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Auto Speed Date: mercato auto 2023, non tutto è positivo

I dati parlano di crescita rispetto al 2022, ma i numeri dell'era pre-pandemia sono lontani. Ferma al palo anche l'elettrificazione

Andrea BrambillaAndrea Brambilla

3 gen 2024 (Aggiornato il 4 gen 2024 alle 10:17)

Si è chiuso un anno in chiaroscuro per il mercato dell’auto in Italia. La crescita del mercato c’è stata, sono state vendute 1.566.448 auto nuove, ben 250.000 in più rispetto al 1.316.773 del 2022. Un successo potremmo dire, con un segno più del 19%. Ma se lo confrontiamo con il 2019, l’ultimo prima della pandemia, i numeri non sono così positivi e il segno più si trasforma in un meno 18,3%.

Italia, transizione ancora lenta

Il mese di dicembre appena concluso ha dato segnali positivi, ma comunque inferiori a quanto le Case auto speravano. Anche perché ci confermiamo ancora il fanalino di coda della transizione della mobilità. L’elettrico in Italia non piace e i motivi sono diversi del perché non apprezziamo questa svolta che sa tanto d’imposizione. Costi elevati delle vetture, tecnologia in forte evoluzione, infrastrutture carenti e incentivi poco funzionali. Le vetture a zero emissioni hanno rappresentato nel nostro Paese nel 2023 solo il 4,2% del mercato e le PHEV, le ibride plug-in il 4,4%.

Attesa

L’utente italiano preferisce ancora aspettare questa transizione e preferisce valutare bene cosa acquistare e per ora sceglie le alimentazioni ibride, full e mild. Queste auto infatti rappresentano il 36,2% del mercato seguite da quelle a benzina, 28,3%. Questa scelta però ci pesa a livello di inquinamento, infatti le emissioni medie di CO2, contrariamente al trend di riduzione imposto dalle norme europee, sono cresciute nell’intero 2023 a 119,5 g/Km (+0,7%). E questo è il lato negativo di una transizione che non decolla.

Previsioni per il 2024

E il 2024 come sarà? Intanto siamo sempre in attesa degli incentivi che dovrebbero dare, come accaduto in passato, un’accelerazione alle vendite. Il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha annunciato la predisposizione di un DPCM di modifica delle regole degli incentivi per il 2024 con obbiettivo la rottamazione delle auto più inquinanti, le euro 0,1,2,3, e risorse destinate alle famiglie a reddito basso, dando priorità a modelli realizzati negli stabilimenti italiani, per aumentare la produzione nazionale. Ma, fa osservare il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci: “Alla luce dei tempi burocratici di approvazione e ratifica da parte delle istituzioni coinvolte e? molto forte e preoccupante il rischio che i nuovi incentivi non siano operativi in tempi brevi, situazione che porterebbe a un ulteriore rallentamento o alla paralisi del mercato”. Quindi gli incentivi ci saranno, si ipotizza un miliardo di euro compresi quelli non erogati nel 2022 e 2023, ma quando partiranno? Il rischio è che in attesa della loro definizione gli utenti procrastino giustamente l’acquisto. Intanto passano gli anni ma la regina del mercato è sempre la Fiat Panda, che però entro l’anno andrà in pensione e verrà sostituita da un nuovo modello... anche elettrico.

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