        Con il Tech e il Carbon, il totale di pacchetti di personalizzazione abbinabili ad Alfa Romeo Mito sale a 8. Soluzioni valide per caratterizzare l&rsquo;utilitaria e ottenere vantaggi rispetto alla singola scelta degli accessori. Disponibile su tutte le versioni della MiTo, il pack Tech &egrave; offerto a 1.350 euro in abbinamento all&rsquo;allestimento base, 1.100 euro se accoppiato alle versioni Super o Veloce. Significa un risparmio del 22 e del 24% rispettivamente sulla selezione dei singoli optional, ovvero, l&rsquo;infotainment Alfa Connect con schermo da 7 pollici, radio DAB Alpine compatibile con Android Auto e Apple CarPlay, presa HDMI e presa USB sul tunnel centrale, oltre a una presa da 12v nel bagagliaio. Il pacchetto include anche la telecamera di retromarcia e vincola all&rsquo;aggiunta dei sensori di parcheggio posteriori. Meramente stilistico &egrave; il pack Carbon, proposto a 600 euro e un vantaggio per il cliente del 34%. Il carbon look interessa la calandra, la finitura delle calotte degli specchietti e dei proiettori anteriori, mentre le cornici, gli inserti accanto ai fendinebbia e le maniglie sono proposte in tinta antracite lucido. Esteriormente cambia il paraurti posteriore, dai tratti pi&ugrave; sportivi e con terminale di scarico cromato. Alfa, i modelli in arrivo fino al 2022 All&rsquo;interno, l&rsquo;ambiente accosta al cielo dell&rsquo;abitacolo nero il trattamento dal look simil-carbonio su plancia e pannelli delle portiere.&nbsp; LA GAMMA ALFA ROMEO E IL LISTINO PREZZI       

Entrambi offrono un buon risparmio rispetto alla scelta dei singoli optional. Pack Techno ricco di multimedialit&agrave;, tra radio DAB, Alfa Connect e telecamera posteriore. Pack Carbon per lo stile

Alfa Romeo Mito, arrivano i pack Techno e Carbon

Alfa Romeo Giulia Business, ecco la berlina sportiva &quot;tranquilla&quot;. E&#39; disponibile a listino la versione col 2.2 diesel in alluminio con potenza da 136 cavalli. E con una coppia da 380 Nm a partire da 1.500 giri. Meno potente ed esuberante, ma si rif&agrave; a come prezzo, che parte da 36.550 euro.  Una quotazione concorrenziale, anche perch&egrave; abbinata al&nbsp;cambio manuale sei marce. Che porta a un calo delle prestazioni, in ogni modo non clamoroso. La velocit&agrave; massima &egrave; di&nbsp;210 km/h, l&#39;accelerazione da 0 a 100&nbsp;si completa in&nbsp;9&quot;7. Sono 14 cavalli in meno, a parit&agrave; di motore rispetto alla versione da 150 cavalli. Poi ci sono quella da 180 e la&nbsp;Veloce da 210 cv, con ben 74 cv in pi&ugrave;, il cambio automatico e la trazione integrale. Ma servono&nbsp;51.050 euro, una seconda macccina in pi&ugrave; in pratica.  Rimane un&#39;auto&nbsp;leggera&nbsp;per la sua classe,&nbsp;1374&nbsp;kg (e qui il cambio automatico aiuta) e la percorrenza media dichiarata &egrave; di&nbsp;23,8 km/litro&nbsp;(consumo&nbsp;di 4,2 litri/100 km).  Ma &egrave; la&nbsp;dotazione&nbsp;che &egrave; buona per una motorizzazione &quot;base&quot;. L&#39;allestimento&nbsp;Business, pensato per le&nbsp;flotte&nbsp;aziendali, &egrave; interessante anche per i&nbsp;privati. Con&nbsp;frenata automatica d&rsquo;emergenza con riconoscimento dei pedoni, sensore parcheggio posteriori, volante in pelle. E ancora: cerchi in lega da 16&#39;&#39; a doppie razze, fari posteriori, lane Departure Warning (LDW), Alfa Connect Nav 6.5&#39;&#39; (Radio, Navigatore, Mp3, aux-in, Bluetooth), ingressi USB e Aux-in e climatizzatore automatico bi-zona.  ALFA ROMEO GIULIA, IL LISTINO COMPLETO 

Prezzo da 36.550 euro, con cambio manuale. Meno potente, ma accessoriata e pi&ugrave; abbordabile

Alfa Romeo Giulia Business, arriva il diesel da 136 cavalli

Cura al carbonio per Alfa Romeo 4C. La prescrive Romeo Ferraris e, per un&rsquo;alimentazione completa, all&rsquo;estetica abbina un trattamento proteico fatto di elettronica rivista, assetto migliorato, turbocompressore pi&ugrave; efficiente e scarico (catalizzato) dal sound ancor pi&ugrave; esaltante. L&rsquo;elaborazione della coup&eacute; e spider del Biscione sfoggia cornici in fibra di carbonio intorno ai fari anteriori, rimpiazza il logo con quello dell&rsquo;azienda di Opera e sul trilobe la V &ndash; ripresa da Alfa Romeo Giulia - segue la personalizzazione di altri elementi, come i profili esterni a mo&rsquo; di splitter e le calotte degli specchi.  In bella evidenza anche le lame e la cornice intorno alla presa d&rsquo;aria davanti alle ruote posteriori, il nolder sul cofano motore sottolineato, un nuovo estrattore, scarichi accentrati e dal diametro maggiorato dei terminali, ogive portafari abbinate a sfoghi d&rsquo;aria dal vano motore di chiara ispirazione Ferrari 488 GTB. Forse &egrave; il dettaglio che meno si integra con il volume posteriore della 4C e le proporzioni compatte.      Dal look alla sostanza, per scoprire la centralina Bosch elaborata con un software firmato Romeo Ferraris, in grado di incrementare potenza e coppia e operare con un turbocompressore modificato. Dai 240 cavalli del quattro in linea turbo benzina 1750 cc si sale a quota 300 cavalli e dai 350 Nm di serie ai 395 Nm, espressi a 3.500 giri/min. Nuova forza che si traduce in prestazioni: 2 decimi pi&ugrave; rapida, la 4C Romeo Ferrari sullo zero-cento, dove bastano 4&rdquo;3. Pi&ugrave; 10 km/h di velocit&agrave; massima, per correre &ndash; dove consentito &ndash; fino a 270 km/h.  Alfa Romeo 4C: la prova  L&rsquo;affinamento delle doti dinamiche ha visto il tuner intervenire sull&rsquo;assetto. L&rsquo;ampliamento delle carreggiate vale 26 millimetri all&rsquo;avantreno e 40 al retrotreno, per un&rsquo;altezza da terra ridotta di 23 millimetri e registrabile intervenendo sulle sospensioni regolabili, anche in compressione ed estensione. Tra le caratteristiche tipiche dell&rsquo;Alfa Romeo 4C, la tendenza a copiare all&rsquo;eccesso l&rsquo;andamento del manto stradale, con fenomeni di serpeggiamento alle alte velocit&agrave; ai quali Ferraris ha rivolto l&rsquo;attenzione, variando l&rsquo;angolo di incidenza (caster), da 1,5 a 3,5 gradi, un incremento che vale stabilit&agrave;.  LA GAMMA ALFA ROMEO E IL LISTINO PREZZI 

