        Una delle novit&agrave; Volkswagen in arrivo nel 2024 &egrave; la versione station wagon dell'elettrica ID.7. Se manterr&agrave; la denominazione classica della carrozzeria wagon secondo Volkswagen (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), allora ID.7 Variant dovrebbe essere la scelta naturale per differenziarla dalla berlina. ID.7 &egrave; ordinabile in Italia al momento in un'unica versione, la Pro, mentre altre opzioni arriveranno nel 2024 oltre alla wagon. La novit&agrave; del portellone moltiplica la praticit&agrave; Le ultimissime immagini dei muletti arrivano, diffuse su Instagram da wilcoblok, durante un servizio che accompagner&agrave; al lancio del modello.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da ????? ???? (@wilcoblok)      Le novit&agrave; si concentrano in coda, per quella che pu&ograve; considerarsi la versione elettrica di una Passat Variant. Rispetto alle proporzioni da fastback della ID.7, con la wagon le forme sono pi&ugrave; obbligate e votate alla funzionalit&agrave; anzitutto di carico. I gruppi ottici manterrano un raccordo a tutta larghezza, mentre la soglia d'apertura del bagagliaio rivela contorni molto regolari.&nbsp; Ci attendiamo soluzioni tecniche invariante, a partire dalle dimensioni e proseguendo sull'offerta di motori e batterie. Volkswagen ID.7 misura 4,96 metri di lunghezza, per un passo di 2,96 metri. Dove la ID.7 Variant dovrebbe migliorare il dato della berlina &egrave; alla voce capacit&agrave; di carico, con un bagagliaio superiore ai 532 litri dichiarati dalla tre volumi. Nel corso del 2024 potrebbe vedere la luce anche la versione di serie della ID.7 sportiva, quella GTX annunciata da un concept molto, molto concreto: ID.X Performance.       

La seconda variante di carrozzeria rivela lo stile in coda, dove &egrave; atteso un incremento della capacit&agrave; del bagagliaio. C'&egrave; un'altra novit&agrave; in casa Volkswagen ID.7 che potrebbe arrivare nel 2024

Volkswagen ID.7 Variant, dopo la berlina tocca alla station wagon

Una trama divertente e scoppiettante ha reso il film un &ldquo;Maggiolino tutto matto&rdquo;, un cult del cinema, di sicuro di quello che ha le auto come protagoniste. Anche chi &egrave; nato dopo il 1968, quando il film arriv&ograve; nelle sale, &egrave; rimasto rapito dalle gesta di Herbie, appunto il Maggiolino tutto matto. Ma a molti sar&agrave; sempre rimasta la curiosit&agrave; di scoprire che auto guidava il perfido rivale (Peter Thorndyke) di Herbie e del suo straff. Nel film si parla di una Thorndyke Special, un nome scelto con indubbia coerenza con il copione.  La storia del Cattivo  In realt&agrave; si tratta di una Apollo GT, una vettura, spinta da motori Buick V8 di 3,5 o 5,0 litri, prodotta in una quartina di esemplari tra il 1962 e il 1964, dunque la rarit&agrave; dell&rsquo;auto permette il &ldquo;falso storico&rdquo; del nome Thorndyke Special. La vettura nasce da un&rsquo;idea di due uomini d&rsquo;affari statunitensi Newton Davis e Milt Brown, quest&rsquo;ultimo era pure ingegnere. Il progetto &egrave; quello di realizzare qualcosa di simile a ci&ograve; che facevano allora costruttori come Iso Rivolta: su una carrozzeria dal gusto stilistico italiano montavano motori di auto americane di grossa cilindra, ottenendo cos&igrave; delle GT, meno costose delle Ferrari e delle Maserati, ma ugualmente capaci di elevate prestazioni. Quello che fece poi anche la De Tomaso. Lo stile della Apollo fu disegnato da un grande maestro dello stile come Franco Scaglione (autore tra l&rsquo;altro dell&rsquo;Alfa 33 Stradale del 1967, di recente &ldquo;ri-celebrata&rdquo; e riedita) la costruzione della vettura fu opera della Intermeccanica dello statunitense Frank Reisner.&nbsp;  Complimenti a Gulf blue che ha avuto l&rsquo;idea di creare questo allestimento fieristico.   

Chi non ricorda il celebre film di Walt Disney del 1968? Anche chi &egrave; nato dopo la sua uscita si &egrave; divertito un mondo a guardarlo. Ma che auto aveva il perfido rivale del Maggiolino? La risposta &egrave; ad Auto e Moto d&rsquo;epoca

Il Maggiolino tutto matto ecco la sua auto rivale!

        Volkswagen annuncia l'attesissimo raduno GTI Meeting del 2024 a Wolfsburg. L'evento, che si svolger&agrave; dal 26 al 28 luglio 2024, verr&agrave; lanciato con il motto "Coming Home - Reloaded" ed &egrave; frutto di una collaborazione tra Volkswagen e l'Autostadt. Oltre alle tradizionali celebrazioni dei modelli, spettacoli mozzafiato sul palco e raduni dei club, il raduno offrir&agrave; una vasta gamma di attivit&agrave; e sorprese per gli appassionati delle auto GTI. I brand tedeschi non ci saranno al Salone di Ginevra 2024 Lo spettacolo cambia location Come ha sottolineato Imelda Labb&eacute;, Membro del Consiglio di Amministrazione per le Vendite, il Marketing e l'After Sales del marchio Volkswagen: "La sigla GTI non &egrave; l'unica icona: anche il GTI Meeting nel corso dei decenni ha acquisito uno status leggendario. Riteniamo che sia importante dare alla comunit&agrave; GTI una nuova casa nel cuore del nostro marchio qui a Wolfsburg!". L'annuncio anticipato della data, fissando l'appuntamento per l'ultimo fine settimana di luglio 2024, consente ai fan di pianificare con largo anticipo la loro partecipazione all'evento. La comunit&agrave; dei fan GTI continua a crescere in tutto il mondo, riunendo appassionati del marchio nei club e nelle comunit&agrave; online. Quando nel 2023 il comune di Maria W&ouml;rth, in Austria, ha annunciato che non avrebbe pi&ugrave; ospitato il raduno GTI annuale, Volkswagen ha deciso di portare il GTI Meeting nella sua casa d'origine a Wolfsburg.&nbsp; Volkswagen up!, cala il sipario: stop alla produzione della piccola di Wolfsburg       

L'evento si terr&agrave; nella citt&agrave; di Wolfsburg, patria dell'azienda, dal 26 al 28 luglio 2024: l'annuncio &egrave; arrivato direttamente da melda Labb&eacute;, Membro del Consiglio di Amministrazione&nbsp;

Volkswagen, il raduno GTI Meeting 2024 si farà "in casa"

