Countach! Stupisce Lamborghini Si&agrave;n, in prima mondiale al Salone di Francoforte, dove porter&agrave; l&rsquo;idea di ibrido accostato alle supercar secondo il Toro di Sant&rsquo;Agata Bolognese. Il codice di progetto LB48H, circolato negli ultimi 18 mesi, celava la soluzione alternativa dell&rsquo;elettrificazione di un sistema esclusivamente termico.     Bassa tensione, 48 volt, per alimentare il motogeneratore installato sulla linea di trasmissione, in uscita dal cambio. Una componente elettrica caratterizzata dall&rsquo;estrema leggerezza e altrettanto estrema rapidit&agrave; di ricarica e cessione dell&rsquo;energia da parte dell&rsquo;accumulatore.  FULMINE DI UNA SIAN!  Non una batteria agli ioni di litio, bens&igrave;, un supercondensatore, prima applicazione in ambito automotive nella produzione stradale di un&#39;auto ibrida. Idea proposta in passato nelle competizioni, che sale a bordo di una supercar prodotta in tiratura limitata. Sessantatr&eacute; esemplari di Lamborghini Si&agrave;n, nel nome ancora il dialetto, emiliano stavolta: Si&agrave;n vale a dire &ldquo;fulmine&rdquo; (ovvio il richiamo alla quota elettrica), come Countach, allora in piemontese, era &ldquo;accidenti&rdquo;.  STILE TRA PASSATO E TERZO MILLENNIO  L&rsquo;accostamento non &egrave; casuale, perch&eacute; nel design di Lambo Si&agrave;n ibrida si leggono tratti di Countach nel disegno dei fari posteriori esagonali, nel tetto a periscopio all&rsquo;interno. La fedelt&agrave; ai tratti Lamborghini, immutata, &egrave; nello stile a Y nella vista di fianco e nei gruppi ottici diurni, tre segmenti presi di diritto dal concept Lamborghini Terzo Millennio.  MATERIALI, SUPERFICI VARIABILI SE RISCALDATE  Ecco, quel concept sperimentava sulla tecnologia dei materiali, non a caso un laboratorio di ricerca insieme al MIT &ndash; Massachusets Institute of Technology. Si&agrave;n introduce un&rsquo;altra prima assoluta, ovvero, un sistema di apertura/chiusura della griglia di ventilazione al retrotreno in funzione dal calore sviluppato dagli scarichi: materiali a &ldquo;memoria di forma&rdquo;.   ELETTRICO LEGGERO   Inevitabilmente &egrave;, per&ograve;, il sistema ibrido della supercar Lamborghini a prendere la scena. La componente elettrica e il supercondensatore pesano appena 34 kg e sviluppano una potenza di 34 cavalli: immediato il rapporto peso-potenza. Lo sviluppo del supercondensatore ha portato i tecnici a ottenere un&rsquo;energia immagazzinata 10 volte superiore rispetto a una specifica simile per peso, fronte sul quale l&rsquo;elemento &egrave; 3 volte pi&ugrave; leggero e potente rispetto a una normale batteria.  L&rsquo;apporto dell&rsquo;elettrico consente di abolire i &ldquo;vuoti&rdquo; nei passaggi da una marcia all&rsquo;altra, incrementa la trazione del 20% in accelerazione da 70 a 120 orari. Meglio: 1,2 secondi pi&ugrave; rapida di una Aventador SVJ. Totalmente elettriche saranno anche le manovre di parcheggio e retromarcia.  PRESTAZIONI DI LAMBORGHINI SI&Aacute;N  Motogeneratore con una strategia di recupero in fase di decelerazione pensata per sfruttare appieno i vantaggi del supercondensatore, dalle sue una rapidissima velocit&agrave; di ricarica e disponibilit&agrave; istantanea dell&rsquo;energia recuperata. Il sistema ibrido di Lamborghini Si&agrave;n vale 819 cavalli, dei quali sono 785 i cavalli erogati dal motore termico V12.  Quanto va forte? Supera i 350 km/h di velocit&agrave; massima e dichiara uno zero-cento orari inferiore ai 2,8 secondi. Cos&igrave;, il primo capitolo ibrido di Lamborghini, un&rsquo;anticipazione che porter&agrave; alla futura generazione di Aventador.  

Un supercondensatore al posto di una batteria agli ioni di litio. Cos&igrave;, la prima ibrida stradale di Lamborghini promette prestazioni super, all&#39;insegna della leggerezza della parte elettrica

Lamborghini Si&agrave;n ibrida anticonvenzionale al Salone di Francoforte

        Lamborghini dal Salone di Francoforte a Le Mans? L&rsquo;ipotesi non &egrave; remota. La Casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese all&rsquo;evento in Germania, in programma dal 10 al 22 settembre, presenter&agrave; una hypercar in edizione limitata. Facendo &ldquo;uno pi&ugrave; uno&rdquo;, ovvero unendo la parola hypercar alla nuova classe, che si chiamer&agrave; Hyper Sport per il WEC (campionato mondiale endurance) che comprende ovviamente anche la 24 ore di Le Mans, il gioco sembrerebbe fatto. Domenicali: "Potrebbe essere interessante la nuova Classe&nbsp; WEC" Detta cos&igrave; sembrerebbe facile e soprattutto al momento non c&rsquo;&egrave; niente di ufficiale. Ma &egrave; un fatto che da tempo Lamborghini sta valutando la possibilit&agrave; di espandere il suo impegno nel motorsport. Huracan e Aventador hanno corso o corrono, Urus avr&agrave; una sorta di monomarca, una specie di Rallycross. Dal 2020 il WEC, come detto lancer&agrave; la Classe Hyper Sport al posto della storica LMP1. Riservata ad auto speciali, che devono essere prodotte in edizione stradale di almeno 20 esemplari. Aston Martin e Toyota, due protagoniste, in tempi diversi di Le Mans, sono letteralmente in corsa. Lamborghini, questo &egrave; chiaro, &egrave; alla ricerca di un prestigio solido e duraturo nel motorsport che conta. Stefano Domenicali, CEO del Marchio, non ha detto no. Queste le sue ultime parole a Goodwood in merito: &ldquo;Stiamo valutando i regolamenti della nuova Classe del WEC, per capire se p&ograve; fare al caso nostro. Potrebbe essere interessante oppure no. La SC18 Alston (nelle foto, ndr) evidenzia che potremmo avere la possibilit&agrave; di sviluppare un progetto del genere, ma si tratta solo di un approccio. Se son rose, fioriranno.       