Il tuning interviene sul look con una serie di elementi in fibra di carbonio a vista. Nuova elettronica, scarico, turbocompressore e sospensioni: regolabili a 2 vie e un caster incrementato

Alfa Romeo 4C, Romeo Ferraris regala cavalli e stabilit&agrave;

Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio &egrave; sul mercato.&nbsp;Il SUV pi&ugrave; veloce del mondo&nbsp;&egrave; a listino. Il prezzo &egrave; di 95.000 euro. E ha le prestazioni ufficiali.&nbsp;L&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h della Stelvio Quadrifoglio &egrave; di 3&Prime;8&nbsp;ovvero, un decimo in meno della Giulia Quadrifoglio.&nbsp;Meglio della Porsche Cayenne, che dotata dl 4.0 V8 turbo si ferma a 4,1 s (3,9 s con Performance Start) e ha un prezzo di partenza di 146.000 euro, il 50% in pi&ugrave;.  Rispetto alle altre Stelvio &egrave; decisamente pi&ugrave; aggressiva. Spiccano gli sfoghi strutturali per il passaggio dell&rsquo;aria dall&rsquo;interno verso l&rsquo;esterno del vano motore. E anche le prese d&rsquo;aria laterali per lasciar raffreddare gli intercooler. Non manca la minigonna sportiva e i possenti archi passaruota, tutti&nbsp; in tinta&nbsp; carrozzeria. Notevoli i quattro terminali di scarico e la &ldquo;coda tronca&rdquo;.&nbsp;Un omaggio alla tradizione Alfa Romeo. L&rsquo;abitacolo presenta materiali pregiati: fibra di carbonio, pelle e Alcantara. In linea con la vocazione della Quadrifoglio.&nbsp;  Massime prestazione grazie al rapporto peso/potenza  Gran parte del merito delle performance ovviamemte 2.9 V6 Bi-Turbo benzina in alluminio e ispirato da tecnologie e competenze tecniche Ferrari. Capace di erogare 510 cavalli di potenza massima a 6.500 giri. Sviluppa una coppia massima di 600 Nm &nbsp;tra i 2.500 e i 5.000 giti. C&rsquo;&egrave; sempre l&rsquo;eccezionale cambio automatico ZF a otto marce. Raffinato&nbsp;con calibrazione specifica, che consente cambiate in 150 millisecondi in modalit&agrave; di guida Race. Anche la velocit&agrave; massima di 283 km/h &egrave; la pi&ugrave; elevata della categoria. Con un peso a secco di 1.830 kg, il modello vanta il miglior rapporto peso/potenza della categoria (3,6 kg/CV) e la migliore potenza specifica (176 CV/litro). Oboettivi&nbsp;raggiunti grazie all&rsquo;utilizzo di materiali ultraleggeri. Soprattutto la fibra di carbonio per l&rsquo;albero di trasmissione e l&rsquo;alluminio per motore, sospensioni, freni, porte, passaruota, cofano e portellone posteriore. Dettagli che possono fare la differenza.  La trazione Q4  Rispetto alla Giulia Quadrifoglio c&#39;&egrave; una discriminante importante. Oltre alla stazza, rispetto alla berlina per la prima volta il 2.9 V6 &egrave; abbinato al sistema di trazione integrale Q4. E&rsquo; stato laborioso ottentere&nbsp;il massimo per prestazioni, motricit&agrave;, piacere di guida e sicurezza. Ma il risultato &egrave; arrivato. In condizioni normali, il sistema Q4 trasferisce il 100% della coppia all&rsquo;assale posteriore. All&rsquo;approssimarsi del limite di aderenza delle ruote, il sistema trasmette in tempo reale fino al 50% della coppia motrice all&rsquo;assale anteriore attraverso un transfer case. per avere la massima resa.    V6 cattivo, ma efficiente  Il &quot;motorone&quot; &egrave; dotato del sistema di disattivazione dei cilindri a controllo elettronico e alla funzione &ldquo;sailing&rdquo;, disponibile in modalit&agrave; di guida Advanced Efficiency. Ovviamente sono di serie le leve del cambio in alluminio ricavato dal pieno, solidali al piantone di sterzo. Ci sono di serie l&rsquo;unit&agrave; di controllo Alfa&nbsp;Chassis Domain Control, che coordina tutta l&rsquo;elettronica di bordo,&nbsp;e il differenziale Alfa&nbsp;Active Torque Vectoring, che&nbsp;ottimizza la motricit&agrave;. Le due frizioni, a controllo elettronico contenute nel differenziale posteriore, consentono di controllare separatamente la coppia per ciascuna ruota. In questo modo, la trasmissione della potenza a terra &egrave; sempre ottimale anche in situazioni di guida al limite. E rende quelle normale molto pi&ugrave; semplice.  Ancorata a terra  La Stelvio Quadrifoglio, come gli altri modelli realizzati sulla piattaforma Giorgio, su strada fa la differenza anche col comparto sterz-sospensioni. Per l&rsquo;avantreno &egrave; stata scelta la sospensione a quadrilateri sovrapposti con asse di sterzo semi-virtuale, che ottimizza l&rsquo;effetto filtrante e consente di sterzare in modo rapido e preciso.&nbsp;Il retrotreno presenta la soluzione Multilink a quattro bracci e mezzo &ndash; brevetto Alfa Romeo &ndash; che assicura contemporaneamente&nbsp; prestazioni, piacere di guida e comfort. Alfa Active Suspension&nbsp;&egrave; un sistema di controllo attivo e continuo delle sospensioni e degli ammortizzatori che permette di ridurre le oscillazioni del corpo vettura in tutte le condizioni di guida.&nbsp;La guida &egrave; sempre molto precisa grazie al rapporto di sterzo &ndash; sempre eccezionale &ndash; pi&ugrave; diretto sul mercato: 12,1. Un vero punto di forza,  Ma c&#39;&egrave; anche l&#39;Integrated Brake System (IBS), il sistema elettromeccanico che combina il controllo di stabilit&agrave; con il tradizionale servofreno. A richiesta, successivamente al lancio, sar&agrave; &nbsp;possibile dotare Stelvio Quadrifoglio di dischi freno carbo-ceramici. Un optional quasi &quot;dovuto&quot; data l&#39;esuberanza.  Finalmente&nbsp;Apple CarPlay e Android Auto  C&#39;&egrave;il sistema infotainment Connect 8,8&Prime; con funzione di navigazione 3D che finalemnte &nbsp;integra Apple CarPlay e Android Auto, le tecnologie sviluppate rispettivamente da Apple e Google per replicare l&rsquo;ambiente del proprio smartphone sul display di bordo. Una lacuna colmata, era ora. 