La Volkswagen up!, non sar&agrave; pi&ugrave; prodotta. Dopo il suo debutto al Salone di Francoforte nel non troppo lontano 2011, la super compatta della Casa di Wolfsburg fa calare il sipario su di s&eacute;. Appartenente al segmento A, la up! ha avuto un grande successo nel corso dei suoi dodici lunghi anni di vita, soprattutto fra i giovani, grazie al suo proporre soluzioni tecnologiche e tecniche all&#39;avanguardia ad un prezzo non poi cos&igrave; eccessivo. Ma perch&eacute;, quindi, terminer&agrave; la sua produzione?    Le ragioni? Guardiamo il mercato  &Egrave; stata la rivista inglese Autocar ad annunciare la fine della produzione della Volkswagen up!, dicendo di essere venuta a saperlo da verificate fonti interne all&#39;azienda e da dirigenti dello stabilimento di Bratislava, in Slovacchia, dove la l&#39;utilitaria veniva fabbricata. La ragione risiede nel crollo quasi definitivo del segmento A, quello delle auto pi&ugrave; piccole in assoluto, che per le aziende hanno ad ora i margini di guadagno pi&ugrave; bassi a causa dei sempre pi&ugrave; crescenti standard di sicurezza e anti-inquinamento che fanno schizzare i costi di progettazione e costruzione  Nonostante la decisione sia stata presa, &egrave; bene ricordare quanto la Volkswagen up!, sia stata apprezzata e voluta nel tempo. Se si prendono come punti di riferimento i dati di vendita di Jato Dynamics e CarSalesBase ci si accorge che essa &egrave; stata uno dei pochi modelli a mantenere costante, nel corso degli anni, il numero di esemplari prodotti e venduti.&nbsp;  Volkswagen ID.3 suv si far&agrave;, ecco quando e cosa attendersi 

L&#39;auto fece il suo debutto nel 2011 al Salone di Francoforte, ma la crisi del segmento A ha decretato la sua fine

Volkswagen up!, cala il sipario: stop alla produzione della piccola di Wolfsburg

        L'attenzione &egrave; rivolta al 2026, quindi oltre i lanci di modelli elettrici che Volkswagen ha gi&agrave; annunciato e che vedranno nella ID.2all nella versione di serie la prossima, fondamentale (per i volumi produttivi) proposta a zero emissioni in una fascia del mercato attualmente scoperta dal marchio tedesco. Nel 2026, a Wolfsburg, arriver&agrave; la produzione di un suv sovrapponibile al mondo dei B-suv "cresciuti", progettato sull'architettura MEB evoluta che oggi &egrave; alla base della ID.3.&nbsp; Assetto rialzato, forme da sport utility, per creare un'alternativa in un segmento di mercato diverso da quanto presidia il progetto ID.4 (quasi un segmento C superiore). La produzione ottimizzata intorno alle architetture Volkswagen (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;ha confermato un percorso di razionalizzazione della produzione, che porter&agrave; ad avere siti produttivi concentrati nell'assemblaggio di modelli differenti tra loro, anche per marchio d'appartenenza, ma accomunati dalle piattaforme di base. Cos&igrave;, a Wolfsburg si faranno la ID.3 (oggi prodotta a Zwickau e Dresda, entrambi i siti subiranno uno stop di 2 settimane per bassa domanda dei modelli sul mercato), il suv ID.3, il restyling della Golf, la nuova Tiguan e, dal 2025, l'alternativa 7 posti che si chiamer&agrave; Tayron e rileva la Tiguan Allspace. Quanto al posizionamento del suv ID.3, lo spazio disponibile per evitare la sovrapposizione con l'ID.4 &egrave; ampio. ID.3 misura 4,26 metri di lunghezza su un passo di 2,77 metri; ID.4 ben 4,58 metri sulla medesima distanza tra gli assi.&nbsp; Due le opzioni sul campo: realizzare un B-suv "cresciuto" nelle dimensioni, in quota 4,30 metri o posizionarsi un po' al di sotto della ID.3. Sfumature negli ingombri che non distolgono da rivali gi&agrave; sul mercato e in arrivo prima del 2026 indicato da Volkswagen per il debutto di questo B-suv elettrico.       

L'offerta di uno sport utility urbano, in grado di realizzare grandi volumi di vendita, &egrave; nei piani della Volkswagen che procede con la razionalizzazione dei siti produttivi

Volkswagen ID.3 suv si farà, ecco quando e cosa attendersi

        Forse non tutti conoscono la mirabolante storia dei &ldquo;Maggiolini&rdquo; di Volkswagen che furono mandati in avanscoperta al Polo Sud. Correvano gli anni &rsquo;60 e c&rsquo;era un profumo di frizzante ottimismo nell&rsquo;aria. Tutto sembrava cos&igrave; raggiungibile, possibile e realizzabile. Anche visitare il Polo Nord con una piccola flotta di Volkswagen Beetle &ldquo;attrezzati&rdquo; poteva sembrare fattibile. Questa &egrave; la storia dell&rsquo;esploratore Douglas Mawson che, assieme ad un&rsquo;equipe e a quattro (o cinque) maggiolini cerc&ograve; di raggiungere uno dei luoghi pi&ugrave; remoti della terra. Destinazione Polo Sud  Volkswagen aveva lanciato da qualche anno l&rsquo;iconico Maggiolino e, come trovata pubblicitaria e di marketing, decise di attrezzare i veicoli per dare prova dell&rsquo;affidabilit&agrave; e della resistenza. Fu un mirabolante intreccio di tempismo, risorse e coincidenze che vide collaborare il colosso tedesco con una squadra di ricercatori ed esploratori australiani, capitanati appunto da Mawson  e intenzionati a raggiungere il punto esatto del polo. L&rsquo;iniziativa fu talmente improbabile che fu accolta con successo dalla divisione marketing del tempo e nell&rsquo;arco di pochi mesi fu organizzato il tutto. Le auto furono equipaggiate con pochi accessori supplementari: un set di catene da neve, alcune guarnizioni aggiuntive e un portapacchi sul tetto per trasportare il necessario. La prima auto fu chiamata Antarctica 1 e arriv&ograve; alla stazione ANARE (Australian National Antarctic Research Expedition) senza indugi nel 1964, a fianco di slitte, rompighiaccio e mezzi attrezzati per la missione. Si trattava di un esemplare raffreddato ad aria, chiamato dagli scienziati &ldquo;Inferno Rosso&rdquo;, per via della colorazione scelta dal Marketing di Volkswagen. Serv&igrave; come mezzo di trasporto per piccoli spostamenti intorno alla stazione di ricerca. Resistette per oltre un anno a temperature inferiori a -50 gradi, con venti ad oltre 200 km/h. Successivamente fu rispedita in Australia e sostituita da Antarctica 2 nel 1964, color arancione, rimasta in servizio per meno di un anno a causa di svariati problemi.  Fu equipaggiata con assali rinforzati e maggiori elementi isolanti dall&rsquo;esterno, ma sub&igrave; maggiori danni della prima, rimanendo per oltre un inverno sepolta nella neve a causa di una fortissima e improvvisa tempesta. Una volta recuperata in primavera, fu spedita nuovamente in Australia, scambiandosi il testimone con un&rsquo;altra &ldquo;Antarctica 2&rdquo;, di fatto per&ograve; un terzo esemplare completamente nuovo. Volkswagen Australia non ammise mai trattarsi di un terzo modello, ma erano evidenti le differenze tra le due. Questo fu decisamente pi&ugrave; fortunato, con migliaia di chilometri di servizio e pochi interventi di manutenzione richiesti, diventando un vero e proprio simbolo in tutto il mondo, facendo impennare le vendite del Maggiolino soprattutto in Australia. Volkswagen Beetle Antarctica 4 e 5 Arriviamo cos&igrave; al quarto Maggiolino Antarctica, riconoscibile per il &ldquo;4&rdquo; impresso sulla fiancata che per&ograve;, nel 1967, fu vittima di uno spiacevole incidente quando una calotta di ghiaccio si ruppe interamente sotto alle quattro ruote, imprigionando la vettura per sempre. Si ritiene, infatti, che l&rsquo;auto sia ancora oggi sepolta sotto al ghiaccio, circa quattro o cinquecento metri in profondit&agrave;, senza la speranza di poterla mai recuperare. Fu infine inviata una quinta Beetle, con bandiera neozelandese, questa volta nell&rsquo;inverno tra il &rsquo;66 e il &rsquo;67, cercando di cavalcare il successo riscosso dalla campagna promozionale australiana. Non &egrave; noto, purtroppo, che fine fece questo esemplare, se rimasto in servizio per alcuni anni o se perso anch&rsquo;esso tra le calotte di ghiaccio.        

