A ruota della spumeggiante presentazione, a sopresa, della Tesla Roadster, e del truck Semi, Elon Musk ha lanciato un altro input.  E punta sulla categoria da sempre best seller in USA. Tesla ha mostrato un teaser del suo pick-up elettrico. Chiaramente deriva dal truck Semi, come dimostra il design, di fatto replicato nel frontale. Ma pi&ugrave; che un pick-up, anche se si tratta un bozzetto, appare un T-Rex per le dimensioni. Nel cassone infatti carica un pick-up standard, facendo chiaramente presagire di avere misure&nbsp;extra-large.  Musk chiaramente ha optato per impressionare, anche se Musk ha fatto capire che ci sar&agrave; anche un pick-up di taglia media, che per gli standard americani significano cinque metri di lunghezza. Quello che &egrave; certo che Tesla, dopo la Model S, la Model X, la Model 3 e la futura Roadster, ha bisogno di un altro modello che possa fare grandi numeri. Per arrivare a una produzione da grande costruttore la strada &egrave; obbligata. Un pick-up per gli USA &egrave; fondamentale: il truck Semi &egrave; una bella scommessa, come tante di Musk, ma i numeri dovranno arrivare almeno a medio termine. 

Dopo la roadster e il truck, il primo teaser di un modello che in USA &egrave; storico best seller

Tesla Pick-Up, primo teaser di una nuova scommessa

        Con ambiziosi obiettivi di produzione da raggiungere e oltre 450 mila Tesla Model 3 da realizzare e consegnare, tra le notizie legate a Tesla non ci si aspetterebbe certo quella di licenziamenti tra i 33 mila lavoratori. Tagli confermati dall'azienda, che non ha per&ograve; specifiato la portata. Le informazioni trapelate tra gli stessi impiegati fuoriusciti dicono di licenziamenti intorno alle 400 unit&agrave;, secondo altri report la revisione delle posizioni coinvolgerebbe 700 persone, non solo nell'area vendite e in quella amministrativa, come specificato da Tesla, ma anche sulla produzione.&nbsp; &laquo;Come qualsiasi azienda, specialmente in una da oltre 33 mila dipendenti, la revisione delle prestazioni pu&ograve; occasionalmente risultare anche in partenze dei dipendenti. Tesla continua a crescere e assumere in tutto il mondo&raquo;, sono le parole del portavoce del marchio di Elon Musk, per ridimensionare l'eco della notizia.&nbsp; Model 3, in Italia nella seconda met&agrave; del 2018 Quanto ai numeri, l'ultimo trimestre ha visto solo 260 Tesla Model 3 uscire dalla linea di montaggio, in un 2017 che dovr&agrave; centrare l'obiettivo di 100 mila veicoli prodotti, per moltiplicarsi fino al mezzo milione nel 2018.&nbsp; L'editoriale: La visione di Marchionne       

Il processo di riorganizzazione &egrave; stato confermato dall'azienda, senza specificarne la portata. Secondo i lavoratori, sono in 700 a essere stati sollevati

Tesla, lavoratori licenziati e produzione inferiore alle previsioni

        Falsa partenza perla Tesla Model 3. Nulla di tragico, ma a settembre ne sono state prodotte 260, parecchie di meno rispetto alle 1.500 annunciate. E soprattutto il passo dovrebbe arrivare a 20.000 unit&agrave; mensili per dicembre. Uno stop, forse dovuto anche perch&eacute; l&rsquo;impero di Elon Musk ha canalizzato molte risorse, di danaro e di tempo, sullo sviluppo e ricerca dei vettori spaziali. Da Tesla comunque hanno ribadito di avere la situazione sotto controllo. Affermando che la produzione della Model 3, l&rsquo;auto pi&ugrave; attesa del decennio (almeno &hellip;), non ha rispettato la tabella di marcia. Ma hanno ribadito di poter arrivare ai ritmi desiderati in poco tempo. La Model 3, elettrica compatta con un prezzo (virtuale) di 35.000 dollari, &egrave; il modello che dovrebbe portare Tesla a diventare un grande produttore. Da 1 milione di auto nel 2020 (nel 2016 sono state 76.000). Ovviamente la Tesla Model 3 arriver&agrave; anche in Italia. Con un prezzo che si potrebbe ipotizzare di circa 50.000 euro. Ben pi&ugrave; alto delle elettriche compatte attualmente sul mercato, come e-Golf e Nissan Leaf. Ma con prestazioni ben diverse. Un&rsquo;autonomia annunciata di 345 km, un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 in 6 secondi. Tutto questo con la possibilit&agrave; di ospitare 5 persone e altri livelli di sicurezza nei crash test. Sul nostro mercato, i primi modelli potrebbero essere consegnati nella seconda parte del 2018.       

