        Vera protagonista sui muri delle camerette di tutti i ragazzini cresciuti negli anni '80, la Ferrari Testarossa &egrave; un'auto che non ha bisogno di grandi presentazioni. La sua eclatante presenza scenica &egrave; rimasta inalterata negli anni e, a quasi 40 dalla sua presentazione, riesce ancora a far strabuzzare gli occhi grazie ad un design audace e inossidabile. Figlia di un'epoca per molti indimenticabile, la Testarossa &egrave; ancora una di quelle Rosse che si possono trovare a "buon mercato" (con un po' di fortuna si riesce a stare sotto i 100.000 euro) e che, potendosela permettere, non pu&ograve; mancare nella collezione di qualunque appassionato di youngtimer.  UN DESIGN PASSATO ALLA STORIA Nata nel 1984, la Testarossa portava con s&eacute; una lunga serie di novit&agrave; e "chicche" che rendono la sua storia degna di essere raccontata: prima auto nella storia del Cavallino a non portare un numero nel nome, la Testarossa era la discendente diretta della bella 512BB e ne riprendeva quindi lo schema meccanico andando a migliorarlo laddove si poteva. Il principale problema da risolvere era quello del surriscaldamento all'interno dell'abitacolo e il poco spazio per i bagagli, causato dai radiatori che sulla 512 (BB e BBi) erano posti all'anteriore, scaricando aria calda verso l'abitacolo e sacrificando lo spazio per valigie o borse. Ecco quindi che, come consuetudine in casa Ferrari, direttamente dal mondo della F1 i radiatori vennero spostati ai lati della vettura, subito davanti al motore, in modo da andare letteralmente a "svuotare" tutto il volume anteriore dalla loro presenza, obbligando per&ograve; i designer a fare i conti con un volume posteriore molto pi&ugrave; largo del solito. Il problema venne risolto dal genio di Pininfarina, che scolp&igrave; le massicce fiancate della Testarossa rendendole un pezzo di storia del design automobilistico. V12 DA 390 CV, CERCHI MICHELIN TRX A spingere in avanti questa scultura su ruote pensava un 12 cilindri a V di 180&deg; (non provate a chiamarlo boxer!), primo dodici cilindri Ferrari stradale dotato delle 4 valvole per cilindro: il tutto per 390 cv a 6.300 ululanti giri. Le curiosit&agrave; per&ograve; non finiscono qui: le prime serie della Testarossa - le famose monospecchio - vennero infatti dotate di cerchioni (i "monodado") in lega di magnesio con il particolare diametro di 16,33 pollici. Non 16, non 17 ma 16,33. Questo perch&eacute; la Testarossa montava di serie le famose Michelin TRX, sviluppate specificatamente per lei e per i suoi cerchi e introvabili al giorno d'oggi. Il problema, da tenere a mente in fase di acquisto, si risolve con le Testarossa delle serie successive alla prima, saggiamente dotate di cerchi da diametro standard di 16". Ferrari, all'asta il motore V12 della Formula 1 di Alesi e Berger IL CAMBIO CON LA PRIMA INDIETRO Ma non &egrave; tutto: esclusiva della Testarossa (fino alla sua ultima evoluzione 512M) &egrave; il cambio dog-leg, ovvero un 5 marce con la prima indietro. La motivazione pratica di questa scelta &egrave; data dal fatto che la prima marcia, in queste auto fatte per correre, si usa meno che le altre (in teoria solo per partire) e questa conformazione permette una cambiata pi&ugrave; veloce tra le marce pi&ugrave; sfruttabili di questa vettura, come i passaggi dalla 2&ordf; alla 3&ordf; o dalla 4&ordf; alla 5&ordf;. UN'AUTO STRAORDINARIA Esteticamente molto desiderabile, la Testarossa delude un po' le aspettative una volta al volante: se nel 1984 questa era la vettura di serie pi&ugrave; potente del mondo ed era capace di prestazioni di tutto rispetto, oggi appare un po' impacciata. Abituati come siamo ai moderni e scalpitanti motori turbo, il melodioso V12 della Testarossa fa un po' fatica ad impressionare. Certo, il motore regala un sound eccezionale (esaltato dagli scarichi Tubi Style installati su quella della prova) e al salire di giri il tono grave e cupo si trasforma in un latrato, alto e acuto, tuttavia l'accelerazione non fa da giusto supporto al crescere di questa sinfonia meccanica. L'auto va veloce, ma la rotondit&agrave; nell'erogazione dei suoi 390 cv, un corpo vettura pesante e largo e delle sospensioni un po' morbide non fanno da giusto contraltare ad un'auto di questa forma. Una forma che per&ograve; fa perdonare qualunque cosa: pu&ograve; andare come vuole ma, una volta parcheggiata, non si potr&agrave; non rivolgerle un ultimo (ma anche due, tre), innamorato, sguardo. Le Ferrari di &ldquo;Miami Vice&rdquo;: la loro storia       

Una delle Ferrari pi&ugrave; amate della storia continua a incantare per le sue forme uniche e originali, superando i limiti dell'et&agrave; anche grazie all'urlo del suo motore V12 da 390 cv

Ferrari Testarossa: forme sexy

        Il Tributo Novitec a Ferrari F8 &egrave; importante. Un tuning che interessa l&rsquo;estetica in modo marginale, apportando un elemento frontale pi&ugrave; ampio nello splitter, in carbonio come i profili applicati sulle prese dinamiche laterali e lo sfogo d&rsquo;aria sul cofano anteriore. Estetica che &egrave;, anzitutto, aerodinamica su una F8 Tributo (scopri come si comporta, leggi il test). Cos&igrave;, spazio alla possibilit&agrave; di ottimizzare anche il diffusore e il retrotreno, intervenendo sulla fascia al di sotto dei fari, profili applicati all&rsquo;estrattore, fino a un&rsquo;ala fissa che &egrave; accreditata di un miglioramento dei valori di deportanza. Ecco, considerati i valori di assoluta perfezione nella ricerca a Maranello, servirebbero i dati a quantificare gli eventuali progressi in rapporto al drag. Tuning Ferrari F8, le modifiche al V8 Chi avr&agrave; l&rsquo;ardire di sottoporre la propria Tributo a un tuning estetico quale Novitec Rosso propone, potr&agrave; scegliere anche di sostituire il lunotto a copertura del motore con un elemento in fibra di carbonio. Modifiche che proseguono, intervenendo sull&rsquo;elettronica e l&rsquo;assetto. &Egrave; centrale la proposta della centralina N-Tronic Novitec aggiuntiva all'Ecu del V8 3.9 litri, in grado di aumentare la potenza da 720 a 802 cavalli e la coppia da 770 a 898 Nm.Si tratta di valori raggiunti dal pacchetto completo di elaborazione, che comprende lo scarico in Inconel e catalizzatore sportivo a 100 celle, entrambi rivestiti in oro su richiesta, per un miglior isolamento termico.  Aerodinamica e assetto, F8 Tributo su ruote Vossen Detto delle innumerevoli &ndash; anzi, un numero c&rsquo;&egrave;, &egrave; 72 &ndash; combinazioni tra design, colori e lavorazioni previste per i cerchi in lega, Novite propone un intervento sull&rsquo;altezza da terra, riducendola con molle ad hoc di 35 mm e offrendo la possibilit&agrave; di un asse anteriore a sollevamento elettronico (+40 mm) per superare gli ostacoli dell&rsquo;utilizzo quotidiano. Ancora i cerchi, per dire del diametro fino a 22 pollici offerto dalla soluzione top di gamma, NF10 realizzata da Vossen e caratterizzata dal processo produttivo per forgiatura. Novitec Ferrari F8 Tributo cos&igrave; elaborata dichiara prestazioni migliorate nell'ordine dei decimi (3 in meno) sullo zero-cento coperto 2&rdquo;6 e oltre 340 km/h di velocit&agrave; massima.        

