Si chiude con una serie speciale, della gi&agrave; specialissima idea di BMW che &egrave; quella firmata Alpine, la carriera dell&#39;attuale B5 su base Serie 5 G30/G31. Alpina B5 GT &egrave; una proposta declinata in appena 250 esemplari, tra carrozzeria berlina e Touring, gi&agrave; ordinabili presso l&#39;azienda entrata nel perimetro di controllo ufficiale del Gruppo BMW. Prime consegne da luglio, prezzi che si posizionano a partire dai 145.500 euro per B5 GT e 148.500 euro per la variante Touring.  Ecco, se nella configurazione berlina il confronto pu&ograve; farsi direttamente con M5 CS, la Touring &egrave; un&#39;alternativa che solo Alpina riesce a fornire alle prestazioni M5.    Potenza senza fine e coppia esagerata  Cos&#39;ha di speciale la versione in oggetto? Oltre a replicare il dato di potenza massima della BMW M5 CS, va decisamente oltre per la disponibilit&agrave; di coppia motrice. Non che la M5 CS difetti nell&#39;esercizio specifico, ma poter contare su ben 850 Nm di spinta sulle ruote posteriori, attraverso il cambio ZF 8 marce - oggetto di nuove regolazioni software, nel launch control in primis -, &egrave; un plus non da poco.  Le prestazioni velocistiche sono da granturismo quale pretende d&#39;essere con la sigla B5 GT. Corre fino a 330 km/h la berlina, appena dietro c&#39;&egrave; la Touring, con i suoi 322 km/h. In accelerazione vale 3&quot;4 lo scatto da 0 a 100 orari della berlina, differenze marginali con Alpina B5 Touring, 2 decimi pi&ugrave; &quot;lenta&quot;. Si acuiscono le differenze cronometriche nell&#39;allungo verso i 200 orari: 11&quot;3 contro 11&quot;9.  Le novit&agrave; su assetto e motore  Sulla base Alpina B5, i tecnici dell&#39;azienda tedesca sono intervenuti per apportare ulteriori migliorie. Il motore V8 4.4 litri twin turbo adotta una mappatura differente, con pressione di sovralimentazione modificata. Al campo delle modifiche &quot;fisiche&quot; appartengono i collettori di aspirazione ottimizzati nell&#39;afflusso d&#39;aria in camera, lo scarico sportivo con un silenziatore modificato nella porzione centrale della linea. I terminali, invece, sono rivestiti al nitruro di titanio e tinti di nero.&nbsp;  La dotazione di serie &egrave; completata dai cerchi da 20 pollici forgiati, mentre l&#39;assetto beneficia di un irrigidimento ulteriore, sull&#39;avantreno, con la barra duomi. 

Alpina spreme dal V8 4.4 litri i cavalli di una BMW M5 CS e tanta coppia in pi&ugrave;. Realizzata in tiratura limitata, berlina e Touring, &egrave; il punto pi&ugrave; alto della proposta B5

Alpina B5 GT, una serie limitata con i numeri di una M5 CS

        La 24 Ore di Daytona del prossimo 28 gennaio sar&agrave;, per BMW&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), il palcoscenico di due importanti debutti. Da un lato ci sar&agrave; il primo impegno in gara per il prototipo LMDh, schierato in IMSA quest'anno e nel WEC dal 2024. Dall'altro, spazio a BMW M3 CS, la cui presentazione avverr&agrave; il 25 gennaio.&nbsp; Partendo dal progetto M3 Competition, i tecnici BMW M sono intervenuti per apportare quelle che si attendono essere, soprattutto, modifiche di alleggerimento della sportivissima berlina.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da ????? ???? (@wilcoblok)      Una manciata di cavalli in pi&ugrave; Con il progetto gemello, dalla prospettiva coup&eacute;, BMW M4 CSL (foto in apertura) che conta 40 cavalli pi&ugrave; della variante Competition, lo step M3 CS &egrave; atteso a un incremento di potenza che potrebbe essere nell'ordine dei 30 cavalli. La veste estetica e aerodinamica, sfuggita online e diffusa su Instagram da wilcoblok, rivela un frontale modificato non solo nel disegno della griglia sulla calandra, con pochi elementi e l'intercooler in bella mostra.  Come cambia lo stile&nbsp; Lo splitter, infatti, presenta delle appendici in stile deviatori di flusso alle estremit&agrave;, che operano insieme alle Air Curtains nel gestire le turbolenze prodotte dalle ruote anteriori. Finezze, perlopi&ugrave; stilistiche che non di effettivo rilievo sulla performance. Sono dettagli ripresi pari pari dalla M4 CSL. Il motore 3 litri twin turbo 6 cilindri &egrave; atteso a una potenza di circa 540 cavalli, mentre sostanziali interventi dovrebbero registrarsi sulla riduzione del peso. Il tetto in CFRP, l'impianto frenante carboceramico, i sedili anteriori con guscio in carbonio, sono tra le modifiche prevedibili e in grado di distinguere la CS rispetto a una M3 Competition xDrive, il cui peso &egrave; dichiarato in 1.780 kg M4 CSL pu&ograve; vantare un peso di 100 kg inferiore rispetto alla M4 Competition, merito anche della diversa configurazione di trazione, due ruote motrici anzich&eacute; xDrive: schema quest'ultimo che rester&agrave; su M3 CS.       

La presentazione della variante CS di M3 &egrave; attesa nel week end della gara di endurance. Lo stile richiama M4 CSL, nella tecnica confermer&agrave; per&ograve; la trazione xDrive. Ecco come &nbsp;sar&agrave;

BMW M3 CS 2023, il leak è più veloce della 24 Ore di Daytona

        Ha un obiettivo da raggiungere, BMW. Il 2023 dovr&agrave; essere l'anno in cui otterr&agrave; volumi di vendita di auto elettriche pari al 15% del totale. Nel presentare i risultati 2022, anno in cui ha realizzato volumi di vendita pari 2.100.692 esemplari (-5,1%), la casa di Monaco di Baviera ha confermato l'avvio della commercializzazione di nuova BMW Serie 5 e di BMW i5 nel corso del 2023 (leggi le 10 novit&agrave; auto pi&ugrave; attese dell'anno). "L'obiettivo chiaro sar&agrave; quello di continuare l'incremento della mobilit&agrave; elettrica. La prossima pietra miliare sar&agrave;, per il 2023, ottenere il 15% delle vendite totali da veicoli elettrici", ha spiegato il responsabile vendite BMW, Pieter Nota. Architettura CLAR e infotainment OS 8.5 Il progetto Serie 5/i5 segna un cambio sostanziale per la berlina business. Nel segmento E continuer&agrave; a proporsi con un'architettura multienergia, la CLAR evoluta permette di offrire motorizzazioni esclusivamente termiche, ibride plug-in ed elettriche. Performance dei modelli PHEV ed elettrici che, in BMW&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), nel 2022 hanno registrato un importante segno pi&ugrave;, con 372.956 unit&agrave; a un +35,6% su base annua. La i5 &egrave; attesa con pi&ugrave; varianti di trazione e livelli di potenza e verr&agrave; differenziata nel design attraverso particolari quali la calandra e i fari posteriori. Entrambe le berline faranno affidamento a un'evoluzione della componente infotainment, con l'introduzione dell'iDrive 8.5. Continuer&agrave; a essere basato su sistema operativo Linux, come iDrive 8, ma il sistema integrer&agrave; elementi grafici e di personalizzazione che vedremo su BMW OS 9.0, realizzato intorno ad Android Automotive Open Source.       

La conferma della tabella di marcia per la commercializzazione delle due berline business &egrave; arrivata a margine della presentazione dei risultati BMW 2022

