        McLaren Artura, la prima supercar ibrida prodotta in serie dalla Casa, diventa vera opera d'arte grazie al talento di Cevin Parker. L'artista emergente tedesco, acclamato per i suoi lavori vibranti ed espressionisti, ha reso unica la coup&eacute; inglese con una carrozzeria dalle tinte vivaci - in particolare rosso, giallo e viola - che ne enfatizza silhouhette e dinamicit&agrave;. Non &egrave; la prima volta per il modello: lo scorso anno, infatti, l'artista britannica Nat Bowen aveva realizzato una "art car" su base Artura caratterizzata da coloratissima livrea "astratta". McLaren Artura Cevin Parker  Gi&agrave; il nome del modello fa intuire parecchio della personalit&agrave; della vettura: Artura &egrave;, infatti, la fusione delle parole "arte" e "futuro" e indica la perfetta integrazione di tecnologia d'avanguardia e design ai vertici. Le sue prestazioni esaltanti, garantite dal potente propulsore V6 e dal motore elettrico, si abbinano perfettamente alla sua estetica elegante e moderna. Ci&ograve; la rende la "tela" ideale per l'arte astratta di&nbsp; Cevin Parker. Come affermato da Bastian Luehmann, Market Director Central Europe di McLaren Automotive, la collaborazione "Ha permesso di creare un design veramente notevole, che cattura alla perfezione lo spirito della supercar. Il suo uso del colore, in particolare le vivaci tonalit&agrave; di giallo e viola, simboleggia elementi della personalit&agrave; dinamica dell'Artura come creativit&agrave;, energia, ottimismo". Parker, nato a Berlino, &egrave; un artista astratto contemporaneo&nbsp;appassionato di automobili, con una carriera in rapida ascesa. Basti pensare le recenti esposizioni in mostre di rilievo come l'IncubARTor di Amburgo.  La collaborazione con McLaren testimonia il suo stile innovativo e la sua lungimirante visione artistica.&nbsp;"Sono davvero entusiasta dell'opportunit&agrave; con McLaren, che mi ha permesso di unire due delle mie pi&ugrave; grandi passioni: l'arte e le supercar" - ha dichiarato l'artista. Per celebrare la straordinaria partnership, l'Artura esclusiva &egrave; stata fotografata in diversi luoghi iconici di Berlino. L'auto sar&agrave;, inoltre, esposta nel corso dell'anno in occasione di alcuni eventi prestigiosi, come la Nit D'Arte di Palma di Maiorca e l'ART Basel Show di Miami. La prima ibrida  La McLaren Artura &egrave; una supercar esclusiva (a questo link la nostra prova video) che raggiunge il perfetto equilibrio tra prestazioni estreme e sostenibilit&agrave; ambientale. L'avanzatissimo telaio monoscocca in fibra di carbonio pesa solo 82 kg, mantenendo il peso complessivo intorno ai 1500 kg. L'auto mantiene lo stile tipico di McLaren, con gruppi ottici sottili e allungati, linea del tetto arcuata, terminali di scarico posteriori circolari e ampio estrattore. La coup&eacute; di Woking &egrave; alimentata da un motore 3.0 V6, progettato con un angolo di 120 gradi tra le bancate per abbassare il centro di gravit&agrave; e ospitare i doppi turbocompressori. Il propulsore, che eroga ben 585 cv, lavora in sinergia con un motore elettrico da 95 cv alimentato da una batteria da 7,4 kWh, che garantisce fino a 30 chilometri di guida solo elettrica. Un "pieno" di elettroni, poi, pu&ograve; essere effettuato in circa due ore e mezza.       

La supercar inglese ibrida plug-in diventa opera d'arte esclusiva grazie al talento di Cevin Parker, artista tedesco emergente

McLaren Artura by Cevin Parker, opera d'arte mobile

        Cosa guidano i piloti di Formula 1 su strada? Specialissime supercar, il pi&ugrave; delle volte. Gli esempi di personalizzazioni su misura non mancano e l'ultimo a unirsi al "club" &egrave;&nbsp; Lando Norris. Il pilota della McLaren ha ricevuto la consegna della McLaren 765 LT Spider commissionata agli specialisti di MSO. La divisione Operazioni Speciali McLaren ha realizzato le richieste di Norris e il risultato &egrave; una 765 LT Spider esclusiva. "Ho potuto guidare molte McLaren differenti, questa per&ograve; &egrave; la prima che ho disegnato, c'&egrave; tutto me stesso nella macchina. Sono un amante della fibra di carbonio e quanto pi&ugrave; carbonio posso avere, tanto meglio. Non volevo avere, per&ograve;, il mio logo ovunque, volevo qualcosa di pi&ugrave; discreto e MSO ha fatto un lavoro fantastico nel realizzare la mia idea", ha commentato Norris. Il "giallo Norris" applicato con discrezione Il logo stilizzato delle 4 barrette gialle &egrave; presente sotto il profilo dell'ala posteriore, dov'&egrave; visibile solo in configurazione ad alto carico aerodinamico. Ancora, lo ritroviamo sul faro anteriore sinistro e all'apertura delle portiere, sulle soglie del telaio in fibra di carbonio. Dettagli gialli, in Lando Yellow, sono presenti sulle pinze freno, dietro cerchi in Satin Black. La base cromatica della McLaren 765 LT Spider &egrave;, invece, un Gloss Blue Tint Visual Carbon Fibre, con elementi effetto satinato, in Satin Visual Carbon Fibre. L'intera aerodinamica &egrave; in carbonio, dallo splitter al diffusore, dalle applicazioni sottoporta all'ala posteriore, continuando con gli specchietti e le prese d'aria. Meccanica invariata Invariata la base tecnica rispetto alle "ordinarie" McLaren 765 LT Spider: motore V8 4 litri twin turbo da 765 cavalli e uno zero-200 km/h completato in 7". Interni in Alcantara blu&nbsp; Dettagli in grado di catturare l'attenzione sono il badge McLaren in cromo scuro, i terminali di scarico in titanio e, soprattutto, gli interni realizzati in Alcantara Navy Blue con cuciture Napier. Sono i colori spesso usati sul casco da Norris in Formula 1, riportati sulla 765 LT. Anche i tappetini e i poggiatesta sono personalizzati sullo stesso tema. Infine, le soglie d'accesso del telaio Monocage II sfoggiano la bandiera inglese, realizzata con un trattamento in carbonio opaco: MSO Custom Dark Tint Carbon Union Flag.&nbsp;       

Il pilota della McLaren ha sviluppato con MSO ogni singolo particolare estetico della sua personalissima 765 LT. Ecco come l'ha resa unica&nbsp;

McLaren 765 LT Spider, Lando Norris ritira il suo esemplare personalizzato

        "Si pu&ograve; fare!" (soprattutto se si dispone di un budget decisamente cospicuo, ndr): doveroso citare la celebre frase pronunciata da Gene Wilder nel film Frankenstein Junior. Un giovane multimilionario di Melbourne ha, infatti, realizzato un sogno impensabile per i pi&ugrave;, trasportando la propria McLaren Senna GTR all'interno del salotto di un attico appena acquistato. Si tratta, nello specifico, dell'immobile pi&ugrave; costoso d&rsquo;Australia, posto al 57esimo piano delle &ldquo;twin towers&rdquo; di Sapphire by the Gardens, condominio a La Trobe Street, a Melbourne. Il giovane Adrian Portelli, imprenditore e uomo d'affari del settore tecnologico, ha organizzato l&rsquo;operazione noleggiando una gru: pare che, per riuscire a far entrare l'esclusiva supercar, sia stato necessario demolire una parte della facciata dell&rsquo;edificio. La McLaren Senna GTR di Adrian Portelli             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Adrian Portelli (@adrian_portelli)      Il multimilionario originario di Malta ha dichiarato di aver preso tale decisione per l&rsquo;impossibilit&agrave; di utilizzare la Senna GTR sulle strade australiane (l'auto &egrave;, infatti, dedicata al solo utilizzo su circuito). Un&rsquo;operazione tutt&rsquo;altro che economica: oltre al costo della vettura da corsa, circa 2 milioni di euro, va aggiunto il prezzo del sontuoso attico: quasi 25 milioni di euro. Si tratta della cifra pi&ugrave; alta mai registrata per l&rsquo;acquisto di un immobile in tutto il continente australiano. Per quanto riguarda le spese di trasporto, effettuato tramite una gru da un team di otto persone, Adrian Portelli ha dichiarato di non aver sborsato cifre aggiuntive: l&rsquo;operazione era stata, infatti, concordata al momento della cessione. Non sono mancate le polemiche: alcune testate nazionali, infatti, hanno dichiarato "oscena" l'ostentazione di ricchezza in un periodo di difficolt&agrave; per molti australiani, con inflazione alle stelle e gli aumenti dei tassi, uniti al peggioramento della crisi degli alloggi e degli affitti. Sembrerebbe addirittura che, per l'operazione, sia stato necessario demolire l'intera facciata dell'edificio.&nbsp; Supercar estrema da oltre 850 CV  La McLaren Senna GTR, presentata al Salone di Ginevra 2018 e lanciata l&rsquo;anno seguente, &egrave; una vettura estrema prodotta in soli 75 esemplari. A differenza della versione stradale, il bolide da ben 852 CV, erogati dal V8 biturbo benzina da 4 litri, si caratterizza per bodykit allargato e soluzioni atte a migliorare notevolmente l&rsquo;aerodinamica: la combinazione di spoiler anteriore, alettone posteriore e appendici laterali garantisce, infatti, una deportanza fino a 1.000 kg. Completano il quadro racing pneumatici dalla sezione pi&ugrave; ampia e terminali di scarico spostati lateralmente.       

