        Stellantis, come quasi tutti i grandi Gruppi, tiene aperte tutte le porte, con gli sforzi economici che restano preponderanti per le auto elettriche. Il colosso nato dalla fusione di PSA e FCA ha completato il processo di investimento con Factorial Energy. L&rsquo;azienda americana &egrave; specialista nello sviluppo delle batterie allo stato solido. Elemento considerato fondamentale per rendere pi&ugrave; appetibili le BEV: dovrebbero garantire sul 50% in pi&ugrave; di autonomia rispetto agli accumulatori agli ioni di litio. E consentire anche una ricarica pi&ugrave; veloce. La data di arrivo &egrave; stata indicata nel 2026, ma potrebbe esserci una accelerazione, come ha lasciato intendere Siyu Huang, ceo di Factorial Energy. &ldquo;Questo finanziamento ci permetter&agrave; non solo di far progredire la ricerca e lo sviluppo, ma anche di ottimizzare le dimensioni del nostro team e di investire in nuovi impianti per avvicinarsi alla produzione commerciale&rdquo;. La fabbrica-pilota di Factorial nascer&agrave; nel New England: vi saranno assemblate le batterie allo stato solido da 40 ampere/ora presentate nel 2021.  Le parole di Carlos Tavares &nbsp;&ldquo;Stellantis sta procedendo a tutta velocit&agrave; nel suo processo di elettrificazione, con 33 modelli elettrici attualmente disponibili e otto veicoli a batteria in arrivo nei prossimi 18 mesi, Con i nostri partner, tra cui Factorial, elettrificheremo rapidamente il nostro portfolio di brand con soluzioni sicure, sostenibili e convenienti&rdquo;. Leggi anche: C'&egrave; vita per il Diesel in Stellantis, a Pratola Serra nascer&agrave; un Euro 7&nbsp;       

Il 2026 &egrave; indicato come la data dello sbarco per l&rsquo;arrivo degli accumulatori pi&ugrave; efficienti, con autonomia superiore del 50% rispetto alle batterie agli ioni di litio

Stellantis investe sulle batterie allo stato solido Factorial 

        C&rsquo;&egrave; vita per il Diesel in casa Stellantis. Il prossimo 1&deg; marzo quando Carlos Tavares illustrer&agrave; il piano industriale del Gruppo nato da PSA e FCA se ne sapr&agrave; di pi&ugrave; del futuro della elettrificazione e di cosa rester&agrave; dei motori endotermici. Tavares intanto non molla la presa. Dopo i dubbi espressi sulle decisioni dei legislatori di forzare il passaggio alle auto a batteria, il manager, in visita allo stabilimento di Pratola Serra, in provincia di Avellino, ha confermato che il sito produrr&agrave; un motore a gasolio. Amazon e Stellantis, insieme su software, SmartCockpit e sviluppo auto Un Diesel per tutti Atteso per la primavera del 2023, si tratter&agrave; di un diesel sovralimentato a iniziazione diretta. Un quattro cilindri omologato Euro 7, realizzato per auto e veicoli commerciali di tutti i Marchi di Stellantis. Tavares, che ha visitato anche la fabbrica di Termoli, ha comunque confermato che tutti gli impianti di Stellantis produrranno auto elettrificate e ogni brand avr&agrave; almeno una full electric a breve termine. In sostanza ha confermato un approccio differenziato, con proposte di motori di ogni tipo, anche se l&rsquo;investimento principale non &egrave; min discussione. &ldquo;Da oggi al 2035 saranno stanziati 30 miliardi di euro per lo sviluppo della gamma di auto elettrificate. Siamo il quarto gruppo mondiale, la nostra ambizione &egrave; quella di primeggiare nella classifica dei grandi costruttori di autoveicoli&rdquo;. Non si torna pi&ugrave; indietro, ma le strade potrebbero essere pi&ugrave; di una. Leggi anche: Stellantis compie un anno, Tavares: "Apriamo la strada ad un futuro luminoso"       

Carlos Tavares annuncia lo sviluppo del nuovo motore a gasolio per auto e mezzi commerciali

C'è vita per il Diesel in Stellantis, a Pratola Serra nascerà un Euro 7

        La familiare mostra i muscoli. Fiat Tipo Cross Station Wagon &egrave; una delle novit&agrave; per il 2022 della Casa Torinese. Giardinetta &nbsp;media, lunga 4,67 metri&nbsp;come le altre versioni, ma rivista nella forma e nella sostanza. Il nuovo allestimento strizza l&rsquo;occhio all&rsquo;off-road, proponendo una vettura paragonabile alla&nbsp;nuova Dacia Jogger. Tra crossover e giardinetta Non si tratta di un modello inedito, anzi. Tipo Cross SW di fatto &egrave; un aggiornamento con assetto rialzato e protezioni in plastica: nella sostanza adatta anche alle strade bianche e con una maggiore tolleranza alle imperfezioni dell&rsquo;asfalto e meno sollecitata dai rallentatori pi&ugrave; ostici. Rispetto alla hatchback a cinque porte offre un bagagliaio pi&ugrave; capiente, da 550 litri (contro 440 l.) fino a 1.600 con la seconda fila abbassata. I motori sono i Diesel e i benzina delle altre versioni. Leggi anche: Fiat 500X 2022, il model year sfoggia il logo 500 sul frontale&nbsp;        

Versione votata all'offroad con assetto rialzato e protezioni in plastica

Fiat Tipo Cross Station Wagon, la familiare alza i toni

        Sar&agrave; ancora pi&ugrave; allineata alla "famiglia 500", con il facelift 2022. Fiat 500X rivela le primissime caratteristiche, i particolari di stile che introdurr&agrave; sul mercato nei prossimi mesi, quando il suv prender&agrave; un po' dell'identit&agrave; di Nuova 500 e la far&agrave; propria. LEGGI ANCHE - Autovelox automatico, se manca la foto la multa va annullata Un video sfuggito online rivela l'entit&agrave; delle modifiche, che sono prettamente estetiche e concentrate sul frontale.&nbsp;&Egrave; un'edition 500X (Red) quella oggetto del video promozionale sfuggito, diffuso su YouTube dal canale Matteo Volpe.  Avvicendamento FIAT-500 Il logo 500 in bella mostra sostituisce l'emblema Fiat, crea la continuit&agrave; nella famiglia 500 avviata dalla versione elettrica. La soluzione Cross mostra un paraurti con le consuete applicazioni stile slitta di protezione, in realt&agrave; plastica a contrasto, in un grigio canna di fucile diverso dal silver chiaro della 500X Cross oggi sul mercato. Altre novit&agrave; potrebbero arrivare nella dotazione infotainment a bordo (leggi la collaborazione avviata tra Stellantis e Amazon), dove il display dell'esemplare sfuggito online ha tuttavia le dimensioni dell'unit&agrave; attualmente in commercio.&nbsp; Piccole variazioni sul crossover urbano, che naviga tra il facelift e il model year 2022, vista la portata degli interventi tutt'altro che radicali.&nbsp; LEGGI ANCHE - Fiat Tipo Cross station wagon &egrave; la novit&agrave; 2022?       

