        Difficile vivere di solo elettrico in queste condizioni di mercato, di domanda globale debole e una prospettiva cinese destinata a non essere pi&ugrave; trainante per i marchi premium.  Tanto pi&ugrave; difficile &egrave; per i costruttori che operano nel perimetro della sportivit&agrave; e del lusso. Cos&igrave;, tornano in discussione molti piani di transizione a un&rsquo;offerta di prodotto esclusivamente elettrica. L&rsquo;ultimo segnale arriva da Lotus, reduce da una trimestrale positiva per consegne e risultati finanziari. Da inizio anno ha consegnato 7.617 vetture, oltre 8.000 nei 10 mesi. L&rsquo;incremento &egrave; sostanziale rispetto allo scorso anno e il traino di modelli come Eletre ed Emeya (qui trovi il nostro test) &nbsp;&egrave; riscontrato nei volumi di vendita.&nbsp;  Hyper Hybrid, il meglio di pi&ugrave; mondi Rispetto al piano iniziale di diventare un marchio esclusivamente elettrico entro il 2028, arriva una frenata dettata dalla logica. Ad affiancare le elettriche pure, arriveranno versioni a trazione elettrica ma dotate di range extender.  Tecnicamente saranno delle ibride plug-in per la possibilit&agrave; di essere ricaricate dalla colonnina; in aggiunta, durante la guida, se necessario sar&agrave; il motore termico a intervenire per ricaricare la batteria.&nbsp; Le soluzioni tecniche alle quali attingere non mancano in casa Geely, gi&agrave; presenti o frutto della partnership in Horse, divisione che Renault ha strutturato per sviluppare e produrre i motori termici elettrificati.&nbsp; GT, suv e chiss&agrave; la nuova Esprit Il sistema Hyper Hybrid Lotus, dopo essere stato annunciato al Salone di Guangzhou, &egrave; stato confermato verr&agrave; introdotto sui modelli di serie. L&rsquo;architettura a 900 volt migliora il dato degli 800 volt raggiunto dalle supersportive Eletre ed Emeya. Lotus assicura potenze di ricarica, dalla colonnina e dal motore termico, al vertice del mercato. Vuol dire superare i 350 kW in CC oggi punta pi&ugrave; alta raggiunta dai modelli proposti sul mercato.&nbsp; Per la complessit&agrave;, gli ingombri e il peso di una soluzione elettrica con range extender, che abbia anche un caricatore di bordo per effettuare le operazioni dalla colonnina, ci aspettiamo l&rsquo;applicazione dell&rsquo;Hyper Hybrid 900V a modelli proprio come Eletre ed Emeya.&nbsp; Nel piano di novit&agrave; di prodotto che Lotus punta a introdurre nei prossimi anni, l&rsquo;eredit&agrave; della Elise &egrave; stato prospettato verr&agrave; raccolta da una ultracompatta due posti elettrica. Arriver&agrave; anche una coup&eacute; idealmente richiamo alla Lotus Esprit e immaginata dal concept Lotus Theory 1, sebbene con powertrain solo elettrico. Ci sar&agrave; spazio per un'elettrificazione ibrida con l'Hyper Hybrid? Tutto da decifrare, invece, il futuro della Emira, che alla luce del riposizionamento sul solo elettrico prodotto da Lotus, potrebbe guadagnare un supplemento indefinito di vita utile. Per la gioia degli appassionati pi&ugrave; puri della casa di Hethel, inconsolabilmente orfani del simbolo Elise.       

La soluzione conserver&agrave; la trazione elettrica ma avr&agrave; un motore termico quale range extender, accanto alla possibilit&agrave; di ricarica alla spina. Trover&agrave; spazio anche sulla futura Esprit?

Anche Lotus frena sul solo elettrico, arriva l’Hyper Hybrid

Concept, in Theory. Molto reale e concretizzabile, a sentire Lotus, in un progetto di serie. La Lotus Theory 1 nasce come visione elettrica di una sportivissima coup&eacute; destinata a essere altro che non un&#39;Elise. Piuttosto, per dimensioni e concetti, si inserisce nel solco della Esprit.&nbsp;  In 4,49 metri e meno di 1.600 kg di massa, sfoggia un elettrico con due motogeneratori, 1.000 cavalli di potenza e una batteria da 70 kWh.&nbsp;    Lotus Theory: motore e batteria strutturali  I concetti che rimandano alle corse sono, soprattutto, nell&#39;installazione dei motori e della batteria, resi elementi strutturali e privi di telai secondari. Pi&ugrave; leggerezza nell&#39;insieme. Sul motogeneratore posteriore basti pensare che sono ancorati gli attacchi della sospensione, del tipo pull rod. Sull&#39;insieme motore-trasmissione, invece, l&#39;installazione dell&#39;ala posteriore esercita il carico in posizione ideale per generare grip al retrotreno. Concetti che Lotus dichiara ispirati ai trascorsi in Formula 1, alla Lotus 49.&nbsp;  Le prestazioni sono da supercar, con un tempo inferiore ai 2&quot;5 sullo 0-100 orari e una velocit&agrave; massima di 320 km/h. Quanto all&#39;autonomia prospettata, si attesta sui 400 km.&nbsp;  Abitacolo cucito addosso e adattivo per la concept  La ricerca sui materiali e l&#39;idea di creare un abitacolo che abbracci il guidatore - in realt&agrave; lo schema &egrave; 1+2 posti - ha portato alla soluzione Lotuswear. Si tratta di un tessuto in grado di modificare la propria forma, grazie a sacche pneumatiche controllate elettronicamente. Sono installate sui tre sedili e sul volante.  A cosa servono? Offrono input utili al guidatore, con micro-pulsazioni a indicare la svolta a destra o a sinistra. Ancora, i fianchetti sui sedili si gonfiano per trattenere al meglio il corpo in curva. Sul volante, invece, migliorano il grip sulla corona. Sterzo che &egrave; del tipo steer-by-wire, privo di connessione fisica tra volante e ruote, bypassato da un sistema elettrico. Tutte regolazioni che avvengono in tempo reale, sulla base dei dati raccolti dall&#39;elettronica. Cinque le modalit&agrave; di utilizzo: Range, Tour, Sport, Individual, Track.  La Lotus Theory 1 &egrave; un concept immaginato con il Livello 4 di assistenza alla guida. Qui, l&#39;apporto della propriet&agrave; Geely &egrave; evidente nella presenza di ben 4 Lidar, a completare il pacchetto con 6 camere in alta definizione e la gamma di radar.&nbsp;  Lotus Emeya: come &egrave; fatto e come va il missile elettrico inglese 

Potrebbe tradursi in prodotto di serie la sportivissima concept car Lotus. Elettrica, con soluzioni da Formula 1 come il motore portante, lancia Lotuswear: ecco cos&#39;&egrave; e come funziona

Lotus Theory 1, un concept per ripensare la Esprit

Brutto incidente al Festival di Goodwood. La Lotus Evija X, hypercar elettrica da 2.011 CV &egrave; finita contro le balle di fieno che delimitavano la pista. Il sinistro &egrave; avvenuto subito dopo la partenza, quando l&#39;auto ha sbandato trovandosi in un attimo circondata dal fumo. Il danno causato all&#39;auto? Ammonta a circa 2 milioni di euro.    Alpine A290, il debutto al Festival of Speed di Goodwood  Pilota illeso, ma che danno!  Fortunatamente, il pilota &egrave; uscito illeso dall&#39;incidente. Le prime analisi suggeriscono che la causa dell&#39;incidente potrebbe non essere attribuibile a un errore umano. Le supercar moderne, come la Lotus Evija X, sono gestite da avanzati software informatici che controllano ogni aspetto del veicolo, inclusa la distribuzione della potenza ai motori. &Egrave; possibile che un malfunzionamento nel sistema di gestione della potenza abbia provocato la perdita di controllo della vettura.  La Lotus Evija X, un vero gioiello di ingegneria, &egrave; un prototipo destinato esclusivamente all&#39;uso in pista. Il suo valore &egrave; superiore a quello della Lotus Evija stradale, i cui 130 esemplari sono in vendita per circa 2 milioni di euro ciascuno. Con quattro motori elettrici da 70 kWh ciascuno, la Evija X eroga complessivamente 2.011 Cv e 1704 Nm di coppia, permettendole di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella  &nbsp;  &nbsp; 

