        Mazda Motor Corporation ha annunciato con orgoglio di aver superato la significativa soglia dei due milioni di veicoli equipaggiati con motori rotativi. Questo traguardo sottolinea l'importante contributo di tali meccaniche nei confronti della storia dell'azienda, rappresentando un momento di celebrazione per il noto produttore automobilistico giapponese. Una soluzione motoristica tanto iconica quanto discussa e polarizzante, che divide la critica e gli esperti del settore in maniera piuttosto netta, tra chi ne elogia le potenzialit&agrave; e chi ne critica i limiti e l&rsquo;efficienza, vero tallone d&rsquo;Achille del rotativo.  Torna il Wankel, ma al servizio dell&rsquo;elettrico  &nbsp;I motori rotativi - chiamati Wankel in onore dell'inventore, Felix Wankel - sono noti per la loro configurazione strutturale unica, basata su "pistoni" triangolari che generano potenza attraverso il movimento rotatorio. Mazda ha fatto il suo debutto con questa tecnologia nel 1967 con la presentazione della Mazda Cosmo Sport (conosciuta anche come Mazda 110S, in foto). Da allora, l'azienda ha costantemente lavorato per migliorare le prestazioni dei motori rotativi, concentrandosi su aspetti chiave come la potenza, l'efficienza del carburante e la durata, nonch&eacute; l&rsquo;affidabilit&agrave; e la sempre minor manutenzione richiesta. Un dato degno di nota &egrave; che, dopo una pausa durata undici anni, seguita alla produzione della Mazda RX-8 nel 2012, Mazda ha recentemente ripreso la produzione di veicoli con motori rotativi. Questo (quasi) inaspettato ritorno &egrave; stato segnato dal lancio del dodicesimo modello capace di adottare tale soluzione, ovvero Mazda MX-30 e-Skyactiv R-EV2. Questo veicolo ibrido plug-in, a propulsione 100% elettrica, sfrutta un piccolo Wankel a benzina (830 cc) che ha sola funzione di generatore di energia / range extender. Ci si aspetta che il modello, simbolo di una nuova era dei motori rotativi, riscuoter&agrave; grande interesse tra gli appassionati e la clientela di Mazda in tutto il mondo. Le vendite in Europa inizieranno gi&agrave; nell'autunno del 2023, in base ai piani di lancio di ciascun mercato.  Motore rotativo, personalit&agrave; e voglia di osare&nbsp; Takeshi Mukai, Direttore e Senior Managing Executive Officer di Mazda, ha sottolineato l'importanza dei motori rotativi nella storia dell'azienda e la loro rappresentazione dello "spirito di sfida continua" che contraddistingue la Casa giapponese. Mukai ha, altres&igrave;, espresso il suo sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno sostenuto il marchio, compresi i clienti che hanno acquistato veicoli con motori rotativi, gli entusiasti di questa tecnologia e tutti i partner coinvolti nello sviluppo e nella produzione di tali motori. L'annuncio di Mazda conferma l&rsquo;impegno a mantenere viva la tradizione dei motori Wankel, nonostante le sfide poste dall'elettrificazione e dalle nuove tecnologie automobilistiche, nonch&eacute; le sempre pi&ugrave; stringenti normative antinquinamento. L'azienda mira a continuare a offrire esperienze di guida coinvolgenti, seguendo i principi fondamentali di umanocentricit&agrave; e cercando di portare la "Gioia di Guidare" e la "Gioia di Vivere" nella vita quotidiana dei propri clienti. Da sempre, Mazda &egrave; conosciuto come un produttore autonomo, capace di sperimentare e rimanere al tempo stesso fedele alle proprie ideologie, tradizioni e scelte costruttive, senza per&ograve; restare ancorato al passato ma, anzi, mostrando grande determinazione nello sviluppare concetti e soluzioni spesso scartate dalla concorrenza. Basta pensare alla propria &ldquo;crociata&rdquo; contro i motori turbo a benzina, scegliendo di proporre una gamma di unit&agrave; aspirate dalle soluzioni tecniche lungimiranti, come i motori della famiglia Skyactiv-X. O ancora concetti quali Jinba Ittai - il legame uomo-macchina, al pari dell&rsquo;unione mentale e fisica tra cavallo e cavaliere - oppure la chiave stilistica del Kodo Design, linguaggio estetico che da ormai un decennio guida le scelte dei designer del costruttore giapponese. Per non parlare dell&rsquo;ostinazione nell&rsquo;anteporre il piacere di guida a qualsiasi altro aspetto della vettura: da qui la frequente presenza del cambio manuale su quasi tutti i modelli, oppure la scelta di architetture con trazione posteriore o schemi sospensivi raffinati (vedi nuovo Mazda CX-60, con trazione posteriore, motori longitudinali e doppio quadrilatero alto all&rsquo;anteriore).        