Il video promozionale sfuggito online rivela la pi&ugrave; grande tra le novit&agrave; del crossover: il logo 500 in sostituzione dell'emblema Fiat

Fiat 500X 2022, il model year sfoggia il logo 500 sul frontale

        Anche Fiat 500 protagonista al CES di Las Vegas. In una cornice come quella della prestigiosa fiera d'elettronica, il marchio torinese non poteva che avere come proprio alfiere la versione elettrica della sua iconica utilitaria, declinata nelle tre forme standard, 3+1 e (RED), esposte all'interno dell'area Electrification, una delle quattro zone dello stand Stellantis.  LA NUOVA BERLINA ELETTRICA A Las Vegas &egrave; lei ad attirare gli occhi dei visitatori, la nuova 500 elettrica, una delle auto pi&ugrave; attese di sempre, protagonista della rivoluzione green operata da Stellantis e dall'automotive in generale. Interamente sviluppata, progettata e prodotta a Torino ma venduta in tutto il mondo (presto lo sbarco anche in Giappone), 500 Electric berlina e cabrio vanta un'autonomia fino a 320 km in ciclo WLTP e di 460 km nel solo ciclo urbano, ricarica Fastcharge da 85 kW di serie, guida assistita di livello 2 e il nuovo sistema di infotainment Uconnect di quinta generazione, che comprende anche "Hey FIAT", il sistema avanzato di riconoscimento vocale che permette di dialogare con la vettura pronunciando semplicemente le parole chiave "Hey Fiat". Crash test EuroNCAP, disastro Renault e Dacia, bene la Fiat 500e 3+1: UNA PORTA IN PI&Ugrave; Assieme alle carrozzerie berlina e cabrio, nuova 500 &egrave; anche presente in Nevada con la pi&ugrave; versatile versione 3+1, dotata di una sorta di "porta" che consente un ingresso facile dei passeggeri e tutto quello di cui si pu&ograve; avere bisogno sui sedili posteriori. Una porta in pi&ugrave;, quindi, che non stravolge il design della vettura e migliora sensibilmente comfort e praticit&agrave; d'uso, per far salire a bordo i passeggeri sui sedili posteriori e gli oggetti voluminosi. Infatti il montante centrale - dove normalmente batte la porta anteriore - &egrave; invece perfettamente integrato nella terza porta che, aprendosi, crea un enorme spazio d'accesso. LA 500 CHE PROTEGGE L'AMBIENTE A chiudere il trio, nuova (500)RED, tutta in rosso, creata con l'obiettivo di proteggere l'ambiente e le persone. Nuova (500)RED &egrave; 100% elettrica, dando cos&igrave; il suo contributo alla lotta contro l'inquinamento, ed &egrave; anche un'auto con un grande contenuto etico grazie alla collaborazione con (RED), organizzazione fondata da Bono e Bobby Shriver, impegnata da anni nella lotta alle pandemie. Fiat infatti, insieme ai marchi Jeep e RAM, si &egrave; impegnata a donare oltre 4 milioni di dollari per supportare l'attivit&agrave; del Global Fund contro le pandemie a livello mondiale nei prossimi tre anni. Un messaggio dichiarato a gran voce anche al CES di Las Vegas, e veicolato attraverso le forme di un'automobile. Fiat 500 (Red), l'elettrica solidale debutta al Lingotto con Bono Vox       

L'utilitaria a zero emissioni, insieme alle varianti 3+1 e (RED), protagonista alla grande fiera d'elettronica statunitense

Fiat 500 elettrica, che show al CES di Las Vegas

La Fiat Uno dice addio al mercato brasiliano, dove per decenni &egrave; stata tra le vetture pi&ugrave; vendute e apprezzate. Per salutare il Paese sudamericano, la Casa torinese ha deciso di lanciare una versione speciale, denominata Uno Ciao, che &egrave; un tributo alla lunghissima storia del modello. Lanciata quasi quattro decenni fa, la Uno &egrave; entrata nei garage e nei cuori di milioni di automobilisti, tanto in Italia quanto in Sud America.  Garage Italia, ecco la Fiat Punto GT di Natale    Fiat Uno, una carriera lunghissima  Presentata in Italia nel 1983, la Fiat Uno sbarc&ograve; in Brasile l&#39;anno dopo, quando cominci&ograve; la produzione del modello nello stabilimento di Betim. In Sud America, la carriera dell&#39;utilitaria prosegu&igrave; anche dopo che in Europa il modello era uscito di produzione. Nel 2010, poi, &egrave; stata lanciata una nuova generazione del modello, identificata come Novo Uno (nuova Uno) realizzata sulla base meccanica della &ldquo;nostra&rdquo; Panda. In tutto, la filiale brasiliana della Fiat ha prodotto oltre 4,3 milioni di esemplari della Uno.  Ora che si avvia al pensionamento, sostituita dalla pi&ugrave; modena Argo, la Uno carioca saluta il mercato con una versione speciale che ne esalta le origini. La Uno Ciao, questo il suo nome, presenta infatti alcuni dettagli che rimandano all&#39;italianit&agrave; del progetto, inclusa la scritta &ldquo;La storia di una leggenda&rdquo; in italiano sulla modanatura della fiancata. Mentre il logo &ldquo;uno&rdquo; sul baule posteriore &egrave; realizzato nei colori della nostra bandiera.    Maradona, la Fiat 128 dell&#39;82 in vendita ad un prezzo stellare: fu la prima auto del Pibe de Oro  Uno Ciao, serie speciale numerata  La Uno Ciao sar&agrave; proposta in appena 250 esemplari numerati, contraddistinti da una targhetta sulla plancia che ne mostra il numero di serie. L&#39;allestimento &egrave; poi caratterizzato dalla colorazione Grigio Silvesrtone, con tetto e specchietti neri, e dagli interni in tessuto anch&#39;esso nero, finiture bicolori e cerchi da 14 pollici. &ldquo;Uno Ciao &egrave; un regalo per tutti coloro che, in qualche modo, hanno visto Uno partecipare alla loro vita&rdquo; ha scritto Fiat nel suo comunicato. E coloro che hanno avuto a che fare con la Uno, tanto in Sud America quanto in Europa, sono davvero tantissimi.  Fiat Multipla, in Polonia ha il V6 Busso dell&#39;Alfa Romeo 