L&#39;hypercar ha sbandato poco dopo essere partita e si &egrave; scontrata con le balle di fieni che delimitano la pista

Incidente a Goodwood: una Lotus Evija X da 2 milioni di euro distrutta

918 CV di potenza, 985 Nm di coppia e 2,78 secondi da 0 a 100 km/h. Non iniziamo mai una prova dalle prestazioni, ma citarle &egrave; necessario per comprendere che questo nuovo modello - potenzialmente quello della rinascita di Lotus - vuole fare sul serio, con numeri importanti e contenuti che sono assolutamente all&#39;altezza della sfida con Porsche Taycan e Tesla Model S Plaid.  Emeya, nei fatti, &egrave; l&#39;outsider che non ti aspetti, la berlinona elettrica che ha l&#39;arduo compito di risollevare le sorti del marchio inglese (insieme alla sorella Eletre), cercando di convincere anche gli appassionati storici del marchio che questa &egrave; una vera Lotus. Un&#39;impresa non facile per una berlinona da 5,13 metri e 2,5 tonnellate che va in controtendenza alla filosofia del fondatore Colin Chapman, che professava il mantra &quot;Simplify, then add lightness&quot;. Ma andiamo per gradi.  Al top della tecnologia attuale    Emeya punta a stupire con un powertrain elettrico al vertice della tecnologia del momento. Due motori elettrici asincroni (uno per asse) con trazione integrale, con il posteriore che nel caso della Emeya R offre un cambio a due rapporti e schema elettrico a 800 V. Questo differenzia le prestazioni fra Emeya S, che si ferma a 612 CV (450 kW) e Emeya R che raggiunge la mostruosa potenza di 918 CV (675 kW). L&#39;accelerazione l&#39;abbiamo scritta a inizio articolo: 2,78 secondi per lo 0-100 della versione R, mentre la S se la cava con un sempre dignitosissimo 4,15 secondi. L&#39;autonomia dichiarata varia fra i 500-610 km della S e i 435-485 km della R in ciclo WLTP. La ricarica pu&ograve; essere effettuata fino a 350 kW di potenza e impiega 18 minuti per passare dal 10 all&#39;80%.  Sospensioni multilink, passo di oltre 3 metri, freni carboceramici e gomme posteriori da 305 di sezione sono caratteristiche necessarie per tenere su strada cotanta esuberanza, anche grazie a un sistema di controllo elettronico di assetto e mappe: cinque modalit&agrave; di guida (Range, Tour, Sport, Individual e Track) e sospensioni ad aria con controllo idraulico modificabili nell&#39;altezza da terra e rigidit&agrave;. Settabili sono anche la risposta dell&#39;acceleratore, la rigidit&agrave; dello sterzo e i sedili che &quot;stringono&quot; il guidatore in modalit&agrave; Sport.    All&#39;interno, uno schermo centrale di ottima fruibilit&agrave; domina la plancia, e altri due sottili display offrono le indicazioni di base per il guidatore e funzioni di infotainment per il passeggero. Gli interni sobri ed eleganti sono curatissimi con pelle ovunque, carbonio e alcantara, con finiture curate e un&#39;impostazione di guida bassa e molto sportiva. L&#39;abitabilit&agrave; a bordo &egrave; da vettura di lusso di primo livello, niente da invidiare a Porsche Taycan e decisamente meglio di altre concorrenti.  Tra le caratteristiche principali, e forse unico vero contatto con la tradizione sportiva di Lotus, la cura dell&#39;aerodinamica. Da sempre le vetture di Chapman hanno innovato con soluzioni estreme per sfruttare downforce e penetrazione aerodinamica, e questa vettura non &egrave; da meno. L&#39;estetica &egrave; funzionale al passaggio dell&#39;aria, crea flussi d&#39;aria ben definiti a partire dall&#39;anteriore &quot;scavato&quot; che fa defluire l&#39;aria sopra e di lato, attraverso air courtains che limitano i fruscii e le turbolenze.  L&#39;abitacolo &egrave; spostato in avanti e l&#39;intera sezione frontale muso/parabrezza hanno un&#39;inclinazione perfetta per fendere l&#39;aria, che poi scorre verso il posteriore stile hatchback creando una sorta di ala rovesciata che genera downforce, alla maniera delle supercar Lamborghini (per fare un esempio pi&ugrave; concreto). L&#39;aerodinamica attiva vede prese d&#39;aria elettroattuate sul frontale, estrattore con paratie mobili e uno spoiler posteriore retrattile. L&#39;estetica pu&ograve; piacere o meno, ma l&#39;aerodinamica &egrave; decisamente curatissima, siamo a livello di hypercar da qualche milionata di euro.  Su strada &egrave; una furia    A bordo ci troviamo avvolti dall&#39;abitacolo, seduti su sedili comodi e rivestiti di pelle di ottima qualit&agrave;, circondati da tecnologia e da un design sobrio ma non troppo minimalista, che appaga vista e sensi. La qualit&agrave; percepita &egrave; altissima sia per materiali che per tecnologia, con un infotainment dalla grafica curatissima e gli schermi sulle portiere che mostrano l&#39;immagine delle telecamere che sostituiscono i retrovisori. Il primo approccio &egrave; ovviamente dedicato al testare le prestazioni e - per fortuna - il nostro terreno di prova &egrave; l&#39;autobahn tedesca, con le sezioni senza limite di velocit&agrave; che ci hanno permesso di portare la Emeya S alla velocit&agrave; limite di 250 km/h in appena una manciata di secondi.  Una ripresa bruciante e una stabilit&agrave; ad alte velocit&agrave; che &egrave; comparabile solo a quella delle supercar con animo pistaiolo. L&#39;accelerazione da fermo della Emeya R fa trattenere il respiro e incollare al sedile, ma &egrave; pi&ugrave; morbida e meno violenta rispetto a quella della Model S Plaid, quindi burrosa e tremendamente efficiente, ancora pi&ugrave; coinvolgente. In curva, nelle sezioni di strada di montagna che abbiamo affrontato, &egrave; quasi impossibile sfruttare tutta la cavalleria, e l&#39;uscita dalle curve lascia senza parole per vigore e regolarit&agrave; della spinta. La percorrenza a centro curva &egrave; forse la cosa &quot;meno Lotus&quot; di questa Lotus, perch&egrave; le due tonnellate e mezzo si fanno sentire con un&#39;inerzia notevole. Per fortuna sospensioni e gomme (Pirelli P Zero su cerchio da 20&quot;) tengono l&#39;auto bella ferma sulla sua traiettoria, e il torque vectoring ripartisce su ogni ruota la giusta potenza senza tagliare l&#39;erogazione, in maniera efficiente mantenendo l&#39;assetto neutro.  Bench&egrave; l&#39;Emeya sia una berlinona emozionale che punta tutto sul coinvolgimento alla guida, &egrave; giusto anche dare spazio ai passeggeri, e al posteriore l&#39;accoglienza &egrave; da berlina sportiva di lusso, con schermo dedicato, prese di ricarica e bocchette d&#39;aerazione, nonch&egrave; schienale reclinabile elettricamente e bracciolo centrale nella versione 5 posti, con la 4 posti invece ci sono sedili comodi e avvolgenti. Lo spazio &egrave; abbondante per le ginocchia e c&#39;&egrave; la stessa qualit&agrave; di materiali dell&#39;anteriore. Solo il pavimento &egrave; un po&#39; alto, ma &egrave; caratteristca tipica delle elettriche con piattaforma skateboard. Il bagliaio &egrave; di facile acesso con il portellone bello lungo e offre 509 litri di capienza. Niente male davvero.  Conclusioni    La Emeya &egrave; fatta per stupire, a partire dalle prestazioni che porta con s&egrave; ma anche dalla concretezza dei contenuti tecnologici e dalla bont&agrave; della costruzione che tradisce l&#39;appartenenza al gruppo Geely, con alcuni pellami che ricordano il top di gamma di Volvo, per esempio. L&#39;aerodinamica &egrave; senza dubbio il suo pezzo forte, e l&#39;ispirazione sportiva che i tecnici Lotus hanno voluto inserire in questo missile giallo &egrave; chiara emanazione della storia del brand.  Dopotutto qualcosa della &quot;vecchia scuola&quot; doveva rimanere per non tradire in modo totale la tradizione. Tra i contro mettiamo gli schermi delle telecamere retrovisori, scomodi da guardare perch&egrave; posizionati troppo in basso, e un sistema di guida autonoma di livello 2 non proprio precisissimo, in attesa di vedere cosa riuscir&agrave; a fare con il livello 4 per cui &egrave; equipaggiata (con lidar su tetto e posteriore e telecamere perimetrali)  Emeya, come Eletre, &egrave; un modello che fa discutere i petrolhead ed &egrave; giusto che sia cos&igrave;, perch&egrave; lo &quot;switch&quot; di filosofia e storia &egrave; radicale. Ma chi grida allo scandalo deve considerare che senza questo passaggio, Lotus potrebbe essere oggi un marchio defunto, e magari la presenza di questa gamma di elettriche tutt&#39;altro che leggere potrebbe essere il primo passo verso la rinascita anche di quella parte pi&ugrave; sportiva, leggera e tradizionale tanto cara alla buonanima di Colin.  In conclusione, come sempre, i prezzi: Emeya &quot;base&quot;, Emeya S ed Emeya R.Si parte da 111.190 euro per passare a 132.560 euro della S per concludere 157.200 euro della R. Gi&agrave; ordinabili in tutta Europa.    &nbsp;  &nbsp; 