Il super SUV del Biscione arriva finalmente sul mercato: velocit&agrave; massima di 283 km/h, scatto 0-100 in 3&quot;8 e prezzo da 95 mila euro

Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, scatto e prezzo da supersportiva

Alfa Romeo G1, andr&agrave; all&rsquo;asta l&rsquo;ultimo esemplare della madre di tutte&nbsp;supercar. Unico sopravvissuto di 52 prodotti. Di certo sar&agrave; oggetto dell&rsquo;interesse dei collezionisti a gennaio 2018: sarebbe un bellissimo pezzo per il Museo Storico di Alfa Romeo di Arese. Sar&agrave; battuto presso un&#39;asta&nbsp;RM Sotheby&rsquo;s. L&#39;Alfa Romeo G1 &egrave; stata costruita tra il 1921 e il 1922&nbsp;ed &egrave; stata la prima Alfa stradale a montare un motore sei cilindri (in linea).  Altri tempi davvero, quasi un secolo fa. La cilindrata &egrave; di 6,3 litri, la potenza di 70 cavalli, la velocit&agrave; massima di 120 km/h. Un bolide per quei tempi, che in Italia non fu venduto a causa dell&rsquo;alta tassazione. Della serie corsi e ricorsi storici.  L&#39;ultimo modello esistente ha il numero di telaio 6018. Non risultano altre Alfa Romeo G1. Anche perch&egrave; sarebbe facile rintracciarle: tutte furono vendute in Australia. Questa fantastica sopravvissuta &egrave; stata oggetto di due restauri. Arriva a 1,5 milioni di dollari la quotazione stimata per questa bellezza senza tempo. 

L&#39;ultimo esemplare esistente del modello realizzato all&#39;inizio degli anni Venti sar&agrave; battuto a gennaio 2018: valutazione di 1,5 milioni di dollari

Alfa Romeo G1, all&#39;asta la madre di tutte le supercar

Alfa Romeo deve ancora sfondare in America. Ma negli USA la Giulia, oltre ai riconoscimenti per design e grandi qualit&agrave; di guida, ha appena ricevuto un attestato molto importante per la sicurezza.  La berlina sportiva del Biscione infatti &egrave; stata accreditata del massimo punteggio nei crash test dell&#39;autorevole&nbsp;Insurance Institute for Highway Safety (IIHS). Ovvero il&nbsp;di &quot;Top Safety Pick +&quot;. Di fatto, una certificazione di eccellenza, che conferma la qualit&agrave; del progetto. E che in un mercato dove la tutela del consumatore &egrave; sacra, potrebbe avere un effetto positivo.    Gli sforzi sono stati ripagati: giova infatti ricordare che lo sviluppo della Giulia sub&igrave; un rallentamento proprio per ottimizzare l&#39;auto per l&#39;efficienza nei crash test. Quel tempo &egrave; stato impiegato molto bene, come avevano gi&agrave; confermato i crash test Euro Ncap. Dove l&#39;italiana aveva ottenuto le cinque stelle, massimo riconoscimento anche in questo caso.  Per l&#39;IIHS l&#39;Alfa Giulia &egrave; allo stesso livello di Audi A4 e BMW Serie 3, mentre la Mercedes Classe C &egrave; al gradino di sotto, seppur a livelli molto alti.  In tutti i cinque tipi di test dell&#39;Insurance Institute for Highway Safety&nbsp;la Giulia ha conseguito risultati lusinghieri. Ora dovr&agrave;, assieme alla Stelvio, convincere il mercato. 

Il severo Insurance Institute for Highway Safety ha accreditato il massimo punteggio di &quot;Top Safety Pick +&quot;

Alfa Romeo Giulia al top nei crash test americani IIHS

Finalmente s&rsquo;&egrave; mostrata in azione. L&rsquo;Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio ha fatto il record al Nurburgring per i SUV. Promessa mantenuta, quasi un anno dal proclama di Marchionne. La versione pi&ugrave; potente, e attesa, dello sport utility del Biscione ha fermato il cronometro a 7 minuti, 51 secondi e 7 decimi.  Prestazione da incorniciare. Lungo i 20,8 km della &ldquo;Nordschleife&rdquo;, con 172 curve (di cui 84 a destra e 88 a sinistra) la Stelvio Quadrifoglio ha fatto valere all&rsquo;abbinamento tra il sistema di trazione integrale Q4 e il motore di origine Ferrari 2.9 V6 Twin-Turbo da 510 CV. Ai quali si aggiungono il differenziale Torque Vectoring e lo Chassis Domain Control (CDC).  Ora Alfa detiene ha due record sul giro al Nurburgring. Con Giulia Quadrifoglio per la categoria quattro porte di serie, con 7 minuti e 32 secondi. E con Stelvio Quadrifoglio, per categoria SUV, che ha migliorato di otto secondi il precedente primato. Al volante in tutte e due le occasioni Fabio Francia.&nbsp;    Il V6 e il pacchetto speciale. Il 2.9 a iniezione diretta 24 valvole Twin-Turbo Intercooled, eroga 510 CV di potenza e 600 Nm. Ed &egrave; abbinato per la prima volta,al sistema di trazione integrale Q4, mentre il cambio automatico a otto marce ha una calibrazione specifica che consente cambiate in soli 150 millisecondi in modalit&agrave; Race. Il propulsore ha una struttura a 90&deg; compatta ed &egrave; stato disegnato al fine di mantenere basso il baricentro all&rsquo;interno del telaio.  La Stelvio Quadrifoglio ha il selettore Alfa DNA Pro con quattro modalit&agrave; di guida (inclusa la Race) e le sospensioni adattive Quadrifoglio. 

