Temi caldi
Luca Talotta
9 lug 2025
Ogni automobilista sa (o dovrebbe sapere) che la revisione dell’auto è un obbligo di legge. Eppure ogni anno migliaia di italiani saltano la scadenza, ignorano la normativa o finiscono multati per averla sottovalutata. Nel 2025, costi e sanzioni sono aumentati, le norme si sono fatte più rigide, e le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli anche grazie ai varchi ZTL e alle telecamere intelligenti. In un contesto sempre più digitale, la revisione non è più un optional.
Ma chiariamo una cosa: non è una tassa, è una garanzia di sicurezza. Che lo Stato però gestisce male, con lungaggini, incongruenze, prezzi in salita e centri autorizzati che a volte sembrano più interessati a battere scontrini che a tutelare l’automobilista.
Vediamo dunque, senza giri di parole, cosa prevede la revisione auto nel 2025.
La tariffa base della revisione auto è 78,75 euro, comprensiva di IVA, diritti e bollo. La cifra è la somma di:
54,95 €: tariffa fissa per il controllo tecnico
10,20 €: IVA
13,60 €: diritti Motorizzazione e bollo
A questo prezzo base, però, molti centri applicano costi aggiuntivi, come la voce “spese di gestione” o addirittura supplementi per l’inserimento nei portali ministeriali. Il risultato? In molte città italiane si arriva a pagare fino a 85 o 90 euro, e nessuno controlla.
È un’anomalia tutta italiana, dove il prezzo fissato dallo Stato non è realmente rispettato, e chi vuole contestare si trova intrappolato tra burocrazia e scaricabarile. E se si parla di trasparenza… meglio lasciar perdere.
Le regole non sono cambiate: la prima revisione va fatta entro 4 anni dalla prima immatricolazione, poi ogni 2 anni. La scadenza è fissata al mese di rilascio della carta di circolazione.
Esempio: se l’auto è stata immatricolata a marzo 2021, la prima revisione sarà a marzo 2025. La successiva, nel 2027. Ma attenzione: non è dal giorno, ma dal mese, quindi anche se siete in ritardo di pochi giorni, la multa può scattare.
E in caso di auto usata acquistata nel 2024? Occhio alla data della revisione precedente: la scadenza resta quella originaria, anche se voi avete appena comprato il veicolo.
Veicoli soggetti a revisione biennale:
Auto private
Moto e ciclomotori
Autocarri leggeri (fino a 3,5 tonnellate)
Camper
Veicoli soggetti a revisione annuale:
Taxi
NCC (noleggio con conducente)
Autobus
Veicoli atipici e ambulanze
Mezzi adibiti a scuola guida
I controlli previsti includono:
Freni (efficienza e usura)
Luci e impianto elettrico
Sterzo e sospensioni
Telaio, carrozzeria e segnalatori visivi
Emissioni inquinanti (con verifica gas di scarico)
Pneumatici e usura battistrada
Targa, cristalli e vetri
Cinture di sicurezza e sistemi airbag
Rumorosità e rispetto dei limiti acustici
Dal 2023, inoltre, è obbligatorio il controllo del chilometraggio e la comunicazione alla Motorizzazione per il contrasto alle truffe (il cosiddetto “kilometro scalato”).
E qui iniziano i problemi seri. Chi circola con un veicolo non revisionato rischia:
Multa da 173 a 694 euro
Sospensione della carta di circolazione
Fermo del veicolo fino a revisione avvenuta
In caso di incidente, l’assicurazione può rivalersi sull’intestatario
Se si viene fermati più volte con revisione scaduta, la sanzione raddoppia: fino a 1.388 euro e fermo del veicolo per 90 giorni. E non è finita: se vi beccano in autostrada, possono revocarvi il libretto temporaneamente. In pieno stile italiano: punire sì, prevenire no.
Nel 2020 e 2021, durante la pandemia, erano state previste proroghe eccezionali per la revisione. Ma dal 2023 tutto è tornato alla normalità. Nel 2025 non esistono deroghe: se la vostra revisione è scaduta, siete fuori legge, punto.
Unica eccezione riguarda:
Veicoli storici iscritti ai registri ufficiali (ASI, FMI, ecc.) con limitazioni d’uso
Mezzi in attesa di demolizione o sospesi dal PRA
Ma anche in questi casi, per circolare su strada serve un documento aggiornato e una motivazione tecnica valida.
Uno degli aspetti più trascurati è il legame tra revisione e copertura assicurativa. Le compagnie non possono rifiutarsi di risarcire un sinistro per la sola mancanza della revisione, ma se si dimostra che l’incidente è stato causato da un guasto che la revisione avrebbe potuto prevenire, la compagnia può rivalersi sul conducente.
In altre parole: non è automatico, ma il rischio esiste. E in caso di sinistro grave, l’assicurazione può chiedere decine di migliaia di euro indietro. Un dettaglio che molti ignorano, fino a quando non è troppo tardi.
Controlla la scadenza online: puoi verificare sul sito del Portale dell’Automobilista con targa e tipo veicolo.
Fatti rilasciare ricevuta e certificato di revisione: il centro deve consegnarti copia con timbro, esito, chilometraggio e data.
Attento alle truffe: se un centro ti propone una revisione “a vista” o ti promette di chiudere un occhio, stai rischiando anche tu.
Segnala abusi: se un’officina ti fa pagare più del dovuto senza motivo, puoi segnalarla alla Motorizzazione.
La revisione è necessaria, ma va resa più equa, accessibile e trasparente. Troppi centri operano al limite, troppi automobilisti pagano il prezzo della disinformazione. E lo Stato? Muto. Sarebbe ora che il Ministero dei Trasporti aprisse un portale unico per tutte le revisioni, con notifiche automatiche, pagamento online, e verifica delle officine autorizzate. Altro che multe: serve tutela.
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90