A settembre sono usciti di fabbrica solo 260 esemplari sui 1.500 annunciati. Per dicembre la cadenza dovr&agrave; essere di 20.000

Tesla Model 3, in Italia nella seconda metà 2018

Una singolare disavventura, quella capitata a un automobilista australiano, proprietario di una Tesla Model X. Fortunatamente senza conseguenze se non di tipo economico. A finire nel mirino &egrave; il funzionamento delle portiere con sblocco e apertura automatica, modalit&agrave; attivabile dall&#39;infotainment della Model X, che permette l&#39;automazione dell&#39;apertura quando il veicolo rileva il telecomando dell&#39;auto in prossimit&agrave; del mezzo - a brevissima distanza - oppure, alla doppia pressione del pulsante.&nbsp;  Quanto accaduto si sarebbe potuto trasformare in un incidente dalle conseguenze molto pi&ugrave; serie, se a essere coinvolto fosse stato un motociclista o un ciclista. Invece, &egrave; toccato a un camion transitare nel momento esatto in cui - inspiegabilmente, secondo il proprietario dell&#39;auto - Tesla Model X ha aperto prima la portiera lato guida, subito dopo quella lato passeggero. Sam Kovac, questo il nome dello sfortunato (o disattento) automobilista, sostiene di non aver attivato la procedura mediante telecomando e di trovarsi a 25 metri di distanza dall&#39;auto al momento dell&#39;apertura.  Secondo il centro Tesla che ha analizzato il registro eventi del veicolo, invece, l&#39;apertura &egrave; avvenuta perch&eacute; il telecomando &egrave; stato premuto pi&ugrave; volte: due &quot;click&quot; aprono la porta lato guida, altri due quella lato passeggero. La querelle tra Tesla e l&#39;automobilista prosegue ed &egrave; stato offerto il riacquisto del mezzo, sebbene al valore di mercato, poco pi&ugrave; di 110 mila dollari, contro i 197 spesi per l&#39;acquisto. Ovviamente previa riparazione, visto che la portiera &egrave; stata letteralmente strappata dal crossover.  L&#39;episodio potrebbe essere utile per integrare, immaginiamo, un sistema che impedisca l&#39;apertura a distanza qualora i sensori rilevino l&#39;arrivo di un veicolo, in fondo con tutti i sensori presenti non dovrebbe essere cos&igrave; difficile scansionare l&#39;area immediatamente dietro l&#39;auto per capire se l&#39;apertura pu&ograve; avvenire in sicurezza o meno.&nbsp;  &nbsp;    Un rappresentante di Tesla, in merito alla vicenda, ha spiegato a CarAdvice, che ha riportato la ricostruzione dell&#39;automobilista: &laquo;La Model X ha una comoda funzione opzionale che prevede l&#39;apertura della portiera lato guidatore al doppio click dell&#39;utente sulla chiave elettronica dell&#39;auto. Un secondo doppio click sblocca e apre la porta lato passeggero. Questa caratteristica &quot;Portiere automatiche&quot;, descritta chiaramente nel manuale d&#39;uso, non &egrave; attiva automaticamente. Necessita che sia il proprietario ad attivarla, selezionandola dal display dell&#39;auto. I nostri registri mostrano chiaramente come il cliente avesse la funzione impostata su &quot;on&quot; al momento dell&#39;episodio e che entrambe le portiere anteriori dell&#39;auto sono state sbloccate e aperte attraverso due doppi click sulla chiave, quattro click consecutivi, entro il raggio operativo dal veicolo&raquo;.&nbsp; 

L&#39;episodio &egrave; avvenuto in Australia e, secondo Tesla, la responsabilit&agrave; &egrave; del proprietario, che avrebbe sbloccato e aperto a distanza le portiere

Tesla Model X, le porte automatiche travolte da un camion

        La Tesla Model 3 &egrave; indubbiamente l'auto pi&ugrave; chiaccherata e attesa degli ultimi anni. Il modello indicato come cruciale, decisivo per portare l'auto elettrica a volumi di vendita davvero significativi. Da vera alternativa alle auto benzina e diesel, non da nicchia. Rester&agrave; comunque particolare e diversa da molte altre. Per implementare il modello il piano &egrave; entro&nbsp;sei mesi la Model 3 avr&agrave; godere le sospensioni intelligenti gi&agrave; montate su Model S e Model X. Come anche il doppio motore e quindi la trazione integrale. La Model 3 quindi dal grande touchscreen potr&agrave; essere alzata o abbassata, ammborbidita o irrigidita. Con il computer di bordo che memorizzer&agrave; il percorso e riproporr&agrave; l'assetto una volta si dovesse far ritorno. Si tratta di un plus da circa 2.500 dollari che contribuir&agrave; a far aumentare il prezzo della compatta. Al dual motor, opzione che alzer&agrave; di molto il prezzo (8-10.000 dollari) sar&agrave; abbinato il Ludicrous Mode, che permetter&agrave; accelerazioni brucianti. Assicurando alla tranquilla Model 3 uno scatto da supercar, per sorprendere tutti al semaforo.       