L'incredibile storia di Adrian Portelli: il multimilionario di Melbourne ha trasportato la propria supercar nell'attico pi&ugrave; costoso d'Australia

Una McLaren Senna GTR in salotto al 57esimo piano? Si può fare!

        Nuovo accordo tra McLaren e Ricardo, in quello che sar&agrave; un impegno pluriennale per la fornitura di gruppi motopropulsori, come gi&agrave; avviene dal 2011, dalla 12C che segn&ograve; l'inizio dell'avventura di McLaren Automotive. Nel futuro continuer&agrave; a esserci l'elettrificazione ibrida, con una nuova generazione dell'unit&agrave; V8. Oggi sotto al cofano della Artura &egrave; presente la formula V6 ibrida plug-in, mentre sul V8 nel corso degli anni Ricardo ha evoluto l'unit&agrave; passando alla specifica da 4 litri rispetto al precedente 3.8 litri. Ricardo fornir&agrave; il V8 in forma ibrida come anche nella proposta esclusivamente termica. Lo far&agrave; su specifiche di progetto che verranno indicate da McLaren, una progettazione tradotta in produzione da Ricardo.  Ibrido centrale nella futura offerta McLaren "Il nostro nuovo powertrain ibrido ad alte prestazioni sar&agrave; parte integrante della futura offerta McLaren e fornir&agrave; prestazioni di riferimento nonch&eacute; un emozionante coinvolgimento del pilota. Il nuovo accordo con Ricardo &egrave; una parte importante della nostra strategia futura e si fonda sul rapporto duraturo tra due realt&agrave; britanniche.&nbsp; Dar&agrave; una spinta all'occupazione e garantir&agrave; maggiori investimenti in quella che &egrave; la catena di approvvigionamento domestico nel campo ingegneristico per le tecnologie del futuro", ha commentato l'a.d. McLaren Automotive, Michael Leiters.       

Le due aziende inglesi continueranno la collaborazione nata nel 2011 per la produzione di motori destinati alle McLaren stradali. Ricardo realizzer&agrave; una nuova generazione del motore V8, ibrida e non

McLaren, i motori V8 e V6 ibridi li farà ancora Ricardo

        Quel passaggio da una cifra all'altra, da 720 a 750, rappresenta un incremento di potenza dal motore V8 biturbo e non solo. &Egrave; l'occasione per introdurre, con McLaren 750S - coup&eacute; e spider - un profondo sviluppo intorno alle idee che la 720S ha portato su strada. Pu&ograve; considerarsi l'erede, la 750S. Per contenuti tecnici ha elementi ripresi dalla 765 LT, a cominciare dai pistoni del motore V8 4 litri, nella versione M840T. L'incremento della pressione di sovralimentazione ha prodotto l'aumento di potenza a 750 cavalli e 800 Nm, scaricati al posteriore attraverso un cambio 7 marce.  Quanto va forte la 750S? Le prestazioni sono esagerate nei numeri assoluti dichiarati: 2"8 sullo 0-100 km/h, per una progressione che porta ai 200 orari in 7"3 e in meno di 20 secondi a 300 km/h. La corsa delle due 750S si conclude ai 332 km/h. Numeri che non dicono tutto, non dicono del lavoro di alleggerimento condotto da McLaren (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato). Rispetto alla 720S sono stati limati 30 kg e il dato indica di 1.277 kg a secco per la versione coup&eacute; e 1.326 kg per la spider. Quest'ultima beneficia della copertura in carbonio (tetto apribile elettronicamente, in 11"), con possibilit&agrave; di dotarlo di due botole in vetro elettrocromico. La rivale diretta pu&ograve; essere la 296 GTB? McLaren rivendica un primato di leggerezza sulla diretta concorrenza, ben 193 kg in meno dicono a Woking. Con il passaggio della Ferrari all'ibrido plug-in con la 296 GTB, questa McLaren priva di elettrificazione non pu&ograve; certo paragonarsi alla rossa con tutto un altro schema tecnico. Anche se i numeri alludono proprio alla 296 GTB nei calcoli McLaren (1.277 kg per la 750S sommati ai 193 kg di risparmio vantato portano a 1.470 kg, ovvero, la configurazione pi&ugrave; leggera della 296 GTB). Le attenzione sul peso sono parecchie e spaziano dal parabrezza 1,6 kg pi&ugrave; leggero ai sedili, optional, in carbonio e da corsa: 17,5 kg in meno di peso. Anche le sospensioni contribuiscono alla riduzione delle masse. Assetto, ammortizzatori e molle cambiano cos&igrave; Degli ammortizzatori, per&ograve;, conta dire anche dell'idraulica modificata (cambiano le valvole interne allo stelo), delle geometrie delle sospensioni e delle molle: pi&ugrave; rigide al posteriore, pi&ugrave; morbide all'anteriore. McLaren 750S riscrive tutta la dinamica di marcia, confermando le regolazioni elettroniche dell'assetto. Il posizionamento di due bilancieri &egrave; ai lati della strumentazione e dovrebbe essere possibile per il pilota intervenire sulle regolazioni dell'elettronica Powertrain e quella Handling senza staccare le mani dal volante. Per il posizionamento dei comandi, tuttavia, sembra necessario postare le mani sulla corona in alto. Il rinnovamento sulla 750S interessa il 30% dei componenti, tra cui lo splitter pi&ugrave; ampio, un'ala in carbonio estesa, il diverso posizionamento delle aperture sulla cover motore. Gli scarichi sono due e racchiusi in un elemento accentrato, anzich&eacute; i terminali separati della 720S.&nbsp; Dell'impianto frenante va detta dell'opzione carboceramica con pinze monoblocco, la stessa abbinata presente su McLaren Senna. Attraverso, poi, il McLaren Control Launcher, &egrave; possibile per il pilota richiamare con un unico tasto una serie di parametri regolati sulle proprie preferenze. Sono regolazioni che incidono su assetto, risposta del motore, aerodinamica e cambiata.       

