        Era il 1903 quando a Dearborn, nel Michigan, venne fondata la Ford. Una compagnia nata con un investimento di 28mila dollari raccolti da vari investitori (tra cui Henry Ford) e destinata a diventare una delle Case automobilistiche pi&ugrave; grandi e importanti del mondo con milioni vetture vendute ogni anno. Merito di una fama consolidata in tutto il mondo, Europa inclusa &ndash; fatto insolito per una Casa americana &ndash; con una gamma ampia in grado di abbracciare pressoch&eacute; ogni segmento di vetture, dalle utilitarie ai pick-up, dalle grandi berline alle sportive. Pur essendo un Marchio generalista e dai grandi numeri, Ford ha infatti saputo dare ai suoi modelli identit&agrave; proprie, capaci di rendere ogni auto quasi un brand a s&eacute; Fondamentale, da questo punto punto di vista, anche l'impegno nelle competizioni, dall'endurance al Mondiale Rally, passando per le corse americane. Oggi Ford, dopo oltre un secolo passato nell'Olimpo dei pi&ugrave; grandi Costruttori a livello globale, gioca ancora un ruolo di primo piano, mentre affronta le sfide del futuro, elettrificazione in primis.  Ma quali sono i modelli che, in questi quasi 120 anni, hanno pi&ugrave; di altri segnato la storia della Casa americana? Ecco la nostra top 5+1, con le 5 auto che, secondo noi, sono e sono state pi&ugrave; importanti per Ford, pi&ugrave; una che, per ragioni diverse, ha costituito un &ldquo;passo falso&rdquo;. Ford brevetta un drift mode adatto anche alle auto elettriche &nbsp; Ford Model T  All'inizio del '900, la produzione automobilistica, seppure in crescita, registrava ancora numeri molto ristretti dettati soprattutto dalla lentezza e dalla complessit&agrave; della produzione dei veicoli. I criteri di fabbricazione delle auto erano ancora infatti quasi artigianali: una situazione destinata a cambiare con l'arrivo della Model T, primo vero modello di massa della storia dell'auto con oltre 15 milioni di unit&agrave; vendute tra il 1909, anno del suo debutto, e il 1927, quando fu sostituita dalla Model A. Per la Model T, Henry Ford stravolse quello che fino ad allora era stato il criterio di produzione delle vetture, realizzando una catena di montaggio. Ovvero una linea produttiva in cui a ogni operaio era assegnata una mansione specifica, in modo da rendere pi&ugrave; rapida e snella la costruzione dell'auto. Un metodo di lavoro che &egrave; tuttora in uso e che valse anche la nascita di una parola che indicava proprio questa forma di produzione: il fordismo. Dotata di carrozzeria Torpedo e lunga circa 3,4 metri, la Model T era dotata di un motore a 4 cilindri da 2,9 litri, che esprimeva appena 20 cavalli di potenza. La trazione era posteriore, mentre la trasmissione era affidata a un cambio a soli due rapporti+retro. Dotata di un sistema di accensione sviluppato da Thomas Edison, amico di Ford, e non offriva pressoch&eacute; alcuna possibilit&agrave; di personalizzazione. All'epoca del lancio dell'auto, Henry Ford pronunci&ograve; infatti una celebre frase: &ldquo;Puoi averla di qualsiasi colore, purch&eacute; nero&rdquo;. Per mantenere elevata la velocit&agrave; di produzione del veicolo e bassi i costi, fu infatti scelto di usare procedure il pi&ugrave; possibile standardizzate e uguali per tutti gli esemplari prodotti. Ford Mustang, la pony car anni '60 diventa 100% elettrica &nbsp; Ford F-Series  Bench&eacute; noi europei siamo abituati a pensare a Ford come un produttore concentrato soprattutto su hatchback, berline e di recente Suv, sono anche altri i tipi di vetture che hanno fatto la storia &ndash; e la fortuna &ndash; della Casa di Detroit. Oltreoceano, infatti, un ruolo importantissimo nel mercato lo hanno da sempre giocato i pick-up, vetture polivalenti dalla grande capacit&agrave; di carico e spesso dotate di motori di grande cilindrata e con elevata potenza. Per Ford, l'avventura in questo segmento inizi&ograve; immediatamente subito dopo la Seconda Guerra, con la prima F-Series: una famiglia di veicoli che esiste tuttora dopo ben 14 generazioni.  La F-Series prima serie vide la luce nel 1948, in sostituzione di un modello di autocarro. Il nuovo modello era proposto in otto versioni, tra cui quella pick-up, la pi&ugrave; iconica nonch&eacute; la pi&ugrave; apprezzata dalla clientela. Sotto al cofano, ospitava motori a 6 cilindri in linea oppure V8, con cubatura fino a 5,5 litri e potenze fino a 155 cavalli. L'F-Series di prima generazione, identificato da sigle dall'F-1 all'F-8, rimase in produzione solo fino al '52, anno in cui venne lanciata la seconda serie del modello. Nel corso dei decenni successivi il modello &egrave; stato poi ulteriormente rinnovato e aggiornato, fino ad arrivare all'F-Series attuale, di quattordicesima generazione, presentato nel 2020 e identificato dalla sigla F-150. Nella sua gamma di motori un tradizionale V8 da 5 litri aspirato, abbinato a un cambio automatico da ben 10 rapporti, ma anche una versione full hybrid con V6 da 3,5 litri e unit&agrave; elettrica da 47 cavalli. In attesa dell'arrivo sul mercato, ormai prossimo, della variante a zero emissioni che punta a offrire oltre 500 cavalli di potenza e 480 km di autonomia. Ford, idee di motore a idrogeno ibrido &nbsp; Ford Mustang  Quando si parla di Ford, uno dei primi modelli che viene in mente &egrave; inevitabilmente la Mustang. Una vettura legata in maniera indissolubile alla Casa di Detroit, pur non portando l'iconico logo dell'Ovale blu sul cofano. Per questo modello, infatti, venne scelto come simbolo un cavallo in corsa. Non uno qualsiasi, bens&igrave; un Mustang, una razza equina rinselvatichita diffusa in alcune aree del Nord America, in particolare quelle che ospitavano il mitico &ldquo;far west&rdquo;. Ancora oggi, il piccolo cavallo in corsa rappresenta la muscle car di Ford, in tutte le sue declinazioni. La prima generazione della Mustang risale al 1964. Dopo la fine del secondo conflitto, e in pieno boom economico, erano sempre di pi&ugrave; i giovani che desideravano un'auto sportiva e veloce, ma anche abbordabile: per loro la Ford di lee Iacocca progett&ograve; la Mustang, che coniugava dimensioni contenute (almeno per gli standard americani dell'epoca) e prestazioni elevate a un costo non eccessivo, anche grazie all'ampio uso di componentistica di altri modelli Ford. Al lancio, la vettura era disponibile con unit&agrave; a 6 cilindri da 3,3 litri e 122 cavalli, oppure V8 4.7 con potenze fino a 275 cavalli. Il successo dell'auto fu immediato, tanto che ne furono lanciate in rapida successione varianti aggiornate e potenziate, come la Shelby GT. Oggi la Mustang, giunta alla sesta generazione, &egrave; ancora presente nei listini della Casa americana, fedele allo stile e al concetto originale, con unit&agrave; V8 da 5 litri (ma &egrave; stato a listino anche l'efficiente 4 cilindri 2.3 EcoBoost) e potenze fino a oltre 700 cavalli. Ma non solo: nel 2020 Ford ha lanciato la Mustang Mach-E, Suv elettrico sportivo che reinterpreta l'iconica muscle car in chiave versatile e sostenibile. Senza rinunciare alle prestazioni: la Mach-E GT, la versione pi&ugrave; potente a listino, ha 487 cavalli e accelera da 0 a 100 in 3,7&rdquo;. Mustang Mach-E GT, la prova &nbsp; Ford GT40  Nella lunga storia della Ford, le competizioni hanno svolto un ruolo fondamentale. E il modello da competizione pi&ugrave; famoso della Casa di Detroit &egrave; indubbiamente la GT40, veicolo estremo realizzato per competere nelle pi&ugrave; importanti competizioni mondiali. La nascita di questa vettura &egrave; legata all'Italia e a Enzo Ferrari: Ford all'inizio degli anni '60 era infatti decisa ad acquisire la Casa di Maranello ed entrare cos&igrave; nel mondo delle corse dalla porta principale. L'accordo per&ograve; non soddisf&ograve; appieno il Drake, che voleva mantenere il totale controllo sulla parte sportiva, e la trattativa salt&ograve;. Ford, cos&igrave;, decise di realizzare da sola una propria auto da competizione, per dimostrare al mondo &ndash; e a Ferrari &ndash; le potenzialit&agrave; dell'azienda. Il risultato di questo sforzo fu la GT40, modello estremo progettato per esprimere le migliori prestazioni nei campionati endurance. Dopo inizi non facili, l'auto si rivel&ograve; competitiva e in grado di cogliere importanti vittorie in gare come la 2.000 km di Daytona e soprattutto la prestigiosa 24 Ore di le Mans, battendo le Ferrari 330 P4. Registrando, nell'edizione 1967 della classica francese, anche la velocit&agrave; di punta pi&ugrave; alta mai raggiunta fino ad allora: ben 343 km/h. Della GT40 fu realizzata anche una versione stradale, sempre con motore V8, adattata alla circolazione normale tramite la modifica di numerose componenti meccaniche e dell'abitacolo. Progettata fin dall'inizio per l'uso quotidiano &egrave; stata invece la Ford GT del 2004, rivisitazione del modello degli anni '60, molto simile nel design ma moderna nei contenuti e dotata di un V8 da 5,4 litri e 550 cavalli di potenza. Infine, nel 2016 &egrave; stata lanciata una ulteriore nuova versione della GT, dall'aerodinamica estrema e in grado di sviluppare 600 cavalli con il suo piccolo V6 3.5 EcoBoost. Ford GT, quest'anno saranno prodotti gli ultimi 250 esemplari &nbsp; Ford Fiesta  Capace di produrre vetture sportive, vincenti nelle competizioni o in grado di affrontare qualsiasi terreno, la Ford &egrave; sempre rimasta fedele anche alla sua vocazione di Costruttore di massa, in grado di realizzare vetture apprezzatissime dal mercato e di enorme successo. Con ben sette generazioni e milioni di esemplari venduti, la Fiesta rientra appieno in questa categoria. Modello entry level della gamma Ford (superiore solo alla piccola Ka, caratterizzata per&ograve; da una carriera intermittente e di minore successo) la Fiesta si &egrave; sin da subito inserita nel segmento delle hatchback del segmento B, ottenendo l'apprezzamento degli automobilisti europei pur trattandosi di un prodotto d'oltreoecano. La prima generazione della piccola Ford &egrave; stata presentata nel 1976, in occasione della 24 Ore di Le Mans, per competere con rivali del calibro di Fiat 127, Volkswagen Polo, Opel Kadett e Renault 5. Il management di Ford aveva stabilito che il nome dell'auto sarebbe dovuto essere Bravo, ma l'allora presidente Henry Ford II opt&ograve; per un altro dei nomi papabili: Fiesta per l'appunto. Una parola spagnola che ben si adattava alla vettura, che veniva prodotta in un nuovo stabilimento Ford non lontano da Valencia. Caratterizzata da dimensioni contenute (poco pi&ugrave; di 3,5 metri di lunghezza) la Fiesta Mk1 era proposta con unit&agrave; a benzina in vari livelli di cilindrata e potenza, dalla 900 da 45 cv fino ad arrivare alla veloce 1.6 XR2 da 83 cavalli, capace di raggiungere i 170 km/h. Il successo della piccola Ford fu immediato, e il progetto &egrave; stato rinnovato nel corso degli anni migliorando design, tecnologia e sicurezza, e aumentandone le dimensioni. Fino al modello odierno, ancora apprezzatissimo dal mercato nonostante la concorrenza (anche interna) dei crossover. La Fiesta attuale viene proposta in versione a 3 e 5 porte, con unit&agrave; a benzina 3 cilindri con potenze da 75 a 125 cavalli (fino ai 200 cv della sportiva ST). In attesa di un futuro elettrifico gi&agrave; partito con le varianti mild hybrid dell'unit&agrave; EcoBoost. Ford Fiesta 2022, mild hybrid a tutto campo &nbsp; Bonus: Ford Pinto  Errare &egrave; umano, anche se sei un colosso che vende milioni di automobili ogni anno e ti chiami Ford. Artefice di numerosi modelli di grande successo e dall'elevata qualit&agrave;, la Casa dell'Ovale blu non &egrave; stata esente da passi falsi, come la Ford Pinto degli anni '70. Berlina a tre porte con coda spiovente in stile shooting brake, la Pinto era una vettura di taglia media, lunga poco pi&ugrave; di 4 metri e prima vettura di questa fascia realizzata dal brand di Detroit per il mercato americano.  Dotata di motori a 4 cilindri da 1,6 a 2,3 litri, e V6 da 2,8 litri, la Pinto dal punto di vista commerciale fu un modello di successo, con oltre 3 milioni di unit&agrave; vendute tra il '71 e l'80. Tuttavia, quest'auto aveva un tallone di Achille: il serbatoio. Posizionato nella parte posteriore della vettura, era molto esposto in caso di incidenti, facendo fuoriuscire la benzina con un elevatissimo rischio di incendio. Casi in cui la Pinto prendeva fuoco in seguito a incidenti erano infatti frequenti, tanto che si guadagn&ograve; il soprannome di &ldquo;auto assassina&rdquo;.  La dirigenza dell'epoca decise di non intervenire direttamente sul problema, in quanto i costi di modifica del progetto sarebbero stati elevatissimi, preferendo far fronte alle richieste di risarcimento da parte delle vittime degli incendi. Nel 1974 venne avviata un'indagine da parte dell'NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) proprio su questo problema, chiedendo a Ford di effettuare un richiamo. Nel '78 part&igrave; cos&igrave; la pi&ugrave; grande campagna di richiamo della storia mai organizzata fino ad allora, che coinvolse 1,5 milioni di veicoli ed ebbe pesanti ripercussioni sui bilanci della Ford, che peraltro dovette scontare anche gravi conseguenze d'immagine e fu coinvolta in numerose cause legali. Ford Everest, il Suv duro e puro derivato dal Ranger       

