Sdoganata la trazione anteriore su una BMW con il MPV Active Tourer, un altro tassello si aggiunge nell&#39;offerta del marchio, riservato esclusivamente al mercato cinese. Dire berlina &egrave; scontato dire configurazione tre volumi quattro porte a quella latitudini, quindi BMW Serie 1 Sedan. Verr&agrave; realizzata dalla joint venture con Brilliance, nell&#39;impianto di Tiexi, ma a rilevare &egrave; soprattutto l&#39;adozione del pianale che trasforma la Serie 1, forte in Europa della sua unicit&agrave; tecnica con motore anteriore e trazione posteriore, in una &quot;tuttoavanti&quot;.  La futura generazione del modello compatto &egrave; destinata a seguire le medesime sorti in Europa, rinunciando a una peculiarit&agrave; BMW in favore di un maggior spazio interno anzitutto, senza tralasciare le possibilit&agrave; di sinergie tecniche. La Sedan cinese si posiziona a 4 metri e 45 centimetri, con un passo di 2 metri e 67 centimetri, proporzioni equiparabili a quelle della Serie 2 coup&eacute;. Sviluppata a Monaco di Baviera con in mente le necessit&agrave; del cliente-tipo cinese, l&#39;impatto visivo del passaggio alla trazione anteriore, in particolare sullo sbalzo anteriore, sembra sia stato mascherato bene dai designer.&nbsp;  BMW Serie 1, la prova  Le unit&agrave; proposte sotto il cofano con cui arriva sul mercato in Cina sono tre: i 2 litri turbo benzina da 231 e 192 cavalli, rispettivamente BMW 125i Sedan e BMW 120i Sedan, e il tre cilindri 1.5 litri benzina di BMW 118i Sedan, da 136 cavalli. Particolare attenzione &egrave; stata rivolta all&#39;impianto di climatizzazione e alla qualit&agrave; del filtraggio dell&#39;aria nonch&eacute; al comfort dei sedili posteriori; chi star&agrave; dietro avr&agrave; a disposizione uno spazio per le gambe che si presenta visivamente molto superiore se confrontato con la Serie 1 hatchback, il cui passo &egrave; 2 centimetri pi&ugrave; ampio.  LA GAMMA BMW E IL LISTINO PREZZI 

La tre volumi propone un&#39;architettura con motore e trazione anteriori, a vantaggio dello spazio a bordo. Le dimensioni sono quelle di una Serie 2 coup&eacute;

BMW Serie 1 berlina, avanti tutta in Cina

        Lusso, comfort ma anche sportivit&agrave; per l&rsquo;abitacolo della BMW M4 DTM Champion Edition grazie ad Alcantara. La serie limitata celebrativa per la vittoria del DTM da parte di Marco Wittmann, allestita da BMW e prodotta in soli 200 esemplari, &egrave; caratterizzata da un equipaggiamento sportivo che prevede, sia per pilota che per navigatore, sedili sportivi a guscio in fibra di carbonio rivestiti con un esclusivo abbinamento di Alcantara e pelle Merino. Il medesimo rivestimento in Alcantara &egrave; stato adottato anche per plancia e pannelli porta nonch&eacute; per il volante sportivo di colore grigio, con il duplice intento di appagare tanto la vista quanto il tatto.       

Prodotta in soli 200 esemplari, &egrave; caratterizzata da un equipaggiamento sportivo, ma raffinato