Controversa e discussa, la Emeya stupisce per prestazioni esagerate e bont&agrave; del progetto. La rinascita di Lotus &egrave; iniziata?

Lotus Emeya: come &egrave; fatto e come va il missile elettrico inglese

La Lotus Emira, sportiva a due posti col motore centrale, si fa in due: una, la 4 cilindri, ha 360 cavalli, l&rsquo;altra, la V6, ne ha 405, si tratta di una differenza del 10%, lo stesso scarto che ci sar&agrave; poi nei listini, in fase di riorganizzazione, che vedono la 2 litri nel ruolo di entry level con un prezzo di 98.435 euro. Nei numeri sembrano vicine, ma sono distanti nella filosofia. La nuova nata, &egrave; stata inizialmente battezzata i4, che sta indicare motore in linea 4 cilindri, ma la sigla verr&agrave; poi abbandonata, per evitare questioni con la BMW che ha depositato questo nome per un suo modello. Nome a parte, alla Emira 2.0 litri &egrave; affidato un doppio compito: quello di essere una sportiva abbastanza fruibile e di avvicinare al marchio Lotus appassionati che finora se ne erano tenuti lontani perch&eacute; ritenevano le vetture di Hethel piuttosto specialistiche. Uno dei punti di forza di questo disegno strategico &egrave; il cambio, un automatico molto fluido che, alla prova dei fatti, rende la vettura molto godibile anche per guidatori normali.&nbsp; &nbsp;  Emira, l&#39;ultima Lotus a pistoni? Forse no...  Lotus Emira, la scheda tecnica  Dimensioni  Lunghezza 4,41 m Larghezza 1,89 m Altezza 1,22 m Peso 1.405 kg  Motorizzazione  A benzina 2.0 litri, 4 cilindri turbo, 360 cv a 6.600 giri; coppia massima 430 Nm a 3.000 giri  IN VENDITA DA:  gi&agrave; ordinabile  Prezzo auto da:  &euro; 98.435  Leggi il resto del servizio su AUTO in edicola, oppure qui in edizione digitale 

Alla guida, la Emira &ldquo;baby&rdquo; su strada si dimostra una vettura per un ampio utilizzo, grazie anche al cambio automatico. In pista, si conferma una supercar che fa valere i vantaggi del motore centrale

Lotus Emira, col motore 2 litri da 360 cv, diventa un&rsquo;auto pi&ugrave; fruibile

Alla prova della nuova versione 2 litri della Lotus Emira, nella sede della Lotus, a Hethel, dove tutto &egrave; nato, viene da pensare: ma non pu&ograve; finire tutto cos&igrave;! Con auto sportive solo elettriche&hellip; &Egrave; conclamato che i programmi industriali di Lotus, che &egrave; nella mani del colosso cinese Geely, prevedono la produzione di auto elettriche in volumi rilevanti nello stabilimento di Wuhan, quello che &egrave; il cuore del business e del fatturato, ma, si sa, che quando si parla di fatturato si bada anche tanto alla marginalit&agrave;, cio&egrave; il margine di guadagno.  La Lotus Emira avr&agrave; un&#39;erede? Forse...  Cos&igrave;, durante la visita alla linea di produzione della Emira a Hetel, riflettendo sull&rsquo;investimento da 100 milioni di sterline, circa 116 milioni di euro, al di l&agrave; dei discorsi ufficiali, tra una battuta e l&rsquo;altra, &egrave; venuto fuori che &egrave; vero che la Lotus ha scritto nei suoi programmi che ha imboccato la strada della decarbonizzazione e che la Emira sar&agrave; l&rsquo;ultima Lotus con un motore termico, ma, a ben guardare, non &egrave; stata fissata nessuna data per la fine della produzione di questa supercar. E poi vale la considerazione che nel futuro senza combustibili fossili ci possono essere alternative come i biocarburanti e gli e-fuel. Dunque non pare poi cos&igrave; vicina la morte dei motori a pistoni, che taluni auspicano come se fosse la soluzione di tutti i mali del pianeta, alla cui salute tutti in realt&agrave; teniamo. Staremo a vedere&hellip; 

Ecco perch&eacute; l&#39;Emira potrebbe non essere l&#39;ultima Lotus con motore a pistoni

Lunga vita alla Lotus Emira! &Egrave; l&rsquo;ultima Lotus non elettrica? S&igrave;, ma, forse&hellip;