Dalle hathback ai pick-up, passando per le muscle car: ecco i modelli (+1) che hanno fatto al storia della Casa americana

Ford, i 5 modelli (+1) che hanno fatto la storia del Marchio

        Tutti in pista con le scatenate dell&rsquo;Ovale Blu. Nel 2017 la Casa ha creato la&nbsp;Ford Performance Driving University, un programma per insegnare ai neo-proprietari di modelli ad alte prestazioni, come gestire responsabilmente e in sicurezza i modelli pi&ugrave; potenti del Marchio. I corsi sono offerti gratuitamente ai clienti Ford Performance, hanno l&rsquo;obiettivo di fornire conoscenze, tecniche di guida e consapevolezza, grazie al coordinamento di un team di piloti professionisti, su diversi circuiti italiani. Dal lancio del programma, sono oltre 1.800 i clienti che hanno partecipato agli appuntamenti in pista.  La stagione 2022 si &egrave; aperta ad Anagni, con la prima tappa lo scorso 26 marzo. I partecipanti si sono alternati tra lezioni teoriche e guida in pista, allo scopo di misurarsi con un&rsquo;esperienza ad alto contenuto adrenalinico e acquisire maggiore consapevolezza del comportamento delle auto, anche nelle situazioni pi&ugrave; estreme. Nel corso della giornata, sono stati affrontati argomenti legati alla sicurezza e al controllo della vettura in pista come, per esempio, l&rsquo;impostazione delle traiettorie, l&rsquo;handling, la staccata, il controllo del sovrasterzo o il comportamento dinamico in condizioni al limite. Agli esercizi sono stati affiancati giri veloci in pista, durante i quali i partecipanti hanno avuto la possibilit&agrave; di guidare vetture Ford Performance a trazione anteriore, posteriore e integrale  La sessione di prove ha previsto anche una full immersion sui sistemi di assistenza alla guida che equipaggiano le vetture della gamma Ford Performance, come il Co-Pilot, progettato per rendere l&rsquo;esperienza di guida pi&ugrave; confortevole, meno stressante e pi&ugrave; sicura. Come accaduto nel 2021, anche quest&rsquo;anno, &egrave; scesa in pista la Ford Mustang Mach-E. I modelli Ford Perfomance in pista I corsi Performance, che proseguiranno ad aprile e maggio con due tappe a Modena, sono offerti a tutti i clienti che acquistano (o noleggiano con formula Ford Business Partner) una di queste vetture: Fiesta ST, Focus ST, Puma ST, Mustang Mach-E e, da quest&rsquo;anno, anche il suv All-Electric high-performance Mustang Mach-E GT. Cos&igrave;&nbsp;Fabrizio Faltoni, Presidente e Amministratore Delegato di Ford Italia racconta l&rsquo;iniziativa: &ldquo;I clienti Ford Performance fanno parte di una famiglia che ha pochi rivali per tradizione e innovazione.&nbsp;La nostra Driving University incarna questo doppio spirito offrendo loro una giornata in cui vivono l&rsquo;emozione e la passione costruita in anni di successi, anche recenti, nel motorsport. Ma guardano anche al futuro provando tecnologie, come l&rsquo;elettrico, che nascono su modelli innovativi come la Mustang Mach-E e che presto Ford render&agrave; accessibili a tutti&rdquo;. Leggi anche: Ford brevetta un drift mode adatto anche alle auto elettriche&nbsp;       