I quattro (o cinque) Volkswagen Beetle Antarctica fecero la storia con una spedizione dall'Australia al polo Sud: tutti i dettagli

La storia dei maggiolini Volkswagen che conquistarono l'Antartide

        Approda sul mercato in tre livelli di potenza e quattro allestimenti, il nuovo Volkswagen Amarok. Cambia radicalmente il pick-up della divisione Veicoli Commerciali, lo fa sfruttando le sinergie tra Volkswagen (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;e Ford, che ha nel Ranger la propria proposta. I prezzi dell'Amarok partono da 48.937 euro, per una soluzione con motore 2 litri da 170 cavalli e cambio manuale 6 marce, trazione integrale 4Motion e allestimento base. L'unico abbinabile al 2.0 TDI meno potente. Life, Style e Aventura gli allestimenti La gamma &egrave; completata dall'allestimento Life, abbinabile al 2.0 TDI 4Motion da 205 cavalli (56.562 euro), dal livello Style (2.0 TDI 205 cv a 59.856 euro; 3.0 TDI 240 cv a 64.907 euro) e dal top di gamma Amarok Aventura V6 3.0 TDI a 73.154 euro. Il TDI 205 cavalli e il 240 cavalli condividono il cambio automatico 10 marce. Il pick up moltiplica il potenziale d'impiego, grazie a dimensioni superiori (pi&ugrave; spazio a bordo e per il carico nel cargo box, a una portata maggiore, capacit&agrave; di traino fino a 3,5 tonnellate e una portata al tetto di 350 kg. Pi&ugrave; grande e spazioso per impegni gravosi Con i 5,35 metri di lunghezza, il nuovo Amarok cresce nelle dimensioni di 9,6 centimetri ma sono ben 17,3 cm in pi&ugrave; che accoglie nel passo: 3,27 metri. L'intero progetto &egrave; rivisto nelle quote, come il cassone, in grado di ospitare tra gli archi passaruota un Europallet, visti i 122 centimetri di larghezza. In lunghezza, con la ribaltina chiusa, il cargo box offre fino a 1,62 metri di spazio, un'area caratterizzata dalla copertura del carico avvolgibile elettricamente. La portata dichiarata dall'Amarok &egrave; di 1,19 tonnellate, mentre le attenzioni al comfort dei passeggeri arrivano fino a offrire sedili ergonomici e regolabili elettricamente in 10 vie. Una cabina molto pi&ugrave; curata e automobilistica, dotata della tecnologia infotainment su schermo da 10,1 o 12 pollici e affiancata alla strumentazione digitale da 8 o 12,3 pollici.  Adas, automobilistici e da off-road Sul fronte degli Adas, poi, ben 20 sistemi di assistenza sono inediti sul pick-up Volkswagen. Una suite di stretta derivazione automobilistica, come la tecnologia dei fari Matrix led IQ.Light. Particolarmente importanti sono gli Adas del cambio di corsia assistito, il parcheggio automatizzato, il cruise control adattivo, fino al Blind Spot Monitor. In ambito prettamente off-road, invece, utilissimi sono il mantenimento della velocit&agrave; in salita e quello in discesa, senza necessit&agrave; di operare su acceleratore o freno. Tutte le motorizzazioni del nuovo Amarok offrono un'elevata autonomia grazie al serbatoio da 80 litri, mentre il serbatoio dell'AdBlue ha una capacit&agrave; superiore del 50% (19,3 litri complessivi).&nbsp;       

Volkswagen Veicoli Commerciali introduce sul mercato italiano il pick up nella sua ultima evoluzione, un progetto condiviso con Ford

Nuovo Volkswagen Amarok al debutto, i prezzi e le versioni

        Continua inarrestabile l'offensiva cinese in Europa. Secondo quanto raccolto da Automotive News Europe, nel Vecchio Continente sta per sorgere una nuova fabbrica di batterie da 20 GWh costruita dal produttore cinese Gotion High Tech e dalla start-up slovacca InoBat. La nuova Gigafactory europea: dove sorger&agrave; InoBat ha fatto sapere che sta valutando diversi Paesi per individuare la location dell'impianto, la cui realizzazione inizier&agrave; nel 2024, con il via alla produzione previsto nel 2026. Gotion ha recentemente acquistato il 25% di InoBat, e fornir&agrave; alla start-up supporto tecnologico e approvvigionamento per aumentare la produzione delle suddette batterie. Stellantis inaugura in Italia il primo Battery Technology Center Ma all'interno di questa partnership anche Volkswagen &egrave; protagonista. Il Gruppo tedesco &egrave; infatti&nbsp;il primo azionista di Gotion, e la stessa azienda cinese ha un contratto esclusivo con Volkswagen per la fornitura di batterie elettriche al di fuori della Cina. Rom-E, il ritorno dell'evento sull'ecosostenibilit&agrave;: come partecipare ai nostri talk       

L'impianto verr&agrave; costruito dalla cinese Gotion (di cui Volkswagen &egrave; primo azionista) e dalla start-up slovacca InoBat