Al Salone di Francoforte sar&agrave; svelata una serie in edizione limitata: antipasto del nuovo modello per la classe Hyper Sport del WEC?

Lamborghini, dalla nuova hypercar a Le Mans?

Lamborghini da record, trascinata dal super suv Urus. A Sant&rsquo;Agata Bolognese la celebrazione dell&rsquo;inaugurazione dell&rsquo;impianto di verniciatura, il primo gestito anche dall&rsquo;intelligenza artificiale oltre che dalle capacit&agrave; artigiane di 200 lavoratori specializzati, &egrave; stata esaltata dai numeri di vendita.    Parole e musica del CEO Stefano Domenicali. &ldquo;Nel primo semestre 2019 abbiamo consegnato 4.553 vetture, incrementando del 96% rispetto al record del 2018. Di queste il 60% sono Urus e il 40% Huracan e Aventador&rdquo;.  C&rsquo;&egrave; da gonfiare il petto. &ldquo;Numeri eccezionali, che ci porteranno a oltre 8.000 vetture consegnate nel 2019. Sar&agrave; la base per stabilizzarci. Lamborghini &egrave; arrivata a 1.750 dipendenti, il fatturato dovrebbe arrivare a 1.700 milioni di euro&rdquo;.    Domenicali ha parlato a tuto tondo del Marchio. &ldquo;La nostra crescita non potr&agrave; continuare all&rsquo;infinito. Dobbiamo mantenere un approccio speciale con le nostre auto, ottenere marginalit&agrave; e stare attenti alla concorrenza e a mondo, i nostri clienti per il 95% non sono italiani&ldquo;.  Il futuro prossimo sar&agrave; ibrido, non elettrico.  &ldquo;Supercar elettriche al 100% non fanno parte del piano di sviluppo dei prossimi prodotti. Nel 2025 avremo tutta la gamma ibrida. Siamo attenti a quello che ci chiedono i nostri clienti. Una questione differente riguarda le nostre visioni, come Terzo Millennio, per un approccio sportivo e di differente sistemi di immagazzinamento di energia. Ma &egrave; appunto una visione, siamo qua per soddisfare la domanda&rdquo;.  Che potrebbe chiedere nuovi modelli.   &ldquo;Se volessimo arrivare a quota 10.000 vetture, ma sempre mantenendo di identit&agrave; ed esclusivit&agrave;, ci sarebbe bisogno di un ingresso. Quale tipologia di auto e soprattutto se fare una quarta Lamborghini lo dovremo discutere con tutti gli azionisti. E come sempre con i clienti&rdquo;.  Infine i motori termici. Ci sar&agrave; qualche &ldquo;scambio&rdquo; verso Urus, qualche turbo per le sportive?  &ldquo;Aventador continuer&agrave; con il mitico V12, Urus potrebbe avere potenziamenti al suo V8 biturbo. Huracan a medio termine potrebbe passare a un propulsore sovralimentato. Servir&agrave; tempo&rdquo;. 

Innaugurato il nuovo reparto verniciatura gestito dall&#39;A.I. Domenicali annuncia il record di vendite e svela i progetti a medio termine della Casa del Toro

Lamborghini, nuovo impianto di verniciatura con intelligenza artificiale

        Una Lamborghini Hurac&aacute;n sulle piste dell&rsquo;aeroporto di Bologna. L&rsquo;auto di lusso &egrave; stata infatti scelta come &ldquo;follow me car&rdquo; dello scalo Guglielmo Marconi, rinnovando un accordo gi&agrave; stretto con la Casa del Toro nel 2016.  IN PISTA La &ldquo;follow me car&rdquo; &egrave; quella vettura che osserviamo ogni volta che saliamo su un aereo. Si tratta proprio del mezzo che l'aereo deve seguire (per questo viene chiamata proprio "follow me", tradotto dall'inglese "seguimi") per compiere le manovre in pista al momento del rullaggio. E adesso, per la seconda volta, a ricoprire tale ruolo sar&agrave; un esemplare della sportiva prodotta da Lamborghini a partire dal 2014. Lamborghini Huracan Sterrato, concept di super-crossover LA PRESCELTA L&rsquo;Hurac&aacute;n dell&rsquo;aeroporto bolognese si presenta come un esemplare particolare e appariscente. Trattasi infatti di un modello RWD a trazione posteriore, una spyder con un motore V10 capace di erogare 580 CV di potenza. Spicca la colorazione giallo-argentata, progettata dal Centro Stile Lamborghini, e la scritta "Follow me" (come da regolamento ENAC e dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile &nbsp;inserita su entrambe le portiere, accompagnate inoltre dal tricolore italiano. E cos&igrave;, l&rsquo;aeroporto di Bologna divenne pi&ugrave; sportivo che mai.       

Lo scalo emiliano e la Casa del Toro hanno rinnovato un accordo gi&agrave; stipulato nel 2016: e cos&igrave; la sportiva di lusso torna a essere la &ldquo;follow me car&rdquo; del &ldquo;Guglielmo Marconi&rdquo;

Lamborghini Huracán, la supercar dell’aeroporto di Bologna

Se il tuning dev&rsquo;essere esagerazione stilistica, allora su Lamborghini Urus i margini d&rsquo;intervento sono davvero limitati. Se, invece, il tuning &egrave; inteso soprattutto come miglioramento delle caratteristiche tecniche e incremento delle prestazioni, allora ecco qualche margine di manovra in pi&ugrave;.    Abt si cimenta sul super-suv di Sant&rsquo;Agata Bolognese, riesce a spremere ancora un po&rsquo; di cavalli dal motore V8 4 litri biturbo benzina.  Basta una centralina elettronica, Abt Power con le certificazioni del caso sull&rsquo;affidabilit&agrave; del sistema. Una mappatura diversa ed ecco che Urus Abt diventa uno sport utility da 710 cavalli e 910 Nm.  Si sentiva il bisogno di ancor pi&ugrave; potenza e coppia su un progetto come Urus? Non &egrave; mai abbastanza, viene da pensare. Fintanto che resta l&rsquo;equilibrio nello sfruttare al meglio tutto quel che il cuore sa regalare.  Lamborghini Urus, primo contatto  I miglioramenti rispetto al modello di serie sono nell&rsquo;ordine dei 60 cavalli e 60 Nm, un bel supporto extra per &ldquo;alleggerire&rdquo; il peso delle oltre 2,1 tonnellate.  La velocit&agrave; massima &egrave; destinata a un incremento marginale rispetto ai 305 km/h di Urus standard, piuttosto i benefici di potenza e coppia in eccesso si percepiranno in altri esercizi, che non nei numeri assoluti. Il progresso sullo 0-100 km/h vale 2 decimi, per un tempo che diventa di 3&rdquo;4. 