        Evija, Eletre ed Emira sono tutte delle E inedite per Lotus. Hypercar, Suv e grande GT in chiave elettrica, verranno affiancate nel 2025 dal progetto Lotus Type 135. Sar&agrave; il modello che raccorder&agrave; la storia del Marchio, fatta di sportive due posti e spesso ultraleggere, al presente e futuro elettrico. Dopo aver registrato il posizionamento di prezzo in quota 88mila euro al cambio attuale con la sterlina, altri particolari emergono intorno a un modello che verr&agrave; presentato nel 2025 e su strada nel 2027. Architettura made in Lotus Ad esempio, la configurazione di motore e batteria, entrambi con due opzioni possibili sull'architettura L.E.V.A. - Lightweight Electric Vehicle Architecture. L'installazione della batteria &egrave; prevista dietro alla cabina abitacolo, una soluzione molto diversa da chi, ad esempio, la colloca tra tunnel e retrotreno, a T. Ancora, diversa anche dall'installazione sotto al pavimento. Secondo le anticipazioni diffuse da Car Magazine, la Lotus (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;Type 135, progetto erede di un modello come la Emira V6, offrir&agrave; una batteria da 66 kWh e una da 99 kWh, abbinate a uno o due motori elettrici. Le potenze in gioco dovrebbero attestarsi sui 476 cavalli per la versione a trazione posteriore, ben 884 cavalli per la quattro ruote motrici. Valori tutti da verificare nelle modalit&agrave; di guida e nella durata della loro fruibilit&agrave;. Spesso, le elettriche supersportive sviluppano la potenza di picco in condizioni specifiche di temperatura delle batteria e carica residua, fino a un'erogazione definita nella durata in pochi secondi. Le rivali della Type 135 elettrica Tra i modelli rivali, la nuova generazione di Porsche 718, che passer&agrave; a un progetto esclusivamente elettrico nel 2025, come la futura Alpine erede della A110, si annunciano come le avversarie naturali.&nbsp; Lotus Emeya, i prezzi della super-GT elettrica in tre versioni       

Con quali caratteristiche si prepara la sportivissima coup&eacute; due posti elettrica di Lotus? Sar&agrave; sfida aperta con Porsche 718 elettrica&nbsp;

Lotus Type 135, ecco come sarà al debutto nel 2025

        Tre volti differenti, quelli di Lotus Emeya sul mercato italiano, dove &egrave; gi&agrave; ordinabile e con le prime consegne previste nella seconda met&agrave; dell'anno. L'ampliamento dell'offerta elettrica Lotus passa da una granturismo che si pone in sfida diretta con Porsche Taycan. La tedesca &egrave; stata da poco aggiornata, si appresta a rivelare una Turbo GT da oltre 1.000 cavalli. Come risponde Emeya?  I prezzi della Lotus Emeya Emeya "base", Emeya S ed Emeya R. Si parte da 111.190 euro per passare a 132.560 euro della S e concludere ai 157.200 euro della R: due motori elettrici, ruote posteriori sterzanti e 905 cavalli sul piatto. Le prestazioni di Emeya R &Egrave; la versione che realizza le prestazioni pi&ugrave; elevate, in 2"8 lo 0-100 orari, 256 km/h di velocit&agrave; massima. Le due alternative da 612 cavalli accelerano in 4"1 e arrivano a 250 orari. Emeya offre una ricarica ultraveloce, di serie a 350 kW di potenza, nonch&eacute; un'autonomia di marcia fino a 610 km nelle due versioni da 612 cv. La Emeya R dichiara 485 km. Sul fronte dell'assetto, le sospensioni pneumatiche adattive sono un contenuto standard, mentre le ruote posteriori sterzanti lo sono sulla Emeya pi&ugrave; potente, caratterizzata anche dalle barre antirollio a controllo elettronico. La vocazione "corsaiola" - per quanto possa esserlo una GT elettrica - &egrave; sottolineata dalla modalit&agrave; Track.       

Base, S e R, le differenze sono soprattutto nelle prestazioni del sistema elettrico. Il top di gamma sfida Porsche Taycan Turbo S, con i 905 cavalli e due motori elettrici

Lotus Emeya, i prezzi della super-GT elettrica in tre versioni

        Ormai &egrave; pronta alla produzione di serie Lotus Emeya, la super berlina elettrica, secondo modello a batterie, super Suv Eletre, del Marchio inglese di propriet&agrave; del Gruppo cinese Geely. Prosegue il cambio di DNA di Lotus, programmato da tempo dalla la nuova propriet&agrave; secondo tappe ben scandite, tre anni &egrave; durato lo sviluppo di Emeya: la quattro porte arriver&agrave; sui primi mercati entro l&rsquo;anno. Emeya pronta dopo una lunga serie di test Completato lo sviluppo in tutte le condizioni possibili dalla strada alla pista a N&uuml;rburgring e a Nard&ograve;, e fino a -40 gradi nelle prove finali delle immagini che vedete. Potrebbe interessarti: Lotus Eletre, la prova di Auto  Emeya avr&agrave; versioni a trazione integrale elettrica con potenza da 612 a 918 cavalli, con una accelerazione da 0 a 100 km/h fino 2,78 secondi e di 600 km di autonomia grazie a una batteria da 102 kWh di capacit&agrave;. Nel mirino avr&agrave; Porsche Taycan e Tesla Model S Plaid per una sfida stellare. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Lotus nuove e usate       

Potenza fino a 918 cavalli, la super GT elettrica del Marchio inglese di propriet&agrave; cinese si annuncia molto competitiva

Lotus Emeya, la anti Taycan e Tesla Model S sta arrivando

        Per molti appassionati resta il simbolo di un certo modo di guidare e vivere l'auto. Inutile dire che l'erede della Lotus Elise - e soprattutto della Emira - quando arriver&agrave; sul mercato non potr&agrave; certo ripetere la formula del modello che negli anni Novanta ha rilanciato il Marchio. C'&egrave; una data e un obiettivo di prezzo da raggiungere, per la Lotus sportiva elettrica. Arriver&agrave; nel 2027, rilever&agrave; la Emira e dovr&agrave; posizionarsi a circa 88mila euro (75mila sterline al cambio attuale).  Lotus, tanta tecnologia inedita&nbsp; Questo l'obiettivo di prezzo di listino, sul quale il responsabile dell'ufficio commerciale del Gruppo Lotus, Mike Johnstone, ha commentato ad Autocar: "Il prezzo non sar&agrave; un grande balzo rispetto a dove ci posizioniamo oggi, per&ograve; ci sar&agrave; molta nuova tecnologia". Nei programmi Lotus, prima che arrivasse l'annuncio dello scioglimento della collaborazione, la sportiva due posti elettrica avrebbe dovuto nascere insieme ad Alpine. Erede della A110 ed erede della Elise in un progetto condiviso sulla medesima architettura (la L.E.V.A. - Lightweight Electric Vehicle Architecture in foto). Cos&igrave; non sar&agrave; e il progetto Type 135, questo il codice interno a Lotus, nascer&agrave; su una base tecnica progettata e realizzata a Hethel. Inevitabile che si attinga al know how della grande famiglia Geely. Le proposte elettriche, anche ad altissime prestazioni - su architettura a 800 volt -, non mancano e in Polestar c'&egrave; il punto di maggior contatto con Lotus in materia di sportivit&agrave;.  Lotus promette una sportiva vera Johnstone assicura un alto tasso tecnologico applicato alla prossima sportiva - prima &egrave; atteso un Suv di segmento D sul mercato delle elettriche - e la promessa di una dinamica di marcia all'altezza del marchio Lotus. L'installazione della batteria potrebbe collocarsi dietro i sedili, come anticipato dall'architettura modulare al quale Lotus lavora da due anni. Uno schema che adotter&agrave; anche Porsche nel progettare la 718 a batteria, in una partita che si sposter&agrave; sul piano delle zero emissioni, dopo aver offerto - Elise, Emira e Cayman - interpretazioni simili eppure differenti della sportivit&agrave; coup&eacute; rivolta ai petrolhead. Leggi anche: Lotus Emeya, la hypercar a quattro posti       

Il modello sostituir&agrave; anche la Emira e in Lotus puntano a realizzare un progetto fedele alle caratteristiche del Marchio. Leggerezza ed elettrico possono andare d'accordo?

