        Una Lamborghini da supermotard? Perdonate la provocazione, ma Urus ST-X Concept, presentata poche ore dopo la fantastica SC18 Alston&nbsp;alle Finali Mondiali a Vallelunga &egrave; una vettura davvero particolare. Un prototipo destinato a diventare un modello protagonista di un campionato monomarca nel 2020. Un super suv da corsa, Urus ST-X Concept garegger&agrave; in una sorta di competizione rallycross, ovvero met&agrave; su asfalto e met&agrave; sterrato. La trasposizione del supermotard su una vettura, per&ograve; lunga cinque metri e dalla stazza imponente. Ma con quattro ruote motrici invece di una. Lo sport utility da pista esibito alle World Finals&nbsp;ha mosso l&rsquo;orgoglio della Casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese, che avr&agrave; un altro fiore all&rsquo;occhiello. Cos&igrave; definito. &ldquo;Una visione di una vettura concepita per un innovativo campionato monomarca, capace di unire pista e sterrato. L&rsquo;inedito format debutter&agrave; nel 2020 in Europa e Middle East su circuiti omologati FIA e preparati appositamente, con una formula &ldquo;arrive and drive&rdquo;, per offrire ai piloti-clienti un pacchetto completo comprensivo di auto e supporto tecnico durante i weekend in pista&rdquo;. Urus ST-X Concept &egrave; frutto dell&rsquo;esperienza della Squadra Corse. Dotato di gli elementi di sicurezza omologati FIA: rollcage in acciaio, impianto di estinzione e serbatoio FT3. Spicca la livrea livrea verde Mantis matt. Il cofano &egrave; in fibra di carbonio a vista con prese d&rsquo;aria maggiorate. Votate al raffreddamento del motore V8 biturbo da 650 cv&nbsp;e con una coppia di 850 Nm. Quello delle Urus omologate per la strada. Spiccano l&rsquo;ala posteriore, gli scarichi racing laterali de disegno esagonale e i cerchi monodado in lega d&rsquo;alluminio da 21&rdquo;, che montano pneumatici Pirelli. Urus ST-X Concept &egrave; stata affinata al massimo, arrivando a una riduzione del peso del 25% rispetto al modello stradale.       

Dal 2020 sar&agrave; protagonista di un campionato monomarca molto particolare. Alleggerita di ben il 25%.

Lamborghini Urus ST-X Concept, pronto per il rallycross

Lamborghini SC18 Alston &egrave; la one-off realizzara da Squadra&nbsp;Corse Lamborghini. Un reparto che solitamente corrisponde&nbsp;a attivit&agrave; in pista, corse, aria dei box e habitat tra i cordoli.  Lamborghini SC18 Alston&nbsp;&egrave; un esemplare unico i cui scopo &egrave; riportare il dna degli uomini del reparto sportivo della casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese in un prodotto formalmente omologato per muoversi su strada ma immaginato, sviluppato, realizzato con i contenuti della pista. Ed &egrave; in pista che d&agrave; il massimo. Prima one-off realizzata da Lamborghini Squadra Corse a supporto delle richieste di un cliente sportivo, seguito dal Centro Stile Lamborghini nell&#39;opera di creazione.  Dalla Aventador si va oltre, si sperimentano le soluzioni aerodinamiche saggiate nei campionati nei quali il Toro &egrave; protagonista, dal GT3 affrontato con Hurac&aacute;n&nbsp;al Super Trofeo ed ecco spuntare il cofano anteriore della Hurac&aacute;n&nbsp;GT3 Evo, pinna longitudinale e airscope di Hurac&aacute;n&nbsp;Super Trofeo Evo.  Estrema lo &egrave; per come sviluppa la configurazione aerodinamica, tra splitter e passaruota ventilati, deviatori di flusso dietro le ruote anteriori ed estrattore, ala posteriore regolabile su tre posizioni (controllo meccanico) cos&igrave; da variare bilanciamento aerodinamico e carico deportante. Anche le feritoie di sfogo dell&rsquo;aria presenti sulla copertura del motore non sono casuali: 12 elementi, come dall&rsquo;esperienza nelle gare di durata. Anche qui, il know-how della Squadra Corse.  Le prestazioni restano avvolte nel mistero, dietro i numeri del V12 da 6.5 litri di Aventador, nella specifica da 770 cavalli e 720 Nm di coppia, abbinato al cambio 7 marce ISR. Calza gomme realizzate ad hoc da Pirelli, le P Zero Corsa differenziate tra i due assi, per diametro e battistrada. Al cerchio da 20 pollici anteriore si sposa il 21 pollici poteriore, entrambi con sistema di serraggio monodado. Alto &ldquo;respirare&rdquo; aria di corse e corsia box.  Formalmente stradale, sostanzialmente corsaiola, mai come nel caso della SC 18 Alston non &egrave; un clich&eacute;, l&#39;accostamento. Lo testimonia l&rsquo;altezza da terra di appena 10,4 centimetri, &ldquo;luce&rdquo; che assicura il buon funzionamento del fondo, l&rsquo;accelerazione dei flussi poi estratti dal diffusore.  Le specifiche tecniche non approfondiscono il fattore peso, se non nell&rsquo;anticipare una riduzione delle masse frutto della carrozzeria interamente in fibra di carbonio. Il cliente sportivo che ha affiancato Lamborghini Squadra Corse&nbsp;e Centro Stile nella realizzazione dell&rsquo;esemplare unico &ndash; destinato ad aprire la strada ad altre personalizzazioni esclusivissime &ndash; ha scelto di &ldquo;vestire&rdquo; l&rsquo;abitacolo con sedili in fibra di carbonio e rivestimento in Alcantara nera Ade, con cuciture rosse Ala.  Immancabile la telemetria. Perch&eacute; in pista devi andarci con l&rsquo;attrezzatura giusta. Una SC 18 Alston, per cominciare. 

L&#39;opera prima di Squadra Corse &egrave; un esemplare unico, realizzato dal reparto corse:&nbsp;una supercar da gara omologata perla strada

Lamborghini SC 18 Alston

        Una speciale Lamborghini da track day, realizzata con l'esperienza della Squadra Corse. A Sant&rsquo;Agata Bolognese hanno in programma di estrarre un altro formidabile coniglio dal cilindro. Un progetto avanzato, per dare ancora pi&ugrave; valenza al prestigio del Marchio e alla suo sempre maggiore coinvolgimento nel Motorsport. Non &egrave; una scelta inedita, basta pensare alle prodigiose Ferrari FXX&nbsp;o McLaren P1 GTR, veri e propri laboratori, concepiti per non essere omologati per la strada. Ma che rappresentano un concentrato dell&rsquo;esperienza nelle competizioni portata sulle migliori espressioni dei modelli di serie. Il progetto c&rsquo;&egrave;. Lo ha lasciato intendere Giorgio Sanna, numero uno del Motorsport Lamborghini dopo aver presentato, con giustificato orgoglio, Huracan GT3 EVO al Ring, il nuovo Toro da corsa. &ldquo;Nel futuro prossimo si vedranno progetti nuovi. Realizzati per gratificare i nostri clienti nei track day in pista e farli diventare magari dei piloti professionisti&rdquo;. Una Lamborghini estrema, concepita con il contributo della Squadra Corse del Marchio, cresciuta bene e in poco tempo. &nbsp;&ldquo;Siamo nati a fine 2013 &ndash; continua Sanna - Eravamo in tre Oggi siamo in quaranta e abbiamo creato una business unit, che si sostiene da sola. Al Nurburgring c&rsquo;erano 45 Huracan GT3 in pista nel monomarca&rdquo;. Un successo, pensando che in tre anni sono state vendute ai clienti ben 75 Huracan GT3. Sono arrivati successi importanti ed esperienza tecnica. Che sar&agrave; travasata sulla Lambo da track day.       