Gli upgrade ci saranno entro sei mesi, assieme al dual motor e alla trazione integrale

Tesla Model 3 avrà il Ludicrous Mode e le sospensioni intelligenti

In contemporanea con i trionfali blitz in borsa, c&#39;&egrave; qualche ombra per Elon Musk. Tesla, che da qualche anno sta rivoluzionando il concetto di automobile, oggetto negli Stati Uniti di una vera e propria eccitazione collettiva, e di relativi picchi in borsa, ha vissuto la sua tempesta di fine estate.  La Model 3, l&rsquo;auto pi&ugrave; attesa del decennio non c&rsquo;entra, quella &egrave; una sfida cruciale che &egrave; partita con i migliori auspici. Resta coinvolto un altro elemento fondamentale della mobilit&agrave; del futuro prossimo. La guida autonoma, sulla quale stanno puntando, a differenza della propulsione elettrica, tutti i Costruttori con la massima convinzione.  E ovviamente Elon Musk, al quale non manca certo l&rsquo;acume del grande imprenditore, &egrave; sempre stato in prima fila per lo sviluppo delle tecnologie di assistenza al volante. Sulle Tesla lo ha chiamato Autopilot ed &egrave; stato subito un fiore all&rsquo;occhiello. Con relativi proclami di imminente, o quasi, operativit&agrave; sui modelli di serie. E di numerose implementazioni allo studio.  P&gt;ioneristico Musk lo &egrave; stato dal primo giorno che ha pensato ad un&rsquo;automobile, diversa dalle altre e subito efficiente.Ma la tempesta, una grandinata non di secondo piano, non &egrave; stata istantanea. E&rsquo; cominciata mesi fa con l&rsquo;uscita da Tesla di Sterling Anderson, nientemeno che il capo degli ingegneri responsabili proprio dello sviluppo dell&rsquo;Autopilot. Letteralmente, una doccia fredda. Anderson non se n&rsquo;&egrave; andato perch&eacute; qualcuno l&rsquo;ha coperto di dollari, ma perch&eacute; in disaccordo con proprio con Elon Musk. Poi a giugno &egrave; stata la volta del suo successore, Chris Lettner.&nbsp;Che proveniva da Apple.  E non solo. Secondo fonti del Wall Street Journal, negli ultimi tempi almeno altri dieci ingegneri e altri quattro manager della divisione divisione legata all&rsquo;Autopilot hanno lasciato Tesla. Una vera e propria diaspora, che, pur nell&rsquo;euforia sempre maggiore che circonda il Marchio, ha creato qualche preoccupazione. L&rsquo;Autopilot &egrave; diventato una sorta di countdown per chiunque ci si trovi coinvolto. Un turnover troppo serrato, a tutti i livelli. Che ha destato qualche sospetto.  Intanto Musk non si volta indietro, ben conscio che ha la concorrenza alle calcagna, e punta dritto alla versione 2.0 della sua guida automatica. Che vuole anticipare, anche se uno dei &ldquo;fuoriusciti&rdquo;, di sicuro col dente avvelenato, ma non certo uno sprovveduto sull&rsquo;argomento, avrebbe detto che il sistema se non perfezionato potrebbe mettere a rischio la vita degli automobilisti. Di certo qualcosa di non ottimizzato c&#39;&egrave;.  Alcuni punti grigi ci sono. Mobileye, fornitrice del sistema di calcolo dell&rsquo;Autopilot, ha interrotto il rapporto con Tesla nel 2016 e come noto &egrave; entrata nell&rsquo;alleanza con FCA, Bmw e Intel. E inoltre Tesla usa sensori radar e telecamere per l&rsquo;assistenza alla guida, mentre la maggior parte della concorrenza starebbe sviluppando il self drive con sensori Lidar, basati sul laser, pi&ugrave; costosi ed efficienti. E pi&ugrave; adatti ad una guida automatica davvero sicura. Anche questa scelta economica, avrebbe messo i collaboratori di Musk in rotta di collisione col capo. E il finale a quel punto era gi&agrave; scritto. 

Numerosi ingegneri e manager hanno lasciato la sezione dedicata allo sviluppo della guida autonoma del Marchio