Una nuova mappatura, con centralina elettronica Abt Power, sprigiona cavalli e coppia dal V8 4 litri oltre i valori di serie. In accelerazione lima 2 decimi al tempo sullo 0-100 orari

Lamborghini Urus, da Abt il tuning elettronico

&quot;E se ci fosse un eroe che, invece di combattere i delinquenti, avesse deciso di combattere un male pi&ugrave; grande, la tristezza?&quot; &Egrave; questo il messaggio di presentazione e benvenuto presente sulla pagina Facebook dell&rsquo;iniziativa benefica The Italian Batman, promossa da Massimo Benetta. L&#39;imprenditore 50enne di Zero Branco (Treviso) &egrave; un grande appassionato di auto, e ha deciso di regalare momenti di felicit&agrave; e svago a bimbi malati o in difficolt&agrave;, portandoli a bordo della sua Lamborghini&nbsp; Murcielago nera, e travestendosi come il super eroe di Gotham City.    Lamborghini Aventador SVJ, lo scarico &egrave; firmato Valentino Balboni  Batman: una scelta non casuale  La scelta del costune da Batman &egrave; collegata all&#39;auto protagonista dell&#39;iniziativa. Benetta, infatti, &egrave; proprietario di una Lamborghini Murcielago, nome quest&rsquo;ultimo che in spagnolo significa proprio Pipistrello, e la sua macchina &egrave; proprio la stessa super car che l&rsquo;attore Christian Bale guida nel film Batman Begins del 2005.  &ldquo;Sono gi&agrave; oltre sette anni che guido quest&rsquo;auto &ndash; spiega Benetta in un&#39;intervista a Oggi Treviso &ndash; e volevo che questa cosa potesse essere utile agli altri.&rdquo; L&rsquo;imprenditore rivela anche l&rsquo;evento scatenante di quest&rsquo;iniziativa di solidariet&agrave;: &ldquo;Tre anni fa venni invitato al circuito di Monza dove era stato organizzato un evento per persone con disabilit&agrave;, erano presenti in 1.500 e mi sono presentato con il costume identico al film. Per otto ore consecutive sono rimasto in posa a fare la foto con queste persone che volevano un ricordo insieme al loro supereroe preferito. Quel giorno sono tornato a casa stremato ma con il cuore rigonfio di pathos.&rdquo;  Lamborghini Huracan Sterrato, concept di super-crossover  Da allora Benetta ha deciso di voler regalare momenti di gioia ai bambini in difficolt&agrave; e di rendere questa sua attivit&agrave; ancor pi&ugrave; capillare. Lo testimoniano i numerosi scatti presenti sulla pagina Facebook &ldquo;The Italian Batman&rdquo;, dalla quale, peraltro, &egrave; possibile contattarlo per un giro in Lamborghini.  Tutti possono farlo ma &ndash; aggiunge Benetta &ndash; &ldquo;dar&ograve; precedenza a casi particolari, magari di bambini malati o simili perch&egrave; l&rsquo;obiettivo &egrave; di creare sorrisi in chi sorride di meno.&rdquo; Chapeau.   

Massimo Benetta, un imprenditore trevigiano, &egrave; il protagonista di un&#39;iniziativa di solidariet&agrave; che scalda i cuori. E&#39; lui l&#39;eroe che con la sua Lamborghini Murcielago, regala un sorriso ai bambini malati o in difficolt&agrave;

Lamborghini Murcielago con Batman per i bimbi malati

        Un&rsquo;EVO imprevedibile, che dalla EVO parte per andare in direzione ostinatamente contraria. Huracan ti riporta alla pista, alla prestazione pura tra i cordoli. Capita, invece, che a Sant&rsquo;Agata Bolognese si ripercorra una strada gi&agrave; battuta in passato. Anni &lsquo;70, di Urraco e Jarama Rally.   Lamborghini Huracan Sterrato &egrave; un concept che prova a sintetizzare gli opposti: il suv Urus e la supersportiva Huracan EVO. Resta il motore da 640 cavalli, V10 aspirato in teoria destinato a respirare l&rsquo;aria polverosa delle strade non battute. &Egrave; un concept, esercizio di stile per immaginare che effetto fa una Huracan alta da terra. Un&rsquo;idea, sui generis, di crossoverizzazione. COS&Igrave; SI PREPARA ALL'OFF-ROAD Non mancano le protezioni in composito sulla carrozzeria, realizzate in una mescola di carbonio e resina elastomerica, utilizzata per i parafanghi, ad avvolgere carreggiate pi&ugrave; ampie di 30 millimetri e cerchi da 20 pollici con gomme dalla spalla appena un po&rsquo; pi&ugrave; generosa. Non siamo al ribassato del &ldquo;barra 30&rdquo;, in fondo un concept da Sterrato deve prevedere la necessaria elasticit&agrave; verticale necessaria dalle gomme. Le protezioni e rinforzi applicati sul fondo sono realizzati in alluminio, con la piastra in coda a svolgere il ruolo di diffusore. Altri accorgimenti specifici sono nelle applicazioni in alluminio sulle lame sottoporta, altri richiamo al mondo dell&rsquo;off-road, come i passaruota aperti, per favorire l&rsquo;estrazione dello sporco. ALTEZZA DA TERRA "MONSTRE" La fanaleria led supplementare caratterizza frontale e tetto, oltre alle barre longitudinali. L&rsquo;assetto &egrave; gestito sempre dall&rsquo;elettronica predittiva del Lamborghini Dinamica Veicolo Integrata, che analizza la dinamica di marcia e regola i parametri di funzionamento della trazione e la risposta delle sospensioni di conseguenza. Assetto rialzato da terra di 47 millimetri, numeri buoni quasi per portare la Huracan Sterrato Concept ai valori di una berlina. Migliorano anche l&rsquo;angolo d&rsquo;attacco (+1%) e d&rsquo;uscita (+6,5%), consapevoli di come i dati assoluti possano ben poco nel confronto con qualsiasi integrale specializzata per l&rsquo;off-road. A bordo, spazio a un roll-bar in titanio, piastre in alluminio sul pavimento e sedili a doppio guscio, in carbonio, con cinture a 4 punti. VERSATILIT&Agrave; HURACAN "La Hurac&aacute;n Sterrato non &egrave; altro che la rappresentazione dell&rsquo;essenza pionieristica di Lamborghini. Nella sua combinazione di caratteristiche da supersportiva e capacit&agrave; off-road, la Sterrato dimostra la versatilit&agrave; della Hurac&aacute;n e crea un nuovo punto di riferimento in termini di emozioni di guida e prestazioni", ha affermato Maurizio Reggiani, Chief Technical Officer di Automobili Lamborghini. "I nostri team di design e R&amp;D non smettono mai di esplorare nuovi orizzonti, proprio come vuole il DNA di Lamborghini, sfidando ci&ograve; che apparentemente sembra impossibile, ma sempre nel rispetto della nostra tradizione".       