Realizzata con il contributo di Squadra Corse: come Ferrari FXX e McLaren P1 GTR

Toro da track day, in arrivo una Lambo specialissima

Made in Emilia. La nuova Lamborghini da corsa, Huracan GT3 Evo, &egrave; stata sviluppata interamente a Sant&rsquo;Agata Bolognese. Auto ha presenziato alla prima mondiale del bolide. Celebrata al N&uuml;rburgring santuario del motorsport in occasione della tappa Super Trofeo Europe.  Huracan GT3 EVO, scheda tecnica e dati ufficiali  Discende direttamente da Huracan GT3, macchina vincente alla 24 Ore di Daytona e alla 12 Ore di Sebring nel 2018. Festeggia i dieci anni del campionato monomarca ed &egrave; nata dal lavoro, durato un anno, della Squadra Corse del Toro. &nbsp;    Giorgio Sanna, capo di Lamborghini Motorsport, la racconta cos&igrave;. &ldquo;Huracan GT3 EVO &egrave; la conseguenza dell&rsquo;esperienza maturata negli ultimi tre anni di gare sui circuiti di tutto il mondo. L&rsquo;obiettivo principale durante il suo sviluppo &egrave; stato il miglioramento della guidabilit&agrave; per rendere la vettura pi&ugrave; facile e prevedibile per i gentlemen drivers, con costi di gestione contenuti per i team. Alle scuderie che hanno investito su Lamborghini nelle competizioni GT del passato diamo l&rsquo;opportunit&agrave; di aggiornare le attuali Hurac&aacute;n GT3 con un kit EVO omologato (a circa 90.000 euro) per il prossimo triennio di gare. Potranno, come sempre, usufruire del nostro supporto tecnico e servizio ricambi in pista in tutti i campionati coinvolti&rdquo;.  Nata per essere pi&ugrave; performante e guidabile GT3 EVO ha goduto della sinergia con specialista Dallara. Far&agrave; il suo esordio agonistico alla 24 Ore di Daytona a gennaio 2019. A un prezzo di 389.000 euro, tasse escluse.  Il motore &egrave; il V10 aspirato di 5.2 litri derivato da quello che equipaggia le Huracan Performante (640 cavalli sulla &ldquo;stradale&rdquo;). Beneficia nuovi assi a camme e valvole in titanio per essere pi&ugrave; efficiente e affidabile. Infine la sicurezza &egrave; l&rsquo;abitabilit&agrave;, sempre secondo i canoni molto restrittivi di un&rsquo;auto da corsa, sono garantite dal rollcage ridisegnato, che facilita l&rsquo;accesso e offre un comfort migliore anche per driver di stazza maggiore.  Dal vivo fa impressione. Nel frontale si notano subito &nbsp;gli affinamenti a splitter, dal bordo d&rsquo;attacco pronunciato, e al cofano. Che &egrave; in fibra di carbonio (prima era fibra di vetro), implementa capacit&agrave; di raffreddamento del radiatore.  Vistoso, e imprescindibile, il grande alettone posteriore, anch&rsquo;esso in carbonio, dalle estremit&agrave; modellate. Con twist e pinne per renderla ancora pi&ugrave; efficiente. Sono state aggiornate le sospensioni anteriori, con&nbsp; braccetti non pi&ugrave; in acciaio ma in alluminio. Migliorano cos&igrave; rollio e la connessione tra i due assi.  Al posteriore nuovi mozzi, cuscinetti e semiassi. Inediti pire gli ammortizzatori dello specialista Ohlins, ora a quattro vie, per passare sui cordoli al massimo. Arriva anche l&rsquo;EHPS, Electro Hydraulic Power Steering, lo sterzo elettro-idraulico con manettino per regolare in corsa il livello di servoassistenza. Ottimizzato &nbsp;anche l&rsquo;ABS, con l&rsquo;adozione del recente Bosch ABS M5. La GT3 Evo &egrave; pronta per correre e vincere. 

L&#39;erede della GT3 &egrave; stata sviluppata interamente a Sant&#39;Agata Bolognese

Nata per correre, ecco Lamborghini Huracan GT3 Evo

        Italia, Stati Uniti, Giappone. Resta il Sol Levante, ultima tappa di un tutt&rsquo;altro che ufficiale programma di vernissage a potenziali clienti, ai quali mostrare il progetto LB48H. Lamborghini oltre la Aventador, verso la Aventador. Con la SVJ recentemente presentata a Pebble Beach, punto massimo delle prestazioni raggiunto dalla supercar, specializzata nell&rsquo;aerodinamica con il sistema ALA 2.0, il marchio si appresta a finalizzare il progetto LB48H, una hypercar a tiratura limitata, circa 60 esemplari dagli ultimi rumours, tanti quanti la speciale SVJ 63, omaggio al 1963 che fu anno di nascita di Lamborghini Automobili. Sar&agrave; un procedere verso la Aventador di nuova generazione, che scopriremo nel prossimo decennio, sempre fedele al motore aspirato V12 ma con una quota di supporto elettrico a dare slancio ibrido alle prestazioni. La ricerca e sviluppo a Sant&rsquo;Agata Bolognese sappiamo come possa contare sulla partnership triennale con il MIT &ndash; Massachusets Institute of Technology, e da questo fronte, nei mesi scorsi, abbiamo prospettato una possibile evoluzione della tecnologia ibrida che andr&agrave; su LB48H. L&rsquo;evento riservato a clienti selezionati, a New York in agosto, ha fatto trapelare alcune indicazioni nuove sulla hypercar, diffuse sul forum McLaren Life. Indicazioni da prendere con beneficio del dubbio, che vorrebbero una LB48H spinta dal motore V12 6.5 litri con 790 cavalli e un supporto elettrico da 50 cavalli, per un peso della componente ibrida di appena 35 kg. Ibrido LB48H, il Codice Lambo Il motogeneratore elettrico si troverebbe tra cambio e trasmissione, qualcosa gi&agrave; anticipato in passato da Lamborghini con Asterion, concept ibrida del 2014 che adottava, per&ograve;, uno schema a tre motori elettrici, due posti sull&rsquo;asse anteriore, capacit&agrave; di marcia in modalit&agrave; zero emissioni (50 km) e un peso complessivo di 250 kg della parte elettrica. Il progeto LB48H avrebbe altre mire e, di conseguenza, potrebbe puntare a un minimo aggravio di peso della parte elettrica, sebbene i 35 kg dei quali si vocifera rappresentino pur sempre un notevole traguardo tecnico. Lamborghini Aventador SVJ mette le... ALA Lo stile rappresenterebbe un&rsquo;evoluzione dei tratti della Terzo Millennio concept. Sempre secondo indiscrezioni, la presentazione in pubblico non arriverebbe prima di inizio 2019.       