BMW M4 DTM, la Champion Edition è griffata Alcantara

E con questa fanno sette. La nuova generazione della &ldquo;berlina business pi&ugrave; venduta di sempre&rdquo;, come la definiscono in BMW, sbarca in Italia. Rispetto al passo le dimensioni cambiano molto poco: &egrave; pi&ugrave; lunga e pi&ugrave; alta di un paio di cm, mentre la larghezza &egrave; invariata.  Il peso, invece, secondo una consuetudine lodevole, &egrave; diminuito mediamente di un centinaio di chili.Non c&rsquo;era bisogno di altro, visto che il fisico era gi&agrave; da ammiraglia e, in effetti, per le nostre strade, anche chi ha esigenze di rappresentanza, difficilmente sentir&agrave; il bisogno di qualcosa in pi&ugrave; in termini di dimensioni. Come nel recente passato, la linea &egrave; filante, molto connotata come BMW.  Le proporzioni restano le stesse, con l&rsquo;abitacolo spostato all&rsquo;indietro per dare un&rsquo;aria sportiveggiante e con un trattamento stilistico della fanaleria che visivamente allarga l&rsquo;auto, anche se, di fatto, i cm sono gli stessi di prima. Sulla falsariga della Serie 7, c&rsquo;&egrave; qualche guarnitura cromata in pi&ugrave; che d&agrave; certo una sensazione di maggiore ricchezza ma appesantisce un po&rsquo; l&rsquo;insieme.  Anche nell&rsquo;abitacolo c&rsquo;&egrave; un&rsquo;evoluzione composta degli usuali schemi BMW che non prevedono uno sforamento epocale nel campo dell&rsquo;hi-tech per quanto riguarda comandi e strumentazione. Il display centrale touch &egrave; di 10,25 pollici (con icone gradi e intelligibilissime) e il quadro di bordo ha una grafica tradizionale e il layout fisso.Secondo la Casa, l&rsquo;abitabilit&agrave; posteriore &egrave; migliorata un po&rsquo; in altezza e profondit&agrave; e, in effetti, due adulti stanno molto comodi sul divanetto, mentre il rialzo e il tunnel centrale creano qualche difficolt&agrave; all&rsquo;eventuale passeggero che sta in mezzo.  E - almeno per il pubblico italiano - le ragioni che potrebbero spingere al passaggio alla Serie 7 sono ancora &nbsp;minori che in passato perch&eacute; l&rsquo;evoluzione febbrile dell&rsquo;elettronica fa s&igrave; che la dotazione - di serie o a richiesta - della 5, soprattutto per quanto riguarda i sistemi di assistenza alla guida, sia perfino superiore a quella della sorella maggiore, che pure &egrave; stata presentata meno di due anni fa.  Per la 5, dunque, sono disponibili lo sterzo integrale, il sistema di parcheggio automatico attivabile dall&rsquo;esterno col telecomando, il comando gestuale di alcune funzioni legate all&rsquo;infotainment, lo scambio di informazioni &ldquo;car to cloud&rdquo; e viceversa, un head-up display con superficie di proiezione aumentata del 70% e un ventaglio di servizi connessi allo stato dell&rsquo;arte.  Oltre 20 sensori - tra telecamere, radar e via discorrendo - permettono alla Serie 5 di monitorare tutto quello che accade intorno e interagiscono coi sistemi di guida, facendo compiere un ennesimo passettino verso il sogno dell&rsquo;autopilota vero che, a Monaco di Baviera, pensano di far diventare realt&agrave; nel 2021.&nbsp;Il complesso delle sospensioni &egrave; nuovo, mentre motori e trasmissioni hanno beneficiato di una rivisitazione.  A far da padrona sul nostro mercato sar&agrave; la 520d, con un 2 litri quattro cilindri turbodiesel da 190 CV che &egrave; l&rsquo;unica ad avere il cambio manuale a sei marce di serie e a richiesta l&rsquo;automatico a 8 rapporti che, invece, &egrave; standard per tutte le altre. I prezzi partono da 50.800 euro e anche per lei ci pu&ograve; essere la trazione integrale. Le prestazioni offerte dal &ldquo;piccolo&rdquo; 2 litri sono incredibili dal punto di vista del tiro in basso e della disinvoltura alle andature di normale amministrazione.  Le prestazioni massime sono ragionevolissime per il genere di auto e la voglia di 6 cilindri viene solo quando ci si vuole divertire, perch&eacute; in questo caso - pur continuando ad essere supportati egregiamente dal telaio &ndash; si ravvisano una spinta un po&rsquo; tenue al crescere dei giri e anche una sonorit&agrave; che non &egrave; quella nobile del &ldquo;6 in linea&rdquo;. E allora bisogna passare alla 530d da 265 CV (ma c&rsquo;&egrave; anche una versione da 249 CV per schivare il superbollo), per&ograve; il prezzo di ingresso cresce di 8 mila euro. In questo caso si hanno dal motore prestazioni sovrabbondanti e tutto ci&ograve; che si pu&ograve; desiderare in termini di aplomb di marcia.  Gli amanti del motore a benzina possono invece contare sulla 530i (2 litri, 4 cilindri) da 252 CV e la 540i (3 litri, 6 cilindri) da 340 CV, entrambe solo a trazione integrale, con prezzi che partono rispettivamente da 58.150 e 64.300 euro.Non arriver&agrave; invece in Italia la gi&agrave; annunciata M550i a 8 cilindri da 462 CV, quindi gli sportivi dovranno attendere il 2018 per una M5 per la quale si favoleggiano 600 CV e pi&ugrave;.  Da marzo sar&agrave; poi disponibile anche la 530e ibrida plug-in a partire da 57.850 euro: il motore &egrave; lo stesso della 530i ma depotenziato a 190 CV, per&ograve; c&rsquo;&egrave; un elettrico da 95 CV che riporta la potenza effettivamente disponibile a 252 CV. L&rsquo;autonomia solo elettrica promessa &egrave; di 45 km e a &ldquo;zero emissioni&rdquo; si pu&ograve; viaggiare fino a 140 km/hSono stati gi&agrave; diffusi anche i prezzi della nuova versione Touring, che arriver&agrave; in estate: a parit&agrave; di motore e allestimento costa 2.700 euro pi&ugrave; della berlina, quindi il listino parte dai 53.350 euro della 520d. 

Cresce poco nelle dimensioni e tanto nei contenuti tecnologici, che addirittura superano quelli dell&rsquo;ammiraglia &ldquo;oversize&rdquo;