Pi&ugrave; potenza e coppia dal motore V8 twin turbo 3.9 litri, assetto modificato, aerodinamica rivista: Novitec propone un pacchetto di elaborazione completo per la F8 Tributo

Novitec Ferrari F8 Tributo, così il tuning migliora la perfezione

Di conversioni bizzarre, nel mondo automobilistico, ne abbiamo viste parecchie. Ma in giro c&#39;&egrave; talmente tanta fantasia che a volte riusciamo ancora a sorprenderci. Come nel caso di una Ferrari 412 del 1985 , che nel corso di una puntata dello show televisivo &quot;Ultimate Wheels&quot;, in onda su History Channel, &egrave; stata trasformata in...un pick-up.  Leggi anche: Rezvani Hercules 6x6, pick-up &quot;da guerra&quot; a sei ruote motrici  &quot;CASSONE&quot; DIETRO, MOTORE AMERICANO DAVANTI&nbsp;  I conduttori e protagonisti del programma tv, Will ed Elo, hanno preso la 412 modificandone la carrozzeria, eliminando i sedili posteriori e aggiungendo un pannello di legno&nbsp;sul retro (creando cos&igrave; una sorta di cassone) e una cappelliera dietro i sedili davanti. Un altro &quot;sacrilegio&quot; &egrave; stato togliere anche il V12 Ferrari da 4.9 litri per far posto a un otto cilindri Chevrolet 5,7 litri abbinato a un cambio a tre velocit&agrave; General Motors.    L&#39;interno della 412 &egrave; rimasto intatto, a eccezione di un lettore CD e del volante a quattro razze. I rivestimenti dell&#39;abitacolo sono beige con inserti in nero, colore che caratterizza anche la moquette. Il contachilometri segna 61.488 km, anche se il venditore (Bonhams) dell&#39;insolito veicolo non ha specificato se sono i chilometri originali o quelli percorsi con il motore Chevrolet.  APPUNTAMENTO AL 20 MARZO  Bonhams proporr&agrave; la Ferrari 412 pick-up il prossimo 20 marzo, in occasione di un&#39;asta. Il prezzo potrebbe aggirarsi attorno a una cifra compresa tra i 16.000 e i 22.000 euro: praticamente un&#39;affare, visto che da quelle parti le 412 usate vendono vendute a circa 100.000 dollari. Solo che questa non &egrave; una normale Ferrari 412.  Ferrari F40 di Berger all&#39;asta: quotazioni fino a 1 milione e 210mila euro 

Il prossimo 20 marzo Bonhams batter&agrave; all&#39;asta una 412 del 1985 convertita in pick-up dal team dello show televisivo &quot;Ultimate Wheels&quot;. Inoltre, il V12 di Maranello &egrave; stato rimpiazzato da un otto cilindri Chevrolet abbinato a un cambio General Motors

Prendono una Ferrari e la trasformano in...pick-up

        Mentre i muletti con la scocca della Maserati Levante continuano a macinare chilometri utili allo sviluppo del suv Ferrari Purosangue, si registrano nuovi rumours su ulteriori progetti &ldquo;rialzati&rdquo; da terra che a Maranello presenteranno nei prossimi anni. Appuntamento al 2022 con la presentazione del suv &ndash; sigla puramente rappresentativa di un concetto, essendo il progetto F175 anzitutto una Ferrari, un Ferrari Utility Vehicle come era solito indicarlo l&rsquo;ex a.d. Louis Camilleri &ndash;. Secondo quanto riporta Car Magazine, in corsa per un debutto nel 2024 vi sarebbe una declinazione elettrica a batterie, codice di progetto F244, seguita due anni pi&ugrave; tardi da un secondo modello a batterie. Ferrari elettrica e con 4 motori Quel che sappiamo delle intenzioni Ferrari sull&rsquo;elettrico &egrave;, ancora, nelle prospettive delineate da Camilleri agli investitori: arriver&agrave; un tale progetto ma non prima del 2025. Dai brevetti, poi, &egrave; emersa anche la possibilit&agrave; di sviluppare un sistema composto da quattro motogeneratori sui due assi. Prospettive, ancora su una visione di medio periodo decisamente distante. Le anticipazioni rilanciate dal magazine inglese vorrebbero una potenza di sistema superiore ai 610 cavalli e un pacco batterie da 80 kWh, da installare sulla medesima piattaforma sulla quale nascer&agrave; il Purosangue (architettura tratteggiata nei contenuti da Michael Leiters). Quale motore per il Purosangue? Ecco, del suv vale dire come dovrebbe portare al debutto una nuova generazione di motore 12 cilindri, le attese sono per l&rsquo;architettura con precamera di combustione, cruciale per garantire prestazioni e una maggiore efficienza in termini di emissioni di Co2: oltre 800 cavalli secondo quanto rivela Car Magazine. Sar&agrave; anche ibrido plug-in, nello specifico con il sistema composto dal V8 biturbo abbinato alla componente elettrica. Restano le linee guida per orientare il percorso in un 2021 che riveler&agrave; le forme definitive di Ferrari Purosangue, progetto con la dinamica di guida e le prestazioni al centro, in una variante di carrozzeria ad altezza variabile con sospensioni pneumatiche, dall&rsquo;elevata capacit&agrave; di carico nel bagagliaio, in un&rsquo;evoluzione del concetto di granturismo shooting brake verso prospettive di guida rialzate da terra.       

Le indiscrezioni vorrebbero un progetto full electric in arrivo nel 2024, sull'architettura del Ferrari Utility Vehicle. Potrebbe adottare lo schema di trazione con 4 motori elettrici

Ferrari Purosangue, dopo il SUV l'elettrico?

In&nbsp; mezzo a tante auto stradali, d&#39;epoca o moderne, spunta anche una monoposto da F1. RM Sotheby&#39;s, nelle scorse ore, ha infatti messo all&#39;asta una Ferrari SF1000 in versione show car, un manichino solo da esposizione, nella livrea celebrativa per i 1000 GP del Cavallino usata durante il Gran Premio del Mugello, oltre alle grafiche usate da Charles Leclerc.  LA FERRARI ROSSO SCURO    La monoposto si caratterizza per il suo colore rosso scuro, una livrea specifica dedicata alla prima auto Ferrari mai prodotta, la 125 S, anno di grazia 1947. Bellissima agli occhi, sfortunata in pista, poich&eacute; la gara toscana venne vinta dalla Mercedes di Lewis Hamilton, con il compagno di squadra Bottas al secondo posto e Albon (Red Bull) a completare il podio, mentre i ferraristi Charles Leclerc e Sebastian Vettel si sono classificati rispettivamente ottavo e decimo.  NON SOLO LA VETTURA: ECCO I MEMORABILIA  Ma il pilota monegasco e il tedesco saranno a loro modo protagonisti dell&#39;asta. Perch&eacute; RM Sotheby&#39;s metter&agrave; in vendita anche tute e guanti utilizzati dai due piloti al Mugello. Un altro pezzo da memorabilia all&#39;asta sono le due paratie laterali dell&#39;alettone, anch&#39;esse firmate da Leclerc e Vettel, senza dimenticare la tuta e i guanti indossati quel giorno da Mick Schumacher, figlio di Michael, che scese in pista con la F2004 di suo padre.  Mick Schumacher in Formula 1 con Haas, sognando la Ferrari  L&#39;asta avverr&agrave; esclusivamente online dal 7 al 14 dicembre a partire dalle 17 del primo giorno alle 17 dell&#39;ultimo giorno. 

