Nuova Alfa Romeo Junior Veloce: l'elettrica del Biscione emoziona e stupisce

Abbiamo testato la potente sportiva elettrica della gamma: 281 cavalli di pura adrenalina e una tenuta di strada eccellente

di Alberto Sabbatini

09.07.2024 13:06

L’arrivo di una nuova Alfa Romeo è sempre qualcosa di viscerale per gli appassionati. Figurarsi quando si tratta della prima Alfa completamente elettrica. La nuova Alfa Romeo Junior Veloce ha diviso gli appassionati e i fan del marchio del biscione come in effetti è stato. Alcuni erano rosi dalla curiosità di scoprirne il vero potenziale, altri l’avevano già criticata prima ancora di vederla dal vero, gli alfisti doc invece l’aspettavano al varco ansiosi di scoprire se al volante avrebbe fatto rivivere un feeling in linea con la tradizione del marchio.

Insomma, la domanda che un po’ tutti si facevano era: può un’Alfa Romeo puramente elettrica trasmettere emozione di guida in linea con il Dna sportivo del marchio? Beh, la risposta che possiamo darvi dopo averla guidata è: Sì! La nuova Alfa Romeo Junior Veloce, la più potente della gamma, ha lo spirito e l’anima di una vera Alfa. Anche se è elettrica. Va forte e si guida bene. Possiamo dirlo senza timore di smentite dopo averla provata in lungo e in largo sulle diverse piste di collaudo Alfa Romeo a Balocco.

Alfa Romeo Junior Veloce, la prova in pista

Alfa Romeo Junior Veloce, la prova in pista

Con i suoi 280 cavalli, la Junior Veloce è la versione più performante della prima elettrica del Biscione. L'abbiamo portata in pista sul nostro circuito di Balocco per mettere alla prova il suo DNA da Alfa Romeo: esame superato per la piccola Junior

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Prestazioni più elevate

La nuova Veloce vanta numeri straordinari: un motore elettrico di nuova generazione da 207 kW, cioé 280 cavalli; una coppia motrice di 315 Nm, uno scatto (dichiarato) sullo 0-100 kmh di 5,9 secondi e una velocità massima superiore a 200 km all’ora. Ma anche un peso complessivo inferiore ai 16 quintali, molto inferiore al peso medio della maggiore parte delle auto elettriche che a causa delle batterie al litio hanno purtroppo masse parecchio elevate.

Però non bastano numeri eccellenti in fatto di accelerazione, velocità e frenata a fare di una vettura potente anche un’automobile sportiva. Ci vuole qualcosa di più: serve l’arte di saper combinare insieme la tecnologia meccanica con la fine messa a punto di sospensioni, sterzo e semiassi per far eccellere il comportamento dinamico di un’auto. Un mix intrigante che si ritrova in poche automobili. L’Alfa Romeo Junior Veloce è una di queste. Quando la guidi forte nelle curve ti si accende quel sorriso sul volto che tradotto in un concetto semplice significa puro piacere di guida.

La prima novità dell’Alfa Junior Veloce è che rispetto alla presentazione dello scorso aprile, la sua potenza è cresciuta di quasi il 20%. Il suo motore elettrico non eroga più i 240 cavalli annunciati ma ben 280 cv perché i progettisti in corso d’opera si sono resi conto che le ottime caratteristiche del telaio e la struttura complessiva consentivano di gestire e scaricare a terra più cavalli. Per cui il propulsore elettrico sincrono di nuova generazione montato anteriormente, che inizialmente per motivi di cautela era stato limitato a 240 cavalli, è stato invece “liberato” fino alla sua massima potenza: 280 cavalli. Anche il valore di coppia è cresciuto a 345 Nm. Ma per rendere sportiva un’automobile ci vuole qualcos’altro. E l’Alfa Junior Veloce ce l’ha, eccome! Nel primo vero test dinamico organizzato da Alfa Romeo, la Junior Veloce ci ha davvero sorpreso e stupito: non soltanto va forte, ma soprattutto ha un comportamento dinamico davvero sportivo. In linea con la tradizione di famiglia Alfa Romeo.