Nuova BMW Serie 5, sul mercato nel 2023 insieme all'elettrica i5

        Dopo aver presentato al Consumer Electronics Show (CES) dello scorso anno la BMW iX Flow con E Ink, in grado di passare dal nero al bianco, oggi il brand tedesco alza l&rsquo;asticella dell&rsquo;innovazione con la i Vision Dee che pu&ograve; personalizzare i suoi esterni cambiando fino a 32 colori. Grazie a soluzioni come head- up display avanzato, il controllo vocale e sistemi di realt&agrave; aumentata, questo concept rappresenta inoltre un altro passo sulla strada verso la piattaforma Neue Klasse: una vision attraverso la quale BMW guarda al futuro puntando sull'enorme importanza della digitalizzazione per le prossime generazioni di prodotti. BMW iX5 Hydrogen, parte la produzione a Monaco  Un futuro dietro l&rsquo;angolo &ldquo;Il futuro &egrave; pi&ugrave; vicino di quanto possiate immaginare&rdquo;, queste le parole di Oliver Zipse, CEO BMW alla presentazione di i Vision Dee, la futuristica berlina con un nuovo linguaggio di design, al CES 2023 di Las Vegas. L&rsquo;adozione di Android Autotomotive, la variante del sistema operativo di Google specifica per autoveicoli, arriver&agrave; gi&agrave; quest&rsquo;anno, mentre l&rsquo;integrazione di soluzioni come l&rsquo;head up display avanzato &ldquo;a tutto schermo&rdquo; &egrave; prevista per il 2025. L&rsquo;auto in tinta con il vestito Una pellicola di carta elettronica E Ink, tagliata a laser, viene applicata alla carrozzeria per creare il magico spettacolo di colori: &egrave; possibile visualizzarne fino a 32 differenti. La superficie della carrozzeria &ndash; ruote comprese &ndash; della BMW i Vision Dee &egrave; suddivisa in 240 segmenti E Ink, ognuno dei quali &egrave; controllato individualmente. Ci&ograve; consente di generare e variare in pochi secondi una variet&agrave; quasi infinita di motivi. L'adattamento di questa tecnologia alle superfici curve e la programmazione delle animazioni sono stati sviluppati dagli ingegneri interni del BMW Group, consentendo una forma di personalizzazione unica nel settore automobilistico mondiale. Sfoglia le pagine per continuare a leggere&nbsp; &nbsp; Una nuova interfaccia uomo-macchina Il BMW Mixed Reality Slider, in combinazione con l'avanzato head- up display che occuper&agrave; tutto il parabezza, rappresentano i punti di forza digitale e costituiscono il centro di controllo operativo della BMW i Vision Dee. I guidatori possono spaziare da contenuti e controlli analogici, alle informazioni relative alla guida, ai contenuti del sistema di comunicazione, alle proiezioni in realt&agrave; aumentata, fino all'ingresso in mondi virtuali. Allo stesso tempo si possono utilizzare anche i finestrini oscurabili per &ldquo;sfumare&rdquo; gradualmente la realt&agrave; aumentata: questa pu&ograve; essere sperimentata nella BMW i Vision Dee in modo immersivo, coinvolgendo diversi sensi senza dover usare strumenti aggiuntivi, creando una nuova dimensione del piacere di guida. l BMW Group &egrave; noto nel settore automobilistico come pioniere dell'head-up-display e ha sistematicamente perfezionato questa tecnologia negli ultimi due decenni. Nella i Vision Dee, la proiezione per l'intera larghezza del parabrezza consente di visualizzare le informazioni sulla superficie pi&ugrave; ampia possibile, che diventa un display solo quando viene attivato.  Scenario di benvenuto con voce e icone digitali L'esperienza digitale inizia gi&agrave; fuori dal veicolo, con uno scenario di benvenuto personalizzato che combina elementi grafici, effetti luminosi e sonori. Il linguaggio naturale &egrave; la forma di interazione pi&ugrave; semplice e intuitiva, che consente una perfetta comprensione tra l'uomo e il veicolo. I fari e la griglia a doppio rene BMW chiusa formano inoltre un'icona &ldquo;phygital&rdquo; (fusione di fisico e digitale) che consente al veicolo di produrre &ldquo;espressioni facciali&rdquo;. Ci&ograve; significa che la BMW i Vision Dee pu&ograve; interagire con le persone, esprimendo visivamente stati d'animo come gioia, stupore o approvazione. La i Vision Dee pu&ograve; anche proiettare l'immagine dell'avatar del guidatore sul finestrino laterale per un ulteriore personalizzazione di benvenuto.        

Con l&rsquo;innovativa i Vision Dee, BMW presenta l&rsquo;auto che cambia colore con un clic, che &egrave; in grado di parlare e inaugura una nuova piattaforma per le vetture alla spina del brand tedesco.

BMW annuncia i Vision Dee: l’auto del futuro che cambia colore

        Questa &egrave; decisamente una brutta figura. Che avrebbe potuto avere conseguenze decisamente peggiori. A Chicago, un venditore di auto usate di 18 anni si &egrave; schiantato, al volante di una BMW X6 M del 2012, mentre accompagnava due clienti a fare un test drive.  600 cv dritti contro un garage Il venditore protagonista dell'incidente, Vladyslav Vityk, stava guidando il potente Suv tedesco da 600 cv salvo poi perdere il controllo del mezzo. Sebbene non sia chiaro come o cosa sia successo, l'X6 M &egrave; finito addirittura dentro il cortile di una casa per poi sbattere contro un garage. "Ero seduto nel mio ufficio a lavorare - ha dichiarato il proprietario dell'abitazione, Eric Bowgren, ai giornalisti -. Ho sentito un forte schianto e un angolo della casa &egrave; stato spazzato via". Le riprese effettuate dopo l'incidente mostrano che la propriet&agrave; &egrave; stata danneggiata in modo significativo, poich&eacute; l'auto non si &egrave; limitata a sbattere contro il garage, ma ha anche abbattuto una recinzione. La BMW X6 M &egrave; distrutta: ha perso una ruota e uno pneumatico e ha anche subito la rottura del parabrezza e del frontale. 18enne arrestato, clienti in ospedale La polizia ha subito arrestato Vityk e lo ha accusato di guida spericolata, disobbedienza a un dispositivo di controllo del traffico, uso improprio della corsia e guida troppo veloce. Il 18enne, per sua fortuna, non &egrave; rimasto ferito, cos&igrave; come il proprietario della casa, ma i due passeggeri della X6 M hanno riportato delle ferite e sono stati trasportati in ospedale. Vieni a provare le finaliste del Car of The Year 2023       

A Chicago, un giovanissimo venditore di auto usate si &egrave; schiantato contro un'abitazione al volante del Suv da 600 cv: &egrave; finito dietro le sbarre

Porta i clienti a fare un test drive e distrugge la BMW X6 M: 18enne nei guai

        &Egrave;&nbsp;partita la produzione in piccola serie di BMW iX5 Hydrogen, versione elettrica alimentata da celle a combustibile a idrogeno del Suv. Idrogeno per i test Una realizzazione votata alla sperimentazione: gli esemplari assemblati a Monaco di Baviera sono destinati a essere vetture dimostrative e alle prove tecniche. Non andranno sul mercato.  Potenza da 374 cavalli La iX5 Hydrogen monta delle celle a combustibile nella parte anteriore. L&rsquo;idrogeno necessario alla produzione di energia elettrica viene prelevato da due serbatoi, uno posizionato nel tunnel della trasmissione e l&rsquo;altro sotto il sedile posteriore. L&rsquo;energia viene dunque convogliata a un motore elettrico che muove le ruote posteriori. L&rsquo;elettricit&agrave; generata non alimenta solo il motore, ma va a caricare anche una piccola batteria utile nei casi di carico elevato. Il sistema&nbsp; alimenta&nbsp; il motore elettrico eDrive di quinta generazione che eroga 374 cavalli.  Frank Weber, capo ricerca e sviluppo BMW ha dichiarato che iX5 Hydrogen &ldquo;ci permetter&agrave; di acquisire nuove e preziose informazioni, consentendoci di presentare ai clienti una gamma di prodotti interessante una volta che l&rsquo;economia dell&rsquo;idrogeno diventer&agrave; una realt&agrave; diffusa&rdquo;. La Casa non ha comunicato il numero di esemplari che saranno prodotti. Potrebbe interessarti: BMW 3.0 CSL, la storia torna attuale e celebra 50 anni BMW M&nbsp;       

Una piccola serie per una alimentazione che sta tornando nei programmi di ricerca di molte Case auto. Se son rose...

BMW iX5 Hydrogen, parte la produzione a Monaco

Per un design che ha fatto molto discutere, nuova BMW M2 introduce, al Motorshow di Essen, un pacchetto di accessori firmati BMW M Performance Parts.&nbsp;  L&#39;appuntamento europeo pi&ugrave; importante per gli appassionati del tuning e della personalizzazione sar&agrave; il momento del debutto, dal vivo dei componenti speciali.    Avanti tutta con il carbonio  &Egrave; un trattamento all&#39;insegna della realizzazione in materiale composito, CFRP con tramatura a vista.&nbsp;Il pacchetto aerodinamico comprende lo splitter e i profili verticali davanti alle ruote anteriori, per proseguire con le soglie sottoporta, il diffusore e lo spoiler. Tutti realizzati in CFRP.  Al posteriore, oltre all&#39;ala fissa, allo spoiler e al diffusore specifici, spazio a un ulteriore optional BMW&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;M Performance Parts: lo scarico.  Il titanio &quot;suona&quot; meglio  I terminali sono in titanio e, oltre a consentire una riduzione del peso di 8 kg rispetto all&#39;elemento in acciaio, offrono una sonorit&agrave; pi&ugrave; acuta.&nbsp;  All&#39;interno della nuova BMW M2 sar&agrave; possibile intervenire con elementi &quot;Performance&quot; sotto forma di rivestimenti e inserti in Alcantara e fibra di carbonio.  Il Motorshow di Essen ospiter&agrave; il debutto della supersportiva tra il 3 e l&#39;11 dicembre, date di svolgimento della kermesse. 

Offre soluzioni ad hoc, pregiate per la realizzazione in materiale composito, BMW agli amanti dell&#39;elaborazione. Su M2 ecco i pezzi speciali tra aerodinamica e scarico

BMW M2, Performance Parts in mostra al Motorshow di Essen

        Che a Manhart piaccia "mettere mano" e potenziare le BMW, lo avevamo gi&agrave; intuito. E dal tuner premium tedesco arriva un'ulteriore conferma con la M5 CS, che oltre alla prestazioni promette di attrarre la potenziale clientela anche con il fattore estetico.  Il V8 4.4 sale a 788 cv In casa Manhart si pensa dapprima alle prestazioni. E allora, ecco che il tuner ha iniziato a lavorare sul V8 biturbo da 4,4 litri della M5 CS, che normalmente &egrave; in grado di erogare 635 cv e 750 Nm di coppia, cifre che per Manhart non erano sufficientemente elevate. Dopo aver montato una presa d'aria in fibra di carbonio e un'unit&agrave; di controllo ausiliaria MHtronik di produzione propria, la potenza &egrave; salita a 788 cv e 935 Nm di coppia. Manhart ha anche aggiunto un sistema di scarico in acciaio inossidabile con controllo delle valvole e quattro terminali da 100 mm rivestiti in fibra di carbonio, ma che possono essere rifiniti con un rivestimento in ceramica. I clienti possono anche richiedere un set di terminali da corsa senza convertitori catalitici. Assetto, cerchi e "decorazioni" Non sono state apportate modifiche ai freni, ma i clienti possono richiederne l'ottimizzazione. &Egrave; inoltre possibile montare un set di ammortizzatori coilover Variant 4 di KW per migliorare la maneggevolezza e abbassare l'altezza. Le modifiche sono completate da un set di cerchi grigio-argento opaco (di serie, ma sono disponibili come optional in qualsiasi colore si preferisca) che misurano 21&times;9 all'anteriore e 21&times;10,5 al posteriore, avvolti da pneumatici 265/30 all'anteriore e 305/25 al posteriore. Manhart ha ultimato il lavoro sulla super berlina con grafiche decorative e dei tappetini con il nome dell'azienda. BMW M3 E30, ecco quella con il V10 della M5       