Tra Urus e Huracan, l'idea di una EVO rialzata, una sorta di crossover a proprio agio dove finisce l'asfalto. La "provocazione" Lambo che si rif&agrave; alla storia delle Jarama Rally e Urraco Rally degli anni 70

Lamborghini Huracan Sterrato, concept di super-crossover

  &nbsp;  Ha messo le mani (e messo in ordine su strada) i bolidi di Sant&rsquo;Agata Bolognese. Celebri anche i suoi test su strada sulle due curve della SP255 verso Nonantola.  Pochi anni fa, nel 2016 Balboni, ha creato il Marchio VB, che sviluppa scarichi speciali in edizione limitata. Il primo prodotto, realizzato in soli 30 esemplari &egrave; stato lo scarico per Lamborghini Aventador LP750-4 SV, del peso di 6,3 kg: quasi una scultura.    Adesso per&ograve; c&rsquo;&egrave; di meglio, una sorta di gioiello dedicato ad Aventador SVJ. Il nuovo super scarico per solo 4,66 kg. Ovviamente &egrave; realizzato a mano e in titanio e solo in 63 esemplari. Di questi, quindici saranno firmati da Valentino Balboni.&nbsp;E promettono di far cantare come non mai il V12 emiliano. 

Lo storico collaudatore Lamborghini produce una serie limitata e realizzata a mano di soli 63 esemplari

Lamborghini Aventador SVJ, lo scarico &egrave; firmato Valentino Balboni

        L&rsquo;aspirato non si tocca, semmai si rafforza. Non con un turbo, piuttosto con un supporto elettrico. Lamborghini ha un percorso chiaro all&rsquo;orizzonte, prender&agrave; il via con la prossima generazione di Aventador. Motore V12 aspirato, ibrido per necessit&agrave; di emissioni inquinanti e per offrire prestazioni ancor pi&ugrave; elevate.  Dal Salone di Barcellona, Stefano Domenicali conferma all&rsquo;agenzia Ansa come il prossimo passo sar&agrave; nella direzione di un&rsquo;elettrificazione sportivissima, "l'aspirato per noi &egrave; un dogma, certo, ma che sta evolvendo verso l'ibrido. &Egrave; una tecnologia che sar&agrave; utilizzata presto&rdquo;.  Precedenti rumours hanno rilanciato con insistenza la presentazione del progetto LB48H tra fine 2019 e inizio 2020, sar&agrave; la prima espressione ibrida di un modello che preparer&agrave; la strada alla futura Aventador, oltre la quale c&rsquo;&egrave; l&rsquo;ampliamento della gamma Lamborghini, con un quarto modello accanto alla V12 di riferimento, alla Huracan, al suv Urus. Lamborghini, progetti di 2+2 nel cassetto Si lavorer&agrave; a quel futuro una volta consolidata la crescita in termini di volumi produttivi. ELETTRICO, SVILUPPO DA SEGUIRE Per il DNA Lamborghini, emozione e passione alla guida, la componente del motore termico &egrave; irrinunciabile. Sull&rsquo;elettrico, Domenicali aggiunge: &ldquo;Non &egrave; un discorso immediato, dobbiamo essere flessibili abbastanza per poi, dopo, trasformarci in quella direzione nel momento opportuno, quando i clienti Lamborghini lo vorranno&rdquo;.       

L'elettrificazione del motore V12 &egrave; attesa con la nuova Aventador e sar&agrave; un progetto fedele al DNA del marchio. Il futuro elettrico &egrave; una strada da seguire ma al momento ancora molto lontana

Lamborghini, per Domenicali l'ibrido è in arrivo

Non un restauro, come tanti a regola d&rsquo;arte firmati dal Polo Storico. Bens&igrave;, una certificazione. Dare il sigillo a una Lamborghini Miura P400. Posto che ciascun esemplare non pu&ograve; relegarsi a essere &ldquo;uno tra tanti&rdquo;, quello in questione &egrave; di assoluto rilievo per i cinefili.    Il 1969 &egrave; l&rsquo;anno di Un colpo all&rsquo;italiana (The Italian Job) e, sugli schermi, finisce anche la Miura P400, protagonista della scena iniziale con Rossano Brazzi, alias Roger Beckerman,&nbsp;al volante. Auto distrutta in scena, protagonista dell&rsquo;incidente sul tunnel del San Bernardo. Cos&igrave; la finzione cinematografica, salvo scoprire pochi anni dopo che la Paramount Pictures utilizz&ograve; in realt&agrave; due Miura, una gi&agrave; incidentata &ndash; per la scena dell&rsquo;incidente &ndash;.  DA VADUZ A SANT&#39;AGATA PER IL BOLLINO D&#39;ORIGINALIT&Agrave;  Le ricerche sull&rsquo;esemplare color Arancio guidato da Brazzi hanno portato in Liechtenstein, alla The Kaiser Collection di Vaduz. Come assicurarsi che la P400 fosse esattamente quella protagonista del film del 1969?  Il proprietario, attuale, Fritz Kaiser,&nbsp;ha sottoposto l&rsquo;auto alle verifiche del Polo Storico Lamborghini, che attraverso ricostruzioni dalla documentazione presente negli archivi e l&rsquo;analisi della Miura, ha stabilito come il telaio numero 3586 sia quello originale, protagonista nel film.  LA TESTIMONIANZA DI MORUZZI  La certificazione arriva a 50 anni dall&rsquo;uscita della pellicola e si inserisce nelle celebrazioni programmate per il film prodotto dalla Paramount Pictures. Fondamentali anche le testimonianze di chi, al tempo, consegn&ograve; la Miura P400 arancione con interni in pelle, neri e bianchi, sul set. Enzo Moruzzi fece anche da controfigura e rivela come avvenne la scelta delle auto destinate a The Italian Job.  &ldquo;In linea di produzione c&rsquo;era una Miura P400 quasi pronta, del colore giusto, con guida a sinistra e con interni in pelle bianca. Era esteticamente identica a quella incidentata e decidemmo di usarla per il film.  L&rsquo;unica preoccupazione riguardava i delicati sedili in pelle bianca, visto che la vettura doveva tornare a Sant&rsquo;Agata in perfette condizioni. Diedi quindi l&rsquo;ordine di smontarli, sostituendoli con un set di sedili in pelle nera, che usavamo per i collaudi.  A svelare il trucco, i piccoli poggiatesta, che sulla Miura sono attaccati al vetro che divide l&rsquo;abitacolo dal vano motore, e che non potevano essere sostituiti in tempo. Come si vede nel film, sono rimasti quelli originali di colore bianco&rdquo;.  SEGUI AUTO.IT ANCHE SU INSTAGRAM 