Non solo l'extra di cavalli dal motore V8 ma anche una riduzione del peso sensibile, rispetto alla 720S, portano la McLaren 750S a nuovi livelli di prestazione e dinamismo. Ecco come cambia

McLaren 750S, prestazioni super con... leggerezza

        McLaren&nbsp;festeggia il decimo anniversario dalla presentazione della versione di serie della McLaren P1. Sono passati ben dieci anni da allora, ma a quanto pare questa supercar mantiene vivo il suo fascino. La P1 &egrave; stata presentata nel 2013 al Salone di Ginevra, per poi essere con il tempo considerata uno dei gioielli di punta &ndash; e di riferimento &ndash; di McLaren. L'hypercar era stata realizzata con l'obiettivo di poter essere sfruttata bene sia in pista che su strada. Vanta un motore V8 M838TQ da 3,8 litri con doppia sovralimentazione, in grado di generare 737 CV, ed &egrave; abbinato a un leggero motore elettrico da 179 CV, per un totale di 916 CV. Questo ha fatto s&igrave; che la P1TM raggiungesse importanti livelli di prestazione: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, da 0 a 200 km/h in 6,8 secondi e da 0 a 300 km/h in 16,5 secondi, ben cinque secondi piu? veloce della leggendaria McLaren F1. Inoltre pu&ograve; raggiungere una velocita? massima di 350 km/h.  Peso e aerodinamica Oltre al propulsore ibrido benzina-elettrico, la supercar veste alla base due punti di forza distintivi di McLaren: il peso ridotto e l'aerodinamica. La monoscocca in fibra di carbonio MonoCage con tetto al centro della McLaren P1 e? un'evoluzione della struttura MonoCell utilizzata nella supercar McLaren 12C ed e? stata la chiave per ottimizzare la massa in un veicolo con un peso minimo a secco di soli 1.395 kg. Mentre il peso DIN (in ordine di marcia) e? di 1.490 kg. Per McLaren la leggerezza rimane una priorita? nelle fasi di ricerca e sviluppo e nel 2023 la Artura, vettura anch'essa ibrida ad alte prestazioni, piuttosto che un'hypercar estrema in edizione limitata e? una supercar prodotta in serie e generosamente equipaggiata, e ha un peso DIN (in ordine di marcia) di soli 1.498 kg. I pannelli della carrozzeria in fibra di carbonio della McLaren P1 sono costituiti da un grande guscio, da pannelli anteriori e posteriori in singolo stampo e collegati alla MonoCage centrale, da due piccoli sportelli di accesso nella parte posteriore, dal cofano anteriore e dalle due porte. Con un peso complessivo di soli 90 kg, i pannelli sono molto sottili ma anche resistenti. La batteria ibrida viene montata in basso all'interno della MonoCage in fibra di carbonio e pesa solo 96 kg. Nel concetto di riduzione dei pesi nella McLaren P1 non era previsto l&rsquo;uso della moquette, ritenuto superficiale, quanto i pannelli fonoassorbenti, per contenere il peso. Sempre per ridurre i pesi sono stati riprogettati anche i vetri: il vetro del tetto temprato chimicamente e? estremamente leggero e ha uno spessore di soli 2,4 mm. Il parabrezza ha uno spessore di soli 3,2 mm, compreso un intercalare in materiale plastico, risparmiando all'epoca 3,5 kg rispetto al parabrezza 4,2 mm di spessore della 12C. L'ampia ala posteriore della McLaren P1 ottimizza l'aerodinamica regolandosi automaticamente. Puo? estendersi nella parte posteriore fino a 300 mm su pista e 120 mm su strada. Questa ala e? stata sviluppata utilizzando lo stesso software e la stessa metodologia adottata del team McLaren di Formula 1. Un DRS (Drag Reduction System) e? stato integrato nel design della McLaren P1 per ridurre la deportanza e aumentare la velocita? in rettilineo, ottenuta attraverso il movimento dell'ala posteriore, piuttosto che utilizzando un flap amovibile. Una combinazione di modellazione aerodinamica CFD (fluidodinamica computazionale) e molte ore passate nella galleria del vento a concentrarsi sulle prestazioni aerodinamiche, ha permesso di ottenere una deportanza di 600 kg a una velocita? ben inferiore a quella massima. Un'auto da collezione La McLaren P1, sin dal suo debutto, e? stata oggetto d'attenzioni di collezionisti ed appassionati, ed e? andata esaurita a pochi mesi dal lancio. &nbsp;Gia? a novembre tutte le 375 vetture realizzate erano state assegnate. La costruzione del primo dei 375 modelli di produzione della McLaren P1, con verniciatura Ice Silver, e? terminata nel settembre 2013. L'ultima vettura ordinata e? stata completata nel dicembre 2015; e? stata verniciata in un arancione perlato, un colore ottenuto grazie a un processo di colorazione che e? diventato poi disponibile in altri modelli McLaren con il nome di Volcano Orange. Cerchi un'auto usata? Guarda il Listino/Annunci       

L'auto era stata realizzata con l'obiettivo di poter essere sfruttata bene sia in pista che su strada e prodotta in serie limitata di 375 unita?

McLaren celebra il 10 anniversario dal lancio dell'hypercar P1

        McLaren, in occasione del suo 60esimo anniversario, ha lanciato in partnership con il Gruppo LEGO il primo double pack LEGO Speed Champions, con due delle auto piu? iconiche della scuderia: la McLaren F1 LM e la McLaren Solus GT.Ambo le creazioni rendono omaggio all'innovazione tecnologica e al design McLaren, con dettagli che richiamano quelli delle auto reali, come il colore arancione papaya della F1 LM, la posizione centrale del sedile di guida e i condotti di raffreddamento. La Solus GT, ispirata al mondo del gaming, con il suo design monoposto e la sua ala posteriore aerodinamica, e? l&rsquo;aggiunta perfetta per ogni collezionista appassionato delle supercar McLaren. Il set, composto da 581 pezzi, comprende due piloti in versione minifigure LEGO, completi di tute da gara McLaren.  Una collaborazione collaudata La collaborazione tra il Gruppo LEGO e McLaren e? nata nel 2015 e, da allora, sono state create sei auto LEGO Speed Champions McLaren e due modelli LEGO Technic McLaren. Per celebrare l'anniversario e il lancio del primo double-pack insieme, i designer di entrambe le aziende si sono riuniti presso l&rsquo;HQ LEGO di Billund, in Danimarca. Goran Ozbolt, Chief Designer di McLaren Automotive, si &egrave; cos&igrave; espresso: &ldquo;Il 2023 segna i sessant&rsquo;anni di McLaren e della sua inarrestabile passione nel creare incredibili supercar: per questo, abbiamo ritenuto che fosse l'occasione perfetta per riunirci con il Gruppo LEGO e celebrare alcune delle iconiche auto da strada McLaren, il cui design e? nato da quella stessa innovativa visione iniziale. Insieme a LEGO Speed Champions, abbiamo creato il nostro primo double pack McLaren, che presenta l'iconica McLaren F1 LM e la nostra ultima hypercar da pista, la Solus GT, di cui saranno venduti solo 25 esemplari e che e? stata originariamente creata come concept car di un videogioco. Divertirsi scoprendo e costruendo auto e? possibile a qualsiasi eta?. Spero che, con questo lancio, saremo in grado di ispirare i futuri progettisti e ingegneri, che ci aiuteranno a crescere per i prossimi 60 anni e oltre." Christopher Leslie Stamp, Design Manager del Gruppo LEGO, dice: "Ogni volta che aggiungiamo un nuovo set alla Speed Champions Collection, ci auguriamo di ispirare gli appassionati delle auto e del mattoncino di tutte le eta?, con esperienze di costruzione uniche e immersive. Questo lancio e? un altro grande esempio di questa vincente e consolidata partnership con McLaren". Il nuovo set LEGO Speed Champions McLaren Solus GT e McLaren F1 LM saranno disponibili nei LEGO Store, su LEGO.com e nei negozi di giocattoli a partire dal 1&deg; Marzo. Cerchi un'auto usata? Guarda il Listino/Annunci       

La casa di Woking per il suo compleanno si regala il primo double pack LEGO Speed Champions, con due delle auto piu? iconiche di sempre