La potenza del V8 biturbo 4.4 bavarese sale a 788 cv e 935 Nm di coppia, ma il tuning dell'officina tedesca promette di attrarre i potenziali clienti anche grazie all'estetica

BMW M5 CS, con Manhart la berlina è ancora più super

        L&rsquo;anno non &egrave; ancora finito e le celebrazioni valgono ancora. BMW Italia e&nbsp;Alcantara&nbsp;hanno realizzato un&nbsp;esemplare unico&nbsp;di M4 Competition interni unici per celebrare i 50 anni della divisione M del Marchio. Il modello &egrave; stato mostratoall&rsquo;House of BMW in&nbsp;via Verri a Milano. Interni speciali di Alcantara Si tratta di una one-off&nbsp; batata sull&rsquo;attuale generazione. A bordo, l'azienda italiana veste i sedili, il padiglione, i montanti e i pannelli porta,&nbsp;ora in nero con cuciture a contrasto, ora alternando nero e colore giallo della livrea, sviluppato appositamente per celebrare la storica collaborazione. Sui poggiatesta sono presenti&nbsp;&nbsp; il logo M&nbsp;&ndash; realizzato per i 50 anni della divisione M, e il logo 50Jahre BMW, entrambi ricamati.  Alcuni dettagli, come la seduta centrale con effetto cannettato o l&rsquo;intreccio sul pannello porta,&nbsp; si ispirano alla storica BMW 3.0 CSL. Potrebbe interessarti: BMW 3.0 CSL, la storia torna attuale e celebra 50 anni BMW M&nbsp; Fra le personalizzazioni di questa one-off spicca la riproduzione fedele dello skyline di Milano realizzato con tecnica laser e posizionato sui pannelli porta laterali. &Egrave; stata scelta Milano in quanto citt&agrave; del lifestyle e della moda ove operano entrambi i Marchi. Andrea Boragno, Presidente e Amministratore delegato di Alcantara ha espresso il suo orgoglio: &ldquo;Siamo particolarmente soddisfatti della collaborazione con BMW che ci permette di rappresentare, in questa come in altre occasioni i valori identitari che ci accomunano. Sulla Serie M, Alcantara esalta le caratteristiche di sportivit&agrave; estrema e leggerezza garantendo al pilota grip per una guida sportiva, comfort e resistenza all&rsquo;usura senza rinunciare ad una esperienza sensoriale unica&rdquo;. Massimiliano Di Silvestre, Presidente e Amministratore Delegato di BMW Italia ha cosi commentato: &ldquo;Il 2022 &egrave; un anno speciale per la divisione M di BMW perch&eacute; celebriamo il cinquantenario del marchio che da sempre propone le vetture pi&ugrave; sportive della nostra gamma. Una storia straordinaria nata con un&rsquo;automobile diventata leggendaria e che ha un DNA italiano. La BMW M1 disegnata da Giugiaro. &Egrave; stata quindi una scelta naturale accogliere con entusiasmo la proposta di Alcantara di realizzare una one-off della BMW M4 Competition. Era un modo perfetto per celebrare i 50 anni di BMW M con una progettualit&agrave; italiana di grande eccellenza e con materiali all&rsquo;avanguardia e sostenibili&rdquo;. Potrebbe interessarti: sul nuovo numero di Auto: BMW M2, una M (da) manuale&nbsp;       

Si basa sull&rsquo;attuale generazione della serie di modelli di maggior successo nella storia di BMW M, con tocchi speciali

BMW M4 Competition, un pezzo unico a tutta Alcantara

Correva l&#39;anno 1973 quando la Coup&eacute;, Sport, Alleggerita, andava a vincere il campionato europeo Turismo. BMW 3.0 CSL allora correva in una serie con nomi di primo piano, tali furono i piloti impegnati in BMW come in Alfa ai tempi della Giulia GTA (Picchi, De Adamich, Facetti). Hezemans, Lauda, Stuck, Amon, tutti a correre con la 3.0 CSL plurititolata: successo nel 1973, poi ancora 5 tra il &#39;75 e il &#39;79. Era un progetto con una variante stradale, realizzata per ragioni di omologazione.  Oggi come allora, BMW 3.0 CSL &egrave; un progetto speciale, celebra i 50 anni della divisione BMW M e verr&agrave; prodotta in appena 50 esemplari: tutti numerati e in ordine cronologico di assemblaggio. Una produzione che verr&agrave; spalmata su 3 mesi e su tempi tipici delle auto realizzate a mano. A Dingolfing i processi produttivi abbinano manualit&agrave; ad automazione. Le 3.0 CSL richiedono 10 giorni perch&eacute; un esemplare risulti completato.    Motore, il 6-in linea pi&ugrave; potente  Su strada andr&agrave; con il motore 3 litri twin turbo sei cilindri in linea, potenza incrementata a 560 cavalli dai 510 cv delle applicazioni note su BMW M3 e M4. La coppia di 550 Nm &egrave; scaricata da un cambio manuale 6 marce sulle ruote posteriori, dove il differenziale a controllo elettrico garantisce massima motricit&agrave;. Al guidatore-pilota &egrave; rimesso il controllo della trazione, su pi&ugrave; soglie di intervento dell&#39;elettronica.  Due posti secchi a bordo, su sedili a guscio e in carbonio. La regolazione &egrave; millimetrica e si opera solo nel garage, con attrezzi appositi, per registrare altezza e inclinazione. Va cucita addosso la BMW 3.0 CSL, tre lettere - Coup&eacute;, Sport, Leichtbau - tramandate di versione speciale in versione speciale sulle BMW M stradali. Con quest&#39;esemplare specifico si raggiunge un livello decisamente diverso.  Lo stile rilegge il passato  Richiama in diverse soluzioni di stile la 3.0 CSL delle origini. A partire dalla calandra con bordi in alluminio satinato, resa il pi&ugrave; verticale possibile per rimandare al passato. Ancora, la coda da Batmobile, con un&#39;ala in fibra di vetro. Altri richiami sono nell&#39;andamento della cornice dei finestrini, nel logo BMW&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;applicato al montante C, fino alle lavorazioni dei passaruota.&nbsp;  Il composito CFRP &egrave; presente in pi&ugrave; punti della carrozzeria e degli interni. Dalle appendici aerodinamiche al tetto, al cofano. &Egrave; un contributo a limitare il peso che, sebbene non sia rivelato nell&#39;esatto valore, &egrave; posizionabile sui 1.624 kg. &Egrave; il dato che deriva dal rapporto peso-potenza di 2,9 kg per cavallo. Anche le prestazioni restano top secret, sebbene sia facile posizionarle sui valori della M4 CSL: oltre 300 orari di velocit&agrave; massima e uno zero-cento da 3&quot;5. Due progetti dal peso pressoch&eacute; identico.&nbsp;    Tecnica in primo piano  Del motore va detto come il basamento sia realizzato con una lavorazione closed-deck, a offrire maggior superficie di contatto con la testata, che ha parti realizzate in 3D. L&#39;albero motore, invece, &egrave; forgiato cos&igrave; come lo sono i cerchi da 20 e 21 pollici con aggancio centre-lock e una coppia di serraggio mai cos&igrave; alta per una BMW stradale: 930 Nm.  Tra le lavorazioni effettuate a mano c&#39;&egrave; la verniciatura in bianco Alpine, con l&#39;applicazione della grafica BMW M e del numero su portiere e tetto. I fari, poi, del tipo Laser Light, rimandano alle BMW da corsa, Classe GT3, con l&#39;illuminazione gialla &quot;di benvenuto&quot; e di funzionamento ordinario degli anabbaglianti.  Altre note tecniche che compongono il progetto simbolo dei 50 anni BMW M sono i dischi freno carboceramici, con pinze a 6 pompanti; le gomme Michelin sviluppate su misura, i terminali di scarico in titanio (4,3 kg pi&ugrave; leggeri di una soluzione convenzionale), proseguendo con sospensioni adattive.  Il prezzo della BMW 3.0 CSL non &egrave; stato ancora ufficializzato. Prevedibilmente sar&agrave; parecchio superiore ai 100 mila euro, oggi in Italia listino di una assai pi&ugrave; &quot;ordinaria&quot; BMW M4 CSL da 550 cavalli. 