Il motore rotativo Wankel, uno degli emblemi della Casa di Hiroshima, ha spinto oltre due milioni di vetture - come RX-8 e l'ultima MX-30 - dal 1967

Mazda, prodotti oltre due milioni di veicoli con motore Wankel

        La Mazda MX-5 2024 far&agrave; il suo debutto mondiale al Japan Mobility Show 2023, aperto al pubblico dal 28 ottobre al 5 novembre. La nuova versione si fonde con l'essenza della filosofia dell'azienda giapponese, la Jinba Ittai, che rappresenta l'armonia perfetta tra la vettura e il suo guidatore.  Mazda Iconic SP, indizi di MX-5 elettrica con il motore Wankel Design e interni Mazda MX-5 2024 si presenta con un design moderno, con fari a Led avanzati che migliorano la visibilit&agrave; e si fondono con le luci diurne, mentre i gruppi ottici posteriori ridisegnati vantano l'utilizzo di Led. La tinta per la carrozzeria, denominata Aero Grey Metallic, unisce eleganza e sportivit&agrave;. I nuovi sedili, rivestiti con un materiale ad alta aderenza, garantiscono una guida sportiva senza scivolamenti indesiderati. L'auto presenta uno specchietto retrovisore privo di cornice, un display multimediale da 8,8 pollici con funzionalit&agrave; di infotainment avanzate, un quadro strumenti aggiornato e due porte USB-C, garantendo un comfort di guida superiore. Motore Dotata dei motori 1.5L Skyactiv G da 132 CV e 2.0L Skyactiv G da 184 CV, presenta la nuova modalit&agrave; di guida Dynamic Stability Control (DSC)-Track che mette il pilota al centro dell'attenzione, fornendo il controllo del sovrasterzo in modo intuitivo, intervenendo solo quando &egrave; strettamente necessario. Inoltre, il nuovo differenziale a slittamento limitato LSD asimmetrico, disponibile sulla versione 2.0L, stabilizza il comportamento del veicolo in curva, garantendo una guida sicura e divertente, soprattutto nelle strade tortuose e in pista. Sicurezza Mazda MX-5 2024 nella versione base, Prime Line, offre una serie di funzioni di assistenza alla guida, tra cui il mantenimento della corsia, il controllo intelligente della velocit&agrave; e il supporto intelligente alla frenata. L'aggiornato riconoscimento dei segnali stradali, ora collegato al sistema di navigazione, migliora ulteriormente la sicurezza su strada. Salone di Tokyo, al via guardando al futuro       

Con i motori Skyactiv G da 132 e 184 CV e funzioni di sicurezza avanzate, &egrave; stata presentata ufficialmente al Salone di Tokyo 2023

Nuova Mazda MX-5 al Salone di Tokyo, armonia tra auto e guidatore

        Mazda al Salone di Tokyo, prima ancora della novit&agrave; Iconic SP, scandisce chiaramente un concetto: amiamo le auto, vogliamo che siano pura gioia. Ecco, in una sigla: MX-5. La spider &egrave; stata aggiornata con un model year 2024 che ne ritocca la grafica dei fari anteriori, riposiziona il radar degli Adas in una migliore integrazione sul frontale, oltre a migliorare la componente infotainment. Cos&igrave;, la generazione ND che conosciamo andr&agrave; avanti ancora a lungo.&nbsp; Poi c'&egrave; il tema della transizione all'elettrico o a una qualche forma di elettrificazione da attuare. I paletti chiari posti da Mazda (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), nelle uscite degli ultimi mesi, sono stati netti: resteremo impegnati sulla MX-5 e dovr&agrave; essere sempre fedele al proprio dna.  Mazda Iconic SP, l'elettrificazione con il Wankel a e-fuels Il concept Iconic SP &egrave; una coup&eacute; molto accattivante e sinuosa nel design. Va oltre l'estrema compattezza della MX-5 odierna ma senza sconfinare nel mondo delle coup&eacute; di segmento C. Siamo a 4,18 metri di lunghezza per un'altezza di appena 1,15 metri e una larghezza di 1,85 metri; il passo &egrave; da utilitaria: 2,59 metri. Quel che pi&ugrave; conta &egrave; il peso: 1.450 kg. Sono un valore degno di una sportiva? S&igrave;, considerata l'elettrificazione. &Egrave; un valore allineato all'idea di MX-5? No.&nbsp; L'elettrificazione pensata da Mazda con Iconic SP prevede uno schema esclusivo, con un motore Wankel a doppio rotore, alimentato da combustibili a emissioni di Co2 neutre (eFuel ma anche la possibilit&agrave; di bruciare idrogeno), il cui compito &egrave; quello di ricaricare la batteria. La trazione &egrave; prodotta, invece, da motori elettrici. Uno schema molto vicino alla proposta MX-30 R-EV.&nbsp; La potenza ottenuta dall'elettrico su Iconic SP Concept &egrave; di 370 cavalli, per un rapporto peso-potenza di 3,91 kg/cv. Dinamica, baricentro basso e bilanciamento 50:50 L'attenzione al comportamento dinamico del concept &egrave; un indizio di lavoro sul progetto futuro della MX-5. L'installazione del motore rotativo &egrave; prevista al centro dell'auto, il che contribuisce a un frontale dal cofano motore estremamente basso, gradevolissimo per design; accentrare le masse permette di ottimizzare il baricentro e ottenere una la distribuzione dei pesi che sul concept &egrave; al 50:50. Molto difficilmente vedremo un'erede della spider, quindi la versione elettrificata della MX-5, prima del 2027.       