Tesla Autopilot, la corsa di Elon Musk ha qualche intoppo

        La parola d'ordine che accompagna l'avvio della produzione di Tesla Model 3 &egrave;: semplificare. Cos&igrave;, l'attesa berlina elettrica cinque porte sar&agrave; disponibile unicamente nella versione Long Range Battery nei primi mesi, solo dal prossimo autunno arriver&agrave; l'alternativa Standard, attesa con un pacco batterie tra i 50 e 55 kWh di capacit&agrave;, contro i 75 kWh (non confermati ufficialmente) del modello dall'autonomia superiore. Nella stessa direzione, del ridurre le varianti sulla linea di montaggio, va la scelta di procrastinare al 2018 la Tesla Model 3 Performance, annuncio dato da Elon Musk su Twitter.&nbsp; Insieme all'avvio della produzione, con prezzi che partiranno da 35 mila dollari per la Model 3 standard battery, da 44 mila dollari per la Long range battery, emergono le specifiche tecniche definitive. Scopriamo dimensioni da berlina media, con 4 metri e 69 centimetri di lunghezza, un passo di 2 metri e 87 centimetri, per un'altezza di 1 metro e 44 e larghezza di 1 metro e 85. Il bagagliaio offre 424 litri di capacit&agrave;. La massa complessiva si attesa sui 1.610 kg nella configurazione con batteria standard, 1.730 kg la variante estesa. Notevole il risultato ottenuto sul fronte aerodinamico, con un coefficiente di resistenza all'avanzamento (Cd) di 0,23. Le prestazioni dichiarate segnalano una velocit&agrave; massima di 210 km/h e un'accelerazione da 0 a 96 km/h in 5"6 per Tesla Model 3 standard, pi&ugrave; rapida e scattante la long range battery: 225 orari e 5"1 sullo 0-96 orari.&nbsp; Sar&agrave; solo in seguito che arriveranno le versioni con due motori, l'avvio della produzione si riassume, quindi, in un unico modello: Model 3 con batteria di capacit&agrave; maggiorata e singolo motore posteriore. Interessanti anche i dati sui tempi di ricarica e l'autonomia: sono 496 i chilometri dichiarati; in mezz'ora, dai Superchargers Tesla, Model 3 long range ricarica le batterie e ottiene 272 di autonomia, mentre dalla presa domestica (240v e 32A) la ricarica avviene a un ritmo di 60 km di autonomia ogni ora. I valori della Model 3 standard si attestano sui 352 km di autonomia, 208 km in mezz'ora di Supercharger, tasso di ricarica di 48 km/ora dalla presa domestica.&nbsp;       

La variante standard, la pi&ugrave; economica, sar&agrave; disponibile dal prossimo autunno. E' la Model 3 long range battery due ruote motrici la prima variante ad arrivare sul mercato. I prezzi e le caratteristiche della berlina elettrica

Tesla Model 3, inizia la produzione della Long Range Battery

        Anche le supercar elettriche hanno bisogno di cura. Tesla apre i primi due Centri Assistenza in Italia. IIl primo &egrave; gi&agrave; operativo a Milano, zona Linate, mentre a Padova aprir&agrave; il prossimo mese. I nuovi centri potenziano la rete di vendita e assistenza Tesla in Italia, dopo pochi mesi dall&rsquo;apertura dello Store di Milano nel quartiere di Porta Nuova. E soprattutto in vista della prossima commercializzazione dell'attesissima Model 3. Che dovrebbe fare aumentare di molto le vendite del Marchio di Elon Musk anche in Europa. Il Centro Assistenza di Milano Linate &egrave; a 10 minuti dall&rsquo;aeroporto. A Padova Tesla &egrave; gi&agrave; presente da qualche anno con un responsabile commerciale, l&rsquo;apertura del Centro diventa ora il punto di riferimento ufficiale per la clientela locale. Entrambe le sedi sono strategicamente situate nei pressi delle principali autostrade, per renderle facilmente raggiungibili da parte dei clienti del nord Italia. I due Centri offriranno servizi di vendita, consegna ed assistenza.&nbsp;Tesla progetta, costruisce, vende e fornisce assistenza alle sue vetture in modo indipendente, eliminando ogni passaggio superfluo affinch&eacute; l&rsquo;esperienza di acquisto e assistenza risultino quanto pi&ugrave; lineari possibile per i clienti. Tesla non gestisce i suoi centri assistenza come centri di profitto: le auto beneficiano di aggiornamenti software da remoto gratuiti che non solo offrono nuove funzionalit&agrave; per i nostri clienti, ma consentono anche a Tesla di diagnosticare e risolvere eventuali problemi tecnici senza che il cliente debba necessariamente portare il proprio veicolo in assistenza. Una sfida cruciale, che ci vede curiosi di vedere come finir&agrave;.       

Potenziamento&nbsp;in vista della prossima commercializzazione dell'attesissima Model 3

Tesla, i primi centri assistenza italiani a Milano e Padova

Ecco la prima Tesla Model 3, la SN1. Il primo modello prodotto, chiamato appunto Serial Number 1. Elon Musk in persona ha postato la prima foto su Twitter.  L&#39;auto &egrave; uscita dalle linee di produzione della Tesla Factory di Fremont, in California. Si tratta di uno dei modelli pi&ugrave; attesi della storia contemporanea dell&#39;auto. Gi&agrave; preordinata, a scatola chiusa, da quasi 375.000 clienti. Si tratta di un&#39;auto elettrica a costo ragionevole, 35.000 dollari di prezzo&nbsp;(grazie agli incentivivi) e circa 345 km di autonomia.  La Tesla Model 3 SN1, nera e con grossi cerchi da 19&quot;, &egrave; stata acquistata&nbsp;Ira Ehrenpreis, membro del consiglio di ammnistrazione di Tesla e &quot;regalata&quot; allo stesso Musk per il suo compleanno.  La Tesla Model 3 &egrave; un modello cruciale per la Casa californiana e per la diffusione dell&#39;auto elettrica su scala pi&ugrave; larga. Il 28 luglio rimane la data dell&#39;esordio ufficiale del modello, con i primi 30 esemplari consegnati e l&#39;accesso al configuratore. Con questo modello la produzione, secondo i piani dovrebbe pi&ugrave; che quintuplicare e arrivare sulla soglia del 500.000 esemplari l&#39;anno nel 2018.&nbsp;In Italia il prezzo della Tesla Model 3 potrebbe assestarsi sui 45.000 euro. 