McLaren festeggia i 60 anni con la F1 LM e la Solus GT in versione LEGO

Il primo interrogativo dell&#39;appassionato &egrave;: ne vale la pena? Una McLaren Elva, una delle 149 prodotte, &egrave; una rarit&agrave; in s&eacute; e possederla rende sufficientemente esclusivo il proprio garage. Le prestazioni, poi, con 815 cavalli espressi dal motore V8 4 litri twin turbo, di certo non sono deludenti.  Ecco, vale la pena pensare di elaborare la barchetta che ha in modelli come le Ferrari Monza SP1 e SP2, nella Aston Martin V12 Speedster, le rivali d&#39;elezione?    Prestazioni, oltre i numeri assoluti  Novitec propone interventi sostanziali sulla hypercar McLaren. Non interviene sul design n&eacute; sull&#39;aerodinamica, bens&igrave; le attenzioni sono rivolte all&#39;assetto e al motore.  Le prestazioni dichiarate non raccontano un miglioramento clamoroso, perlomeno non sui tempi dello 0-100 km/h n&eacute; dello 0-200 km/h: 2,7 secondi nel primo esercizio, meno di 6,7 sul secondo. Ecco, in 6&quot;7 dichiara di accelerare da 0 a 200 orari la Elva originale, con i suoi 815 cavalli.  Gli oltre 100 cavalli che Novitec &egrave; riuscito a tirare fuori dalla barchetta sono un potenziale che, immaginiamo, si apprezzer&agrave; nella progressione verso i 330 km/h di velocit&agrave; massima.  Centralina aggiuntiva e scarico isolato termicamente  Dal V8 4 litri, un&#39;unit&agrave; sviluppata da Ricardo per McLaren, Novitec ottiene 919 cavalli e 888 Nm di coppia, rispettivamente con un incremento di 104 cavalli e 88 Nm dei valori originali. Il modulo aggiuntivo N-Tronic &egrave; responsabile del miglioramento in larga misura. Si tratta di una centralina aggiuntiva, che bypassa i parametri dell&#39;ECU standard, intervenendo sui valori di iniezione, accensione e pressione di sovralimentazione dei turbocompressori.  In aggiunta, la linea di scarico su misura - nella versione con downpipe de-cat oppure con catalizzatore sportivo - &egrave; isolata termicamente per ridurre le temperature nel vano motore. A richiesta, il bendaggio della linea di scarico &egrave; possibile averlo in oro.&nbsp;  Assetto gi&ugrave; di 20 mm  Al trattamento con centralina e scarico su misura, Novitec abbina interventi sull&#39;assetto. Le molle abbassano l&#39;altezza da terra di circa 20 millimetri, mentre il set di cerchi dal diametro differenziato - 20 e 21 pollici - &egrave; prodotto da Vossen ed &egrave; realizzato mediante processo di forgiatura. Quanto alle opzioni disponibili per le finiture cromatiche dei cerchi, il cliente pu&ograve; scegliere tra 72 colorazioni e un trattamento spazzolato o lucido. La gommatura proposta &egrave; di 255/30 ZR20 all&#39;avantreno e 325/25 ZR21 al retrotreno.  Dulcis in fundo, Novitec offre la personalizzazione completa degli interni, rivestiti in pelle o Alcantara. Nessuna indicazione &egrave; stata diffusa sul prezzo degli interventi, mentre il valore di una Elva &egrave; ben noto: quasi 1,6 milioni di euro al momento del lancio, per uno dei 149 esemplari e al netto di personalizzazioni.  Le stime del valore all&#39;asta pi&ugrave; recenti indicano cifre nell&#39;ordine dei 2,5 milioni di euro, secondo Mecum Auction e relativamente a un esemplare proposto nell&#39;estate del 2022. 

La barchetta &egrave; oggetto di un&#39;elaborazione elettronica che spreme il motore V8 twin turbo ricavando oltre 100 cavalli extra. Un sacrilegio modificare una hypercar tanto rara?

McLaren, una b-Elva firmata Novitec

        McLaren ha presentato il suo nuovo gioiello: la 720S GT3 EVO, progettata per sfruttare e dar seguito al successo della 720S in testa al campo GT3 internazionale nella stagione 2023 ed in futuro. Destinata sia alle competizioni di nuova costruzione e sia come pacchetto di aggiornamento per un'auto gi&agrave; esistente, la 720S GT3 EVO&nbsp;sar&agrave; omologata per la stagione 2023. Le modifiche riflettono l&rsquo;esperienza acquisita con la 720S GT3 e il feedback dei team, imponendosi come la vettura GT3 di punta sin dalla sua prima gara. La 720S GT3 EVO si distingue dal suo predecessore per diversi importanti miglioramenti che hanno interessato la carrozzeria, tra cui &egrave; compreso il paraurti anteriore e lo splitter, dotato di chiusure a sgancio rapido per una facile rimozione e sostituzione. Essi presentano un'aerodinamica migliorata, progettata per aumentare la deportanza complessiva, nonche? spostare l'equilibrio generale in avanti e rendere la vettura piu? solida nel traffico.  Nello specifico Il cofano motore e? stato ridisegnato con prese d&rsquo;aria ed appendici aerodinamiche che ne migliorano le prestazioni di raffreddamento, mentre le posizioni delle luci ausiliarie sono state modificate per una migliore visibilita? notturna per le gare di durata. Passando alla parte posteriore, il meccanismo dei tralicci dell'ala puo? essere regolato con facilit&agrave; e il carrello dell'ala posteriore e? piu? alto per aumentare la deportanza senza alterare l'equilibrio generale. La 720S GT3 EVO presenta poi nuovi ammortizzatori regolabili a 4 vie Ohlins TTX40 con pistoni ad alta frequenza e lunghezze regolabili. Sia l'avantreno che il retrotreno sono stati modificati, con l'avantreno che e? ora regolabile per migliorare le opzioni di gestione degli pneumatici, compresa una nuova forcella per aumentare l'inclinazione. Il posteriore ha una geometria per adattarsi ai cambiamenti di assetto. Nuovi nche i montanti dei bracci delle sospensioni, con la parte anteriore dotata di una pinza del freno imbullonata per cambi rapidi dell'intero sistema e una forcella del tirante incorporata, che la rende piu? robusta nelle situazioni di contatto ruota-ruota. Questo vale anche per il montante posteriore, che presenta anche una geometria migliorata per la gestione degli pneumatici, aumentando le possibilita? di setup. I freni della GT3 EVO ora hanno campane chiuse per una maggiore durata del disco. L'auto &egrave; ordinabile da oggi. Cerchi un'auto usata? Guarda il Listino/Annunci       

Destinata sia alle competizioni di nuova costruzione e sia come pacchetto di aggiornamento per un'auto gi&agrave; esistente, la 720S GT3 EVO sar&agrave; omologata per la stagione 2023

Nuova McLaren 720S GT3 EVO: l'evoluzione per i purosangue delle corse

        Quella delle &ldquo;art car&rdquo;, ovvero di vetture che prestano la loro carrozzeria all'arte come se fosse una tela bianca, &egrave; una tradizione ormai di lunga data. Sono infatti molti i brand, da BMW a Porsche, che si sono resi protagonisti di questa corrente artistica. A loro si aggiunge adesso anche McLaren, che ha dato vita a una specialissima Artura (guarda qui la video prova) grazie alla collaborazione con l'artista britannica Nat Bowen. La supersportiva di Woking con una vivace e colorata carrozzeria &ldquo;astratta&rdquo; &egrave; stata esposta al Chantilly Arts &amp; &Eacute;l&eacute;gance Richard Mille, che si &egrave; tenuto domenica 25 settembre nella cittadina francese di Chantilly, 50 km a nord di Parigi. McLaren, in argento e platino per la Regina Elisabetta  Artura, opera astrattista con nat Bowen Per la sua &ldquo;art car&rdquo;, McLaren si &egrave; rivolta a Nat Bowen, una delle artiste britanniche pi&ugrave; quotate del momento, specializzata nella corrente dell'astrattismo e nota per le sue opere vivaci e colorate. La Bowen ha riproposto i concetti delle sue tele sulla carrozzeria della Artura, che va a costituire cos&igrave; un esperimento di cromologia, la psicologia del colore, cio&egrave; lo studio degli effetti che i colori hanno sulla psiche umana. In particolare, le superfici esterne della supercar britannica sono state trattate con pigmenti di resina traslucidi, che assorbono e riflettono la luce facendo diventare l'opera parte dell'ambiente circostante in cui vive. La decisione di utilizzare la Artura come &ldquo;tela bianca&rdquo; dell'opera di Nat Bowen non &egrave; stata casuale: si tratta infatti del modello pi&ugrave; innovativo attualmente presente nella gamma della Casa di Woking, primo a offrire di serie l'alimentazione ibrida con il suo V6 biturbo da 3 litri, che insieme al powertrain elettrico genera ben 680 cavalli. Dando vita a prestazioni riassumibili in 330 km/h e in un'accelerazione zerocento in appena 3 secondi. Numeri rimasti intatti anche nella versione che verr&agrave; presenta a Chantilly. Ma &egrave; lo stesso nome dell'auto a renderla il modello ideale per questa collaborazione: Artura, infatti, costituisce la crasi delle parole &ldquo;arte&rdquo; e &ldquo;futuro&rdquo;.  McLaren protagonista a Chantilly Gi&agrave; protagonista delle scorse edizioni del Chantilly Arts &amp; &Eacute;l&eacute;gance Richard Mille, in particolare nel 2019 quando con la Speedtail ottenne il riconoscimento di &ldquo;Best of Show&rdquo;, McLaren quest'annoha portato all'evento francese anche un'altra novit&agrave;. Oltre alla Artura infatti &egrave; stato presente anche un esemplare di 720S con livrea Volcano Yellow, una delle molteplici tinte sgargianti offerte sui modelli supersportivi del brand. Porsche 911 Carrera Art Car, a met&agrave; tra auto e quadro       