BMW Serie 5, primo contatto: vale pi&ugrave; di un&#39;ammiraglia

Palm Springs (California, USA) - &nbsp;A puntare su sportivit&agrave; e prestazioni quasi a tutti i costi si pu&ograve; talvolta sfiorare il paradosso, ma certo &egrave; che sarebbero diverse le Case ad accogliere volentieri una tale originalit&agrave; made in BMW: dove in gamma, le migliori M &ldquo;pure&rdquo; sono state lasciate indietro, quanto ad accelerazione da 0 a 100 km/h, niente meno che da una berlinona come l&rsquo;ammiraglia Serie 7, sia pur firmata M Performance.  &Egrave; proprio cos&igrave;: le oltre 2,2 tonnellate della quattro porte con passo allungato, per un ingombro in lunghezza di 5,24 metri, scattano pi&ugrave; rapidamente di M4 ed M6, fermando il crono ad appena 3&rdquo;7 (per arrivare poi a quota 305 km orari); aiuta enormemente la trazione integrale ma ancor di pi&ugrave; il nuovo cuore a dodici cilindri a V (bancate a 60&deg;), che torna a rinverdire la tradizione bavarese iniziata nel 1987.  Il V12 &egrave; dotato di tutte le tecnologie moderne, con iniezione diretta e doppio turbo (uno per bancata) in primo piano, ma soprattutto spicca per la cubatura di ben 6,6 litri. Ne consegue una potenza specifica tutto sommato modesta; ma in assoluto, sotto il cofano ci sono 610 cv e soprattutto una coppia di ben 800 Nm, erogata quasi elettricamente gi&agrave; a 1550 giri. Il tutto filtrato da un cambio Steptronic a otto rapporti, tarato specificamente anche in chiave guida aggressiva. Persino in pista, perch&eacute; qui sta proprio l&rsquo;altra met&agrave; della sorpresa offerta dalla M760Li: aggressiva in accelerazione pura &ndash; c&rsquo;&egrave; pure il programma di lancio apposito &ndash; ma altrettanto autorevole su tracciato chiuso, per l&rsquo;occasione del test costituito dal divertente percorso &ldquo;club&rdquo; presso il BMW Performance Center californiano di Thermal.  Lungo il quale la berlinona bavarese ha mostrato precisione, agilit&agrave;, rapidit&agrave; nei cambi di direzione da far invidia a numerose sportive meno ingombranti. In questo caso, grazie ad elettronica sopraffina di gestione di trazione integrale e motricit&agrave;, ma pure in controllo dell&rsquo;assetto variabile (con elementi pneumatici), delle ruote sterzanti posteriori, delle barre antirollio attive e del cambio automatico, che sa mostrare anche innesti secchi, quasi brutali. Certo, spingendo con decisione frenata e relativo pedale perdono un po&rsquo; di mordente, e lo sterzo &ndash; pur variabile &ndash; non offre mai una sensibilit&agrave; di rilievo; ma su una berlina di rappresentanza cos&igrave;, il risultato &egrave; in ogni caso notevole.  Grazie al &ldquo;tutto variabile&rdquo;, alla pressione di un semplice tasto in plancia la 760Li torna una limousine docile e silenziosissima, perfettamente adatta anche a coccolare il suo padrone guidata da uno scrupoloso autista: tant&rsquo;&egrave; che di quest&rsquo;auto viene commercializzato anche l&rsquo;allestimento Excellence, sul quale non &egrave; previsto il pacchetto estetico/aerodinamico M Performance (n&eacute; le valvole allo scarico che rendono il rombo possente e ben presente nell&rsquo;abitacolo in modo reale, senza artifici &ldquo;hi-fi&rdquo;) pur restando assolutamente invariate le prestazioni.  Serie 7 d&rsquo;eccezione, questa &ldquo;M&rdquo; lascia il segno e trova una&nbsp;prestigiosa collocazione al vertice della gamma BMW; anche se noialtri, vecchi europei un po&rsquo; tradizionalisti, tanta meccanica sontuosa la immagineremmo ancor meglio &ldquo;incastonata&rdquo; il cofano di una pi&ugrave; compatta Serie 5. Giusto per sognare ancora di pi&ugrave;. 

La berlinona bavarese firmata M Performance, lascia indietro M4 e M6: 0-100 in 3&quot;7!

BMW M760Li xDrive, ammiraglia da pista

Alla fine dello scorso anno vi avevamo tessuto le lodi della nuova BMW Serie 5 berlina, evoluta non solo nell&rsquo;estetica ma soprattutto nei contenuti, sempre pi&ugrave; degni di un&rsquo;ammiraglia. Non poteva mancare, come da 25 anni a questa parte, anche l&rsquo;attesa variante Touring, ossia station wagon.&nbsp;  Il debutto &egrave; fissato il prossimo 7 marzo al Salone di Ginevra ma nel frattempo il marchio bavarese ha diffuso le prime immagini della familiare premium. Che al pari della berlina offrir&agrave; tanti contenuti nuovi e una serie di sistemi che anticipano la guida autonoma, come il lane change assistant, l&rsquo;active cruise control, il parcheggio telecomandato e tutta una serie di app da gestire tramite BMW Connected. Per impostare via smartphone anche da casa, ad esempio, l&rsquo;itinerario del navigatore o calcolare l&rsquo;orario di partenza ideale grazie al real time traffic information.  Oltre alla tecnologia nuova Serie 5 Touring migliora anche strutturalmente. Pi&ugrave; leggera, a beneficio di consumi ed emissioni, grazie all&rsquo;utilizzo di alluminio e leghe leggere per la realizzazione dello chassis, promette una riduzione dei consumi anche dell&rsquo;11% rispetto al modello attualmente in vendita. Migliora, assicurano da Monaco, anche l&rsquo;abitabilit&agrave; e contestualmente aumenta, leggermente, la capacit&agrave; di carico, col bagagliaio che passa da 560 a 570 litri.&nbsp;  Al debutto saranno quattro le motorizzazioni disponibili, tutte abbinate al cambio steptronic a 8 rapporti. La entry level diesel sar&agrave;&nbsp;la 520d equipaggiata col 4 cilindri 2.0 da 190 cavalli, mentre alzando l&rsquo;asticella troviamo la 530d che monta il 6 cilindri 3.0 litri portato a 265 cavalli e abbinabile alla trazione integrale xDrive. &nbsp;Cos&igrave; come il motore benzina pi&ugrave; potente della rediviva 540i, col sei cilindri da 340 cavalli e la coppia massima di 450 Nm, che permettono di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,1 secondi. La versione d&rsquo;ingresso a benzina &egrave; invece rappresentata dalla 530i, come nella gamma berlina, col 2.0 da 252 cavalli.&nbsp;  &nbsp; 