Una nuova fabbrica di batterie EV da 20 GWh in Europa

Restava soprattutto lo stile da scoprire, dopo che la nuova Volkswagen Tiguan aveva introdotto nei mesi scorsi, passo dopo passo, i contenuti in arrivo con la terza generazione. Dalla gamma di motorizzazioni alla tecnologia a bordo, dagli Adas alle attenzioni votate al comfort, un quadro in fase di composizione. Adesso, &egrave; completo e Tiguan appone la firma.  Cambia radicalmente, salvo restare nel perimetro del segmento C. Non cambiano gli ingombri esterni della nuova Tiguan, eccezion fatta per 3 centimetri in lunghezza, un extra che porta a 4,54 metri il nuovo dato. Invariato il passo (2,68 metri), l&#39;altezza (1,66 metri) e la larghezza di 1,84 metri.&nbsp;    Tutto un altro design  Diversissima &egrave; la lettura stilistica, a cominciare da un frontale reso pi&ugrave; rigoroso nel raggruppamento tra fari e calandra. La fascia paraurti verr&agrave; proposta in stili differenti a seconda degli allestimenti: una pi&ugrave; elaborata e sportiveggiante, in allestimento R Line, ha un motivo a rombi; l&#39;altra pi&ugrave; ordinaria e con elementi a sviluppo orizzontale.  Cos&igrave; il look verso l&#39;uscita sul mercato, con un lancio previsto nel corso del primo trimestre del 2024.    Contributo all&#39;estetica a parte, i fari introducono la tecnologia IQ. Light HD Matrix, sono elementi di tipo adattivo, ad altissima risoluzione e possibilit&agrave; di orientare e parzializzare l&#39;intensit&agrave; del fascio di luce. &Egrave; una soluzione derivata dal Touareg. In coda, prima ancora della rivisitazione di stile, &egrave; importante registrare l&#39;incremento di volume nel bagagliaio: 37 litri portano il dato complessivo a 652 litri (caricando ad altezza cappelliera). Una disponibilit&agrave; di spazio notevole, considerate le dimensioni esterne della nuova Tiguan.  Motori e l&#39;ibrido plug-in da 100 km  Su strada andr&agrave; con motori benzina e diesel, dal mild hybrid 48v 1.5 litri (130 e 150 cavalli) alle versioni 2 litri TDI da 150 e 193 cv.  Fino a proporre le soluzioni eHybrid, ovvero, Tiguan ibrida plug-in. Intorno alla motorizzazione termica 1.5 litri si sviluppa un sistema PHEV da 100 km di autonomia in elettrico, ricarica della batteria (da 19,7 kWh) in corrente continua di serie a 50 kW e un caricatore di bordo in CA potenziato (11 kW). Le potenze in gioco sono di 204 e 272 cavalli per le due varianti in arrivo.  Infotainment davvero maxi  Il terzo atto della Tiguan segna un profondo cambiamento. In parallelo allo stile esterno si muove un abitacolo dove le attenzioni, inevitabilmente, finiscono sulla proposta di infotainment top di gamma, alternativa alla specifica da 12,9 pollici. Lo schermo da 15 pollici &egrave; davvero molto ampio e completa il Digital Cockpit da 10,25 pollici con rivestimento antiriflesso. Oltre a proporre display davvero grandi in rapporto agli spazi in plancia, Volkswagen (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;introduce la nuova architettura elettronica MIB4.  Coordina tutti i servizi, connessi, di assistente vocale personale, fino all&#39;head up display che completa la dotazione. Inedito, poi, &egrave; il selettore a rotella posto sul tunnel. Ingloba un display dal quale &egrave; possibile variare le funzioni, tra modalit&agrave; di guida, gestione del volume della radio e variazione delle luci d&#39;ambiente. Addio alla leva del cambio, sostituita da un selettore dietro al volante. Tutte le motorizzazioni della nuova Volkswagen Tiguan adottano un cambio doppia frizione, 6&nbsp; o 7 marce a seconda del propulsore.  Pi&ugrave; cure dedicate al comfort di marcia    Restando all&#39;interno del suv, l&#39;accento sulla qualit&agrave; della vita a bordo passa dalle novit&agrave; come i sedili ergoActive. Non solo offrono la regolazione lombare a 4 vie ma anche la funzione di massaggio mediante 10 sacche pneumatiche e la possibilit&agrave; di ventilazione delle sedute.  Un assetto a pi&ugrave; sfumature  Comfort da un lato, dinamica dall&#39;altro. Le cure riservate da Volkswagen al controllo del corpo vettura sono concentrate in due sistemi: il DCC Pro e il Vehicle Dynamics Manager. L&#39;assetto adattivo, controllato elettronicamente, sfrutta ammortizzatori idraulici a doppia valvola per gestire la rigidit&agrave; in compressione ed estensione, controllata sulla singola ruota. Questi parametri vengono incrociati, dal Vehicle Dynamics Manager, con il controllo prodotto dal XDS, noto per simulare gli effetti di un differenziale autobloccante, ma intervenendo con una gestione elettronica di frenatura delle singole ruote.  Quanto al miglioramento dell&#39;offerta Adas, Volkswagen va oltre il Travel Assist di Livello 2 per sommare, su nuova Tiguan 2024, il sistemi Side Assist per il controllo assistito del cambio di corsia e il Park Assist Pro. Quest&#39;ultima funzione permette di automatizzare la manovra di parcheggio anche restando fuori dall&#39;auto. Il Dynamic Road Sign Display, invece, &egrave; un assistente &quot;potenziato&quot; dell&#39;ordinario (e obbligatorio) riconoscimento della segnaletica. 

Su dimensioni pressoch&eacute; invariate, il suv Volkswagen cambia radicalmente. Lo fa nell&#39;offerta di motori ibridi, nella tecnologia di bordo e, soprattutto, con lo stile esterno

Nuova Volkswagen Tiguan 2024: cambiamento a tutto campo, tranne uno

        In casa Volkswagen l'atmosfera &egrave; un po' cupa. Da quello che si apprende dalla rivista Automobilwoche, l'azienda starebbe pensando di fermare l'assemblaggio delle ID.3 a Dresda, una delle sue frabbriche di punta inaugurata nel 2002, a cui seguirebbe una conversione delle attivit&agrave; industriali. La causa di tale decisione sarebbe da scovare nel rallentamento delle vendite di auto elettriche. A lavorare alla ID.3 sono neppure 350 dipendenti i quali si faranno carico di altre mansioni qualora dovesse esserci una conferma (che ricordiamo non essere ancora arrivata, quello di cui parliamo sono indiscrezioni). Cosa accadr&agrave;? Da Wolfsburg arrivano alcune affermazioni: "Il marchio Volkswagen sta attualmente sviluppando un pacchetto dettagliato di misure per implementare un programma di miglioramento delle performance. L'obiettivo &egrave; aumentare ulteriormente la competitivit&agrave; globale e affrontare la situazione volatile del mercato.&rdquo; Inoltre, &egrave; bene precisare che lo stabilimento in caso di stop non verrebbe affatto chiuso ma, come dicevamo, cambierebbero solo le attivit&agrave; svolte. Non resta dunque che attendere smentite o conferme riguardo l'intera vicenda. Rom-E Talk: un percorso verso la sostenibilit&agrave;        

Quanto riportato sono indiscrezioni provenienti dalla stampa estera. Cerchiamo di capire cosa &egrave; successo &nbsp; &nbsp;

Volkswagen: stop produzione ID.3 a Dresda?