La Fiat Uno brasiliana si prepara a dire addio al mercato sudamericano con una versione speciale denominata Ciao, in appena 250 esemplari e dedicata alle origini italiane del modello

Fiat Uno Ciao, l&#39;utilitaria saluta il Brasile dopo 37 anni

        Gli fu regalata a Natale del 1982, quando divenne ufficiale che dal Boca Juniors sarebbe approdato al grande calcio europeo, con prima tappa Barcellona. &Egrave; la prima auto di sempre appartenuta a Diego Armando Maradona. Una supercar? Qualche Ferrari o una Mercedes? Niente affatto: trattasi di una Fiat 128. Che oggi &egrave; proposta all'asta. Ma non nella maniera che tutti possono immaginare.  UNA BERLINA DI SUCCESSO Lanciata sul mercato nel 1969, la 128, come molti altri modelli Fiat, ebbe negli anni a venire un ottimo successo di vendite in Sudamerica, specialmente in Argentina, dove aveva un valore tale da essere desiderata dallo stesso Maradona, nel 1982 ancora 22enne. Nel corso della sua carriera, e della sua vita, il Pibe de Oro ha avuto numerose altre auto, ben pi&ugrave; performanti di una 128, ma la piccola berlina torinese rimane comunque nel mito, proprio come il suo proprietario. Questa Fiat, di cui a un certo punto si persero le tracce, venne poi ritrovata nel 2003 come molte altre "colleghe" d'epoca: in un pollaio, nella citt&agrave; argentina di Salto, da Martin Varrone, collezionista d'automobili e attuale proprietario. FIAT 128 COME NFT: ECCO DI COSA SI TRATTA La vettura &egrave; proposta all'asta, ma come NFT, ovvero "Non Fungible Token". Si trova infatti all'interno di una blockchain come rappresentazione artistica digitale. Significa, in pratica, che la 128 di Maradona &egrave; ufficialmente sia un'opera d'arte che una criptovaluta, e pu&ograve; aumentare il proprio valore nel corso del tempo. L'autenticit&agrave; della vettura &egrave; garantita proprio dal voucher digitale. Ed &egrave; da sottolineare come nell'acquisto dell'NFT sia compresa la vera 128 del "Diez". QUANTO COSTA Pare che l'operazione sia stata approvata dal manager di Maradona, l'avvocato Matias Morla, ma la vettura non potr&agrave; utilizzare n&eacute; il nome n&eacute; l'immagine dell'ex fuoriclasse del Napoli. Ecco perch&eacute; il modello &egrave; in vendita ufficialmente come El Primer Auto D10S. E siamo pronti a scommettere che in tantissimi si daranno battaglia per portarsela a casa fino al prossimo 15 febbraio 2022, data di chiusura dell'asta. E il prezzo non pu&ograve; che essere elevato: base di partenza dell'asta &egrave; infatti 400.000 dollari (circa 355mila euro).        

La berlina torinese verr&agrave; messa all'asta a un prezzo elevatissimo come Non-Fungible Token: ecco cosa significa&nbsp;

Maradona, la Fiat 128 dell'82 in vendita ad un prezzo stellare: fu la prima auto del Pibe de Oro

Natale Anni Novanta quello che ipotizza Garage Italia.&nbsp;L&rsquo;atlelier milanese su Facebook ha lanciato alcuni render, definiti CGGI, ovvero Computer Generated Garage Italia, che riportano in auge la Fiat Punto GT della prima serie, modello nato nel 1993.  La Punto sportiva, spunta dal 1.4 turbo da 133 cavalli (205 km/h, 0-100 in 7,9 secondi), prende una livrea da strenna, rosa con strisce rosse, con il logo Bauli, icona del pandoro e del panettone, che domina il panorama.    Pronta anche a... stappare  L&rsquo;altra modifica estetica riguarda i cerchi mutuati dalla Lancia Delta. Altro partner speciale, Moet &amp; Chandon, l&rsquo;ideale per abbinarsi a un brindisi per le feste.  E per non passare inosservati, o per improvvisarsi Babbo Natale con un carico extra di regali, il baule supplementare sul tetto della Thule, sempre marchiato Bauli.  L&rsquo;opera di Garage Italia, come parecchie ultime recenti, &egrave; realizzata come NFT, acronimo di Non Fungibile Token: nella sostanza si tratta di una creazione originale e garantita dalla blockchain, ma che rester&agrave; solo un render.  Una dimostrazione del potenziale creativo di Garage Italia per eventuali progetti.   