La supercar ibrida britannica &egrave; diventata un'opera d'arte grazie alla collaborazione con l'artista Nat Bowen

Mclaren Artura diventa una Art Car al Chantilly Arts & Élégance

        McLaren Solus GT, alla Monterey Car Week &egrave; stata presentata la serie specialissima derivata dal mondo virtuale. Proprio cos&igrave;, la monoposto nasce dal prototipo realizzato per il videogioco Gran Turismo. Ne saranno realizzati solo 25 esemplari, con consegne a partire dal 2023. Prezzo non comunicato, ma le trattative sono state gi&agrave; tutte concluse, ogni pezzo &egrave; stato aggiudicato prima che il bolide fosse presentato.  Estrema, sotto tutti gli aspetti McLaren Solus GT esibisce un design e una aerodinamica avanzati, ma sotto il vestito speciale serba il retaggio del passato prossimo della F1. Ovvero un motore V10 da 840 cavalli e 650 Nm di coppia, che lavora solo ingranaggi, nessuna catena o cinghia. E arriva a un regime di rotazione da 10.000 giri. Numeri da circuito, appunto, con 320 km/h di velocit&agrave; massima e accelerazione da 0 a 100&nbsp; km/h in 2.5 secondi.  Il motore &egrave; elemento strutturale del telaio monoscocca in fibra di carbonio, la trazione &egrave; posteriore, mentre il cambio &egrave; un sequenziale a sette marci con ingranaggi a denti dritti realizzato su misura. Dotata di sospensioni in acciaio, tipo push-rod dichiara un peso inferiore ai 1.000 con una deportanza superiore ai 1.200 kg. Leggera e incollata all&rsquo;asfalto. Non solo corse Nessuno sportello, l&rsquo;accesso e consentito tramite una cupola in vetro e carbonio, per consentire una visuale da Top Gun, come se si fosse a bordo di un F-18 o un F-22. O gni cliente in ogni caso beneficer&agrave; di un programma di &ldquo;addestramento&rdquo; in pista. Ogni McLaren Solus GT sar&agrave; assemblata secondo le necessit&agrave; e caratteristica del proprietario, a partire dal sedile di guida. Potrebbe intereressarti: McLaren Artura, una plug-in da 330 km/h       

Sar&agrave; realizzata in solo 25 esemplari, V10 da 10.000 giri!

McLaren Solus GT, monoposto da pista nata da GranTurismo

        Firmata Paul Howse. Non &egrave; l'unico protagonista della trasformazione Lanzante P1 Spider ma, poter contare sul progettista della McLaren P1, &egrave; stato un apporto essenziale per il team Lanzante nell'immaginare e dare vita alla trasformazione spider. Si parte da una richiesta speciale, un cliente gi&agrave; possessore di McLaren P1, la disponibilit&agrave; a esplorare l'idea di una spider. Gi&agrave;, ma come? Il tetto, parte integrante della struttura del monoscocca in carbonio della P1 Coup&eacute;, il pi&ugrave; grande dei limiti progettuali da superare. Il lavoro dei tecnici Lanzante &egrave; stato supportato dalle conoscenze di Howse e, la sintesi, &egrave; una trasformazione che verr&agrave; offerta in 5 esemplari, tutti partendo da una McLaren P1 da rivisitare e gi&agrave; in garage. Spider ma fedele ai concetti di design P1 "Il concetto originario prevedeva una fluidit&agrave; organica, una stratificazione e una bellissima pelle ad avvolgere i componenti tecnici in carbonio. Una rappresentazione visuale del flusso d'aria", spiega Howle nel raccontare la hypercar P1 Coup&eacute;. "Con la P1 Spider volevamo continuare a esaltare questo tema. Il design ha delle modifiche nascoste, la carrozzeria adesso scorre dal bordo del cofano intorno al montante A e verso la linea di cintura, alzandosi dietro il pilota e riprendendo la fiancata". Tetto e aspirazione alcune delle sfide Rimuovere il tetto, oltre alla sfida strutturale, ha comportato l'eliminazione dell'airscope. Come alimentare il motore V8 3.8 litri twin turbo? L'aria &egrave; incanalata dalle fessure integrate sugli archi rampanti a nascondere le strutture anti-ribaltamento. Modificato il taglio del parabrezza, riscritto tutto il volume centrale della hypercar, Lanzante P1 Spider &egrave; pensata per un utilizzo in configurazione aperta, sempre. Anche in caso di maltempo, dove i rivestimenti interni sono stati realizzati per essere a prova delle intemperie meteo, che sia la pioggia o i raggi UV: pelle e SuperFabric assolvono a tale compito. La trasformazione di stile porter&agrave; i primi esemplari a essere consegnati entro fine anno. Invariate le soluzioni tecniche del motore V8 3.8 litri elettrificato, da 915 cavalli. L'assenza del tetto &egrave; compensata da soluzioni di irrigidimento del monoscocca apportate all'altezza delle soglie sottoporta.       

L'opera degli specialisti Lanzante ha prodotto una trasformazione profonda. C'&egrave; molto pi&ugrave; che la rimozione del tetto dietro la P1 Spider