Elon Musk posta le foto su Twitter della SN1 (Serial Number 1)

Tesla Model 3, prodotto il primo esemplare dell&#39;auto pi&ugrave; attesa

Maometto va alla montangna. Se la Cina vuole produrre l&#39;auto elettrica low cost, Elon Musk va a produrre le sue Tesla elettriche nell&#39;Estremo Oriente.  Le Model S, Model X e Model 3 saranno prodotte in Cina. Questo sarebbe il piano e la notizia arriva dagli USA. Lanciata da Bloomberg, network autorevole, e ripresa Oltreoceano poich&eacute; cita fonti vicino al Gruppo californiano.  Elon Musk starebbe per completare un accordo col governo della citt&agrave; di Shanghai. Il pi&ugrave; grande polo industriale cinese, uno dei centri nevralgici economici mondiali.   Altro che low cost, Tesla avrebbe intenzione di continuare a produrre le sue auto elettriche. Quindi alto di gamma, o in ogni modo al vertice per tecnologia. E&#39; chiaro che la ricerca di sinergie con produttori locali -obbligatorie per produrre in Cina -&nbsp;sarebbe la chiave per entrare nel mercato pi&ugrave; grande nel mondo e per abbassare i prezzi di produzione. E di evitare una tassa del 25%, grazie all&#39;assemblamento in loco. La zona individiata sarebbe nel comparto&nbsp;Lingang, enorme polo manufatturieo.  Due piccioni con una fava? La potenzialmente sterminata clientela cinese potrebbe costituire un acceleratore incredibile per la crescita di Tesla. Che ha gi&agrave; trovato terreno fertile nella Repubblica Popolare, perch&eacute; nel 2016 i ricavi sono stati di un miliardo di dollari.  La Cina vuole elettrificare una percentuale molto maggiore dei trasporti. Elon Musk vuole fare di Tesla un produttore auto di massa. Il matrimonio &egrave; d&#39;interesse e le basi sembrano esserci. Il futuro ci dar&agrave; gli sviluppi. 

Accordo per produrre a Shanghai, Elon Musk vuole abbassare i prezzi e Pechino punta moltissime sulle auto a batteria

Tesla porta in Cina la rivoluzione elettrica

La Tesla Model 3 &egrave; una delle auto pi&ugrave; attese della storia. Il modello che dovrebbe portare la diffusione dell&#39;auto elettrica a un livello oltre la nicchia.  Il primo passo verso il futuro prossimo. Dopo la corsa ai preordini, siamo alle fasi finali. Tesla sar&agrave; in grado di produrre un numero di vetture adeguato alla richiesta iniziale? Elon Musk &egrave; corso ai ripari. &quot;Si potr&agrave; solamente scegliere il colore desiderato e il modello dei cerchi perferito, almeno nel periodo iniziale della produzione&rdquo;.  Scelta blindata, di fatto due opzioni. Per snellire la produzione, ma anche per ridurne i costi. Tesla &egrave; davanti a una sfida vitale e per il suo primo prodotto davvero globale punta alla semplicit&agrave;. Poca personalizzazione, va detto che di per s&eacute; la Model 3 &egrave; gi&agrave; sufficientemente originale. Una media a cinque posti,&nbsp;con il clasicco, per il Marchio, tablet verticale al centro della plancia.&nbsp;  Anche la trazione integrale non arriver&agrave; subito. Ci sar&agrave; la&nbsp;trazione posteriore, mentre le batterie agli ioni di litio costruite nel futuristico stabilimento Gigafactory in&nbsp;Nevada probabilmnete saranno da 75 kW/h. &nbsp;&rsquo;Autopilot, il sistema di guida semiautonoma, sar&agrave; di serie. L&#39;autonomia dovrebbe assestarsi tra i 345 km e i 375 km. E l&rsquo;accelerazione da 0 a 100 m/h si completa in meno di 6 secondi. I futuri clienti si accontenteranno di accessori pre-impostati, o imposti, da Tesla su un&#39;auto cos&igrave; particolare? Un&#39;altra scommessa di Musk. 