La documentazione presente negli archivi storici della divisione Lamborghini, l&#39;analisi dell&#39;auto e le testimonianze di ex dipendenti hanno consentito di individuare l&#39;auto originale protagonista della scena iniziale del film del 1969

Lamborghini Miura, il Polo Storico certifica la protagonista di The Italian Job

Museo delle Tecnologie Lamborghini, MUDETEC, se preferite. Dal 16 aprile al 31 ottobre a Sant&rsquo;Agata Bolognese si cambia tema. Sono raccontate le innovazioni e le eccellenze che in oltre mezzo secolo di storia dei motori hanno prodotto il vertice dell&rsquo;auto di ieri, di oggi e di domani.  Una panoramica unica&nbsp;con&nbsp;350 GT,&nbsp;Miura, Countach e LM002, alle pi&ugrave; recenti ed esclusive Asterion (concept car ibrida), Centenario, Aventador SVJ.    Presso il MUDETEC ci sono anche due laboratori didattici rivolti agli studenti.  &ldquo;Impostazione veicolo ed ergonomia&rdquo;, dedicato ai temi di dinamica, aerodinamica e sviluppo della struttura dei veicoli.  &ldquo;La fibra di carbonio e le sue tecnologie&rdquo;, punta sulla massimizzazione del rapporto prestazioni/peso delle parti della vettura insieme all&rsquo;Advanced Composite Lightweight Structures Development (ACLSD), la divisione interna di sviluppo sui materiali compositi.    Apre le danze della nuova formula del museo la mostra &ldquo;Future Shapers since 1963&rdquo;. Il percorso si articola sulla base di un racconto temporale suddiviso per decadi. Anni Sessanta, con 350 GT e Miura, Settanta con Countach ed Espada, Ottanta con LM002, Novanta con Diablo, Duemila con Sesto Elemento e poi giorni d&rsquo;oggi con Huracan, Aventador e Urus.    Una carrellata straordinaria con una sezione Ad Personam, dove i visitatori possono ammirare alcune delle personalizzazioni disponibili per i clienti e configurare la loro vettura dei sogni con il Car Configurator. La mostra &egrave; visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00. 

Dal 16 aprile al 31 ottobre l&#39;epopea delle innovazioni del Toro di Sant&#39;Agata Bolognese

Mudetec, il Museo delle Tecnologie Lamborghini

Lamborghini Urus sfida Alberto Tomba a &ldquo;casa&rdquo; sua. Il Super SUV di Sant&rsquo;Agata Bolognese, con alla guida il CEO Stefano Domenicali, &egrave; il protagonista di un duello sulle nevi delle Dolomiti, a Carezza con &ldquo;la Bomba&rdquo; lo sciatore italiano pi&ugrave; amato di tutti i tempi.  Urus, il test di Auto  Uno spettacolo speciale di due fenomeni emiliani. Tomba e Domenicali si incontrano su una pista da sci. Alberto &egrave; attorniato dai fan, Stefano chiede. &ldquo;Allora, la macchina come va?&rdquo;.    &ldquo;Un bomba&rdquo;, ovviamente, &egrave; la risposta. Mentre il campione &egrave; impegnato a far selfie, Domenicali entra su Urus e lancia la sfida. Con un messaggio. &ldquo;Pensi di riuscire a starmi dietro?&rdquo;.  Detto fatto. Tomba parte subito sui suoi sci e innesca un duello con il SUV da 650 cavalli e capace di uno 0-100 in 3,6 secondi. Il resto &egrave; puro spettacolo da gustare con gli occhi. 

Complice Stefano Domenicali, il SUV emiliano duella con la &quot;Bomba&quot; in slalom

Lamborghini Urus vs Alberto Tomba, sfida sulle nevi

        Raggiungere una produzione stabile di 8.000 unit&agrave; ogni anno rappresenta il passaggio necessario per espandere la gamma Lamborghini, in prospettiva 2025. Reduce da un 2018 record quanto a volumi di vendita, con 5.750 veicoli realizzati, il Toro di Sant&rsquo;Agata Bolognese guarda al possibile ampliamento di prodotto. Stefano Domenicali, intervistato dagli inglesi di Autocar, ha fissato paletti chiari: investire su un quarto modello, oggi, non sarebbe la scelta corretta e sostenibile. Avverr&agrave; quando si consolider&agrave; la crescita a 8.000 Lamborghini prodotte ogni anno. Cos&igrave;, l&rsquo;orizzonte sul quale spostare l&rsquo;attenzione, per un modello che vada ad affiancare la famiglia Huracan, la Aventador e il suv Urus, &egrave; il 2025. C&rsquo;&egrave; gi&agrave; l&rsquo;identikit di un possibile prodotto candidato a completare l&rsquo;offerta: una 2+2 (in foto, la GT 4 posti Estoque Concept del 2008). Formula padroneggiata da Lamborghini all&rsquo;inizio della propria storia, tra la 400 GT, la Islero, la Jarama. Espada e Islero, festa di compleanno con restauro Per un passaggio legato all&rsquo;andamento delle vendite, ce n&rsquo;&egrave; un altro, l&rsquo;elettrificazione, che &egrave; progetto ben avviato e con un traguardo non troppo distante per il debutto. La futura generazione di Lamborghini Aventador &egrave; noto da tempo abbiner&agrave; un supporto elettrico al motore V12 aspirato, intoccabile nella filosofia Lambo ma costretto dalle normative a essere supportato dall&rsquo;elettrificazione. Domenicali ha prospettato il debutto del progetto dopo il 2021. Ad anticipare le soluzioni tecniche, per&ograve;, &egrave; attesa la hypercar con il codice LB48H, tra fine 2019 e 2020. Il progetto &egrave; concreto ed &egrave; stato gi&agrave; presentato lo scorso anno a potenziali clienti.&nbsp;       