Marchiata Bauli e Moet &amp; Chandon: render a pandoro e champagne

Garage Italia, ecco la Fiat Punto GT di Natale

Avanti un altro, nella vastissima offerta di veicoli commerciali tra i quattro marchi del Gruppo Stellantis. Firmato Fiat Professional, con Fiat Scudo c&#39;&egrave; un ritorno sulla scena, sempre in un&#39;ottica di partnership tecnica, come fu per l&#39;ultimo Scudo, prodotto dalla joint venture allora tra FCA e PSA. Oggi nuovo Scudo &egrave; un progetto organico al Gruppo, nasce sull&#39;architettura EMP2 di molti altri van a marchio Peugeot, Citroen, Opel.    Fiat E-Scudo  Lo fa affiancando alla gamma di motorizzazioni turbodiesel (leggi gli sviluppi tecnici suidiesel paraffinici) una versione Fiat E-Scudo elettrica, proposta in due soluzioni di pacco batteria: 50 kWh per 230 km di autonomia, 75 kWh per 330 km dichiarati. In entrambi i casi, il motore eroga 136 cavalli e la ricarica prevede soluzioni AC fino a 11 kW e DC fino a 100 kW.  Dove si posiziona Fiat Scudo? Presidia il mercato dei furgoni di segmento D, dove la spaziosit&agrave; interna &egrave; fondamentale e si sviluppa a fronte di dimensioni che spaziano dai 4,61 metri di Scudo Compact ai 5,31 metri di Scudo Maxi. Non siamo, per intenderci, ai valori di portata, volume, dimensioni, di Fiat Ducato e Ducato elettrico.&nbsp;  LEGGI ANCHE - Fiat E-Ducato nei confronti dell&#39;ambiente con l&#39;elettrico  &Egrave; un progetto baricentrico nell&#39;offerta dei veicoli commerciali Fiat Professional, dotato di un buon numero di Adas e un comparto infotainment completo di Apple CarPlay e Android Auto. C&#39;&egrave; tutto quel che serve, dalla frenata d&#39;emergenza al cruise control, poi il riconoscimento della segnaletica, la telecamera di manovra. C&#39;&egrave; anche il sistema Grip Control per migliorare la trazione sui fondi scivolosi, sempre in una soluzione due ruote motrici.  Capacit&agrave; di carico e portata  Le caratteristiche fondamentali di nuovo Fiat Scudo 2022, gi&agrave; ordinabile e in consegna nel corso del 2022, dicono di una portata superiore a 1 tonnellata, 1.000 kg di massa rimorchiabile, un volume utile interno pari a 4,6 metri cubi per Scudo Compact, 5,3 metri cubi Scudo lunghezza Standard da 4,96 metri, 6,1 metri cubi su Scudo Maxi. L&#39;altezza massima rientra nei 190 centimetri, mentre raggiunge i 194 centimetri sul Maxi.&nbsp;  Sul mercato si presenta in tre allestimenti, Easy, Business e Lounge, abbinabili a quattro configurazioni: Scudo Furgone, Scudo Furgone Crew Cab, Scudo Cabinato e Scudo Combi M1, che offre fino a 9 posti a sedere.&nbsp;  Motori diesel  Le soluzioni pratiche a bordo, tra vani ricavati sotto i sedili passeggero anteriori, porte laterali scorrevoli, posteriori a doppio battente, comprendono anche il Moduwork, ovvero, la possibilit&agrave; di trasformare i sedili anteriori del passeggero in un&#39;area di lavoro e sfruttare lo spazio extra per caricare oggetti lunghi fino a 4 metri, su Scudo Maxi.  La gamma di motorizzazioni turbodiesel prevede unit&agrave; 1.5 litri da 102 e 120 cavalli, con cambio manuale; i 2 litri da 145 e 177 cavalli sono proposti anche con cambio automatico 8 marce.&nbsp; 

Il ritorno del furgone - come della versione trasporto persone, Scudo Combi - &egrave; anche in versione elettrica. Quattro le motorizzazioni diesel, tre lunghezze e quattro versioni. Cos&igrave; Fiat Professional amplia l&#39;offerta LCV

Nuovo Fiat Scudo: elettrico, Combi, furgone, si pu&ograve; gi&agrave; ordinare

        Potrebbe acquistare una supercar domani mattina, eppure la passione di Remy Gardner per le auto lo ha portato a un amore... particolare. Ognuno ha i propri gusti, e in base a essi riesce a scovare la bellezza anche quando la maggior parte delle persone non la trova. Un concetto che si pu&ograve; benissimo applicare al fatto che il neocampione del mondo in Moto2 guida una Fiat Multipla con la carrozzeria pitonata. Fiat Multipla, in Polonia ha il V6 Busso dell'Alfa Romeo No, non &egrave; uno scherzo di pessimo gusto, ma la pura e semplice verit&agrave;. Ma andiamo con ordine. Il pilota australiano, che l'anno prossimo debutter&agrave; al fianco dei grandi in MotoGP, &egrave; un grande appassionato non solo di automobili, ma di meccanica. Nel proprio tempo libero infatti ama sporcarsi di olio e grasso dedicandosi alla customizzazione di vecchie vetture. Tra i suoi "prodotti" pi&ugrave; recenti, il restauro di una Volvo Amazon degli anni '60. Ma Gardner avr&agrave; sviluppato anche un proprio gusto personale, che lo ha portato ad apprezzare (e non poco...) un'auto da noi bistrattata: Fiat Multipla. LA CELEBERRIMA MULTIPLA La Multipla non ha bisogno di presentazioni. &Egrave; una delle monovolume pi&ugrave; famose d'Italia, commercializzata a partire dal 1998 fino al 2010. Criticata per il suo design esterno, in molti biasimano anche l'abitacolo. Insomma, &egrave; praticamente considerata una delle macchine pi&ugrave; brutte mai costruite. Ma, come insegna Gardner, &egrave; tutta una questione di gusti. Le auto pi&ugrave; brutte viste su strada in Italia: la Top 10 (+1) dei modelli &egrave; buffissima Il centauro iridato, durante un'intervista concessa al programma tv spagnolo La Resistencia, ha confessato di amare la Multipla, ma che non ne ha ancora acquistata una per due motivi: il primo &egrave; che la sua ragazza si arrabbierebbe non poco, il secondo &egrave; perch&eacute;... costa troppo. Una battuta detta per far sorridere, ovviamente, dato che la Multipla nel mercato dell'usato spagnolo raggiunge quotazioni medie non superiori ai 3.000 euro. ECCO LA MULTIPLA CON CARROZZERIA DI... PITONE Ironia o meno, il sogno di Gardner &egrave; quello di poterne personalizzare una. Ed &egrave; a quel punto che il presentatore della trasmissione ha accompagnato Remy fuori dallo studio per mostrargli un regalo fatto dal suo team, Red Bull KTM Ajo: una Multipla nuova di zecca interamente pitonata. Gardner si &egrave; mostrato felicissimo, di fronte alle telecamere. Chiss&agrave; se anche a microfoni spenti sar&agrave; ancora convinto della sua passione.  Il video della Multipla in regalo        

Remy Gardner, il pilota campione del mondo in Moto2, &egrave; un fan sfegatato della famosa monovolume della FIAT: quella che gli ha regalato la scuderia Red Bull KTM Ajo non pu&ograve; passare inosservata...