Ha fermato il cronometro a 7 minuti, 51 secondi e 7 decimi: il debutto sul mercato &egrave; previsto per l&#39;inizio del 2018

Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, record per i Suv al Nurburgring

Mille Miglia e Targa Florio, corse nel Belpaese che hanno scritto pagine di storia dell&#39;automobilismo. Gare iconiche che hanno visto trionfare Alfa Romeo, ben 10 successi del Biscione in quella che per gli appassionati &egrave; &quot;a Cursa&quot;, 11 in 27 partecipazioni alla Mille Miglia. Rispolvera un passato glorioso, l&#39;esposizione Per l&#39;amore della corsa, presso il Motor Village FCA di Rond-Pont Champs Elys&eacute;e a Parigi. In mostra modelli rarissimi, direttamente dal Museo Storico Alfa Romeo di Arese, come la RL Super Sport MM del 1927 e la 33 TT 12 del 1975.&nbsp;  La prima, guidata da Arturo Mercanti e Carlo Sozzi, conquist&ograve; la Mille Miglia nel 1927. Un progetto firmato Giuseppe Merosi, quello dell&#39;Alfa Romeo RL, prodotta in diverse declinazioni tra il 1922 e il 1927, anche in configurazione Targa Florio. Motore 6 cilindri in linea posto longitudinalmente all&#39;anteriore, 3 litri di cubatura per 83 cavalli, cos&igrave; le corse negli anni Venti del secolo scorso. Una carriera sportiva che vedr&agrave; il progetto RL aggiudicarsi oltre 90 vittorie. Complessivamente si contano 393 esemplari nei 5 anni di produzione, i telai Super Sport sono 76.  Quasi 50 anni dopo, sulle strade della Targa Florio toccher&agrave; all&#39;Alfa Romeo 33 TT 12 dettar legge. E&#39; il 1975 e la vittoria arriva con Nino Vaccarella e Arturo Merzario, &egrave; la decima Targa per Alfa Romeo, in una stagione di dominio assoluto nel campionato del Mondo Sport Prototipi: sette vittorie in otto gare. Progettata dall&#39;ingegner Carlo Chiti, la 33 adottava un telaio tubolare (ecco la sigla TT, sostituita poi dalla SC, a individuare le versioni con telaio scatolato) e un motore V12 3 litri da 550 cavalli, per una massa di appena 670 kg. Era l&#39;epoca d&#39;oro dei prototipi.&nbsp;  Dal 28 settembre al 21 novembre si potranno ammirare a Parigi, insieme a foto storiche della Mille Miglia e della Targa Florio, firmate Giacomo Bretzel, nonch&eacute; altre due perle dell&#39;automobilismo nazionale, &quot;prestate&quot; da una collezione privata: la Maserati tipo 63 Birdcage, protagonista della Targa Florio nel 1961 e la Fiat Abarth 750 Coup&eacute; Zagato, vincitrice di classe alla Mille Miglia del 1957. 

La RL Super Sport MM del 1927 e la 33 TT 12 del 1975 saranno affiancate dalla gamma di serie del Biscione. L&#39;esposizione &quot;L&#39;amore per le corse&quot; ripercorre la presenza Alfa, Maserati e Fiat nelle due gare entrate nella leggenda

Alfa Romeo, in mostra a Parigi i gioielli della Mille Miglia e Targa Florio

        Alfa Romeo Giulia Coup&eacute;, o Giulia Sprint? L'ipotesi che Auto aveva avanzato a febbraio, pare pi&ugrave; che verosimile. Anzi la pi&ugrave; prossima per l'ampliamento della gamma del Biscione. Ovvero una granturismo due porte derivata dall&rsquo;attuale Giulia e costruita sulla medesima base meccanica: pianale &ldquo;Giorgio&rdquo;, layout a trazione posteriore con albero di trasmissione in carbonio, motori 4 cilindri turbo benzina e diesel da 2.0 e 2.2 litri rispettivamente, con l&rsquo;immancabile versione Quadrifoglio V6 2.9 litri da 510 cv al top di gamma. Relativamente facile da costruire. La carrozzeria della Coup&eacute; (o Sprint)&nbsp;sarebbe leggermente pi&ugrave; lunga e ribassata rispetto alla Giulia. Ma la fisionomia resterebbe identica. Una concorrente diretta per BMW Serie 4, Audi A5 e Mercedes C coup&eacute;. In scia a questo ragionamento &egrave; arrivata l&rsquo;ipotesi formulata dall&rsquo;autorevole Automotive News, a firma di Larry P. Vellequette, il reporter che segue in USA, direttamente da Detroit, Fiat Chrysler Automobiles. La Giulia due porte &egrave; attesa per fine 2018, secondo gli americani. Ecco la sintesi del programma dei prossimi modelli. 4C e 4C Spider. Non sono pianificati cambiamenti fino al 2021. Giulia. Il lancio ritardato al 2016 potrebbe spostare il primo restyling al 2020. Stelvio. Refresh di stile e tecnologico dovrebbe arrivare nel 2021. Ammiraglia. I progetti sono stati ritardati. La potenziale protagonista di Audi A6 e BMW Serie 5 potrebbe vedere la luce nel 2021. Coup&eacute;. La granturismo media, derivata dalla Giulia e concorrente di Audi A5 e BMW Serie 4 &egrave; annunciata a fine 2018. Grande SUV.&nbsp;Il crossover di lusso (anche) da 7 posti &egrave; pensato per gli USA e per la Cina. Ma non ha ancora una data certa. Le compatte.&nbsp;Giulietta e MiTo sono nel limbo. La seconda uscir&agrave; di scena. La prima potrebbe rimanere, se non sostituita (di sicuro almeno affiancata) da un SUV compatto del segmento B. Si tratta di vetture strategiche per l'Europa, non per gli USA.       

Il rumor arriva dagli USA e Automotive News: Auto l'aveva anticipata a febbraio ....

Alfa Romeo, ecco i modelli in arrivo fino al 2022

Alfa Romeo Giulietta Sport, ecco un nuovo allestimento per la compatta del Biscione. Da sette anni sul mercato, si difende ancora abbastanza bene. Gioca la carta delle versioni speciali per arrivare con piglio a fine corso. La strada &egrave; ancora lunga, la nuova generazione dovrebbe arrivare nel 2020.  Intanto la Giulietta Sport si presenta con cerchi in lega da 17&Prime; a cinque fori, minigonne laterali, paraurti sportivi con modanature rosse e terminali di scarico maggiorati.Un corredo abbastanza aggressivo, ultimato dai cristalli posteriori privacy e da fendinebbia. Ma soprattutto ha un bell&rsquo;impatto la nuova livrea Blu Misano, sportiva, ma con una certa classe.&nbsp;  L&rsquo;abitacolo. Sportivit&agrave; confermata anche negli interni grazie in colorazione &ldquo;imperiale scura&rdquo;, la stessa &nbsp;di serie della Veloce (ex Quadrifoglio). E ancora, i tappeti in velluto neri ed i sedili in tessuto con logo Alfa Romeo sui poggiatesta, il bracciolo anteriore con vano portaoggetti.&nbsp;  NUOVO LISTINO ALFA ROMEO GIULIETTA  La dotazione di serie comprende; volante in techno-pelle, climatizzatore, cruise control e sistema multimediale Uconnect da 5&Prime; con i servizi Uconnect LIVE. Inoltre ci sono sei airbag, il selettore Alfa DNA, con differenziale elettronico Q2 e DST, ESC con ASR e Hill Holder. A pagamento il nuovo Pack Carbon Sport. Ovvero carbon look dalla griglia anteriore alle calotte degli specchi retrovisori, dalle minigonne laterali al paraurti anteriore con linea decorativa rossa, fino alle cornici dei proiettori.&nbsp;  Sotto il cofano i classici del modello. Ovvero &nbsp;il 1.4 Turbo Benzina 120 CV, anche nella versione a doppia alimentazione benzina/GPL, il 1.4 150 CV e 1.4 MultiAir Turbo Benzina 170 CV con cambio automatico doppia frizione Alfa TCT. A gasolio il 1.6 JTDm 120 CV, con cambio manuale o automatico TCT, 2.0 JTDm 150 CV e 2.0 JTDm 175 CV con trasmissione automatica TCT. 