In vendita online il manichino della monoposto rosso scuro guidata dal pilota monegasco in Toscana, proposta insieme a tute e guanti suoi, di Vettel e Mick Schumacher

Ferrari SF1000, all&#39;asta la Rossa con la livrea celebrativa dei 1000 GP

Modellino rampante. LEGO Technic Ferrari 488 GTE &egrave; l&#39;ennesima chicca a mattoncini, la replica di una dominatrice del WEC, &quot;uscita&quot; in parallelo alla nuova 488 GT Modficata.    Ferrari 488 GT Modificata, chicca da track Day  Il modello, che riproduce fedelemente la Rossa della scuderia AF CORSE &nbsp;col numero 51,&nbsp;&egrave; replicato nei minimi dettagli tanto da racchiudere l&#39;inconfondibile spirito italiano della vera Ferrari.  La replica &egrave; dotata di sospensioni anteriori e posteriori, dettagli aerodinamici, un motore V8 con pistoni in movimento e un volante decorato con lo stemma del Cavallino Rampante. Non potevano mancare il numero di gara, gli adesivi degli sponsor e la livrea in stile Tricolore.    La Ferrari 488 GTE &ldquo;AF CORSE #51&rdquo; &egrave; stata progettata per far provare le vere emozioni della pista agli appassionati LEGO e agli amanti dei motori.  Mezzo metro e 1.677 pezzi  Il modello &egrave; lungo 48 centimetri e si compone di 1.677 elementi LEGO Technic che rendono l&#39;esperienza di costruzione gratificante e coinvolgente per gli adulti amanti delle corse endurance, delle quattroruote e delle auto Ferrari. Una volta completata, potr&agrave; &ldquo;correre in pista&rdquo; o semplicemente essere esposta.    Sar&agrave; disponibile dal primo gennaio 2021 al prezzo di &nbsp;179,99 euro. Il numero del kit &egrave;&nbsp;42125.  Ferrari F8 Tributo Lego Speed Champions 

Replica della dominatrice dell&#39;Enedurance: 1.677 mattoncini, 48 centimetri di lunghezza, 179,99 euro di prezzo

LEGO Technic Ferrari 488 GTE, mattoncini da corsa

Che sia il mondiale Endurance in Classe GTE o la Le Mans, oppure le categorie nazionali e internazionali in Classe GT3, devi sottostare a regolamenti tecnici che bilanciano il campo e rendono possibile la competizione tra formule diverse. Briglie che Ferrari 488 GT Modificata scioglie per presentarsi nella configurazione pi&ugrave; estrema e prestazionale ai clienti sportivi.  Cerchi un&#39;auto usata? Sfoglia il listino di Auto  Pochi esemplari, inizialmente proposti a quanti hanno corso nel programma Competizioni GT Ferrari o ai clienti del Club Competizioni GT, potranno essere guidati in pista e nel corso degli eventi organizzati dal Cavallino rampante, 5 gi&agrave; in programma nel 2021.    Motore V8 in tutto il suo potenziale  Tra le mani dei gentlemen drivers andr&agrave; una 488 profondamente rivista rispetto alle specifiche che hanno trionfato nel mondiale WEC, alla 24 Ore di Le Mans, nelle competizioni in Classe GT3 (oltre 350 vittorie all&#39;attivo per la 488), a partire dal motore V8 biturbo. Senza Balance of Performance e la possibilit&agrave; di utilizzare mappature spinte, il propulsore eroga 700 cavalli, ottenuti con l&rsquo;adozione di materiali derivati dalle competizioni e la riprogettazione di alcuni componenti.  Potenza trasmessa su una linea di trazione con frizione in fibra di carbonio e un cambio proposto con differenti scale di rapporti. Dove i regolamenti impongono limitazioni al carburante utilizzabile o restrizioni sull&rsquo;aspirazione, il V8 ella 488 GT Modificata &egrave; libero di esprimersi e spingere una configurazione aerodinamica da alto carico.  Aero, pi&ugrave; carico davanti  Il pacchetto &egrave; frutto delle sessioni di sviluppo condotte al Nurburgring, ottimizzato per arrivare a produrre maggior carico sull&rsquo;anteriore a drag invariato. Un&rsquo;operazione possibile grazie alla variazione del centro di pressione aerodinamica, spostato verso l&rsquo;anteriore, con la conseguenza di rendere l&rsquo;assetto aerodinamico della 488 GT Modificata pi&ugrave; sensibile agli interventi di variazione di incidenza dell&rsquo;ala posteriore. In valori assoluti, il progetto sviluppa oltre 1000 kg di carico gi&agrave; a 230 km/h.  Ferrari, l&#39;ibrido V6 torna in pista a Fiorano  Detto della carrozzeria in carbonio, con l&rsquo;eccezione di montanti e tetto &ndash; in alluminio &ndash;, la &ldquo;M&rdquo; adotta sospensioni condivise con 488 GTE mentre l&rsquo;impianto frenante prevede un mix di freni Brembo con pinze a bassa coppia residua e l&rsquo;ABS della GT3 Evo 2020 con tarature differenti.  Comparto elettronico nel quale collocare la raccolta dati con telemetria Bosch e l&rsquo;acquisizione V-Box, la presenza dei sensori di temperatura e pressione delle gomme in tempo reale, la retrocamera ad alta definizione.  Sfoglia il listino Ferrari: tutti i modelli sul mercato  Il Club Competizioni GT porter&agrave; in pista i clienti in 5 eventi, oltre le Finali Mondiali 2021: negli USA sul Virginia Raceway International e a Watkins Glen, in Europa a Monza e al Nurburgring, in Asia a Suzuka. 

Dedicata ai clienti sportivi Ferrari, la 488 GT Modificata sviluppa il potenziale della 488 GT3 e GTE liberandole dai vincoli regolamentari. Il motore V8 eroga 700 cavalli con le mappature ottimali e senza BoP