La sigla della specialissima richiama il progetto che corse negli anni Settanta il campionato Turismo. Rispetto ad allora altre caratteristiche e prestazioni, grazie al motore 6-in linea 3.0

BMW 3.0 CSL, la storia torna attuale e celebra 50 anni BMW M

        BMW Motorsport, cinquant&rsquo;anni di successi. Il Marchio dell&rsquo;Elica celebra l&rsquo;anniversario della sua divisione sportiva con una vettura dedicata agli appassionati. L&rsquo;ultima M2, siglata G87, &egrave; un concentrato di sportivit&agrave; e potenza, con ben 460 cv &ldquo;tutti dietro&rdquo; e l&rsquo;opzione della trasmissione manuale per la gioia dei puristi della guida. Ma di questo parleremo dopo: &egrave; bene cominciare dall&rsquo;aspetto estetico, elemento di discussione n dalle prime foto &ldquo;leaked&rdquo;, trapelate sul web. Lunghezza e larghezza aumentano di 4 cm, mantenendo comunque dimensioni compatte, ma il design &egrave; di rottura. Via le forme sinuose della precedente generazione, con linee che diventano nette e taglienti. BMW M, mai meno di 6 cilindri e cambio manuale fino al 2030  Nuova M2, parente stretta della M4 Gli interni, ipertecnologici e con sedili sportivi realizzati ad hoc, sono strettamente derivati da quelli della &ldquo;sorella maggiore&rdquo; M4, vettura con la quale la piccola coup&eacute; condivide anche il propulsore. Si tratta del sei cilindri in linea bi-turbo benzina da 3 litri, in grado di scaricare sulle ruote posteriori 460 cv e 550 Nm di coppia. E qui si torna, improvvisamente, tutti d&rsquo;accordo: la nuova M2 &egrave; un gioiello in termini di meccanica e prestazioni&hellip; Leggi il test completo della nuova BMW M2 sul nuovo numero di Auto, in edicola dal 15 novembre. Clicca qui per l'edizione digitale.       

Ci siamo messi al volante della BMW M2 di nuova generazione, con cambio manuale e trazione solo posteriore: leggi la prova su Auto in edicola dal 15 novembre

Sul nuovo numero di Auto: BMW M2, una M (da) manuale

        Lanciata nel 1985, la prima BMW M3 ha rappresentato un punto di svolta per la divisione sportiva della Casa bavarese. Contraddistinta dalla sigla E30 ed equipaggiata con un piccolo ma performante motore a 4 cilindri da 2,3 litri e 195 cavalli, la M3 divenne subito apprezzatissima dal pubblico. A distanza di quasi 40 anni dalla sua nascita, la E30 ha ricevuto un inatteso e folle trapianto di motore, con il 4 cilindri sostituito dal V10 della BMW M5 E60. A effettuare la modifica &egrave; stato il tuner Renner, che ha presentato la sua reinterpretazione della prima M3 al SEMA Show di Las Vegas. MH3 650 Touring, la BMW M3 station wagon di Manhart &egrave; nera e oro  BMW M3, oltre 600 cv per il restomod Sostituire il piccolo motore originale con il 10 cilindri della M5 non &egrave; stata un'impresa facile per Renner, che ha dovuto smontare quasi completamente la vettura per adattarla al nuovo propulsore. Che, per l'occasione, &egrave; stato ulteriormente potenziato fino a raggiungere quota 625 cavalli (tanti quanti l'attuale M5 CS, vale a dire la BMW M pi&ugrave; potente oggi a listino) contro i 507 del modello originale del 2004. Il tuner ha comunque specificato che, volendo, potrebbe essere spremuta una potenza ancora pi&ugrave; elevata dal V10. La vettura, battezzata Projekt 3, &egrave; rimasta quasi invariata dal punto di vista estetico. Renner ha infatti voluto dare alla vettura un aspetto che rimanesse il pi&ugrave; fedele possibile rispetto all'originale degli anni '80, malgrado le profonde modifiche meccaniche. La novit&agrave; pi&ugrave; evidente &egrave; costituita dai cerchi in lega aerodinamici, mentre la forma dei paraurti, le prese d'aria e gli scarichi sono i medesimi del modello di base. Il prezzo per questo restomod? Decisamente elevato: il tuner americano chiede 350mila dollari per questa super M3. Renner, V8 e V10 per tutti La M3 V10 &egrave; solo uno dei modelli che Renner offre nella sua gamma: oltre alla Projekt 3, il tuner propone infatti anche la Projekt 8 (basata sulla BMW Serie 8 E31), la Projekt 5 (su base Serie 5 E28) e la Projekt 5T (wagon derivata dalla Serie 5 E34 Touring). Per tutte, ogni cliente potr&agrave; scegliere quale motore avere montato tra due V8, da 400 o 420 cv, e il V10 da 500 cv. Insomma, ce n'&egrave; per tutti i gusti. BMW M, mai meno di 6 cilindri e cambio manuale fino al 2030       

Il tuner Renner ha montato un propulsore da oltre 600 cv sulla vecchia M3 a 4 cilindri

BMW M3 E30, ecco quella con il V10 della M5

        BMW, alla M3 berlina e M4 coup&eacute;, ha recentemente affiancato la M3 Touring. E Manhart, che ha gi&agrave; "messo le mani" con la M3 berlina, ha deciso di presentare il suo kit tuning per la versione station wagon, chiamata dal tuner tedesco MH3 650 Touring.  MH3 650 Touring: l'estetica  MH3 650 Touring &egrave; stata mostrata in anteprima da dei rendering con il classico set di decalcomanie oro su nero con il marchio Manhart. Il pacchetto in carbonio comprende uno splitter anteriore, Aero Flick aerodinamici montati sul paraurti, estensioni delle minigonne laterali, uno spoiler posteriore e un nuovo diffusore. I cerchi in lega Manhart Concave One da 21" sono rifiniti in nero opaco, ma l'acquirente potr&agrave; scegliere qualsiasi altro colore. MH3 650 Touring: scarico e sospensioni Capitolo prestazioni: la vettura ha un motore 6 cilindri biturbo 3 litri da 641 cv e 800 Nm di coppia. Rinnovato il sistema di scarico con controllo delle valvole e tubi da corsa opzionali con o senza convertitore catalitico. Manhart non ha accennato ad aggiornamenti del telaio, ma &egrave; sempre possibile dotare la Touring bavarese di molle ribassate H&amp;R o di ammortizzatori coilover KW. Per conoscere prezzi e disponibilit&agrave;, &egrave; necessario contattare il tuner sul proprio sito ufficiale. Manhart MHX3 600, &egrave; super BMW X3 M con centralina e assetto       

Tuning estetico e caratterizzato dal largo uso del carbonio per la bavarese da 641 cavalli. Rinnovato anche il sistema di scarico

MH3 650 Touring, la BMW M3 station wagon di Manhart è nera e oro

        Tra i molti limiti dell'auto elettrica e dell'infrastruttura di ricarica, non manca un fattore prezzo da tenere in considerazione. Oggi le auto a batteria costano decisamente pi&ugrave; delle motorizzazioni termiche elettrificate (scopri le ibride pi&ugrave; cercate tra l'usato) e, pur con il sostegno di campagne di incentivi pubblici, i prezzi di listino si posizionano in una fascia di mercato medio-alta. Dove gli incentivi hanno contribuito, nell'offerta presente in Italia, ad abbattere i prezzi al di sotto dei 20 mila euro, si &egrave; di fronte a pochi modelli citycar e decisamente essenziali. BMW investe sull'elettrico prodotto negli USA Oliver Zipse, presidente del Gruppo BMW&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), parla dagli Stati Uniti, dove ha annunciato investimenti per 1,7 miliardi di dollari sull'elettrico. Il potenziamento della presenza negli USA passa dall'impianto di Spartanburg (1 miliardo di dollari) come dalla realizzazione di un nuovo sito (700 milioni di dollari di investimenti) per la produzione di batterie. &nbsp; Il manager sottolinea un aspetto gi&agrave; toccato da altri a.d. di grandi case costruttrici, relativo all'accesso alla mobilit&agrave; per i privati di fronte a norme che impongono il passaggio all'elettrico. Lo scenario tra Euro 7 e materie prime delle elettriche In prospettiva, la teoria dice che l'auto benzina sar&agrave; ancor pi&ugrave; costosa in Europa con l'introduzione della normativa Euro 7. Richieder&agrave; investimenti per rendere pi&ugrave; puliti i gi&agrave; efficienti motori Euro 6. Al rincaro dei listini corrisponder&agrave; un taglio di modelli dai segmenti meno redditizi per le case. Ancora in linea teorica, un presunto abbassamento del costo delle materie prime per produrre le batterie dovrebbe rendere competitive le elettriche sul fattore prezzo, portando a un punto di incrocio i valori di modelli di pari segmento intorno al 2028. Poi c'&egrave; la realt&agrave;, l'assetto geopolitico globale e le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime essenziali per realizzare le batterie. Un mercato sul quale i player cinesi dominano. L'auto elettrica sar&agrave; solo per i ricchi? "Non vogliamo che le macchine siano tolte dal segmento base, &egrave; una mossa politicamente pericolosissima. Se all'improvviso rendi il possesso di un'auto appannaggio solo dei ricchi, &egrave; qualcosa di pericoloso", commenta Zipse nelle parole riportate dall'agenzia Reuter. Un altro rischio, per l'industria dell'auto e sul mercato europeo, &egrave; che nei segmenti di mercato inferiori si inseriscano i costruttori cinesi. Finora la proposta di modelli in arrivo nel Vecchio Continente ha puntato sul prezzo, pi&ugrave; competitivo rispetto a modelli di marchi consolidati, ma pur sempre in segmenti C e superiori. Resta un mondo di utilitarie da contendere.&nbsp;Per il cliente americano le valutazioni sono assai diverse quanto a dimensioni dei modelli.&nbsp; "Se fossi un politico starei molto attento, perch&eacute; si stanno togliendo dalla circolazione macchine per legge", ha proseguito Zipse, sottolineando l'impegno BMW su pi&ugrave; fronti, motore termico compreso: "Non ci sono segnali che, globalmente, il motore a combustione sar&agrave; obsoleto entro i prossimi 15 anni".       