I corsi sono offerti gratuitamente ai clienti Ford Performance, hanno l&rsquo;obiettivo di fornire conoscenze, tecniche di guida e consapevolezza

Ford Performance Driving University 2022, i corsi di guida sportiva

        Ford ha brevettato negli USA un nuovo drift mode che non fa differenze. Permette di andare di traverso con auto a motore endotermico e auto elettriche. Un cambio di filosofia rispetto al sistema che esord&igrave; su Focus RS MK3, basato anche sul differenziale posteriore. E poi adottato anche da altre Case, quali Audi sulle RS o Mercedes-AMG. Come funziona il drift mode ecumenico Il brevetto depositato, la cui messa in produzione di serie non &egrave; stata ancora avvallata, agisce solo sui freni. Nei fatti disaccoppia le ruote motorici e frena, con pi&ugrave; o meno intensit&agrave;, fornendo eventualmente coppia per garantire il sovrasterzo di potenza. Non serve pi&ugrave; il blocco del differenziale. Il nuovo drift mode, ecumenico per tutte le vetture, data la sempre maggiore diffusione di modelli elettrici, anche sportivi, Mustang Mach-E (qui la prova di Auto) &egrave; la portabandiera, dovrebbe comunque essere adottato. Leggi anche: Ford, idee di motore a idrogeno ibrido&nbsp;       

Funziona senza differenziale: per andare sempre di traverso sfrutta un trucco

Ford brevetta un drift mode adatto anche alle auto elettriche

        Toyota, poi Renault - con una show car prossima alla presentazione -, adesso anche Ford, attraverso un brevetto depositato negli USA. L'interesse dei costruttori verso soluzioni di motore termico alimentato a idrogeno registra un certo movimento. Avviene mentre la linea europea sulle zero emissioni dal 2035 &egrave; inflessibile: messa al bando del motore termico, cos&igrave; &egrave; deciso nel Fit for 55. Posizione tutta del Vecchio Continente. Il brevetto Ford, diffuso da Muscle Cars and Trucks, rivela una soluzione registrata dalla casa dell'Ovale Blu e immaginata applicabile anche in un sistema ibrido.&nbsp; Auto a idrogeno, i limiti dell'infrastruttura Se questa proposta tecnica diverr&agrave; mai realt&agrave; &egrave; prematuro dirlo oggi. Ha un potenziale chiaro, come anche certi limiti che sono comuni alle soluzioni di idrogeno a fuel cell. La rete di distribuzione dell'idrogeno, sebbene pi&ugrave; semplice da realizzare e con una certa capillarit&agrave; - rispetto a soluzioni di colonnine di ricarica - ha difficolt&agrave; che sono dello stoccaggio ad alta pressione. Inoltre, serve immaginare una rete di distribuzione che, nella sua forma ideale, produca l'idrogeno in modo sostenibile, per elettrolisi e con l'utilizzo di energia solare. Questa la massima configurazione dell'efficienza nella produzione e distribuzione dell'idrogeno. I vantaggi del motore termico a idrogeno Come applicarlo a un motore a combustione interna? Ford immagina una soluzione turbocompressa, a iniezione diretta, con valvola di ricircolo dei gas combusti. Soprattutto, un motore dal funzionamento magrissimo, dove la miscela aria-carburante &egrave; di gran lunga superiore al valore stechiometrico dei motori benzina (14,7 parti di aria per una parte di carburante). LEGGI ANCHE - Ford, due elettriche sul MEB Volkswagen in arrivo Tra i vantaggi dell'idrogeno in un motore a combustione c'&egrave; la possibilit&agrave; di operare in una combustione magrissima, agevolmente oltre un rapporto di 34:1. Questo per&ograve; comporta ridotti valori di potenza. Ecco la necessit&agrave; di impiegare un turbocompressore. Pensare all'abbinata ibrida con un motore elettrico di trazione darebbe un ulteriore supporto per sviluppare valori di potenza e coppia apprezzabili. I punti critici del motore a idrogeno L'utilizzo della valvola di ricircolo dei gas di scarico, invece, permette - come nelle applicazioni su motori diesel - di ridurre le temperature in camera di combustione, riducendo la possibilit&agrave; di preaccensione. Uno dei fenomeni critici dell'idrogeno in un propulsore a combustione. Tra i vantaggi maggiori, invece, c'&egrave; la rapidissima e uniforme diffusione di fiamma. &Egrave; noto come tra le emissioni inquinanti dalla combustione di idrogeno vi siano gli NOx, in minima parte tanto pi&ugrave; &egrave; magra la miscela. Questo lo scenario tecnologico al quale anche Ford guarda. Idee alternative di efficienza sul lungo periodo.       

Anche Ford studia l'idea di un motore a combustione a idrogeno, abbinabile a un motore elettrico. Il progetto &egrave; stato brevettato negli USA

Ford, idee di motore a idrogeno ibrido

        "Sono un milione e duecentomila. Che faccio, lascio?". Volumi doppi rispetto all'accordo iniziale, quelli della joint venture tra Volkswagen e Ford in materia di fornitura di architetture MEB. La base tecnica sviluppata a Wolfsburg servir&agrave; per produrre due nuove Ford elettriche, entrambe presso il sito specializzato di Colonia. Dai 600 mila esemplari inizialmente prospettati, la fornitura &egrave; raddoppiata insieme al numero di modelli Ford MEB. Il primo arriver&agrave; nel 2023 e sar&agrave; un crossover di medie dimensioni, 500 km di autonomia, 5 posti. Facile immaginare come sulle coordinate tecniche di Volkswagen ID.4 o ID.5 verr&agrave; prospettato un modello con stilemi della casa dell'Ovale Blu. Modelli Ford MEB, non sar&agrave; Puma elettrica Proposta diversa, crossover sportivo, per il secondo modello, ancora avvolto nel mistero. Andranno a far compagnia alla Mustang Mach-E (scoprila sul numero di Auto in edicola a marzo), nel piano di ampliamento dell'offerta elettrica che porter&agrave;, nel volgere dei prossimi 24 mesi, a contare quattro modelli elettrici, tre inediti, pi&ugrave; 4 veicoli commerciali a batteria. Accanto ai progetti su base MEB, nel 2024 verr&agrave; presentata anche la Ford Puma elettrica. Si tratter&agrave; di un adeguamento a zero emissioni sulla base attualmente sul mercato; batteria, elettronica e motore elettrico andranno a prendere il posto del propulsore endotermico e la produzione avverr&agrave; presso l'impianto di Craiova (leggi le anticipazioni su Puma ST hybrid). La fornitura di architetture MEB, 1,2 milioni di pezzi,&nbsp; avverr&agrave; nell'arco di 6 anni e sul sito produttivo di Colonia verranno realizzati investimenti per 2 miliardi di dollari. Questo lo scenario col quale Ford guarda a un 2030 da marchio esclusivamente elettrico e un 2035 nel quale realizzare la neutralit&agrave; carboniosa sull'intera linea di produzione. Batterie e gigafactory Ford per i veicoli commerciali C'&egrave; dell'altro, per&ograve;. C'&egrave; una gamma di veicoli commerciali elettrici composta da quattro novit&agrave;, accanto al Transit a batterie. Spazio a Transit Courier e Custom, Tourneo Courier e Custom. Un'attenzione speciale al mondo dei veicoli commerciali destinati al mercato europeo l'avr&agrave;, poi, la joint venture tra Ford, SK e Koc Holding. Ad Ankara verr&agrave; realizzata una gigafactory con un potenziale di produzione di celle tra i 30 e i 45 GWh annui, da met&agrave; decennio. Celle per batterie destinate prevalentemente ai veicoli commerciali Ford elettrici e celle agli ioni di litio con chimica del tipo nickel-managanese-cobalto.       