Supercar, no grazie! C'è un campione del mondo che sogna la Fiat Multipla

        L'idea, assolutamente originale, arriva dalla Polonia, dove un meccanico con la passione per le automobili italiane ha deciso di trasformare una Fiat Multipla in qualcosa di davvero unico. L'uomo ha infatti montato nel cofano della monovolume, al posto del quattro cilindri 1.6 originale, un V6 Busso da 2,5 litri preso &ldquo;in prestito&rdquo; da un'Alfa Romeo 156. Modificando, di conseguenza, trasmissione, schema sospensivo e numerose altre componenti. Il risultato &egrave; una Fiat Multipla apparentemente identica a tutte le altre, ma che nel vano motore nasconde un potente 6 cilindri di Arese. Alfa Romeo 156 GTAm, la passione che unisce il 1971 al 2020  Fiat Multipla, cuore Alfa Romeo In molti Paesi stranieri la passione per le auto italiane &egrave; molto forte, e non &egrave; raro che nascano piattaforme digitali dedicate a vetture tutt'altro che rare o sportive. In Polonia, ad esempio, &egrave; nata una fiorente comunit&agrave; attorno alla Fiat Multipla, con un forum che raccoglie opinioni, domande ed esperienze di numerosi proprietari. Tra loro, spicca il profilo di un meccanico, iscritto con il nickname di Samul2, che ha intrapreso un progetto senza precedenti: inserire un motore V6 Alfa Romeo nel cofano della monovolume torinese. Non un esercizio di stile fine a s&eacute; stesso, bens&igrave; un lavoro finalizzato a realizzare un'auto perfettamente funzionante e utilizzabile tutti i giorni. Per dare vita a questo progetto, l'uomo &egrave; partito da una Multipla restyling di colore arancione. Non un esemplare perfetto perch&eacute;, come spiegato da Samul stesso sul forum &ldquo;non volevo spendere un mucchio di soldi per un esemplare eccezionale che avrei sventrato senza essere sicuro del risultato&rdquo;. Come auto &ldquo;donatrice&rdquo; &egrave; stata invece scelta un'Alfa Romeo 156 berlina. Cuore di tutta l'operazione, il leggendario motore V6 Busso, nella versione aspirata da 2,5 litri con 190 cavalli. Una volta eliminato il 1.6 originale dal cofano della monovolume, &egrave; stato necessario creare abbastanza spazio per ospitare il 6 cilindri. Ma non solo: la trasmissione &egrave; stata infatti affidata a un cambio automatico. Panda by M-Sport, quando rally e strada si incontrano Passione V6 Busso Una parte importante del lavoro, ha spiegato Samul nel forum, l'ha avuta la gestione elettronica e dei cablaggi, per consentire al nuovo motore e alla nuova trasmissione di lavorare insieme al resto dell'auto. Sulla Multipla, inoltre, sono stati montati i pedali di acceleratore e freno della 156, e anche l'impianto di scarico. A completare l'opera, un ponte posteriore nuovo di zecca, nuove imbottiture per i sedili e un set di cerchi in lega nuovi specifici per la monovolume torinese. &ldquo;In macchina funziona tutto, compresa l'aria condizionata&rdquo;, ha scritto Samul sul forum dove altri appassionati hanno seguito passo passo lo sviluppo del progetto. Successivamente, l'uomo ha anche dotato l'auto di un impianto a GPL. Dopo aver terminato questo lunghissimo processo iniziato nel 2009, la Multipla V6 ha potuto finalmente scendere in strada e prendere parte ad alcune manifestazioni. Quest'anno, ha spiegato ancora Samul, l'auto ha partecipato alla Wloskiej Wio?nie (la &ldquo;Primavera Italiana&rdquo;) un evento annuale in Polonia che vede radunarsi possessori di Fiat, Alfa Romeo, Abart, Lancia, Lamborghini e altre ancora. Tra tante sportive e storiche made in Italy, la Multipla Busso si &egrave; aggiudicata il terzo posto nel concorso di auto pi&ugrave; bella dell'edizione. Una grande soddisfazione per l'appassionato, coronamento di un lavoro durato anni.        

Un appassionato polacco ha installato il V6 Busso di un'Alfa Romeo 156 nel cofano di una Fiat Multipla

Fiat Multipla, in Polonia ha il V6 Busso dell'Alfa Romeo

Di interpretazioni folli della mitica Panda ne ricordiamo tantissime. Questa di M-Sport, divisione nota per i successi nel mondo delle corse, in primis rally, mondiale WRC con le Fiesta, &egrave; di certo tra le pi&ugrave; particolari e prestazionali.  Quella che all&#39;apparenza &egrave; una Fiat Panda 4x4 maxi, allargata di ben 36 centimetri, in realt&agrave; nasconde un progetto ben pi&ugrave; ampio. Lo sviluppo della Panda 4x4 by M-Sport &egrave; passato dall&#39;incrocio di elementi diversissimi. Sotto le forme della Panda degli anni Novanta, infatti, ci sono la meccanica e il telaio della Ford Fiesta R5 Mark1, uno dei progetti di maggior successo nei rally di M-Sport.    Tecnica da prova speciale  Cos&igrave; diventa un&#39;arma da rally, un&#39;idea da ben 300 cavalli e 450 Nm, trazione integrale con due differenziali, anteriore e posteriore, cambio sequenziale Sadev 5 marce e gomme da asfalto, nella configurazione chiesta dal cliente.  LEGGI ANCHE - Fiat Panda 2022, il model year anticipato su Facebook?  &quot;La Panda by M-Sport &egrave; la prima di una nuova era di progetti in piccola scala, su misura, realizzati a Dovenby Hall. Ha offerto a M-Sport il trampolino perfetto per lanciare M-Sport Special Vehicles, evidenziando che siamo pronti e attrezzati ad accogliere nuovi clienti con commesse uniche&quot;, spiega Matthew Wilson, direttore di M-Sport. Tutto progettato, sviluppato e prodotto in casa, per arrivare alla personalizzazione estrema della Panda. Il motore &egrave; ovviamente quello della Fiesta R5, il millesei turbo benzina.  IL CONFRONTO - Panda contro Aygo X, sfida tra citycar  Della Fiat Panda stradale restano giusto le linee della carrozzeria esterna, oltre a un omaggio, nella riproduzione della strumentazione nello stile dell&#39;originale. Interni ovviamente ripuliti di tutto ci&ograve; che &egrave; superfluo in un&#39;auto da rally, sostituito dalla gabbia di sicurezza, sedili omologati FIA, cinture a sei punti, per dire di alcuni degli interventi. Ben riusciti anche gli ampliamenti della carreggiata, un design squadrato che si amalgama con le forme Panda. 