Lanzante P1 Spider, come ti trasformo la McLaren P1 Coupé

L&rsquo;eterno dualismo Ferrari-McLaren che ha caratterizzato per decenni la F1 si sposta dalle corse alle supercar stradali. Pochissimi mesi dopo il Cavallino, anche la marca inglese ha lanciato la sua prima berlinetta 6 cilindri ibrida plug-in: la McLaren Artura. Diretta concorrente della 296 GTB presentata pochi mesi fa.  Artura contro 296GTB, i numeri della sfida&nbsp;    La prova in esclusiva  Finora della Artura se ne era parlato soltanto sulla carta: nessuno aveva avuto la possibilit&agrave; di guidarla. Ma ora siamo in grado di dirvi come va e quali emozioni trasmette questa berlinetta ibrida plug-in di McLaren perch&eacute; AUTO &egrave; una delle pochissime riviste europee a cui &egrave; stato concesso di guidarla in esclusiva. Non soltanto per strada, ma anche in pista.  Mentre guardiamo la Artura, bellissima nel suo colore arancio papaya tinta-simbolica da sempre della McLaren, il pensiero non pu&ograve; non andare alla rivale del Cavallino che con la &ldquo;Mecca&rdquo; condivide alcune scelte tecniche. La McLaren per&ograve; una volta al volante si dimostra abbastanza differente nella guida, nella vita a bordo. nel feeling che trasmette al pilota. E anche nel prezzo: 236mila euro, inferiore rispetto a quello della Ferrari.    Il nome &egrave; tutto un programma  Il nome Artura, nella nostra lingua, fa un po&rsquo; sorridere perch&eacute; non esiste la versione femminile del nome Arturo. Ma in inglese suona meglio, perch&eacute; Artura &egrave; la crasi di due parole come &ldquo;art&rdquo; e &ldquo;future&rdquo;. Un termine che si pronuncia facilmente in tutte le lingue del mondo e che esprime benissimo il senso di questa nuova McLaren turbo ibrida plug-in: sintesi di tecnologia futuristica e forme avveniristiche. Lo stato dell&rsquo;arte della tecnologia motoristica.  Il test in Spagna  L&rsquo;abbiamo provata su un circuito spagnolo intitolato a un grandissimo campione italiano, Alberto Ascari, iridato di F1 nel 1952 e 1953. Il circuito Ascari si trova nel sud della Spagna, in Andalusia e non viene usato per le corse ma per test di vetture. Perch&eacute; riassume in quasi 6 km&nbsp; di lunghezza ogni tipo di difficolt&agrave;. Ha un disegno tortuoso ed impegnativo, con pochi rettifili e numerose curve a raggio variabile che rendono questa pista un banco di prova davvero completo per valutare la dinamica di guida di una supersportiva. Su questo tracciato dove curve cos&igrave; impegnative mettono in evidenza le qualit&agrave; o i difetti endemici di un&rsquo;auto, la Artura ci ha impressionato davvero positivamente.  McLaren Artura, la scheda tecnica  Per capire perch&eacute; la Artura va cos&igrave; bene bisogna analizzare com&rsquo;&egrave; costruita. A differenza della Ferrari 296, la Artura &egrave; realizzata attorno a un solidissimo telaio in fibra di carbonio. Una tecnologia di cui McLaren &egrave; stata precursore fin dal 1981, quando con la MP4/1 introdusse in F1 il primo telaio in carbonio della storia. Da allora tutte le McLaren da corsa - e dal 1992 anche la supercar F1 stradale - hanno sfoggiato questa soluzione tecnica che la Ferrari ha utilizzato per la prima volta solo qualche anno dopo, nel 1995 (con la F50). Nel caso della Artura la rigidissima scocca pesa appena 88 kg e contribuisce a tenere sotto i 14 quintali il peso complessivo dell&rsquo;auto.  Il propulsore della Artura &egrave; un V6 turbo ibrido. Come gli attuali motori F1. Fortissime le analogie in questo caso con la Ferrari 296 GTB. A Woking hanno fatto le identiche scelte tecniche di Maranello: motore 6 cilindri a V di 3 litri di cilindrata, anche in questo caso con bancate &ldquo;larghe&rdquo; a V di 120 gradi (come il motore F1 della Ferrari F1 di Gilles Villeneuve e non come i turbo F1 odierni che sono a 90&deg;). Lo scopo? Abbassare il baricentro dell&rsquo;auto il pi&ugrave; possibile. E visto lo spazio che cos&igrave; si crea in mezzo alla V dei cilindri, anche McLaren, come Ferrari, ha deciso di piazzare l&igrave; dentro i due turbocompressori.  Il motore elettrico dell&rsquo;Artura invece &egrave; una specie di grosso disco con rotore e statore, montato fra motore e cambio, con una terza frizione che lo unisce alla scatola del cambio e che permette di staccare la trasmissione in modo che il motore elettrico sia anche in grado di spingere da solo l&rsquo;auto. Il cambio a doppia frizione &egrave; a 8 marce; per inserire nella compatta scatola cambio l&rsquo;ottavo rapporto &egrave; stato eliminato l&rsquo;ingranaggio della retromarcia. Ma non &egrave; che l&rsquo;Artura non possa andare a marcia indietro: ci va facendo girare in reverse il motore elettrico.  La Artura ha una batteria agli ioni di litio da 7,4 kWh, collocata dietro il sedile in posizione orizzontale che garantisce circa 31 km di autonomia in modalit&agrave; solo elettrica, poco pi&ugrave; della Ferrari 296 che ne fa 25. E come la vettura del Cavallino, anche McLaren ha scelto di adottare per la Artura un differenziale elettronico sul posteriore.  Le analogie fra McLaren Artura e Ferrari 296 finiscono qui. Perch&eacute; a livello di potenza, prestazioni, peso e guidabilit&agrave; i risultati differiscono un poco fra loro. La Artura genera una potenza complessiva di 680 cavalli, di cui 585 cv dal motore termico (quasi 200 cv/litro) e 95 cv dal motore elettrico. Questa cavalleria permette di accelerare in 3&rdquo; netti da 0 a 100 km/h, di raggiungere i 200 km/h da fermo in 8,3 secondi e i 300 in poco pi&ugrave; di 21&rdquo;. E di toccare una velocit&agrave; massima di 330 km/h. Complessivamente la Ferrari &egrave; leggermente pi&ugrave; rapida (un decimo meglio sullo 0-100 e mezzo secondo in meno sullo 0-200 km/h) perch&eacute; ha una potenza nettamente superiore (830 cv) sia dal motore termico che da quello elettrico. La McLaren per&ograve; &egrave; decisamente pi&ugrave; leggera: 1395 kg, circa un centinaio di kg meno della 296. Merito del telaio in carbonio e della ricerca spasmodica del peso limite in ogni dettaglio. E costa di base quasi 40mila meno della Ferrari.  Sensazioni alla guida: la prova dell&#39;Artura nel dettaglio  La McLaren Artura per&ograve; si guida anche in modo diverso: mentre la Ferrari &egrave; votata al divertimento puro, con soluzioni tecniche e software che ne facilitano la sbandata controllata, la McLaren &egrave; pi&ugrave; solida e concreta. Appare pi&ugrave; monolitica. In pista non risulta immediatamente facile, m dopo qualche km ti comincia a dare confidenza. E ti fa capire che il limite &egrave; altissimo. Non &egrave; una specie di grosso e potente go-kart come la Ferrari che butti in curva dove vuoi; l&rsquo;Artura &egrave; pi&ugrave; impegnativa da condurre e impieghi un attimo di pi&ugrave; a prenderci la mano ma presto si rivela sincera e stabile. Imposti la linea e ti puoi fidare che seguir&agrave; la traiettoria. Anche quando ti sembra di essere &ldquo;lungo&rdquo;, di avere sbagliato, di non starci dentro per una frenata ritardata, si rivela capace di compiere manovre limite: basta un colpo di sterzo e lei esegue l&rsquo;input ed entra in curva. Ha un limite elevatissimo e una stabilit&agrave; inimmaginabile. Merito di una compattezza e di una rigidit&agrave; generale che le viene dal telaio in carbonio.  Nell&rsquo;uso su strada poi la McLaren Artura rivela un volto ancora diverso: &egrave; confortevole, pastosa, guidabilissima. Comoda e rilassante. Ha unm muso fortemente schiacciato che permette una visibilit&agrave; eccezionale davanti. Fonte di sicurezza. Per&ograve; ha un&rsquo;impostazione pi&ugrave; minimalista della Ferrari. Non ci sono tante rifiniture raffinate dentro, tocchi di colore, grafiche sgargianti sul cruscotto. &Egrave; elegante ma sobria. Anche l&rsquo;approccio dell&rsquo;abitacolo segue questa regola. Ad esempio, la Ferrari ha portato tutti i comandi sul volante in modalit&agrave; touch, compreso il manettino e il tasto di start. La McLaren invece ha fatto l&rsquo;esatto contrario. Ha tolto ogni comando dalle razze per alleggerire al massimo le masse non sospese dello sterzo nella rotazione ed evitare che un volante ripieno di sensori e attuatori risulti &ldquo;pesante&rdquo; nell&rsquo;azione. Non c&rsquo;&egrave; neanche il manettino motore sul volante.  Filosofie diverse  Ma anche la McLaren segue un approccio del tipo &ldquo;occhi sulla strada e mani strette al volante&rdquo;. Solo che lo fa con una filosofia diversa da Ferrari. In questo caso tutti i comandi si azionano tramite due satelliti che sono sopra al cruscotto, subito dietro al volante. Si raggiungono allungando le dita che stringono la corona. Distendendo le dita durante la guida a mo&rsquo; di pianista, e usando anulare e indice, si aziona un bilanciere che si pu&ograve; cliccare verso sinistra o verso destra per dare l&rsquo;input dei comandi. Inoltre questi sono stati scorporati: con la mano di sinistra si interviene su tutto quello che riguarda l&rsquo;handling: quindi assetto e sospensioni. A destra si comandano le mappature motore. I livelli, molto semplicemente, sono sempre tre. Tutti con lo stesso nome: Comfort, Sport e Track. Ma si possono incrociare fra loro regolazioni di handling e motore per ottenere una lunga serie di combinazioni.  Gomma tecnologica made in Italy  Il tocco di classe finale della Artura per&ograve; &egrave; tutto italiano: viene dalla Pirelli ed &egrave; il cyber-pneumatico. Una gomma provvista di sensori sulla carcassa che trasmettono in tempo reale (in bluetooth) al cruscotto temperatura e pressione della mescola. Sembra un giochino per nerd ma &egrave; invece una cosa utilissima. La F1 ci ha abituato a capire quanto sia utile sapere e mantenere nell&rsquo;uso in pista la giusta finestra di utilizzo della gomma per la massima performance. I piloti F1 hanno esperienza per capirlo ma l&rsquo;automobilista di tutti i giorni no. Il cyber-pneumatico sviluppato da Pirelli in esclusiva per McLaren ti aiuta proprio in questo: misura la temperatura della gomma e te lo dice sul cruscotto identificando il valore giusto col colore, cos&igrave; che a colpo d&rsquo;occhio puoi capirlo subito. Se il valore numerico &egrave; blu la gomma &egrave; fredda e non conviene tirare troppo, se il numero dei gradi &egrave; in bianco allora la gomma &egrave; nella giusta finestra di utilizzo e puoi fidarti perch&eacute; hai la massima aderenza, se &egrave; rosso &egrave; in overheating e bisogna cambiare stile di guida per raffreddarla per avere pi&ugrave; grip altrimenti scivola. La Pirelli l&rsquo;ha applicato a tutti e tre i tipi di gomma creati ad hoc e omologati per la McLaren Artura: PZero, PZero Corsa e PZero Winter. Un&#39;invenzione che &egrave; l&rsquo;uovo di colombo per chi nei week end si diverte a portarla in pista nei track days. 

