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Basta un click per comprare un’auto elettrica cinese e riceverla a domicilio in Europa: EV Marketplace promette prezzi bassi, ma i rischi non mancano
Luca Talotta
28 ago 2025
Il mercato delle auto elettriche dalla Cina continua a muoversi a velocità impressionante e ora si apre una nuova frontiera: la possibilità di acquistarle direttamente su un portale di e-commerce, come fosse un elettrodomestico. EV Marketplace, piattaforma globale appartenente al gruppo China Crunch, ha lanciato un servizio che consente agli automobilisti europei di comprare auto elettriche e ibride plug-in con un semplice click, scegliendo il modello desiderato e attendendo la consegna a domicilio.
Un progetto ambizioso che, secondo l’azienda, elimina le complicazioni tipiche delle importazioni internazionali. «Il nostro nuovo servizio rimuove le complessità tradizionali e i mal di testa associati alle importazioni di automobili», promettono da EV Marketplace. Ma davvero gli automobilisti italiani ed europei possono fidarsi di un’auto acquistata online, spedita dalla Cina e omologata senza passaggi intermedi?
L’offerta di EV Marketplace è molto ampia: si va dalle citycar elettriche ai mezzi commerciali, fino ai modelli più attesi del mercato asiatico come la Xiaomi SU7 e la Xiaomi YU7. La berlina parte da circa 27.000 euro, mentre il SUV da poco più di 30.000, prezzi apparentemente competitivi se confrontati con le alternative europee.
Tuttavia, al costo base bisogna aggiungere una serie di spese che possono far lievitare rapidamente il totale. L’omologazione europea, necessaria per poter circolare, costa circa 2.150 euro e richiede dalle due alle tre settimane. A questo si sommano i costi di spedizione: 2.870 dollari per il trasporto via nave con ritiro al porto, 4.170 dollari se si sceglie il ritiro a Praga, fino a 5.470 dollari per la consegna direttamente a domicilio.
Simulando l’acquisto di una Xiaomi SU7 con tutte le spese, l’importo finale può superare i 43.000 dollari, circa 40.000 euro, pagabili esclusivamente tramite bonifico bancario verso un conto corrente in Repubblica Ceca. Non proprio la massima garanzia di sicurezza per un automobilista che vuole tutelarsi in caso di problemi.
Oltre al prezzo finale, resta la questione della fiducia. Le auto acquistate in questo modo arrivano dall’altra parte del mondo, spesso senza garanzie chiare sull’assistenza post-vendita e con incognite sulla disponibilità di ricambi. Inoltre, eventuali controversie legali diventerebbero complicatissime da gestire, visto che il venditore non ha sede diretta in Italia.
Il rischio è che l’automobilista attratto da un prezzo basso si ritrovi con un veicolo difficile da mantenere, senza rete di assistenza sul territorio e con garanzie poco trasparenti. È lo stesso problema che già oggi affrontano molti acquirenti di prodotti tecnologici importati dalla Cina: con un’auto, però, l’investimento e le responsabilità sono infinitamente più grandi.
Ecco perché questa novità, se da un lato rappresenta un ulteriore passo della Cina nel conquistare il mercato europeo delle auto elettriche, dall’altro solleva più di una perplessità. Vale davvero la pena risparmiare qualche migliaio di euro, se poi non si hanno certezze su assistenza, qualità e tutele? Gli automobilisti italiani meritano regole chiare e garanzie solide, non un e-commerce che tratta le auto come smartphone da spedire in scatola chiusa.
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