08.04.2025 ( Aggiornata il 08.04.2025 16:07 )
Cosa ne pensa Elon Musk dei dazi imposti da Trump? Tesla ha ceduto il 10% negli ultimi 5 giorni di scambi in Borsa, prima di rimbalzare nella giornata odierna e aprire le contrattazioni a New York in crescita di oltre il 3,7%. Difficoltà sui mercati che si sommano a mesi nei quali i volumi di vendita del marchio sono risultati costantemente in calo in Europa, anche per le posizioni politiche manifestate dal proprietario di Tesla.
Nei giorni scorsi, Musk ha espresso una visione sui dazi favorevole all’idea di scambi commerciali liberi tra Stati Uniti ed Europa, lui che del governo Trump è consulente responsabile del dipartimento per l’efficienza degli uffici governativi.
Una posizione, in sintesi, allineata alla proposta che la Commissione europea ha dichiarato di avere pronta per essere discussa con l’amministrazione statunitense: dazi reciproci a zero sulla produzione industriale e il settore dell’auto.
Secondo le anticipazioni diffuse dal Washington Post, Musk avrebbe chiesto personalmente a Trump un ripensamento sui dazi, senza tuttavia sortire gli effetti sperati. Una partita che Trump è determinato a portare avanti e contrattare con i singoli Paesi le condizioni per, eventualmente, giungere ad accordi che siano favorevoli agli Stati Uniti. Non è ancora il momento di discutere l'impianto messo in piedi dei dazi, in una partita politica più ampia che, attraverso i dazi, Trump punta a condurre con successo sul taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, la banca centrale statunitense, e - già realizzato - sul calo del prezzo del petrolio e di conseguenza costi energetici inferiori.
I dazi sull’auto, fissati al 25%, ricordiamo come siano e in vigore dal 3 aprile, mentre dal 3 maggio che entreranno in vigore quelli sulla componentistica auto, con uguale tassazione sull’ingresso di alcune parti negli USA.
Alle ricostruzioni beninformate del Washington Post, sul colloquio Musk-Trump in tema di dazi, si aggiungono le posizioni social espresse da Musk sul suo X. In particolare, un post nel quale l’economista liberista statunitense Milton Friedman, teorico delle politiche monetarie, sosteneva l’essenzialità del libero mercato.
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