Il primo veicolo speciale della divisione M-Sport &egrave; un mix tra tecnica da rally e la carrozzeria dell&#39;iconica, indistruttibile, Panda dei primi anni Novanta

Panda by M-Sport, quando rally e strada si incontrano

        Carlos Tavares avvisa i naviganti, i Costruttori auto non sono in grado di sostenere i costi della transizione elettrica alla velocit&agrave; richiesta dai governi europei e dagli investitori. Gli esborsi per questo sprint sono in contrasto con la conservazione di molti posti di lavoro e con la qualit&agrave; delle auto. Un ritmo che non pu&ograve; essere retto dal comparto. Oltre i limiti, l&rsquo;allarme del Ceo di Stellantis, gi&agrave; anticipato negli scorsi mesi e condiviso dal presidente di Toyota, Akio Toyoda, &egrave; un monito concreto. Tavares durante l&rsquo;evento Reuters Next ha parlato chiaro. &ldquo;Ci&ograve; che viene imposto all&rsquo;industria dell&rsquo;automobile &egrave; una elettrificazione che alza del 50% i costi di produzione rispetto a una vettura convenzionale. Non possiamo portare questo 50% in pi&ugrave; dei costi sul consumatore finale. La classe media, nella sua maggior parte, non sar&agrave; in grado di affrontare una spesa del genere&rdquo;. Prezzi pi&ugrave; alti, meno posti di lavoro Tavares ha indicato che la strada obbligata sar&agrave; quella di aumentare il prezzo di listino e prepararsi a vendere meno auto o rassegnarsi a margini pi&ugrave; bassi: il settore automotive non ha margini alti gi&agrave; oggi. In ogni modo la prospettiva &egrave; quella di dover eliminare molti posti di lavoro. Scenario gi&agrave; avanzato da numerose organizzazioni sindacali nel Vecchio Continente. La transizione imposta &egrave; troppo veloce. &ldquo;Provocher&agrave; molti problemi - ha aggiunto Tavares - di ogni genere. Le pressioni esterne stanno portando l&rsquo;industria dell&rsquo;auto al limite. Per non ridurre la forza lavoro nei prossimi cinque anni la produttiva dovr&agrave; essere aumentate del 10% l&rsquo;anno. Un ritmo non naturale per il settore, che &egrave; abituato a fare incrementi del 2% o 3%. Questo lasso di tempo ci dir&agrave; chi riuscir&agrave; a farlo e chi fallir&agrave;&rdquo;. L&rsquo;ultima parola del Ceo di Stellantis &egrave; da prendere alla lettera, purtroppo. Leggi anche: nuova Opel Astra Sports Tourer       

&ldquo;Ci&ograve; che viene imposto all&rsquo;industria dell&rsquo;automobile &egrave; una elettrificazione che alza del 50% i costi di produzione rispetto a una vettura convenzionale"

Allarme Tavares: l'industria auto non può sostenere i costi della transizione elettrica

        Tra le novit&agrave; Fiat 2022 potrebbe esserci un ampliamento della famiglia Cross. Se nei giorni scorsi &egrave; stata Fiat Panda model year 2022 a finire sotto i riflettori per un possibile aggiornamento estetico e di contenuti, adesso tocca a Fiat Tipo Cross station wagon. La gamma della compatta &egrave; stata rinnovata con un restyling intervenuto a fine 2020, sul mercato nelle configurazioni di carrozzeria 5 porte, 4 porte, station wagon e l'inedita 5 porte Cross.  Altezza e stile, le novit&agrave; Cross Una soluzione che applica al mondo hatchback alcuni elementi presi dai crossover, segnatamente le protezioni generose in plastica, sulla carrozzeria e, dettaglio sostanziale, un'altezza da terra maggiorata.&nbsp; Sono quasi 4 i centimetri in pi&ugrave; regalati a Tipo Cross 5 porte rispetto alla gamma ordinaria, ottenuti lavorando su taratura differenti delle sospensioni e l'adozione di cerchi e gomme ripresi dalla 500X.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da carspymedia (@carspymedia)      Il muletto Nei prossimi mesi, si attende l'arrivo della Fiat Tipo station wagon Cross. Un muletto &egrave; stato avvistato su strada dall'obiettivo di CarSpyMedia e diffuso su Instagram. Gli elementi della carrozzeria oggetto di mascherature abbondanti sono i punti nei quali interverr&agrave; la personalizzazione di stile con applicazione di elementi in plastica. Anche l'altezza da terra sembra essere maggiore di una normale Tipo sw, come appare dallo spazio libero sui parafanghi. Una mossa che andrebbe a coprire quanto gi&agrave; fa Ford sulla Focus, tra i marchi generalisti e su una fascia di mercato differente nel segmento C: cinque porte due volumi e station wagon, entrambe Active per la casa dell'Ovale blu. Medesima via &egrave; destinata a percorrere Opel con la Astra Cross.       

Un muletto avvistato su strada anticipa la possibile proposta della versione rialzata da terra, Tipo Cross, anche con carrozzeria station wagon

Fiat Tipo Cross station wagon è la novità 2022?

&Egrave; transitata per alcune ore, prima di essere rimossa, dalla pagina Facebook del Mirafiori Outlet, un&#39;immagine di quella che potrebbe essere - il condizionale &egrave; pi&ugrave; che mai d&#39;obbligo - la Fiat Panda 2022. Un model year, forse, quello affiancato alla 500L nel post promozionale dei servizi Spoticar?&nbsp;    Le novit&agrave;  Posto che l&#39;immagine diffusa sia effettivamente quella della Panda 2022, cosa cambier&agrave; sul model year?&nbsp;L&#39;elemento pi&ugrave; in vista &egrave; sicuramente l&#39;adozione di un nuovo logo, in sostituzione del simbolo Fiat su sfondo rosso attualmente sulla Panda.  Il lettering Fiat &egrave; gi&agrave; stato adottato sulla rinnovata gamma Tipo e verrebbe esteso alla Panda. Non &egrave; l&#39;unico particolare &quot;inedito&quot;. Anche i fari sembrano proporre qualcosa di diverso nel proiettore principale. Le forme a trilobe richiamano vagamente lo stile adottato sula 500 Hybrid.&nbsp;  LEGGI ANCHE - 10 casi di rebadging famosi: le auto gemelle  Diversi si presentano anche i copricerchi, con un disegno stilizzato di 5 razze ispirato a sua volta al concept Fiat Centoventi.&nbsp; Ulteriore dettaglio che sembra farsi notare, la presenza di luci di posizione a led. Possono considerarsi indizi di quel che prossimamente verr&agrave; svelato da Fiat? Lo scopriremo nei mesi a venire.   

Quella che potrebbe essere una Panda aggiornata, in dettagli di stile marginali, &egrave; apparsa brevemente sulla pagina del Mirafiori Outlet. Ecco in cosa &egrave; diversa

Fiat Panda 2022, il model year anticipato su Facebook?