Nuovi rumours avvolgono il misterioso progetto di hypercar ibrida. La presentazione in pubblico non arriverebbe prima del prossimo anno, stile ispirato alla Terzo Millennio Concept

Lamborghini LB48H, prove di  ibrido del Terzo Millennio

Procedi per affinamenti continui, la ricerca di decimi, di dettagli che incrementino la prestazione. In pista funziona cos&igrave;. In pista, al Nurburgring, &egrave; la nuova regina, Lamborghini Aventador SVJ. Che dell&rsquo;esperienza fatta dai tecnici con Huracan Performante fa tesoro, attinge a piene mani nell&rsquo;elemento di novit&agrave; pi&ugrave; evidente ed elaborato: il sistema ALA 2.0. L&rsquo;aerodinamica attiva Lamborghini mette realmente le ali, consente di ottimizzare il carico aerodinamico e la resistenza all&rsquo;avanzamento: in curva, la massima deportanza possibile incrementa i G laterali; sul dritto, riuscire a far stallare l&rsquo;ala (e non solo), equivale a liberarsi della resistenza aerodinamica, nociva per il raggiungimento della velocit&agrave; massima.    Oltre 350 km/h sotto la spinta dei 770 cavalli del motore V12 aspirato da 6,5 litri a un regime di 8.500 giri/min. Dalla Aventador SV si &egrave; sviluppata la testata, con diversi condotti di aspirazione, nonch&eacute; valvole in titanio. Cambia anche lo scarico pi&ugrave; leggero nella configurazione &ldquo;corta&rdquo;, con doppio terminale sopra al diffusore. Cavalli e newtonmetri di coppia (720), scaricati sulle quattro ruote motrici, diverse, anche queste. C&rsquo;&egrave; il sistema di quattro ruote sterzanti ma, soprattutto, una ripartizione del 3% pi&ugrave; sbilanciata sull&rsquo;asse posteriore di quanto non facesse SV. L&rsquo;aggiunta della J che &egrave; Jota, intesa come appendice del regolamento tecnico FIA di un tempo &ndash; quando Lambo sviluppava le proprie auto perch&eacute; si esprimessero al meglio in pista, pur non correndo in alcun campionato &ndash; descrive la specializzazione per la prestazione in pista, pur essendo hypercar stradale.  Ma torniamo all&rsquo;aerodinamica, che &egrave; cuore dell&rsquo;incremento prestazionale. Si arriva ad ALA 2.0 con lo sviluppo del sistema di canalizzazioni, anteriori e posteriori, nonch&eacute; del sottoscocca, che attraverso un controllo motorizzato delle aperture permette di ridurre la resistenza all&rsquo;avanzamento quando necessario, grazie allo stallo dell&rsquo;ala posteriore e del diffusore. Non solo l&rsquo;ala posteriore fissa pu&ograve; stallare, ma in curva il sistema di flap (posti sopra lo splitter anteriore, sul fondo e davanti l&#39;ala posteriore) che canalizza i flussi d&rsquo;aria &egrave; in grado &ndash; supervisionato dall&rsquo;elettronica del Lamborghini Dinamica Veicolo Attiva 2.0 &ndash; di realizzare il Vectoring Aerodinamico, ovvero, portare carico deportante solo su una parte dell&rsquo;ala, quella della ruota interna alla curva, incrementando motricit&agrave; e pressione verticale, scaricando la pressione sulla ruota esterna in appoggio. Servono meno di 5 decimi perch&eacute; il sistema ALA 2.0 sviluppi appieno i propri vantaggi, il tempo necessario alla gestione dei flap che canalizzano l&rsquo;aria e il completo collegamento dei flussi aerodinamici.  Complessivamente, Lamborghini Aventador SVJ registra un coefficiente di drag inferiore dell&rsquo;1% rispetto a SV e un carico deportante del 40% maggiore: quota da scomporre tra la deportanza ottenuta dal fondo (l&rsquo;incremento vale il 30%) e dalla carrozzeria superiore (+70%).  A Pebble Beach &egrave; arrivata la prima visione su una hypercar destinata a passare il testimone a una nuova generazione nel volgere di un paio di anni. Da inizio 2019 i clienti riceveranno i 900 esemplari in programma, ciascuno con un prezzo di 349.116 euro (pi&ugrave; tasse). Sul verde del The Quail &ndash; colore ricorrente sulla carrozzeria della SVJ, senza dimenticare l&rsquo;Inferno Verde della Nordschleife attaccato con il nuovo record sul giro, in 6&rsquo;44&rdquo;97, l&rsquo;auto stradale pi&ugrave; rapida sugli oltre 20 km di circuito) &ndash; Aventador SVJ ha mostrato anche un altro volto, quello di SVJ 63, come il numero di esemplari ancor pi&ugrave; esclusivi, omaggio all&rsquo;anno di fondazione della Casa del Toro di Sant&rsquo;Agata Bolognese.  La SVJ potr&agrave; integrarsi con un sistema di telemetria, necessario accessorio per vivere appieno le giornate in pista, oltre all&rsquo;impiego stradale; quanto alle prestazioni, sullo zero-cento accelera in 2&rdquo;8 e si ferma in appena 30 metri. La massa complessiva dichiarata &egrave; di 1.525 kg, per un rapporto peso-potenza di 1,98 kg per cavallo. L&rsquo;ottimizzazione dell&rsquo;assetto, infine, registra barre antirollio del 50% pi&ugrave; rigide rispetto a SV e sospensioni magnetoreologiche (variano la rigidit&agrave; all&rsquo;induzione di una carica elettrica). 

La pi&ugrave; estrema Aventador stradale di sempre integra l&#39;aerodinamica attiva della Huracan Performante evoluta in ALA 2.0. Dal motore V12 770 cavalli da record al Nurburgring. Oltre 350 mila euro per uno dei 900 esemplari destinati a essere prodotti