Debutta al Salone di Ginevra la nuova generazione di station premium bavarese, disponibile al lancio con 4 motorizzazioni e sistemi di assitenza alla guida di ultima generezione

BMW Serie 5 Touring, nuova ammiraglia familiare

Tre varianti di carrozzeria, quattro allestimenti, sei motorizzazioni. E&#39; un rinnovamento che coinvolge l&#39;intera offerta, quello di BMW Serie 4, pronta a debuttare sul mercato con le rivisitazioni apportate dall&#39;aggiornamento di met&agrave; carriera il prossimo marzo. Inutile sforzarsi alla ricerca di marcate differenziazioni stilistiche. L&#39;impianto vincente della sportiva declinata nelle forme di coup&eacute; classica, Gran Coup&eacute; quattro porte - con un&#39;apertura del bagagliaio molto pi&ugrave; ampia e favorevole - e cabriolet non cambia.  Uno sguardo dritto negli occhi e forse, i pi&ugrave; attenti, noteranno la differenza principale. Via i proiettori bi-xenon, arrivano i bi-led a illuminare la strada, proposti di serie, mentre far&agrave; parte del pacchetto di optional il faro adattivo. A led saranno anche i fendinebbia nonch&eacute; le luci posteriori. All&#39;offerta base si affiancano gli step Advantage, Sport, M Sport e Luxury. Relativamente a quest&#39;ultimo e al livello Sport, da segnalare il paraurti anteriore e posteriore impreziosito da un profilo cromato.  BMW M4 resta sempre al vertice per cavalli e prestazioni - ovviamente aggiornata con i medesimi contenuti che caratterizzano le altre versioni -, l&#39;offerta di motorizzazioni &quot;normali&quot; prevede sei unit&agrave; condivise tra coup&eacute;, cabrio e Gran Coup&eacute;, in un arco di potenze tra i 184 cavalli della 420i Twin Power Turbo e i 326 cavalli della BMW 440i. Estremi alimentati a benzina, tra i quali si colloca BMW 430i, con 252 cavalli, e la triade di propulsori a gasolio - 420d con 190 cavalli, 430d da 258 cavalli e 435d xDrive da 313 cavalli -. Il &quot;restyling&quot; porta con s&eacute; anche interventi sulla taratura delle sospensioni e il feeling offerto dal volante, in BMW anticipano un rollio ridotto e maggior stabilit&agrave; sul dritto.  A bordo di Serie 4 le novit&agrave; sono rappresentate essenzialmente dal navigatore Professional con schermata configurabile, una struttura su sei &quot;quadrati&quot; gestibili a piacimento dal guidatore e integrati dai servizi con informazioni in tempo reale, nonch&eacute; dalla strumentazione dietro il volante ritagliabile su tre differenti stili: Comfort, Eco Pro e Sport, ciascuna con indicazioni specifiche offerte negli spazi tradizionalmente dedicati a tachimetro e contagiri. La Eco Sport, in particolare, si concentra sui dati legati al risparmio di carburante, il recupero d&#39;energia e la quota di utilizzo del propulsore.  La connettivit&agrave; a bordo passa dalla possibilit&agrave; di avere l&#39;hot-spot a richiesta, cos&igrave; come la compatibilit&agrave; dell&#39;infotainment con Apple CarPlay, l&#39;offerta del vano di ricarica a induzione dello smartphone - collegabile all&#39;antenna del veicolo per una miglior ricezione del segnale - e la disponibilit&agrave; di due prese USB. Rivisitazioni alle cuciture in plancia, nuove proposte di colori sui sedili e modanature sulla plancia completano l&#39;elenco di interventi. 

Sul mercato dal prossimo mese di marzo, aggiorna l&#39;interfaccia utente e propone sei diverse motorizzazioni benzina e diesel

BMW Serie 4 si aggiorna, fari full led per tutte

CES di Las Vegas significa sperimentare, proporre visioni futuristiche, soluzioni spesso al limite della fantascienza. E in campo automotive i costruttori da tempo ormai sono presenza fissa della kermesse che precede il &quot;classico&quot; salone di Detroit. BMW immagina una configurazione dell&#39;abitacolo buona per una mobilit&agrave; in cui l&#39;automazione totale della guida sar&agrave; diffusa realt&agrave;. i Inside Future concept lancia da un lato l&#39;evoluzione dell&#39;interfaccia uomo-macchina ricorrendo agli ologrammi, dall&#39;altro sperimenta con la diffusione mirata del suono. Sono due delle innovazioni pi&ugrave; interessanti, al di l&agrave; della logica ridefinizione dello spazio interno.  Si parte dall&#39;HoloActive. I comandi vocali e gestuali fanno parte di una realt&agrave; tecnica consolidata, la frontiera futura guarda alla rappresentazione tramite ologrammi dei tradizionali menu che troveremmo sui touchscreen della multimedialit&agrave;. Nuovo &egrave; il modo di interagire. Il guidatore, infatti, si ritrova su BMW i Insider Future i menu e le funzioni sospese a mezz&#39;aria, grazie alla proiezione di un fascio luminoso riflesso su una lastra inserita nel tunnel centrale. Una telecamera rileva il posizionamento esatto della mano e, in particolare, delle dita, cos&igrave; da attivare le corrispondenti funzioni riflesse dall&#39;HoloActive alla corrispondenza nello spazio tra posizione delle dita e ologrammi. Grazie a una sorgente a ultrasuoni, inoltre, i tecnici BMW sono riusciti a ricreare il feedback tattile classico del &quot;click&quot; o del tocco su uno schermo fisico.  La fascia alla base del parabrezza, invece, &egrave; completamente dedicata al Dashboard Display, uno schermo a tutta larghezza, ricurvo, sul quale mostrare ogni informazione utile, sia essa legata alla guida classica o, nei frangenti di automazione totale, dedicato all&#39;intrattenimento o produttivit&agrave; a bordo.  Ulteriore sperimentazione nel campo della diffusione audio, con il BMW Sound Curtain. Niente pi&ugrave; altoparlanti sparsi nell&#39;abitacolo, bens&igrave; sorgenti sonore integrate nei poggiatesta. Musica personalizzata per ciascun occupante, visto che il suono diffuso su un sedile non disturber&agrave; l&#39;ascolto degli altri passeggeri.  L&#39;abitacolo diventa spazio da vivere secondo nuovi canoni, cos&igrave;, ecco integrati due schermi ai lati delle sedute posteriori che, quando non utilizzati per la visione di contenuti, ripiegano e svolgono &quot;compiti&quot; di illuminazione d&#39;ambiente.  Faraday Future FF91: elettrica, autonoma e con il riconoscimento facciale 