Lotus, ecco quando arriverà la sportiva elettrica "erede" di Elise

Il mondo delle hyper GT a quattro posti ha una nuova sfidante: Lotus Emeya. Inutile rimanere ancorati al passato, perch&eacute; il marchio britannico ha intrapreso una nuova rotta. Al di l&agrave; delle ragioni del cuore di certi appassionati, per Lotus questa rappresenta una vera e propria rivoluzione. La berlina dal taglio coup&eacute; &egrave; lunga 5,01 metri, 9 centimetri meno di Eletre, il Suv elettrico che l&#39;ha preceduta. Ma vanta un passo maggiore a tutto vantaggio di una maggiore stabilit&agrave; sulle curve veloci, pur mutuando in toto la componente elettrica. Verr&agrave; commercializzata il prossimo anno e i prezzi dovrebbero essere in un ordine di grandezza superiore ai 100mila euro.  Lotus emeya, lo stile spacca  Ovviamente sono sempre i gusti personali a stabilire se un oggetto sia piacevole allo sguardo o meno, ma &egrave; difficile che qualcuno possa affermare che la nuova Emeya sia banale. Il cambio di passo rispetto allo stile Lotus, sin qui declinato a sportive compatte e leggere, &egrave; lampante. Bisogna ammettere che la volont&agrave; di stupire nelle forme sia equiparabile a quella che di fatto ha reso celebre il Marchio Lamborghini.  Detto questo, la quattro posti anglo-cinese si presenta come berlina filante, che in tema di family feeling conserva una certa personalit&agrave; rispetto alla maggiore Eletre. Certo i punti in comune sono all&#39;ordine del giorno, ma sembrano meno omologate rispetto ad alcune competitor dello stesso segmento.  Hypercar minimale il giusto  Quattro posti secchi per altrettante poltrone sportive. Display centrale, che di fatto fa da centro nevralgico per il comparto multimediale e non solo. Potete aprire le portiere dallo stesso schermo touch oppure con un bottone su ogni porta. Lo spazio non manca e le sedute sono molto basse a tutto vantaggio della sensazione sportiva.  Ci sono altri due display nella striscia della plancia, uno destinato al conducente e uno al passeggero. A bordo, per quanto minimalista e minimale, &egrave; la sostenibilit&agrave; il tratto distintivo. Tanto che &egrave; stato impiegato un filato che nasce gli scarti di cotone dell&#39;industria della moda e dell&#39;abbigliamento.  Ci&ograve; non significa rinunciare all&#39;intrattenimento e alla multimedialit&agrave;. Da un lato il sistema audio sviluppato da Kef con audio surround 3D abilitato Dolby Atmos, dall&#39;altro l&rsquo;head-up display (HUD) a realt&agrave; aumentata (AR) da 55 pollici.    Emeya, elettronica collaudata  Due i livelli di potenza disponibili, da 612 a 918 cavalli, che si realizzano grazie ad un sistema di trazione integrale elettrificata con due propulsori elettrici (uno per asse). La coppia massima sfiora i 1000 Nm (985). La versione pi&ugrave; prestante &egrave; in grado di passare da 0 a 100 km/h in appena 2,78 secondi, spuntando una velocit&agrave; massima nell&#39;intorno dei 250 km/h. E come la sfidante Porsche Tycan, impiega un sistema di trasmissione (sulla variante da oltre 900 cv) che sul motore posteriore adotta un cambio a due rapporti. La logica di funzionamento non &egrave; la stessa, ma si possono considerare similari nella tecnica.  A contenere le prestazioni da supercar ci pensa il sistema di sospensioni a controllo elettronico. Come la pi&ugrave; imponente Eletre anche la Emeya dovrebbe essere equipaggiata con retrotreno autosterzante e molle pneumatiche.  In tema di similitudini, la maxi berlina elettrica &egrave; provvista dello stesso accumulatore da 102 kWh di capacit&agrave;. Un pacco batteria agli ioni di litio dotato di celle prismatiche, che rappresenta il top di gamma dei prodotti realizzati dal colosso cinese CATL. La sua perculiarit&agrave; &egrave; quella di essere in grado di massimizzare lo spazio disponibile nel case, tanto da occuparne il 72% di quello disponibile.  Il sistema di accumulo &egrave; capace di assorbire potenze sino a 350 kW in corrente continua. La berlina coup&eacute; &egrave; in grado in questo caso specifico di guadagnare 150 km di autonomia in appena 5 minuti di ricarica, mentre per passare dal 10 all&#39;80% di carica sono necessari 18 minuti. ?  Lotus Emeya per la trilogia di supersportive elettriche 

Dopo il Suv Eletre la gamma Lotus prende la rotta della berlina. Prestazioni da Hypercar e contenuti tecnici mutuati dallo Sport Utility Vehicle

Lotus Emeya, la hypercar a quattro posti

Vernissage newyorchese per&nbsp;Lotus Emeya. Altro ancora riveler&agrave; della scheda tecnica, lo far&agrave; negli ultimi mesi dell&#39;anno, per presentarsi poi sul mercato nel 2024, quando &egrave; previsto l&#39;avvio della produzione.  Se con Eletre il marchio inglese, controllato dal Gruppo Geely, ha mostrato il volto doppiamente inedito di una Lotus elettrica e suv, con Emeya scende nel campo delle granturismo a batteria.  Architettura, batteria, soluzioni di ricarica sono condivise con Eletre ma tutto un altro &egrave; il design e l&#39;attenzione aerodinamica.    Deisng, eleganza e sportivit&agrave; convivono  I muletti di sviluppo avevano indirizzato chiaramente verso una GT dalle forme morbide, con tagli e spigolosit&agrave; concentrate sul frontale e sul volume posteriore.  Lotus pone l&#39;accento sulle prestazioni aeodinamiche che accompagnano lo stile. Oltre allo spoiler attivo, anche il diffusore, la griglia frontale e il dam operano controllati dall&#39;elettronica per bilanciare la necessit&agrave; di una ridotta resistenza all&#39;avanzamento e la produzione del carico aerodinamico funzionale alla prestazione in curva.  Lo spoiler attivo, al retrotreno, &egrave; composto da due elementi ed &egrave; ben 10 cm pi&ugrave; ampio nella superficie del profilo principale rispetto alla soluzione pensata per Lotus Eletre. Vale 215 kg di deportanza, l&#39;interazione dello spoiler con il diffusore.&nbsp;  Il progetto Emeya &egrave; in diretta contrapposizione alla Porsche Taycan. Entrambe sono delle granturismo (4 posti su sedute singole, a bordo della Lotus, 4+1 per la Taycan) ad altissime prestazioni. Lo schema di trazione della Emeya &egrave; a due motori elettrici, quello posteriore sfrutta una trasmissione a due velocit&agrave;. Una scelta che assicura elevate velocit&agrave; di punta e aiuta a contenere i consumi di energia.  I numeri del sistema elettrico  La batteria &egrave; da 102 kWh e si ricarica in CC fino a 350 kW. Il merito &egrave; dell&#39;architettura elettrica a 800 volt, che ha una fetta importante anche nel garantire prestazioni elevatissime (e ripetibili).  La potenza in gioco &egrave; di 918 cavalli e 985 Nm, in un sistema elettrico in grado di spingere Lotus Emeya fino a 256 km/h e accelerare in 2&quot;8 da 0 a 100 km/h. Questi i numeri della versione top di gamma, un&#39;indicazione con la quale Lotus, indirettamente, suggerisce l&#39;esistenza di altre versioni nella gamma della GT.  Un abitacolo minimal e ad altissimo comfort    L&#39;attenzione ai rivestimenti, alla qualit&agrave; delle finiture e alla sostenibilit&agrave; dei materiali impiegati all&#39;interno si inserisce in un abitacolo assolutamente minimalista. Il comfort di marcia sar&agrave; molto elevato e il merito va, anche, al sistema di cancellazione attiva del rumore. Non c&#39;&egrave; un V8 da silenziare, ma restano pur sempre i rumori secondari, prodotti dalle sospensioni e dal rotolamento degli pneumatici, che possono alterare (!) la qualit&agrave; della vita a bordo.  La strumentazione &egrave; appena un display sottile integrato sulla plancia, completato dall&#39;head up display con realt&agrave; aumentata e una proiezione su ben 55 pollici di ampiezza. Al centro della plancia, un ampissimo schermo racchiude le funzioni dell&#39;infotainment e molti altri contenuti, dal clima a servizi che scopriremo nel corso del terzo trimestre dell&#39;anno.  La sportivit&agrave; Lotus, infine, pu&ograve; contare su un assetto adattivo e molle pneumatiche. 