Allestimento speciale per esterni e interni: motori a benzina, GPL e diesel

Alfa Romeo Giulietta Sport, un pieno di grinta per la compatta

Mezzo secolo per l&#39;Alfa Romeo 33 Stradale, una delle auto pi&ugrave; belle di sempre. Dalle linee eterne, archetipo di modello sportivo. Vera icona, punto d&#39;incontro tra l&#39;esaltazione della tecnologia, le soluzioni meccaniche applicate alle gare e uno stile unico.  Venne presentata il 31 agosto 1967, alla vigilia del GP d&#39;Italia di Formula 1. All&#39;Autodromo di Monza, in quanto massima espressione del legame fra il mondo delle corse e le auto da strada. Un legame suggellato dalla presenza del Quadrifoglio, utilizzato per la prima volta da Ugo Sivocci nel 1923 e adottato, a partire dagli anni Sessanta, come simbolo ufficiale sulle Alfa Romeo dalle prestazioni sportive pi&ugrave; marcate, come Giulia Q.  La bellezza immortale della 33 Stradale, dovuta all&#39;estro di Franco Scaglione, e la tecnologia direttamente derivata dalla Tipo 33 ne fanno una delle icone pi&ugrave; rappresentative di Alfa Romeo, fascinosa rappresentante di una famiglia di vetture nate per vincere.  A quest&#39;auto, e pi&ugrave; in generale al progetto 33 rende omaggio il Museo Storico Alfa Romeo di Arese attraverso una mostra temporanea, una sorta di itinerario &nbsp;in 33 tappe che ne ripercorre la storia, i protagonisti, i successi.  Partendo, ovviamente, dalle auto, primo fra tutti il prototipo della 33 Stradale, stabilmente esposto al Museo nella posizione pi&ugrave; prestigiosa, proprio davanti alla gigantesca installazione luminosa che raffigura il DNA Alfa Romeo. Un modello, ancora oggi portato ad esempio per descrivere il perfetto bilanciamento tra la meccanica raffinata e lo stile che la riveste.  La mostra prosegue con cinque dei 6 concept derivati dal telaio della 33 e realizzati da grandi maestri del car design: Carabo, Iguana, 33/2 Speciale, Cuneo e Navajo. &nbsp;E ancora: le vetture da corsa 33/2 Daytona , la 33/3, la 33 TT12 e la 33 SC12 turbo. E tanti altri capitoli di una storia che, dal 1967 ad oggi, ha contaminato la produzione &nbsp;Alfa Romeo. &nbsp;  La mostra, realizzata dal Museo Storico di Arese, s&#39;intitola &quot;33 La bellezza necessaria&quot; e sar&agrave; visibile dal 31 agosto durante gli orari di apertura al pubblico (tutti i giorni tranne il marted&igrave; dalle 10 alle 18).  E&#39; il primo tassello di un programma di eventi che il Museo, il brand Alfa Romeo e FCA Heritage - &nbsp;dipartimento del Gruppo dedicato alla tutela e alla promozione del patrimonio storico dei marchi italiani di FCA - dedicheranno al 50&deg; anniversario della 33 Stradale. 

La bellezza immortale dovuta a Franco Scaglione, e la tecnologia ne fanno una delle icone pi&ugrave; rappresentative del Biscione

Alfa Romeo 33 Stradale, 50 anni di immortalit&agrave; sportiva

Alfa Romeo Stelvio arriver&agrave; sul mercato italiano anche con la versione diesel &quot;base&quot; da 150 cavalli, al pari della Giulia?  L&#39;ipotesi &egrave; pi&ugrave; che verosimile. E&#39; gi&agrave; in commercio la versione da 180 cv a trazione posteriore e integrale Q4 ed &egrave; quindi probabile che ci sia un ulteriore abbassamento dell&#39;entry level. Per aumentare i potenziali acquirenti. Che non sono pochi, ma dovrebbero aumentare per rispettare la tabella di marcia di crescita del Marchio.  Di fatto, la Stelvio 2.2 diesel da 150 cavalli &egrave; gi&agrave; in commercio. Per la precisione in Francia, dove &egrave; disponibile nel configuratore del Biscione.  Con un prezzo davvero interessante. Da 39.300 euro&nbsp;nella versione con cambio automatico a otto marce e a trazione posteriore. Si tratta dell&#39;allestimento base, non disponibile in Italia. Ma un raffronto &egrave; possibile.&nbsp;  La Stelvio Super 2.2 180 cv a trazione posteriore in Francia ha un prezzo di 45.700 euro, di 2.400 euro superiore alla 150 cv, che costa 43.300. In Italia la 180 cv parte da 48.300 euro. Senza i 2.400 euro, si scenderebbe a 45.900 euro. Una cifra interessante. Anche la concorrenza - con l&#39;Audi Q5, ad esempio- &nbsp;ha il turbodiesel da 150 cavalli. E il 2.2 Alfa, con 380 Nm di coppia a 1.750 giri, dovrebbe risultare pi&ugrave; che dignitoso, anche perch&egrave; la Stelvio, oltre alle doti dinamiche evidenziate nella nostra prova, ha un vantaggio di circa 150 kg di peso in meno rispetto agli altri SUV premium.&nbsp;   

In Francia il 2.2 a gasolio a trazione posteriore nella versione base &egrave; gi&agrave; a listino a partire da 39.300 euro

Alfa Romeo Stelvio, il diesel da 150 cv a 45.000 euro?

