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Luca Talotta
25 lug 2025
La mobilità cambia volto, e lo fa anche a partire da piccoli ma fondamentali gesti di civiltà. A Milano, dal 29 luglio 2025, entrano ufficialmente in funzione i primi stalli rosa: parcheggi riservati a donne in gravidanza e a genitori con bambini fino a due anni. Una misura prevista dal Codice della Strada e finalmente attuata con concretezza nel capoluogo lombardo.
I primi tre stalli sono già visibili in via Niccolò Jommelli, nei pressi dell’Istituto Clinico Città Studi. Ma l’elenco si allunga rapidamente: da via Buonarroti a via Capecelatro, passando per via Santa Clotilde e via Francesco Nava. Le prossime vie coinvolte includono Magnasco, Monreale, Rudinì, San Giusto, Melloni, Castelvetro, Bessarione e molte altre.
Si tratta di una novità importante, pensata per facilitare la quotidianità di mamme e papà, garantendo loro un punto di sosta comodo e vicino ai luoghi più frequentati: ospedali, uffici pubblici, scuole, impianti sportivi e centri dedicati alla maternità. L’obiettivo è chiaro: rendere Milano una città più accessibile, accogliente e solidale.
Per usufruire degli stalli rosa sarà necessario richiedere un permesso speciale, attivo a partire dal 29 luglio, compilando un format disponibile sul sito ufficiale del Comune di Milano.
I beneficiari sono:
Il permesso sarà personale e nominale, valido solo quando a bordo si trovano la donna incinta titolare o il genitore accompagnato dal figlio di età inferiore ai due anni. La validità scadrà al compimento del secondo anno del bambino.
Questa misura non solo permette la sosta gratuita negli stalli rosa, ma favorisce un modello di mobilità inclusiva e rispettosa dei bisogni concreti di chi vive la città ogni giorno con nuove esigenze, legate alla genitorialità o alla gravidanza.
L’iniziativa ha il sostegno trasversale delle istituzioni cittadine. L’assessora alla Mobilità Arianna Censi ha definito l’introduzione degli stalli rosa come «una misura di civiltà» che risponde alle esigenze quotidiane delle famiglie:
«Facilita la vita di tanti genitori – ha spiegato – permettendo loro di sostare più vicino ai luoghi da raggiungere. Invitiamo tutte e tutti al rispetto di questi spazi, perché il rispetto delle regole rende la comunità più giusta».
Una visione condivisa anche da Alice Arienta, presidente della Commissione Servizi civici e trasformazione digitale e prima firmataria della mozione in Consiglio Comunale che ha dato avvio al progetto:
«Sono lieta che sia stata ascoltata un’istanza importante, che va a beneficio delle mamme e dei neogenitori. Lavoriamo per una mobilità accessibile e una città che sappia accogliere».
Dietro le parole, c’è una chiara direzione politica: Milano si avvicina alle esigenze delle persone, rendendo la mobilità non solo più efficiente, ma anche più umana. E se è vero che le grandi trasformazioni si misurano nella vita di tutti i giorni, allora questo è un passo concreto nella giusta direzione.
L’implementazione degli stalli rosa è anche un segnale culturale: la città che cambia è quella che ascolta. In un periodo in cui la mobilità urbana è sempre più orientata alla sostenibilità e alla tecnologia, non bisogna dimenticare i bisogni basilari delle persone: come accompagnare un neonato dal pediatra o affrontare una visita medica in gravidanza.
Questa misura si inserisce in un quadro più ampio di attenzione alla mobilità urbana “del quotidiano”, quella fatta di gesti semplici, spesso ignorati nella pianificazione delle città, ma fondamentali per chi si muove ogni giorno con bambini o con limitazioni fisiche.
Ci si augura che l’iniziativa venga replicata in modo capillare, anche al di fuori dei quartieri centrali, raggiungendo le zone periferiche e i nuclei più vulnerabili della popolazione. Perché l’accessibilità non è un optional, è un diritto.
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