        Accanto alla storia scritta dalla GTI, vent'anni fa, nel 2003, Volkswagen Golf R apriva un capitolo ulteriore della sportivit&agrave; nel segmento C. Due decenni pi&ugrave; tardi &egrave; tempo di celebrare quell'idea, hot-hatch che oggi opera oltre i 300 cavalli di potenza dal motore 2 litri e si offre sul mercato italiano in edizione limitata Golf R 20 Years. Ordini aperti, il prezzo di listino parte dai 63.900 euro, ovvero, 4.300 euro pi&ugrave; di una "ordinaria" Golf R. Vi sar&agrave; tempo fino a met&agrave; del 2023 per recarsi in concessionaria e firmare il contratto per avere un esemplare.  Motore 2 litri, una solida certezza L'impianto tecnico di base &egrave; invariato, ruota intorno al motore 2 litri TSI da 333 cavalli e 420 Nm, al cambio doppia frizione 7 marce, con in aggiunta una serie di specifiche tecniche ed estetiche. Si presenta in Italia con in mano un tempo di 7'47"13 al Nurburgring, pi&ugrave; veloce di 4" (su oltre 20 km di pista) rispetto alla precedente Golf R&nbsp;(qui trovi i modelli Volksweagen sul mercato dell'usato). Importer&agrave; maggiormente al pubblico sportivo sapere dello spoiler ad hoc, delle finiture interne in vera fibra di carbonio. Ancora, dei cerchi da 19 pollici e delle soluzioni elettroniche che modificano la risposta del motore. &nbsp; C'&egrave; anche una modalit&agrave; ad alto "effetto wow", la Emotion Start avvia il quattro cilindri a un regime decisamente alto rispetto all'ordinario: 2.500 giri/min faranno sentire la presenza del 2 litri. Prestazioni incrementate con il pack Performance Il pacchetto Performance &egrave; di serie e porta il limitatore innalzato a 270 orari, dai 250 km/h di serie; la dinamica di marcia &egrave; ottimizzata dalla presenza del torque vectoring, essenziale per gestire al meglio i 333 cavalli sull'asse anteriore. Ancora, la modalit&agrave; di guida S+ rende le cambiate velocizzate rispetto al modo S. Non &egrave; solo il cambio 7 marce doppia frizione a essere pi&ugrave; rapido, anche la gestione del motore prevede una prontezza superiore. Il merito &egrave; della valvola a farfalla aperta in fase di rilascio del gas. Questo aiuta il mantenimento della pressione nei collettori d'aspirazione e il riempimento in camera: ne beneficia la prontezza di risposta del motore quando si rid&agrave; gas e carburante con l'iniezione diretta nei cilindri. I particolari di stile offerti di serie sono nelle finiture blu su calotte degli specchietti e calandra, nel loro 20 simbolo della Golf R 20 Years, proiettato sull'asfalto all'apertura delle portiere.       

Sar&agrave; una produzione a tiratura limitata, vista la raccolta ordini su Volkswagen Golf R 20 Years limitata nel tempo. Ecco fino a quando si potr&agrave; ordinare e quanto costa

Volkswagen Golf R 20 Years arriva in Italia e annuncia il prezzo

        Fuoristrada elettrico, si sta aprendo un mondo ai Costruttori nelle opzioni di vetture specializzate nell&rsquo;offroad conte potenzialit&agrave; della trazione integrale a zero emissioni. Nel novero c'&egrave; anche Volkswagen con la ID.XTREME Concept, presentata all'ID.Treffen in Ticino, per mostrare le potenzialit&agrave; del modello e saggiare la risposta del potenziale pubblico. Potrebbe interessarti: VW iD.5, la prova di Auto  Cuore pi&ugrave; potente ID.XTREME Concept nasce sulla base della ID.4 GTX, con i due motori elettrici dalla potenza aumentata fino a 388 cavalli, ovvero 89 in pi&ugrave; rispetto alla versione stradale. La batteria rimane la stessa, con capacit&agrave; da 82 kWh. La Casa non ha fornito informazioni relative a autonomia, accelerazione e altri dati. L&rsquo;aspetto esterno si differenza per i passaruota allargati di 50 millimetri, i pneumatici specifici da fuoristrada su cerchi da 18 pollici e l&rsquo;assetto rialzato. Altre piccole modifiche riguardano il portapacchi con barra a led, protezioni e il bull bar. In abitacolo spiccano i sedili anteriori specifici e gli interni in Alcantara. Se son rose &hellip; Potrebbe interessarti: Volkswagen ID. Buzz, com'&egrave; fatto e come va il multispazio elettrico&nbsp;       

Potenza aumentata a 388 cavalli, aspetto pi&ugrave; possente: esperimento per saggiare le preferenze del potenziale pubblico.