Lamborghini Aventador SVJ mette le ALA

L&rsquo;imperatrice del Nurburgring&nbsp;&egrave; di nuovo emiliana. Lamborghini Aventador SVJ&nbsp;(Super Veloce Jota) detiene il nuovo record assoluto&nbsp;sul giro. La V12&nbsp;pi&ugrave; estrema di Sant&rsquo;Agata Bolognese,che sar&agrave; presentata tra poche settimane, ha siglato il tempone: 6 minuti, 44 secondi e 97 centesimi.    S&rsquo;&egrave; messa alle spalle, di quasi due secondi e mezzo, la precedente detentrice. Un&rsquo;altra &ldquo;dura e pura&rdquo; anche se con flat six&nbsp;turbo: Porsche 911 GT2 RS. La quale aveva fermato i cronometri a 6&#39;47&quot;3. E di quasi otto la precedente Lambo primatista, la Huracan Performante, che aveva siglato 6&rsquo;52&rdquo;01.  Una escalation spettacolare sui 20,6 chilometri mai sereni del Nordschleife. Avendator SVJ, portata dal pilota ufficiale Marco Mapelli&nbsp;ha messo tutti in fila.  La potenza del motore non &egrave; stata ancora dichiarata, ma &egrave; chiaro che sar&agrave; prossima agli 800 cavalli. Chce abbinati a una riduzione della massa permettono un rapporto peso/potenza, questo s&igrave; ufficiale, di 1,98 kg/CV. Eccezionale.  Ma non &egrave; tutto, una gran mano l&rsquo;ha data l&rsquo;evoluzione di Aerodinamica Lamborghini Attiva. Ovvero ALA 2.0, dotata di aero vectoring. Massimizzando la downforce permette un controllo migliore. Tutta l&rsquo;aerodinamica &egrave; stata ottimizzata, al pari della trazione integrale, il controllo di stabilit&agrave; e sterzo, ancora pi&ugrave; rigido rispetto ad Aventador SV. Infine le scarpe magiche, i&nbsp;Pirelli P Zero Corsa&nbsp;realizzati su misura per SVJ. Saranno disponbili anche le Pirelli P Zero Trofeo R, quelle utilizzate per il primato al Ring.  Sentite ed&nbsp;emozionate le parole di Stefano Domenicali, CEO Lamborghini. &ldquo;Abbiamo inserito il suffisso Jota nel nome Aventador SVJ per portare avanti la tradizione con cui vengono indicate le vetture pi&ugrave; orientate alle performance in pista. Questa nuova auto rappresenta la massima espressione delle tecnologie messe a punto da Lamborghini per la produzione di vetture supersportive, spingendosi ben oltre gli attuali livelli prestazionali di riferimento. La conquista del record sul giro al N&uuml;rburgring, ancora prima della sua presentazione ufficiale, prevista ad agosto durante la Monterey Car Week in California, non fa che riconfermare la nostra competenza nell&#39;uso di tecnologie rivoluzionarie e nella creazione di progetti superlativi. La SVJ &egrave; una supersportiva all&#39;apice delle prestazioni, che garantisce allo stesso tempo un piacere di guida senza paragoni.&rdquo;    &nbsp; 

Record al Nurburgring, con l&#39;eccezionale tempo di 6 minuti, 44 secondi e 97 centesimi

Aventador SVJ nuova regina del Nurburgring, il video

        Il V12, motore iconico&nbsp;delle supercar e in special modo per Lamborghini, rimarr&agrave; sui tori&nbsp;di Sant&rsquo;Agata Bolognese. Con l&rsquo;iniezione di potenza di un propulsore elettrico. La prossima Aventador&nbsp;(la prova di Auto) la punta di lancia della gamma, erede in linea diretta di Miura, Countach, Diablo, Murcielago, avr&agrave; un powertrain&nbsp;ibrido. Lo ha confermato il comandante in capo di Lamborghini, Stefano Domenicali, al Goodwood Festival of Speed. Le parole del presidente ed amministratore delegato del Marchio ad AutoExpress&nbsp;sono state chiare. &ldquo;La futura Aventador sar&agrave; ibrida, dotata un motore V12. La decisione &egrave; stata presa e questa sar&agrave; un passaggio che ci manterr&agrave; comunque differenti dagli altri. Per Lamborghini &egrave; molto importante&rdquo;. Al dodici cilindri elettrificato seguir&agrave; anche il V10, sempre aspirato, di Huracan. E ancora prima sar&agrave; la volta di Urus, il SuperSuv, come &egrave; stato ribattezzato in terra emiliana. In questo caso la sinergia dovrebbe essere pi&ugrave; stretta con altre eccellenze del Gruppo VW. Ovvero il V8 biturbo&nbsp;di 4 litri che ora spinge Porsche Panamera Turbo S E-Hybrid: ma accresciuto di potenza&nbsp;ed efficienza. Grandi numeri e grandi obiettivi. Il successo di Urus, che avrebbe raccolto un numero di ordini eccezionale (con consegne a quasi due anni) potrebbe aver fatto scattare il progetto di una quarta Lambo&nbsp;in gamma. Su questo Domenicali &egrave; stato possibilista, ma saggiamente pi&ugrave; abbottonato. &ldquo;Lamborghini deve essere prudente a quando sar&agrave; il periodo appropriato per aggiungere una nuova vettura al nostro portfolio&rdquo;. Cosa mancherebbe, una quattro porte sportiva, magari erede della mitica Espada, che di portiere ne aveva fu la prima della Casa a quattro posti. &ldquo;Sentiremo i desideri dei nostri clienti e valuteremo come eventualmente cambier&agrave; il mercato&rdquo;. Domenicali ha concluso parlando di elettrico. &ldquo;Una Lamborghini al 100% elettrica a breve? E molto presto per parlarne. Non penso che i tempi siano maturi&rdquo;.       

Domenicali ufficializza il futuro ibrido, ma con i motori aspirati, dei tori di Sant'Agata Bolognese

Aventador sarà elettrificata, ma il V12 non si tocca

Esiste e si appresta a mostrarsi in pubblico. Probabilmente gi&agrave; a settembre. Poi, che Lamborghini Aventador SVJ sia stata anche in grado di girare al Nurburgring in 6&rsquo;45&rdquo;, crono che varrebbe il nuovo primato, &egrave; quasi secondario.  Aventador si avvicina a grandi passi alla fase del rinnovamento, al 2020 che segner&agrave; il debutto di una nuova generazione, attesa con un&rsquo;assistenza elettrica al motore aspirato V12. Prima, per&ograve;, si spreme tutto il possibile dal progetto attuale. E quando la ricerca estrema della prestazione entra in gioco, si accompagna alla lettera J. Avvenne al tempo di Miura, Jota perch&eacute; riprendeva la lettera J di un allegato del regolamento tecnico FIA al quale si rifacevano le specifiche di progetto: sebbene non fosse in programma alcuna partecipazione a un campionato, avrebbe dovuto offrire le migliori performance ai clienti.  I muletti di Aventador SVJ girano gi&agrave; da mesi in pista, la sigla &egrave; stata intravista nelle foto spia legate alla strumentazione digitale, pertanto non dovrebbero esserci sorprese sul fronte delle lettere destinate a delineare il punto massimo del capitolo Aventador.  Cos&igrave; come non ci sono dubbi sulle novit&agrave; tecniche che la differenzieranno dalla SV (Super Veloce). Una profonda revisione dell&rsquo;aerodinamica parte dall&rsquo;avantreno, con fascia paraurti e splitter inediti, prosegue con aperture laterali di alimentazione del V12 maggiorate, una nuova copertura del vano motore e, soprattutto, centrale nell&rsquo;impianto Aerodinamica Lamborghini Attiva, un&rsquo;ala posteriore destinata a riprendere i concetti espressi su Huracan Performante, la possibilit&agrave; di stallo dell&rsquo;alettone, a vantaggio della velocit&agrave; massima in rettilineo.  Ibrido LB48H, il Codice Lambo  Altri interventi chiari interessano il nuovo posizionamento degli scarichi: due e in posizione alta, non pi&ugrave; inseriti nella parte centrale del diffusore ma sulla fascia appena sotto l&rsquo;ala, cos&igrave; da liberare spazio ed estremizzare il disegno dell&rsquo;estrattore. Dal motore V12 si vocifera arriveranno poco meno di 800 cavalli, soglia che porrebbe Aventador SVJ sullo stesso livello di McLaren Senna.  Tanti piccoli indizi su un progetto la cui incognita finale, se abbia girato davvero in 6&rsquo;45&rdquo; sugli oltre 20 km del Nurburgring durante i test &egrave;, probabilmente, il dettaglio meno rilevante tra tutti, in una ricerca di prestazione assoluta che passa da miglioramenti prodotti sul filo del decimo a chilometro. Dovesse confermare il crono, SVJ risulterebbe ben 14&rdquo; pi&ugrave; rapida di Aventador SV, 7&rdquo; pi&ugrave; veloce di Huracan Performante (6&rsquo;52&rdquo;01) e 2 secondi davanti all&rsquo;attuale detentrice del primato tra le auto stradali di serie: Porsche 911 GT2 RS.  Miura SVR, la volpe torna a splendere 