L'ampliamento dell'offerta &egrave; un passaggio possibile una volta consolidata la crescita dei volumi. Dopo la nuova Aventador con supporto elettrico potrebbe arrivare una coup&eacute; 2+2

Lamborghini, progetti di 2+2 nel cassetto

Lamborghini Aventador SVJ Roadster, il V12 urla al massimo e a cielo aperto. Al Salone di Ginevra &egrave; l&rsquo;anno delle Lambo aperte e graffianti. A Huracan Evo Spyder si affianca la regina delle dodici cilindri di Sant&rsquo;Agata Bolognese. Per potenza, 770 cavalli, prestazioni, 0-100 km/h in 2,9 secondi, e ovviamente prezzo.    Ne saranno prodotti 800 esemplari, con un listino partire da 387.007 euro. Tasse escluse, of course: l&rsquo;esclusivit&agrave; della Lamborghini pi&ugrave; originale e &ldquo;cattiva&rdquo;, si paga eccome.  Stefano Domenicali, CEO di Automobili Lamborghini, descrive in questo modo la specificit&agrave; della V12 scoperta pi&ugrave; veloce: &ldquo;Aventador SVJ Roadster conserva la potenza, le prestazioni e le stesse tecnologie aerodinamiche innovative della versione Coup&eacute;. Valorizzate da un design iconico e caratteristiche ineguagliabili. Questa Roadster &egrave; esaltante proprio come la Aventador SVJ. Ma con quel tocco di esclusivit&agrave; in pi&ugrave; dato dalla guida open-air. Le prestazioni rimangono invariate con tetto sia aperto sia chiuso. Con il vantaggio che all&rsquo;eccezionale dinamismo della Coup&eacute; si aggiunge la personalit&agrave; esclusiva di una Lamborghini Roadster.&rdquo;  La supersportiva miscela la superiorit&agrave; aerodinamica e di handling a un design da vera roadster, per garantire a pilota e passeggero adrenalina a mille. Assiste&nbsp;nella guida pi&ugrave; recente versione 2.0 del sistema Aerodinamica Lamborghini Attiva (ALA) brevettato da Lamborghini.  La copertura &egrave; realizzata in fibra di carbonio con tecnologia ad alta pressione. Si rimuove agendo sulle leve a sgancio rapido presenti nell&rsquo;abitacolo e quindi riposto in sicurezza all&rsquo;interno del vano anteriore. &Egrave; formato da due pannelli dal peso ciascuno di 6 Kg, compresi nei 50 kg aggiuntivi che la Roadster presenta rispetto al modello Coup&eacute; di 1.525 kg.  Poi il V12, dotato di una coppia di 720 Nm a 6.750 giri e che permette rapporto peso/potenza di 2,05 kg/cv. Brucia lo 0-200 km/h in 8,8 secondi, supera i 350 km/h &egrave; accompagnata da uno spazio di frenata di 31 metri da 100 a 0 km/h. Dato ancora pi&ugrave; notevole.&nbsp; 

Saranno 800 gli esemplari disponibili sul mercato per la supercar da 770 cavalli, da 0-100 km/h in 2,9 secondi e con un prezzo che parte da 387.000 euro, tasse escluse

Lamborghini Aventador SVJ Roadster, il V12 a Ginevra

        Un usato di lusso degno di tutte le attenzioni. La Lamborghini non tralascia nessun dettaglio al caso e coccola tutti i suoi clienti, senza eccezioni. In questi giorni infatti la Casa automobilistica italiana ha inaugurato in tutto il Mondo il nuovo programma Selezione Lamborghini Certified Pre-Owned:&nbsp;un nuovo e completo sistema di certificazione delle vetture Lamborghini usate, vendute dalla rete mondiale di concessionari autorizzati e service center.  Un programma ad hoc&nbsp;che garantisce ai nuovi acquirenti della supercar, di qualsiasi modello, la certezza di avere nel prioprio garage una vettura perfetta in tutto e per tutto. Test, controlli, ispezioni e interventi: il rigido processo di controllo, a cui vengono sottoposte tutte le auto di seconda mano Lamborghini, viene effettuato&nbsp;da parte di tecnici esperti che usano esclusivamente ricambi originali. "Si tratta di un nuovo importante programma che intende mettere a disposizione gli stessi standard di qualit&agrave; a coloro che decidono di entrare a fare parte della nostra famiglia&nbsp;- spiega Federico Foschini, Chief Commercial Officer di Automobili Lamborghini -. L'abbiamo&nbsp;pensato per offrire un'ulteriore garanzia agli acquirenti, sempre pi&ugrave; numerosi, che decidono di acquistare una Lamborghini usata attraverso la nostra rete di concessionari autorizzati. In linea con l'aumento dei volumi di produzione, sono sempre di pi&ugrave; gli appassionati che decidono di acquistare un modello Lamborghini, nuovo o usato. Oggi Lamborghini &egrave; considerata un autorevole punto di riferimento nella sua categoria in termini di qualit&agrave; ed esclusivit&agrave;".  Per entrare a far parte del programma Selezione, le vetture Lamborghini devono soddisfare dei requisiti molto rigidi, ad esempio non devono aver percorso pi&ugrave; di 70.000 km/43.500 miglia in un massimo di 84 mesi, se si tratta di supersportive, oppure 100.000 km/62.000 miglia in massimo 120 mesi nel caso di Lamborghini Urus. Le auto inoltre devono aver rispettato tutti i controlli previsti dai piani di manutenzione Lamborghini, oltre ad aver superato con successo le 150 ispezioni,&nbsp;complete di test di diagnosi e su strada, che interessano la totalit&agrave; della vettura (interni, esterno, meccanica, elettronica, pneumatici, cerchi e freni).&nbsp; Una volta conquistato il certificato del Programma Selezione, il cliente avr&agrave; una garanzia di 12 mesi per la propria vettura, estendibile a 24 e che coprir&agrave; sia il costo dei ricambi originali Lamborghini e sia la manodopera di tecnici qualificati. La garanzia, prevista di un controllo gratuito ogni sei mesi, inoltre potr&agrave; essere ceduta gratuitamente ad ogni nuovo proprietario, qualora una vettura certificata venga rivenduta, e per tutta la sua durata sar&agrave; accompagnata anche dallo stesso programma di assistenza stradale previsto per le Lamborghini nuove.&nbsp;       