Ologrammi, diffusione del suono mirata, configurazione la visione futuristica sull&#39;auto autonoma secondo BMW

BMW i Inside Future, ecco l&#39;abitacolo a ologrammi

Neo proprietari di Serie 7 udite, udite: se pensate che l&rsquo;aver speso 100 mila euro - nella migliore delle ipotesi - vi permetta di rimanere &ldquo;up-to-date&rdquo; per un bel pezzo, vuol dire che la vostra visione del mondo hi-tech &egrave; irrimediabilmente &ldquo;out-of-date&rdquo;.  Ormai l&rsquo;evoluzione digitale &egrave; cos&igrave; febbrile che gli equilibri del tempo antico sono sovvertiti e la settima generazione della Serie 5, in distribuzione dall&rsquo;11 febbraio prossimo, non star&agrave; un gradino sotto la Serie 7 nei contenuti hitech, come si usava una volta, ma un gradino sopra. Per&ograve; in Europa - e ancor pi&ugrave; in Italia - saranno pochi a strapparsi i capelli per il cambiamento culturale, perch&eacute; la classe regina di Bmw &egrave; andata progressivamente fuori scala per dimensioni e prezzi, infilandosi in una nicchia delle nicchie, mentre la Serie 5 avr&agrave; un ben altro numero di beneficiari, perch&eacute; resta sotto la soglia dei 5 metri (4,94 per l&rsquo;esattezza) e con un prezzo d&rsquo;attacco di 50.800 euro.  Della Serie 7 &nbsp;riprende gli elementi caratteristici del design: i proiettori raccordati con la calandra per accentuare il senso di larghezza, la forma della fanaleria posteriore, la scolpitura della fiancata e la &ldquo;sproporzione&rdquo; tra muso e coda per slanciare la vista laterale. Anche all&rsquo;interno c&rsquo;&egrave; molto dell&rsquo;ammiraglia nel design e nell&rsquo;ergonomia: ad esempio il display (da 10,25 pollici nella versione top) ora &egrave; &ldquo;touch&rdquo; e non pi&ugrave; integrato nella plancia, ma ne emerge.  Comunque la nuova Serie 5 appare globalmente pi&ugrave; sobria della sorella maggiore e, in considerazione di quanto detto, ci si chiede se la Bmw non abbia ripudiato la vecchia gerarchia per assegnare alla &ldquo;5&rdquo; il ruolo di ammiraglia per l&rsquo;Europa e lasciare alla &ldquo;7&rdquo; quello di ambasciatrice del Marchio per i mercati dove gusti e spazi sono differenti. Il &ldquo;core&rdquo; dell&rsquo;offerta si sviluppa intorno ai sistemi di assistenza alla guida (di infotainment parliamo a parte), che stanno tanto a cuore al marketing delle case automobilistiche.  &Egrave; sempre improprio parlare di pilota automatico, ma la nuova Serie 5 pu&ograve; gestire la marcia in autonomia fino a 210 km/h, monitorando e governando la dinamica dell&rsquo;auto in relazione non solo a chi la precede, ma anche a chi la affianca. Frena automaticamente, all&rsquo;occorrenza fino a fermarsi, e riparte da sola se la sosta non eccede i 30 secondi, poi assiste il conducente nei cambi di corsia (basta attivare la &ldquo;freccia&rdquo;) e nelle manovre di evitamento di un ostacolo fino a 160 km/h.  Il navigatore e i sistemi di guida dialogano &ldquo;in toto&rdquo;, per cui velocit&agrave;, tarature di motore e trasmissione, gestione degli utilizzatori (il climatizzatore, ad esempio), regolazione dell&rsquo;assetto e perfino l&rsquo;attivazione dello start&amp;stop tengono conto anche del genere di tracciato che si sta percorrendo. E il navigatore stesso ha una capacit&agrave; di autoapprendimento che semplifica le operazioni di selezione della meta nel caso dei tragitti abituali.  Il cruise control adattivo, dal canto suo, pu&ograve; tener conto dei limiti di velocit&agrave; indicati dalla segnaletica, lasciando al conducente la facolt&agrave; di selezionare un&rsquo;andatura superiore o inferiore fino al 15% rispetto a quella prescritta, nel caso decida di commettere un&rsquo;infrazione &ldquo;sensata&rdquo; o scelga la prudenza a oltranza. Il sistema di navigazione, in aggiunta, raccoglie dati sulla viabilit&agrave; che vengono inviati a un &ldquo;cloud&rdquo; che, a sua volta li mette a disposizione di tutte le Bmw che montano dispositivi analoghi.  Come la Serie 7, anche la nuova Serie 5 pu&ograve; parcheggiare da sola e il comando di entrata e uscita da uno spazio angusto pu&ograve; essere impartito dall&rsquo;esterno tramite quella che &ndash; riduttivamente - pu&ograve; essere definita una &ldquo;chiave&rdquo;. Mentre utilizzando la serie di telecamere perimetrali si pu&ograve; sorvegliare lo spazio circostante l&rsquo;auto, grazie a un&rsquo;applicazione per lo smartphone, a distanza di migliaia di km. Gli aspetti motoristici e meccanici passano quasi in secondo piano. Del resto Bmw ha annunciato solo affinamenti e non novit&agrave; sbalorditive.  