Crisi auto in Europa, la ricetta Draghi e gli investimenti necessari

Crisi auto in Europa, la ricetta Draghi e gli investimenti necessari© UFFICIO STAMPA

Sulle future politiche europee che i 27 Paesi dovranno attuare, l'esigenza di fondo è un massiccio piano di investimenti. Un decalogo per affrontare la crisi del settore auto, storicamente cruciale per la UE

10.09.2024 18:37

In 400 pagine del report The Future of European Competitiveness c'è la visione di Mario Draghi sulle strategie e politiche che l'Europa dovrebbe attuare sotto la guida della Commissione von der Leyen-2.

In estrema sintesi, un progetto improntato a maggiori investimenti pubblici e privati, nell'ordine di 800 miliardi di euro all'anno, oltre quanto già previsto a Bruxelles. Ordini di grandezza difficilmente comprensibili, più chiari in una formula: investimenti pari al doppio di quelli attuati nel secondo dopoguerra.

Politiche espansive e Paesi rigoristi

Ricette che devono fare i conti con le diverse sensibilità degli Stati membri, con le posizioni rigoriste storicamente contrarie a politiche legate a un debito comune europeo. Nel report presentato a Bruxelles lunedì, un capitolo - il sesto - è dedicato al comparto Automotive. Terreno di grande sofferenza per la produzione europea, riguarda un settore industriale che impiega 13,8 milioni di persone tra posti di lavoro diretti e indiretti. 

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Auto: leadership europea erosa

Numeri sui quali si inserisce la ricostruzione di un quadro in cui "l'industria sta subendo una rapida e profonda trasformazione con uno spostamento della domanda verso la mobilità ecologica e le auto software defined. Di conseguenza, la tradizionale leadership dell'UE nell'industria automobilistica è stata erosa

La catena di fornitura automobilistica nell'UE soffre attualmente di divari competitivi, sia per quanto riguarda i costi che la tecnologia. (...) In questo contesto in rapida evoluzione, caratterizzato dal cambiamento della domanda e dalla riconfigurazione della catena del valore, la posizione dell'UE nel settore mostra già segni di erosione della competitività. Il numero di veicoli prodotti nell'UE è diminuito negli ultimi due decenni, mentre il numero di veicoli prodotti in Cina è cresciuto rapidamente.

(...) La produzione automobilistica nell'UE soffre di costi più elevati, ritardo nelle capacità tecnologiche, crescente dipendenza e erosione del valore del marchio. Secondo le stime, i costi complessivi di produzione dei veicoli nell'UE sono superiori di circa il 30% rispetto alla Cina, con differenze significative nei costi di trasformazione tra gli Stati membri dell’UE.

I costruttori cinesi sono una generazione avanti rispetto agli europei in termini di tecnologia in quasi tutti i settori, comprese le prestazioni dei veicoli elettrici, il software, l'esperienza utente e i tempi di sviluppo (tra un anno e mezzo e 2 anni, rispetto ai 3-5 anni in Europa)”. 

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