Car of the yearOrganizzatore italiano
del premio Car of the year

Normativa Euro 7 auto: cosa cambia e quando entra in vigore

Ecco tutte le novità introdotte
Normativa Euro 7 auto: cosa cambia e quando entra in vigore
© Foto Mathieu Renier, Unsplash

Luca TalottaLuca Talotta

8 lug 2025

L’Unione Europea si prepara a un passaggio decisivo nel percorso normativo ambientale con l’arrivo dello standard Euro 7, previsto per la fine del 2026. Dopo mesi di discussioni, pressioni dell’industria e confronti tecnici, il risultato è un compromesso: nessun irrigidimento drastico dei limiti allo scarico, ma una serie di novità che cambiano radicalmente l’approccio alla sostenibilità dei veicoli.

L’obiettivo è duplice: migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’impatto ambientale dei trasporti, responsabili del 25% delle emissioni di gas serra in Europa. Ma Euro 7 guarda anche alle auto elettriche e ibride, imponendo nuovi requisiti sulle emissioni non allo scarico, la durata delle batterie e i controlli digitali.

Quando entra in vigore la normativa Euro 7

Contrariamente a quanto inizialmente previsto, l’entrata in vigore dello standard Euro 7 è stata posticipata. L’EU Regulation 2024/1257 stabilisce quanto segue:

  • 29 novembre 2026: obbligo di conformità Euro 7 per auto e furgoni di nuova omologazione

  • 29 novembre 2027: applicazione a tutti i veicoli in vendita, anche quelli omologati prima del 2026

Per autobus, autocarri e rimorchi verranno fissate scadenze specifiche nei prossimi anni, ma l’attenzione è ora concentrata sul settore automobilistico leggero.

Cosa cambia davvero con Euro 7

La nuova normativa non modifica significativamente i limiti massimi allo scarico rispetto a Euro 6e, ma introduce standard più ampi, realistici e duraturi. Le principali novità riguardano:

Emissioni non allo scarico

  • Limiti per il particolato da freni e pneumatici, una prima mondiale per combattere le microplastiche e le polveri sottili

  • Maggiore attenzione all’inquinamento urbano anche dai veicoli elettrici, non più esentati da tutte le responsabilità ambientali

Durata della conformità

  • Le auto dovranno rispettare gli standard per 10 anni o 200.000 kmil doppio rispetto a Euro 6

  • Per autobus e autocarri si arriva fino a 875.000 km di conformità garantita

Nuove modalità di test

  • Test su emissioni in condizioni di guida reali, comprese temperature estreme fino a 45 °C

  • Obbligo di monitoraggio continuo con OBM (On-Board Monitoring): i veicoli registreranno e trasmetteranno i livelli di emissione in tempo reale

Batterie sotto esame

Per i veicoli elettrici e ibridi plug-in:

  • La batteria deve mantenere almeno l’80% della capacità dopo 5 anni o 96.000 km

  • E almeno il 72% dopo 8 anni o 160.000 km

Si tratta di un primo tentativo di regolamentare la longevità dei sistemi di accumulo, elemento chiave per l’economia circolare.

Limiti allo scarico, cosa resta invariato

Nonostante le iniziali proposte più severe, l’accordo finale ha mantenuto limiti simili a Euro 6e, soprattutto per auto benzina e diesel:

Auto a benzina:

  • Monossido di carbonio: 1,0 g/km

  • Idrocarburi totali: 0,10 g/km

  • NOx: 0,06 g/km

  • Particolato: 0,005 g/km

Auto diesel:

  • CO: 0,50 g/km

  • NOx: 0,08 g/km

  • Particolato: 0,005 g/km

Si è così evitato un impatto devastante sull’industria automobilistica europea, in particolare su produttori che ancora offrono veicoli termici o ibridi in fascia medio-bassa.

Tecnologia OBM e anti-manomissione

La tecnologia OBM (On-Board Monitoring) sarà obbligatoria. Ogni veicolo dovrà essere in grado di:

  • Registrare in tempo reale le emissioni di NOx, PM e NH₃

  • Segnalare eventuali superamenti dei limiti (oltre 2,5 volte il valore massimo)

  • Trasmettere i dati tramite la porta diagnostica o via etere, in forma anonima

Inoltre, saranno vietate le modifiche ai sistemi di controllo emissioni, con l’introduzione di meccanismi anti-manomissione permanenti. Una stretta che può far discutere, ma che mira a prevenire truffe ambientali come quelle emerse negli anni scorsi.

Criticità e prospettive: un equilibrio precario

Euro 7 nasce sotto forti pressioni politiche e industriali. Da una parte le istanze ambientaliste chiedevano un inasprimento dei limiti, dall’altra i costruttori europei – già impegnati in piani di elettrificazione miliardari – hanno chiesto tempo e gradualità.

Il risultato è un equilibrio fragile. Non cambia tutto, ma cambia abbastanza per:

  • Indurre nuovi investimenti

  • Allungare la vita utile dei veicoli

  • Responsabilizzare i produttori anche sui modelli elettrici

Tuttavia, permane un rischio concreto: se le nuove regole verranno mal gestite o applicate con ritardi e burocrazia, si rischia l’ennesimo boomerang per i produttori europei, già sotto attacco dalla concorrenza cinese.

 

 

 

 

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

Aston Martin Vantage S prova a rispondere alla Ferrari Amalfi

La granturismo inglese sfoggia la sua versione di punta, la più potente con 680 cavalli. Debutta a pochi giorni di distanza dal rinnovamento della Ferrari Roma

Revisione auto 2025: costi, scadenze e sanzioni aggiornate

Dalla tariffa minima alle multe in caso di mancata revisione, ecco tutto quello che gli automobilisti devono sapere nel 2025 per non incorrere in brutte sorprese
Auto
Auto
Auto

Insieme per passione

Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.

Abbonati a partire da 21,90

Abbonati

Sei già abbonato?Accedi e leggi