Per velocizzare le consegne iniziali e ridurre i costi di produzione

Tesla Model 3, all&#39;inizio si potranno scegliere solo colori e cerchi

        Tesla Model Y, la quinta della gamma delle auto elettriche di Elon Musk arriver&agrave; nel 2019. Il primo teaser anticipa in parte il design del SUV medio, un modello cruciale per il Marchio californiano che sta rivoluzionando il mondo dell'auto. E' stata annunciata in un contesto chiave: una conferenza con gli investitori. Lo stesso Musk ha introdotto la Tesla Model Y, una sorta di sorella minore della Model X. Il bozzetto lascia intravedere solo parte del frontale. Il nuovo modello dovrebbe conservare le spettacolari Falcon Doors (l'apertura ad ali di falco, in verticale, delle porte posteriori) del modello pi&ugrave; grande. Il look sembr&agrave; per&ograve; pi&ugrave; simile alla ventura media, la Model 3, ma il pianale sar&agrave; diverso. Vige ancora il segreto su powertrain, autonomia, prestazioni e prezzo. Quello che &egrave; certo &egrave; che la Tesla Model Y sar&agrave; costruita in una nuova fabbrica. Musk ha detto infatti che saranno realizzate altre tre Gigafactory.       

Primo teaser per uno dei modelli cruciali dell'azienda di Elon Musk

Tesla Model Y, il SUV elettrico medio arriverà nel 2019

        Tesla ha rifiutato una sinergia con Uber per lo sviluppo della guida autonoma. I due grandi protagonistidell&rsquo;auto elettrica e del ride hailing, il trasporto a pagamento on demand, andranno per le loro strade. Il mancato abboccamento risale al 2016. Lo ha dettagliato Bloomberg, proponendo in anteprima il passaggio del libro Wild Ride di Adam Lashinsky, che racconda l'accaduto.&nbsp;Travis Kalanick, amministratore delegato di Uber, nel ha chiamato Elon Musk. Lo ha dichiarato lui tesso. &ldquo;Gli ho detto: potremmo essere partner nello sviluppo del self drive. Ma Elon ha impiegato il resto della chiamata per convincermi che l&rsquo;ipotesi non era realistica. Cos&igrave; ho scoperto che eravamo concorrenti&rdquo;. Inoltre Musk avrebbe consigliato a Kalanick di focalizzare gli sforzi sul ride hailing. Dove in ogni modo Tesla sta cercando di espandersi. La guida autonoma rimane un fattore decisivo per qualsiasi azienda si occupi di mobilit&agrave;. Forse ancor di pi&ugrave; delle auto elettriche. O almeno avr&agrave; uno sviluppo e una diffusione pi&ugrave; rapidi e soprattutto accessibili a una fascia pi&ugrave; ampia di clienti.&nbsp;       

Musk un anno fa ha "stoppato" le avances di&nbsp;Kalanick. Le rivelazioni di Bloomberg

Tesla, gran rifiuto a Uber sulla guida autonoma

La Tesla Model 3 &egrave; l&#39;auto che ha generato pi&ugrave; aspettative negli ultimi anni. Indicata come il modello della rivoluzione, di certo &egrave; le vettura elettrica pi&ugrave; attesa di sempre. La pi&ugrave; invocata e la pi&ugrave; chiaccherata. Il magnate Elon Musk &egrave; stato abililissimo a catalizzare l&#39;attenzione. Generando un hysteria negli USA che rivaleggia con quella febbrile&nbsp;attesa dell&#39;uscita degli ultimi smarphone o dei device di&nbsp;Apple.&nbsp;  Nelle scorse ore sono trapelate le prime immagini dei modelli di serie. Non che ci fossero molti segreti, ma qualcosa di nuovo c&#39;&egrave;.  E d&#39;altronde basta davvero poco, data la trepidazione collettiva, per generare clamore. D&#39;altronde si tratta di un&#39;automobile potenzialmente storica: la &ldquo;zero emissioni&rdquo; ad alte prestazioni ed autonomia da 35.000 dollari&nbsp;(incentivi compresi). Il lancio, previsto a Luglio 2017 tiene in ansia clienti e mercati.  Dalle ultime foto, anche da quelle &quot;paparazzate&quot; su strada, la nuova creazione di Elon Musk si mostra pi&ugrave; filante, meno &quot;bombata&quot;. Impressioni confermate dalla brochure inviata alla rete di assistenza e subito &quot;intercettata&quot; dalla rete. Per certi versi pare pi&ugrave; vicina alla Model S che alla Model X. Con una coda cambiata rispetto al prototipo di un anno fa. L&#39;ambio portellone dovrebbe garantire l&rsquo;accesso a un bagagliaio da famiglia. &nbsp;  Sul lancio permante qualche dubbio riguardo le tempostiche. Ci sono rumors per un rinvio. Rispetto alla mole enorme di ordini, Morgan Stanley ha ipotizzato consegne contingentate. Almeno nei primi mesi.  Per i pochi che non lo sapessero, la Model 3 sar&agrave; proposta in una versione con trazione posteriore, in seguito &nbsp;anche integrale, e con un solo motore elettrico. Le batterie agli ioni di litio costruite nel futuristico stabilimento Gigafactory del Nevada saranno presumibilmente da 75 kW/h.L&rsquo;abitacolo sar&agrave; a cinque posti, con al centro della plancia il caratteristico display stile tablet verticale. L&rsquo;Autopilot, il sistema di guida semiautonoma, sar&agrave; di serie.&nbsp;L&#39;autonomia accreditata &egrave; tra i 345 km e i 375 km. E l&rsquo;accelerazione da 0 a 100 m/h si completa in 6 secondi. Guizzo da sportiva. 