BMW offrir&agrave; pi&ugrave; soluzioni al mercato, elettriche ed elettrificate, ma il presidente del Gruppo sottolinea i rischi derivanti dall'eliminazione di una mobilit&agrave; finanziariamente accessibile

Zipse, BMW: l'auto diverrà un affare per ricchi se solo elettrica

        Le BMW M adotteranno motori elettrici e ibridi, ma mai con 3 o 4 cilindri. Ad assicurarlo &egrave; Franciscus Van Meel, CEO della divisione Motorsport della Casa bavarese, in occasione della BMW M Fest andata in scena la scorsa settimana a Kyalami, in Sudafrica. Niente frazionamenti al di sotto dei 6 cilindri quindi per le sportive di Monaco, a differenza di quanto fatto da altri brand come la connazionale Mercedes AMG. Non solo: Van Meel ha anche assicurato che i modelli pi&ugrave; piccoli della gamma M continueranno a proporre il cambio manuale fino al 2030. Nuova BMW M2 Coup&eacute;: automatica o manuale parla agli appassionati  BMW M, niente 3 o 4 cilindri In un mondo dell'auto che cambia a velocit&agrave; elevatissima, ci pensa BMW M a tranquillizzare gli estimatori della guida tradizionale e gli amanti dei grandi motori endotermici. In occasione dell'ultima BMW M Fest, in Sud Africa, &egrave; stato chiesto al CEO Franciscus Van Meel se prima poi un'unit&agrave; a 3 cilindri estremamente efficiente avrebbe potuto sostituire l'attuale 6 cilindri in linea. "Spero che fosse solo una domanda retorica &ndash; ha detto chiaro e tondo Van Meel - perch&eacute; &egrave; chiaro che non faremo motori a 3 cilindri ad alte prestazioni, e nemmeno a 4. So che ci sono altre societ&agrave; che lo stanno facendo, ma non lo faremo".  Il riferimento &egrave; ovviamente a Mercedes, che sulla nuova Classe C AMG ha deciso di puntare su un powertrain ibrido basato su un 4 cilindri a benzina. Via libera quindi all'elettrificazione, purch&eacute; accompagnata, nel caso dei modelli ibridi, da unit&agrave; con almeno 6 cilindri sotto al cofano. Si ferma quindi il downsizing della divisione Motorsport di BMW, che pure in passato aveva proposto motori di frazionamento pi&ugrave; piccolo senza per questo rinunciare alla sportivit&agrave;: basti pensare alla prima M3 E30, equipaggiata con un piccolo 4 cilindri da 2,3 litri. Il cambio manuale non &egrave; in via d'estinzione Van Meel ha poi rassicurato anche su un altro tema molto caro agli appassionati della guida sportiva: il cambio manuale. Interrogato su questo argomento da CarBuzz, il CEO della divisione M ha assicurato che il cambio tradizionale continuer&agrave; a essere disponibile fino alla fine del decennio sui modelli pi&ugrave; piccoli della gamma, vale a dire M2, M3 ed M4. I puristi della guida possono tirare un sospiro di sollievo. BMW XM ibrida plug-in esagerata, XM Label Red ancor di pi&ugrave;       

Il CEO della divisione Motorsport, Franciscus Van Meel, ha escluso l'adozione di unit&agrave; a 3 o 4 cilindri&nbsp;

BMW M, mai meno di 6 cilindri e cambio manuale fino al 2030

        Di certo non lascia indifferenti, tanto &egrave; caratterizzata nel design la nuova BMW M2 Coup&eacute;. Rivela la formula di partenza, sulla quale sar&agrave; possibile integrare altro, segnatamente un pacchetto aerodinamico che interverr&agrave; in modo piuttosto vistoso sullo stile. La presentazione, in attesa di una commercializzazione prevista dal mese di aprile 2023, rivela una sportivissima coup&eacute; compatta dalle soluzioni accentuate. Impossibile non notare il trattamento della fascia paraurti anteriore e posteriore, le geometrie squadrate e l'integrazione su un progetto che non fa mistero di voler essere una piccola M4. Piccola se si leggono le dimensioni, i 24 centimetri in meno di lunghezza e gli 11 sul passo. Grande, in grado di guadare da pari la sorella maggiore, se il focus si sposta sulle prestazioni.&nbsp;  Motore, la lubrificazione regge anche la pista In comune hanno il motore 6 cilindri twin power turbo da 3 litri, che su nuova M2 2023 sviluppa 460 cavalli e 550 Nm di coppia. Una potenza superiore di 86 cavalli se messa a confronto con la M240i xDrive (qui trovi il test), punta pi&ugrave; alta di Serie 2 Coup&eacute;, fino a oggi. Ecco, le due formule differiscono sostanzialmente nell'assetto: ben 4 centimetri pi&ugrave; larga &egrave; la M2, oltrech&eacute; 4 centimetri pi&ugrave; lunga ma a passo ovviamente immutato: 2,74 metri. In 4,58 metri per 1,88 di larghezza crea una sportivit&agrave; da 3,75 kg/cavallo, questo il rapporto tra peso e potenza frutto dei 460 cavalli a muovere una massa di 1.725 kg a secco.&nbsp;Ancora del motore va detto come il sistema di lubrificazione sia stato ottimizzato per gestire l'impiego in pista. Sappiamo quanto sia critico garantire una lubrificazione corretta attraverso coppe d'olio umide sottoposte a importanti accelerazioni laterali e longitudinali. Le prestazioni, differenze minime tra automatico e manuale Di serie andr&agrave; sul mercato con il motore 3 litri accoppiato al cambio automatico 8 marce, la proposta ottimale per le prestazioni pi&ugrave; elevate: 4"1 in accelerazione sullo 0-100 km/h, 13"5 da 0 a 200 km/h, per una velocit&agrave; massima autolimitata a 250 km/h e innalzabile, a richiesta, a 285 orari.&nbsp; L'alternativa &egrave; in una BMW M2 con cambio manuale 6 marce, sempre trazione posteriore e l'appagamento di un controllo totale sulla meccanica. Certo, i tempi in accelerazione inevitabilmente sono pi&ugrave; alti, nell'ordine dei decimi: 2 decimi in pi&ugrave; sullo 0-100 km/h, 8 decimi verso i 200 orari.&nbsp; Il supporto dell'elettronica &egrave; presente anche con il cambio manuale, il Gear Shift Assistant opera nelle fasi di scalata, per evitare bloccaggi del retrotreno. Regolazioni in punta di touch Una pi&ugrave; ampia integrazione tra meccanica ed elettronica &egrave; rimessa nelle mani del pilota con il tasto Setup in plancia. D&agrave; accesso ai parametri personalizzabili sulla risposta del motore, la taratura dell'assetto, la risposta dello sterzo, quella dei freni e l'intervento del controllo di trazione. Due configurazioni possono essere memorizzate tra i preferiti e richiamate dai tasti M al volante. La tecnica racconta anche di sospensioni anteriori in alluminio, ammortizzatori adattivi e un differenziale posteriore a controllo elettronico. I freni, invece, sono di serie nella specifica M Compound, una soluzione di materiali compositi impiegati sui dischi e sulle pastiglie, diversa ovviamente dagli impianti carboceramici. Grazie all'attuatore controllato elettronicamente della pompa dei freni, &egrave; possibile personalizzare la risposta del pedale relativamente al "bite", all'attacco della frenata all'azionamento del pedale.  Tetto in carbonio per alleggerire e abbassare le masse Uno degli optional che si fanno notare &egrave; la disponibilit&agrave; del tetto in fibra di carbonio, grazie al quale le masse di riducono di 6 kg e, soprattutto, migliora il loro accentramento. La nuova M2&nbsp;(qui trovi i modelli BMW sul mercato dell'usato)&nbsp;poggia su cerchi da 19 e 20 pollici, differenziati tra i due assi, verr&agrave; proposta in 5 colorazioni e avr&agrave; le tinte Zandvoort Blue e Toronto Red esclusive del modello. Ancora attingendo all'elenco degli optional si potranno scegliere sedili M Sport con poggiatesta integrato e rivestimento in pelle Vernasca pi&ugrave; Sensatec, alternativa alla specifica di serie, misto Alcantara e Sensatec. La proposta M Carbon, invece, prevede sedili in CFRP, 10,8 kg pi&ugrave; leggeri. Definiscono un abitacolo ad alta tecnologia, interamente ripresa da Serie 2 Coup&eacute; con l'anbbinata della strumentazione da 12,3 pollici all'infotainment da 14,9 pollici: &egrave; il Curved Display.       