La Stelvio 2.2 Diesel da 210 cv &egrave; stata provata sul numero 7 di Auto. Ecco l&#39;estratto del test in pista.  Ci sono certezze che un giro della nostra pista di Balocco pu&ograve; far svanire. E tutto per colpa di un numero: 8,6. Ossia il risultato del rapporto peso/potenza di Alfa Romeo Stelvio. &Egrave; lo stesso dell&rsquo;Alfa Giulia con il turbodiesel in edizione da 180 cavalli e la sola trazione posteriore che ha meno cavalli ma pesa anche meno.  Poca differenza di coppia - 450 Nm la Giulia, 470 la Stelvio - e un baricentro pi&ugrave; basso a favore della berlina. Eppure la Stelvio ci sa talmente fare tra le curve di Balocco che sulla nostra pista di handling ha percorso il giro lanciato in 3&rsquo;11&rdquo;55, quasi due secondi meglio della sorella berlina, che sulla carta dovrebbe essere pi&ugrave; agile e stabile a pari rapporto peso/potenza.  Questo la dice lunga sulle doti dinamiche della Stelvio: evidentemente l&rsquo;assetto &egrave; stato ulteriormente curato per esaltare la dinamica di guida del Suv del Biscione. Il sistema Q4 rende la vettura estremamente equilibrata in trazione. Bisogna per&ograve; guidare puliti, perch&eacute; l&rsquo;elettronica, non disattivabile, potrebbe intervenire limitando l&rsquo;incisivit&agrave; dell&rsquo;azione.   Il corpo vettura si muove, ma il comparto ruota non cede, mantenendo una direzionalit&agrave; perfetta. Anche nei rapidi cambi direzione, oppure in una compressione a velocit&agrave; sostenuta. La fiducia &egrave; massima e il ritmo notevole data la tipologia di veicolo. E pensare che non si tratta della versione Quadrifoglio (non ancora disponibile), ma di una &ldquo;semplice&rdquo; turbodiesel.    Il verdetto della pista  ALFA ROMEO STELVIO 2.2 210 CV: Tempo sul giro 3&rsquo;11&rdquo;55 -&nbsp;Velocit&agrave; media: 110 km/h&nbsp;  GIULIA 2.2 SUPER 180 cv:&nbsp;3&rsquo;13&rdquo;18  BMW X3 20d 184 cv (MY &lsquo;10):&nbsp; 3&rsquo;19&rdquo;50  Audi Q5 2.0 TDI 170 cv: (MY &lsquo;08) 3&rsquo;22&rdquo;10  &nbsp; 

Dalla prova di Auto di luglio, il racconto del giro a Balocco, dove si &egrave; dimostrato pi&ugrave; veloce di BMW X3 e Audi Q5. Ma anche della stessa Giulia...

Alfa Romeo Stelvio, ecco come va davvero tra le curve

Sono passati sette mesi dal debutto dell&#39;Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio. Presentato in pompa magna al Salone di Los Angeles. Nel corso del 2017 la gamma del SUV sportivo del Biscione s&#39;&egrave; completata con i quattro cilindri turbodiesel e turbo benzina e le versioni a trazione integrale e posteriore.&nbsp;  Manca ancora la ciliegina sulla torta. La Stelvio Quadrifoglio, lo sport utility mosso dall&#39;esaltante V6 di 2.9 litri da 510 cavalli (505 in USA per ragioni di omologazione) di origine Ferrari.&nbsp;  La Stelvio Quadrifoglio in questi giorni sta girando al Nurburgring per i test di affinamento. Esami importanti nell&#39;Inferno Verde, dove la Sport Utility si candida a essere la pi&ugrave; veloce della sua categoria, ma dovr&agrave; dimostrarlo al cronometro. Sar&agrave; pronto per il Salone di Francoforte? La scadenza pi&ugrave; vicina e pi&ugrave; prestgiosa &egrave; questa, anche per mettere un po&#39; in ombra la nuova BMW X3, diretta concorrente. Ma il mercato d&#39;elezione dovrebbero essere gli USA, quindi si potrebbe slittare al prossimo Salone di Los Angeles.  E al Ring quale tempo? La Giulia Quadrifoglio ha fermato il cronometro a 7&#39;32&quot;. La Stelvio &egrave; pi&ugrave; pesante e pi&ugrave; alta, e con la stessa potenza. Ma ha la trazione integrale Q4 rispetto a quella posteriore della iper berlina. Un vantaggio.  Il sistema Q4 funziona tramite un differenziale anteriore che porta la motricit&agrave; quando serve dal retrotreno fino alle ruote anteriori fino al 50%. Normalmente in condizioni di asciutto e aderenza perfetta la potenza &egrave; scaricata al 100% dietro.&nbsp;Il Torque Vectoring aiuta l&rsquo;inserimento in curva: agisce tramite due frizioni nel differenziale posteriore che consentono di controllare diversamente la coppia per ogni ruota e far variare la traiettoria percorsa eliminando il sottosterzo.  Non rimane che attendere i dati ufficiali. 

Il SUV ad altissime prestazioni sta ultimando i test. La trazione integrale, un plus rispetto alla Giulia, gli permetter&agrave; di volare sulla Nordschleife?

Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, l&#39;esordio al Nurburgring &egrave; imminente

        Alfa Romeo dar&agrave; una sorella maggiore alla Stelvio. La famiglia dei SUV del Biscione crescer&agrave; prima con il modello del Segmento E. Sar&agrave; a met&agrave; strada, come dimensioni, tra la Stelvio e la Maserati Levante. Pi&ugrave; vicino ai cinque metri abbondanti del modello del Tridente che ai 4,70 del crossover pi&ugrave; sportivo del segmento D. Il nuovo &ldquo;big SUV&rdquo; Alfa Romeo, realizzato sulla piattaforma Giorgio, sar&agrave; assemblato nello stabilimento di Mirafiori, assieme al Levante. L&rsquo;attesa finir&agrave; nel 2018, ma &egrave; probabile che si tratti del secondo semestre. Per evitare una potenziale concorrenza interna, il primato sportivo tra i &ldquo;pesi massimi&rdquo; sar&agrave; lasciato alla modenese, mentre l&rsquo;Alfa, che sar&agrave; lunga circa 4,90 metri virer&agrave; su una vocazione di granturismo. Ovvero con una variante a sette posti, una pi&ugrave; spiccata vocazione all&rsquo;abitabilit&agrave; e alla ricerca di una qualit&agrave; pi&ugrave; prossima a quella delle antagoniste premium di riferimento. Senza giri di parole, il grande SUV del Biscione sar&agrave; un&rsquo;auto concepita pi&ugrave; per il mercato USA, e anche quello cinese, rispetto a quello italiano ed europeo. Sul design nulla trapela, ma &egrave; chiaro che le forme, indovinate, di Giulia e Stelvio, non saranno rinnegate, anzi.&nbsp; I motori. Ci sono gi&agrave;, quasi tutti e arriver&agrave; quello forse pi&ugrave; prestigioso per i mercati cinese e americano. I benzina saranno i 2.0 quattro cilindri, 280 cavalli saranno pi&ugrave; che sufficienti come base di partenza, e i 2.2 diesel nelle versioni pi&ugrave; potenti. Poi ci sar&agrave; anche il V6 di 3 litri a gasolio che ha ben figurato su Ghibili e Levante. Al top il 2.9 V6 benzina di origine Ferrari. Propulsori noti, ma la differenza, nel contesto internazione, la dovrebbe fare una motorizzazione ibrida-plug-in. E&rsquo; quella che aspettano tutti. Sar&agrave; prima sulla Maserati? Lo sviluppo sar&agrave; ancora lungo per avere un peso ridotto delle batterie e consentire una maggiore agilit&agrave; rispetto alla concorrenza? Parecchia carne al fuoco, ma presentarsi con un&rsquo;offerta competitiva sar&agrave; fondamentale.       