Dopo la hypercar Evija e il suv Eletre, spazio alla GT Emeya. Le caratteristiche del sistema elettrico sono esagerate, come le prestazioni. Ecco quando arriva sul mercato

Lotus Emeya per la trilogia di supersportive elettriche

        Serviva trovare un nome ancora una volta che iniziasse con la E, per tenere fede alla tradizione. Lotus Emeya seguir&agrave; i progetti Evija ed Eletre, sar&agrave; il terzo modello elettrico del marchio, in quello che fino a oggi era noto come il progetto Type 133.&nbsp; Il posizionamento della granturismo quattro porte e quattro posti &egrave; in diretta contrapposizione alla Porsche Taycan, in una sfida basata su architetture elettriche entrambe a 800 volt. Quando arriva e con quali motorizzazioni Il 7 settembre scopriremo una scheda tecnica che avr&agrave; molto in comune con il suv Eletre, condividendone la piattaforma elettrica. Oltre 600 cavalli per la versione "d'ingresso" della Lotus Emeya, la possibilit&agrave; di un top di gamma oltre i 900 cavalli, sono questi i numeri che metter&agrave; in campo la berlina inglese, con tecnologia tutta di casa Geely.  Design morbido e tagli mirati Le forme della Emeya sono note da tempo, poich&eacute; i muletti ne hanno svelato le proporzioni e gli interni quattro posti. Frontale spiovente, coda quanto vicina a un'idea tronca, e con un trattamento accentuato di volumi concavi nella fascia che ospita i fari. Su questi indizi raccolti negli ultimi 18 mesi, i teaser recenti diffusi dal marchio mostrano altro. Rivelano il taglio dei fari anteriori, sottili e inclinati, mentre al posteriore &egrave; un'unica fascia a unire i proiettori. Tra lunotto e fari, poi, spazio a una porzione della carrozzeria mobile, per agire da spoiler.       

Elettrica, sportivissima e con una rivale d'elezione. Il progetto Lotus Type 133 rivela il nome in attesa della presentazione a settembre

Lotus Emeya sta arrivando, la GT quattro posti sfida Taycan

        Luned&igrave; scorso, a Johannesburg, Liu Yu, Tokyo Sexwale e Stephen Watson hanno presentato il nuovo&nbsp;campionato mondiale di auto sportive elettriche, in arrivo ad autunno 2024 con protagoniste le Lotus Evija: la Elite World Cup. Il format riprender&agrave; sostanzialmente quello vecchie serie A1 Grand Prix, che vide coinvolti proprio i tre co-fondatori. Lotus Eletre, l'hyperSuv elettrico in Italia in tre versioni Vi ricordate la A1 Grand Prix? Per chi non lo ricordasse: dal 2005 al 2009 si corse la A1 Grand Prix, serie riservata a monoposto a ruote scoperte dove a sfidarsi non erano tanto i piloti bens&igrave; le nazioni. Un progetto finalizzato ad attrarre maggior pubblico e incentrato sullo spettacolo ma che chiuse dopo quattro edizioni (per la cronaca, il pilota pi&ugrave; famoso ad aver vinto &egrave; stato Nico Hulkenberg, che nel 2006/07 conquist&ograve; il titolo per la Germania assieme al compagno di scuderia Michael Ammerm&uuml;ller). Elite World Cup: nazioni e piloti esperti Liu Yu e Tokyo Sexwale, ex titolari delle squadre nazionali A1 Grand Prix di Cina e Sudafrica, hanno unito le forze con il direttore generale del vecchio campionato e poi responsabile commerciale durante lo sviluppo delle prime due stagioni, Stephen Watson, per istituire la Elite World Cup in tempo per la stagione invernale 2024/25. I fondatori hanno rivelato di avere gi&agrave; i finanziamenti necessari per far decollare la serie con la costruzione di 50 auto da corsa elettriche, che molto probabilmente saranno basate sulla Lotus Evija, hypercar da oltre 2.000 cv lanciata sul mercato per la prima volta nel 2019. In tal senso, sono ancora in corso i colloqui sia con Lotus che con la societ&agrave; madre, la cinese Geely. Si punta ad avere ben 25 squadre nazionali pronte a sfidarsi in pista. O meglio: almeno 18 nazioni per la stagione di debutto, con la speranza di aggiungere altri 7 Paesi negli anni a venire. Ogni squadra nazionale dovr&agrave; avere un minimo di due piloti. Ma quali piloti? La parola "Elite" si riferisce proprio al profilo dei driver che si cerca di attirare. L'organizzazione ha gi&agrave; fatto sapere che non intede reclutare giovani speranze del motorsport, semmai gente che ha gi&agrave; corso in Formula 1, IndyCar, NASCAR o anche nel WRC. Elite World Cup: Sprint e gara di durata I weekend di gara (8 per la prima edizione, 10 per gli anni successivi in caso di iscrizione di altre nazioni) saranno composti da una Sprint Race di circa 40 minuti il sabato, prima di una mini-endurance di circa un'ora e 20 minuti la domenica. Entrambe le gare saranno essenzialmente a staffetta: quando un'auto andr&agrave; ai box, sar&agrave; sostituita in pista dalla seconda vettura del team. Previsto un minimo di un pit-stop nella gara sprint e tre nella gara principale, il che significa che si ricorrer&agrave; alla ricarica rapida per ricaricare le batterie delle auto. Inoltre, le cosiddette "nazioni emergenti" del motorsport saranno tenute a schierare un solo pilota del proprio Paese e potranno ingaggiare altri piloti non nazionali per gli altri posti. Perch&eacute; corrono le hypercar elettriche L'organizzazione ha poi spiegato il motivo per cui non &egrave; stato replicato il modello della A1 GP nella scelta del tipo di vetture. Le monoposto sono state scartate dato ormai il dominio, nel campo delle ruote scoperte, della F.1; e inoltre, a livello di vetture elettriche, c'&egrave; gi&agrave; la Formula E. La scelta &egrave; cos&igrave; ricaduta sulle hypercar elettriche sostanzialmente per due motivi: perch&eacute; sono comunque vicine ai modelli di serie (per quanto non sia in realt&agrave; cos&igrave; frequente vedere circolare auto da 2.000 cavalli sulle nostre strade...) e soprattutto perch&eacute; sono d'interesse per il gruppo di investitori principale, che &egrave; prevalentemente cinese. Rimac Nevera, record al N&uuml;rburgring e Time Attack Edition        