L&#39;auto elettrica pi&ugrave; attesa di sempre &quot;pizzicata&quot; da una brochure per la rete di assistenza e anche su strada

Tesla Model 3, &quot;scappano&quot; le prime immagini del modello di serie

Elon Musk promette una Tesla a guida completamente autonoma per il 2019. Il magnate americano ha dichiarato che anticiper&agrave; tutti di un anno. Mettendo sul mercato un&#39;auto, elettrica ovviamente, dotata del livello 5, ovvero la guida autonoma totale. In sostanza chi sta in automobile &egrave; sollevato da ogni responsabilit&agrave; e comando al veicolo: volante e pedali non servono pi&ugrave;.  Secondo Car Scoops il visionario Musk non avrebbe alcun dubbio in merito. Lo sviluppo del self drive &egrave; uno dei temi dominanti dell&#39;automotive. E Tesla si prefigge si saltare a pi&egrave; pari Audi, che ha annunciato la prossima A8 come prima auto di livello 3 di guida autonoma, in grado di surrogare il pilota in alcune situazioni. Il prestigio che arriverebbe dalla primogenitura livello 5 per un modello di serie&nbsp;sarebbe enorme. Forse ancora pi&ugrave; della propulsione elettrica su larga scala. Il 2019 &egrave; davvero vicino, forse per quella data nemmeno i legislatori delle strade di tutto il mondo saranno pronti a omologare per l&#39;&#39;uso pubblico una tecnologia del genere.  L&#39;auto che prevede o &egrave; pronta ad affrontare ogni situazione o scenario &egrave; davvero la carta vincente. Tesla da questo punto di vista &egrave; avanti. Dall&#39;autunno 2016 ha predisposto i suoi modelli a tale tipo di upgrade. Ha anche anninciato che un suo modello far&agrave; un coast to coast, da Los Angeles e New York,&nbsp;interamente a guida automatica nel 2017. Non rimane che aspettare.  &nbsp; 

Il livello 5 &egrave; la frontiera pi&ugrave; agognata dall&#39;industria automotive. Chi vincer&agrave; la corsa?

Musk accelera, Tesla totalmente autonoma nel 2019

Nel corso della presentazione, Elon Musk anticip&ograve; un&#39;autonomia di marcia di 345 chilometri per Tesla Model 3. Nessun dettaglio emerse, tuttavia, sul pacco batterie destinato a trovar posto sul fondo della quarta proposta elettrica. Da allora abbiamo registrato gli obiettivi di Tesla sul medio-lungo periodo, rivolti allo sviluppo di un mezzo pesante elettrico e un pick-up. Con due tweet torna a farsi luce sulle caratteristiche tecniche della Model 3 ed &egrave; lo stesso Musk a escludere che possa esserci una batteria da 100 kWh.  Il passo ridotto rispetto alla Model S rappresenta il vincolo tecnico all&#39;installazione della batteria oggi pi&ugrave; prestazionale all&#39;interno dell&#39;offerta Tesla. Rester&agrave; appannaggio di Model S e Model X, a loro volta non beneficeranno di alcun incremento. Forse vedremo pacchi batterie oltre i 100 kWh sui prodotti futuri, il pick up e il truck Tesla Semi prospettati nel Master Plan Parte 2 annunciato nel 2016, ha aggiunto Musk.&nbsp;  Considerati i limiti richiamati, anche la batteria da 90 kWh - che ha uguali ingombri alla 100 kWh - dovrebbe potersi escludere dalla gamma. L&#39;avvio della produzione delle batterie per Tesla Model 3 &egrave; programmato nel secondo trimestre del 2017 nella Gigafactory.  Panasonic, non solo batterie insieme a Tesla 

Solo Model S e Model X avranno il pacco batterie da 100 kWh e a loro volta non supereranno questa soglia. Batteria inferiore a 60 kWh per la Model 3