I muletti della supercar nella variante pi&ugrave; estrema e veloce sono impegnati al Nurburgring e avrebbero centrato un tempo record, 2 secondi meglio della Porsche 911 GT2 RS. La specializzazione di Super Veloce diventa Jota

Lamborghini Aventador SVJ, una Jota da primato

        Tanti progetti da monitorare con attenzione, ferme certezze e un&rsquo;indiscrezione insistente, intorno a Lamborghini. La sportivit&agrave; estrema del Toro continuer&agrave; a ruotare intorno a motori aspirati, V10 e V12 non si barattano con un turbo e un frazionamento V8. Un esempio? La futura visione di Aventador - attesa dopo il 2020 - continuer&agrave; a montare un aspirato V12, centro (non isolato) della nuova piattaforma. Alla voce &ldquo;progetti avveniristici&rdquo; c&rsquo;&egrave; il file Lamborghini-MIT. Una collaborazione che si sviluppa sull&rsquo;arco di tre anni (2016-2019), che ha prodotto il concept Terzo Millennio nel 2017 e potrebbe sbloccare i temi tecnici che, oggi, rendono impossibile  pensare a una Lamborghini elettrica. Temi legati al potenziale enorme delle batterie allo stato solido. L&rsquo;indiscrezione, invece, riguarda una sigla, LB48H, lanciata da The Supercar Blog. Indicherebbe la hypercar che Lamborghini avrebbe mostrato nel corso di un evento privato ad alcuni clienti selezionati, con altre anteprime in programma negli USA e in Giappone. Una hypercar ibrida, il motore V12 a prendersi la scena e ricevere un&rsquo;assistenza elettrica secondaria. Secondo i rumours, il progetto di Lamborghini ibrida indicherebbe la via verso la prossima generazione di Aventador e di Huracan, entrambe con soluzioni elettrificate accanto ai motori aspirati. L&rsquo;hypercar &ldquo;LB48H&rdquo; verrebbe realizzata in circa 60 esemplari e riprenderebbe i tratti stilistici della concept Terzo Millennio. Non &egrave; da escludere che venga battuta una strada alternativa ai competitors nel creare la propria formula di ibrido supersportivo. E alcuni contenuti tecnici sviluppati da Lamborghini insieme al MIT potrebbero trovare applicazione concreta su un prodotto finito. Il fattore del peso resta un elemento centrale quando abbinato a una supercar. Un sistema ibrido classico, pur in senso sportivo e, pertanto, mirato a incrementare le prestazioni, comporta un incremento medio di peso di circa 120 kg, tra motogeneratore, pacco batterie, elettronica di controllo. Lamborghini elettrica? Se ne parla nel Terzo Millennio Sistemi di stoccaggio dell&rsquo;energia e sviluppo dei processi di lavorazione dei materiali ultraleggeri sono tra le aree di ricerca esplorate dal MIT nella partnership con Lamborghini. Mentre il concept Terzo Millennio si spingevala frontiera fino all'utilizzo della carrozzeria come accumulatore d&rsquo;energia, immaginare un&rsquo;evoluzione nel senso di batterie ad alta capacit&agrave; di scarica e ricarica, magari parte stessa della struttura della hypercar, potrebbe non essere una frontiera troppo lontana. E con il triennio di ricerca alla fase conclusiva, l'hypercar "LB48H" potrebbe rappresentare un primo frutto delle ricerche condotte.       

Una hypercar ibrida sarebbe stata presentata a clienti del marchio, pronta per la produzione a fine anno in un numero limitato di esemplari. Sarebbe il primo passo ibrido di Lamborghini, verso le prossime generazioni di Huracan e Aventador

Ibrido LB48H, il Codice Lambo

L&rsquo;intoccabile &egrave; concetto sconosciuto nel mondo del tuning. Tutto &egrave; personalizzabile. Migliorabile, anche. Ecco, trovare margini di miglioramento a supercar del calibro di Lamborghini Huracan Performante &egrave; compito arduo. Novitec inizia da una personalizzazione estetica che &egrave; anche aerodinamica, interviene sull&rsquo;assetto, la linea di scarico e annuncia di avere in serbo novit&agrave; anche sul motore.  &nbsp;  Trattasi di affinamenti dall&rsquo;impatto sostanziale, le applicazioni realizzate dall&rsquo;azienda tedesca, che i componenti in fibra di carbonio li realizza in prima persona e ha mantenuto fede all&rsquo;impronta del Composito Forgiato tra le caratteristiche pi&ugrave; in vista su Lamborghini Huracan Performante. L&rsquo;effetto marmorizzato &egrave; estetico, oltre la funzione di una costruzione ultraleggera, look che si estende su ogni elemento in fibra di carbonio applicato da Novitec. L&rsquo;avantreno cambia nell&rsquo;ampiezza dello splitter e l&rsquo;integrazione di appendici davanti alle ruote, da 20 pollici &ndash; al retrotreno sono da 21&rdquo; -, prodotte da Vossen, forgiate e con l&rsquo;opzione di un attacco di tipo center-lock.  Sul muso rischia di passare in secondo piano il duplice condotto d&rsquo;aria creato sul cofano, soluzione che, secondo Novitec, migliora la risposta al volante dell&rsquo;asse anteriore. Tra le appendici pi&ugrave; scenografiche, il doppio airscope applicato sulla copertura del motore, in un retrotreno che ha nell&rsquo;ala in Composito Forgiato il particolare pi&ugrave; in vista del sistema ALA &ndash; Aerodinamica Lamborghini Attiva, rivista con l&rsquo;applicazione di profili extra in stile nolder. Novitec trova il modo di elaborare anche il diffusore, estendendo con due appendici le derive pi&ugrave; esterne.  Performante da record sulla pista di Auto  Affinamenti di micro-aerodinamica, tanto stile grazie alla realizzazione in Composito Forgiato dei particolari e, a margine, un assetto con molle &ldquo;sportive&rdquo; che porta una riduzione dell&rsquo;altezza da terra di 35 millimetri. In attesa che arrivi l&rsquo;evoluzione sul motore, ci si potr&agrave; consolare con una linea di scarico in acciaio o Inconel. Per una miriade di soluzioni legate all&rsquo;esterno, Novitec offre l&rsquo;opportunit&agrave; di rivestimenti interni in pelle o Alcantara in qualsiasi sfumatura desideri il cliente. Dettagli che non dovrebbe essere difficile trovare nel programma Ad Personam di Lamborghini, la sartorialit&agrave; pensata direttamente a Sant&rsquo;Agata Bolognese. 