Ferrari 488 GT Modificata, GTE senza limiti

        Formalmente Spider, configurazione che da chiusa quasi fatichi a credere lo sia davvero, tale &egrave; la perfezione dell&rsquo;integrazione tra hard-top retrattile e linee della carrozzeria. Ferrari SF90 Spider diventa la declinazione &ldquo;aperta&rdquo; di SF90 Stradale, dalla quale parte per muovere in direzione scoperta, prodotta con lo sviluppo del sistema di Retractable Hard Top&nbsp;(RHT) introdotto nel 2011 su Ferrari 458 Spider e continuamente affinato, al punto da occupare appena 100 litri (contro soluzioni similari di tetto rigido ripiegabile da 150-200 litri) grazie all&rsquo;ottimizzazione della linea di separazione &ndash; innalzata &ndash; tra vettura e tetto. Tetto rigido dagli ingombri minimi &Egrave; il punto di cruciale differenziazione tecnica rispetto a SF90 Stradale, tetto che si apre in appena 14 secondi e trasforma la supercar ibrida plug-in da una coup&eacute; a una spider ad altissime prestazioni. Ci sono i 1.000 cavalli del sistema con motore V8 4 litri biturbo da 780 cavalli e 800 Nm, completato da tre motogeneratori elettrici (220 cavalli di potenza complessiva), per un valore di riferimento pienamente sfruttabile in modalit&agrave; di guida Qualify.  MGU e controllo della dinamica Due unit&agrave; elettriche anteriori realizzano il controllo della dinamica ribattezzato Regolatore Assetto Corsa Elettrico, che interviene non solo per esaltare la trazione in uscita di curva ma opera anche in chiave di recupero energetico, come il terzo MGU, un motore posizionato tra V8 termico e cambio doppia frizione 8 marce &ndash; la cui installazione &egrave; 15 mm pi&ugrave; bassa delle soluzioni precedenti DCT 7, rispetto alle quali &egrave; anche pi&ugrave; leggero e compatto &ndash;: MGU-K responsabile del supporto elettrico al motore termico in modalit&agrave; ibrida due ruote motrici, mentre nella marcia in Edrive, elettrica, sono le due unit&agrave; anteriori a garantire la trazione, fino a 25 km di autonomia con l&rsquo;energia del pacco batteria da 7,9 kWh. &Egrave; il lato green della Rossa. Esiste, non &egrave; certo il punto focale. Al volante della SF90 Stradale a Fiorano, il test Le prestazioni aerodinamiche &Egrave; sulle prestazioni che Ferrari SF90 Spider insiste e segnala l&rsquo;eccellenza tecnica. Lo fa raccontando di un&rsquo;aerodinamica in grado di sviluppare 390 kg di carico a 250 km/h, grazie ai generatori di vortici installati sul fondo, all&rsquo;ottimizzazione dell&rsquo;altezza telaio maggiorata di 15 mm rispetto al posizionamento dei deviatori di flusso per consentire un maggior volume d&rsquo;aria trattata e, di conseguenza, maggiore prestazione dal fondo. In chiave aero &egrave; stato necessario curare attentamente le linee del tetto apribile, perch&eacute; i flussi seguissero idealmente la canalizzazione verso il sistema shut-off Gurney in coda.  Si tratta del dispositivo di aerodinamica attiva in grado di incrementare il carico verticale dalla gestione dell&rsquo;apertura dell&rsquo;ala a ponte e l&rsquo;estensione del Gurney flap in modalit&agrave; High Downforce, opposta alla configurazione Low Drag per una minore resistenza all&rsquo;avanzamento che si traduce in migliore penetrazione dell&rsquo;aria: i 340 km/h di velocit&agrave; massima sono (anche) figli di tale configurazione. Peso di Ferrari SF90 Spider La SF90 Spider pesa 1.670 kg a secco nella configurazione pi&ugrave; leggera (100 kg in pi&ugrave; se confrontata con SF90 Stradale), la specifica Assetto Fiorano che al pari di SF90 Stradale introduce contenuti ulteriormente specializzati sulla performance, tra materiali ultraleggeri &ndash; titanio, fibra di carbonio, realizzazioni in grado di diminuire di 21 kg le masse in gioco &ndash; e soluzioni d&rsquo;assetto con ammortizzatori Multimatic derivati dall&rsquo;esperienza nelle gare GT. Naturale complemento, le gomme Michelin Pilot Sport Cup 2, dalla mescola pi&ugrave; morbida e prestazionale. I pro del tetto rigido retrattile  Una Ferrari spider la guidi, spesso, con il tetto gi&ugrave;, configurazione dalla quale &egrave; possibile regolare su pi&ugrave; altezze il lunotto elettrico, cos&igrave; da garantire un isolamento ottimale della cabina dalle turbolenze. Scegliere la soluzione di un hard-top retrattile, anzich&eacute; una capote in tessuto, oltre alle naturali caratteristiche di maggiore isolamento termico ha ragioni tecniche, aerodinamiche, legate alle alte velocit&agrave;, superando i problemi di pressione e deformazione prodotta sui tessuti dall&rsquo;aria. Un tetto in alluminio pi&ugrave; leggero di 40 kg se confrontato con altre soluzioni similari. Quanto va forte? L&rsquo;elettrificazione plug-in introdotta da Ferrari compensa le masse aggiuntive con l&rsquo;incremento di potenza, in gioco da un lato c&rsquo;&egrave; un sistema ibrido da 270 kg di peso extra a fronte di 220 cavalli, per un rapporto peso-potenza di 1,23 kg/cv, che diventano 1,67 kg/cv nella visione d&rsquo;insieme. I numeri dello scatto da fermo sono esaltanti: 2&rdquo;5 da 0 a 100 orari (stesso crono della Stradale), 7 secondi netti per fare i 200 (appena 3 decimi pi&ugrave; lenta della SF90 Stradale), velocit&agrave; massima di 340 km/h.  Dietro l&rsquo;opera d&rsquo;arte firmata dal Centro Stile diretto da Flavio Manzoni si nascondono logiche di controllo del sistema ibrido &ndash; integrazione quindi di motore V8 e motori elettrici &ndash; avanzatissime, con recupero d&rsquo;energia ritagliato su pi&ugrave; condizioni di guida. In frenata lavora la rigenerazione sui due assali e la frenata idraulica subentra solo quando necessario, in rilascio il regen interviene per recuperare energia e ricaricare la batteria, operazione possibile anche con l&rsquo;impiego del motore termico e l&rsquo;operato del MGU-K, dalla variazione dei punti di carico a seconda dello scenario di guida. Gestione energetica che ha un ruolo anche in modalit&agrave; Performance, dove la strategia &egrave; mirata a garantire sempre una quantit&agrave; di carica della batteria sufficiente a sviluppare la prestazione pi&ugrave; elevata possibile, ponendo in secondo piano le esigenze di efficienza.       

Le prestazioni super della SF90 Stradale interpretate in chiave spider, un progetto con le proprie specificit&agrave; aerodinamiche per garantire prestazioni sovrapponibili di fatto nei numeri alla coup&eacute;. Il Retractable Hard Top &egrave; frutto di 10 anni di affinamenti

Ferrari SF90 Spider, il bello della Stradale con il RHT

        Pi&ugrave; guadagni anche con meno auto consegnate per Ferrari nel terzo trimestre 2020. La scelta strategica del Cavallino nei primi nove mesi dell&rsquo;anno prosegue secondo i progetti, anzi leggermente meglio: il tutto nonostante la pandemia. La Casa di Maranello ha annunciato&nbsp; i risultati preliminari consolidati del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2020. Ferrari, la nuova hypercar inizia i test su strada L&rsquo;utile netto &egrave; stato di 171 milioni di euro, l&rsquo;1% in pi&ugrave; dello stesso periodo dello scorso anno. In calo del l 3% i ricavi netti, per 888 milioni di euro, Ma salgono quelli relative alle vendite del 2,6% sospinti dalle consegne Ferrari Monza SP1 e SP2. Calo invece per &ldquo;sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al Marchio&rdquo; a quota 93 milioni di euro, 30,9% in meno. Qui il Covid19 ha pesato: meno GP di Formula Uno, meno clienti nei negozi e visitatori nei Musei Ferrari.   In calo anche le consegne di auto, nel terzo trimestre si attestano sulle 2.313 unit&agrave;, in diminuzione di 161 unit&agrave; rispetto al 2019. Ma c&rsquo;&egrave; un motivo e lo spiega direttamente Ferrari. "In linea con la cadenza del piano di produzione per l&rsquo;intero anno della Societ&agrave;, che prevede il recupero di 500 unit&agrave; delle 2mila vetture perse a seguito della sospensione produttiva di sette settimane causa Covid&rdquo;. Sono calate del 12,8% le vendite dei modelli V8, mentre quelli dei V12 hanno registrato un aumento del 15,4%. Nello specifico sono andata bene&nbsp; F8 Spider e 812 GTS in Europa, Africa e Medio Oriente, bilanciando la fine del ciclo vita di 488 Pista e Portofino. I numeri Il margine operativo lordo (noto anche come ebitda) &egrave; cresciuto del 6,4%, arrivando a quota 330 milioni di euro. Il risultato prima degli interessi e delle tasse (ebit) &egrave; di&nbsp; 222 milioni, in calo del 2%. Il free cash flow industriale &egrave; di 77 milioni di euro. Ferrari ha rivisto la guidance 2020, ovvero l&rsquo;insieme di comunicazioni e previsioni sul mercato in merito agli obiettivi a unlimite superiore di quella del 3 agosto. Ovvero&nbsp; conricavi netti maggiori di 3,4 miliardi, e free cash flow industriale a circa 150 milioni di euro.  Ferrari Purosangue, i muletti cominciano a circolare       

