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Ztl e auto ibride: annullate quattro multe a Roma, vince il Codice della Strada

Il caso di un avvocato romano che ottiene l’annullamento di quattro multe per accesso in ZTL con la sua auto ibrida
Ztl e auto ibride: annullate quattro multe a Roma, vince il Codice della Strada

Luca TalottaLuca Talotta

8 lug 2025

Nel cuore di Roma, un avvocato si è visto recapitare quattro multe da 98 euro ciascuna per aver attraversato, con la sua auto ibrida plug-in, una delle Zone a Traffico Limitato (ZTL) della Capitale. Eppure il suo veicolo, come previsto dal Codice della Strada, aveva pieno diritto a circolare in quelle aree.

La vicenda, raccontata anche da Open, è emblematica: dimostra quanto il conflitto tra normativa nazionale e regolamenti comunali sia non solo reale, ma anche potenzialmente pericoloso per migliaia di automobilisti che, in buona fede, rischiano sanzioni ingiuste. Il Giudice di Pace ha annullato tutte e quattro le multe, ristabilendo un principio fondamentale: le leggi dello Stato vengono prima delle delibere comunali.

Ecco perché questo caso non è una semplice storia da cronaca locale, ma un precedente importantissimo che dovrebbe far riflettere tutte le amministrazioni comunali.

Auto ibride e accesso in ZTL, cosa dice la legge

Tutto ruota attorno a un punto chiave: l’articolo 7 del Codice della Strada, che prevede testualmente che «I Comuni consentono, in ogni caso, l’accesso libero a tali zone ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida.»

Una norma chiara, inequivocabile. Eppure il Comune di Roma ha ritenuto di poterla reinterpretare secondo criteri propri, vietando l’accesso anche a veicoli ibridi plug-in, cioè veicoli in grado di percorrere decine di chilometri a zero emissioni, proprio come le elettriche.

Nel caso specifico, il veicolo era regolarmente registrato presso il portale “Roma Servizi per la Mobilità”, con tanto di targa e autorizzazione attiva. Nonostante ciò, gli occhi elettronici del sistema ZTL hanno rilevato il transito e fatto scattare la sanzione. Una contraddizione grave, figlia di una normativa locale che non ha rispettato le fonti superiori e ha colpito ingiustamente chi era pienamente in regola.

Il giudice di pace annulla le multe: vince il buon senso

Il Giudice di Pace non ha lasciato margini d’interpretazione: ha applicato il principio gerarchico delle fonti. Tradotto: una delibera comunale non può prevalere su quanto stabilito dal Parlamento italiano. È un concetto elementare del diritto amministrativo, ma evidentemente non noto a tutti gli enti locali.

La decisione di annullare le multe non è solo un atto di giustizia per l’avvocato romano, ma una sentenza esemplare per migliaia di cittadini che usano quotidianamente auto ibride o plug-in, credendo di farlo legalmente, e che invece si ritrovano sanzionati per direttive locali fuori legge.

Il giudice ha anche sottolineato che il veicolo in questione non solo era abilitato all’accesso, ma che l’amministrazione comunale aveva già ricevuto notifica della targa, quindi era pienamente a conoscenza della situazione.

Serve chiarezza e rispetto per chi guida veicoli ecologici

Nel momento storico in cui si chiede a gran voce agli automobilisti di fare scelte sostenibili, passare all’elettrico o almeno all’ibrido, è scandaloso che gli enti pubblici sanzionino chi ha già fatto questa scelta.

Chi guida un’auto ibrida dovrebbe essere premiato, non multato. E invece, paradossalmente, il cittadino che ha scelto un’auto plug-in, spendendo anche di più rispetto a un’auto tradizionale, deve perdere ore tra ricorsi, carta bollata e udienze. Tutto questo mentre gli enti locali non si preoccupano minimamente di armonizzare i propri regolamenti con la normativa nazionale.

E il problema non è solo romano: situazioni analoghe si sono già verificate anche a Milano, Torino, Bologna. E continueranno a verificarsi finché non ci sarà un intervento deciso del Governo, che imponga ai Comuni una linea univoca nel rispetto della legge statale.

ZTL, strumento utile ma da gestire con equilibrio

Nessuno mette in discussione l’utilità delle ZTL: servono a ridurre traffico e inquinamento nei centri storici. Ma per funzionare devono essere strumenti di pianificazione intelligente, non di confusione amministrativa.

Quando una ZTL diventa una trappola per automobilisti, si passa dalla mobilità sostenibile alla repressione fine a sé stessa.

Serve un sistema chiaro, uniforme, trasparente. Un veicolo ibrido plug-in non può essere multato a Roma e autorizzato a Firenze. Non è tollerabile che ogni Comune agisca come se fosse uno Stato a sé. Così si perde credibilità, e si scoraggiano proprio quegli automobilisti che vogliono contribuire a migliorare l’ambiente.

Una vittoria degli automobilisti, ma la battaglia non è finita

La sentenza del Giudice di Pace è una vittoria simbolica per tutti gli automobilisti italiani. Ma non può e non deve restare un caso isolato. È il momento che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intervenga, obbligando le amministrazioni locali a recepire e rispettare la normativa nazionale.

Basta confusione. Basta interpretazioni fantasiose. Chi guida veicoli a basso impatto ambientale va tutelato, non penalizzato.

 

 

 

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