        Il restyling al quale &egrave; stata sottoposta la Volkswagen ID.3 ne ha fatto un progetto molto pi&ugrave; maturo rispetto alla versione d'esordio. Arriva nelle concessionarie italiane con un porte aperte nel week end del 23 e 24, accompagnata da una proposta di noleggio ad anticipo zero che si segnala per l'elevata flessibilit&agrave; offerta al cliente. Inoltre, i servizi previsti nel canone di noleggio dell'offerta ID.eal sono di fatto una copertura totale. Dalle spese di immatricolazione alla RCA, dalla copertura Kasko alla protezione sui cristalli, proseguendo con la manutenzione ordinaria e straordinaria, il soccorso stradale e la copertura in caso di incendio, fa tutto parte del canone mensile.  Quanto costa noleggiare ID.3 con ID.eal? L'impegno contrattuale su 24 mesi prevede un canone di 449 euro al mese, senza anticipo. Il chilometraggio massimo compreso nel canone &egrave; di 20 mila chilometri in 24 mesi. Gi&agrave; dal sesto mese, il noleggio ID.eal permette al cliente di svincolarsi senza penali dall'impegno sottoscritto, purch&eacute; sottoscriva il noleggio o il finanziamento di un'altra Volkswagen (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), con motorizzazione termica.&nbsp; Due versioni, due batterie, un solo motore Le versioni proposte in Italia sono ID.3 Pro Performance, con batteria da 58 kWh e autonomia di 428 km, e la ID.3 Pro S, con batteria da 77 kWH (558 km di autonomia). Entrambe adottano un motore elettrico da 204 cavalli e si differenziano per la dotazione di serie, integrabile da pacchetti optional. Il cruise control adattivo, il Lane Assist, l'infotainment da 12 pollici, l'accesso e avvio dell'auto senza chiave, i fari a led, sono tutti contenuti previsti gi&agrave; dal livello ID.3 Pro Performance.       

Sebbene con precise condizioni, &egrave; possibile noleggiare la ID.3 restyling con anticipo zero e restituirla gi&agrave; dopo 6 mesi, senza incorrere in costi ulteriori. Ecco come funziona il noleggio per privati

Volkswagen ID.3, il noleggio ID.eal è ad alta flessibilità

        Novit&agrave;, non buone, da Volkswagen. L&rsquo;azienda, infatti, sta tagliando posti di lavoro nella sua fabbrica di auto elettriche di Zwickau in Germania a causa dell'attuale &ldquo;situazione del mercato&rdquo;. Secondo quanto riportato dall&rsquo;agenzia di stampa tedesca Dpa, sono 269 i contratti a tempo determinato, in scadenza dopo dodici mesi, che non saranno prorogati. Ci potrebbero essere poi adeguamenti e cambi anche per i turni di lavoro. A Zwickau 10.700 lavoratori La procedura concreta sar&agrave; discussa con i rappresentanti dei lavoratori nei prossimi giorni, ma il timore &egrave; che possano essere non rinnovati i contratti a tempo indeterminato di molti altri dipendenti. Lo stabilimento di Zwickau, dove lavorano 10.700 persone, finora &egrave; stato il punto di riferimento della produzione elettrica di Volkswagen e del Gruppo. Oltre ai modelli del Marchio VW, ID.3, ID.4 e ID.5, qui vengono prodotte anche Audi Q4 e-tron e Q4 Sportback e-tron e Cupra Born. I motivi dei tagli Il motivo dietro ai tagli sarebbe da attribuire all&rsquo;inflazione e alla diminuzione dei sussidi. Questi elementi, combinati, tratterebbero gli acquirenti dall&rsquo;acquistare auto elettriche. Nonostante questo, le produzioni di alcuni modelli a batteria del Gruppo procedono e si incrementano. Oltre a Zwickau &ldquo;dalla fine del 2023 produrremo la Q4 e-tron anche a Bruxelles&rdquo;, ha dichiarato una portavoce di Audi alla Dpa. Volkswagen, al via le prevendite in Italia per l&rsquo;elettrica ID.7       

Sono 269 i contratti a tempo determinato che non saranno prorogati nello stabilimento di Zwickau in Germania

Volkswagen taglia i posti di lavoro: pochi ordini di auto elettriche

        Finalmente Volkswagen apre le prevendite in Italia per la sua berlina ID.7, l&rsquo;elettrica tedesca per le lunghe distanze. La vettura, infatti, &egrave; disponibile nella variante Pro con un'autonomia WLTP fino a 620 km al prezzo di 64.850 euro. Grazie alla formula finanziaria Progetto Valore Volkswagen (PVV) 24 mesi, si pu&ograve; acquistare l&rsquo;ID.7 con 12.000 euro di anticipo e 23 rate mensili da 799 Euro (TAN 3,99%, TAEG 4,75%). Per il lancio sul mercato italiano, previsto all&rsquo;inizio del 2024, Volkswagen ha dotato la sua berlina di tecnologie innovative e di alta qualit&agrave;.  Tecnologia di livello di serie Volkswagen ID.7 &egrave; dotata, di serie, del display head-up AR a realt&agrave; aumentata, del sistema di navigazione Discover Pro e l&rsquo;assistente alla guida Travel Assist 2.5. Troviamo poi l&rsquo;assistenza al mantenimento di corsia Lane Assist, l&rsquo;Emergency Assist, il Side Assist, il Rear Traffic Alert con assistente alla svolta, l&rsquo;Area View con telecamera 360&deg; Top View e l&rsquo;Assistenza al parcheggio Park Assist. Non solo, la ID.7 &egrave; anche il primo modello Volkswagen dotato di bocchette elettroniche intelligenti, che distribuiscono l'aria in tutto l'abitacolo per permettere all&rsquo;auto di raffreddarsi o riscaldarsi pi&ugrave; rapidamente. Grazie al nuovo assistente vocale IDA, in grado di comprendere il linguaggio naturale, l&rsquo;auto &egrave; ora pi&ugrave; facile da usare. La ID.7 ha anche un&rsquo;inedita struttura dei menu nel sistema di infotainment MIB4 di nuova generazione. Comfort e spazio Considerate le lunghe distanze che &egrave; in grado di percorrere, Volkswagen ID.7 Pro ha tanto spazio a bordo, per garantire comodit&agrave; a pilota e passeggeri, grazie all versatilit&agrave; della sua piattaforma modulare elettrica MEB. Sbalzi corti e passo lungo rendono l&rsquo;abitacolo accogliente, e soprattutto con molto spazio per le gambe dei passeggeri posteriori. Il vano bagagli ha un volume totale fino a 532 litri, mentre il motore elettrico APP550 di nuova concezione (che integra l&rsquo;elettronica di potenza e di comando) si torva al posteriore ed eroga 210 kW (286 CV) e 545 Nm. Nonostante una lunghezza di quasi cinque metri, la ID.7 &egrave; agile con un raggio di sterzata di 10,9 metri. Il consumo medio &egrave; di 14,1 kWh per 100 km. Sempre di serie ci sono cerchi in lega Hudson da 19&rdquo;, climatizzatore automatico a 3 zone, Head-up display AR con realt&agrave; aumentata, navigatore Discover Pro con schermo touch da 15&rdquo;, ricarica wireless per smartphone e chiusura e avviamento senza chiave Keyless Entry &amp; Go. Infine, grazie all&rsquo;offerta Ultra Slim, la dotazione di serie completa della ID.7 permette di avere un listino semplice e facile da configurare che, oltre alla pompa di calore e ai cerchi in lega da 20&rdquo;, prevede solo quattro pacchetti opzionali: due che arricchiscono ulteriormente i contenuti esterni (Exterior Pack ed Exterior Pack Plus) e due quelli interni (Interior Pack e Interior Pack Plus). Volkswagen ID.X Performance introduce la ID.7 sportiva       