Ad autunno 2024 arriva il nuovo campionato con protagoniste le hypercar elettriche: sar&agrave; una lotta nazione contro nazione con Sprint Race e mini-gara endurance

Elite World Cup, la nuova serie dove si sfidano le Lotus Evija

La Eletre &egrave; un nuovo capitolo per la storia, lunga 75 anni, della Lotus, ma anche un nuovo punto di riferimento nella sfida tra gli Hyper-Suv, full elettric. Una nicchia s&igrave;, ma in realt&agrave; anche una dimostrazione concreta di quelle che sono le potenzialit&agrave; tecniche di un costruttore d&#39;auto, nel caso di Lotus, pi&ugrave; esattamente di quel colosso che &egrave; Geely, appunto proprietario della Casa fondata da Colin Chapman. Attraverso questa vettura Geely vuole mostrare di che cosa &egrave; capace, per questo motivo nella progettazione e nella costruzione sono state investite risorse davvero ingenti. Il risultato &egrave; un Hyper Suv lungo 5,10 metri, largo 2,23 (scendono a 2,13 con le telecamere al posto degli specchietti), alto 1,63; con un passo di 3,019 che nella guida non d&agrave; mai l&#39;impressione di avere simili dimensioni e una stazza di due tonnellate e mezzo, che salgono a 2.640 kg per la versione R, quella da 905 cv.    Il test della Eletre  Questo nostro primo test si &egrave; svolto sulle strade della Norvegia con la versione da 603 cv, ma per dare fondo alle riserve di potenza della versione da 905 cv siamo andati all&#39; H&oslash;nefoss Airport a Eggemoen, una settantina di km a nord-ovest di Oslo. L&igrave; era stato disegnato anche un tracciato per saggiare pure la guidabilit&agrave; della vettura in condizioni che non si possono certo realizzare su strade aperte.  Com&#39;&egrave; andata? Be&#39;, guardate il video e ne saprete di pi&ugrave; anche della vettura ritratta negli stupendi scenari della penisola scandinava.&nbsp; &nbsp; 

La Marca inglese lancia una grossa sfida tra gli Hyper-Suv&nbsp;full electric. Questa vettura &egrave; proposta con 605 e 905 cv&nbsp;e per metterli a terra l&#39;abbiamo provata in un aeroporto

Lotus Eletre, la prova: provate a inseguirmi!

        Un "sole giallo", come il nome - tradotto - di una delle due verniciature che Lotus propone per la sua Eletre, il cosiddetto hyperSuv 100% elettrico, da oggi ordinabile in Europa, e ovviamente anche in Italia, in tre prezzi differenti, ognuno per una delle tre versioni: la standard, la S e la R, tutte a trazione integrale.  Lotus Eletre: 600 km d'autonomia Per Lotus, si tratta sostanzialmente del primo vero modello "di massa" dell'azienda dopo la Evija, hypercar a tiratura limitata. Il modello base di Eletre &egrave; spinto da due motori elettrici e ha la trasmissione a una sola velocit&agrave;. La potenza &egrave; di ben 595 cv e 710 Nm di coppia e pu&ograve; raggiungere i 100 km/h in 4,5 secondi, con una velocit&agrave; massima di 258 km/h. L'enorme pacco batterie da 112 kWh con architettura a 800 volt promette un'autonomia dichiarata di 600 km in ciclo WLTP. Tra le dotazioni di serie spiccano le sospensioni pneumatiche attive, il controllo continuo dello smorzamento, il torque vectoring, i cerchi da 22", i fari Matrix LED, il cruise control adattivo, il Park Assist virtuale e l'impianto audio con 15 altoparlanti. Accennavamo ai colori della carrozzeria: sono Solar Yellow (giallo) e Kaimu Grey (grigio). Lotus Eletre S, versione di lusso Eletre S &egrave; il modello "di mezzo". Ha un propulsore identico a quello del modello standard, che produce la stessa potenza e ha la stessa autonomia. Si tratta della versione che si concentra maggiormente sul lusso. Per questo motivo, dispone di elementi come le porte a chiusura ammortizzata, i vetri oscurati, lo spoiler posteriore attivo, l'illuminazione ambientale configurabile, le soglie laterali illuminate, un sistema che gestisce qualit&agrave; dell'aria, l'impianto audio KEF da 23 altoparlanti e i cerchi da 22". I freni carboceramici sono opzionali. Lotus Eletre R, esagerata coi suoi 893 cv La gamma Eletre &egrave; completata dalla R, la pi&ugrave; sportiva, o meglio, la pi&ugrave; esagerata. La potenza &egrave; mostruosa: 893 cv e 1.335 Nm di coppia. La velocit&agrave; massima aumenta solo marginalmente a 265&nbsp;km/h, ma il tempo da 0 a 100 km/h scende a 2,95 secondi. L'autonomia dichiarata &egrave; di 490 km. In Eletre R i freni carboceramici sono di serie e vantano pinze AP Racing a 10 pistoncini all'anteriore. Dotazioni esclusive della R sono l'Intelligent Active Roll Control, l'Active Rear Steering, il pacchetto in carbonio, gli pneumatici Pirelli P Zero e i cerchi neri lucidi. Lotus Eletre: quanto costa in Italia Da segnalare, infine, il sistema a 48 volt con attuatori elettromeccanici che variano la coppia in uscita per modificare la rigidit&agrave; del rollio, il sistema di gestione termica del pacco batterie che consente un controllo preciso del riscaldamento e del raffreddamento, e la ricarica dal 10 all'80% che tramite un caricatore da 350 kW richiede soltanto 20 minuti. Come accennato, gli ordini sono aperti, ma Lotus non ha ancora comunicato quando inizieranno le consegne. I prezzi per l'Italia: 98.490 euro per la Eletre, 124.090 euro per la Eletre S e 154.890 euro per la Eletre R. Lotus Emira GT4, a Hethel hanno gi&agrave; aumentato la potenza       

Standard da 600 km d'autonomia, la lussuosa S e la sportivissima R da 893 cv: la Casa di Hethel lancia il suo nuovo modello in Europa

Lotus Eletre, l'hyperSuv elettrico in Italia in tre versioni

        Prima ancora delle consegne della nuova Lotus Emira GT4, versione da pista della supercar inglese, da Hethel hanno gi&agrave; migliorato in modo significativo le specifiche della vettura, dotandola di maggiore potenza e di un pacchetto aerodinamico aggiornato. Lotus Emira GT4, modifiche da corsa  Lotus Emira GT4: 455 cv, nuova aerodinamica La potenza originaria del motore V6 di origine Toyota era di 400 cv, diventati adesso 455 cv. Il propulsore da 3,5 litri &egrave; dotato di un compressore Harrop TVS 1900 e di un sistema di gestione del motore Motec, e grazie alle modifiche trasmette la sua potenza alle ruote posteriori attraverso un nuovo cambio sequenziale da corsa Hewland a 6 rapporti con cambio a palette, invece dell'unit&agrave; Xtrac introdotta al momento del lancio. Lotus e il suo partner per il motorsport, RML Group, che costruisce le auto per conto del marchio, hanno lavorato molto anche sugli aspetti aerodinamici della Emira. &Egrave; stata ottimizzata l'interazione tra cofano, alette e ali per lavorare egregiamente sia sui circuiti stretti e tortuosi che sui tracciati veloci e scorrevoli. Anche i freni, le molle, gli ammortizzatori e il sistema di raffreddamento sono stati aggiornati. Nyobolt EV, come "rinasce" la Lotus Elise che si ricarica in 6 minuti       