La gamma iniziale prevede quattro motori, tutti della generazione modulare: 2 litri a quattro cilindri turbobenzina da 252 cv (530i) e turbodiesel da 190 cv (520d), 3 litri a sei cilindri turbobenzina da 340 cv (540i) e turbodiesel da 265 cv (530d). Quest&rsquo;ultimo sar&agrave; disponibile da noi anche in configurazione da 249 cv per evitare il superbollo. Tutti saranno abbinabili sia alla trazione posteriore, sia alle quattro ruote motrici e anche alla sterzatura integrale. Gi&agrave; a marzo 2017, per&ograve;, la gamma si arricchir&agrave; di una motorizzazione ibrida plug-in a benzina da 252 cv (530e), di una versione a basse emissioni del 2 litri turbodiesel da 190 cv (520d EfficientDynamics Edition) e di una prima variante superprestazionale con un V8 turbobenzina di 4,4 litri da 462 cv (M550i xDrive). Ad essa seguir&agrave;, nel 2018, l&rsquo;inevitabile M5 per la quale si vociferano 630 cv e anche la disponibilit&agrave;, per la prima volta, della trazione integrale. Per quanto riguarda le soluzioni di carrozzeria, nell&rsquo;estate del 2017 arriver&agrave; la station wagon touring, mentre la GT due volumi/5 porte potrebbe seguire a breve distanza.  La trattazione della nuova Serie 5 non pu&ograve; esaurirsi in questo spazio e per raccontare tutto ci&ograve; che la vettura sa fare serviranno altre occasioni. Mentre per sapere cosa non dovrebbe saper fare - almeno in linea teorica - prendetevi un quarto d&rsquo;ora di tempo, e guardatevi &ldquo;Bmw Films: The Escape&rdquo;.  COMANDI TOUCH E GESTUALI  Che tasti e bottoni siano una consuetudine &egrave; un dato di fatto. Soluzione che non risparmia nemmeno la nuova Bmw Serie 5, che si affida pure al sistema a rotella con touch pad &ndash; l&rsquo;iDrive Controller - per agevolare al meglio la fruibilit&agrave; dell&rsquo;infotainment di bordo. Nulla di nuovo quando si tratta di bavaresi. Se non fosse che, seguendo l&rsquo;esempio promosso da Serie 7, la multimedialit&agrave; della nuova 5 si arricchisce di due importanti novit&agrave;: il display touch e i comandi gestuali.  Non ci si &egrave; limitati ad un semplice copia incolla tra berline di segmento premium, perch&eacute; la nuova vettura di Monaco di Baviera presenta diverse evoluzioni rispetto alla 7. E se la presenza dello schermo touch non &egrave; di per s&eacute; una novit&agrave; rilevante, ma che certamente rende pi&ugrave; intuitive le dinamiche in gioco, il sistema dei comandi gestuali (optional) palesa una realt&agrave; da film di fantascienza. Almeno in campo automobilistico. Un sensore 3D posizionato nella zona della plancia, rileva i movimenti della mano o delle dita.  Per regolare il volume della sezione musicale, &egrave; sufficiente comporre un cerchio nell&rsquo;aria. In senso orario si alza, viceversa si abbassa. Non &egrave; necessario pigiare sullo schermo, ma basta che il sensore rilevi il movimento. Il numero di operazioni eseguibili &egrave; limitato (comunque superiore a Serie 7) ed &egrave; possibile abbinare un gesto ad un&rsquo;azione predeterminata. Se il guidatore si trova all&rsquo;interno del men&ugrave; di navigazione e sposta il pollice e l&rsquo;indice verso di s&eacute;, la sezione cartografica viene ingrandita. A corredo di tanta tecnologia, la nuova Bmw Serie 5 si dota pure di un sistema di comandi vocali altamente evoluto. Infatti non &egrave; pi&ugrave; necessario seguire nella formulazione del comando una frase predefinita. Perch&eacute; si potr&agrave; ricorrere al linguaggio di tutti i giorni. Sono 8 le lingue attualmente presenti nel portafoglio di idiomi dell&rsquo;ammiraglia teutonica: inglese, tedesco, italiano, spagnolo, portoghese, francese, cinese e giapponese.  Un quadro che pu&ograve; fare affidamento su di un hardware di livello, il cui schermo touch, che nella versione pi&ugrave; evoluta arriva a 10,25&rdquo; (di serie quello da 8,8&rdquo;), rappresenta certamente uno degli elementi pi&ugrave; rilevanti. Altrettanto rilevante, la disponibilit&agrave; del Head-Up Display. La superficie di proiezione &egrave; di ben il 70% pi&ugrave; grande rispetto al modello precedente. Specificit&agrave; a cui bisogna sommare la serie di servizi messi a disposizione (in alcuni Paesi) dalla nuova Serie 5, come quello denominato ParkNow. Che consente non solo di trovare un parcheggio, ma pure di prenotarlo ed eventualmente pagarlo direttamente dalla vettura. A tal proposito da sottolineare la presenza tra gli optional del Remote Parking, il sistema di parcheggio telecomandato. Quello che consente alla vettura di parcheggiare in completa autonomia anche senza conducente a bordo. 