Raddoppia la proposta di elettriche Ford su architettura MEB, a partire dal 2023 e per 6 anni, 1,2 milioni di architetture da Volkswagen. Ecco quando arriva Puma elettrica

Ford, più MEB da Volkswagen: due suv e Puma elettrica in arrivo

Mustang. Quale nome evoca pi&ugrave;&nbsp;fascino pensando alle auto americane? Mustang &egrave; il brand sportivo per eccellenza di Ford, rappresentato dall&rsquo;icona di un cavallo al galoppo. Il Mustang &egrave;&nbsp;un cavallo di piccola taglia; come un pony, ma rapido e scattante. Talmente iconico che Ford, quando ha dovuto battezzare la sua prima auto full electric, ha preferito utilizzare Mustang al posto dell&#39;Ovale Blu.  La storia della Ford Mustang risale al 1964, quando nacque come coup&eacute;&nbsp;sportiva dal prezzo abbordabile, per distinguersi dalle altre grosse muscle car americane. Ebbe un successo clamoroso e da allora si sono succedute sei generazioni di Mustang. Sempre pi&ugrave;&nbsp;muscolose e potenti. Fino a questa Mach-E.  Ford Mustang California Special, arriva lo stile della West Coast    Ford Mustang Mach-E GT, potenza elettrica formato Suv  La prima Mustang soltanto elettrica e con carrozzeria Suv. Lunga 4,73 metri e alta 1,61. Il nome Mach-E (si pronuncia ma-chi) si ispira alla Mustang a pistoni pi&ugrave;&nbsp;potente, che si chiama Mach-1 con riferimento alla velocit&agrave;&nbsp;del suono. In questo caso, essendo elettrica, la Ford ha voluto aggiungere una E al nome. Ce ne sono tre sul mercato di Mustang Mach-E. Per tutti i gusti. Tutte caratterizzate dentro da un magnifico monitor verticale da 15&rdquo;5 hi-res di chiara ispirazione Tesla che fa strabuzzare gli occhi. Si distinguono per le motorizzazioni: c&rsquo;&egrave;&nbsp;la RWD a motore singolo, poi la AWD bimotore con trazione integrale. Ma soprattutto la Mach-E pi&ugrave;&nbsp;potente: la GT.  Quella appena arrivata sul mercato e oggetto della nostra prova: 487 cavalli, uno scatto 0-100 (dichiarato) di 3&rdquo;7 e un&rsquo;autonomia promessa di quasi 500 km. &Eacute; la GT la scelta giusta per chi cerca quel giusto mix fra fascino, sportivit&agrave;&nbsp;e il piacere di distinguersi con un&rsquo;auto elettrica? Abbiamo preso come riferimento l&rsquo;altra Mustang, la AWD che abbiamo provato la scorsa primavera, e poi la Porsche Taycan Turbo e l&rsquo;Audi e-tron GT RS che sono passate dal nostro Centro Prove, per poter fare tutti i raffronti. E capire se la Mustang Mach-E GT pu&ograve;&nbsp;trovare un posto speciale nel cuore degli appassionati...  Leggi la prova completa della Ford Mustang Mach-E GT sul nuovo numero di Auto, in edicola dal 15 marzo. 

Abbiamo messo alla prova la versione pi&ugrave; potente della Mustang elettrica, la GT da 487 cavalli. Offre una guida molto yankee, e la coppia &egrave; spaventosa

Sul prossimo numero di Auto: Ford Mustang Mach-E GT, sportiva senza briglie

        Ford Mustang California Special, con il vento della West Coast tra i capelli. Arriva per la prima volta in Europa la serie speciale, solo in versione decappottabile. E' ispirata al modello originale, la&nbsp;Shelby GT coup&eacute; del 1967, che venne chiamato California Special. I dettagli Spicca per i cerchi in lega da 19 pollici e decalcomanie speciali "colour shift". Il&nbsp;motore &egrave; il classico benzina V8 da 450 cavalli&nbsp; e&nbsp;529 Nmn di coppia.Abbinato al cambio manuale a 6 marce con tecnologia rev-matching accelera da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi. Con l'automatico a 10 rapporti scatta da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi. Riprende la versione originale con una griglia anteriore a nido d'ape rifinita in Ebony Black e con un badge GT/CS in Race Red, cos&igrave; come le strisce laterali inferiori rifinite in nero, rosso e grigio. Incorporando i loghi GT/CS, le strisce corrono dai parafanghi anteriori a quelli posteriori e presentano una scritta nascosta "California Special" che &egrave; quasi invisibile in condizioni di scarsa luminosit&agrave;, ma diventa molto pi&ugrave; prominente alla luce del sole. In abitacolo l'accoglienza &egrave; delegata ai&nbsp;sedili anteriori riscaldabili e raffreddabili,&nbsp;rifiniti in pelle scamosciata Miko grigia - un materiale sintetico ecologico, ricavato da poliestere riciclato - con cuciture rosse, e&nbsp;al quadro strumenti personalizzabile da 12 pollici e alla connettivit&agrave; del SYNC3. Nove colori Nove sono i colori disponibili, che includono New Orleans Blue e Dallas Orange, in contrasto con il tetto nero che si piega in otto secondi. Di serie il&nbsp;differenziale a slittamento limitato di serie, a richiesta le sospensioni MagneRide. Leggi anche: Ford Mustang, la pony car anni '60 diventa 100% elettrica&nbsp;        

Disponibile solo nella versione decappottabile con motore V8 da 450 cavalli &egrave; pensata per un divertimento all&rsquo;aria aperta con una gamma completa di elementi standard tra cui sedili anteriori climatizzabili

Ford Mustang California Special, arriva lo stile della West Coast

        Una Ford Mustang di fine anni '60 100% elettrica. Tutto frutto di un restomod operato dall'azienda britannica Charge. Che ha scelto la pony car pi&ugrave; famosa di sempre, nello specifico una Fastback del 1967, trasformata secondo un'interpretazione futuristica dove, naturalmente, l'alimentazione non &egrave; pi&ugrave; quella a benzina.  Mustang restomod, fari a LED e maniglie a filo Dopo aver gi&agrave; pubblicizzato la vettura nel 2020, Charge ha presentato la versione che entrer&agrave; definitivamente in produzione. Che preserva il design classico e lo stile della Mustang originale, ma con tanti aggiornamenti moderni, a comniciare dalla griglia completamente chiusa affiancata da dei fari a LED, le maniglie delle portiere a filo, il tipo di ruote e le grafiche Charge. Dentro c'&egrave; un quadro strumenti digitale Le modifiche pi&ugrave; rilevanti avvengono per&ograve; nell'abitacolo, dove trova un quadro strumenti digitale e un sistema di infotainment ad orientamento verticale, simbolo dell'automotive contemporaneo, che sicuramente far&agrave; storcere il naso a qualche purista. Spicca poi il volante minimalista con al centro il simbolo dell'azienda, un cambio privo della classica leva ma a pulsante, e i sedili sportivi imbottiti. I potenziali clienti potranno tuttavia personalizzare l'auto a piacimento. Bullitt, Steven Spielberg regista del nuovo film: ci sar&agrave; ancora la Ford Mustang Potenza mostruosa. Ma anche il prezzo... Charge non ha fornito molti dettagli sui dati tecnici, ma la Mustang elettrica dispone di un pacco batterie da 64 kWh che alimenta un sistema di trazione integrale a doppio motore capace di erogare una potenza combinata di 536 cavalli e 1.500 Nm di coppia. L'accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 3,9 secondi, mentre l'autonomia con una singola ricarica &egrave; di ben 322 km. La produzione sar&agrave; limitata a 499 esemplari in totale. I prezzi sono ovviamente elevati: la cifra di partenza &egrave; di circa 420.700 euro. Charge sta gi&agrave; accettando gli ordini, ma non &egrave; ancora ufficiale la data di uscita sul mercato.        

L'azienda britannica Charge ha lanciato una Fastback del 1967 con design classico e aggiornamenti moderni, soprattutto nell'abitacolo. La potenza &egrave; mostruosa: 536 cavalli

Ford Mustang, la pony car anni '60 diventa 100% elettrica

Sulla scia di quanto fatto nel 2019 con Puma, Ford starebbe pensando al ritorno di alcuni modelli del passato. La Casa statunitense ha infatti depositato cinque nomi: Cortina, Capri, Escort, Granada e Orion, con i primi tre sicuramente pi&ugrave; noti al pubblico italiano.  Ford Puma Rally1, la belva da rally celebra 1 milione di stradali  Produzione o protezione?  Il tutto nasce dalle indiscrezioni raccolte dalla testata Autocar, riferite da un portavoce della stessa Ford. Non si sa ancora se i nuovi modelli saranno destinati alla divisione endotermica o a quella elettrica (Ford ha infatti deciso di separare le due produzioni), ma di certo se l&#39;operazione avesse lo stesso successo di Puma 2.0 allora a Detroit sarebbero pi&ugrave; che soddisfatti. C&#39;&egrave; per&ograve; un dubbio: e se fosse soltanto una mossa protettiva? Lo stesso portavoce ha infatti riferito ad Autocar che non per forza il deposito dei nomi presuppone un piano di produzione: insomma, un&#39;altra ipotesi &egrave; che Ford abbia semplicemente deciso di brevettare quelle denominazioni solo per evitare che altri marchi li rubassero. Staremo a vedere.  L&#39;antenata della Sierra    La fama dei nomi citati &egrave; comunque grande. Cortina &egrave; stata per 20 anni - precisamente dal 1962 al 1982 - una delle berline sportive pi&ugrave; famose sul mercato. Prodotta in collaborazione tra Ford e Lotus ai tempi della partnership dei due marchi nelle competizioni sportive, questa vettura &egrave; stata portata alla vittoria del campionato turismo inglese dal 2 volte campione del mondo F1 Jim Clark, e ha anticipato i tecnicismi poi visti sulla pi&ugrave; arrogante Sierra.  La coup&eacute; rivale di Alfa Romeo e Lancia    Ha coperto pi&ugrave; o meno lo stesso periodo temporale, 1969-1986, Ford Capri, coup&eacute; a trazione posteriore in stile classic, che negli anni &#39;70 &egrave; stata degna rivale di mercato delle italiane Alfa Romeo Giulia GT, Fiat 124 Sport Coup&eacute; e Lancia Beta.  Escort, oltre 30 anni di modelli    Nacque un anno dopo Escort, con quest&#39;ultima che si caratterizzava pi&ugrave; come una berlina familiare, ma che a differenza degli altri due modelli ha avuto un successo tale da farla produrre fino al 2000 lungo quattro generazioni.  Ford GT, quest&#39;anno saranno prodotti gli ultimi 250 esemplari&nbsp; 