La berlina tedesca nella sua variante Pro ha un&rsquo;autonomia WLTP fino a 620 km e il prezzo &egrave; di 64.850 euro. Il lancio &egrave; previsto all&rsquo;inizio del 2024

Volkswagen, al via le prevendite in Italia per l’elettrica ID.7

        Quali soluzioni avrebbe una sportivissima ID.7, magari una destinata a essere ID.7 GTX? Lo scenario &egrave; tutt'altro che improbabile e la presentazione della Volkswagen ID.X Performance concept allude proprio a un ampliamento in tale direzione della grande berlina elettrica. Sul mercato italiano &egrave; gi&agrave; ordinabile in versione ID.7 Pro, nel 2024 scopriremo la proposta station wagon e, a seguire, potrebbe toccare a una GTX.&nbsp; Assetto, gi&ugrave; l'altezza su le carreggiate Il kit aerodinamico con il quale la show car &egrave; stata rivelata a Locarno, sede della due giorni dell'ID. Treffen, cattura gli sguardi e lo fa con la realizzazione in carbonio dello splitter, del diffusore e dell'ala posteriore. Altrettanto d'impatto sono i cerchi da 20 pollici, con un impianto frenante importante nelle dimensioni di pinze e dischi.&nbsp; Non solo stile &egrave; la ID.X Performance, che modifica l'assetto abbassando di ben 6 centimetri il corpo vettura e allargando le carreggiate di 8. Pi&ugrave; vicina a una granturismo che non a una berlina elettrica di segmento E, qual &egrave; la ID.7. Due motori elettrici, il posteriore a misura di alte prestazioni L'incremento delle prestazioni &egrave; netto, perch&eacute; lo schema a due motori elettrici permette di raggiungere 558 cavalli in overboost. Potenza che Volkswagen (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;sottolinea essere "immediata", grazie alla scelta di un motore posteriore del tipo sincrono (caratteristica relativa al campo magnetico creato tra statore e rotore), mentre quello anteriore &egrave; di tipo asincrono e permette basse perdite di efficienza nelle fasi in cui l'auto viaggia in configurazione due ruote motrici. Ancora dell'assetto, ritroviamo il Vehicle Dynamics Manager, ovvero, il controllo della rigidit&agrave; di ogni singolo ammortizzatore e del funzionamento del differenziale posteriore XDS. Regolazioni d'assetto che sono gestite attraverso un display ulteriore all'interno dell'abitacolo, posto tra tunnel e plancia, al di sotto dell'infotainment da 15".       

La show car immagina una grande berlina ad alte prestazioni, che potrebbe essere l'ampliamento verso l'alto della gamma ID.7. Due motori elettrici e oltre 550 cv

Volkswagen ID.X Performance introduce la ID.7 sportiva

        Mentre la versione station wagon affronta gli ultimi test prima del debutto nel 2024, per la Volkswagen ID.7 arriva l'esordio italiano e l'annuncio dei prezzi di listino. La fase di lancio propone un allestimento ID.7 Pro completo pressoch&eacute; di ogni comfort e contenuto hi-tech. Restano esclusi dalla dotazione di serie e offerti in optional, il pacchetto con i fari Matrix led IQ. Light (2.600 euro insieme ad altre dotazioni) e il pack comprensivo dell'assetto a regolazione elettronica avanzata DCC Pro (il pacchetto ha un costo di 5.085 euro).  Il listino e l'offerta lancio Il prezzo di listino della ID.7 Pro parte da 64.850 euro e la promozione lancio di Volkswagen (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;prevede uno sconto di 4.344 euro accedendo a una formula con valore futuro garantito. La formula finanziaria prevede un anticipo di 12.000 euro, 23 rate mensili da 799 euro ciascuna, una maxirata finale di 33.774 euro. Il chilometraggio compreso nei 24 mesi &egrave; di 20 mila euro (7 centesimi al chilometro per i km in eccesso). Il posizionamento della Volkswagen ID.7 &egrave;, di fatto, in pieno segmento E, una sorta di Passat elettrica. Sviluppata su architettura MEB, la ID.7 misura 4,96 metri di lunghezza e ha un passo ampissimo di 2,97 metri. La versione Pro &egrave; motorizzata da un sistema elettrico con 285 cavalli e batteria di 77 kWh. La Pro ha tutto (o quasi) La dotazione di serie comprende gli Adas di Livello 2,5 (con cambio corsia automatizzato, oltre al cruise control adattivo e al mantenimento attivo di corsia). Altri contenuti di serie sono i sensori di parcheggio e l'automatismo Park Pilot, proseguendo con il comfort e il climatizzatore a tre-zone, i sedili anteriori riscaldabili e un infotainment su schermo da 15 pollici e HUD.       

La grande berlina business elettrica annuncia il prezzo della prima versione a essere commercializzata. La dotazione di serie &egrave; pressoch&eacute; full optional