La Casa del Cavallino meglio del previsto, nonostante l'impatto della pandemia

Ferrari, più guadagni anche con meno vendite nel terzo trimestre

        La nuova hypercar Ferrari, annunciata a fine 2019 e attesa entro il 2022, ha iniziato la fase preliminare di test. Questo &egrave; quello che si pu&ograve; solo supporre dal video spia girato fuori dalla fabbrica di Maranello e nei pressi della pista prove del Cavallino di Fiorano, che ha immortalato una LaFerrari molto sospetta. Dai cancelli della factory, infatti, &egrave; uscita l&rsquo;ultima hypercar della Rossa con pesanti camuffature per coprire i dettagli della carrozzeria, segno che si tratta di un muletto usato per la prova di nuova componentistica. Dettagli evidenti Quello che le bardature non hanno nascosto sono alcuni elementi esterni. Il paraurti anteriore ha una nuova impostazione, perch&eacute; manca l&rsquo;elemento centrale che sulla vettura del 2012 separava a met&agrave; la calandra, sostituita da due elementi verticali che dividono la &ldquo;bocca&rdquo; in 3 aprendo sui lati due piccole prese d&rsquo;aria supplementari. Sul muso sembra mancare l&rsquo;S-Duct, la presa d&rsquo;aria di derivazione F1 che pesca il flusso dal fondo per soffiarlo sul cofano e generare pi&ugrave; deportanza. Inoltre, sulla fiancata, si pu&ograve; notare come le prese d&rsquo;aria siano pi&ugrave; piccole, ma &egrave; un po&rsquo; tutta questa zona, compresi lunotto e paraurti posteriore ad avere proporzioni e forme differenti rispetto alla LaFerrari originale.  Sar&agrave; V12 ibrida? Capitolo motore. Il layout di questo prototipo non lascia dubbi: il propulsore &egrave; in posizione posteriore-centrale, ma di quale frazionamento si tratta? Non si percepisce abbastanza sound per lanciare un&rsquo;ipotesi, ma &egrave; certo che il V12 non &egrave; scartato perch&eacute;, come scrivevamo qui, la tecnologia per renderlo pi&ugrave; efficiente e meno obsoleto gi&agrave; c&rsquo;&egrave;. Di sicuro sar&agrave; abbinato a un modulo ibrido, vista la presenza dei segnali specifici di pericolo di scossa elettrica stampati e ben visibili su tutta la carrozzeria. Futuro a Le Mans L&rsquo;appuntamento &egrave; rimandato al 2022, ma l&rsquo;attesa &egrave; resa ancora pi&ugrave; spasmodica dalla rivoluzione che sta per attraversare la F1 e influisce direttamente con la Gestione Sportiva della Ferrari. Con il tetto massimo di spese fissato e uguale per tutti per coprire i costi di realizzazione della monoposto di Leclerc e Sainz, in Ferrari hanno deciso di non licenziare i tecnici che rischierebbero di rimanere tagliati fuori, ma di dirottarli su altri progetti.  Questa vettura, quindi, diventa centrale non solo dal punto di vista del prodotto, ma anche per il reparto sportivo. Infatti, non &egrave; un segreto che, con le nuove regole del Mondiale Endurance, aperte alle hypercar, a Maranello stiano pensando a un ritorno in grande stile per tornare a vincere la classifica assoluta la gara pi&ugrave; bella di tutte, la 24 ore di Le Mans. E chiss&agrave;, magari lo far&agrave; proprio con questa vettura, oggi camuffata, ma domani base per futuri trionfi&hellip;       

Immortalata in un video pubblicato su YouTube, ecco uno dei primi muletti della prossima hypercar di Maranello, attesa nel 2022 e con un probabile futuro alla 24 Ore di Le Mans

Ferrari, la nuova hypercar inizia i test su strada

        Dai muletti della GTC4Lusso a una carrozzeria quattro porte, che avvicina alla realt&agrave; probabile di Ferrari Purosangue (in foto i rendering di Auto). Suv per semplificare, dove sar&agrave; un progetto necessariamente diverso dall&rsquo;ordinario: supercar su strada, alto da terra per passare sugli sterrati con la trazione integrale, versatile nei 4 posti e un bagagliaio per un (gran)turismo. Il debutto guarda al 2022, ancora sufficientemente lontano per registrare altre forme rispetto a quelle immortalate di recente, che tradiscono elementi di una scocca Maserati Levante, chiari nei fari posteriori, nel tre quarti al retrotreno, sebbene risulti di gran lunga pi&ugrave; bassa di quanto non faccia il suv del Tridente.             Visualizza questo post su Instagram  SPOTTED: Ferrari Purosangue SUV? Not much is known about the Ferrari Purosangue currently, but whether it has a V12, twin turbo V8, or even a hybrid turbo V6, we are positive it will be fast and striking to look at it. It needs to live up to its prancing horse badge after all. . . Double tap ? and follow ? for more content. Help us reach 400 followers! . . Submit your vehicle/modification request. Link in bio. . . #ferrari #purosangue #ferraripurosangue #carnews #laferrari #458 #ferrari458 #458italia #news #ferrari488 #488 #488pista #lamborghini #urus #maserati #levante #maseratilevante #suv #carspotter #luxury #spotted #camoflauge #getcarparison Un post condiviso da  GetCarParison (@getcarparison) in data: 29 Ott 2020 alle ore 6:54 PDT      Ecco, pi&ugrave; del design finale conta leggere quanto Ferrari Purosangue sar&agrave; in grado di abbassare il baricentro e offrire una dinamica supersportiva non solo per la cavalleria che i propulsori &ndash; si ragiona di un V6 ibrido, attualmente in fase di sviluppo su muletti 488 GTB, come di una possibilit&agrave; V8 in una forma elettrificata, fino allo scenario della nuova architettura V12 con precamera di combustione &ndash;. Il progetto 175 &egrave; uno dei 15 nuovi modelli che verranno presentati a Maranello entro il 2023.       

Dalla scocca GTC4Lusso i test proseguono con una quattro porte, ovviamente non ancora nel design finale del suv che verr&agrave; presentato nel 2022

Ferrari Purosangue, evoluzione nei muletti su strada

Ferrari mette in bacheca un nuovo trofeo, guadagnato stavolta grazie alla nuova Roma. La coup&eacute; 2+ del Cavallino &egrave; stata infatti insignita del prestigioso premio Car Design Award, nella categoria dedicata alle auto di produzione. La cerimonia di consegna dei premi &egrave; avvenuta per la prima volta in modalit&agrave; totalmente digitale.  Distrugge la Ferrari F40 dopo mezz&#39;ora: danno da record  Giuria internazionale  Quello del Car Design Award &egrave; uno dei premi pi&ugrave; prestigiosi nel settore dello stile automobilistico. Organizzato per la prima volta dalla rivista italiana Auto&amp;Design nel 1984, il concorso &egrave; stato svolto regolarmente fino al 1997. per poi riprendere, in forma moderna, dal 2016. Tre le categorie che vengono prese in considerazione ogni anno: vetture di produzione, concept car e brand design language, dedicato al Costruttore che meglio &egrave; riuscito a proporre un nuovo linguaggio stilistico per la sua gamma.  La giuria &egrave; composta da giornalisti specializzati provenienti da tutto il mondo. Che alla fine hanno eletto la Ferrari Roma come vettura vincitrice del Car Design Award 2020 per la sezione auto di produzione. Queste le motivazioni: &ldquo;Il team di progettazione Ferrari, guidato da Flavio Manzoni, ha fatto un lavoro incredibile con la Roma. Questa vettura riprende le classiche linee di una gran turismo e le proietta nel 21&deg; secolo attraverso forme sensuali, evocative e all&rsquo;avanguardia&rdquo;.    Alla Ferrari &egrave; stato assegnato il trofeo dedicato, realizzato appositamente da Brembo. Nella sua categoria, la Roma ha battuto le altre due finaliste Porsche Taycan e Land Rover Defender. Nella sezione concept car a vincere &egrave; stata invece la Hyundai Prophecy, mentre il premio per il miglior brand design language &egrave; stato assegnato a Porsche.  Ferrari, l&#39;ibrido V6 torna in pista a Fiorano  Tris di successi  Quella della Roma non &egrave; la prima affermazione del Cavallino nel concorso organizzato da Auto&amp;Design. La Casa di Maranello si era infatti imposta in altre due occasioni: nel 1985 con la Ferrari Testarossa e nel 1990 nella categoria concept car con la Pininfarina Ferrari Mythos.    La Roma rappresenta un punto di svolta nello stile del Cavallino, che su questa inedita coup&eacute; ha sperimentato soluzioni stilistiche inedite e di rottura, come l&#39;abbandono dei fanali circolari al posteriore. Pur mantenendo una linea elegante e fedele alla tradizione della Rossa. Non a caso la principale fonte d&#39;ispirazione per questa Ferrari, come ha rivelato la Casa, &egrave; stata una delle vetture pi&ugrave; iconiche mai prodotte a Maranello: la 250 GT Berlinetta Lusso.  Novitec, il tuning dell&#39;Icona Ferrari Monza SP1 

La nuova coup&eacute; del Cavallino si &egrave; aggiudicata il prestigioso riconoscimento nella categoria delle auto di produzione