Volkswagen ID.XTREME Concept, la ID.4 GTX da rally

        Una difficile eredit&agrave;, quella che si trova sulle spalle la Volkswagen ID. Buzz nelle sue varie versioni. Ma i numeri sembrano esserci tutti. Lungo 4,71 metri, appare subito intrigante per il design complessivo, a prescindere dai singoli gusti o preferenze. Il primo test su strada &egrave; stato a tal proposito esaustivo, sia con l&rsquo;ID Buzz, sia con l&rsquo;ID Buzz Cargo. Eccellente il comfort di marcia, solo sullo sconnesso c&rsquo;&egrave; qualche problema, dovuto senz&rsquo;altro alle dimensioni ragguardevoli degli pneumatici, che possono arrivare fino a 21 pollici. Per il resto, per quello che riguarda la versione familiare, i cinque passeggeri viaggiano nel massimo relax, con una capacit&agrave; del bagagliaio che arriva a 1.121 litri, che diventano 2.205 ribaltando la seconda fila di sedili. Volkswagen ID.5, ecco come va su strada  ID. Buzz, brillante e confortevole Quello che stupisce di pi&ugrave; &egrave; l&rsquo;estrema brillantezza, nonostante i 2.471 chili di peso. Merito delle propriet&agrave; insite di un motore elettrico sincrono a magneti permanenti per quello che riguarda lo scatto da fermo, grazie anche ai 150 kW (204 cv) e alla coppia massima di 310 Nm subito disponibile. Le batterie, dalla potenza di 77kW sono poste sotto al pianale, per abbassare il baricentro. La trazione &egrave; posteriore, come sul mitico Bulli, che montava il motore del Maggiolino e che ora &egrave; molto gettonato su mercato Vintage. La velocit&agrave; massima &egrave; di 145 km/h limitata elettronicamente, mentre da 0 a 100 km/h si passa in 10&rdquo;2. Veniamo all&rsquo;autonomia. Per l&rsquo;ID. Buzz vengono dichiarati 423 km. Il tempo di carica &egrave; di 30 minuti all&rsquo;80 per cento con una ricarica da 170 kW, che diventano 7 ore e 30 minuti con una ricarica AC a 11 kW. La versione Pro+ &egrave; la pi&ugrave; costosa, con 68.500 euro ai quali vanno aggiunti eventualmente molti optional. Di sere comunque comprende porte scorrevoli elettriche, fari Led, navigatore con schermo da 12&rdquo;, vernice bicolore. L&rsquo;ID. Buzz Pro (senza la +), offre invece di offre di serie un completo pacchetto Adas, con Adaptive Cruise Control con funzione Stop&amp;Go, Front Assist, Lane Assist, Park Assist Plus, riconoscimento della segnaletica, sensori di parcheggio, retro-camera, sensore pioggia. Non manca il climatizzatore automatico bi-zona, cerchi da 19 pollici, keyless, fari full Led e schermi da 10 pollici per strumentazione e navigazione. Molto riuscita, al proposito, la strumentazione, peraltro identica a quella di altri modelli elettrici Volkwagen a listino. Un appunto lo si pu&ograve; fare alla plastica del cruscotto, che &egrave; quella rigida e non morbida al tatto. Veniamo alla versione Cargo, che costa 58.173 euro. Viene offerto di serie nella configurazione a tre posti frontali. Ma pu&ograve; anche essere ordinato con un sedile singolo per il passeggero anteriore. Dietro &egrave; presente una paratia fissa tra abitacolo e vano di carico. Con i suoi 3.900 litri il vano di carico &egrave; in grado di alloggiare due europallet, con un carico utile di 648 chili. C&rsquo;&egrave; un portellone dall&rsquo;ampia apertura e una porta scorrevole sul lato passeggero. Che pu&ograve; essere fornita come optional anche per il conducente. In quanto alle caratteristiche tecniche sono identiche a quelle dell&rsquo;ID Buzz familiare. L&rsquo;autonomia dichiarata &egrave; leggermente superiore e pu&ograve; arrivare a 425 chilometri. Inferiore il peso complessivo, che &egrave; di 2.357 chili. L&rsquo;ID Buzz &egrave; gi&agrave; ordinabile, ma le consegne dei primi esemplari sono previste solo nei primi tre mesi del 2023. Volkswagen ID. Aero, MEB grande formato e ad alta autonomia       

L&rsquo;erede del Bulli &egrave; pronto a dire la sua sui vari mercati. Design d&rsquo;effetto, totalmente elettrico, ha forse un listino un po' elevato, pari a 68.500 euro nella versione familiare pi&ugrave; accessoriata, che scendono a 58.173 euro nella configurazione Cargo

Volkswagen ID. Buzz, com'è fatto e come va il multispazio elettrico

        ID.Buzz, atteso erede, indiretto, di Bulli (T1) ha un listino prezzi ufficiale anche per l&rsquo;Italia. Il van elettrico di Volkswagen, realizzato sulla piattaforma MEB del Gruppo, al momento arriva due allestimenti. Dotati dello stesso powertrain, ovvero motore e trazione elettrica posteriori con potenza di 204 cavalli, abbinati alla batteria da 77 kWh per una autonomia di circa 400 km.  ID.Buzz, ecco quanto costa A disposizione sono o due allestimenti ID. Buzz Pro dal prezzo di 66.000 euro e Pro+ a 68.500 euro. ID. Buzz Pro offre di serie un completo pacchetto ADAS, con&nbsp; Adaptive Cruise Control con funzione Stop&amp;Go, Front Assist, Lane Assist, Park Assist Plus, riconoscimento della segnaletica, sensori di parcheggio, retro-camera, sensore pioggia. E inoltre ci sono climatizzatore automatico bi-zona, cerchi da 19 pollici, keyless, fari full Led e schermi da 10 pollici per strumentazione e navigazione. ID. Buzz Pro+ aggiunge le portiere posteriori elettriche e scorrevoli e le maniglie esterne illuminate. A bordo gli schermi da 12 pollici in plancia, verniciatura bicolore, fari Led IQ Matrix. Disponibili come accessori i cerchi in lega da 20 e 21 pollici, il gancio di traino, tinte bicolore. E ancora, interni in similpelle e tessuto Seagual, anche con sedili elettrici. Ora la risposta al mercato. Potrebbe interessarti: ID.5, come va su strada        

Prezzo da 66.000 euro, potenza di 204 cv, autonomia di 400 chilometri

VW ID.Buzz, prezzi e versioni ufficiali per l'Italia del van elettrico

Nemmeno l&#39;auto elettrica &egrave; rimasta immune alla moda dei Suv coup&eacute; e la Volkswagen ID 5 oggetto della nostra prova, ne &egrave; un chiaro esempio.  Le caratteristiche principali  La vettura, variante di carrozzeria a tetto spiovente della ID 4, &egrave; di poco pi&ugrave; lunga rispetto alla sorella per armonizzare le nuove forme, mentre il resto delle proporzioni restano le stesse. Inoltre, la coda &quot;bassa&quot; non &egrave; solo una caratteristica estetica, ma un elemento di scopo che, assieme ai cerchi specifici, alle maniglie a filo di carozzeria e a prese d&#39;aria intelligenti, migliora la penetrazione aerodinamica del Suv a tutto beneficio dei consumi.  Come va  La veste da coup&eacute; della ID 5 non penalizza troppo l&#39;accessibilit&agrave; a un abitacolo che colpisce per materiali e assembilaggi. Protagonsita della plancia, lo schermo da 12&quot; dell&#39;infotelematica, aggiornato nella grafica e nel software.  La versione della nostra prova &egrave; quella da motore sigolo da 204 cavalli, briosa e piacevole anche grazie a uno sterzo diretto e preciso.  Per scoprire tutti i dettagli, guarda il video a cura di Arturo Rizzoli.  Potrebbe interessarti  Il confronto tra ID 5 e ID 4, cosa scelgo? Volkswagen usate, i modelli disponibili   

Il Suv coup&eacute; elettrico di Wolfsburg dimostra buone doti dinamiche senza rinunce al comfort. Guarda qui la prova