Vocazione da granturismo, la grande crossover sportiva di FCA rimarr&agrave; la Levante

Alfa Romeo: il SUV a 7 posti a fine 2018, anche ibrido plug-in

        Il 24 giugno 2017 sar&agrave; il 107&deg; compleanno di Alfa Romeo.&nbsp;Per festeggiare questo anniversario, il Museo&nbsp;Storico di Arese&nbsp;ha organizzato una giornata speciale ricca di eventi e attivit&agrave; adatte a tutta la famiglia e dedicate a tutti gli appassionati. Giornate da non perdere alla Macchina del Tempo. Ecco il programma &nbsp;INSPIRATION: sabato 24 giugno, dalle 10 alle 18, i progettisti del Centro Stile disegnano dal vero in alcune postazioni dedicate. Ai visitatori verr&agrave; consegnata una cartellina contenente la riproduzione di uno dei disegni creati live. I bambini potranno colorare direttamente in Museo uno dei modelli creati dai progettisti. CONFERENZA: sabato 24 giugno, presso la Sala Giulia si festeggiano i 30 anni dell'Alfa 164.&nbsp;La conferenza inizier&agrave; alle ore 9.30 (inizio accrediti alle ore 9.00). A seguire alle ore 12.30, ci sar&agrave; la parata delle 164 sulla pista del Museo. Prenotazione obbligatoria.&nbsp;  DIVENTA PILOTA: 1&deg; Grand Prix di macchinine slot&nbsp;Per tutto il weekend sar&agrave; allestita una pista per modellini radiocomandati su pista a 6 corsie sulla quale si svolger&agrave; la gara per bambini e adulti.La partecipazione &egrave; compresa nel biglietto d'ingresso del museo.  VISITA IL MUSEO: tutto il weekend. Sono previste visite guidate comprese nel biglietto d'ingresso al Museo alle ore 11, alle ore 14 e alle ore 16. Prenotazione obbligatoria: mail&nbsp;oppure chiamando il n. 02-44425511&nbsp; SHOOTING FOTOGRAFICO: tutto il weekend. Sar&agrave; allestito un set fotografico per le premiazioni e le foto-ricordo.  Per maggiori informazioni qui.       

Il 24 giugno si festeggia il compleanno del Biscione. Un weekend pieno di iniziative, anche e soprattutto per le famiglie

Festa Alfa Romeo per i 107 anni al Museo Storico

        Nel 2018 arriver&agrave; il grande SUV di Alfa Romeo, destinato principalmente ai due mercati pi&ugrave; importanti USA e Cina. Lo ha anticipato Il Sole 24 Ore, attingendo a una fonte pi&ugrave; che autorevole. Ovvero a una relazione di Fim Cisl specifica sulla produzione e sulla occupazione degli stabilimenti del Gruppo FCA in Italia. &nbsp; A Mirafiori &egrave; prevista la produzione di un E-SUV. Nella stessa fabbrica della Maserati Levante, appartenente alla stessa classe.&nbsp;Quasi certamente il large SUV di Alfa avr&agrave; caratteristiche diverse. La Levante manterr&agrave; la dote di grande SUV sportivo del Gruppo, come la Stelvio &egrave; quello medio. Il nuovo modello del Biscione dovrebbe avere un indirizzo pi&ugrave; premium e granturismo. Votato al lusso e anche all&rsquo;abitabilit&agrave;, discriminante importante, se non decisiva, in Cina e in USA. Quindi anche a 7 posti. La lunghezza sar&agrave; intorno ai 4,90 metri e la piattaforma ovviamente rester&agrave; la dinamica Giorgio. A Mirafiori con il &ldquo;pezzo grosso&rdquo;, quindi &egrave; probabile che a Cassino invece saranno realizzate la nuova Giulietta e il C-SUV, due modelli votati pi&ugrave; al mercato italiano ed europeo. Che nasceranno in ogni modo sempre sul pianale, accorciato, che dalla Giulia in poi ha dato origine al nuovo corso Alfa. Sui motori nessuna indiscrezione. Ma essendo un&rsquo;uscita a breve termine &egrave; chiaro che si attinger&agrave; nella produzione attuale, comunque molto recente. Ovvero i nuovi quattro cilindri 2.0 benzina e 2.2 diesel, il V6 2.9 di origine Ferrari e quello a gasolio di 3.0 litri che opera sulle Maserati. Per l&rsquo;ibrido plug-in probabilmente bisogner&agrave; aspettare.       

Sar&agrave; prodotto a Mirafiori: versione anche a 7 posti, destinata principalmente a USA e Cina

