Omoda & Jaecoo SHS: debutto ibrido a Milano

La “Super Hybrid Night” all’Alcatraz porta in scena l’ecosistema Super Hybrid System: tra HEV e PHEV, Omoda e Jaecoo spingono sull’ibrido “lungo raggio”. Bene la promessa di efficienza, ma servono trasparenza su consumi reali, rete e valore residuo per tutelare gli automobilisti.

Omoda & Jaecoo SHS: debutto ibrido a Milano
© Omoda&Jaecoo

Luca TalottaLuca Talotta

19 set 2025

L’universo SHS (Super Hybrid System) di Omoda & Jaecoo arriva a Milano con un messaggio chiaro: l’ibrido può essere anche piacere di guida e autonomia da gran viaggiatrice. La Casa affianca alla nota architettura SHS-P (plug-in) la nuova SHS-H (full hybrid), promettendo prestazioni brillanti e costi d’uso contenuti. 

La serata milanese presso la discoteca Alcatraz fa da cornice ai modelli che compongono la costellazione: Omoda 5 SHS-H (HEV), Jaecoo 5 SHS-H (HEV), Jaecoo 7 SHS-P e Omoda 9 SHS-P già noti, oltre a Omoda 7 SHS-P e Jaecoo 8 SHS-P attesi più avanti. La promessa industriale dietro la sigla è già emersa in altri mercati: range combinato fino a circa 1.200 km sui PHEV e consumi dichiarati molto bassi, con trasmissione DHT dedicata all’ibrido e batteria LFP sulle versioni plug-in più prestazionali.  

Cosa c’è di nuovo

Omoda 5 SHS-H è la novità più “vicina” per l’Italia: full hybrid con 1.5 TGDi a ciclo Miller, due unità elettriche e batteria da 1,8 kWh. La potenza di sistema indicata in sede di presentazione è di 224 CV, con consumo WLTP dichiarato di 5,3 l/100 km e oltre 900 km di autonomia combinata. Due allestimenti – Pure (da 28.500 €) e Premium (da 31.500 €) – entrambi già ricchi di ADAS evoluti, doppio display da 12,3” e connettività wireless. Se confermati, sono numeri aggressivi nel segmento: però ricordiamo che i consumi WLTP non sono sempre rappresentativi dell’uso reale in città e in autostrada, specie per i full hybrid compatti. Meglio valutare prove su strada indipendenti appena disponibili.

Jaecoo 5 SHS-H completa il fronte HEV: 4 cilindri 1.5 TGDi, trasmissione DHT150, batteria da 1,8 kWh e potenza “a due anime” (termica 143 CV, elettrica 204 CV). Stile outdoor, finezze pratiche (fino a 1.180 litri di carico, 35 vaniportaoggetti), tetto panoramico e rivestimenti in ecopelle certificata. La filosofia è chiara: funzionalità “da famiglia attiva” con promessa di costi chilometrici bassi. Qui la tutela degli automobilisti passa da due richieste precise: indicare consumi real world e costi di manutenzione programmata. L’assenza di ricarica esterna non deve far dimenticare che pneumatici, freni e tagliandi incidono sul TCO.

Sul fronte plug-in (SHS-P), la Super Hybrid Night rimette i riflettori su Jaecoo 7 e Omoda 9. Il primo ha fatto parlare per l’autonomia totale “da tourer” e l’efficienza in ibrido a batteria scarica; la seconda, ammiraglia a trazione integrale elettrificata, accelera 0-100 in 4,9 s con architettura a tre motori elettrici e 1.5 turbo accoppiati a cambio DHT a 3 rapporti, batteria LFP ~34,5 kWh e EV range WLTP intorno a 145 km: dati diffusi su altri mercati europei e coerenti con i materiali tecnici già pubblici. Bene la promessa, ma pretendiamo trasparenza su ricarica rapidadegrado batteriavalore residuo: tre fronti che decidono più di mille slogan il destino economico di un PHEV.  