Ferrari vince il Car Design Award con la Roma

        Aspettando il 2022, ovvero, quando si alzer&agrave; il sipario su una nuova interpretazione di ibrido in casa Ferrari. Dopo l&rsquo;esercizio di massima tecnica motoristica prodotto sulla SF90 Stradale,&nbsp;a Maranello si lavora a un frazionamento differente, con il medesimo obiettivo di assicurare la prestazione assoluta a fronte di emissioni inquinanti da contenere. Ferrari Roma, la prova su strada Un muletto di 488 GTB &egrave; tornato a girare a Fiorano e nelle strade del modenese, consueti passi collinari sui quali sviluppare i progetti. In pista, ripresa dall'utente Youtube Varryx dietro le recinzioni, il muletto sembra cantare note diverse dallo spartito V8. Gli indizi, cos&igrave;, finiscono sul nuovo motore V6 biturbo elettrificato, atteso al debutto nel 2022.  Che si tratti di un muletto ibrido &egrave; confermato dagli adesivi che avvisano della presenza dell&rsquo;alta tensione, posti sul cofano anteriore e al retrotreno. Ferrari immagina un elettrico con 4 MGU Prove dalle quali non &egrave; ancora chiaro se il powertrain oggetto di test prevede una configurazione con singolo motore elettrico posteriore o, riprendendo la filosofia SF90 Stradale, con un supporto elettrico anche all&rsquo;avantreno.&nbsp;       

Lo sviluppo del powertrain elettrificato continua con i muletti della 488 GTB, in vista di un debutto atteso nel 2022. Sar&agrave; l'ibrido plug-in destinato anche al suv progetto 175

Ferrari, l'ibrido V6 torna in pista a Fiorano

        Guidare una Ferrari non sar&agrave; mai una cosa normale: piuttosto, un privilegio. Guidare la Ferrari Roma, va oltre. Se poi c&rsquo;&egrave; l&rsquo;opportunit&agrave; di farlo nella citt&agrave; che gli ha dato in &ldquo;prestito&rdquo; il nome, allora &egrave; come sedersi e viaggiare in una gigante bolla che va oltre tutto, anche oltre la grande bellezza di questa citt&agrave; martoriata dall&rsquo;incompetenza. Eppure resiliente, sempre e comunque, con i suoi panorami mozzafiato, almeno quelli percorribili in giornate normali: dal Colosseo, all&rsquo;Aventino, fino all&rsquo;Eur. Posti e luoghi che abbiamo &ldquo;visitato" a bordo della vettura giusta, un salotto rombante con vista sulla Citt&agrave; Eterna. Ferrari Roma, prova su strada Elegante e raffinata E alla fine del giro, confermiamo: questa Ferrari Roma, va oltre. Oltre i richiami ai fasti del passato, con quel ricordo stilistico della Ferrari 250 GTO. Oltre la la proporzione di linee mai eleganti come in questa occasione. Oltre il capolavoro realizzato dagli uomini del design di Maranello guidati da Flavio Manzoni. Perch&egrave; la Ferrari Roma &egrave; un&rsquo;emozione capace di abbinare questo portamento superiore al rombo inconfondibile del motore 8 cilindri, 3,9 litri da 620 cv, 20 in pi&ugrave; della Portofino, dalla quale la Roma deriva, ma con la quale alla fine condivide appena il 30% delle componenti  Diciamo la verit&agrave;, la Ferrari Roma, sembra una modella in abito particolarmente elegante, non vistoso n&eacute; succinto, ma cos&igrave; affascinante da far girare chiunque posi gli occhi su questa carrozzeria dal design raffinatissimo, per quanto estremamente tecnologico, con l&rsquo;aerodinamica praticamente integrata, anche se visibile, con quell&rsquo;ala, che a seconda della modalit&agrave; di guida utilizzata si solleva su tre altezze, fino a fare da freno. Ferrari Special Project, ecco tutte le one-off di Maranello Potere Rosso Uomini, donne, adulti, bambini, anziani: non c&rsquo;&egrave; nessuno in grado di sfuggire al Potere Rosso, che non c&rsquo;entra con la politica, ma direttamente con quel Cavallino fatto sparire dalle fiancate volutamente (anche se a richiesta pu&ograve; essere comunque montato). Uno dei tanti dettagli che meritano di essere evidenziati insieme alla rivoluzionaria griglia e e a quei fari posteriori, autentici gioielli di design.  Ma in quegli occhi, posati in massa sulla Ferrari Roma, non c&rsquo;&egrave; solo la meraviglia di assistere a questa scultura in movimento. Piuttosto, lo stupore per sentire, per la prima volta, pi&ugrave; vicina - per quanto possibile - la Ferrari. Non solo e non pi&ugrave; esclusivamente bolide ipersportivo da brivido, estremo, ma quasi macchina normale, in grado di ritagliarsi una sua fetta di mercato in mezzo a tanta concorrenza su questa particolare tipologia di vetture, Aston Martin su tutte. A met&agrave; tra supercar e Gran Turismo. Ferrari Omologata, ispirata dalla storia con il V12 della 812 Superfast Dolce Vita digitale E la diversit&agrave; della Ferrari Roma, si completa una volta entrati nell&rsquo;abitacolo con il suo cruscotto finalmente trasformato, dall&rsquo;analogica e tradizionale soluzione, a quel concentrato di modernit&agrave; digitale che offrono il display strumenti da 16&rdquo; e quello centrale in verticale da 8,4&rdquo;. Senza dimenticare l&rsquo;altro display stretto e orizzontale sul lato passeggero. La Roma viene definita una 2+2 perch&egrave;, due bambini piccoli entrano senza problemi. Come pure il bagagliaio che va da 272 a oltre 400 litri.  Ma &egrave; tutta l&rsquo;ergonomia del cruscotto che sembra la continuazione del design esterno, con la sua forma da astronave spaziale dove al centro del volante spicca il manettino con le 5 modalit&agrave; di guida come le vetture pi&ugrave; sportive Wet, Comfort, Sport, Race, Esc Off, a differenza delle tre della Portofino. Un messaggio chiaro per chi vuole intendere: perch&egrave;, &egrave; vero, la Ferrari Roma &egrave; elegante e diversa. Ma non meno aggressiva con quel suo aplomb tutto coup&eacute; che anche grazie al cambio Getrag a otto rapporti la rende ancora pi&ugrave; puntuale nel &ldquo;mangiarsi&rdquo; la strada, comprese le curve dove riesce a manifestare tutta la sua naturale agilit&agrave;, magari coadiuvata dal Side Slip Control che rende tutto pi&ugrave; facile insieme al resto del pacchetto tecnologico. Che non toglie un grammo all&rsquo;emozione. Semmai l&rsquo;aggiunge, rendendola pi&ugrave; accessibile a tutti, prezzo a parte, cio&egrave; quei 200.000 euro di partenza che rendono un po&rsquo; meno Dolce la Vita alla quale si ispira, ma un piacere per gli occhi e le orecchie di chi ha la fortuna di guidarla. Ferrari 360 Modena, in Australia diventa una limousine: ecco quanto costa       

La nuova coup&egrave; del Cavallino Rampante alla prova attraverso le strade della Citt&agrave; Eterna, che le ha donato il nome