La Casa statunitense ha depositato i tre nomi storici (assieme a Granada e Orion) per una sorta di nuova operazione in stile Puma, anche se potrebbe trattarsi soltanto di una mossa protettiva

Ford: Cortina, Capri ed Escort potrebbero tornare in produzione

        Un nuovo film dedicato a Frank Bullitt sarebbe in cantiere, secondo quanto sostengono le indiscrezioni della testata Deadline Hollywood. E al timone vi sarebbe un nome grosso come quello di Steven Spielberg. I 50 anni di &ldquo;Bullitt&rdquo; e la sua Ford Mustang L'inseguimento d'auto pi&ugrave; famoso della storia del cinema Gli appassionati di auto e cinema non possono non aver visto "Bullitt" (1968), uno dei film che hanno lanciato la carriera attoriale di Steve McQueen, che intepreta Frank Bullitt, tenente della squadra omicidi di San Francisco impegnato a proteggere un mafioso che deve testimoniare contro Cosa Nostra. La pellicola diretta da Peter Yates &egrave; per&ograve; famosa per quello che viene considerato, forse, il pi&ugrave; grande inseguimento automobilistico della storia del cinema. Che si sia d'accordo o meno con questo "titolo", di certo la sequenza - che dura non meno di dieci minuti - &egrave; rimasta impressa per il modo in cui &egrave; stata girata. Protagoniste l'iconica Ford Mustang di McQueen e una Dodge Charger guidata dall'attore Bill Hickman. Due muscle car che all'inizio si studiano, quasi si nascondono l'una dall'altra tra le strade e i saliscendi di San Francisco, prima di premere a fondo l'acceleratore, sgommare e dare il via a uno dei car chase&nbsp;cinematografici che ha fatto scuola. Una nuova storia Secondo quanto riporta Deadline Hollywood, non si tratterebbe di un sequel, bens&igrave; di una nuova storia con protagonista lo stesso personaggio di Frank Bullitt. Alla regia e alla produzione, come accennato, Steven Spielberg, mentre Josh Singer - premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale de "Il caso Spotlight" - si occuper&agrave; proprio della sceneggiatura. Ma, e qui sorgono i dubbi degli appassionati, la sceneggiatura ancora non c'&egrave;. Quindi non si sa se la Mustang sar&agrave; ancora presente, o se magari Bullitt si metter&agrave; al volante di un'altra vettura. Staremo a vedere.        

Secondo i rumors provenienti dagli USA, il regista sarebbe al lavoro su una storia inedita con protagonista il tenente di polizia intepretato nel 1968 da Steve McQueen

Bullitt, Steven Spielberg regista del nuovo film: ci sarà ancora la Ford Mustang

Ford Everest, per arrivare ovunque, ma non partendo da USA e Europa. Il nuovo Suv dell&rsquo;Ovale Blu infatti &egrave; dedicato al resto del mondo: Asia, Australia, Africa e Sud America.  Realizzato come Sport Utility bel senso pi&ugrave; diretto del termine, c n capacit&agrave; da vero fuoristrada. Nasce infatti sulla recerete nuova generazione del pick-up Ranger, quindi con telaio a longheroni.  Solo a gasolio  Pronto a tutto, dal traino di 3.500 kg, con a richiesta il pacchetto Tow Pack per facilitare le manovre, al guado di 80 centimetri. Altro elemento di estrema praticit&agrave;, spinto solo da motori Diesel, il pi&ugrave; adatti a un &ldquo;lavoro&rdquo; assiduo: il 2 litri 4 cilindri e il V6 di 3 litri, accoppiati al cambio automatico a 10 marce.  La trazione &egrave; posteriore per gli allestimenti di partenza Ambiente e Trend: Sport e Platinum saranno tutti 4x4. L&rsquo;esterno rispetto alla precedente generazione presenta fari pi&ugrave; affilati, carrozzeria con dettagli pi&ugrave; muscolari.  In abitacolo, plancia digitale, anche se &egrave; un Suv duro e puro: strumentazione con display da 8 o 12,4 pollici, infotainment da 10,1 o 12 pollici. Pu&ograve; essere dotato anche di terza fila, arrivando a 7 posti. Presenti gli ADAS che garantiscono il secondo livello di guida assistita.  Leggi anche: Bronco Raptor, scsatenato fuoristrada   

Solo con motori Diesel e in mercati fuori dagli USA e dall&#39;Europa. Un Suv pronto a tutto

Ford Everest, il Suv duro e puro derivato dal Ranger

        Il 2022 sar&agrave; l&rsquo;ultimo anno di produzione della seconda generazione di Ford GT, la supersportiva della Casa dell&rsquo;Ovale Blu. Omaggio alla mitica GT40 degli anni Sessanta, preceduta dalla prima serie in produzione dal 2004 al 2006, la supercar lascia dopo una produzione di 1.350 unit&agrave;, superando l&rsquo;iniziale serie limitata, prevista 1.000 esemplari. Inizialmente erano state 7.000 le prenotazioni, Ford non ha accontentato tutti, mantenendo l&rsquo;esclusivit&agrave; del modello, ma l&rsquo;iniziale cifra &egrave; stata incrementata. Lo ha confermato il portavoce di Ford, Jiyan Cadiz a Motor Authority al Chicago Auto Show. Fino ad oggi stati prodotti 1.100 esemplari della GT e le ultime 250 vetture verranno realizzate nel corso del 2022. Speciale ed esclusiva  Alcuni degli ultimi pezzi saranno nella serie speciale Alan Mann Heritage Edition, versione speciale presentata di recente, che celebra i prototipi leggeri Ford GT40 del 1966. Altri faranno parte della serie Prototype Heritage Edition, dedicata ai prototipi di Ford GT40 originali del 1964. Fine della storia? La conversione elettrica del Marchio in futuro potrebbe riproporre una Ford GT completamente elettrica, ma &egrave; ancora presto per parlarne. Leggi anche: Lincoln, il Marchio di lusso Ford prepara la cinquina elettrica&nbsp;       

La supersportiva americana, tributo alla Ford GT40, terminer&agrave; la produzione a quota 1.350 esemplari

Ford GT, quest'anno saranno prodotti gli ultimi 250 esemplari

Lincoln, il Marchio di lusso di Ford, molto prestigioso negli USA, svela il suo futuro elettrico. Appena incoronata da una indagine come auto pi&ugrave; utilizzata da Hollywood nei lungometraggi romantici, ha un piano operativo.  Quello di portare cinque modelli elettrici sul mercato entro il 2026. Di fatto rivoluzionando la gamma. Il primo ad arrivare dovrebbe essere Aviator EV, il Suv di 4,9 metri lunghezza atteso per la fine del 2022. Il suo arrivo sul mercato dovrebbe essere parallelo al &ldquo;cugino&rdquo; Ford Explorer.  Cadenza serrata  Giocoforza le sinergie dell&rsquo;Ovale Blu saranno sfruttate. Oltre alla collaborazione con Volkswagen per le architetture, Ford sta sviluppando due piattaforme elettriche, che fanno parte dell&rsquo;investimento di 30 miliardi di dollari che punta al 40% dell&rsquo;elettrificazione della gamma entro il 2030.  Una delle due architetture dedicata alle vetture medie, secondo i canoni del mercato americano, sar&agrave; utilizzata per le altre Lincoln a batterie, attese dal 2024.&nbsp;Lo stabilimento deputato dovrebbe essere quello canadese di Oakville.  Leggi anche: Ford Bronco, un esemplare speciale per Papa Francesco 

Cinque modelli a batterie per il 2026, compreso il Suv di lusso elettrico: il primo entro la fine del 2022