Cosa c’è dietro l’acronimo

La sigla SHS non è un’etichetta: è una piattaforma ibrida modulare che il gruppo Chery sta spingendo a livello globale. Full hybrid per chi non ricarica (SHS-H) e plug-in hybrid per chi vuole uso elettrico quotidiano (spesso 90-110 km EV) e lungo raggio senza ansia autonomia. In UK e Australia i materiali ufficiali parlano di range combinato fino a ~1.200 km e 6,0 l/100 km in ibrido con batteria scarica per le versioni PHEV, velocità massima 180 km/h e potenza di picco intorno a 340-450 CV secondo i modelli. Sono benchmark utili per capire l’impostazione tecnica dell’ecosistema che ora sbarcherà più in grande anche in Italia.  

Rete, garanzie e costi: qui si gioca la fiducia

Per un brand emergente rete e post-vendita sono il nodo che tutela (o tradisce) chi compra. Omoda & Jaecoo in Italia hanno annunciato sviluppo rete fino a 100 punti e logistica ricambi rapida. Anche in passato auto.it ha raccontato del magazzino ricambi nell’area milanese con consegne in 24-48 ore e rete in accelerazione. Garanzia 7 anni/150.000 km(8 anni/160.000 km sui componenti elettrici), assistenza stradale ampia e servizi “premium” fanno parte del pacchetto. Bene, ma chi compra deve chiedere prove: tempi medi di riparazione, disponibilità reale dei ricambi, costi delle parti ad alto contenuto elettronico.  

E i prezzi? Il riferimento “storico” è l’ingresso di Omoda 5 sul nostro mercato con listini da 27.900-29.900 € per le versioni termiche di lancio, mentre Jaecoo 7 ha seguito con ticket d’accesso superiore. Se il posizionamento HEV annuncerà davvero Pure da 28.500 € e Premium da 31.500 €l’attacco sarà forte nel cuore del C-SUV generalista. Ma, ribadiamo, contano dotazioni effettivefinanziarie trasparenticosti di ricarica per i PHEV e valore residuo: qui si decide la convenienza vera.  

Cosa ci è piaciuto e cosa chiediamo (da automobilisti)

Promosso

  • Scalabilità tecnicaDHT dedicata, batterie LFP sulle top, EV range PHEV elevato, ADAS ricchi anche sugli allestimenti non top.  
  • Concretezza d’uso: per i PHEV, oltre 90 km EV permette a molti pendolari di fare casa-lavoro in elettrico, mantenendo l’autonomia da viaggio nel weekend.  
  • Garanzie forti: 7 anni/150.000 km (8 anni/160.000 sui componenti elettrici) e rete in espansione; bene per chi teme il valore residuo.  

Da verificare con attenzione

  • Consumi reali HEV: i 5,3 l/100 km dichiarati per Omoda 5 SHS-H sono interessanti; attendiamo prove indipendenti e misure in autostrada.
  • Infotainment e ADAS: alcuni test esteri su Omoda 9 segnalano interfacce migliorabili e assistenze alla guida da tarare meglio. In Italia pretendiamo aggiornamenti OTA puntuali.  
  • Rete ricambi: la promessa delle 24/48 ore è ottima; vogliamo vederla mantenuta su tutto il territorio e sulle parti “critiche” (moduli elettronici, batterie HV).  

In sintesi, la Super Hybrid Night di Milano mette sul tavolo una proposta ibrida ambiziosaHEV per chi non ricarica, PHEV per chi vuole fare elettrico in settimana e 1000+ km nel weekend. Da parte nostra, il sostegno va a chi porta tecnologia concreta e conti in tasca agli automobilisti. Ma restiamo severi su tre capitoli: chiarezza sui consumirete certavalore nel tempo. Solo così l’ibrido “super” sarà davvero giusto per chi paga l’auto con anni di risparmi.

 

 

 

 

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