Aspettando l&#39;evoluzione sul motore V10 gi&agrave; annunciata da Novitec, gli interventi - tutti in Composito Forgiato - si concentrano su aerodinamica e design

Novitec Huracan Performante, ALA personalizzata

Il fascino di Lamborghini Miura, senza tempo. Con, in pi&ugrave;, una storia unica da raccontare. Tra modellini in scala, Giappone, fumetti e un incidente che mand&ograve; in fumo l&rsquo;esemplare J sviluppato dalla casa e dal collaudatore Bob Wallace. Dalla Jota a Lamborghini Miura SVR, un esemplare unico, che si somma ai 763 della GT disegnata da Marcello Gandini e prodotta tra il 1966 e il 1972. Dopo un&rsquo;operazione rinascita portata avanti dal Polo Storico Lamborghini, durata 19 mesi, Miura SVR &egrave; stata consegnata al cliente giapponese che ha commissionato il restauro. Torna nel paese del Sol Levante in tutto il suo splendore originario.    Nasce verde e in versione Miura S il telaio 3781, venduta nel 1968 a Torino, dopo aver fatto bella mostra al Salone dell&rsquo;auto. Nove proprietari dopo, i primi 8 italiani, servirono 18 mesi a Lamborghini per trasformarla da S in SVR nel 1974. Arriv&ograve; sulla scorta dell&rsquo;esperienza maturata con il progetto Jota, che diete a sua volta origine a una serie di Miura SVJ. Jota era Miura con telaio pi&ugrave; rigido, carrozzeria alleggerita, vetrature in plexiglas, quattro carburatori Weber ad alimentare il V12 da 3.9 litri: 440 cavalli per 890 kg la formula perfetta, con una riduzione del peso di ben 150 kg.   Sar&agrave; per il frontale da furbetta ma, arrivata in Giappone nel 1976, Miura SVR divenne ispirazione per i disegnatori del fumetto &ldquo;La volpe da corsa&rdquo;, successo che si rivers&ograve; sul modellino in scala prodotto da Kyosho. Quattro decenni dopo torna a nuova vita, al termine di un percorso di restauro che non &egrave; stato semplicissimo sviluppare, come spiega Paolo Gabrielli, responsabile del Polo Storico Lamborghini e divisione After Sales: &laquo;In questo restauro, durato 19 mesi, abbiamo dovuto operare in modo diverso dal solito. La scheda di produzione originaria ha aiutato poco, mentre ha fatto fede la specifica delle trasformazioni effettuate nel 1974.   Il restauro totale svolto dal Polo Storico &egrave; stato alquanto impegnativo, visto che la vettura era arrivata a Sant&rsquo;Agata Bolognese smontata, anche se accompagnata dalle sue parti, e rimaneggiata in svariati punti. Rispetto alle specifiche originarie, durante il restauro e su espressa richiesta del cliente, sono state aggiunte le cinture di sicurezza a 4 punti, sedili pi&ugrave; conformati e un roll-bar smontabile, al fine di migliorare la sicurezza durante le previste esibizioni in pista&raquo;. 

Nata come Miura S, viene trasformata in SVR sulla scorta dell&#39;esperienza sul progetto Jota. Adesso, il Polo Storico Lambo la riporta all&#39;originario splendore

Lamborghini Miura SVR, la volpe torna a splendere

Papa Francesco&nbsp;ovviamente non aveva bisogno di viaggiare veloce. Le sue parole arrivano subito, a moltissimi credenti e non, in tutto il mondo. Come era stato deciso l&rsquo;esemplare unico di Lamborghini Hurac&aacute;n RWD, donato a Sua Santit&agrave;&nbsp;lo scorso novembre &egrave; andato all&rsquo;asta per beneficienza. Un pezzo speciale, assemblato da &quot;Ad personam&quot;, il dipartimento di personalizzazione Lamborghini. Di colore bianco Monocerus&nbsp;con strisce giallo Tiberino, omaggio ai colori della bandiera di Citt&agrave; del Vaticano.  Il modello &egrave; stato battuto a 715.000 euro&nbsp;nel corso dell&rsquo;asta di RM Sotheby&rsquo;s&nbsp;di sabato scorso presso il Grimaldi Forum di Monte Carlo.  Il ricavato della vendita sar&agrave; consegnato a Pope Francis. Che lo destiner&agrave; a tre iniziative. Ovvero la ricostruzione nella piana di Ninive&nbsp;per mezzo della Fondazione di diritto pontificio &ldquo;Aiuto alla Chiesa che Soffre&rdquo;. Il progetto intende garantire il ritorno dei Cristiani nella Piana di Ninive in Iraq attraverso la riedificazione delle loro abitazioni, delle strutture pubbliche e dei luoghi di culto.  E poi&nbsp; Comunit&agrave; Papa Giovanni XXIII&nbsp;(donne vittime della tratta e della prostituzione) nel decennale della morte di Don Oreste Benzi e nel 50&deg; anniversario (nel 2018) della fondazione della Comunit&agrave; stessa, &rdquo;Progetto Casa Papa Francesco&rdquo;.  Infine le due associazioni italiane che svolgono attivit&agrave; soprattutto in Africa, la Gicam&nbsp;del Professor Marco Lanzetta (chirurgia della mano) e Amici del Centrafrica&nbsp;che da anni opera con progetti dedicati soprattutto a donne e bambini. 

La Lamborghini donata a sua Santit&agrave; battuta a un&#39;asta di Sotheby&#39;s a Monte Carlo: il ricavato in beneficienza

Hurac&agrave;n di Papa Francesco al settimo cielo: venduta per 715.000 euro

Super Sport Utility Vehicle, da quando &egrave; nata, il 4 dicembre,Lamborghini Urus&nbsp;ha creato una categoria a s&eacute;. Forte di design, ispirato alle mitiche&nbsp;Countach&nbsp;che LM002, e numeri al di sopra di ogni confronto. I 600 cavalli, la trazione integrale, l&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in 3, 6 secondi, i 305 km/h di velocit&agrave; massima.    Aspetto da coup&eacute;, stazza da SUV. Urus &egrave; chiamata a raddoppiare la produzione&nbsp;di Lamborghini, che a Sant&rsquo;Agata Bolognese&nbsp;ha creato un altro stabilimento e nelle zone limitrofe sono aumentati altri centri per assistere l&rsquo;assemblaggio dei modelli.  La corsa di Urus &egrave; gi&agrave; iniziata, in quattro mesi il Super Sport Utility Vehicle &nbsp;ha completato il giro di presentazioni mondiali. Un tour in 114 citt&agrave; del mondo&nbsp;con eventi di presentazione presso location esclusive. O presso le concessionarie Lamborghini. Nella gallery vedete Urus in posa i tutto il mondo. Da San Francisco a Tokyo, da Parigi a Mosca, da Londra a Roma.  In tale kermesse globale stati coinvolte circa 8.500 persone tra clienti, celebrities, media e appassionati. La corsa &egrave; partita, senza rivali, aspettando il FUV Ferrari. 

Il nuovo&nbsp;Super Sport Utility &egrave;&nbsp;chiamato a raddoppiare le vendite del Marchio:&nbsp;nel tour&nbsp;di presentazione il successo &egrave; stato globale.