Ferrari Roma, l'eleganza aggressiva da cui non si può sfuggire

Immaginare di affidare alle cure di un tuner un capolavoro del design come Ferrari Monza SP1 pu&ograve; far storcere il naso, tale &egrave; l&rsquo;esclusivit&agrave; della barchetta &ndash; due posti nella configurazione SP2 &ndash; e perfetto l&rsquo;equilibrio delle proporzioni. Novitec ci prova e, consapevole quanto l&rsquo;opera del Centro Stile Ferrari, diretto da Flavio Manzoni, sia difficilmente migliorabile, si concentra su dettagli buoni a farne un intervento di tuning tecnico.  Assetto, ancor pi&ugrave; gi&ugrave; e larga  Ampia scelta di cerchi forgiati, dal diametro differenziato tra anteriore e posteriore, 21 e 22 pollici rispettivamente. Si dir&agrave;: nulla che in Ferrari non possano fare altrettanto bene e su misura. L&rsquo;assetto guadagna molle ad hoc che riducono di 35 mm l&rsquo;altezza del corpo vettura e distanziali che spaziano dai 20 ai 30 mm di ampliamento delle carreggiate. Un intervento forse non essenziale quest&rsquo;ultimo, specialmente pensando alle ripercussioni sulle geometrie di sterzo.    Inconel e oro per lo scarico  Dove Novitec ci mette del proprio &egrave; nell&rsquo;offrire una linea di scarico in molteplici varianti. Dall&rsquo;Inconel alla proposta placcata in oro nei condotti centrali &ndash; i silenziatori ricevono solo il trattamento estetico dorato &ndash; per una migliore schermatura termica.  Aston Speedster, Ferrari Monza, McLaren Elva: barchette a confronto  Motore V12 oltre ogni limite  Scarico proposto con doppia linea a controllo attivo, mediante telecomando e sia in versione catalizzata &ndash; con un elemento metallico specifico &ndash; che priva del catalizzatore centrale. Aiuta e non poco a incrementare la potenza del V12 6.5 litri aspirato, dagli 800 cavalli si arriva a sviluppare 844 cavalli, potenziale pieno o quasi del propulsore creato a Maranello. Anche la coppia aumenta, da 719 a 780 Nm.    All&rsquo;interno, chi &ndash; pochi, verosimilmente &ndash; non sar&agrave; passato dal reparto Tailor Made Ferrari avr&agrave; in Novitec la possibilit&agrave; di modificare rivestimenti e materiali a piacimento. 

La barchetta, monoposto e SP2, riceve le attenzioni Novitec, soprattutto sullo scarico e l&#39;assetto. Dal motore V12 arrivano 844 cavalli

Novitec, il tuning dell&#39;Icona Ferrari Monza SP1

        Se oggi vi collegate su YouTube e cercate video su di essa, troverete per la maggior parte filmati dedicati al suono del suo V8. Un propulsore che non ha bisogno di introduzioni o cenni storici: basti sapere che &egrave; made in Maranello, e che &egrave; il protagonista principale di una macchina affascinante e potente abbastanza da poter far rinascere il marchio del Cavallino in seguito a una piccola d&eacute;b&acirc;cle di mercato. L'auto, anzi, la super-auto, &egrave; la Ferrari F355. Ferrari, il V8 &egrave; Motore dell'anno L'erede della 348 ha il compito di far dimenticare proprio quest'ultima, una delle supercar pi&ugrave; sbagliate di sempre nella storia del brand (Luca Cordero di Montezemolo la defin&igrave; con un'espressione pi&ugrave; colorita, "macchina di m..."). "Instabile e pericolosa": la descrisse cos&igrave; Nicola Materazzi, padre della F40; "il peggior progetto mai realizzato in Ferrari", il giudizio netto dell'ingegner Mauro Forghieri. Va da s&egrave; che con queste premesse, fare peggio &egrave; impresa ardua. V8 ASPIRATO DA 380 CV A Maranello decidono di rendere la 348 solamente un ricordo partendo dal motore. Viene quindi realizzato un V8 aspirato (montato in posizione centrale) da 3,5 litri, con 5 valvole per cilindro (da qui la sigla 355), per una potenza di 380 cv a 8.250 giri/min. La velocit&agrave; massima dichiarata era di 295 km/h, con accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi.  Cifre da auto corsaiola, contornata da un aerodinamica pensata insieme a Pininfarina e che ha portato all'utilizzo di un fondo piatto e al passaggio dei flussi nel sottoscocca. LA F1 SU UNA STRADALE Ma per la realizzazione della vettura, lanciata nel 1994, Ferrari si affida come non mai alla propria esperienza in Formula 1. E non solo per le caratteristiche del V8. Dall'universo delle monoposto arriva infatti l'iniezione elettronica, il cambio sequenziale e le sospensioni con ammortizzatori a controllo elettronico regolabili dall'abitacolo su due differenti modalit&agrave;, Normale e Sport.  Nel 1997 inoltre Ferrari F355 divenne la prima Rossa di sempre ad essere dotata del cambio elettroattuato, anch'esso derivato dalla F1. Si trattava di un cambio privo di pedale della frizione e comandato da due bilancieri ubicati dietro al volante per l'inserimento e la scalata delle marce, caratteristici delle monoposto di F1, oltre ad alcuni comandi posti sul tunnel centrale per la selezione della retromarcia e del neutral. La frizione era di tipo semiautomatico. DALLA STRADA ALLA PISTA, CAMBIA POCO Ferrari realizz&ograve; pi&ugrave; di 11.300 esemplari: le vendite risultarono ottime, trainate dalla versione base, la Berlinetta, seguita dalle varianti GTS, Spider e Serie Fiorano. Merita una menzione a parte la versione Challenge, pensata esclusivamente per partecipare al noto campionato monomarca Ferrari. La F355 era talmente performante che l'allestimento da competizione previde qualche modifica all'impianto di scarico e alla frizione, e null'altro. Le caratteristiche del V8 rimasero invariate, dalla strada alla pista. Prodigi targati Ferrari. La gamma Ferrari: consulta il listino completo di Auto!       

La Berlinetta da 380 cv, dotata di soluzioni derivate dal mondo della Formula 1, fece "rinascere" la Casa di Maranello dopo la sfortunata esperienza con la 348

Ferrari F355: la sua storia

La storia e la leggenda che accompagnarono la Ferrari 250 con quella sigla divenuta iconica, GTO, sono note. Si narra che quotidianamente Enzo Ferrari, impaziente di vedere ultimata quella creatura, chiedesse &ldquo;E&rsquo; pronta?&rdquo;. Semplicemente Ferrari Omologata &egrave; la decima one-off realizzata su architettura V12, a Maranello tante se ne contano dal 2009 della P540 Superfast America a quest&rsquo;ultima specialissima, commissionata da un cliente e per la cui realizzazione sono stati necessari 2 anni.  Dal bozzetto ai giri a Fiorano, in questo settembre di presentazione ufficiale. A lungo si &egrave; parlato di una Ferrari 812 Superfast da battezzare GTO, canto del cigno dell&rsquo;attuale architettura V12 6.5 litri, prima che una nuova generazione raccolta il testimone e introduca, probabilmente, il sistema di precamera apparso dai brevetti registrati negli ultimi anni.  Cosa resta della 812 Superfast  Ferrari Omologata, dalla 812 Superfast, muove mantenendo appena il parabrezza e i gruppi ottici anteriori. Tutto il resto &egrave; &ldquo;Tailor Made&rdquo;. Su misura, seguendo le richieste del cliente e interpretando il Centro Stile diretto da Flavio Manzoni soluzioni nuove di presentare una gran turismo.    C&rsquo;&egrave; tanto richiamo alla storia, le forme piene e fluide avvolgono la linea fastback. Sul muso, due canalizzazioni accanto ai fari ti rimandano alle feritoie della 250 GTO (ciascuna richiudibile, sotto chiave, al tempo). La calandra ritrova una presa ovale che non sacrifica le canalizzazioni d&rsquo;aria in funzione aerodinamica: ogni apertura &egrave; funzione, non una lettura casuale.  Affascinante per come &egrave; fluido il tratto di &ldquo;matita&rdquo; dal frontale in coda, sui passaruota, in una semplificazione che sulla fiancata ha portato a rimuovere il finestrino fisso dietro i sedili: a bordo, un ambiente che si fa ancora pi&ugrave; &ldquo;intimo&rdquo;.  Coda scolpita  In coda, poi, l&rsquo;interpretazione forse pi&ugrave; emozionale, con tre feritoie che alleggeriscono l&rsquo;impatto visivo, abbassano la coda nella vista d&rsquo;insieme, dove lo spoiler integrato chiude su una coda quasi tronca, dove i fari sono incastonati in volumi molto scavati e profondi.    La colorazione Rosso Magma tristrato &egrave; caratterizzata da grafiche racing, perch&eacute; l&rsquo;anima della Ferrari Omologata resta quella di una gran turismo in grado di esaltare in pista, dedicata al gentleman driver, pista dove il V12 da 800 cavalli &ndash; tanti quelli della &ldquo;base&rdquo; 812 Superfast &ndash; fa correre veloce fino ai 340 orari e in 2&rdquo;9 bruciano lo zero-cento.  Della rilettura prodotta a bordo, vale dire dei rivestimenti in pelle blu elettrico e tessuto Jeans Aunde, in un ambiente nero nei rivestimenti in plancia, le applicazioni in carbonio e la particolarissima verniciatura effetto martellato, applicata alle maniglie delle portiere e al ponte centrale del selettore del cambio e Launch Control: rimanda alle lavorazioni dell&rsquo;alluminio prodotte tra anni Cinquanta e Sessanta sulle Rosse come Ferrari 250 LM e 250 GTO.  Ferrari, due novit&agrave; in arrivo nel 2020 