Siamo volati in Spagna per la prova della sportiva ibrida di Woking che sfida la 296GTB. Ecco come va

McLaren Artura, l&#39;abbiamo provata in esclusiva

        Una McLaren per la regina Elisabetta. No, la regnante d'Inghilterra non ha deciso di mettersi alla guida di una supercar. Ma la Casa inglese ha deciso di omaggiare i suoi 70 anni di regno con una verniciatura speciale e un esclusivo badge in platino, a 18 anni dal giorno in cui ha inaugurato la sede di Woking e il McLaren Technology Centre. La Regina Elisabetta ha una "Queen Mobile" per muoversi nel castello di Windsor La vernice esclusiva si chiama "Platinum Jubilee" (dal "Giubileo", appunto, di Elisabetta), ed &egrave; in in argento platino. Al colore viene abbinata una speciale targhetta celebrativa creata dalla divisione McLaren Special Operations. Verniciatura e badge sono stati rivelati su un esemplare della McLaren Artura, la supercar ibrida del marchio.  McLaren, vernice disponibile come optional di serie In seguito alla realizzazione di uno strumento e di una pressa su misura per creare il badge, MSO e AkzoNobel, partner di McLaren per le vernici personalizzate, hanno analizzato diverse condizioni di luce per definire la combinazione di pigmenti metallici pi&ugrave; adatta. Gli sviluppatori di vernici di MSO hanno poi formulato la composizione di platino desiderata in otto giorni, compresi i test di durata e di applicazione. "&Egrave; stato un onore per MSO creare una nuova vernice platino per celebrare quest'anno il Giubileo di platino di Sua Maest&agrave; - ha dichiarato Ansar Ali, Managing Director di MSO -. Questa vernice speciale, che sar&agrave; disponibile per i clienti come optional, sar&agrave; un tributo appropriato per celebrare questo traguardo storico". McLaren, tornano la P1 e la P1 GTR sul metaverso e in limited edition       

La Casa di Woking ha realizzato una speciale vernice in argento platino e un badge esclusivo per celebrare i 70 anni di regno di Sua Maest&agrave;: la presentazione &egrave; avvenuta su una Artura

McLaren, due regali esclusivi per la regina Elisabetta

        McLaren Automotive ha rivelato i dettagli sull&rsquo;uscita della Genesis Collection, in arrivo l&rsquo;11 maggio alle ore 15 italiane su MSO LAB, la piattaforma recentemente lanciata dal brand britannico sul metaverso. Assisteremo al ritorno della P1 e della sua versione da circuito, la P1 GTR. Ne saranno messe in commercio solo 2.012, in riferimento all&rsquo;anno della prima uscita. Quattordici di queste saranno riservate a dei membri onorari della community, personaggi di spicco nell&rsquo;arte, della moda e delle criptovalute. L&rsquo;acquisto sar&agrave; possibile grazie agli NFT (Non-Fungible Token), gettoni non scambiabili e acquistabili al prezzo di 0.5 Ether, valuta digitale seconda per capitalizzazione solo a Bitcoin.  McLaren sul metaverso con P1 e P1 GTR La collezione sar&agrave; disponibile in 5 pacchetti: LAB Studio include una vettura P1, consente di personalizzare livrea e strisce adesive ed &egrave; disponibile per 1000 persone; LAB Studio+ mette a disposizione sfumature e strisce adesive pi&ugrave; dettagliate ed &egrave; acquistabile da 893 persone; LAB Works comprende una P1 GTR e la livrea MSO LAB in quattro combinazioni, oltre a poter essere acquistato da 100 utenti; LAB Honorary, comprensivo di una P1 o di una P1 GTR, &egrave; disponibile solo per i 14 membri onorari della community; LAB Icons, disponibile per sole 5 persone, includer&agrave; una tra cinque diversi modelli personalizzati (una GTR color papaya con il numero 4 di Bruce McLaren, la P1 con targa OOV, la P1 adibita alla stampa con targa OOU, una P1 nera in fibra di carbonio e una GTR utilizzata su circuto). Cerchi un'auto usata? Dai un'occhiata qui!       

La Casa britannica lancer&agrave; la Genesis Collection con le due iconiche auto del 2012, disponibili per pochi fortunati sulla comunit&agrave; digitale MSO LAB

McLaren, tornano la P1 e la P1 GTR sul metaverso e in limited edition

Cinque McLaren 720S con livrea della storica squadra corse saranno utilizzate per il fine settimana del GP di Miami di Formula 1. Giri di pista, gara di celebrit&agrave; e un&rsquo;esposizione nella suite di ospitalit&agrave; McLaren. Tutte le vetture sono rivestite come le auto da corsa dei team McLaren in Formula 1, Indycar ed Extreme E.  McLaren 720S, gli annunci dell&#39;usato  Un colore storico  Arancione Fluo Papaya con riflessi blu. &Egrave; questo il colore della livrea delle vetture che sfileranno al Gran Prix di Miami, una tonalit&agrave; che si rif&agrave; ai primi tempi della squadra corse, quando il fondatore Bruce McLaren poteva essere visto guidare sui circuiti. Il colore fu utilizzato per la prima volta nel 1967 per l&rsquo;auto da corsa Can-Am del team e ora &egrave; pronto ad essere sfoggiato sulle auto del Gran Premio.  La 720S &egrave; spinta da un V8 biturbo di 4.0 litri che scarica a terra 720 cv e 770 Nm di coppia. Questo permette all&#39;auto di coprire lo 0-100 km/h in 2,8 secondi e raggiungere i 200 km/h in soli 7,8 secondi. I prezzi partono da, circa 285mila euro.  Lo scorso anno al Gran Premio d&rsquo;Italia, la casa automobilistica ha prodotto una spciale 720S Danial Ricciardo Edition dedicata ai clienti australiani, patria del pilota.  McLaren Automotive, il nuovo a.d. &egrave; un ex Ferrari: &egrave; ufficiale   

Le vetture sfoggeranno la livrea della squadra appositamente progettata per l&rsquo;evento

McLaren, pronte cinque 720S per festeggiare il GP di F1 a Miami

        I Suv ormai sono diventati parte integrante della gamma di quasi tutti i Costruttori, inclusi quelli pi&ugrave; di nicchia. Da Porsche a Lamborghini, da Roll-Royce a Bentley, passando per Maserati, Lotus e perfino Ferrari, i brand sportivi e di lusso che offrono anche modelli a ruote alte sono la maggioranza. Tra i pochi Marchi che non hanno ancora risposto al richiamo dei Suv c'&egrave; McLaren, che continua a proporre soltanto coup&eacute; e spider senza mostrare l'intenzione di distaccarsi da questo tipo di prodotto, almeno nel breve termine. Ma come sarebbe uno Sport Utility realizzato dalla Casa di Woking? Un designer ha provato a immaginarlo, ecco la sua interpretazione. McLaren Automotive, il nuovo a.d. &egrave; un ex Ferrari: &egrave; ufficiale McLaren, futuro Suv? Autore del rendering digitale &egrave; Giorgi Tedoradze, designer industriale della Georgia noto sui social media come tedoradze.giorgi. La sua creazione si chiama Aonic, ed &egrave; una interpretazione futuristica del design McLaren applicato alla carrozzeria di un Suv. Dotato di 5 porte e cofano anteriore pronunciato, lo Sport Utility di Tedoradze si mostra filante e aerodinamico, sfruttando elementi luminosi e Led per definire la linea del frontale. Enormi cerchi in lega, pronunciate feritoie su cofano e fiancate e uno spoiler posteriore completano l'opera ribadendo l'indole sportiva di questo progetto virtuale. Il designer ha anche aggiunto una data di possibile lancio di questo modello, il 2024, senza per&ograve; fornire ulteriori visuali di interni e posteriore n&eacute; informazioni sul possibile powertrain. Anche se, osservando la parte frontale dell'auto, dotata solo di poche prese d'aria, &egrave; possibile pensare a un motore elettrico in luogo dei V8 e V6 a benzina usati dalla Casa di Woking sui modelli attuali. Attualmente McLaren sembra ferma sulla sua decisione di non entrare nell'affollato segmento dei Suv ad altissime prestazioni. Lotus Eletre, Lamborghini Urus Evo, Aston Martin DBX707 e Ferrari Purosangue sono solo alcuni dei nuovi super Sport Utility che entreranno sul mercato nei prossimi mesi: McLaren ceder&agrave;, prima o poi, alla tentazione di battagliare con loro?             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Giorgi Tedoradze (@tedoradze.giorgi)            