Volkswagen ID 5, ecco come va su strada

Volkswagen, a marzo dell&rsquo;anno 2021, era in trepidante attesta di annunciare l&rsquo;arrivo di una nuova generazione di Golf,&nbsp;T-Roc, Tiguan e Passat. Ma con l&rsquo;andare avanti del tempo alcune cose hanno cominciato a cambiare e il CEO del marchio, Thomas Schafer, non fornisce pi&ugrave; sicurezza riguardo la produzione della Golf con motore a combustione interna. Schafer, come riporta il quotidiano tedesco Welt, non sa quale sar&agrave; realmente il futuro della Golf di nona generazione che si dovrebbe sviluppare, in quanto attualmente l&rsquo;aumento dei costi di sviluppo delle auto con motore a combustione interna, mette un freno alla sua realizzazione. Ma perch&eacute;? Semplicemente perch&eacute; nei prossimi anni arriver&agrave; la legge Euro 7 che, secondo il CEO, provocher&agrave; un aumento dei costi di un veicolo con motore a combustione interna di 3.000/3.500 euro. Non di poco, quindi. Schafer, inoltre, crede che le vetture da 10.000 euro smetteranno di esserci in Europa molto presto, proprio perch&eacute; adattarle alle nuove normative sulle emissioni comporter&agrave; un significativo aumento dei costi di sviluppo.  Soluzioni e decisioni  A riguardo di ci&ograve; che si &egrave; detto, pare proprio che la realizzazione di una Golf di nuova generazione con motore a combustione interna, potrebbe realmente non farsi. Questo perch&eacute;, oltre ai prezzi troppo alti, ci sarebbe anche il divieto dal 2035 di vendita dei veicoli dotati di motori a benzina e diesel. Se si considera che il ciclo di vita di un&rsquo;auto del genere &egrave; di 7/8 anni e la realizzazione della Golf 9 richiede del tempo, essa verrebbe sfruttata pochissimo per via dell&rsquo;uso che si far&agrave; principalmente delle vetture elettriche, e perci&ograve; non ne varrebbe per niente la pena. Si ipotizza perci&ograve; un restyling dell&rsquo;attuale modello di generazione. Ad ogni modo, Thomas Schafer ha detto che la decisione ufficiale riguardo l&rsquo;auto verr&agrave; presa entro 12 mesi. Si attendono dunque aggiornamenti.  Cerchi un&#39;auto usata? Guarda il Listino/Annunci 

La nona generazione&nbsp;potrebbe non vedere la luce. I motivi risiederebbero nei costi troppo alti per la realizzazione, in quanto l&rsquo;auto dovrebbe adattarsi alle nuove normative sulle emissioni &nbsp;

Volkswagen Golf, questo &egrave; un addio?

        Avanti con gli affinamenti tecnici, su una base nota e destinata a guadagnare spazio nell'offerta Volkswagen&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;e non solo. A Wolfsburg annunciano l'evo2 del motore turbo benzina 1.5 litri TSI. Un'unit&agrave; finora declinata nel livello di potenza 150 cavalli - 130 cavalli sul TGI a metano - e intorno alla quale i progetti del Gruppo indicano progetti interessanti. Sar&agrave; la futura base del nuovo schema ibrido plug-in, oggi con la parte termica 1.4 litri e un sistema fino a 245 cavalli. Con l'impiego dell'1.5 TSI evo2 si potranno raggiungere i 272 cavalli.&nbsp;  Volkswagen T-Roc 1.5 per cominciare Cosa cambia con l'evoluzione che debutta sul marcato con T-Roc - nelle due varianti di carrozzeria - e verr&agrave; progressivamente estesa ad altri modelli gi&agrave; oggi con in dote l'1.5? Due ambiti tecnici soprattutto: miglioramento della combustione; trattamento dei gas di scarico. Motore pronto per l'Euro 7 Modifiche necessarie per essere in regola quando le future norme antinquinamento - vedi Euro 7 - entreranno in vigore. Modifiche utili a estendere la vita di un propulsore che avr&agrave; ancora lunga vita davanti a s&eacute; considerando i mercati sui quali l'elettrificazione "per decreto" non &egrave; n&eacute; sar&agrave; un realt&agrave; prossima. Il sistema di disattivazione parziale dei cilindri - 2 su 4, il numero 2 e 3 - migliora sia nella fluidit&agrave; di esclusione dei due cilindri che nella capacit&agrave; di operare a carichi medio-bassi. Si &egrave; ottenuta una maggiore efficienza creando un utilizzo esteso della guida a 2 cilindri. Questo &egrave; stato possibile grazie al miglioramento della combustione, che resta a Ciclo Miller (caratterizzato dalla chiusura anticipata delle valvole di aspirazione). Le pareti dei cilindri hanno un rivestimento al plasma che ne riduce gli attriti interni, l'iniezione diretta opera a 350 bar mentre il turbocompressore a geometria variabile &egrave; confermato. Catalizzatori pi&ugrave; vicini al motore Sul fronte dei sistemi di trattamento dei gas di scarico, &egrave; riunito in un unico modulo e con l'impiego di una minor quantit&agrave; di metalli rari, l'insieme dei catalizzatori a tre vie e del filtro antiparticolato. Lo stesso posizionamento &egrave; stato rivisto, avvicinato al motore, cos&igrave; da sviluppare un miglior trattamento operando a temperature dei gas superiori. Innovazioni apportate a 10 anni esatti dal debutto della famiglia di motori EA211 della quale l'1.5 TSI fa parte, con la specifica evo2 destinata a scrivere il futuro prossimo dell'offerta di prodotto Volkswagen, Audi, Seat e Skoda.       

Aggiornamenti tecnici per rendere l'unit&agrave; pronta allo standard Euro 7, verr&agrave; declinata anche in un sistema ibrido plug-in. Ecco cosa cambia sul quattro cilindri 150 cv

Volkswagen, motore 1.5 TSI diventa evo2 e sarà anche PHEV

        Volkswagen Group of America ha avviato una sinergia Redwood Materials, societ&agrave; americana nata dalla iniziativa di JB Straubel, un co-fondatore di Tesla. La collaborazione ha come obiettivo lo sviluppo di un sistema valido e operativo di riciclo delle batterie dei veicoli elettrici a fine utilizzo su strada. Un passo importante si avvarr&agrave; della importante logistiche delle oltre 1.000 concessionarie Volkswagen e Audi negli USA Nuova vita per le batterie e minore impatto Dove saranno recuperate le batterie a fine vita e dei tecnici di Redwood Materials si occuperanno di imballarle in modo sicuro e spedirle in Nevada, alla sede della societ&agrave;. Le batterie verranno quindi smontate pezzo dopo pezzo, estraendo le materie prime utili. Redwood Materials afferma di essere in grado di recuperare di tutto: cobalto, rame, nichel, litio. Ogni elemento verr&agrave; poi utilizzato per produrre nuove batterie. Diminuendo l'impatto ambientale e l'utilizzo di risorse. Le parole di JB Straubel, fondatore e CEO di Redwood Materials: &ldquo;La transizione verso il trasporto elettrico e l&rsquo;energia pulita sta arrivando e le batterie che alimentano queste tecnologie rappresentano un&rsquo;incredibile opportunit&agrave;. Man mano che un numero sempre maggiore di batterie raggiunge la fine del ciclo di vita ogni anno, diventa disponibile una risorsa in aumento infinitamente riciclabile. Redwood e Volkswagen Group of America condividono la volont&agrave; di creare una catena di fornitura circolare domestica per le batterie che contribuir&agrave; a migliorare l&rsquo;impronta ambientale delle batterie agli ioni di litio, ridurre i costi e, di consegueza, aumentare l&rsquo;adozione dei veicoli elettrici&rdquo;. Potrebbe interessarti: Volkswagen, arriva la ID.4 Pro 4MOTION dalla potenza di 195 kW&nbsp;       