Due le soluzioni di trasmissione abbinabili al motore 3 litri, che su nuova M2 2023 sviluppa 460 cavalli. Avanzate le possibilit&agrave; di personalizzazione elettronica orientate alla prestazione

Nuova BMW M2 Coupé: automatica o manuale parla agli appassionati

        BMW M in questo 2022 compie 50 anni: un traguardo celebrato con il lancio di numerosi modelli, dall'estrema M4 CSL alla pratica M3 Touring, fino ad arrivare all'ultima nata tra le sportive di Monaco, la XM. Un grande Suv, primo modello esclusivamente M dai tempi della M1, nonch&eacute; prima vettura della divisione sportiva della Casa bavarese ad adottare un ibrido plug-in. I Suv, del resto, fanno parte della gamma M da oltre un decennio, e ne costituiscono oggi una componente irrinunciabile. Tutto cominci&ograve; infatti nel 2009, con la prima generazione di X6 M, contraddistinta dalla sigla E71. Una vettura inedita, con carrozzeria Suv-coup&eacute;, dotata di un poderoso V8 biturbo da 4,4 litri e 555 cavalli di potenza. Un nuovo modo di intendere la sportivit&agrave; marchiata BMW Motorsport che all'epoca fece discutere e che oggi vede la sua evoluzione nella nuova XM.  Abbiamo messo alla prova la X6 M nel numero di maggio 2010: ecco il nostro test, su strada e in pista, del primo Suv M.  &Egrave; dal lancio della X5 prima generazione, datato 1998, che alcuni auspicavano &mdash; e altri scongiuravano &mdash; l&rsquo;arrivo della lettera &ldquo;M&rdquo; sul baule di un Suv bavarese. Alla fine eccola, quella lettera sinonimo della massima sportivit&agrave; di Casa BMW. E non soltanto su X5 ma anche sul pi&ugrave; muscoloso fratello X6, oggetto della nostra prova. Che sia un modello curato dal reparto sportivo di Monaco lo si evince al primo colpo d&rsquo;occhio attraverso tutti quei dettagli classici della gamma M: quattro terminali di scarico belli prominenti, paraurti dall&rsquo;appeal corsaiolo e feritoie sulle fiancate con logo &ldquo;M&rdquo;, proprio come le sorelle M3 e M5. Anche dentro respiri aria di Motorsport, non appena ti trovi in mano il solito volante sportivo con generosa imbottitura e davanti agli occhi la conosciuta strumentazione specifica. BMW X6 M: potente e veloce, ma... Inizi invece a nutrire qualche dubbio sull&rsquo;utilit&agrave; di quella &ldquo;M&rdquo; sul baule non appena inizi a prendere confidenza con il pedale dell&rsquo;acceleratore: l&rsquo;erogazione &egrave; piatta, pulita e lineare; troppo lineare. E per percepire che stai viaggiando forte, perche? alla fine la X6 M cammina davvero molto forte, devi affidarti unicamente agli strumenti, osservando quant&rsquo;&egrave; rapida l&rsquo;ascesa della lancetta del tachimetro. Perch&eacute; a pelle, sinceramente, tutta questa esuberanza propulsiva fatichi a percepirla. Poi c&rsquo;&eacute; la componente sound: si comprende che e? stato curato e adeguato alla caratteristiche della vettura, ma la musica che fuoriesce dai quattro scarichi &egrave; poco emozionante o quantomeno originale: non suona come un classico e possente V8, ma piuttosto come una via di mezzo fra un 4 e un 6 cilindri.  Le ragioni di tutte queste considerazioni sono da ricercare proprio nel propulsore deputato a spingere le X5 e X6 M. Si tratta dell&rsquo;otto cilindri a V di 4.4 litri con TwinTurbo e iniezione diretta, pensato e progettato principalmente per equipaggiare le ammiraglie top di gamma. Non si tratta, dunque, di un propulsore specificatamente dedicato a un modello sportivo, come invece lo erano i grintosissimi 6 cilindri in linea 3.2 o il poderoso V10 5.0. E proprio per questa ragione, pur se dotato di una valanga di cavalli (555) e coppia, questo motore continua a conservare quell&rsquo;indole soft che per un&rsquo;ammiraglia come la Serie 7 va benissimo, ma che su un modello griffato &ldquo;M&rdquo; non calza cos&igrave; bene quanto i precedenti propulsori che il reparto sportivo di Monaco ci aveva abituato ad assaporare. Queste considerazioni, peraltro, le facciamo con un pizzico di preoccupazione perch&eacute; questo V8, con ogni probabilit&agrave;, sar&agrave; il candidato a spingere anche la futura M5. E con gli altri reparti sportivi di Ingolstadt e Stoccarda che compiono passi avanti giorno dopo giorno, la lotta sara? quanto mai agguerrita. BMW XM ibrida plug-in esagerata, XM Label Red ancor di pi&ugrave; &nbsp; Dove invece il reparto sportivo ha lavorato bene &egrave; nel comparto trasmissione. Hanno preso lo Steptronic a sei rapporti delle altre BMW e gli hanno cambiato i connotati: guidando normalmente in Drive si apprezzano la fluidit&agrave; e la morbidezza di cambiata tipica dei convertitori di coppia, ma quando vuoi darci dentro in modalit&agrave; sportiva o manuale questa trasmissione sfodera una grinta e una reattivit&agrave; degna di un doppia frizione; i passaggi sono secchi e assai rapidi, grazie a un taglio molto netto dell&rsquo;alimentazione e dell&rsquo;accensione durante le cambiate. Per bont&agrave; di trasmissione ci riferiamo anche alla trazione xDrive, qui ritarata in modo specifico e dotata del Dynamic Performance Control, quella sorta di autobloccante che ripartisce la coppia anche fra le sole due ruote posteriori. Ci guadagnano motricit&agrave;, riduzione del sottosterzo e piacere di guida. Per quanto riguarda l&rsquo;assetto, la scelta &egrave; caduta su una taratura di compromesso. Non &egrave; estremamente rigido, nemmeno con modalit&agrave; Sport inserita, dunque da un lato ci guadagna il comfort, mentre dall&rsquo;altro si paga qualcosa in termini di rollio durante la guida sportiva.  Il V8 delle ammiraglie BMW A differenza delle altre BMW M, che erano spinte da propulsori espressamente pensati per le loro caratteristiche di sportivit&agrave; (vedi il 6 cilindri 3.2, il V8 4.0 e il V10 5.0), per X5 e X6 M la scelta &egrave; caduta su un motore gi&agrave; esistente: l&rsquo;otto cilindri a V di 4.4 litri con TwinTurbo nato principalmente per le ammiraglie e le versioni top di gamma. Per conferirgli comunque un carattere sportiveggiante, nonch&eacute; livelli di potenza e coppia elevati, gli interventi sono stati abbastanza consistenti: pistoni, alberi a camme, sistema di raffreddamento e turbine (con pressione salita a 1,5 bar) sono stati quasi interamente riprogettati dal reparto sportivo, per passare da una potenza base di 407 cv agli attuali 555 cavalli per una coppia massima che sale da 61,1 kgm al picco di 69,3 kgm, che in pratica e? sempre disponibile: da 1.500 a 5.650 giri. La peculiarit&agrave; di questo propulsore a iniezione diretta &egrave; proprio la sovralimentazione: grazie a una V fra le bancate piuttosto larga, 90 gradi, gli ingegneri BMW sono riusciti a sistemare in quel varco le due turbine e i catalizzatori. In tal modo, i collettori di aspirazione e scarico sono cortissimi, tant&rsquo;&egrave; che per lo scarico c&rsquo;&egrave; addirittura un collettore unico che serve entrambe le bancate. Questa originale sistemazione della sovralimentazione e la particolare soluzione del singolo collettore di scarico (unica al mondo e brevettata BMW), sono tra l&rsquo;altro gli artefici del particolare sound di questo motore, che non suona come un qualsiasi altro V8. Per quel che concerne la trasmissione, lo Steptronic a sei rapporti con convertitore &egrave; stato reso estremamente sportivo perch&eacute; durante le cambiate, in modalit&agrave; manuale, viene attuata una disattivazione dei singoli cilindri, un taglio netto d&rsquo;alimentazione per velocizzare e rendere pi&ugrave; sportivi i passaggi. Completa il quadro trasmissione una xDrive rivista nella ripartizione (ancor pi&ugrave; coppia al retrotreno) e dotata, come le altre X6, di Dynamic Performance Control, il sistema che distribuisce la coppia fra le due ruote posteriori come un differenziale autobloccante, sia in tiro sia in rilascio. Ritarato completamente anche il Sevotronic, al pari dell&rsquo;assetto M con sospensioni pneumatiche ribassato di 10 mm e irrigidito nella taratura. BMW M3 Touring, super wagon da drift &nbsp; Sebbene sia nato con ben altri obiettivi, leggi quello di spingere vellutatamente le top di gamma BMW, il V8 4.4 sovralimentato d&agrave; prova di potenza gi&agrave; all&rsquo;accensione: dai quattro terminali tondi fuoriesce un sound corposo e possente, che pu&ograve; essere ulteriormente enfatizzato con il motore impostato in modalit&agrave; Power. Anche in movimento le note prodotte dall&rsquo;otto cilindri sottointendono una notevole prestanza fisica. Prestazioni super per il Suv&nbsp; La cattiveria, al contrario, non &egrave; una prerogativa dell&rsquo;erogazione. D&rsquo;altronde basta analizzare la curva di coppia ancor prima di mettersi in marcia, per comprendere che genere di spinta possa offrire questo motore: sono a disposizione la bellezza di 69,3 kgm da 1.500 a 5.650 giri, come dire dal minimo alla zona rossa. Ecco allora che la spinta, giocoforza, risulta s&igrave; poderosa e consistente, ma per certi versi un po&rsquo; troppo piatta e lineare. Su una vettura marchiata M, ci si aspetterebbe qualcosa di pi&ugrave; graffiante. Eppure, le prestazioni, ci sono eccome: quasi 275 orari e 4&rdquo;81 per passare da 0 a 100 orari con quasi 24 quintali sulle spalle, sono un&rsquo;adeguata misura per comprederlo. Tanta potenza, insomma, ma espressa in maniera un po&rsquo; troppo edulcorata.  La componente pi&ugrave; appagante per il piacere di guida, alla fine dei conti, risulta essere il cambio: in modalit&agrave; manuale viene infatti attuato un taglio molto netto dell&rsquo;alimentazione, che rende le cambiate decisamente secche e rapide e che produce al tempo stesso un coinvolgente effetto &ldquo;mitragliata&rdquo; da limitatore fra un passaggio e l&rsquo;altro. Stile doppia frizione cattivo, insomma, pur conservando la tipica fluidit&agrave; dei cambi con convertitore di coppia se usato in modalit&agrave; normale. Restando sempre in tema di trasmissione, lavora bene anche la trazione xDrive, qui impostata diversamente rispetto al solito: c&rsquo;&egrave; maggior prevalenza di coppia al retrotreno, fatto che sommato alla presenza del Dynamic Performance Control &mdash; il sistema che ripartisce la coppia anche fra le sole due ruote posteriori &mdash; fa s&igrave; che il comportamento sia piuttosto dinamico. Tendente al sovrasterzo sui fondi a scarsa aderenza tipo neve (occhio per&ograve; alla massa elevata, l&rsquo;inerzia &egrave; tanta e si sente), per diventare neutro in caso di aderenza ottimale. Emerge invece parecchio sottosterzo in fase di ingresso e percorrenza di curva, sia sul lento, sia sul veloce. Fatto imputabile alla massa elevata, l&rsquo;anteriore fatica a trovare il giusto appoggio dunque in curva &egrave; meglio non esagerare e contenere la propria velocit&agrave;, pena un muso che allargher&agrave; in misura considerevole la traiettoria. M3, M5 e le altre: BMW svela le CSL mai nate &nbsp; Una componente che risulta adeguata alla mole e? invece l&rsquo;impianto frenante. Oltre a garantire spazi d&rsquo;arresto decisamente contenuti (35,7 metri da 100 km//h, 29,9 metri su aslfalto/ghiaccio), non risente particolarmente della fatica e regge bene anche dopo un uso intenso e prolungato, dote apprezzabile su una vettura di questo genere. Apprezzabile anche il livello di comfort offerto, considerato il carattere sportivo della X6 M. L&rsquo;insonorizzazione &egrave; di buon livello (meno nella zona posteriore), e pur in presenza di una gommatura smisurata, la rumorosit&agrave; &egrave; tutto sommato contenuta, come testimoniano i 69,9 decibel rilevati a 130 km/h. E anche l&rsquo;assetto, da parte sua, &egrave; stato tarato in una maniera che risparmia abbastanza la schiena. Le vere note dolenti arrivano al capitolo consumi, che pur se arginati in parte dall&rsquo;iniezione diretta e dagli accorgimenti del pacchetto EfficientDynamics restano su livelli molto elevati: la miglior percorrenza registrata e? quella a 90 orari costanti, con 8,5 km/litro, ma al limite ad esempio si passa a 1,5 km/l. Le medie reali si attestano sui 5 al litro.  Velocissima in pista La BMW X6 M &egrave; il primo Suv che e? riuscito ad abbattere il muro dei tre minuti (2&rsquo;59&rdquo;30) sulla nostra pista di Balocco, soglia che soltanto le sportive pi&ugrave; performanti riescono ad oltrepassare. &Egrave; un tempo fotocopia di quelli fatti segnare da due super station wagon come RS6 Avant ed M5 Touring, e per trovare un Suv altrettanto performante bisogna far riferimento alla Cayenne GTS, distanziata di 4 secondi ma sfavorita dalla potenza, inferiore di quasi 150 cavalli. Il segreto del successo della BMW, infatti, &egrave; da attribuire quasi unicamente alla potenza e alla coppia del V8 sovralimentato. In parte anche alla bont&agrave; della trasmissione, che grazie al mix fra una 4x4 ulteriormente orientata verso il retrotreno e la presenza del Dynamic Performance Control che funge da autobloccante, fanno s&igrave; che la motricit&agrave; e il contenimento del sottosterzo in uscita di curva siano ottimi.  Quello che paga la X6 M &egrave; invece un marcato sottosterzo in ingresso e in fase di percorrenza delle curve. Lecito da attendersi nelle parti pi&ugrave; lente, causa peso molto elevato, ma molto fastidioso e mortificante sul veloce, situazione dove l&rsquo;assetto non riesce a caricare a dovere la ruota anteriore in appoggio facendo appunto allargare troppo le traiettorie. BMW CSL, inno alla sportivit&agrave;: la sua storia       