Hi-tech, motori turbo, sicurezza, design e qualit&agrave; costruttiva

BMW Serie 5, ecco come va la nuova generazione

        BMW sta sviluppando la nuova auto elettrica, a guida autonoma e totalmente connessa. Si chiamer&agrave; iNext ed &egrave; prevista per uil 2021. A questo scopo il Marchio bavarese ha realizzato un campus a Unterschleissheim nei pressi di Monaco di Baviera. Che una volta completato impiegher&agrave; 2.000 dipendenti che si occuperanno di tutte le fasi dello sviluppo dal software alle prove su strada.&nbsp;Dalla met&agrave; del 2017 il know-how attualmente distribuito in diversi luoghi sar&agrave; riunito a Unterschleissheim.  Le nuove strutture di lavoro saranno caratterizzate da squadre agili, brevi distanze e processi decisionali brevi. Nel nuovo campus gli sviluppatori di software saranno in grado di testare su un veicolo reale il codice che hanno appena scritto dall'altra parte della strada Il BMW punta a iniziare i test di veicoli altamente autonomi in ambiente urbano a Monaco di Baviera gi&agrave; nel 2017.Al momento sono impiegate 600 persone nello sviluppo della guida automatizzata. La maggior parte sono sviluppatori di software - e il loro numero &egrave; in aumento. Questi numeri sono destinati ad aumentare.       

Una buona fetta del futuro del Marchio sar&agrave; sviluppata a&nbsp;Unterschleissheim a Monaco di Baviera

BMW, in arrivo un nuovo centro per la guida autonoma

Una promette di fare tanta strada consumando poco, pochissimo. L&#39;altra tocca corde diverse, quelle delle emozioni al volante sotto forma di prestazione pura. Una &egrave; ibrida plug-in, l&#39;altra non rinuncia al V8. BMW Serie 5 si presenter&agrave; al Salone di Detroit nelle versioni 530e iPerformance e M550i xDrive, soluzioni agli antipodi, perch&eacute; se la prima strizza l&#39;occhio a chi ha a cuore il contenimento delle emissioni inquinanti e l&#39;economia d&#39;esercizio, la seconda si rivolge a un pubblico che attende il top di gamma, quello immediatamente prima della M5.  E&#39; il sesto modello della gamma iPerformance, BMW 530e. Sceglie di fare affidamento su un motore 2 litri turbo benzina da 184 cavalli e 320 Nm di coppia massima, collegato a una trasmissione automatica 8 marce, Steptronic, di serie. Tra i due elementi, ecco frapporti l&#39;unit&agrave; elettrica: 95 cavalli e 250 Nm. Non &egrave; semplice somma che fa il totale, cos&igrave;, il sistema 530e iPerformance si presenta con una scheda tecnica che dice: 252 cavalli e 420 Nm, con un consumo medio dichiarato di 1.9 litri/100 km nel ciclo misto, equivalenti a 44 g/km di Co2 emessa.&nbsp;  C&#39;&egrave; un altro dato interessante, riscontro dal ciclo di guida in condizioni reali: 650 km di autonomia, tra un pieno di carburante e i 50 km di marcia puramente elettrica (140 km/h di velocit&agrave; massima) garantiti dal pacco batterie agli ioni di litio. E&#39; posizionato sotto i sedili posteriori, ha una capacit&agrave; di 9,2 kWh e raffreddamento a litio. Il posizionamento ha consentito di conservare 410 litri di spazio nel bagagliaio.Si pu&ograve; lasciar fare tutto all&#39;elettronica, alla modalit&agrave; Auto eDrive, oppure, scegliere di forzare la marcia elettrica (Max eDrive) o, ancora, preservare la carica delle batterie e riportarla a una soglia determinata, tra il 30 e 100% con la modalit&agrave; Battery Control.  Sul fronte delle prestazioni pure, 530e iPerformance dichiara uno zero-cento in 6&quot;2 e 235 km/h di velocit&agrave; massima. Bastano meno di 5 ore per una ricarica completa dalla presa domestica, meno di 3 se si acquista il BMW i Wallbox da 3,7 kW. Pochi dettagli di stile tradiscono la natura ibrida plug-in della berlina: i profili verticali del doppio rene con riflessi blu, lo sportellino che nasconde la presa di ricarica dietro le ruote anteriori, il logo eDrive sul montante C e il battitacco illuminato con la medesima scritta. Del comparto tecnologico e di sistemi di assistenza alla guida annunciato con Serie 5, sia la 530e iPerformance che ma M550i xDrive confermano ogni passaggio.  E volgendo lo sguardo alla pi&ugrave; veloce e potente delle Serie 5, aspettando la M5, si scopre un&#39;auto personalizzata nel design con i tocchi cari a M Sport. Il paraurti anteriore, ad esempio, con ampie aperture, quello posteriore con un elemento extra, i cerchi specifici da 19 pollici (o da 20&quot; tra gli optional), proseguendo con gli interni in pelle Dakota su sedili sportivi.&nbsp;  Le note tecniche tratteggiano un modello differente in quella che &egrave; la taratura delle sospensioni, altezza da terra ridotta di 10 millimetri, oppure, la gestione delle cambiate, velocizzati i passaggi dello Steptronic in salita e discesa di rapporto, proseguendo con alcune soluzioni aerodinamiche che trovano nel piccolo spoiler posteriore il particolare immediatamente riconoscibile.  Bastano 4&quot; per passare da zero a cento, merito del V8 Twin Power Turbo da 462 cavalli e 650 Nm a 1.800 giri/min. La progressione &egrave; continua e porta a una punta di 250 orari, autolimitata. Ce n&#39;&egrave; abbastanza per soddisfare anche i clienti pi&ugrave; esigenti, dal prossimo luglio, data attesa per la commercializzazione. 