"Colpo" di JB Straubel, co-fondatore di Tesla, che con la nuova azienda sviluppa un business cruciale

Volkswagen e Redwood Materials, accordo in USA per riciclare batterie

        Grande, lussuosa e tecnologica, ma non particolarmente apprezzata dal pubblico. La Volkswagen Phaeton, lanciata nel 2022 e prodotta fino al 2016, non &egrave; mai riuscita a fare breccia nel cuore della clientela, tanto che la Casa tedesca decise di non darle un'erede. Una nuova generazione dell'ammiraglia di Wolfsburg era per&ograve; pronta a debuttare, in attesa di un disco verde che non &egrave; mai arrivato. In occasione dei 20 anni del modello, Volkswagen ha deciso di mostrare al mondo quella che sarebbe stata la Phaeton di seconda generazione. Volkswagen, 20 miliardi per l'elettrico e 6 nuove gigafactory in Europa  Volkswagen Phaeton, 20 anni di lusso Era il 2002 quando VW svel&ograve; per la prima volta la Phaeton, grande berlina di oltre 5 metri di lunghezza derivata dall'Audi A8 e con alcune componenti prese in prestito addirittura dalla Bentley Continental GT. Progettata per offrire lusso, spazio e prestazioni elevate (sotto al cofano nascondeva anche unit&agrave; V10 TDI e W12 a benzina, con potenze fino a 450 cavalli) ebbe un'accoglienza tiepida da parte del mercato, tanto che al termine della sua carriera, avvenuta 14 anni dopo il lancio &ndash; con un restyling di met&agrave; carriera nel 2010 &ndash; erano appena 85mila le unit&agrave; uscite dall'impianto di Dresda, la &ldquo;fabbrica trasparente&rdquo; costruita appositamente per la grande berlina. Numeri deludenti che convinsero la dirigenza della Casa tedesca a non mettere in produzione una nuova generazione della Phaeton, nonostante il progetto della sua erede fosse gi&agrave; a buon punto. Tanto pi&ugrave; che nel frattempo l'elettrico stava prendendo sempre pi&ugrave; piede, convincendo il Marchio a direzionare sempre pi&ugrave; risorse sulla mobilit&agrave; a zero emissioni. In occasione del 20&deg; compleanno del modello, Volkswagen ha deciso di svelare quella Phaeton mai nata. Coerente nello stile e nella filosofia con la precedente generazione, la nuova ammiraglia sfoggiava un design con linee pulite e senza eccessi stilistici, firmato da Marco Pavone e una lunghezza superiore ai 5 metri. Di elevatissima qualit&agrave; l'abitacolo, con grande uso di pelle e inserti in radica, e tanta tecnologia a disposizione del guidatore e dei passeggeri. Al centro della plancia, tutta digitale, faceva bella mostra di s&eacute; un display curvo di ampia superficie, lo stesso che nel 2018 avremmo visto sulla Touareg con il nome di Innovision Cockpit. La Phaeton infatti &egrave; stata un tassello fondamentale per arrivare a prodotti successivi come la berlina-coup&eacute; Arteon e lo stesso Suv Touareg. Nuovo Volkswagen Amarok: la svolta premium e tecnologica       

La Casa tedesca, in occasione dei 20 anni della Phaeton, ha mostrato le immagini della seconda generazione dell'ammiraglia, mai arrivata sul mercato

Volkswagen Phaeton, ecco la seconda generazione mai nata

        Addio pistoni, benvenute batterie. La transizione elettrica di Volkswagen passa attraverso Salzgitter, storico stabilimento che oggi produce motori a benzina e Diesel per 40 modelli del Gruppo. Un impianto che, nei prossimi anni, verr&agrave; riconvertito e ampliato per la produzione di batterie per i veicoli elettrici del colosso tedesco, grazie a un investimento miliardario. Un primo passo importante di un piano ambizioso che prevede la costruzione di ben 6 gigafactory in Europa, parallelamente alla nascita di una nuova societ&agrave;, PowerCo, che gestir&agrave; tutti i business del Gruppo VW legati alle batterie. Entusiasmo da parte del cancelliere tedesco, Olaf Scholz: &ldquo;Giorno fantastico l'industria automobilistica in Germania&rdquo;. Volkswagen ID. Aero, MEB grande formato e ad alta autonomia  VW, al via la costruzione delle nuove gigafactory Volkswagen si prepara a mandare definitivamente in pensione i motori endotermici, in vista dello stop alle vendite di auto a benzina e Diesel previsto per il 2035. Quello del passaggio all'elettrico sar&agrave; un percorso lungo, che richieder&agrave; un grande sforzo, sia tecnico che economico, per la conversione degli impianti. Primo e fondamentale passo di questo cammino sar&agrave; la fabbrica di Salzgitter, in Germania, poco distante da Wolfsburg, che nei prossimi anni diventer&agrave; una delle nuove gigafactory annunciate dal Gruppo tedesco. Inclusa Salzgitter, saranno 6 le nuove fabbriche di batterie in Europa, grazie a un investimento appena annunciato di ben 20 miliardi di euro, e che creeranno 20mila nuovi posti di lavoro. Per una capacit&agrave; produttiva a regime di 240 Gwh annua, 40 Gwh per ciascuna gigafactory. La prima pietra del nuovo impianto tedesco &egrave; stata posata ieri alla presenza dei vertici del Gruppo VW, tra cui l'amministratore delegato Herbert Diess, oltre che del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Che ha espresso tutta la propria soddisfazione per il piano industriale presentato dalla Casa di Wolfsburg: &ldquo;Oggi &egrave; un giorno fantastico per l&rsquo;industria automobilistica in Germania e in Europa. Volkswagen mostra come sar&agrave; il futuro della mobilit&agrave; sostenibile e rispettosa del clima. Insieme, a Salzgitter, stiamo gettando le basi per plasmare questo futuro in misura significativa&rdquo; ha detto il cancelliere. Entusiasmo condiviso con il CEO di VW, Diess: &ldquo;Oggi non stiamo solo ponendo una prima pietra, ma stiamo anche segnando una pietra miliare strategica&rdquo; ha detto il manager. Volkswagen elettriche da 20 mila euro e il fattore inflazione Con le nuove batterie, gi&ugrave; i costi del 50% La rivoluzione elettrica passer&agrave; anche attraverso la riorganizzazione delle attivit&agrave;, in particolare con la nascita di una nuova societ&agrave;, che prender&agrave; il nome di PowerCo e si occuper&agrave; della gestione dei business collegati alle batterie. Non solo produzione di accumulatori: le gigafactory del Gruppo saranno infatti dei veri e propri hub tecnologici, che includeranno anche lo sviluppo. Salzgitter sar&agrave; la prima, e avr&agrave; la responsabilit&agrave; di fungere da modello per tutti i nuovi impianti europei di Volkswagen. Uno nascer&agrave; a Valencia, in Spagna, per gli altri bisogner&agrave; aspettare prima di conoscere le location prescelte. E a proposito di nuove tecnologie, il colosso tedesco ha presentato le nuove batterie prismatiche unificate. Annunciate al Power Day 2021, sono composte da una serie di sostanze chimiche proposte in una formula inedita, e saranno estremamente flessibili: si adatteranno all'80% dei modelli elettrici del Gruppo e permetteranno di abbattere i costi del 50%. La rivoluzione elettrica di Volkswagen &egrave; gi&agrave; cominciata. Nuovo Volkswagen Amarok: la svolta premium e tecnologica       