Nel 2010 abbiamo messo alla prova il primo Suv della divisione M di BMW: un'auto potente e velocissima, ma poco capace di emozionare a causa di un V8 nato per le ammiraglie

Auto nostalgia: BMW X6 M, una M ad honorem

        Ancora un "regalo" per i 50 anni di BMW M. Stavolta con la traduzione in modello di serie di un concept che, 12 mesi fa, fece parecchio discutere. BMW XM subisce minime variazioni rispetto alla proposta esagerata conosciuta nei mesi scorsi. Ritocca il frontale tra luci diurne superiori e calandra, ridimensionata per modo di dire. Di certo &egrave; meglio integrata sul frontale rispetto alle dimensioni ancora maggiori svelate da XM Concept.&nbsp; Nasce come un maxi-suv progettato direttamente dalla divisione M, nasce con in mente certi mercati pi&ugrave; di altri. Arriver&agrave; anche in Europa, la commercializzazione &egrave; prevista dalla primavera del 2023, ma sono i mercati di Cina, USA e Medio Oriente quelli a cui guarda strizzando l'occhio, XM.&nbsp; Lo stile ritocca la calandra Non mancano angolazioni convincenti pi&ugrave; di altre nel design del suv, soprattutto in coda, merito del taglio netto e privo di cornice del lunotto con il portellone. Merito dell'integrazione tutta spigoli tra lamierati e fari.&nbsp; Se la missione dichiarata &egrave; quella di suscitare stupore, allora la motorizzazione ibrida plug-in V8 d'esordio pu&ograve; considerarsi un "assaggio" in confronto a BMW XM Label Red che arriver&agrave; nel 2023, in autunno. La produzione dal prossimo dicembre vedr&agrave; anzitutto XM V8 PHEV da 653 cavalli e 800 Nm uscire dalla linea di Spartanburg, negli USA. Il motore V8 twin turbo 4.4 litri contribuisce con 489 cavalli, l'elettrico installato sul cambio 8 marce con 197 cavalli. Numeri pi&ugrave; che sufficienti per accelerare in 4"3 da 0 a 100 km/h e correre fino ai 270 km/h, soglia del limitatore offerto in opzione.  &nbsp; XM Label Red moltiplica la potenza del V8 XM Label Red andr&agrave; oltre, dal V8 produrr&agrave; 585 cavalli, a potenza dell'elettrico invariata: il sistema varr&agrave;, cos&igrave;, 748 cavalli e 1.000 Nm di coppia. Facile immaginare come lo scatto in accelerazione potr&agrave; andare sotto i 4" con una certa facilit&agrave;. Numeri da leggere tenendo ben in mente un altro valore: 2.710 kg &egrave; il peso a secco (senza guidatore) dichiarato dalla V8 PHEV. Mai una BMW M raggiunse tali vette. &Egrave; la conseguenza di un corpo vettura da 5,11 metri di lunghezza per 1,75 di altezza, largo 2 metri e con un passo di 3,10 metri. &Egrave; la conseguenza della batteria da 29,5 kWh, sebbene siano 25,7 kWh quelli effettivamente sfruttabili e ricaricabili a 7,4 kW in CA.&nbsp; Il volto "green" del suv &egrave; nell'autonomia in modalit&agrave; elettrica, 88 km nello scenario migliore, con una velocit&agrave; massima di 140 km/h - di certo un'andatura che riduce sostanzialmente l'autonomia dichiarata -. 5 posti immersi nel comfort  Prestazioni molto elevate accoppiate a un lusso e un comfort degli interni che offre spazio per 5 persone, diversamente dal concept XM a prevedere 4 sedute singole. Chi siede dietro &egrave; avvolto da rivestimenti pregiati, quattro ambienti a scelta, inserti di pelle vintage, padiglione e montanti sui quali la plastica &egrave; bandita. Un dettaglio per dire della cura della qualit&agrave; di vita a bordo: anche gli schienali dei sedili posteriori sono riscaldabili, non solo le sedute. Un super-suv ricco, sul quale BMW&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;integra la tecnologia nota del Curved Display (12,3 + 14,9 pollici gli schermi di strumentazione e infotainment), la possibilit&agrave; di apertura dell'auto usando l'iPhone come chiave; ancora, l'assistenza alla guida di Livello 2, a richiesta nella forma pi&ugrave; completa, con navigazione assistita&nbsp;       

Due versioni con motore V8 4.4 litri, ibride plug-in, diverse per la potenza massima sono le motorizzazioni del maxi-suv BMW XM, progetto tutto firmato dalla divisione M