Il Centro Stile si &egrave; cimentato in quella che &egrave; la decima Ferrari V12 esemplare unico. Nello stile richiama i volumi pieni, fluidi delle GT del passato, con lavorazioni che evocano la 250 GTO

Ferrari Omologata, ispirata dalla storia con il V12 della 812 Superfast

        La barchetta completa la tripletta. Ferrari Monza SP1 &egrave; la terza rossa, dopo F12berlinetta, nel 2014, e la FXX K, nel 2016, ad aggiudicarsi il Compasso d&rsquo;Oro, uno dei riconoscimenti pi&ugrave; ambiti nel settore del design industriale. Ferrari, in arrivo una Special Project ispirata alla F40?  SP1 Monza, le ragioni del trionfo Undici automobili hanno portato a casa il Compasso d&rsquo;Oro: Monza SP1, la prima della famiglia Icona, negra un un club speciale. Riconosciuta per la sua eccellenza stilistica. &ldquo;Capacit&agrave; di proiettarsi nel futuro facendo tesoro della memoria e senza cadere nel vintage&rdquo;. Una valutazione speciale per la vettura ispirata, aggiornandolo al design iconico, anzi archetipo della stessa auto da competizione, di 166 MM e le 750 e 860 Monza. Senza compromessi, ma con una classe inimitabile.&nbsp;   A due anni esatti dall&rsquo;esordio, era il settembre 2029, SP1 Monza, spinta dall&rsquo;altrettanto evocativo motore V12 da 810 cavalli, ha raccolto un frutto importante. Elargito dall&rsquo;'Associazione per il Disegno Industriale a Milano e ritirato da Flavio Manzoni, Chief Design Officer della Casa di Maranello, e da Jane Reeve, Chief Communication Officer della Casa del cavallino rampante. &nbsp; Ferrari Roma, primo test su strada VIDEO       

La barchetta del futuro premiata per il suo stile, perfetto raccordo tra passato e modernit&agrave;

Compasso d'oro alla Ferrari SP1 Monza

        L'indiscrezione &egrave; di quelle che, se un giorno venisse confermata, farebbe palpitare i cuori degli appassionati. La riporta la testata The Supercar Blog, secondo la quale&nbsp;Ferrari avrebbe incaricato la divisione Special Project di realizzare un nuovo modello esclusivo. Dopo le SP1 e SP2, sembra che ci sia in cantiere la produzione di una one-off molto speciale, la SP42, che dovrebbe trarre ispirazione dalle linee della F40, la storica supercar di Maranello.  IL V8 DA 720 CV DELLA F8 TRIBUTO PER SPINGERLA Ma i dettagli che circolano non si fermano qui. Il progetto portebbe vedere la luce molto presto e a quanto emerge dalle indiscrezioni, la supercar dovrebbe nascere attorno al V8 biturbo della F8 Tributo, il propulsore pluripremiato del Cavallino Rampante, che eroga 720 cv e 568 Nm di coppia, abbinato a un cambio automatico a sette rapporti doppia frizione.  DUBBI E IPOTESI Chiaramente non vi &egrave; nulla di ufficiale, n&eacute; di confermato, ma i rumors bastano e avanzano per scatenare la fantasia degli appassionati e degli addetti ai lavori. La F40 infatti &egrave; una delle Ferrari pi&ugrave; amate di sempre, un apprezzamento derivato dall'unicit&agrave; del design, dalle prestazioni che la vettura era capace di regalare, ma soprattuto per essere stata l'ultima Rossa nata con l'approvazione del Drake. Ferrari F42, la F40 proveniente dal futuro FOTO Ribadiamo, non c'&egrave; nulla di ufficiale, ma siamo divorati dalla curiosit&agrave;. Per realizzare questo omaggio alla F40, i designer come avranno reinterpretato le linee di Pininfarina in chiave moderna? Poi, altri dubbi su dubbi: e se Ferrari propendesse per un'alimentazione ibrida? E l'alettone posteriore, tanto caratteristico quanto carismatico, avr&agrave; stesse forme e dimensioni dell'originale? Insomma, se si tratta solo di un sogno, speriamo si avveri presto. La gamma Ferrari: consulta il listino completo di Auto!       

La divisione di Maranello dedicata alle creazioni di serie limitate speciali, come le recenti SP1 e SP2, starebbe pensando a una one-off esclusiva ispirata alla storica supercar degli anni '80. Nome del progetto pare essere SP42

Ferrari, in arrivo una Special Project ispirata alla F40?

Trovare una Ferrari 400 Superamerica Aerodinamico LWB Coup&eacute; &egrave; come cercare un ago in un pagliaio, l&#39;acqua nel deserto. Tra i gioiellini del Cavallino Rampante, infatti, questo &egrave; probabilmente tra i modelli pi&ugrave; esclusivi e preziosi. Questa sportiva a due posti fu la prima il cui nome non prendeva origine dalla cilindrata unitaria, cio&egrave; il volume dei singoli cilindri, ma da quella totale.  Nel listino dell&#39;usato di Auto, tante occasioni da non perdere a portata di click!  Una fuoriserie introvabile  Il primo esemplare fu costruito per conto di Gianni Agnelli. Dopodich&egrave; la Casa di Maranello ne ha &quot;sfornate&quot; solo altre 46, per un totale di 47. Di queste 32 in versione&nbsp;Aerodinamico Coup&eacute;&nbsp;e solo 18 con il passo lungo. Un modello pi&ugrave; unico che raro, dunque. Ma per gli appassionati collezionisti della Rossa c&#39;&egrave; una buona notizia: una di queste auto &egrave; in vendita su un sito specializzato, anche se il prezzo richiesto dal venditore non &egrave; noto.    Motore originale e unico padrone da 30 anni  La macchina in questione sfoggia una carrozzeria in Grigio Argento con interni in pelle rossa fiammante. Restaurata completamente 18 anni fa, presenta ancora il motore originale e, dettaglio da non sottovalutare, negli ultimi 30 anni &egrave; appartenuta a un solo proprietario.  Ferrari 360 Modena, in Australia diventa una limousine: ecco quanto costa  400 Superamerica: i dettagli tecnici  Presentata nel 1959, la 400 Superamica &egrave; dotata sotto il cofano di un motore Colombo da 4 litri capace di sviluppare una potenza di 340 CV a 7000 giri/min e abbinato a un cambio manuale a 4 rapporti. A rendere questo esemplare ancor pi&ugrave; prestigioso ed esclusivo il tocco di Pininfarina che, con il suo stile unico, ha messo la propria firma su tutte le 400 Superamerica Aerodinamico LWB Coup&eacute;.&nbsp;  Cerchi un&#39;auto nuova? Consulta il listino completo di Auto!   

Tra le auto&nbsp;del Cavallino Rampante, la&nbsp;Ferrari 400 Superamerica Aerodinamico LWB Coup&eacute; &egrave; una delle&nbsp;pi&ugrave; esclusive. Con il passo lungo, infatti, ne sono stati prodotti solo 18 esemplari, di cui uno &egrave; in vendita

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