Lincoln, il Marchio di lusso Ford prepara la cinquina elettrica

        Ford GT suona la Settima. Settima serie speciale, l'ultima prevista per la supercar americana. Stavolta tocca a Ford GT Alan Mann Heritage andare in scena, in quello che &egrave; un omaggio al team privato che contribu&igrave; tra i 1965 e il 1966 a sviluppare soluzioni ultraleggere su prototipi che non ottennero grandi risultati sportivi. Fu la ricerca condotta nel campo della riduzione del peso a contare, con la AM GT-1 del '65 e una seconda, successiva, edizione.  Rosso-oro come nel 1966 La livrea della GT Alan Mann Heritage omaggia l'abbinamento rosso-oro che fu di quel prototipo, abbinato ad accenti Frozen White e parti lasciate con il carbonio a vista. Fibra che caratterizza tutta la carrozzeria, restando a vista sullo splitter, le soglie sottoporta, gli specchietti, i cerchi da 20 pollici, il diffusore, i sedili rivesti in Alcantara. LEGGI ANCHE - Centro Prove, le 10 sportive pi&ugrave; veloci sul circuito di Balocco Anche le feritoie sopra il vano motore sono realizzate in carbonio e tramatura a vista.&nbsp;La serie speciale verr&agrave; esposta al Chicago Auto Show ed &egrave; stata&nbsp;offerta a un selezionato gruppo di gi&agrave; proprietari di Ford GT, che possono cos&igrave; aggiungere l'ultimo tassello pregiato nella loro, personalissima, "scuderia". LEGGI ANCHE - Noble M500, sportiva inglese col cuore di Ford GT Il 2022 &egrave; l'ultimo anno di produzione della GT Ford, con questa settima serie speciale. Le prime consegne sono previste nel corso del trimestre.&nbsp;       

L'ultima serie speciale di Ford GT verr&agrave; presentata al Chicago Auto Show ed &egrave; riservata a clienti selezionati, gi&agrave; possessori di una GT. La livrea rende omaggio al team Alan Mann, che sperimento soluzioni prototipo, ultraleggere, gi&agrave; nel 1965

Ford GT Alan Mann Heritage, omaggio alla leggerezza dei prototipi

        Ford lancia una Bronco speciale, dedicata a Papa Francesco e che ha lo scopo di raccogliere fondi per un&rsquo;iniziativa benefica negli USA. Denominata &ldquo;Pope Francis Center First Edition&rdquo;, questa Bronco in esemplare unica si caratterizza per la tinta bianca e dettagli ispirati alla vettura che, alla fine degli anni &rsquo;70, accompagn&ograve; Giovanni Paolo II nel suo viaggio negli Stati Uniti. La Bronco verr&agrave; venduta domani, gioved&igrave; 27 gennaio, all&rsquo;asta Barrett-Jackson: il ricavato andr&agrave; all&rsquo;associazione intitolata a Papa Francesco che si occupa dei senzatetto a Detroit. Tutte le auto di Papa Francesco: dalla Renault 4 alla Lamborghini, le super papamobili  Ford Bronco, edizione speciale dedicata a Papa Francesco Nel 1979 Karol Wojtyla, l&rsquo;allora Papa Giovanni Paolo II, visit&ograve; gli Stati Uniti a bordo di una Ford Bronco adattata appositamente per consentire al pontefice di salutare i fedeli. A distanza di oltre quarant&rsquo;anni, la Casa americana ha realizzato un&rsquo;altra Ford Bronco speciale dedicata al Papa, stavolta a Francesco: si tratta di un esemplare a cinque porte, caratterizzato dalla vernice Wimbledon White (la stessa utilizzata sul modello del &rsquo;79) e con cerchi in lega anch&rsquo;essi bianchi. Il nome dell&rsquo;allestimento &egrave; &ldquo;Pope Francis Center First Edition&rdquo;, in riferimento all&rsquo;associazione Pope Francis Center di Detroit, che si occupa di diverse iniziative benefiche nella citt&agrave; americana. A completare la dotazione di questa Bronco cos&igrave; speciale, gli adesivi Rapid Red su fiancate e cofano, ed elementi in Iconic Silver, come il roll bar e la scritta &ldquo;Bronco&rdquo; sulla mascherina frontale. All&rsquo;interno, i rivestimenti sono bianchi e neri, con alcuni inserti rossi. Numerosi, infine, gli accessori Ford Performance Parts che sono stati applicati all&rsquo;esemplare, come le luci supplementari sul tetto, le tasche aggiuntive nel vano bagagli e i fendinebbia Rigid. Ford Bronco Raptor, il fuoristrada scatenato Iniziativa contro la povert&agrave; a Detroit La Bronco &egrave; stata realizzata da Ford e donata da David Fischer Jr, presidente di The Suburban Collection Holdings. L&rsquo;auto verr&agrave; battuta domani all&rsquo;asta da Barrett-Jackson, e il ricavato andr&agrave; all&rsquo;associazione Pope Francis Center di Detroit, con l&rsquo;obiettivo di aiutare i senzatetto della citt&agrave; americana. L&rsquo;iniziativa si inscrive in un pi&ugrave; ampio programma che punta a risolvere il problema della povert&agrave; in Michigan entro il 2030. &ldquo;Il team di lavoro e Padre Timothy McCabe del Pope Francis Center hanno collaborato costantemente per condividere idee su questo progetto progetto &ndash; ha spiegato Steve Gilmore, capo del design della divisione Ford Vehicle Personalization - L&rsquo;idea &egrave; stata quella di aggiungere diversi richiami alla Bronco originale del 1966 e combinarli con alcuni tocchi moderni della Bronco First Edition&rdquo;. Papa Francesco benedice la Mustang elettrica di un gruppo di giovani attivisti       

Ford ha realizzato un esemplare unico della Bronco: dedicata a Papa Francesco, l'auto verr&agrave; venduta all'asta per sostenere le associazioni che combattono la povert&agrave; a Detroit

Ford Bronco, un esemplare speciale dedicato a Papa Francesco

        In attesa di Raptor, Ford lancia in Italia il suo F-150 Tremor, nuovo allestimento del recente aggiornamento del pick-up pi&ugrave; famoso e venduto al mondo. E lo fa tramite Fioravanti Motors, azienda con sede nel comune di Castelmassa (provincia di Rovigo), che lo propone al prezzo di 88.000 euro nella versione destinata al mercato statunitense - allestimenti Base, Mid e High -, ovviamente con la possibilit&agrave; di aggiungere diversi optional.  MUSCOLI IN NERO E ARANCIONE F-150 Tremor rappresenta una sorta di anticipo di quello che vedremo nel nuovo Raptor. Carrozzeria 5 posti, gli esterni mostrano dei paraurti progettati specificamente per aumentare gli angoli, con un assetto rivisto grazie agli inediti ammortizzatori e alle sospensioni rialzate di 3 cm - dietro sono a doppio tubo -, che donano alla vettura un aspetto ancora pi&ugrave; robusto e muscoloso. Le protezioni per il sottoscocca e gli pneumatici all-terrain da 33" con cerchi in lega da 18" completano il quadro della carrozzeria anteriore verniciata in nero con inserti arancioni. CASSONE "ELETTRICO" Dietro, il cassone &egrave; lungo 1,68 metri e ha una capacit&agrave; di 855 kg. La particolarit&agrave; &egrave; che pu&ograve; essere dotato del Pro Power On Board, sistema con prese elettriche che pu&ograve; erogare fino a 7,2 kW di corrente per alimentare macchinari ma anche eventuali attrezzi da lavoro. Hennessey VelociRaptor 600, il Ford F-150 Raptor mette i muscoli TOUCHSCREEN DA 12" Il binomio nero-arancione &egrave; presente anche nell'abitacolo, dove spicca il cruscotto digitale da 12" con grafica animata. L'infotainment &egrave; affidato al sistema Ford Sync 4 con display touchscreen da 12" che fornisce informazioni su navigazione e contenuti multimediali, e gestisce anche le telecamere e gli strumenti di sicurezza. LA SPINTA DI 406 CAVALLI La spinta &egrave; affidata a un V6 3,5 litri biturbo Ecoboost da 406 cavalli e 678 Nm di coppia, abbinato al cambio automatico a 10 rapporti e alla trazione integrale - a comando elettronico - con differenziale posteriore bloccabile e anteriore autobloccante. Tra le 7 modalit&agrave; di guida, spicca Rock/Crawl, che come suggerisce il nome, &egrave; pensato per affrontare le arrampicate sulle rocce e i terreni pi&ugrave; scivolosi e impervi. Le due "chicche" proposte dal Tremor sono la presenza del Trail One-Pedal Drive, che consente di guidare utilizzando soltanto l'acceleratore anche per rallentare, e il Trail Turn Assist, che chiude le svolte bloccando la ruota posteriore interna. Ford Ranger, tre versioni speciali per il pick-up americano       

Ha un V6 biturbo 3,5 litri da 406 cv e un cassone con capacit&agrave; da 855 kg: a importarlo nel nostro Paese &egrave; Fioravanti Motors, che lo propone al prezzo di 88.000 euro

