezzo (virtuale) di 35.000 dollari, &egrave; il modello che dovrebbe portare Tesla a diventare un grande produttore. Da 1 milione di auto nel 2020 (nel 2016 sono state 76.000). Ovviamente la Tesla Model 3 arriver&agrave; anche in Italia. Con un prezzo che si potrebbe ipotizzare di circa 50.000 euro. Ben pi&ugrave; alto delle elettriche compatte attualmente sul mercato, come e-Golf e Nissan Leaf. Ma con prestazioni ben diverse. Un&rsquo;autonomia annunciata di 345 km, un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 in 6 secondi. Tutto questo con la possibilit&agrave; di ospitare 5 persone e altri livelli di sicurezza nei crash test. Sul nostro mercato, i primi modelli potrebbero essere consegnati nella seconda parte del 2018.       

A settembre sono usciti di fabbrica solo 260 esemplari sui 1.500 annunciati. Per dicembre la cadenza dovr&agrave; essere di 20.000

Tesla Model 3, in Italia nella seconda metà 2018

Una singolare disavventura, quella capitata a un automobilista australiano, proprietario di una Tesla Model X. Fortunatamente senza conseguenze se non di tipo economico. A finire nel mirino &egrave; il funzionamento delle portiere con sblocco e apertura automatica, modalit&agrave; attivabile dall&#39;infotainment della Model X, che permette l&#39;automazione dell&#39;apertura quando il veicolo rileva il telecomando dell&#39;auto in prossimit&agrave; del mezzo - a brevissima distanza - oppure, alla doppia pressione del pulsante.&nbsp;  Quanto accaduto si sarebbe potuto trasformare in un incidente dalle conseguenze molto pi&ugrave; serie, se a essere coinvolto fosse stato un motociclista o un ciclista. Invece, &egrave; toccato a un camion transitare nel momento esatto in cui - inspiegabilmente, secondo il proprietario dell&#39;auto - Tesla Model X ha aperto prima la portiera lato guida, subito dopo quella lato passeggero. Sam Kovac, questo il nome dello sfortunato (o disattento) automobilista, sostiene di non aver attivato la procedura mediante telecomando e di trovarsi a 25 metri di distanza dall&#39;auto al momento dell&#39;apertura.  Secondo il centro Tesla che ha analizzato il registro eventi del veicolo, invece, l&#39;apertura &egrave; avvenuta perch&eacute; il telecomando &egrave; stato premuto pi&ugrave; volte: due &quot;click&quot; aprono la porta lato guida, altri due quella lato passeggero. La querelle tra Tesla e l&#39;automobilista prosegue ed &egrave; stato offerto il riacquisto del mezzo, sebbene al valore di mercato, poco pi&ugrave; di 110 mila dollari, contro i 197 spesi per l&#39;acquisto. Ovviamente previa riparazione, visto che la portiera &egrave; stata letteralmente strappata dal crossover.  L&#39;episodio potrebbe essere utile per integrare, immaginiamo, un sistema che impedisca l&#39;apertura a distanza qualora i sensori rilevino l&#39;arrivo di un veicolo, in fondo con tutti i sensori presenti non dovrebbe essere cos&igrave; difficile scansionare l&#39;area immediatamente dietro l&#39;auto per capire se l&#39;apertura pu&ograve; avvenire in sicurezza o meno.&nbsp;  &nbsp;    Un rappresentante di Tesla, in merito alla vicenda, ha spiegato a CarAdvice, che ha riportato la ricostruzione dell&#39;automobilista: &laquo;La Model X ha una comoda funzione opzionale che prevede l&#39;apertura della portiera lato guidatore al doppio click dell&#39;utente sulla chiave elettronica dell&#39;auto. Un secondo doppio click sblocca e apre la porta lato passeggero. Questa caratteristica &quot;Portiere automatiche&quot;, descritta chiaramente nel manuale d&#39;uso, non &egrave; attiva automaticamente. Necessita che sia il proprietario ad attivarla, selezionandola dal display dell&#39;auto. I nostri registri mostrano chiaramente come il cliente avesse la funzione impostata su &quot;on&quot; al momento dell&#39;episodio e che entrambe le portiere anteriori dell&#39;auto sono state sbloccate e aperte attraverso due doppi click sulla chiave, quattro click consecutivi, entro il raggio operativo dal veicolo&raquo;.&nbsp; 

L&#39;episodio &egrave; avvenuto in Australia e, secondo Tesla, la responsabilit&agrave; &egrave; del proprietario, che avrebbe sbloccato e aperto a distanza le portiere

Tesla Model X, le porte automatiche travolte da un camion

        La Tesla Model 3 &egrave; indubbiamente l'auto pi&ugrave; chiaccherata e attesa degli ultimi anni. Il modello indicato come cruciale, decisivo per portare l'auto elettrica a volumi di vendita davvero significativi. Da vera alternativa alle auto benzina e diesel, non da nicchia. Rester&agrave; comunque particolare e diversa da molte altre. Per implementare il modello il piano &egrave; entro&nbsp;sei mesi la Model 3 avr&agrave; godere le sospensioni intelligenti gi&agrave; montate su Model S e Model X. Come anche il doppio motore e quindi la trazione integrale. La Model 3 quindi dal grande touchscreen potr&agrave; essere alzata o abbassata, ammborbidita o irrigidita. Con il computer di bordo che memorizzer&agrave; il percorso e riproporr&agrave; l'assetto una volta si dovesse far ritorno. Si tratta di un plus da circa 2.500 dollari che contribuir&agrave; a far aumentare il prezzo della compatta. Al dual motor, opzione che alzer&agrave; di molto il prezzo (8-10.000 dollari) sar&agrave; abbinato il Ludicrous Mode, che permetter&agrave; accelerazioni brucianti. Assicurando alla tranquilla Model 3 uno scatto da supercar, per sorprendere tutti al semaforo.       

Gli upgrade ci saranno entro sei mesi, assieme al dual motor e alla trazione integrale

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