La 530e iPerformance attesa sul mercato gi&agrave; a marzo, in estate la prestazionale V8 Twin Power Turbo, aspettando la M5

BMW, a Detroit Serie 5 ibrida e M550i

        Se pensavate di aver visto praticamente tutto nell'evoluzione dei sistemi di interfaccia uomo-macchina, vi toccher&agrave; ricredervi. Appena il tempo di digerire l'introduzione delle gestures, affacciatesi su BMW Serie 7 prima, Serie 5 poi, ed ecco un'altra chicca tecnologica da Monaco di Baviera: BMW HoloActive Touch System. Come accadde per i comandi gestuali e lo sviluppo verso l'AirTouch, sar&agrave; ancora il CES di Las Vegas a ospitare lo studio che rientra nel programma BMW i Inside Future. Sperimenta soluzioni futuristiche, destinate a trovare posto sui modelli di serie, a medio termine. Si percorre la strada della "dematerializzazione". In sintesi: operare su uno schermo touch per gestire le diverse funzioni dell'auto, senza toccare materialmente alcun display. La proiezione olografica permette di replicare, a colori, tutte le informazioni che troveremmo su un normale touchscreen di quelli che campeggiano sulle plance delle auto, con la particolarit&agrave; di avere uno schermo a mezz'aria, sospeso, accanto al volante. Si potranno configurare i tasti a proprio piacimento e si avr&agrave; anche la percezione di aver premuto il corrispettivo pulsante fisico. Come funziona? La riflessione di una luce laser su una lastra consente la creazione dell'immagine sospesa, una telecamera &egrave; incaricata, invece, di rilevare i movimenti della mano in un'area specifica - quella in cui sono proiettati gli ologrammi - in particolare la posizione precisa delle dita e di impartire una pulsazione nel momento in cui la posizione sui 3 assi del dito e del tasto olografico combaciano. Serie 5, debutto al Consumer Electronic Show BMW spiega di aver messo insieme i vantaggi del sistema head up display, delle gestures e delle operazioni realizzate attraverso gli schermi touch fisici. La sintesi &egrave; un dispositivo altamente scenografico e futuristico. BMW e l'IFTTT, l'Internet delle cose       

L'interfaccia uomo-macchina sperimenta l'interazione virtuale con le medesime sensazioni tattili tipiche di un touchscreen

BMW HoloActive, al CES 2017 una nuova frontiera hi-tech

La storia BMW non &egrave; stata sempre in discesa. Il secolare marchio bavarese, che inizi&ograve; coi motori d&#39;aereo proseguendo con le motocilclette per poi dedicarsi alle auto, a cavallo tra gli anni &#39;50 e &#39;60 visse un periodo di grande difficolt&agrave; economica. Tra le auto della svolta, quelle della Neue Klasse, ci furono la 1500 poi i modelli della Serie 2, artefici di un rilancio che avrebbe contribuito a portare il marchio nell&#39;olimpo dell&#39;automobilismo.&nbsp;  BMW 750d xDrive, quattro turbo per il motore 3 litri  Per celebrare i 50 anni della Serie 2 la Casa bavarese ha presentato in anteprima&nbsp;al&nbsp;Concorso d&rsquo;Eleganza Villa d&rsquo;Este la 2002 Hommage, tributo alla top di gamma della stirpe, la 2002 Turbo del &#39;73, &quot;prima vettura di serie in tutta Europa a essere equipaggiata con la tecnologia turbo, cos&igrave; da fare del modello coup&eacute; una vera automobile sportiva&quot;, come ha sottolineato&nbsp;Adrian van Hooydonk, Responsabile BMW Group Design.    La Hommage &egrave; caratterizzata da&nbsp;proporzioni compatte con passo lungo, sbalzi corti, un frontale a muso di squalo col tipico doppio rene BMW e marcati dettagli aerodinamici, come i grandi spoiler nel frontale e nella coda e le numerose prese d&rsquo;aria.&nbsp;Un nastro orizzontale in carbonio, ispirato alla&nbsp;striscia&nbsp;cromata&nbsp;che incorniciava la 2002 storica, avvolge la 2002 Hommage all&rsquo;altezza della spalla, strutturando visivamente il design della scocca in parti separate. La sezione superiore composta dal tetto, il cofano motore e il cofano del bagagliaio, &egrave; verniciata in tonalit&agrave; opaca Space Race Metal&nbsp;come le macchine da corsa del passato, per evitare i riflessi causati dai raggi del sole.&nbsp;Nella vista di profilo si notano&nbsp;i passaruota fortemente bombati, che incorniciano cerchi in lega da 20&rdquo; a raggi multipli, abbinati a pinze freni colore oro impreziosite dal logo M di BMW Motorsport.&nbsp; 

Anteprima mondiale al&nbsp;Concorso d&rsquo;Eleganza Villa d&rsquo;Este per una spettacolare one-off che omaggia i 50 anni della Serie 2 e la sportiva anni &#39;70 2002 Turbo

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