La versione da pista della coup&eacute; inglese vede salire a 455 cv la potenza del suo V6 3.5 di origine Toyota. Migliorata anche l'aerodinamica

Lotus Emira GT4, a Hethel hanno già aumentato la potenza

        Impossibile dimenticare la Lotus Exprit con cui l&rsquo;agente 007 si immergeva in mare, trasformandosi in sottomarino, per fuggire dall&rsquo;elicottero che l&rsquo;inseguiva. Accadeva nel lontano 1997 nel film Agente 007, La spia che mi amava (The Spy Who Loved Me). Al termine della fuga, questo capolavoro della fantasia &ndash; perch&eacute; in realt&agrave; Lotus non ha mai realizzato una vettura sottomarina &ndash; si &ldquo;ritrasformava&rdquo; in auto ed emergeva dalle acque su un&rsquo;assolata spiaggia.   Le pi&ugrave; belle Aston Martin di James Bond Lotus Exprit S1 La vettura fu presentata al Salone dell&rsquo;auto a Parigi nell&rsquo;ottobre del &lsquo;75 e la sua produzione inizi&ograve; nel giugno seguente. Ne furono costruite soltanto 200 unit&agrave;. Fra le sue caratteristiche, il motore di fabbricazione Lotus, un 4 cilindri a 16 valvole in alluminio da 2.000 cc di cilindrata ripreso da quello utilizzato nella Elite e nella Eclat ma con un cambio manuale a cinque marce. La scocca &egrave; la stessa gi&agrave; utilizzata sui modelli Elite ed Eclat. Pur con una potenza di soli 160 CV, in virt&ugrave; del peso contenuto sotto i 1.000 kg (merito anche della carrozzeria in vetroresina), questa bella coup&eacute; superava agevolmente i 210 km/h.  &nbsp; Cinema: l'inseguimento d'auto pi&ugrave; costoso di sempre Una trasformazione&hellip; che fa acqua Per girare la scena dell&rsquo;immersione furono apportate varie modifiche: le ruote che rientrano nella carrozzeria, le alette di stabilizzazione laterali per evitare che la macchina ruotasse sul proprio asse, il piccolo periscopio e altro ancora. Ma il vero problema che gli ingegneri di Lotus dovettero affrontare fu quello dell&rsquo;impermeabilizzazione, oltre che della pressurizzazione dell&rsquo;abitacolo. Dopo aver considerato tutte le opzioni si decise di far guidare la vettura a due subacquei, consentendo all&rsquo;acqua di allagare completamente l&rsquo;abitacolo. Ricordate che era il 1997! &nbsp; Un successo soprattutto cinematografico Quella della Lotus Exprit fu pi&ugrave; che altro una carriera cinematografica visto che, oltre che nel film del pi&ugrave; famoso degli agenti segreti, &egrave; comparsa anche in Pretty Woman, Filofax un&rsquo;agenda che vale un tesoro, Un agente segreto al liceo, Basic Instinct, The Rookie: un sogno una vittoria e nella serie TV Il giustiziere della strada. Ed &egrave; soprattutto alla pellicola che deve la sua rinomanza e, in parte, anche il suo appeal (fermo restando, naturalmente, quanto si deve alle belle linee disegnate da Giugiaro).       

La coup&eacute; guidata dall'agente segreto 007 deve molto del suo successo alle comparse cinematografiche. Ecco come fu modificata per immergersi in acqua

L’incredibile Lotus Esprit anfibia di James Bond

        Probabilmente si chiamer&agrave; in altro modo rispetto al nome circolato negli ultimi mesi. Lotus Envya,&nbsp;la berlina elettrica che andr&agrave; a rivaleggiare con Porsche Taycan, si far&agrave; chiamare diversamente, sempre con una E nel nome, come storia dei 75 anni Lotus&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;vuole. Ecco, l'ultimo avvistamento della grande berlina business, con interni quattro posti e prestazioni da supersportiva, &egrave; stata avvistata nel corso delle prove di sviluppo sui campi prova dell'Artico e ha rivelato una serie di particolari. Anzitutto, la carrozzeria mascherata da un camouflage "a tema", dedicato ai 75 anni Lotus. Un dettaglio che ci dice di una presentazione prevista nel corso del 2023.  Frontale scavato e aerodinamica attiva Via tutte le mascherature pesanti del muletto avvistato a fine 2022 in Cina (nelle foto), per mostrare un frontale con fari su due livelli, quello inferiore con un trattamento scavato al di sopra del portatarga e della griglia di raffreddamento attiva, dotata di aperture modulabili. E' attiva anche l'aerodinamica al posteriore, dotata di un'ala mobile. Il profilo &egrave; da fastback su una coda simil-tronca, visto il lunotto esteso e un terzo volume di fatto assente, integrato in un andamento stile coup&eacute;. Non mancano i Lidar, con quello anteriore posizionato immediatamente al di sopra del parabrezza e quello posteriore che pare essere integrato nella fascia dei gruppi ottici, al di sotto dell'ala mobile.       

I test della grande berlina elettrica proseguono e confermano l'aerodinamica attiva posteriore, la presenza dei Lidar e altri particolari di stile

Lotus Type 133 elettrica, la "Envya" al debutto nei 75 anni del marchio

        C'&egrave; un'asta organizzata per il prossimo 22 giugno da Silverstone Auctions che sembra fatta apposta per i collezionisti (ma anche per gli appassionati) della Lotus. Un'asta che si prospetta faraonica. Protagonista, un solo modello, la Elan. O meglio, sette Elan, da acquistare tutte insieme, come un pacchetto. Ognuna di esse appartenuta a un VIP del mondo del cinema o dei motori. Il prezzo per parcheggiarle tutte nel proprio garage? Quasi 800.000 euro.  Lotus Elan, la spider prima della Elise La Elan non &egrave; altro che l'antenata della Elise. Una spider prodotta da Lotus in due serie diverse, la R26 (1962-1975, generazione protagonista dell'asta in questione) e la M100 (dal 1989 al 1996). La sua peculiarit&agrave; era la carrozzeria in vetroresina, che contribuiva - assieme al telaio monotrave in acciaio - al peso leggero. Quest'ultimo fattore, unito alle immancabili prestazioni elevate, faceva della Elan uno dei modelli simbolo della filosofia concettuale di Colin Chapman, per cui less is more. Le "Magnifiche Sette" Il lotto &egrave; stato ribattezzato The Magnificent Seven, e si tratta di una collezione esclusiva nata dalla passione di Deryck Norville, ex ingegnere Cosworth. Le sette Lotus Elan in questione sono: la S2 del 1966 appartenuta all'attore Peter Sellers; la S3 Drophead Coup&eacute; del 1966 apparsa nell'episodio numero 51 della serie tv Avengers e guidata da Emma Peel; la S4 FHC del 1969 del campione del mondo F1 1970 Jochen Rindt; la S4 Coup&eacute; del 1968 appartenuta a Keith Duckworth, co-fondatore della Cosworth: la Elan SE del 1968 di Rob Walker, patron dell'omonima scuderia protagonista in F1; la Elan Sprint Drophead Coup&eacute; del 1971 posseduta dal designer sudafricano Ron Hickman; e, infine, l'ultima Elan Sprint del 1975 targata in Inghilterra. Il prezzo &egrave; di 700.000 sterline, al cambio 797.000 euro. Lotus Type 133, la berlina elettrica si prepara al debutto nel 2023       

Sette modelli della spider britannica anni '60-'70, appartenuti a celebrit&agrave; del mondo dello spettacolo e dei motori, verranno venduti dal Silverstone Auctions il prossimo 22 giugno

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