McLaren &egrave; tra i pochissimi brand premium a non offrire un Suv in gamma: ecco come potrebbe apparire

McLaren Aonic, un rendering immagina il Suv della Casa di Woking

        Non senza sorpresa, a fine 2021, ne &egrave; stata annunciata l'uscita dalla Ferrari, dove a lungo ha occupato la posizione di responsabile dell'area tecnica. Michael Leiters, adesso, entra nella rosa di possibili sostituti al ruolo di amministratore delegato di McLaren Automotive. Le dimissioni di Mike Flewitt sono state un'altra delle decisioni maturate sul finire dello scorso anno, in ottobre; Flewitt &egrave; stato il nome sotto la cui direzione la divisione Automotive di McLaren &egrave; cresciuta prima di vivere un periodo parecchio difficile con l'esplodere della pandemia e le dirette conseguenze per l'industria dell'auto. McLaren tra nuovo a.d. e investimenti esterni Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Bloomberg, citando fonti vicine alla questione a.d. McLaren, Leiters &egrave; tra i papabili alla posizione.&nbsp; Il mondo McLaren, vale ricordare, si trova al centro anche di ulteriori indiscrezioni, questa volta orientate sul fronte Formula 1 ma con possibili, dirette, conseguenze sull'intero Gruppo. La propriet&agrave; ha nel fondo bahrenita Mumtalakat la quota di maggioranza e ha rifinanziato il Gruppo a seguito delle difficolt&agrave; sorte nel 2020.&nbsp; Su McLaren ha messo gli occhi Audi. I rumours di un'acquisizione sono stati smentiti nel 2021, tuttavia, sono tornati prepotentemente alla ribalta dallo scorso marzo, prospettando un investimento Audi in McLaren con risvolti sull'impegno della casa tedesca in Formula 1. Audi la Formula 1 e McLaren Vorrebbe esserci in prima persona, non gi&agrave; da semplice motorista fornitore delle power unit, Audi. McLaren potrebbe essere una delle vie da percorrere per realizzare l'obiettivo. Non &egrave; l'unica, sempre a registrare le indiscrezioni pi&ugrave; accreditate. In questo scenario, tra riassetto aziendale del Gruppo con la nomina di un nuovo amministratore delegato, e prospettive di investimento da parte di Audi, si muove il marchio di Woking.&nbsp;       

L'indiscrezione &egrave; stata diffusa da Bloomberg e porta nella rosa dei candidati al posto di Flewitt anche il nome di una ex figura di spicco del Cavallino

McLaren guarda a un ex Ferrari per il ruolo di a.d.

        Velocissima, costosissima e soprattutto rarissima: la McLaren F1 rappresenta un'autentica pietra miliare nella storia delle supercar, con prestazioni per l'epoca stratosferiche e quotazioni economiche che hanno raggiunto cifre astronomiche. Tanto pi&ugrave; per le sue versioni pi&ugrave; esclusive e raffinate, come la GT, realizzata in appena 3 esemplari. Uno di questi, appartenente al sultano del Brunei, &egrave; stato caricato pochi giorni fa su un aereo cargo diretto verso l'Europa. Ignoti, per ora, la destinazione dell'auto e le ragioni del viaggio. Collezioni auto, ecco le pi&ugrave; ricche al mondo  McLaren F1 GT, la supercar dei record Prodotta tra il 1993 e il '98, la McLaren F1 ha spostato verso l'alto l'asticella delle prestazioni delle supersportive di fine secolo. Dotata di un V12 BMW da 6 litri e 627 cavalli, era in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in appena 3,6 secondi e di raggiungere una velocit&agrave; di punta di ben 387 km/h. Valori ancora oggi di primissimo livello, tanto che la F1 &egrave; tuttora l'auto stradale aspirata pi&ugrave; veloce mai costruita. Realizzata in 106 esemplari, oggi la F1 &egrave; ricercatissima dai collezionisti, e nelle varianti speciali raggiunge quotazioni nell'ordine dei 15-20 milioni di euro. Cifre alla portata di pochissime tasche, tra cui quelle del sultano del Brunei, che possiede un esemplare della versione GT, una delle pi&ugrave; esclusive. Contraddistinta dalla &ldquo;longtail&rdquo;, la &ldquo;coda lunga&rdquo; sviluppata con funzioni aerodinamiche, ne sono state realizzate appena 3 unit&agrave;. Quella del sultano &egrave; stata avvistata nell'aeroporto del Brunei, mentre veniva caricata su un Boeing 787. L'aereo sarebbe stato diretto verso lo scalo di Londra Heathrow. Ignota la destinazione finale, ma di certo il trasporto di una vettura cos&igrave; particolare non &egrave; passato inosservato. La pagina Instagram brunei_car_collection ha infatti documentato le operazioni di carico, pubblicando alcune foto che nel giro di pochi giorno hanno fatto il giro del mondo. McLaren 720S GT3X, la supercar si toglie le briglie e vola a 740 Cv La sterminata collezione del sultano del Brunei Che una delle rarissime McLaren F1 GT appartenga al sultano del Brunei non stupisce: la sua collezione &egrave; infatti sterminata e, bench&eacute; non esistano dati ufficiali, comprenderebbe circa 7mila vetture. Non solo supercar e hypercar di serie e in edizione limitata, ma anche modelli one-off realizzati su richiesta dalle Case costruttrici in base alle richieste del sultano. Secondo Forbes, nella collezione del sovrano ci sarebbero, tra le altre, pi&ugrave; di 300 Ferrari (tra cui la wagon Venice su base 456 e la Mythos su base Testarossa), 600 Rolls-Royce e 20 Koenigsegg. Il valore di questo immenso garage? Secondo le stime, oltre 4 miliardi di dollari.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da LM (@brunei_car_collection)            

Ne esistono solo 3 al mondo, e una fa parte dell'immensa collezione del sultano del Brunei

McLaren F1 GT, spedita in Europa quella del sultano del Brunei

Voleva probabilmente dimostrare che sapeva andare forte con una McLaren. E invece, un automobilista russo ha rimediato soltanto una brutta figura, oltre ad aver recato un danno a un&#39;altra auto, solo per aver provato a sorpassare a destra, uno dei divieti basilari della guida in strada. C&#39;&egrave; chi ha ripreso la scena dall&#39;alto, per un video diventato virale.  D&agrave; gas e sorpassa a destra, ma &egrave; un epic fail  Ci troviamo in Russia. Una McLaren scoperta rossa si trova ferma davanti a un semaforo. Evidentemente distratto, il guidatore della supercar non si accorge della luce verde, si dilunga e gli automobilisti dietro cominciano a suonare intimandogli di andare. Evidentemente scosso nell&#39;orgoglio, il proprietario della McLaren &egrave; partito a tutto gas.  Il calciatore Paulinho distrugge una McLaren da 600mila euro  Dopo qualche metro e aver evitato un primo incidente - un&#39;accelerazione troppo vigorosa lo ha mandato in leggero sovrasterzo, con il conducente che ha fortunatamente per lui ripreso la macchina in tempo -, inizia a superare le auto davanti, sfruttando la potenza della sua vettura. Arrivato davanti a un&#39;auto gialla, decide quindi di superarla a destra per risparmiare tempo, ma non calcola bene il sorpasso, cos&igrave; come la vettura gialla non si aspettava una mossa del genere. Il risultato? Impatto e paraurti dell&#39;auto gialla che si stacca completamente dalla carrozzeria. Con ogni probabilit&agrave;, anche la McLaren avr&agrave; subito dei graffi. Ma intanto, quello pi&ugrave; evidente &egrave; il danno d&#39;immagine: il video di questo episodio infatti &egrave; gi&agrave; virale.   

Il proprietario della supercar non ha calcolato bene le distanze e ha cos&igrave; distrutto il paraurti di un&#39;altra auto: il video dell&#39;episodio &egrave; diventato virale

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