Il colosso tedesco ha annunciato un ambizioso piano di investimenti che porter&agrave; alla realizzazione di 6 nuovi impianti europei per la produzione di batteria. Ma non solo

Volkswagen, 20 miliardi per l'elettrico e 6 nuove gigafactory in Europa

        Torna a ruggire per conquistare tutti in grande stile, il nuovo Volkswagen Amarok. La seconda generazione del pick up di Wolfsburg fa il suo debutto in Europa e si presenta nell'evento online completamente riprogettato, ridefinendo il segmento premium di veicoli commerciali grazie all&rsquo;utilizzo di tecnologie all&rsquo;avanguardia e al nuovo design. Il nuovo Amarok sar&agrave; disponibile in Europa, Australia, Nuova Zelanda, Africa e Medio Oriente da febbraio 2023, e avr&agrave; un "fratello maggiore" negli Stati Uniti. Infatti grazie alla collaborazione con la Ford sui mezzi commerciali, annunciata nel 2020, condivide la stessa piattaforma del Ford Ranger. Il suo carattere muscoloso, adattivo e "senza confini", disegnato dal proprio centro stile in Australia e prodotto in Sudafrica, lo rendono perfetto per le strade della savana e i percorsi in cui circolare &egrave; davvero problematico. Anima da fuoristrada, dimensioni da gigante Tutto &egrave; nuovo nella seconda serie di Amarok, e il design lo fa capire subito in quanto &egrave; diventato pi&ugrave; grande, pi&ugrave; potente, pi&ugrave; atletico e pi&ugrave; carismatico. Rispetto alla prima generazione crescono le dimensioni: il passo 3.270 mm (allungato di 173 mm) esalta le proporzioni e le qualit&agrave; fuoristrada. Amarok &egrave; lungo 5.350 millimetri (96 mm pi&ugrave; del suo predecessore) ed offre una profondit&agrave; di guado incrementata da 500 a 800 mm. A guadagnare &egrave; anche la capacit&agrave; di traino, che arriva a 3.500 kg, e quella di carico utile, che passa da 1.000 a 1.160 kg. Col tetto pi&ugrave; robusto che consente di trasportare fino a 350 kg di carico statico. "Per la nuova generazione abbiamo modificato in modo significativo il design originario dell'Amarok - ha detto Albert Kirzinger, head of design di Volkswagen Veicoli Commerciali - che ora &egrave; inequivocabilmente pi&ugrave; espressivo e ancora pi&ugrave; impressionante".&nbsp; A due o quattro porte con doppia cabina Viene lanciato nelle varianti di allestimento Amarok, Life e Style, nonch&eacute; nelle versioni top PanAmericana (carattere fuoristrada) e Aventura (styling esclusivo) ed &egrave; prodotto con carrozzeria a cabina doppia a quattro porte (DoubleCab) oppure cabina singola a due porte (SingleCab). Spiccano, nel nuovo look, i passaruota maggiorati e rivestiti con robusta plastica, per ospitare cerchi in lega fino a 21 pollici. Nel frontale, ancora pi&ugrave; moderno, spicca una mascherina a sviluppo orizzontale all&rsquo;interno della quale sono incastonati i due fari e il marchio della Casa. Non mancano i consueti mancorrenti sul tetto. Nel posteriore invece si fa notare la scritta Amarok che si estende a tutta lunghezza e i due fari a forma di &ldquo;C&rdquo;. Gli interni di alta qualit&agrave; ma immaginati anche per compiti professionali sono in perfetto stile Volkswagen. La gamma dei display &egrave; composta dalla strumentazione digitale da 8,0 e 12,0 pollici e da un modernissimo touchscreen in formato tablet (dimensioni da 10,0 e 12,0 pollici di serie) per il sistema di infotainment. L&rsquo;Amarok fa il pieno anche di sistemi di assistenza alla guida, che sono 20 in totale, tra cui il cruise control adattivo con sistema di riconoscimento della segnaletica stradale. Motorizzazioni Amarok propone cinque motori turbo, adattati individualmente ai mercati mondiali, in cui spiccano ben quattro unit&agrave; turbodiesel (TDI) e un turbo benzina (TSI). Si spazia dal quattro cilindri TDI 2,0 litri che eroga 150 Cv fino al turbo benzina 2,3 litri turbo da 302 Cv. Tutte le versioni (soltanto nella TDI 150 Cv &egrave; optional) sono dotate del nuovo cambio automatico a 10 rapporti che sostituisce l'automatico a 8 marce del modello precedente. Inoltre a seconda dei mercati ci saranno l'automatico a 6 marce e i cambi manuali a 6 o 5 marce per vari motori. In molti mercati, l'Amarok viene anche fornito di serie con la trazione integrale 4Motion.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;       

La collaborazione con Ford riporta la seconda generazione del pick-up di Wolfsburg in Europa.