Alfa Romeo Junior la Veloce, elettrica da 281 cavalli

Alfa Romeo Junior la Veloce, elettrica da 281 cavalli

Il nuovo crossover elettrico dell'Alfa Romeo si scopre con più cavalli del previsto. La versione Veloce della Junior ha 281 cavalli

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Il nostro test

Il test della Junior Veloce si è svolto sulla pista di collaudo Alfa Balocco dove non c’è soltanto il tradizionale circuito Misto Alfa (lo stesso dove noi di AUTO svolgiamo tutti i nostri test dinamici che pubblichiamo sul giornale) ma anche il circuito delle Langhe. Un percorso di una ventina di chilometri composto da strade collinari, curve e controcurve con raggi di ogni tipo, pendenze e cambi di direzione improvvisi. Insomma un compendio di quello che si può trovare sulle strade extraurbane del nostro paese. Con la differenza che qui siamo in un circuito chiuso dove non c’è nessuno che ti viene contromano e si può andar forte fino ai limiti della vettura. E la Junior Veloce va davvero forte! È rapida sullo scatto da fermo e in ripresa; senza la controprova di un cronometro ma basandoci sulle nostre impressioni, i 5,9 secondi garantiti da Alfa per scattare da 0 a 100 km/h si fanno ampiamente. Alla staccata di un lungo rettifilo abbiamo visto sul tachimetro la lancetta sfiorare i 200 km/h, quindi la velocità massima dichiarata (oltre 200 km/h) è reale.

Ma è il comportamento dinamico che è il forte di quest’auto. Quando entrate in curva veloci e girate lo sterzo, la Veloce va subito al punto di corda con una prontezza e una reattività da auto sportiva. E diciamo di più: se vi accorgete di essere fuori traiettoria in una curva e volete correggere la linea aumentando la sterzata per chiudere di più la curva (come magari può succedere quando su strada incrociate una vettura nel senso opposto), la Junior Veloce gira in un attimo! Segue il vostro input di sterzata e chiude la traiettoria; mentre la maggior parte delle auto, in quelle condizioni, tende invece a sottosterzare e allargare la linea. La Junior Veloce invece non sa cosa sia il sottosterzo.

Infine la tenuta di strada su curvoni veloci è impressionante per un crossover alto in fondo poco meno di un metro e mezzo. L’auto sembra sempre ben poggiata per terra e stabilissima. Questa è la prova più evidente che si tratta di un’auto dal comportamento dinamico sportivo. Il segreto delle eccellenti prestazioni dinamiche dell’Alfa Junior Veloce risiede in quattro aspetti: uno sterzo calibrato appositamente; sospensioni specifiche, assetto ribassato e un differenziale Torsen di nuova generazione all’avantreno. Quest’ultimo è la chiave di tutto ed è stato realizzato realizzato apposta per Alfa Romeo. È un TorSen Type D, più piccolo e compatto dei precedenti, ed è montato sui semiassi anteriori. Per alloggiarlo è stato necessario modificare la sospensione anteriore McPherson.

Il Torsen serve a distribuire la coppia fra ruota sinistra e ruota destra in modo ottimale per evitare slittamenti. Come dice l’acronimo, TorSen sta per Torque Sensitive: cioé sensibile alla coppia ed è questa la chiave del suo funzionamento. Agisce mediante una vite senza fine al suo interno che riesce a distribuire i 345 Nm di coppia generati dal motore elettrico da ruota sinistra a ruota destra e viceversa in modo da non far mai slittare per eccesso di coppia una delle due ruote. Funziona con un rapporto di 36/34: il primo valore è quando si applica coppia, il secondo in rilascio. È al Torsen che si deve gran parte dell’ottima motricità della Junior Veloce: lavorando sulla ripartizione di coppia, il Torsen annulla il sottosterzo a centro curva e garantisce un’eccellente grip delle ruote in accelerazione. Ripartendo la coppia fra le due ruote, migliora anche la direzionalità dell’auto in curva.

Gran parte della agilità di guida e della direzionalità dell’avantreno si deve anche all’ottimo sterzo della Junior Veloce. Che per reattività e precisione si avvicina molto a quello di Giulia e Stelvio. È stato sviluppato dai tecnici Alfa Romeo guidati dall’ingegner Domenico Bagnasco, responsabile della dinamica veicolo, che hanno reso la Giulia la più bella automobile del mondo in fatto di direzionalità e precisione dell’avantreno. Lo sterzo della Junior è molto diretto e reattivo perché ha un rapporto di 14,6:1, molto vicino a quello che è lo standard delle auto sportive.