La Casa automobilistica di Sant'Agata Bolognese inaugura il suo sistema ufficiale per le vetture di lusso usate: ispezioni, interventi tecnici e un certificato di garanzia per ogni cliente

Lamborghini lancia l'usato certificato

Era nell&rsquo;aria e, dopo il lancio della coup&eacute;, trova il battesimo in pubblico al Salone di Ginevra. Lamborghini Huracan EVO Spyder segue la strada tecnica tracciata dalla Performante, gi&agrave; ispiratrice della EVO coup&eacute;. L&#39;interpretazione guadagna la capote ad azionamento elettroidraulico che, in 17 secondi, cambia stile e modo di vivere le note del V10 aspirato da 5.2 litri.    Stile e modo differenti, non sostanza, poich&eacute; i 640 cavalli e 600 Nm spingono dannatamente forte i 1.542 kg della Spyder. S&igrave;, cede un centinaio di chilogrammi nel confronto con la coup&eacute;, apprezzabili nella guida in pista e a condizione d&rsquo;essere effettivamente all&rsquo;altezza del corredo tecnico offerto. Viceversa, diventa una disamina in punta di scheda tecnica.  Le prestazioni registrano un vantaggio della coup&eacute; quantificabile nell&rsquo;ordine dei decimi: i&nbsp;3&rdquo;1 sullo 0-100 km/h&nbsp;dicono di una Evo Spyder appena 2 decimi pi&ugrave; lenta, che diventano 3 decimi sullo 0-200 km/h, completato in 9&quot;3. Il rapporto peso-potenza, con i suoi 2,41 kg/cv, assicura ampi sorrisi e appagamento alla guida, come la velocit&agrave; massima di 325 km/h.  Lambo Huracan Evo, restyling di potenza  L&rsquo;affinamento aerodinamico e dinamico della Huracan Evo Spyder ritrova le medesime soluzioni tecniche, dalla differente fascia anteriore e prese dinamiche, alla coda con spoiler soffiato e pi&ugrave; pronunciato nella parte centrale, come anche il diffusore ridisegnato e i terminali di scarico accentrati.  La Spyder ha la possibilit&agrave; di operare sul lunotto indipendentemente dalla capote chiusa o aperta, per apprezzare le note del motore V10 senza filtri. A capote aperta, poi, le pinne dietro i sedili sfoggiano canalizzazioni d&rsquo;aria per ridurre le turbolenze aerodinamiche e incrementare il comfort di marcia.  La transizione di Huracan Spyder allo stadio Evo non poteva dirsi completa senza lo sviluppo dei sistemi di controllo della dinamica, della elettronica e della meccanica. Detto dell&rsquo;asse posteriore sterzante, va ricordato il corredo di accelerometri e sensori giroscopici posti in prossimit&agrave; del baricentro dell&rsquo;auto, &ldquo;sensi&rdquo; del Lamborghini Piattaforma Inerziale 2.0. Attraverso gli stessi &egrave; possibile regolare la risposta delle sospensioni attive, di tipo magnetoreologico poich&eacute; l&rsquo;induzione di una carica elettrica varia la densit&agrave; del liquido presente negli ammortizzatori e, di conseguenza, la rigidit&agrave; dell&rsquo;elemento.  Adegua e prevede l&rsquo;assetto ideale, passaggio quest&rsquo;ultimo ottenuto dal Lamborghini Dinamica Veicolo Integrata, un&rsquo;analisi in tempo reale del funzionamento delle sospensioni, dell&rsquo;angolo di sterzo, della quantit&agrave; di acceleratore e freno utilizzati, della motricit&agrave; sulle quatto ruote, per adattare ciascun componente del sistema motore-telaio in funzione delle curve da affrontare.  Tre, le modalit&agrave; di guida selezionabili: Strada, Sport e Corsa, la pi&ugrave; estrema e, per affinit&agrave;, simile al comportamento di una Lamborghini Huracan Performante. Personalizzare la Spyder Evo &egrave;, di fatto, un must e le soluzioni spaziano da una lunga serie di optional al programma Lamborghini Ad Personam. Le prime consegne sono previste nel corso della prossima primavera, con un prezzo di partenza di 202.437 euro, tasse escluse.&nbsp; 

Dopo la trasformazione della Huracan &quot;chiusa&quot; in Evo, &egrave; il turno della Spyder. Al Salone elvetico si metter&agrave; in mostra col V10 in versione 640 cavalli

Lamborghini Huracan Evo Spyder a Ginevra

C&rsquo;&egrave; il Todt rallista (navigatore) e il Todt a dirigere il muretto Ferrari in Formula 1. C&rsquo;&egrave; il Todt presidente della FIA e il Todt appassionato collezionista di auto. L&rsquo;ultima, praticamente una consegna a domicilio. Parigi, R&eacute;tromobile dal 6 al 10 febbraio, a un passo da Place de la Concorde, sede della Federazione Internazionale dell&rsquo;Automobile. Il Polo Storico Lamborghini, accanto a un progetto di 400 GT del 1966 in fase di restauro, espone la Lamborghini Miura SVJ di Jean Todt.  Dopo 13 mesi di attenti lavori di restauro e riparazione di quanti pi&ugrave; componenti originali possibili, priorit&agrave; nel lavoro degli artigiani Lamborghini rispetto al &ldquo;semplice&rdquo; rimpiazzo di parti nuove, ecco la consegna al legittimo proprietario. Dalle mani di Stefano Domenicali, a.d. della casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese, che accanto a Jean Todt ha vissuto l&rsquo;era d&rsquo;oro della Ferrari di inizio anni Duemila.  Miura SVR, la volpe torna a splendere  La storia della Miura SVJ del 1972 parte dall&rsquo;adozione di un numero di telaio in realt&agrave; registrato nel 1968 con una Miura S, andata successivamente distrutta in un incidente. Tale numero, per diverse ragioni pratiche e favorevoli al tempo agli acquirenti, venne riutilizzato per la SVJ venduta a un cliente sudafricano. Tinta carrozzeria rossa con banda dorata, interni neri, oggi come nel 1972.  Gli interventi del Polo Storico Lamborghini hanno verificato la conformit&agrave; del restauro agli archivi del marchio e il valore aggiunto dell&rsquo;aver limitato il pi&ugrave; possibile la sostituzione di elemento originali del tempo &egrave; innegabile.&nbsp; 