Nuovo Volkswagen Amarok: la svolta premium e tecnologica

        Guardare alla Volkswagen ID. Aero Concept &egrave; osservare una realt&agrave; assai concreta, perch&eacute; le proporzioni da grande berlina resteranno invariate, come larga parte dell'impianto di stile e tecnico. Debutter&agrave; prima in Cina, produzione a partire dalla seconda met&agrave; del 2023. Poi in Europa, dove la scoperta delle specifiche tecniche &egrave; rinviata al prossimo anno. Dimensioni da grande berlina business Orienta comunque sul ruolo che andr&agrave; a giocare ID. Aero, il concept. E ricalca le dimensioni circolate negli ultimi 18 mesi, di un modello che sar&agrave; lungo poco meno di 5 metri e su un passo che ci attendiamo essere di 3 metri. Tantissimo spazio a bordo, da interpretare come si conviene a una grande berlina quattro porte premium.&nbsp; In quota 5 metri, Volkswagen mancava dai tempi della Phaeton, grande ammiraglia a spingersi ben oltre i 5 metri: 5,18 metri per avere un passo di 3.&nbsp;  Design, quattro porte e coda corta Profilo fastback, coda cortissima, sbalzi altrettanto, poggia su cerchi da 22 pollici il concept. Sostituisce le maniglie con superfici touch, illuminate. Il frontale &egrave; firmato dai fari a matrice di led, su un impianto stilistico e aerodinamico in grado di produrre una resistenza all'avanzamento, un coefficiente di drag pari a 0,23. Autonomia mai cos&igrave; alta su una VW MEB Va a beneficio dell'autonomia di marcia, dichiarata in 620 km con la specifica di batteria da 77 kWh netti. Quanto conti l'ottimizzazione energetica e una ridotta sezione frontale lo testimoniano i numeri prodotti da altre Volkswagen ID. sulla stessa architettura MEB e uguale batteria: 520 km la ID.4 e ID.5, 544 km la ID.3. Restano da scoprire i valori di potenza massima dei motogeneratori abbinati al progetto ID. Aero, destinato alla produzione europea presso lo stabilimento tedesco di VW&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;a Emden.&nbsp;        

E' il turno della carrozzeria berlina quattro porte, vestire l'architettura MEB. La ID. Aero ha dimensioni importanti, per un premium destinato a Cina, Europa e USA

Volkswagen ID. Aero, MEB grande formato e ad alta autonomia

        Prima in Cina, poi in Europa e negli USA. &Egrave; il cronoprogramma che seguir&agrave; Volkswagen ID. Aero, prossima al debutto e orientata a una commercializzazione sul mercato cinese nella seconda met&agrave; del 2023. Sar&agrave; l'anno in cui verr&agrave; svelata con le specifiche del progetto destinato al Vecchio Continente. Architettura MEB, un'autonomia attesa fino a 700 km, si tratta della prima interpretazione con forme e proporzioni da grande berlina.&nbsp; Quali dimensioni avr&agrave;&nbsp; Segue le proposte "numeriche" della gamma ID. Volkswagen. La compatta 3, i suv 4 e 5. Poi, il pulmino Buzz. Come guardare alla ID. Aero? I primi bozzetti presentano un design in realt&agrave; gi&agrave; emerso dai muletti di sviluppo, su strada. &Egrave; una sorta di idea elettrica per un segmento superiore, un po' dove opera la Passat con le motorizzazioni termiche ed elettrificate. Orientare sul progetto in arrivo, la cui presentazione &egrave; prevista il 27 giugno, vuol dire guardare al recente passato e al concept Volkswagen ID. Space Vizzion. Variante station wagon di una medesima idea di elettrico tra segmento D ed E, misurava 4,95 metri in lunghezza per 3 metri di passo. E anticipazioni di stile della berlina 4 porte rivelano un padiglione dell'abitacolo molto ampio e a occupare gran parte dello sviluppo in lunghezza. Montanti inclinati e allungati sono l'introduzione a un'elevata abitabilit&agrave; interna.  Coda fastback e 4 porte Se i muletti sembravano orientare verso una configurazione di berlina fastback 5 porte, quindi con un ampissimo portellone posteriore, Volkswagen&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;ha introdotto la ID. Aero come una berlina 4 porte, nella specifica cinese. Bagagliaio quindi dall'apertura molto pi&ugrave; contenuta, priva dell'integrazione al lunotto. Proprio in coda si apprezzano le novit&agrave; stilistiche pi&ugrave; recenti. Se il frontale era gi&agrave; stato oggetto di un'anticipazione nei mesi scorsi, la coda rivela un taglio piuttosto netto e spigoloso. Un terzo volume corto, in linea con il concetto di fastback e angoli che dovrebbero essere anche funzionali a un miglior distacco dei flussi d'aria: minori turbolenze, minore richiesta di energia per fendere l'aria.        

L'architettura elettrica approda in un segmento di alta gamma e dimensioni generose. L'idea di berlina simil-tre volumi anticipa un modello per posizionamento simile alla Passat

Volkswagen ID. Aero 2023, è il turno della grande berlina per il MEB

        Non &egrave; un panzer, anche se l&rsquo;idea non &egrave; poi cos&igrave; tanto lontana. La divisione Volkswagen Classic Commercial Vehicles ha ripristinato dopo sessanta anni il Bulli Half-track Fox: proprio cos&igrave; met&agrave; a ruote e met&agrave; a cingoli, come molti mezzi di trasporto militare utilizzati nella seconda guerra mondiale sia dagli Alleati sia dalle truppe dell&rsquo;Asse.  Bulli Half Track Fox, una vita movimentata Il modello, unico sopravvissuto, risale al 1962, acquistato nel 2018 da Volkswagen Classic Commercial Vehicles dopo che dalla versione originale, uguale a tutte le altre, che era appartenuta a un cliente austriaco era passato di mano e profondamente modificato da Kurt Kretzner, un meccanico. In sostanza ci sino&nbsp; quattro assali per otto ruote. Le quattro posteriori da 13 pollici che muovono i cingoli, le quattro anteriori da 14 pollici con pneumatici da fuoristrada.&nbsp; Il motore &egrave; l&rsquo;1.2 litri da 34 cavalli, la velocit&agrave; massima &egrave; di 35 km/h, con rapporti dedicati al fuoristrada. Bulli Half-track Fox pu&ograve; tornare ad andare dovunque. Potrebbe interessarti: Maggiolino VW da record, oltre mezzo milione di euro per un Milivi&egrave; 1&nbsp;       

Risale agli anni Sessanta: con quattro assali, due per i cingoli e due per i pneumatici da fuoristrada, pu&ograve; andare dovunque.