Più tradizionali le sospensioni: davanti c’è un McPherson modificato per fare spazio al Torsen, dietro uno schema a ponte torcente con ruote interconnesse e una barra di torsione. E ammortizzatori con doppio stop idraulico per migliorare il comfort di marcia. Uno schema tradizionale quando altre auto sportive adottano i più sofisticati multilink; ma visto come lavora bene il retrotreno Alfa evidentemente i tecnici milanesi hanno dimostrato che con una sapiente progettazione e la giusta combinazione di tarature e set-up, si possono ottenere gli stessi risultati di una sospensione a ruote indipendenti o di un multilink.

Nel corso dello sviluppo i tecnici Alfa avevano anche provato il comportamento di una sospensione posteriore a ruote indipendenti (che è stata sviluppata per il futuro modello Q4 della Junior ibrida) ma poi è stata abbandonata perché già il ponte torcente con ruote interconnesse aveva dato ottimi risultati di tenuta di strada. Il motivo è che lascia l’asse posteriore libero, in un certo senso, di “accompagnare” la sterzata dell’auto torcendosi. Questo effetto si sente entrando forte nelle curve a corto raggio: l’avantreno molto reattivo fa girare l’auto che va subito a corda ma nello stesso tempo si avverte il retrotreno scivolare leggermente con un sovrasterzo progressivo che aiuta a chiudere la traiettoria in curva. Con una sospensione a ruote indipendenti o un multilink forse il posteriore sarebbe stato troppo attaccato a terra e non avrebbe seguito la traiettoria.

L’assetto sportivo della Junior Veloce è poi completato da bei cerchi da 20” di diametro con pneumatici ribassati 225/40 e un impianto frenante molto potente con dischi da ben 382 mm di diametro e pinze monoblocco a quattro pistoncini. I valori di frenata sono in corsa di omologazione ma dai primi rilievi la Junior Veloce dovrebbe attestarsi al di sotto dei 35 metri di distanza per fermarsi da 100 all’ora a zero.

Il peso dell’auto si attesta su 1590 kg: tanti per un’auto sportiva ma pochi in senso assoluto per un’elettrica che deve fare i conti con le centinaia di chili che pesa da sola una batteria al litio. L’unica auto della concorrenza che fa meglio della Veloce in termini di peso con batteria e prestazioni simili è la nuova Alpine A290, che è un centinaio di kg più leggera. Nel caso della Junior Veloce si è cercato di ottimizzare i pesi ove possibile: il motore elettrico pesa appena 72 kg, il differenziale Torsen adottato è il più compatto della famiglia di questi dispositivi. Ma non c’è stato un largo uso di leghe leggere per risparmiare chili extra proprio per non moltiplicare i costi produttivi che avrebbero fatto alzare alle stelle il costo finale d’acquisto.

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Prezzi e curiosità

La Junior veloce è molto sportiva anche dentro: il primo impatto una volta seduti a bordo è davvero positivo. Il volante è ben diritto fra le mani, la seduta di guida è perfetta per l’utilizzo sportivo e i sedili di serie Spiga in tessuto/ecopelle rossi e neri sono comodi e contenitivi. Se poi volete completarla come si deve, c’è il pack Sport che aggiunge volante con corona in alcantara e sedili anatomici Sabelt scamosciati al prezzo opzionale di 2.500 euro.

Una curiosità: il tasto d’accensione è passato dalle razze del volante, come su Alfa e Stelvio, al tunnel centrale di fianco al selettore marce e modalità di guida che sono rimasti gli unici componenti uguali a quelli presenti su una Peugeot. Come la chiave di accensione.

L’Alfa Junior Veloce costa 48.500 euro, un prezzo elevato ma degno della prestazioni che quest’auto offre. Anche perché non c’è sul mercato una segmento B così performante né a benzina né elettrica. Alla fine nemmeno troppo distante dai 41.500 euro che costa l’allestimento Speciale della versione elettrica da 156 cavalli. Per settemilacinquecento euro in più, a quel punto, meglio la Junior più “cattiva”. Tanto la batteria da 54 kWh di capacità è la stessa e l’autonomia su un’auto del genere è l’ultima delle preoccupazioni.

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