Il presidente della FIA ha commissionato il restauro di un esemplare del 1972. Dopo 13 mesi di lavori dei tecnici Lamborghini, la consegna in occasione del salone R&eacute;tromobile a Parigi

Lamborghini Miura SVJ, restaurata quella di Jean Todt

La Florida evidentemente &egrave; una terra proficua per i tori di Sant&rsquo;Agata Bolognese. Poche ore fa le Huracan GT3 di hanno regalato a Lamborghini Squadra Corse una storica seconda vittoria alla 24 Ore di Daytona. Sempre nello stesso stato &egrave; stata intercettata sulle highways una versione camuffata della nuova versione Evo.  Huracan Evo, il primo test di Auto  Huracan Evo Spyder non &egrave; certamente una sorpresa. Lamborghini sin dall&rsquo;epoca di Gallardo, alle sue dieci cilindri ha sempre fatto seguire la versione a cielo aperto dopo la coup&eacute;. Il soft top sul prototipo &egrave; chiaramente evidente.&nbsp;  La soluzione dovrebbe essere la solita, con una capote leggerissima. Che nella versione uscente si apre in 17 secondi. Il &ldquo;tempo&rdquo; potrebbe essere migliorato. Ovviamente la Spyder avr&agrave; un peso leggermente maggiore per i necessari irrobustimenti al telaio.  Nelle immagini si notano gli scarichi sono nella stessa posizione di quelli della Huracan Performante, al pari dell&rsquo;alettone. Anche davanti saranno modificati rispetto alla precedente Spyder paraurti e prese d&rsquo;aria.    Ovviamente stessa configurazione meccanica, con il V10 aspirato di 5.2 litri da 640 cavalli e 600 Nm di coppia. Grazie alle quattro ruote motrici sono prevedibili prestazioni in linea a quelle dichiarate per la coup&eacute;: accelerazione da 0 a 100 km/hin 2,9 secondi, velocit&agrave; massima di 325 km/h.&nbsp;  Il modello potrebbe arrivare a fine 2019, o a inizio 2020, pronto per l&rsquo;estate del prossimo anno. 

Fotospia dell&#39;esemplare in fase di test scattata in Florida. La versione e cielo aperto della V10 di Sant&#39;Agata Bolognese dovrebbe arrivare a fine anno

Lamborghini Huracan Evo Spyder, prima foto del muletto

Urus alla Dakar. Solo un sogno per Lamborghini o una visione del futuro prossimo? Il SuperSuv, dopo essere stato presentato nel concept da corsa ST-X, che dal 2020 competer&agrave; in un monomarca del genere rallycross, potrebbe sfidare la concorrenza nella prova pi&ugrave; dura.  Il Rally Dakar &egrave; storicamente una competizione speciale e molto selettiva. Se il claim del lancio di Urus &egrave; stato &ldquo;since we made it possible&rdquo; &egrave; chiaro che ogni sfida &egrave; potenzialmente aperta. Il sogno, molto verosimile, lo ha lanciato proprio Lamborghini Squadra Corse, pubblicando su Facebook le foto della mitica LM002 in versione Dakar del 1987. Scherzando sul fatto che la Casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese gi&agrave; allora fosse &ldquo;mad enough to made it possible&rdquo;. Nel 1998 tre LM002 private corsero alla Dakar e quindi la storia potrebbe ripetersi.  Dopo la Rambo Lambo, il SuperSuv?&nbsp;Di certo il sogno non &egrave; impossibile.&nbsp;Il concept ST-X&nbsp;poggia si basi molto reali, co lo stesso V8 biturbo da 650 cv, con una coppia di 850 Nm, ma anche una riduzione del peso del 25% rispetto al modello stradale. 

La Squadra Corse pubblica le foto di LM002 realizzata nel 1987 per il mitico rally: sogno o qualcosa bolle davvero in pentola?

Lamborghini Urus, desiderio di Dakar

        Chiamarlo &ldquo;facelift&rdquo; non rende giustizia alle novit&agrave; che Lamborghini Huracan 2019 porter&agrave; su strada. Aggiornata nell&rsquo;aerodinamica, vuol dire aggiornarne stile e design, senza intaccare i punti cardinali che orientano all&rsquo;interno di una gamma che, nel 2018, ha regalato il concetto Performante applicato alla Spyder. Taglio dei fari invariato, si apprezza dal teaser emerso dalla app Unica di Lamborghini. Il frontale sar&agrave; diverso, invece, nella fascia paraurti, pi&ugrave; ricca di profili alari che tracciano aperture nuove e modificano l&rsquo;aspetto. &Egrave; al posteriore, per&ograve;, che scopriremo gli aggiornamenti pi&ugrave; importanti di Lamborghini Huracan 2019. A partire da un diverso profilo della coda, con spoiler pi&ugrave; pronunciato e ricurvo al centro, per proseguire con i terminali di scarico collocati in alto, tra i fari, anzich&eacute; alle estremit&agrave; del diffusore, quest&rsquo;ultimo completamente riprogettato e con una cura nella disposizione di alette e soffiature degna di un progetto da corsa. Cambia l'intera gestione dei flussi d'aria calda evacuati dal vano motore, con la riprogettazione delle aperture. Huracan Performante da record sulla pista di Auto: il video Quanto al motore V10 5.2 litri aspirato dovrebbero arrivare circa 10 cavalli in pi&ugrave; dall&rsquo;aggiornamento, seguendo quanto ottenuto con Audi R8, cos&igrave; da fissare i riferimenti a 590 per la due ruote motrici e 620 cavalli per le quattro ruote motrici. Rumours vorrebbero anche un sostanziale rinnovamento della cabina, un abitacolo dall&rsquo;infotainment modificato e la console centrale con un ridotto numero di tasti fisici per lasciar spazio a un ampio display.&nbsp;       

La supercar del Toro si appresta a introdurre una serie di novit&agrave; tecniche, prevalentemente sulla veste aerodinamica del frontale e al posteriore. Dal motore V10 si attende un incremento marginale di potenza

Lamborghini

Lamborghini Siàn ibrida anticonvenzionale al Salone di Francoforte