Bulli Half Track Fox, restaurato il Volkswagen Bulli cingolato

Si possono spendere pi&ugrave; di 550 mila euro per un Maggiolino Volkswagen? Difficilmente. Si possono spendere 570 mila euro per Milivi&egrave; 1? Assolutamente s&igrave;.&nbsp;  Si rif&agrave; al Maggiolino iconico, alla versione 1303, ne richiama le forme e adotta la parte centrale della scocca e il pavimento di quella generazione. Tutto il resto &egrave; un restomod che poco ha da spartire con l&#39;idea originaria.    Serie limitata  Produzione limitata 22 esemplari, ordini gi&agrave; aperti e prime consegne nel luglio 2023. Con molti zero in meno nella tiratura e tanti zero in pi&ugrave; al cambio attuale euro-lira, i tedeschi di Milivi&egrave; propongono qualcosa di unico. Ventidue milioni di Beetle, quelli prodotti nella lunghissima carriera del Maggiolino. Saranno 22 le Milivi&egrave; 1.&nbsp;  La scheda tecnica e il prezzo  Motore boxer aspirato, 2.8 litri raffreddato ad aria e abbinato al cambio 4 marce automatico della Carrera 2. Cos&igrave;, su un design profondamente rivisto: posteriore con spoiler a coda d&#39;anatra, fari a led, oltre 1000 ore trascorse da Milivi&egrave; a studiare le miglior&igrave;e e gli interventi sul Maggiolino.  Con una richiesta di 570 mila euro, non potevano restare esclusi dal restomod gli interni. Offre tutti i comfort dell&#39;era moderna. Dalla strumentazione con duplice schermo da 12,3 pollici all&#39;aria condizionata, dai sedili in carbonio riscaldabili ai sensori di parcheggio.  Un&#39;interpretazione modernizzata del Maggiolino sulla quale &egrave; stato definito un assetto con sospensioni a doppi bracci oscillanti, ammortizzatori bi-tubo e cerchi da 19 pollici.  Non sono state diffuse le prestazioni, ma su strada si potr&agrave; contare su un impianto frenante a disco con soluzione da 343 millimetri di diametro. 

Il restomod stravolge il Beetle Volkswagen per come lo conosciamo. Motore Porsche, interni dotati della moderna tecnologia e assetto da sportiva

Maggiolino VW da record, oltre mezzo milione di euro per un Milivi&egrave; 1

I Suv stanno letteralmente spopolando e nessuno mai avrebbe detto, solo una decina di anni fa, che un giorno la Volkswagen pi&ugrave; venduta in Italia sarebbe stata la T-Roc e non pi&ugrave; l&rsquo;intramontabile Golf. Ossia quella che di fatto &egrave; la versione multiruolo della citata Golf, dato che sfrutta il medesimo pianale. La T-Roc &egrave; sulla piazza dal 2017 ed &egrave; stata consegnata in 110.000 unit&agrave; solo da noi, parte di un totale che nel mondo ha superato la cifra tonda di un milione. Questo dopo avere attraversato un ultimo biennio che definire difficile per l&rsquo;economia intera &egrave; riduttivo.  Immancabilmente, per la T-Roc &egrave; comunque arrivato il momento della rinfrescata di mezza et&agrave;, sempre mirata a mantenere attuali i modelli anche in funzione delle ultime novit&agrave; tecnologiche. Il restyling, lo dice la parola stessa, inizia come al solito dagli esterni con un nuovo disegno della calandra, paraurti diversi e soprattutto nuove luci diurne combinate con fari a Led cui &egrave; possibile aggiungere l&rsquo;opzione dell&rsquo;illuminazione a matrice. Gli indicatori di direzione dinamici sono integrati nei nuovi gruppi ottici posteriori. La gamma dei colori comprende 4 nuove tonalit&agrave;, con una rinfrescata anche al disegno delle ruote, che arrivano sino a 19&rdquo; di diametro.  Volkswagen Touareg Edition 20, vent&#39;anni e non sentirli  T-Roc, si rinnova anche dentro  Gli interni mostrano una plancia ridisegnata e materiali pi&ugrave; raffinati, soprattutto nella zona superiore della stessa plancia. Il touchscreen centrale &egrave; ora in posizione rilazata e si nota un volante simile a quello dei modelli elettrici della Volkswagen. Meno visibile, ma importante &egrave; la presenza, di serie e in opzione, dei sistemi di assistenza e aiuto alla guida che culminano con il cruise control attivo che svolge funzioni di guida semiautomatica. Le versioni continuano ad essere a benzina e turbodiesel, con queste ultima ancora preferite da pi&ugrave; del 35% degli italiani. Quelle a benzina sono 1.0 TSI e 1.5 TSI da 110 e 150 cavalli, con la versione di vertice R che monta il 2.0 TSI da 300 cavalli. Le 2.0 TDI sono disponibili in configurazione da 115 oppure 150 cavalli. Il cambio DSG a doppia frizione &egrave; disponibile su tutte le varianti da 150 cavalli mentre la trazione integrale &egrave; esclusiva della R e della specifica variante della 2.0 TDI. Il ventaglio dei prezzi varia da un minimo di 27.350 a un massimo di 50.000 euro e comprende anche le Cabriolet, in vendita per&ograve; solo con i motori a benzina.  Su strada abbiamo assaggiato la T-Roc 1.5 TSI che conferma doti di maneggevolezza conosciute e un&rsquo;eccellente affidabilit&agrave; di guida. Il tutto con prestazioni soddisfacenti, vista una punta di 205 km/h di velocit&agrave; e un tempo di 8&rdquo;6 sullo scatto da 0 a 100 km/h. Bene anche il cambio DSG a doppia frizione con gestione automatica in funzione delle modalit&agrave; di utilizzo del mezzo ed eventuali cambiate manuali tramite le leve al volante.  Volkswagen, scopri tutte le offerte sul mercato dell&#39;usato 

Il modello Volkswagen pi&ugrave; apprezzato in italia si aggiorna con una serie di novit&agrave; estetiche e tecnologiche: ecco cosa c&#39;&egrave; di nuovo e come va