Ford F-150 Tremor, in Italia il pick-up che anticipa Raptor

Arriva Ford Bronco Raptor per la gioia degli appassionati americani. Gia a marzo sar&agrave; nei saloni statunitensi l&rsquo;atteso modello, versione pi&ugrave; estrema e performante del fuoristrada duro e puro che si fregia della denominazione Raptor, utilizzata su due veicoli apprezzatissimi dell&rsquo;Ovale Blu quali F-150 e Ranger.  Sviluppato da Ford Performance, la divisione gare del Marchio, promette prestazioni fuori dall&rsquo;ordinario. Infatti &egrave; stato battezzato Build Wild, invece che il classico Built Tought riservato agli altri modelli della Casa.&nbsp;  E&rsquo; stato concepito ispirandosi alle auto da gare che competono nello Ultra4 Racing. Bronco Raptor &egrave; pi&ugrave; largo di 25 centimetri delle versioni standard, dispone di telaio rinforzato, assali Dana 44 e Dana 50, ammortizzatori di tipo Fox 3.1, ed &egrave; pi&ugrave; alto da terra di quasi 13 centimetri. Calza pneumatici da 37&Prime; BFGoodrich, altamente specialisti: per questo fattore il servosterzo &egrave; stato adattato.    Sei cilindri, scatenati anche loro  Il motore &egrave; il V6 3.0 Ecoboost, un turbo benzina da oltre 400 cavalli, con turbine adattate per evitare anche il minimo ritardo nella risposta, abbinato al cambio automatico a 10 rapporti e alla trazione integrale. Offre le tonalit&agrave; degli scarichi specifica per le modalit&agrave; di guida Normal, Sport, Quiet e Baja.&nbsp;  Esibisce fari specifici, paraurti tubolari. Una personalizzazione pressoch&eacute; totale e colori quali Hot Pepper Red Metallic, Velocity Blue Metallic, Eruption Green Metallic, Shadow Black, Iconic Silver Metallic, Area 51, Cactus Gray, Cyber Orange Metallic Tri-Coat e Code Orange, la livrea di lancio.  L&rsquo;abitacolo presente il volante personalizzato, sedili contenitivi e la specifica Performance View nello schermo centrale da 12 pollici.  Leggi anche: Car Of The Year 2022, le finaliste: Ford Mustang Mach-E 

Spinto da un V6 di oltre 400 cavalli, telaio rinforzato: pronto per il fuoristrada estremo con le massime prestazioni

Ford Bronco Raptor, il fuoristrada scatenato

        La vera rivale di Tesla &egrave; questa: laMustang Mach- E. Americana come lei ma dotata, rispetto alla Tesla, di un prestigio evocato dal nome Mustang, rafforzato da quasi sessant&rsquo;anni di storia automobilistica. La Mustang Mach-E (la pronuncia corretta in inglese &egrave; &ldquo;ma-chi&rdquo;) &egrave; la prima Ford completamente elettrica. Il Costruttore americano per&ograve; ha deciso di lanciarla utilizzando non il Marchio Ford (jnfatti non c&rsquo;&egrave; l&rsquo;ovale blu) ma quello molto pi&ugrave; iconico di Mustang, la linea di vetture sportive nata nel 1964. La Mach-E per&ograve; non &egrave; una coup&eacute; due porte come le altre Mustang ma un Suv, il veicolo che oggi il mercato gradisce di pi&ugrave;. Il motivo dell&rsquo;uso del marchio Mustang invece che Ford &egrave; semplice: aumentare prestigio e immagine di quest&rsquo;auto. Car Of The Year 2022, prova con noi le finaliste  Le proporzioni e le dimenisioni della Ford Mustang Mach-E La Mustang Mach-E nasce con la missione di sfidare Tesla e diventare fra le auto elettriche quello che le Mustang da anni rappresentano fra le sportive: auto potenti, di grande immagine ma anche alla portata di tante tasche. La Mach-E &egrave; lunga 4,71 metri (2 cm meno della Tesla 3) e possiede una linea sinuosa e affascinante. Pur con la carrozzeria rialzata (&egrave; alta 162 cm) e le quattro porte, la Mach-E mantiene una somiglianza indiscutibile con la famiglia Mustang. Sottolineata da particolari come la linea da vera muscle car, il muso a squalo e gli iconici fari po- steriori a tre barre verticali; un design che &egrave; emblema delle Mustang fin dal primo modello del 1964. Ovviamente non manca sulla calandra il simbolo del pony al galoppo, emblema Mustang. Una curiosit&agrave;: nella versione americana, per sottolineare che si tratta di un&rsquo;elettrica, il simbolo del cavallo &egrave; illuminato da Led mentre in quella europea, per motivi di codice stradale, non &egrave; luminoso.  Esteticamente la Mustang Mach-E possiede diverse originalit&agrave;: ad esempio non ci sono maniglie sulle porte. Basta pigiare un tasto elettrico per aprirla (nella porta anteriore per&ograve; c&rsquo;&egrave; una levetta per fare presa); addirittura si pu&ograve; accedere senza chiave ma tramite il telefono perch&eacute; l&rsquo;auto &ldquo;sente&rdquo; il Bluetooth dell&rsquo;apparecchio nelle vostre tasche. Per gestire ogni funzionalit&agrave; dell&rsquo;auto &egrave; fondamentale collegare la Mustang all&rsquo;app FordPass che avrete attivato sul vostro smartphone. La scheda tecnica La sfida contro Tesla, vinta sicuramente a livello di design esteriore, diventa pi&ugrave; serrata nella meccanica. La Mustang Mach-E prevede un layout con due motori elettrici (davanti e dietro), una potenza complessiva di 351 cavalli, trazione integrale e una batteria da 98,7 kWh di capacit&agrave; (88 kWh reali) per un&rsquo;autonomia dichiarata di ben 540 km (con la batteria maggiorata del nostro esemplare in pro- va). Negli interni le somiglianze con Tesla sono ancora maggiori: anche la Mustang Mach-E ha un maxi monitor da 15,5 pollici in mezzo alla plancia da cui si comanda ogni funzione dell&rsquo;auto. Solo che invece di essere orizzontale come la Tesla, &egrave; verticale. Plancia e sedili della Mach-E, per&ograve;, sono molto pi&ugrave; in linea con i gusti e i canoni &ldquo;automobilistici&rdquo; rispetto a Tesla ed appaiono pi&ugrave; curati nelle forme e nei materiali. Nell&rsquo;utilizzo dell&rsquo;infotainment, invece, c&rsquo;&egrave; una differenza importante che analizzeremo a parte. Quanto ai prezzi, la Mustang Mach-E conferma la sua missione di offrire hi-tech, potenza e immagine a un prezzo ragionevole. La Mustang Mach-E della nostra prova &egrave; la versione First Edition che costa 71mila euro, ma &egrave; totalmente accessoriata. Compresi gli assistenti alla guida che i Marchi premium vi fanno pagare a parte. Abitacolo a effetto wow    Inutile negarlo: la Mustang Mach-E e? la sola auto elettrica (assieme a Tesla) che ti fa gridare &ldquo;wow!&rdquo; quando sali a bordo. L&rsquo;impatto emotivo di quell&rsquo;enorme monitor da 15,5 pollici di diametro a sfondo bianco che occupa tutta la plancia centrale e? devastante: evoca un&rsquo;immagine di futuro e di hi-tech senza compromessi. Rispetto alla concorrente diretta di Elon Musk, la Mustang Mach-E trasmette una sensazione differente al volante: tanto e? minimalista la Tesla, tanto piu? curata, rifinita e completa appare la Mustang. Alla vista e al tatto. La corona del volante di grande diametro in morbida (simil)pelle, i sedili sportivi e confortevoli, la plancia &ndash; lineare si? ma curata nel suo look simil carbon &ndash; sono tutti elementi che gratificano l&rsquo;occhio. Trasmettono la sensazione di avere fra le mani una vera auto premium. E poi c&rsquo;e? una differenza fondamentale: il cruscotto. Sulla Tesla 3 tutto e? demandato al monitor centrale. Anche se volete semplicemente vedere a che velocita? viaggiate, dovrete volgere lo sguardo a destra in direzione del display centrale. Sulla Mustang Mach-E, invece, c&rsquo;e? uno schermo da 10,2 pollici dietro al volante con le informazioni essenziali: velocita?, autonomia, percentuale di carica batteria e anche i pittogrammi del navigatore. Fa una bella differenza perche? lo sguardo rimane sempre ben fisso davanti, verso la strada. Senza distrazioni. Il maxi monitor da 15,5&rdquo; si usa invece meno in viaggio. Solo per vedere in grande le mappe, per selezionare una stazione radio oppure per capire come state consumando energia. Ecco, la differenza e? proprio questa: sulla Tesla il maxi-display centrale si occupa di infotainment nel vero senso della parola. Specie quando non guidate: per esempio, durante i lunghi minuti fermi a ricaricare una Tesla, potete trasformare l&rsquo;interno dell&rsquo;auto in un salotto multimediale. Visualizzare un browser, navigare in internet, leggere un sito, far partire un film su Netflix. Proprio come se foste davanti al vostro computer di casa. Sulla Mach-E niente di tutto questo; non ci sono praticamente app di intrattenimento nel sistema. Una scelta precisa di Ford dettata dalla sicurezza: evitare le distrazioni. Ci sono soltanto app dedicate all&rsquo;analisi della guida: quanto state consumando, come avete usato l&rsquo;energia, dove trovare le colonnine per ricaricare le batterie.  Filosofia di guida incentrata sul piacere di guida In parole povere: mentre una Tesla dentro e? dedicata all&rsquo;intrattenimento anche da ferma, la Mustang Mach-E e? votata sopratutto alla guida. Lo dimostra anche il layout costruttivo dell&rsquo;auto. Pur cosi? massiccia e alta da terra, la Mustang Mach-E e? un&rsquo;auto dall&rsquo;indole sportiva anche se il peso la limita. Le batterie agli ioni di litio pesano oltre 600 kg e portano la massa totale dell&rsquo;auto vicino ai 2.200 chilogrammi; ma installate in basso nel telaio abbassano il baricentro a vantaggio della maneggevolezza. Le sospensioni svolgono bene il loro lavoro aiutate da uno schema perfettamente bilanciato: 48,9% di peso davanti, 51,1% dietro. Il beneficio nella guida si avverte.    La Mustang Mach-E &egrave; stabilissima nonostante la mole ed ha una buona tenuta di strada. Resta sempre abbastanza &ldquo;piatta&rdquo; affrontando le curve. Sul misto-veloce, come le strade che si incontrano sulle nostre colline, si esalta proprio: &egrave; una granturismo veloce, affidabile e piuttosto agile per la mole che possiede. E poi &egrave; frenata benissimo: ai nostri rilevamenti si &egrave; fermata da 100km/h a 0 in meno di 33 metri. E badate che pesa 22 quintali! Il (doppio) motore eroga 351 cv; &egrave; brillante e spinge forte grazie ai 580 Nm di coppia scaricati dall&rsquo;elettrico. Sullo scatto 0-100 dei nostri rilevamenti ha stabilito 5&rdquo;29, appena due decimi pi&ugrave; del dichiarato. Piuttosto troviamo scomodo andare a variare le modalit&agrave; di guida perch&eacute; bisogna navigare nei menu cliccando due o tre icone in sequenza sul monitor invece di disporre di un pulsante fisico su volante o tunnel che sarebbe pi&ugrave; ergonomico. A proposito delle modalit&agrave;, hanno tre nomi curiosi: Active (l&rsquo;intermedia), Whistler (che vuol dire &ldquo;sussurro&rdquo;) per quella pi&ugrave; soft, e Untammed (che significa &ldquo;selvag- gia&rdquo;) per quella pi&ugrave; sportiva. Il richiamo ai cavalli &egrave; ovvio. Strano che non ci sia una funzione &ldquo;eco&rdquo; che riduca l&rsquo;erogazione di energia quando la batteria si sta scaricando. Autonomia notevole Batteria che per&ograve; &egrave; davvero notevole. La Mustang Mach-E della nostra prova era la versione Extended Range, quella con accumulatori da 98,7 kWh teorici che sono 88 kWh reali. Quanto percorre? Va ricordato che specie sull&rsquo;elettrico il ciclo WLTP delle omologazioni &egrave; semplicemente irreale: i 540 km dichiarati non sono realistici. Per&ograve; la percorrenza vera media che abbiamo rilevato nelle varie condizioni di guida &egrave; davvero buona: pi&ugrave; di 5 km per kilowattora. Che tradotti significano un&rsquo;autonomia media di 445 km. In autostrada a 130 km/h fissi potete fare pi&ugrave; di 330 km e guidando piano non &egrave; irreale sognare i 500 km. Con questi presupposti la Mach-E si candida ad essere una elettrica per viaggiare davvero. Tanto per fare un paragone con altri Suv elettrici sottoposti alle nostre prove, la Mach-E percorrendo pi&ugrave; di 5 km/kWh fa molto meglio di Audi e-tron, Mercedes EQC e Jaguar i-Pace che sfiorano appena i 4,5 km per kWh e non arrivano a coprire 400 km. Tirando le somme, la Mustang Mach-E offre abitabilit&agrave; e comfort di un Suv premium con consumi, autonomia e prezzo migliori.        