BMW XM ibrida plug-in esagerata, XM Label Red ancor di più

Una storia di successo quella di X1, Suv compatto che dal 2009 ha registrato circa 2,7 milioni di immatricolazioni. Il 2022 segna il debutto della terza generazione (sigla U11), che sar&agrave; prodotta nello storico stabilimento di Ratisbona (Regensburg). Rinnovata fuori e dentro, mantiene comunque alcuni tratti distintivi che caratterizzano la famiglia &ldquo;X&rdquo; di BMW. Le dimensioni aumentano, gli interni subiscono un upgrade tecnologico e le motorizzazioni proposte sono molteplici, con powertrain Diesel e benzina, mild hybrid a 48V, plug-in e anche una variante full electric. Abbiamo provato in anteprima le declinazioni endotermiche e quella a zero emissioni sulle strade della Germania.  BMW Serie 3, la prova del restyling    BMW X1 2022, design rinnovato e iniezione di tecnologia  Il Suv di segmento C &egrave; ora basato sulla piattaforma modulare FAAR, la stessa della nuova Serie 2 Active Tourer. Gli ingombri aumentano per una maggiore presenza su strada e, ovviamente, abitabilit&agrave; migliorata. Nello specifico, la lunghezza arriva a 4,5 metri (+ 53 mm), la larghezza a 1,84 (+ 24 mm), l&rsquo;altezza a 1,64 (+ 44 mm), mentre il passo di 2,7 metri consente di ottenere 22 mm di spazio in pi&ugrave; per i passeggeri posteriori. Anche le carreggiate si allargano di oltre 3 centimetri, per una stabilit&agrave; in marcia aumentata, come vedremo nel capitolo prova su strada, e il vano bagagli va da 540 a 1.600 litri (500 per le versioni xDrive).  A livello estetico spiccano, sulla zona frontale, elementi come i fari full Led di serie, dal design appuntito e nuova firma luminosa a L rovesciata; al centro, la grande griglia a doppio rene &egrave; pi&ugrave; squadrata e perpendicolare al suolo, per una presenza su strada decisamente superiore. Nella vista laterale, oltre a cerchi dall&rsquo;ampio diametro (per la prima volta sono disponibili i 20 pollici), si notano maniglie portiera a filo carrozzeria. Una soluzione gi&agrave; vista, ad esempio, su Serie 2 Active Tourer, che permette di migliorare l&rsquo;aerodinamica generale. Ci&ograve; assieme ad elementi come lo spoiler posteriore, dotato di canale centrale, ma anche i gruppi ottici posteriori 3D, dal forte impatto visivo.  Anche l&rsquo;abitacolo &egrave; completamente rinnovato: l&rsquo;aspetto &egrave; ancora pi&ugrave; premium, e alcune zone cambiano in maniera evidente, come l&rsquo;inedito bracciolo centrale sospeso, che integra un piccolo selettore per il cambio automatico al posto della classica leva. La pi&ugrave; grande novit&agrave; &egrave; sulla plancia a sviluppo orizzontale: si tratta del Curved Display, doppio schermo ad alta risoluzione con diagonale di 10,25 pollici per la strumentazione e 10,7 per l&rsquo;infotainment iDrive di ultima generazione. Quest&rsquo;ultimo &egrave; basato sul sistema operativo 8, connesso alla rete 5G, dotato di assistente vocale, navigazione a realt&agrave; aumentata (opzionale) e compatibilit&agrave; con smartphone Android e Apple, che possono contare anche sulla ricarica a induzione o tramite prese Usb di tipo C. Inoltre, la funzione Digital Key Plus consente di aprire e chiudere la vettura tramite il proprio telefono (o quello di amici e parenti grazie alla possibilit&agrave; di condivisione).  Vasta gamma motori: diesel e benzina &ldquo;puri&rdquo;, mild hybrid 48V, plug-in  La nuova BMW X1 &egrave; offerta con alimentazioni per ogni esigenza, con motori endotermici abbinati a cambio automatico Steptronic a doppia frizione e 7 rapporti ed aggiornati per oltre il 90% dei componenti interni, a tutto vantaggio dell&rsquo;efficienza. Abbiamo, innanzitutto, le due versioni d&rsquo;ingresso a trazione anteriore sDrive18i e sDrive18d, rispettivamente un 1.5 turbobenzina tre cilindri da 136 cv e di un 2.0 turbodiesel quattro cilindri da 150 cv. Si passa, poi, all&rsquo;elettrificazione con le varianti mild hybrid a 48 Volt, perlopi&ugrave; a trazione integrale intelligente xDrive, con piccolo motore elettrico integrato nella trasmissione che offre un boost di 19 cavalli e riduzione di consumi ed emissioni: xDrive23i (quattro cilindri turbobenzina da 218 cv) e xDrive23d (quattro cilindri turbodiesel da 211 cv) saranno affiancati nel mese di novembre da altre due proposte: sDrive20i, declinazione pi&ugrave; performante della 18i, con i suoi 170 cv scaricati sulle ruote anteriori, e xDrive20d, a met&agrave; tra 18d e 23d, con 163 cv.  Presenti anche due versioni ibride plug-in con sola trazione integrale, dotate di batteria al litio da 14,2 kWh ricaricabile a 7,4 kW, contro i 3,7 della precedente generazione. La xDrive25e combina il propulsore tre cilindri turbo benzina della 18i (136 cv e 230 Nm) a unit&agrave; elettrica da 109 cv, per valori complessivi di 245 cv e 477 Nm di coppia massima e percorrenze fino a 92 chilometri senza ricorrere alla combustione (secondo il ciclo di omologazione WLTP). La xDrive30e, con motore quattro cilindri turbobenzina da 150 cv, raggiunge numeri degni di nota: la potenza complessiva sale a 326 cv, per uno 0-100 km/h in 5,6 secondi e autonomia elettrica WLTP di circa 88 km.  BMW M440i vs i4 M50: pagelle a confronto  &nbsp;  Prova su strada: diesel e benzina mild hybrid  Il nostro primo test si &egrave; svolto a bordo di X1 sDrive18d e xDrive23i, rispettivamente la versione meno potente a gasolio e trazione anteriore e la pi&ugrave; performante benzina, dotata di trazione integrale e architettura mild hybrid a 48 Volt. Partiamo con la sDrive18d. I 150 cv e 360 Nm di coppia erogati dal quattro cilindri turbodiesel garantiscono prestazioni soddisfacenti e consumi contenuti (quasi 20 km con un litro), con una dinamica di guida notevolmente migliorata rispetto alla precedente generazione. Interasse e carreggiate aumentate rendono la vettura pi&ugrave; stabile, lo sterzo &egrave; preciso e diretto al punto giusto, mentre il comfort &egrave; assicurato da taratura bilanciata delle sospensioni e morbidezza del cambio doppia frizione Steptronic a sette marce.  Ottimo anche il livello di insonorizzazione, anche a velocit&agrave; autostradali, con il propulsore che si percepisce in maniera lieve all&rsquo;interno dell&rsquo;abitacolo soprattutto viaggiando in modalit&agrave; Comfort ed Eco Pro, selezionabili dal tasto &ldquo;My Modes&rdquo; sul bracciolo centrale; passando in Sport, invece, il rumore si fa pi&ugrave; corposo grazie all&rsquo;amplificazione degli altoparlanti, per un&rsquo;esperienza pi&ugrave; coinvolgente. Lo stesso vale per la versione benzina xDrive23i, che esalta ulteriormente il proverbiale piacere di guida del marchio dell&rsquo;Elica grazie a 218 cv di potenza massima e trazione integrale xDrive: questa, ripartendo in maniera intelligente la coppia motrice sui due assi, garantisce aderenza anche nelle curve percorse a velocit&agrave; elevata. Inoltre, il sistema ibrido leggero a 48V permette di contenere i consumi.  Il motorino elettrico da 19 cavalli, integrato nel cambio, supporta il motore a combustione oltre a offrire un piccolo boost in accelerazione tramite l&rsquo;energia immagazzinata nella batteria agli ioni di litio. Quest&rsquo;ultima si ricarica durante le fasi di decelerazione, che permettono anche di sfruttare la funzione di veleggiamento per risparmiare ulteriore carburante. Nella nostra prova, il computer di bordo ha segnato 7 litri per 100 km, circa 14 km/l, in linea con i dati dichiarati dalla Casa.  BMW iX1 xDrive30, il Suv compatto diventa elettrico: prova su strada  Come accaduto per la &ldquo;sorella maggiore&rdquo; X3, a X1 si affianca un modello completamente elettrico. Denominato iX1 xDrive30, si caratterizza esternamente per accorgimenti aerodinamici, come la griglia completamente chiusa, e dettagli blu su alcune parti della carrozzeria (caratteristica della famiglia &ldquo;i&rdquo; del marchio bavarese). Abbiamo avuto modo di testare un esemplare non definitivo su un breve percorso misto, nel quale abbiamo saggiato l&rsquo;impressionante spinta del doppio elettromotore di quinta generazione (eDrive 5.0), capace di 230kW/313 cv (incluso boost temporaneo attivabile da un&rsquo;apposita paletta al volante) e 494 Nm di coppia scaricati istantaneamente, per uno 0-100 in 5,7 secondi, e ripartiti sui due assi in maniera intelligente, garantendo trazione ottimale nelle condizioni pi&ugrave; disparate.  La velocit&agrave; massima &egrave; limitata a 180 km/ per massimizzare le percorrenze: l&rsquo;autonomia dichiarata va da 414 a 440 chilometri ed &egrave; assicurata da un accumulatore agli ioni di litio da 64,7 kWh, ricaricabile in corrente continua fino a 130 kW (meno di 30 minuti per passare dal 10 all&rsquo;80% di capacit&agrave;) e in alternata a 11 o 22 kW (rispettivamente 6 ore e mezza / 3 ore e 45 minuti). A proposito, il pacco batterie, posizionato sotto al pianale, contribuisce al miglioramento della dinamica di guida abbassando il centro di gravit&agrave;. &Egrave; questo uno degli aspetti che ci ha colpito maggiormente: la iX1 pu&ograve; essere guidata anche in maniera piuttosto sportiva, con trasferimenti di carico limitati e un assetto versatile grazie alle sospensioni adattive M. Attendiamo di provare la versione di serie per dati precisi anche riguardo i consumi.    &nbsp;  Allestimenti e prezzi  La BMW X1 2022 &egrave; offerta in tre allestimenti: il Basis, che offre gi&agrave; ottime dotazioni, l&rsquo;intermedio xLine e quello pi&ugrave; sportivo M Sport, dall&rsquo;aspetto aggressivo grazie a paraurti specifici e particolari in nero lucido. I listini partono da 45.000 euro (sDrive18i), per arrivare ai quasi 60.000 euro delle versioni pi&ugrave; performanti (optional esclusi).  BMW XM, ecco quanta strada fa in elettrico il maxi-suv plug-in 

Il Suv dell&rsquo;Elica pi&ugrave; venduto in Europa giunge alla terza generazione. Pi&ugrave; spazioso, tecnologico e dalla dinamica di guida migliorata, &egrave; offerto anche nella variante 100% elettrica iX1