Il grande SUV Alfa Romeo arriverà nel 2018

Chi non ricorda la mitica 155 V6 TI &nbsp;dominare il DTM&nbsp;con la sua tremenda trazione integrale e il V6 Busso di 2.5 litri portato a 500 cavalli?&nbsp;Una chicca degli anni &#39;90 quando Nicola&nbsp;Larini vinse il&nbsp;Deutsche Tourenwagen Masters e Alessandro Nannini infil&ograve; bellissime vittorie. Trionfi italiani in Germania, davanti al colosso Mercedes.  Qualcuno vorrebbe che quei tempi tornassero. Oggi la Giulia Quadrifoglio ha inanellato record al Nurburgring, impressionato anche nella nostra prova su strada e in pista, dove ha surlclassato le concorrenti dirette.  Quel qualcuno &egrave; Gerhard Berger. La richiesta viene da un diretto interessato. L&#39;ex ferrarista e compagno di squadra di Senna &egrave; il manager del DTM.&nbsp;Per Gerhard, che vuole aumentare l&#39;appeal del campionato fuori dalla Germania, manca solo il Biscione.&nbsp;  Berger lo ha detto chiaramente ad Autosprint (numero 19). &quot;Abbiamo 18 gare di cui 9 fuori dalla Germania, ci corrono Audi, Bmw, Mercedes. Manca solo il ritorno dell&rsquo;Alfa Romeo, che i tifosi chiedono a gran voce. Ora che la Ferrari &egrave; di nuovo vincente in F1, sarebbe bello se l&rsquo;Alfa Romeo affrontasse il Dtm con la Giulia, magari l&rsquo;anno prossimo, perch&eacute; una berlina prestigiosa di quelle caratteristiche troverebbe il suo vero campo di confronto e di lancio. Fossi Marchionne ci farei un pensierino. Io cominciai a correre con l&rsquo;Alfasud e ho l&rsquo;Alfa nel cuore, oltre alla Ferrari. E ho anche un&rsquo;idea. Quella di far correre, ogni tanto, i piloti di F.1 nel Dtm. Ve l&rsquo;immaginate la Mercedes con Hamilton e Bottas contro l&rsquo;Alfa di Vettel e Raikkonen? Sono sicuro che uno come Sebastian si divertirebbe moltissimo. Dipendesse da loro, i piloti di F.1 guiderebbero ovunque, come una volta&hellip;&quot;. 

Gerhard, ora manager della competizione, auspica che Marchionne riporti il Biscione del campionato, magari delle presenze spot dei piloti di Formula 1

Berger &quot;Alfa dovrebbe tornare nel DTM con la Giulia&quot;

La casa di Alfa Romeo Giulia e Stelvio, la fabbrica di Cassino &egrave; uno dei vanti di FCA. Al vertice per qualit&agrave; di produzione e con il nuovo corso anche per la digitalizzazione.&nbsp;Non solo piattaforme e motori quindi. Le nuove Alfa Romeo beneficiano di una ottimizzazione dei processi produttivi grazie alla sinergia tra Fiat Chrylser Automobiles e uno dei colossi del settore, Samsung.  Una collaborazione volta a migliorare l&rsquo;efficienza sulla catena di montaggio, grazie anche alla migliore qualit&agrave; del lavoro garantita agli addetti di linea.&nbsp;In primis sono stati integrati dei monitor Samsung ad alta luminosit&agrave; lungo la linea di produzione, eBoard touchscreen in alcuni punti strategici. Su cui viene mostrato l&rsquo;andamento della produzione stessa. I caso di errori o anomalie vengono prodotti alert presi subito in carico.  Gli stessi team leader della catena sono stati invitati a identificare le esigenze. E a disegnare le soluzioni e i dispositivi che avrebbero potuto aiutarli. Hanno deciso di adottare uno smartphone e uno smartwatch.Samsung ha messo a disposizione i prodotti e una soluzione. Che si chiama Samsung Knox, personalizzabile e in grado di garantire la totale sicurezza dei dati presenti sul terminale. Adattabile sia al telefonino sia al tablet.  Differente l&rsquo;uso degli smartwatch per il personale di linea. Anche per la novit&agrave; che comporta. Si tratta infatti di un dispositivo &ldquo;indossabile&rdquo;, utilizzato all&rsquo;interno dell&rsquo;impianto produttivo per snellire i processi, migliorare i flussi e l&rsquo;ergonomia del lavoro. Il Samsung Gear S3 Frontier ha permesso la totale personalizzazione del dispositivo. Del genere &egrave; l&rsquo;unico prodotto che pu&ograve; essere utilizzato in tutte le sue funzioni senza dover essere connesso a uno smartphone.  Totalmente integrato con il MES (Manufacturing Execution System) di FCA &ndash; il sistema informativo che gestisce l&rsquo;intero sistema produttivo &ndash; il Gear S3 Frontier &egrave; utilizzato come dotazione professionale in alcuni tratti della linea produttiva.  Come funziona sulla linea. Raggiunta la postazione, l&rsquo;operatore riceve dal MES la lista delle operazioni da compiere sul veicolo in lavorazione. Completata l&rsquo;operazione, invia la conferma tramite il Gear S3 Frontier. L&rsquo;attivit&agrave; viene registrata come conclusa e la linea di produzione pu&ograve; proseguire alla fase successiva. Nel caso in cui, invece, un&rsquo;operazione non possa essere eseguita per qualsiasi ragione, l&rsquo;operatore &egrave; in grado di generare dal dispositivo una segnalazione verso il team leader responsabile. Tutto sotto controllo, in tempo reale. 

Smartphone, smartwatch, tablet e schermi contribuiscono a una maggiore efficienza e a una migliore qualit&agrave; del lavoro

Alfa Romeo e Samsung, Cassino diventa hi-tech

La Stelvio &egrave; arrivato al dunque. Ufficializzata la commercializzazione negli USA, il mercato di riferimento. Quello che decreter&agrave; a breve termine, per la Cina servir&agrave; pi&ugrave; tempo, a quale livello siano effettivamente il rilancio e il gradimento di Alfa Romeo.  La Stelvio sar&agrave; disponibile oltreoceano da fine estate nella versione 2.0 turbo benzina da 280 cavalli (0-100 in soli 5&rdquo;7), trazione integrale Q4 e cambio automatico. Pacchetto meccanico, come noto, di primo livello, abbinato alle doti della piattaforma Giorgio, dello sterzo e delle sospensioni.Due per ora gli allestimenti. Quello base a un prezzo di 41.995 dollari, e il Ti da 43.995 dollari. Molto meno rispetto all&rsquo;Italia, anche con il &ldquo;pacchetto&rdquo; di tasse da aggiungere che pu&ograve; arrivare a qualche migliaio di dollari.  La dotazione base di fatto rispecchia la Super italiana, con cerchi da 18&rdquo;. A pagamento ci sono, finalmente con Apple CarPlay e Android Auto. E a 1.800 dollari il Pack Sport, con cerchi da 19, sospensioni sportive, palette al volante e altro.  La versione Ti ha i cerchi da 19&rdquo;, schermo da 8&rdquo;8 con navigatore, dettagli in legno all&rsquo;interno, ma &egrave; personalizzabile con i Pack Ti Sport e Ti Lusso.  Costa meno rispetto al mercato italiano, ma soprattutto negli USA &egrave; competitivo rispetto a tutte le rivali. Audi Q5, BMW X3, Jaguar F-Pace, Mercedes GLC e Porsche Macan. E soprattutto con i suoi 280 cavalli surclassa per potenza gli altri due litri turbo della concorrenza. 

Dal successo del SUV negli Stati Uniti dipende molto del destino del Marchio. Versione benzina con 280 cv, trazione integrale e cambio automatico. Allestimento &quot;base&quot; e Ti.

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