Tesla, Musk esclude una Model 3 P100

&quot;Exciting progress on the tunnel front. Plan to start digging in a month or so&quot;. Elon Musk vuole entrare anche nel business dei tunnel. Non &egrave; uno scherzo, &egrave; un annuncio. Il visionario imprenditore californiano ha detto che entro un mese inizieranno gli scavi per il primo tunnel, realizzato per ovviare ai problemi di traffico.   Exciting progress on the tunnel front. Plan to start digging in a month or so. &mdash; Elon Musk (@elonmusk) 25 gennaio 2017   Non &egrave; una boutade, anche se la prima operazione sar&agrave; per uso aziendale, ovvero di&nbsp;collegamentri tra il suo quartier generale di SpaceX e Tesla Design Studio con la Freeway 105 a Los Angeles.  Un passo annunciato qualche mese fa che porter&agrave; a un risultato a stretto giro. Bisogner&agrave; vedere quanto il fenomeno si estender&agrave; in prospettiva.  Musk, sempre su Twitter ha annunciato che entro tre, al massimo 6 mesi Tesla render&agrave; operativa la guida completamente autonoma sulle proprie auto Un passo in questo caso pi&ugrave; che programmato: da ottobre 2016 tutte le Model S e Model X dispongono di telecamere, 12 sonar e un radar frontale che forniscono al cimputer di bordo una visione a 360 gradi e sino 250 metri in qualsiasi condizione meteo e di luce. L&#39;aggiornamento finale del software dovrebbe essere l&#39;ultimo passo per la guida autonoma.  &nbsp;  &nbsp; 

Lo annuncia il suo profilo Twitter: ed entro 6 mesi Tesla render&agrave; operativa la guida completamente autonoma sulle proprie auto

Elon Musk propone un mega tunnel per smaltire il traffico

        Caso rientrato. Il dipartimento dei Trasporti degli USA ha archiviato l'inchiesta aperta nei confronti di Tesla dopo&nbsp;a un incidente mortale che aveva coinvolto in Florida&nbsp;(&nbsp;il 7 maggio scorso era morta una persona in un incidente mortale avvenuto con una sua Model S)una delle automobili con pilota automatico brevettate dalla societ&agrave; di Elon Musk. Un portavoce ha fatto sapere che non sono stati riscontrati difetti tecnici legati alla sicurezza nella vettura e che anche il freno di emergenza era perfettamente funzionante. Il titolo Tesla ha reagito alla notizia con un rialzo del 2,3% a Wall Street. La funzione Autopilot era in uso al momento della collisione ma i regolatori non sembrano avere trovato alcuna prova che dimostrerebbe l'esistenza di difetti. Di conseguenza, non ci saranno richiami. Elon Musk aveva detto: "Molte persone non capiscono cosa &egrave; e come attivarlo". Per questo Tesla preciser&agrave; cosa c'&egrave; da aspettarsi mettendosi al volante delle sue auto. L'onore &egrave; salvo?       

Non sono stati riscontrati difetti tecnici legati alla sicurezza nella vettura

Tesla, archiviata l'indagine sull'incidente con Autopilot

        Tra aprile e maggio saranno ben sette le alternative a disposizione  di chi vorr&agrave; guidare Tesla Model S. L'ultima "arrivata" a listino &egrave; la  versione 100D, che rappresenta la soluzione in grado di offire  l'autonomia di marcia maggiore, grazie al pacco batterie da 10 kWh. Il  valore dichiarato, misurato secondo il ciclo NEDC, &egrave; di 632 km, circa 20  pi&ugrave; della P100D. Dalla Model S 60, con un solo motore elettrico e  batteria da 60 kWh, alla 100D, passano 232 km di differenza quanto a  percorrenza con una singola carica. Il listino prezzi per l'Italia  vede la 100D posizionarsi a 115.600 euro, cifra che pu&ograve; crescere anche  considerevolmente, ricorrendo alle sospensioni pneumatiche da 2.800  euro, al sistema di climatizzazione premium con purificazione dell'aria  HEPA, un optional da 4.000 euro, proseguendo con i 1.700 euro richiesti  per avere il caricatore da muro e 16,5 kWh, o con i cerchi in lega da 21  pollici a 5.100 euro (di serie monta un set da 19") Model S P100D, scatta come una 918 Spyder Il prezzo comprende l'utilizzo della rete Supercharger gratuitamente  per un anno e fino a un massimo di 400 kWh, dopodich&eacute; &egrave; previsto il  pagamento di una quota proporzionale all'uso delle stazioni di ricarica  rapida. Le prestazioni promesse dalla Model S 100D  restituiscono una velocit&agrave; massima di 250 km/h e un'accelerazione da  zero a cento in 4"4.       

E' la versione capace di garantire la maggiore autonomia di marcia. Prezzi da 115.600 euro

Tesla Model S, a listino in Italia la 100D

        &Egrave; dedicata ai possessori di Tesla Model S la linea di personalizzazione messa a punto da Larte Design. Che per questa supercar elettrica propone un pacchetto estetico dedicato, battezzato Elizabeta. Nessuna modifica &egrave; stata apportata alla parte meccanica (o forse sarebbe meglio dire elettrica); l&rsquo;attenzione del tuner si &egrave; concentrata sui paraurti anteriori, posteriori e sulle minigonne laterali. Il design &egrave; stato modificato mediante l&rsquo;utilizzo di elementi in materiale composito arricchito da alcuni inserti in fibra di carbonio che rendono l&rsquo;aspetto della vettura ancora pi&ugrave; ricercato. Il tutto ulteriormente impreziosito da fregi rossi presenti sulle appendici aerodinamiche e sul bordino esterno       

Si chiama "Elizabeta", questa elettrica molto speciale che non passa inosservata

Tesla