Volkswagen ID.7 Pro, i prezzi e l'offerta lancio in Italia

La Volkswagen riscopre la sigla GTI. Ma lo fa in chiave elettrica. Al salone della mobilit&agrave; IAA di Munchen ha presentato il concept della futura ID GTI, ovvero la versione a batteria di una delle auto sportive pi&ugrave; celebri del marchio tedesco: la Golf GTI. Non soltanto un&rsquo;automobile che ha caratterizzato un&rsquo;epoca, ma una sigla che da allora &egrave; diventata simbolo di sportivit&agrave; e - qualsiasi fosse la marca a cui veniva apposta la scritta GTI - ha finito per identificare la versione pi&ugrave; performante di un determinato modello.    La svolta elettrica  Oggi che il mondo si sposta verso l&rsquo;elettrico, la Volkswagen ha fatto rinascere la sua celebre sigla per un concept che sar&agrave; la prefigurazione di una futura compatta GTI a propulsione elettrica con tutte le caratteristiche della vecchia Golf GTI del 1976: dimensioni compatte, carrozzeria berlina due volumi, brillantezza, sprint, divertimento di guida e buona abitabilit&agrave; interna. Un&rsquo;auto destinata a far riscoprire alle generazioni moderne il feeling e le sensazioni che la celebre Golf GTI ha trasmesso a un&rsquo;intera generazione di giovani.  Quanto potrebbe costare  La concept ID GTI &egrave; basata sulla nuova piattaforma MEB Small della Volkswagen, quella per le auto di piccola taglia. Di fatto &egrave; la versione sportiva della futura ID2 All, la piccola elettrica Volkswagen annunciata qualche mese fa e che dovrebbe essere l&rsquo;auto elettrica di accesso attorno ai 25.000 euro di prezzo del marchio tedesco. In pratica la sorella minore delle attuali ID3 e ID4. Per cui la concept GTI al momento, essendo basata sulla ID2, &egrave; una due volumi compatta, pi&ugrave; piccola di una Golf e delle dimensioni invece di una Polo. &Egrave; lunga 4,10 metri e alta 1,49 metri. Quindi ad essere rigorosi dovremmo chiamarla l&rsquo;erede della Polo GTI pi&ugrave; che della Golf GTI. Ma nulla toglie che da essa deriveranno versione GTI anche della ID3 quindi vera erede della Golf GTI.  Le caratteristiche principali  Come la vecchia Golf GTI, anche la concept ID GTI avr&agrave; soltanto motore anteriore e trazione sulle ruote davanti as differenza della ID3. Nulla si sa del powertrain ancora, ma probabilmente sfrutter&agrave; una versione pi&ugrave; potente del motore elettrico della famiglia ID da 150 kW (204 cavalli), probabilmente potenziato a 250 cavalli o forse di pi&ugrave;.  Invece ben definito &egrave; il design, che ricalca fortemente le forme della vecchia Golf GTI: linee pi&ugrave; morbide, meno spigolose della ID 3, spoiler sul portellone posteriore come aveva la Golf GTI e sopratutto la calandra s&rsquo;ispira molto a quella della GTI tradizionale: con tanto di bordo rosso di contorno alla mascherina (che nell&rsquo;auto di colore interamente rosso si nota poco ma su colori differenti come il grigio spicca fortemente). La carrozzeria &egrave; quattro porte a differenza della GTI tradizionale) ma le maniglie delle porte posteriori sono annegate e nascoste nella cornice della porta.  I dettagli degli interni  Molto particolari gli interni dove Volkswagen rispetto alla ID 3 ha aumentato decisamente le dimensioni degli schermi: il cruscotto dietro al volante &egrave; un display da 10,9&rdquo; e quello centrale addirittura da 12,9 pollici. &Egrave; presente anche l&rsquo;head up display.  Negli interni due forti citazioni stilistiche della famiglia Golf GTI: il tessuto e il pomello del cambio. &Egrave; stato ripreso il leggendario tessuto a quadretti simil-scozzesi della prima Golf GTI come nell&rsquo;auto del 1976 (venne utilizzato anche nella Golf GTI Clubsport del quarantennale, la Clubsport). E poi &egrave; stata ripresa anche la celeberrima pallina da golf sul pomello del cambio. All&rsquo;epoca la GTI fece scalpore perch&eacute; il cambio 4 marce si manovrava attraverso un pomello proprio a forma di pallina da golf d&rsquo;alluminio, tutta bucherellata. Nella ID GTI concept non c&rsquo;&egrave; ovviamente il cambio essendo una elettrica a marcia singola, ma il design della pallina da golf bucherellata &egrave; stato utilizzato per il grosso pomello centrale sul tunnel da cui si comandano le funzioni dell&rsquo;auto.   Produzione potenza del motore one e powertrain sono ancora da definire, questo significa che la realizzazione dell&rsquo;auto &egrave; ancora lontana: in Volkswagen pensano di realizzarla nel 2027. Ancora quattro anni per rivedere una GTI pur se elettrica sulle strade. 

La Casa tedesca non rinuncia alla sigla storica, GTI, per definire le sue sportive del futuro a trazione elettrica

Volkswagen ID GTI, la sportivit&agrave; si fa elettrica

        Nuova Passat, si cambia. Uno dei paradigmi del segmento business si rinnova e lo fa conservando una sobriet&agrave; nello stile affiancata da dotazioni per un comfort di marcia degno di un'ammiraglia. Sul mercato arriver&agrave; nel corso del primo trimestre del 2024, al Salone di Monaco, invece, far&agrave; l'esordio in pubblico. Nuova Volkswagen Passat Variant &egrave; l'unica proposta di carrozzeria, una wagon sviluppata incrementando le misure per spingersi fin oltre i 4,90 metri di lunghezza e con un passo maggiorato di 5 centimetri. A bordo, va da s&eacute;, si sta pi&ugrave; comodi. Nel bagagliaio, ci sta un po' di roba in pi&ugrave;: 690 litri in configurazione 5 posti, caricando al livello cappelliera, 1.920 lt in configurazione 2 posti.  Sedili ergoActive e vetri, il comfort &egrave; da ammiraglia Si sta comodi a bordo non solo per la spaziosit&agrave; extra ma per attenzioni come il parabrezza isolato acusticamente e i vetri laterali dotati di una pellicola antirumore. Ancora, spazio a sedili ergoActive. Vanno ben oltre le consuete funzioni massaggianti e le regolazioni elettroniche (a 14 vie). Nel dettaglio, la soluzione top di gamma propone 10 aree massaggianti controllate da cuscini pneumatici. L'abbinamento alla funzione ventilazione e riscaldamento &egrave; un plus che pu&ograve; essere migliorato ulteriormente dalla climatizzazione.&nbsp; Maxi-infotainment e cambio dietro al volante L'abitacolo della nuova Passat Variant ha due principali elementi di novit&agrave;: l'infotainment e il selettore del cambio. Tutte le motorizzazioni avranno la trasmissione DSG (6 marce su Passat Variant eHybrid, 7 marce sulle altre), le cui modalit&agrave; di funzionamento si regolano dal satellite posto dietro al volante. Una scelta che ricalca quando proposto, ad esempio, dal nuovo Tiguan e dalla "gemella" Skoda Superb. La proposta infotainment, invece, ha un display da 15 pollici nella specifica top di gamma. L'alternativa &egrave; in un pur ampio schermo da 12,9 pollici, affiancato dalla strumentazione da 10,25 pollici. La home page dell'infotainment &egrave; configurabile con le funzioni e i servizi preferiti, mentre la fascia superiore e inferiore dello schermo ospitano tasti touch, tra cui un "ritorna alla home" molto pratico.&nbsp; Pur restando i tasti touch sull'infotainment e per i comandi secondari, sul volante assistiamo al (gradito e pratico) ritorno dei tasti fisici.&nbsp; Stradista pi&ugrave; attenta alla dinamica di marcia Ancora dell'elettronica, ma applicata alla dinamica di marcia, sulla Passat Variant 2024 arriva il Vehicle Dynamic Manager gi&agrave; visto su Golf. Ha il compito di coordinare, lavorando con variazioni su ogni singola ruota, sia il controllo dell'XDS (che prova a simulare, sebbene con effetto solo frenante, gli effetto di un differenziale autobloccante) che la variazione di rigidit&agrave; degli ammortizzatori. Il controllo elettronico del DCC Pro beneficia di ammortizzatori con doppia valvola per variare la rigidit&agrave;.&nbsp; Dai diesel alle ibride plug-in, ampia scelta di motori Da una stradista di livello quale la Volkswagen (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;Passat &egrave; sempre stata, era impensabile rinunciare alle motorizzazioni diesel. Le unit&agrave; 2 litri TDI continueranno a far parte della gamma Passat Variant 2024, con potenze di 122, 150 e 193 cavalli (quest'ultima 4Motion). L'offerta turbo benzina conta il mild hybrid 1.5 eTSI da 150 cavalli e i 2 litri TSI da 204 e 265 cavalli che non saranno disponibili in Italia. L'efficienza elevata del mild hybrid a 48 volt &egrave; ottenuta grazie al veleggiamento possibile con motore termico spento, oltre alle fasi ampliate di start&amp;stop, sfruttando l'energia recuperata in frenata.&nbsp; Tutt'altra efficienza offrono, invece, le proposte eHybrid. L'ibrido plug-in di nuova generazione abbina il motore 1.5 TSI Evo 2 alla parte elettrica, proponendo due livelli di potenza: 204 e 272 cavalli. In comune hanno anche la batteria da 19,7 kWh, che permette circa 100 km di autonomia in elettrico (ciclo WLTP). Una bella riserva di efficienza a zero emissioni, da sfruttare in ambito urbano e non solo. I progressi continuano al capitolo ricarica, con velocit&agrave; di molto superiori: in CA, di serie, a 11 kW, in CC fino a 50 kW.       