Lamborghini Urus, il giro del mondo in 120 giorni

Si prende una pausa, lascia Sant&#39;Agata Bolognese per far tappa a Essen, a Techno Classica 2018, prima di tornare in sede per gli ultimi accorgimenti e le cure degli specialisti del Lamborghini Polo Storico, impegnati da 8 mesi nelle operazioni di restauro completo di una Espada del 1976, terza serie della granturismo quattro posti lanciata nel 1968 e secondo modello pi&ugrave; venduto tra le Lamborghini classiche. A restauro ultimato, il prossimo maggio, l&#39;esemplare con carrozzeria blu e interni in pelle totale color senape, avr&agrave; il suo posto nel Museo Lamborghini, a 50 anni dal lancio sulla scena. Opera di Marcello Gandini, firma per Bertone, che della Espada propose anche un&#39;interpretazione degna di un&#39;ammiraglia, vista la dotazione di frigobar e televisore.  Correva l&#39;anno 1968, 12 mesi prima, sulla scena del Salone di Ginevra, era apparsa la Marzal, concept che precorse il lancio della Espada, accomunata alla Lamborghini 400 GT dal medesimo V12 4 litri da 325 cavalli. Pi&ugrave; lunga di una Miura, la concept Marzal nasceva per garantire spazio vero per quattro occupanti, con la particolarit&agrave; delle ampie superfici trasparenti, portiere comprese. La storia commerciale della Espada si svilupp&ograve; su un arco temporale di 10 anni, fino al 1978, contando 1.300 esemplari prodotti su tre serie.  L&#39;impatto scenico della coup&eacute;, nel 1968, risult&ograve; di gran lunga superiore alle linee pi&ugrave; sobrie della Lamborghini Islero, 2+2 nata per rimpiazzare la 400 GT, della quale condivideva gran parte della meccanica. A Essen, esemplare in perfette condizioni &egrave; esposto il telaio numero 6492 del 1969 in versione S - carrozzeria verde e interni color tabacco - accreditata di 350 cavalli e prodotta in 70 esemplari. Fu auto personale di Ferruccio Lamborghini, la rimpiazz&ograve; con la sostituta, Lambo Jarama, entrambe realizzate dalla Carrozzeria Marazzi, con la firma del design di Islero apposta da Federico Formenti. Marazzi subentr&ograve; alla Carrozzeria Touring nell&#39;assemblaggio della produzione finale di 400 GT, nel 1967 si occup&ograve; degli esemplari di Alfa Romeo 33 Stradale, poi arriv&ograve; la Islero &ndash; il nome riprende quello del toro, di razza Miura, che incorn&ograve; Manolete nel &#39;47 -.  A Techno Classica 2018, le celebrazioni del cinquantenario di Espada e Islero sono accompagnate dalla ristampa del libretto d&#39;uso e manutenzione dei due modelli, non semplici repliche, bens&igrave; riproduzioni fedeli agli originali, poich&eacute; realizzate utilizzando gli stessi processi e macchinari per la progettazione, stampa e rilegatura che vennero impiegati al tempo della produzione delle due coup&eacute;. 

A Techno Classica, esposti due esemplari storici. Espada &egrave; nella fase conclusiva del percorso di restauro affrontato dal Polo Storico Lamborghini. Da maggio sar&agrave; esposta nel Museo della casa a a Sant&#39;Agata Bolognese

Lamborghini Espada e Islero, festa di compleanno con restauro

Lamborghini Aventador sar&agrave; sempre e solo a trazione integrale. Non sarebbero in programma versioni speciali a trazione posteriore per la mitica V12 di Sant&#39;Agata Bolognese. Huracan rimarr&agrave; sola in questa configurazione.  Lo avrebbe confermato Maurizio Reggiani, Direttore del Dipartimento Ricerca e Sviluppo del Marchio, al magazine australiano Drive. &quot;La trazione integrale Lamborghini &egrave; il sistema pi&ugrave; prestazionale e sicuro che abbiamo. Non beneficiare dell&rsquo;intervento delle ruote anteriori renderebbe il controllo di trazione troppo invasivo&quot;.  Alcuni elaboratori tedeschi avevano proposto versioni speciali a trazione posteriore di Aventador, come Oakley Design. Ma non hanno avuto un grande seguito.  A conferma che il 4x4 rimane una certezza per il controllo, a prescindere anche dall&#39;esperienza di guida.&nbsp;Il V12 di 6.5 litri, che scatena 740 cavalli, rimarr&agrave; nella configurazione originale. Che ha dato spettacolo nella nostra prova su strada. La prossima Aventador a vedere la luce dovrebbe essere la versione speciale SVJ. 

La sportiva V12 di Sant&#39;Agata Bolognese manterr&agrave; la trazione 4x4, considerata pi&ugrave; efficiente della posteriore

Lamborghini Aventador, integrale forever

Hurac&agrave;n Performante &egrave; l&#39;indiscussa regina della pista. Per noi di Auto ha fissato il record a Balocco con uno strabiliante 2&rsquo;38&rdquo;07. Ma la V10 di Sant&#39;Agata Bolognese ha confermato le sue doti straordinarie, al momento non eguagliate, in ben altri sette tracciati.  Ecco in ordine cronologico, gli hot lap di Hurac&agrave;n Performante che sono valsi i record nei rispettivi circuiti per auto omologate per la strada. Sono stati rilevati da noi e &nbsp;altre&nbsp;prestigiose testate giornalistiche neri rispettivi circuiti di riferimento.    3/07/2017 Vairano (Quattroruote) &ndash; 1&rsquo;09&rdquo;43  03/08/2017 Balocco (Auto) &ndash; 2&rsquo;38&rdquo;07  29/08/2017 Contidrom (Auto Zeitung) &ndash; 1&rsquo;29&rdquo;6  25/09/2017 Mira (Autocar) &ndash; 1&rsquo;05&rdquo;03  28/09/2017 Wroughton (The Grand Tour) &ndash; 1&rsquo;16&rdquo;8  09/10/2017 Boxberg (Auto Motor und Sport) &ndash; 42&rdquo;3  06/11/2017 Le Mans Bugatti (Sport Auto) &ndash; 1&lsquo;42&rdquo;49  14/11/2017 Anneau du Rhin (Sport Auto) &ndash; 57&rdquo;5   Ovviamente il V10 di 5.2 litri da 640 cavalli ha fatto il suo dovere. Al pari della trazione integrale e del cambio. Ma le prestazioni, pur sbalorditive, i dichiarati&nbsp;325 Km/h di velocit&agrave;&nbsp;massima e l&rsquo;accelerazione da 0 a 100 orari in 2&quot;9, non raccontano tutta la verit&agrave;.  La grande differenza &egrave; dovuta al&nbsp;telaio e soprattutto all&rsquo;aerodinamica eccezionale. Questo grazie anche al sistema ALA (Aerodinamica Lamborghini Attiva).  Si tratta di un dispositivo che tramite canalizzazioni d&rsquo;aria fa stallare l&rsquo;ala posteriore in rettifilo. Paragonabile al&nbsp;DRS di Formula Uno. In sostanza consente punte di&nbsp;velocit&agrave; superiori in rettilineo ed estrema stabilit&agrave; e tenuta&nbsp;in curva: la quadratura del cerchio. Come ha confermato il cronometro di tutti.   