Volkswagen T-Roc, il Suv si aggiorna

        La nuova generazione del pick-up di Volkswagen, Amarok, che arriver&agrave; a fine 2022 (leggi le anticipazioni), anticipa&nbsp; il cockpit digitale e un display con schermo da 10 a 12 pollici che si allunga verticalmente sopra la console centrale, offre una migliore visione d&rsquo;insieme e un pi&ugrave; facile accesso ai comandi. Presenta mix di funzioni digitali, pulsanti e interruttori rotanti configurati in modo ergonomico e intuitivi da usare. Pratico. Nel mondo del nuovo Amarok entrano anche oltre 30 sistemi di assistenza alla guida, che possono essere configurati tramite il display. Pi&ugrave; di 20 si trovano per la prima volta nella gamma Amarok. Tra questi, il &ldquo;Lane Assist &amp; Lane Change System&rdquo; (assistenti al mantenimento e al cambio di corsia), &ldquo;Light Assist&rdquo; (Dispositivo assistenza abbaglianti), &ldquo;Predictive Adaptive Cruise Control&rdquo; (Cruise Control adattivo con lettura dei segnali stradali) e il sistema &ldquo;Area View&rdquo; (monitoraggio dell&rsquo;area circostante durante le operazioni di parcheggio).&nbsp; Volkswagen Touareg Edition 20, vent'anni e non sentirli Amarok e la gestione delle funzioni Le possibilit&agrave; di interazione tra gli utenti del veicolo e il pick-up, come ad esempio l&rsquo;utilizzo dei servizi digitali online &ldquo;We Connect Navigation&rdquo;, il funzionamento del Climatronic, l&rsquo;infotainment, il sistema di navigazione, l&rsquo;assistenza al parcheggio e l&rsquo;esclusivo sistema audio premium (a seconda della configurazione), possono essere facilmente gestiti tramite il pannello di controllo centrale. Sotto il display sono presenti ulteriori comandi che permettono di accedere in modo rapido e diretto ad alcune delle numerose funzioni. Oltre al gi&agrave; presentato &ldquo;IQ.Light&rdquo; e alla vistosa scritta &ldquo;Amarok&rdquo; sul portellone posteriore, anche il nuovo display verticale al centro della console &egrave; un&rsquo;altra tra le numerose caratteristiche di design e di ingegneria del nuovo pick-up della Volkswagen Veicoli Commerciali messo in risalto in un vero e proprio stile cinematografico.&nbsp; Sar&agrave; in versione cabina doppia e quattro porte (DoubleCab) e per alcuni mercati con cabina singola a due porte (SingleCab). Arriver&agrave; con un motore benzina e quattro Diesel da 2 e 3 litri di cilindrata. Il progetto &egrave; in comune con nuovo Ford Ranger. Potrebbe interessarti: Volkswagen elettriche da 20 mila euro e il fattore inflazione&nbsp;       

Avr&agrave; motori benzina e soprattutto Diesel: progetto realizzato in sinergia col Ford Ranger

Volkswagen Amarok, prima immagine dei nuovi interni del pick-up

        La ID.3 &egrave; stata accompagnata sulla scena da un obiettivo: renderla accessibile a un prezzo equivalente a un'auto di segmento C con motore diesel. Il prezzo di una Golf a gasolio, nei fatti. Nella strategia di ampliamento dell'offerta elettrica del Gruppo Volkswagen&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;verso il basso, verso il segmento B del mercato, c'&egrave; un'altra barriera simbolo, una soglia psicologica da raggiungere.&nbsp;Alla presentazione della Volkswagen ID Life Concept, nel 2021, i vertici hanno confermato l'ambizione di un'utilitaria elettrica da 20 mila euro. Le tre utilitarie elettriche VW, Skoda e Cupra Saranno tre i modelli a presidiare il segmento B, da prospettive diverse: Skoda per la soluzione probabilmente pi&ugrave; accessibile per prezzo di listino; Volkswagen con la ID.2 - diversissima da ID Life Concept, com'&egrave; noto - nella porzione mediana della forchetta 20-30 mila euro -; Cupra UrbanRebel nella sua forma definitiva a interpretare il ruolo di sportiva. Le pressioni inflative Bene, questo lo scenario. Ma &egrave; un obiettivo realizzabile, nel contesto economico europeo, quello dell'elettrica da 20 mila euro? Il responsabile dello sviluppo Cupra, a margine della presentazione sui programmi a breve e medio termine del marchio, ha sottolineato un fattore chiave, ad Automotive News Europe. Il tasso di inflazione dell'Eurozona. Il caro vita morde il Vecchio Continente e viaggia oltre l'8%, dato Eurostat. &Egrave; un elemento da prendere in considerazione e in grado di mettere a rischio il target dei 20 mila euro.&nbsp; Le elettriche su architettura MEB semplificata - batterie dalla chimica meno costosta, struttura semplificata - arriveranno sul mercato nel 2025.&nbsp; La produzione localizzata in Spagna beneficer&agrave; degli investimenti pubblici sui siti produttivi, del minor costo del lavoro rispetto a una produzione tedesca - il sito di Zwickau delle compatte MEB -, tuttavia, sono particolari da affiancare alle pressioni sul fronte delle materie prime e del caro energia, nel posizionare le elettriche "economiche" sul mercato.       

L'obiettivo del Gruppo di commercializzare un'elettrica da 20 mila euro, un'utilitaria tra le tre in arrivo nel 2025, &egrave; a rischio per l'inflazione in crescita in Europa

Volkswagen elettriche da 20 mila euro e il fattore inflazione

        La &ldquo;magica&rdquo; combinazione delle restrizioni dovute al Covid, la crisi dei chip e quella logistica, i problemi di crescita esponenziale dei costi delle materie prime e dell&rsquo;energia e infine la guerra in Ucraina hanno fatto crollare la produzione di vetture elettriche. Le richieste, per&ograve;, sono alte e la produzione non riesce a tenere il passo della domanda. Il risultato &egrave; che chi ordina un&rsquo;elettrica Volkswagen oggi, non la ricever&agrave; prima del 2023. Il Gruppo tedesco ha reso noto, inoltre, ci potrebbero essere notevoli ritardi nell&rsquo;evasione degli ordini gi&agrave; effettuati: Volkswagen ha esaurito la disponibilit&agrave; di auto sia in Europa, sia negli USA. I problemi esposti sopra si riflettono anche sulle auto a motore termico, che stanno subendo anch&rsquo;esse notevoli ritardi nelle consegne Numeri drammatici Dando qualche numero, nei primi tre mesi del 2022 l&rsquo;intero Gruppo Volkswagen, composto da Audi, Porsche, Seat e Skoda, ha venduto circa 100.000 vetture elettriche. Il CEO Herbert Diess ha detto che la domanda si attesta invece intorno alle 300.000 unit&agrave;. &nbsp; La gamma alla spina Volkswagen ha identificato i propri modelli elettrici con il suffisso .ID, e ha da poco reso disponibile anche il van .ID Buzz, con un chiaro richiamo all&rsquo;iconico furgoncino che negli anni &rsquo;60 e &rsquo;70 ha caratterizzato lo stile di vita hippie. Volkswagen ha dotato l'ID. Buzz della batteria pi&ugrave; capiente dell&rsquo;intera famiglia .ID: 77 kWh che alimentano un motore elettrico da 150 kW con 310 Nm di coppia. L&rsquo;autonomia dichiarata supera i 420 km e la ricarica in corrente continua permette il passaggio dal 5 all'80% in circa 30 minuti, con una potenza di carica massima fino a 170 kW. Grazie all&rsquo;impiego di materiali riciclati per numerosi componenti, come i rivestimenti dei sedili, del pianale e del cielo interno, e alla completa assenza di pelle di origine animale la sua anima green non si limita al funzionamento 100% elettrico.        

Nonostante i miliardi di investimenti, la produzione non tiene il passo

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