        Atlante, la rete di ricarica rapida di Stellantis, sta prendendo forma con la creazione della pi&ugrave; ampia struttura del Sud Europa. Che sar&agrave; anche la prima integrata al 100% con la rete elettrica (Vehicle-Grid-Integrated, VGI), alimentata da energia da fonti rinnovabili e supportata da sistemi di accumulo. E' iniziato il piano di sviluppom che ha visto l&rsquo;inaugurazione a met&agrave; ottobre della prima stazione di ricarica rapida in Piemonte, e l&rsquo;individuazione dei primi 700 siti destinati al progetto, il 10% dei quali (principalmente in Italia) &egrave; gi&agrave; in fase di sviluppo e verr&agrave; reso operativo entro i prossimi sei mesi. Le parole di Roberto Di Stefano, amministratore delegato di Free2Move eSolutions "Il progetto Atlante e le installazioni di ricarica fast nell&rsquo;Europa Meridionale sono il passo necessario per permettere alla mobilit&agrave; elettrica di svilupparsi e consentire spostamenti ad ampio raggio senza essere costretti a lunghe attese per ricaricare prima di riprendere il viaggio. Si tratta di un&rsquo;opportunit&agrave; unica di crescita e sviluppo, in quanto praticamente tutta la rete di ricarica rapida &ldquo;on-the-go&rdquo; deve ancora essere sviluppata". La potenza delle stazioni di ricarica Atlante varier&agrave; da un minimo di 100 kW ad un massimo di 175 kW. Prevede l&rsquo;installazione in Italia, Francia, Spagna e Portogallo, di 5.000 punti di ricarica rapida entro il 2025 e fissa l'obiettivo per il 2030 ad oltre 35.000. Le stazioni di ricarica verranno installate principalmente in prossimit&agrave; dei pi&ugrave; importanti nodi stradali e in aree urbane densamente popolate. Leggi anche: Maserati Grecale, la prova in anteprima       

Prevede l&rsquo;installazione in Italia, Francia, Spagna e Portogallo, di 5.000 punti di ricarica rapida entro il 2025 e fissa l'obiettivo per il 2030 ad oltre 35.000.

Atlante, 700 punti di ricarica rapida in Europa per la rete di Stellantis

        Ci sono auto italiane talmente iconiche da superare i confini del nostro Paese, assumendo fama e prestigio anche all'estero. Una di esse &egrave; senza dubbio la Panda, simbolo del marchio Fiat e di un modo, tutto italiano, di intendere la vettura utilitaria. Cos&igrave; apprezzata da essere venduta anche fuori dall'Italia, mentre all'interno dello Stivale anche le forze dell'ordine ne fanno uso. Di certo per&ograve; tutto possiamo aspettarci tranne di vedere una Panda con la livrea dei Carabinieri in giro per le strade del Giappone.  UNA PANDA DEI CARABINIERI A TOKYO: LE FOTO Ebbene s&igrave;, anche se stenteremo a crederci, &egrave; tutto reale. La testimonianza arriva da Twitter, dal profilo pesceriso, che sul noto social media ha pubblicato due foto che immortalano una signora nipponica al volante della mitica citycar con livrea dei Carabinieri, con tanto di 112 sulla fiancata posteriore. Il tutto, per le strade di Tokyo, nel quartiere Roppongi. "Una signora che guida una panda con la livrea dell'arma all'incrocio di Roppongi, centro di Tokyo. Con oggi le cose strane da vedere nella vita sono una di meno.", ha commentato l'autore degli scatti. Non possiamo di certo dargli torto.  Una signora che guida una panda con la livrea dell'arma all'incrocio di Roppongi, centro di Tokyo.Con oggi le cose strane da vedere nella vita sono una di meno.#nsf #ultragiappone pic.twitter.com/jRhL6ouwtA &mdash; ?? -pesceriso- (@pesceriso) October 29, 2021    &Egrave; UN'AUTO CIVILE: ECCO PERCH&Eacute; Non si tratta tuttavia di un'auto destinata all'Arma e finita chiss&agrave; come in Giappone. &Egrave; in realt&agrave; un modello di uso civile, e il suo proprietario l'ha decorata con la livrea dei Carabinieri. Si intuisce innanzitutto dal fatto che il volante sia a destra: &egrave; quindi chiaramente una vettura destinata al mercato orientale, e i Carabinieri ovviamente non hanno nulla a che fare con il Giappone. In pi&ugrave;, a dirla tutta, il colore blu metallizzato della Panda in questione &egrave; palesemente pi&ugrave; chiaro delle vere Panda che l'Arma utilizza, che mostrano una tonalit&agrave; molto pi&ugrave; scura. E infine, sul cofano manca la scritta in stampatello CARABINIERI. Insomma, evidentemente il proprietario di quest'auto &egrave; un grande fan della nostra Arma, il cui fascino, proprio come quello della Panda, riesce a travalicare ogni confine. Alfa Romeo Giulia, la nuova gazzella dei Carabinieri       

Un esemplare dell'iconica citycar Fiat adornato con i colori dell'Arma &egrave; stato immortalato per le strade di Tokyo: ma ecco svelato l'inganno...

In Giappone spunta una Panda con la livrea dei Carabinieri!

        Panda Integral-e &egrave; configurabile e personalizzabile sul portale di Garage Italia. Il restomod, con stile, all&rsquo;italiana viene proposto in modo colorato e originale.&nbsp; Il modello, realizzato sulla base di una Panda 4x4 della prima serie (nata nel 1984), pu&ograve; essere allestito con diversi powertrain, motore originale benzina, elettrico oppure con range extender, accessori e livree esterne e interne. Sono sette i colori esterni, al pari di altre vernice speciali. Disponibili il tetto a contrasto, cinque colori per i cerchi in lamiera, sei stripes laterali. Anche tre tipologie di gomme, tre modelli di volante, due colori del padiglione, sette dei rivestimenti interni.&nbsp;  Tra gli accessori, la calandra, iconica, della prima Panda 45, i fari aggiuntive con griglie di rotazione, cofani personalizzati, la ruota di scorta esterna per un look off-road e alcune &ldquo;comodit&agrave;&rdquo;&nbsp; quali chiusura centralizzata, sedili riscaldabili e vetri elettrici. Listino ancora misterioso Le caratteristiche della versione range extender non sono state annunciate: Panda Integral-e elettrica ha 100 km di autonomia. Anche il prezzo non &egrave; stato comunicato. Leggi ora: Garage Italia, Lapo Elkann rassegna le dimissioni       

Il restomod dell'atelier milanese &egrave; disponibile con motore benzina, elettrico o range extender