Il rinnovamento di un modello simbolo per Volkswagen registra numerose novit&agrave;, a partire dall'offerta della sola proposta Variant fino alle motorizzazioni PHEV e mild hybrid accanto al diesel

Nuova Volkswagen Passat Variant, missione comfort

        Volkswagen California Concept, presentato al Caravan Salon di Dusseldorf anticipa molto da vicino la nuova generazione del campervan, per propulsori, per la prima volta anche ibrida plug-in, sistemi di assistenza e infotainment e attrezzature. Potrebbe interessarti: Volkswagen ID.7, parte la produzione dell'ammiraglia anti Tesla&nbsp; Nasce sulla carrozzeria T7 della versione del Multivan passo lungo lanciato nel 2021, subentrando alla 6.1. &Egrave; dotato di un tetto pop-up con quasi due metri di altezza. Le zone soggiorno e cucina del camper hanno subito un restyling completo. VW California, doppia porta scorrevole  Per la prima volta, questo California dispone di una porta scorrevole anche sul lato della cucina. Ci&ograve; consente un utilizzo pi&ugrave; ampio dello spazio intorno al veicolo e aggiunge una nuova dimensione al campeggio estivo all&rsquo;aria aperta. Significa che anche il lato sinistro del veicolo pu&ograve; essere aperto durante il campeggio. Questo rende il California pi&ugrave; versatile di sempre. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Volkswagen nuove e usate       

Per la prima volta il camper van &egrave; anche ibrido alla spina: c'&egrave; un'altra novit&agrave; importante ...

Volkswagen California passa di grado, alla carrozzeria T7

        Volkswagen rilancia la sfida a elettroni. Nello stabilimento di Emden, non lontano da Brema in Sassonia, &egrave; iniziata la produzione della ammiraglia elettrica ID.7, la grande berlina lunga 4,96 metri, che sfider&agrave; Tesla anche sulla base dei prezzi. E di fatto sostituir&agrave; anche Passat berlina, dato che la nuova generazione sar&agrave; solo Variant, station wagon. VW ID.7 arriver&agrave; a stretto giro sul mercato, esordendo in Germania, con un prezzo di circa a 55.000 euro, non male per una vettura dotata di di un motore elettrico posteriore da 286 cavalli e 545 Nm e disponibile con due versioni batterie, da 77 kWh per 615 km di autonomia e da 86 kWh per 700 km di range, che la rende particolarmente competitiva.  ID.7, cambia la musica in abitacolo La tre volumi capace di un bagagliaio di 532 litri dichiara tale performance grazie a un Cx di 0,23 che la rende aerodinamicamente molto efficiente e prospetta una qualit&agrave; degli interni superiore a quella del resto della famiglia ID che sino a oggi non aveva particolarmente soddisfatto sotto questo aspetto.  Presenter&agrave; un grande display centrale da 15&rdquo;, una strumentazione essenziale, ma integrata da un head-up display di serie con realt&agrave; aumentata. Potrebbe interessarti: Volkswagen, le sportive elettriche avranno il logo GTI?&nbsp;       

Grande berlina con fino a 700 km di autonomia, contenuti di qualit&agrave; e un prezzo che dovrebbe essere competitivo

Volkswagen ID.7, parte la produzione dell'ammiraglia anti Tesla

        Sono passati 35 anni da quando il primo Volkswagen California ha fatto il suo debutto mondiale al Salone del camper di D&uuml;sseldorf. Oggi, dopo circa 260.000 unit&agrave; immatricolate in tutto il mondo, Volkswagen Veicoli Commerciali offre ancora una volta uno spettacolo all'evento pi&ugrave; importante del settore. Questa volta, svelando il California Concept: una visione rivoluzionaria del futuro dei camper. California dreamin'  Gli appassionati del settore non possono non conoscere i modelli California Beach, Coast e Ocean, veri simboli di libert&agrave; su ruote. Con il lancio del California Concept, Volkswagen Veicoli Commerciali anticipa il futuro di uno dei furgoni camperizzati pi&ugrave; amati di tutti i tempi. Non si tratta solo di una versione potenziata: il nuovo camper rappresenta una completa rinascita, che mantiene per&ograve; la sua essenza. Basato sul Multivan a passo lungo, porta con s&eacute; una serie di innovazioni che lo rendono perfetto per l'uso quotidiano e, con una semplice trasformazione, pronto per qualsiasi avventura. L'esperienza decennale nel design di van si combina con le caratteristiche rivoluzionarie del Multivan rilasciato nel 2021; l'introduzione della tecnologia ibrida plug-in, poi, promette una flessibilit&agrave; mai vista prima, oltre che una riduzione in termini di emissioni e consumi. Il Volkswagen California non &egrave; solo un veicolo: &egrave; un emblema, un simbolo di libert&agrave; e avventura. Attraverso le sue quattro generazioni, con dettagli distintivi come il tetto apribile, ha affascinato gli amanti dei viaggi su strada. Con il Concept, la storia continua: il design e l'innovazione si incontrano per dare vita al futuro dei camper. L'innovativo prototipo sar&agrave; presentato in anteprima mondiale al Salone del camper di D&uuml;sseldorf, in programma dal 25 agosto al 3 settembre. Volkswagen California, la storia  Volkswagen T6 e T3 in allestimento California Dalla sua nascita nel 1988, il California - originariamente basato sul modello T3 del Transporter - ha continuamente ridefinito ci&ograve; che significa avere una "casa su ruote". Dall'elegante angolo cottura bianco-grigio della versione originale al revamp tecnico del passaggio dal T3 al T4, dalla versatilit&agrave; del T5 alla sofisticazione del T6, il California ha sempre cercato di spingersi oltre. Con il rilascio del California 6.1 nel 2019, Volkswagen ha integrato funzionalit&agrave; digitali, come il touchscreen nella console del tetto, rendendo l'esperienza di guida ancora pi&ugrave; intuitiva. Il nuovo California Concept promette di andare oltre, con novit&agrave; come uno schermo in formato tablet per una guida ancora pi&ugrave; smart. Volkswagen, ritorno al passato? Il design delle elettriche sar&agrave; "tradizionale"       

L'iconico California si evolve con sistema ibrido plug-in e tecnologia ai vertici. Il prototipo sar&agrave; svelato al Salone di D&uuml;sseldorf

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