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Luca Talotta
9 lug 2025
Marco Asensio, classe 1996, è uno dei volti più noti del calcio spagnolo dell’ultimo decennio. Dopo anni al Real Madrid e l’attuale esperienza al Paris Saint-Germain, il suo nome è oggi accostato con insistenza all’Inter, club pronto a puntare su di lui per rinforzare la trequarti. Ma mentre il mondo del calcio valuta prestazioni, gol e assist, noi di Auto.it preferiamo chiederci: che auto guida Marco Asensio?
Perché sì, anche lui, come tanti colleghi, è un grande appassionato di motori. E nel corso della sua carriera ha costruito un vero e proprio garage da sogno, tra supercar, berline sportive e SUV extralusso. In questo articolo vi portiamo nel suo mondo a quattro ruote, con uno sguardo attento ma anche critico, soprattutto quando parliamo di modelli lontani dalla sostenibilità tanto predicata ma poco praticata nel calcio di oggi.
Marco Asensio ha sempre mostrato un gusto raffinato ma deciso quando si tratta di auto. In più occasioni è stato avvistato alla guida di una Mercedes-Benz Classe G AMG, il famoso G-Wagon che ha stregato tantissimi sportivi e celebrità. Motore V8 biturbo, interni in pelle nappa e un prezzo che supera facilmente i 180.000 euro nella versione più accessoriata. Eleganza e potenza, ma anche consumo elevato e zero sostenibilità. Ecco, diciamolo chiaramente: se vogliamo educare i tifosi più giovani a una mobilità responsabile, servirebbe che certi modelli restassero fuori dagli stadi.
Nel 2021, invece, è stato fotografato mentre scendeva da una Lamborghini Urus, SUV da 650 cavalli, capace di passare da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi. Valore commerciale: oltre 250.000 euro. Un mostro di potenza e design, certo, ma anche un simbolo di ostentazione che stride con la crisi climatica globale. E proprio per questo, viene da chiedersi se oggi un calciatore della sua visibilità non dovrebbe scegliere altro.
Va però riconosciuto che Asensio, durante gli anni al Real Madrid, è stato anche testimonial del marchio Audi, sponsor ufficiale del club. In quegli anni ha guidato diversi modelli dell’anello tedesco, tra cui una Audi RS5 Sportback e una Audi Q7 e-tron, l’unico veicolo elettrificato comparso nel suo parco auto. Un piccolo segnale verso un futuro più verde? Forse, anche se il suo approccio all’elettrico non sembra essere stato seguito con particolare convinzione.
L’Audi Q7 e-tron, per quanto sia un SUV ibrido plug-in, resta comunque un veicolo da oltre 2.400 kg di peso e consumi non propriamente contenuti. Ma è già qualcosa. Certo, se oggi decidesse di puntare su un modello davvero elettrico — magari una Q8 e-tron o una Tesla Model S Plaid — potrebbe lanciare un messaggio più forte e chiaro ai milioni di follower che lo seguono su Instagram.
Immaginiamo per un attimo Marco Asensio a Milano, nuovo numero 10 dell’Inter, mentre parcheggia la sua auto ad Appiano Gentile. Quale modello dovrebbe guidare per conquistare i tifosi nerazzurri anche fuori dal campo?
La risposta, per noi, è chiara: un’auto italiana, magari ibrida o elettrica, elegante e sportiva, capace di unire stile e sostenibilità. Pensiamo per esempio alla Maserati Grecale Folgore, il SUV 100% elettrico del Tridente, o a una Ferrari 296 GTB plug-in hybrid, vera sintesi tra potenza e innovazione. Sarebbero due scelte simboliche, capaci di legare la sua immagine alla rinascita del Made in Italy automobilistico.
E se volesse restare nel segmento sportivo premium senza esagerare, potrebbe valutare una Alfa Romeo Tonale Plug-in Hybrid Q4: trazione integrale, 280 cavalli, e consumi contenuti. Perfetta per muoversi in città o raggiungere lo stadio in silenzio, con eleganza e senza farsi notare troppo.
La passione dei calciatori per le auto è nota e documentata, ma forse oggi più che mai occorre porsi una domanda: che esempio stanno dando ai giovani? Marco Asensio, con oltre 10 milioni di follower su Instagram, ha una responsabilità non da poco. Non basta più guidare bolidi da 300.000 euro e postare foto patinate: serve coerenza.
Lo sportivo moderno non è solo un atleta, è un modello di comportamento. E nel mondo dell’automotive, questo vuol dire anche scegliere veicoli meno impattanti, più efficienti, tecnologicamente avanzati e rispettosi dell’ambiente. Perché un conto è amare le auto, un altro è ostentare lusso in un’epoca in cui la transizione ecologica non è più una scelta, ma una necessità.
Se davvero Marco Asensio vestirà la maglia dell’Inter, avrà l’occasione di scrivere una nuova pagina della sua carriera — e della sua immagine. Milano è capitale della moda, del design, ma anche laboratorio di mobilità sostenibile. Le iniziative comunali e regionali puntano forte su elettrico e ibrido, e i marchi italiani stanno rilanciando la sfida green. Quale momento migliore, dunque, per dare una svolta anche al proprio parco auto?
Non è solo questione di immagine: è una scelta di valore. Un segnale di attenzione, di maturità, di responsabilità. E chi meglio di un calciatore simbolo, ammirato da milioni di giovani, può indicare la direzione giusta?
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