Panda Integral-e di Garage Italia è configurabile

        Stellantis accelera sulla transizione energetica. &ldquo;Nel 2030 il Gruppo proporr&agrave; una gamma di vetture che al 70% sar&agrave; elettrica, in Europa. La nostra strategia sulle auto a batteria anticiper&agrave; l&rsquo;evoluzione del mercato&rdquo;. Con queste parole, Santo Ficili, Country manager di Stellantis per l&rsquo;Italia, ha chiarito il concetto. &ldquo;Siamo di fronte a un cambiamento radicale e velocissimo dell&rsquo;auto. Che impone un evoluzione di mentalit&agrave; dei clienti, di infrastrutture e di metodi costruttivi&rdquo;.  I passi da compiere verso la transizione Anche il colosso francese, con i suoi 14 Marchi, non torna indietro: come conferma l&rsquo;investimento, entro il 2025, di 30 miliardi a livello mondiale per elettrificazione e software. In questo piano ci sono le 4 nuove piattaforme per auto elettriche, i 3 nuovi motori e i due tipi di batterie. Che permetteranno: &ldquo;di coprire dall&rsquo;80% al 100% le richieste del mercato&rdquo;. Leggi qui: Stellantis, le 4 piattaforme dell'offensiva elettrica La quota delle elettriche e delle ibride plug-in sul mercato italiano &egrave; passata dal 4,7% al 13,3% da inzio anno(quella di tutte le elettrificate, comprese le mild hybrid al 45%). La novit&agrave; Stellantis Italy House La grande corsa &egrave; iniziata, Ficili non ha dubbi, nell&rsquo;evento di presentazione della Stellantis Italy House, che sar&agrave; inaugurata il prossimo 3 novembre a Torino. In Via Plava, nel comprensorio di Mirafiori. Leggi qui: Stellantis, come cambia il polo produttivo di Mirafiori &ldquo;La Stellantis Italy House - detto Ficili - rappresenta un passo importante verso un nuovo modo di lavorare, di interagire e di utilizzare spazi e tempo. Cambiano le modalit&agrave; di presenza per favorire il lavoro remoto che rappresenter&agrave; il 70% del totale e cambiano anche gli uffici che sono stati ridisegnati nel rispetto delle normative vigenti, ma anche e soprattutto per garantire il benessere di chi li utilizza&rdquo;. Mirafiori sar&agrave; un centro nevralgico del Gruppo. Ci saranno il&nbsp; Battery Hub e il Battery Lab, ovvero centri specializzati nell&rsquo;assemblaggio batterie attivi nelle fasi di prototipazione e sperimentazione e nel controllo qualit&agrave; dei componenti e dei cicli di vita delle batterie. Nel grande complesso torinese arriver&agrave; la nuova piattaforma elettrificata di Maserati per le prossime GranTurismo, GranCabrio e Quattroporte, tra il 2022 e il 2024. E poi la fabbrica, il Mirafiori Plant, dove - come potete vedere nel video - viene assemblata la nuova 500 elettrica. L&rsquo;alfiere della nuova era, in un ambiente totalmente rinnovato e silenzioso: una fabbrica diversa, quella del futuro prossimo.  L'Officina 78 Auto nuove e anche sperimentazione, a Torino si lavora moltissimo sulle auto elettrificate. Ad esempio l&rsquo;Officina 78 di Prototypes, dipartimento Performance Excellence, &egrave; dedicata alla formazione sull&rsquo;elettrificazione per&nbsp; dove viene curato il primo assemblaggio di prototipi e muletti in base allo sviluppo dei nuovi modelli. Il primo passo verso la validazione. L'ultimo a esserci passato &egrave; il Fiat Ducato elettrico: il prossimo sar&agrave; il segmento B a batterie, il Suv compatto di Fiat (e anche Jeep e Alfa Romeo) che nascer&agrave; sulla piattaforma CMP (Peugeot 208/3008, Opel Corsa/Mokka) e sar&agrave; poi assemblato in Polonia nello stabilimento di Tichy. Leggi anche: Fiat Ulisse e Scudo pronti al ritorno        

Santo Ficili, country manager del Gruppo per l'Italia, argomenta il piano. Torino punto centrale della elettrificazione. A breve i muletti del B-Suv elettrico di Fiat

Stellantis accelera: nel 2030 il 70% della gamma sarà elettrica

        Cambia lo scenario, non l'impianto di produzione. Nuovo Fiat Ulysse e nuovo Fiat Scudo di Fiat Professional annunciano il ritorno sulla scena. Sar&agrave; nell'impianto di Hordain che il van di medie dimensioni e il MPV Ulysse scriveranno il prossimo capitolo di una storia che tra il 1994 e il 2016 ha visto i due modelli nascere quali frutti della joint venture tra Fiat e PSA.&nbsp; LEGGI ANCHE - Monopattini, la stretta sulle regole non &egrave; poi cos&igrave;... stretta&nbsp; Oggi lo scenario, la casa comune, &egrave; Stellantis. La materia, quella dei veicoli commerciali leggeri, &egrave; stata attenzionata a lungo dalla Commissione Europea, prima di dare il via libera alla fusione, considerata la posizione di supremazia sul mercato che il Gruppo pu&ograve; vantare con i modelli dei marchi Peugeot, Citroen, Opel e Fiat Professional. Quattro brand su una piattaforma Fiat Scudo e Fiat Ulysse ricalcheranno la tecnica di modelli Come Peugeot Exper, Citroen SpaceTourer, Opel Vivaro. Quindi, architettura EMP2, motori termici e due versioni elettriche, con singolo motore anteriore: saranno Fiat e-Scudo e Fiat e-Ulysse. L'uscita sul mercato Per primo arriver&agrave; sul mercato Fiat Scudo, ordinabile tra fine 2021 e inizio 2022. Nel corso del primo trimestre, invece, ordini aperti su Fiat Ulysse. Quest'ultimo guarda al trasporto persone, sar&agrave; una proposta navetta ideale per le attivit&agrave; di NCC come anche un multi purpose Vehicle per quanti cercano tanto tanto spazio e comfort automobilistici. La configurazione di interni varier&agrave; tra i 6 e i 9 posti. Fiat Professional Scudo, invece, verr&agrave; proposto in tre differenti lunghezze, in configurazione furgone, Combi o Cabinato con pianale allestibile. I primi due teaser dei modelli introducono la personalizzazione estetica, gli stilemi Fiat su un impianto tecnico comune, con la specificit&agrave; del logo sulla calandra il tratto di maggiore differenziazione con i modelli Peugeot, Citroen e Opel.       

La produzione vicino Valenciennes, in Francia, d&agrave; continuit&agrave; a un passato in cui la jv tra Fiat e PSA gi&agrave; diede vita alle precedenti serie di Scudo e Ulysse. Le nuove generazioni saranno anche elettriche

Fiat