Oltre al record a Balocco sul circuito di Auto, la V10 di Sant&#39;Agata Bolognese ha fissato primati in altri sette tracciati

Lamborghini Hurac&agrave;n Performante, la regina della pista

Porsche, Bentley, BMW, Mercedes, per dirne alcune. O, pi&ugrave; semplicemente, una MINI. Marchi sui quali la personalizzazione in salsa russa &egrave; assicurata da Top Car Design. Dal tuner moscovita arriva una prima visione su un suv insospettabile: Lamborghini Urus. Non fosse altro per i gi&agrave; estremi tratti distintivi del design firmato da Mitja Borkert. Ammesso che possa esserci un cliente desideroso di un progetto ancor pi&ugrave; appariscente ed esclusivo, trover&agrave; la risposta nel bodykit sviluppato da Top Car. I rendering servono ad anticipare il risultato finale e mettere la firma per primi su un tuning destinato all&#39;Urus.  La fiera del gusto &egrave; scontato stia altrove, piuttosto, &egrave; l&#39;esagerazione dei particolari a richiamare l&#39;attenzione. Pacchetto di stile realizzato in fibra di carbonio direttamente dall&#39;azienda russa, si compone di un frontale ridisegnato nello splitter, tra pinne e area intorno al portatarga. Al quale sommare minigonne ad hoc, cerchi che dovrebbero essere realizzati da ADV.1 o 1221 - partner tecnici di Top Car &ndash; e cornici intorno agli sfoghi d&#39;aria sulle fiancate e in coda.  CapolavUrus, il primo suv Lamborgini ad altissime prestazioni  Un bel cofano con ampie aperture evacuer&agrave; i bollenti spiriti del V8 biturbo, al posteriore &egrave;, invece, una fascia paraurti rinnovata, dalle pinne a enfatizzare il diffusore, fino alle due proposte di terminali di scarico &ndash; tondeggianti o trapezoidali &ndash; a completare il look. Lo spoiler sul tetto e il labbro applicato sopra i gruppi ottici sono anch&#39;essi realizzati in fibra di carbonio.&nbsp;  Nei prossimi mesi, insieme alla commercializzazione del kit, scopriremo se il tuning comprender&agrave; interventi anche sul propulsore e quali saranno le proposte per gli interni.&nbsp;&nbsp; 

Il tuner moscovita &egrave; il primo a intervenire sul super-suv di Sant&#39;Agata Bolognese. Un bodykit per rendere ancora pi&ugrave; aggressivo e unico il design dell&#39;Urus

Lamborghini Urus, tuning Top Car: dalla Russia con furore

Mitja Borkert&nbsp;&egrave; il capo del design&nbsp;Lamborghini. Chi meglio di lui pu&ograve;&nbsp;raccontare&nbsp;lo&nbsp;stile&nbsp;della&nbsp;Urus, l&#39;attesissimo&nbsp;Super SUV&nbsp;che sar&agrave; presentato nella &quot;nativa&quot; Sant&#39;Agata Bolognese luned&igrave; 4 dicembre? E in attesa dello speciale Urus in edicola con Auto dal 15 dicembre, dove vi racconteremo tutti i segreti e i retroscena dello sport utility, anticipiamo alcuni &quot;scorci filosofici&quot; che hanno portato alla nascita della macchina.&nbsp;&quot;Una Lamborghini deve avere delle&nbsp;proporzioni estreme - dice&nbsp;Borkert -&nbsp;E la Urus &egrave; cos&igrave;. Sar&agrave;&nbsp;sorprendente, una vettura mai vista in strada. La mia filosofia &egrave; &quot;aspetta l&#39;inaspettato&quot;. E la Urus &egrave; una Lamborghini perch&eacute;&nbsp;sorprendentemente bella. Con delle proporzioni spettacolari. Abbiamo preso ispirazione da due modelli. La&nbsp;Countach&nbsp;e la&nbsp;LM002. Alla Countach ci siamo ispirati in quello che &egrave; fondamentale nel&nbsp;design&nbsp;Lamborghini. Il&nbsp;profilo basso, le linee diagonali&nbsp;sul&nbsp;cofano&nbsp;che si vedono guardando frontalmente l&#39;auto. E che si vedono anche nel retro, nel&nbsp;lunotto&nbsp;della Countach. Le abbiamo ripetute sulla Urus&quot;.&nbsp;    E poi l&#39;antenata.&nbsp;&quot;La&nbsp;LM002&nbsp;chiaramente ha&nbsp;influenzato&nbsp;il&nbsp;design. E&#39; stato il nostro primo&nbsp;Super SUV, nato negli&nbsp;anni &#39;80. Ci ha ispirato in molti dettagli, come i &nbsp;passaruota esagonali. Ci hanno influenzato ma gli abbiamo riproposti in modo &quot;inaspettato&quot; sul nuovo modello. Pi&ugrave; dinamico. Anche la piccola maschera di ventilazione triangolare sul fianco &egrave; derivata dalla LM002. L&#39;abbiamo decorata con il&nbsp;tricolore&nbsp;italiano, perch&eacute; la Urus potesse esibire di essere&nbsp;nata a Sant&#39;Agata Bolognese&quot;. 

Mitja Borkert, capo del design della Casa del Toro, spiega in anteprima perch&eacute; il Super Suv &egrave; fedele al DNA delle supercar emiliane. Dal 15 dicembre su Auto in edicola l&#39;intervista completa

Lamborghini Urus, scorci di design in attesa di Auto in edicola

Lamborghini Urus, il super suv di Sant&#39;Agata Bolognese mostra di cosa &egrave; capace anche sulla neve. Dopo l&#39;esordio, in video, sulla sabbia, la Urus in un filmato di 30 secondi, anticipa le sue doti &quot;invernali&quot;.  Il video mostra l&#39;auto in azione in un clima nordico e inverbale. Per il pilota &egrave; un gioco da ragazzi. Basta azionalre la modalit&agrave; di guida, con la levetta &ldquo;Anima&rdquo;. Con la quale si possono scegliere diverse opzioni.&nbsp;Strada,&nbsp;Sport,&nbsp;Corsa,&nbsp;Sabbia,&nbsp;Terra&nbsp;e appunto&nbsp;Neve.  Tra sbandate controllate e tratti percorsi si neve ad alta velocit&agrave; la Urus si comporta in modo molto dinamico. Sar&agrave; svelata il 4 dicembre a casa, proprio a Sant&#39;Agata Bolognese. Dove Lamborghini ha fatto un nuovo stabilimento (e anche una mensa) per la produzione del SSUV (due &quot;esse&quot;, non alla bolognese, ma perch&eacute; trattatasi di SuperSuv) che dovr&agrave; far impennare le vendite.  Spinta da un V8 biturbo da 650 cavalli, dotata ovviamente di trazione integrale, la URUS sar&agrave; la punta di lancia della produzione. Nel 2018, anno d&#39;esordio, con circa 1.000 esemplari, ma poi a un passo di 3.500 pezzi prodotti l&#39;anno. Per portare la Lamborghini a 7.000 auto l&#39;anno: raddoppiando le vendite. 

Dopo il video d&#39;esordio sulla sabbia, il Super SUV del Toro mostra di cosa &egrave; capace sul ghiaccio

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