La prima Ford elettrica si &egrave; meritata un posto tra le magnifiche sette del COTY 2022. Il Centro Prove di Auto l&rsquo;ha testa sul numero 3 del 2021, leggi qui perch&eacute; si &egrave; meritata la nomination

Car Of The Year 2022, le finaliste: Ford Mustang Mach-E

        Nessuno escluso. Cos&igrave;, anche per le muscle car, si prospetta un'era di elettrificazione necessaria, dove il modello simbolo di una categoria &egrave; in fase di sviluppo e atteso sul mercato a met&agrave; del 2023. Nuova Ford Mustang S650 &egrave; il progetto di prossima generazione, caratterizzato da uno schema ibrido, che dai rumours preserver&agrave; l'identit&agrave; del motore V8 aspirato ma apporter&agrave; il supporto elettrico di due motori elettrici. Questo, secondo le informazioni sfuggite negli ultimi anni, circa lo schema tecnico immaginato dai tecnici Ford, lo scenario che attende nuova Mustang.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da carspymedia (@carspymedia)      Design, evoluzione progressiva La Mach-E &egrave; Mustang nel nome ma non ha nulla dell'identit&agrave; della muscle car. &Egrave; suv ed &egrave; elettrica. I muletti della fastback, immortalati nelle immagini di CarSpyMedia diffuse su Instagram, rivelano parzialmente le geometrie della carrozzeria nella specifica definitiva. Si intravedono i tagli spigolosi dei fari, i contorni di una calandra grossomodo rimasta invariata, forse leggermente assottigliata nella sua altezza. Il cofano motore appare spiovente con una maggiore regolarit&agrave; su tutto l'arco di curva dalla base del parabrezza. I muletti sembrano suggerire novit&agrave; pi&ugrave; rilevanti al posteriore, che verificheremo nei prossimi mesi. AWD con l'elettrico Con quali caratteristiche verr&agrave; presentata nuova Mustang ibrida S650? L'indicazione &egrave; di un'abbinata tra motore V8 e due motori elettrici, collocati ai lati dell'unit&agrave; termica e ciascuno con un'erogazione della trazione sulla singola ruota del rispettivo lato di installazione. Motori elettrici in grado di offrire una trazione a zero emissioni e di supportare il motore termico in uno schema, quindi, di trazione quattro ruote motrici.       

Linee angolate sul frontale e una coda evoluta, sono i primi tratti che si intravedono della nuova Mustang ibrida S650, sul mercato nel 2023 con l'elettrificazione del motore V8

Mustang 2023, i muletti dell'ibrida S650 introducono il design

        Non &egrave; quella guidata da Steve McQueen nel film cult "Bullitt", ma questa Ford Mustang del 1969 proposta all'asta da Barrett-Jackson's dal 22 al 30 gennaio a Scottsdale, in Arizona, &egrave; una vera "chicca" da non perdere, almeno per tutti coloro che potranno permettersela. Anche se il prezzo non &egrave; stato fissato: insomma, per questa Mach 1 la spunter&agrave; chi alzer&agrave; di pi&ugrave; la posta.  VIOLA/NERO/GIALLO Ha pi&ugrave; di cinquant'anni, eppure li porta ancora benissimo. Anche grazie a un restauro effettuato utilizzando solo parti originali. A spiccare, la colorazione viola della carrozzeria abbinata al nero opaco del cofano e agli inserti gialli lungo le fiancate e la fascia posteriore. L'occhio pi&ugrave; attento noter&agrave; anche le cromature sul paraurti davanti e dietro e sulle ruote, che montano pneumatici GoodYear. RAFFINATEZZA E OTTO CILINDRI Nonostante si tratti di una muscle car selvaggia e "ignorante", l'abitacolo si presenta raffinato grazie all'utilizzo del legno sul cruscotto e sulla corona del volante a tre razze. I sedili sono in pelle nera. Da sottolineare ovviamente la presenza sotto il cofano di un V8 aspirato che, nonostante non siano stati rivelati dati tecnici specifici, promette di essere potentissimo e in grado di emettere un sound appagante. Ford Mustang, una del &rsquo;69 diventa esagerata con il V8 biturbo AMG       

Dal 1969 a oggi, ancora in perfette condizioni grazie al restauro con parti originali: in vendita un esemplare sgargiante dell'iconica sportiva americana spinta dal ruggente V8 aspirato