Mazda continua lo sviluppo di una sportiva che abbia il dna della MX-5 odierna ma un'elettrificazione per rilanciare con la futura generazione della spider. A Tokyo ecco il concept Iconic SP

Mazda Iconic SP, indizi di MX-5 elettrica con il motore Wankel

        Anzich&eacute; avventurarsi in affrettati bollini in stile "nuova Mazda MX-5 elettrica", il concept che la casa nipponica presenter&agrave; al Japan Mobility Show, nuovo volto del Salone di Tokyo, ha pi&ugrave; le fattezze di un Vision Study 2.0. Un anno fa arrivava la prima visione su una coup&eacute; emozionale, dalle proporzioni giuste per intuire la direzione futura della MX-5. Oggi, il teaser che accompagna verso il Salone, conferma quelle soluzioni di stile, evolute nel design della coda. Con un interrogativo ancora tutto da risolvere: quale soluzione adotter&agrave; la nuova Mazda MX-5 per abbracciare l'elettrificazione?  In scena il model year 2024 e il futuro della MX-5&nbsp; Mazda (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) ha presentato la partecipazione al Japan Mobility Show come l'esposizione del proprio "impegno continuo verso la creazione di prodotti che soddisfino l'amore verso la guida e verso le auto dei clienti". La MX-5 sar&agrave; sullo stand, accanto al concept evoluzione della Mazda Vision Study. Una presenza con le soluzioni del model year 2024, con ritocchi marginali a un'icona che rester&agrave; ancora a lungo su strada. L'erede della MX-5 dovr&agrave; avere un'elettrificazione compatibile con le esigenze di contenimento del peso, bilanciamento delle masse e diretta connessione tra auto e guidatore. Cos&igrave;, pi&ugrave; che di un sistema elettrico a batteria, pare probabile immaginare un domani scritto da un'elettrificazione ibrida leggera.&nbsp; Il 25 ottobre prossimo, giornata d'apertura del fu Salone di Tokyo, scopriremo nuovi dettagli sulla show car destinata a ispirare il futuro della roadster simbolo per il marchio.       

Mentre la roadster sar&agrave; al Salone di Tokyo con il model year 2024, il marchio prosegue nell'indicazione di stile sulla futura generazione, chiamata a imboccare una forma di elettrificazione

Mazda, nuova Vision Study sul futuro della MX-5

Non fermate il rotativo.&nbsp;Mazda MX-30 e-Skyactiv R-EV offre la ricetta del plug-in secondo la Casa di Hiroshima, orginale ed efficiente. Con un novit&agrave; che richiama un glorioso passato, il ritorno del Wankel, motore a combustione rotativo.  MX-30 e-Skyactiv R-EV fa coppia con la MX-30 al 100% elettrica, mettendo sul piatto un pi&ugrave; ampio raggio di azione. Ha il passo di una BEV, ma senza l&rsquo;ansia da ricarica.  E&nbsp; rilancia il Wankel, il motore rotativo, assente dal 2012 con il commiato della RX-8. Un rientro con altra vocazione, il rotativo celebre per prestazioni viene utilizzato come generatore di energia. Utile grazie soprattutto alla sua compattezza. Il plug-in di MX-30 &egrave; unsistema che funziona in serie: la trazione &egrave; sempre e solo elettrica. Il Wankel a singolo rotore da 830 cm3, che eroga 75 cavalli e 117 Nm di coppia non &egrave; connesso alle ruote, alimenta di elettroni il propulsore da 170 cavalli e 260 Nm di coppia.  Completa il contesto la batteria ha una capacit&agrave; di 17,8 kWh e in marcia totalmente elettrica garantisce una autonomia di 85 km nel ciclo combinato e 110 nel traffico urbano. Il peso dell&rsquo;accumulatore &egrave; di 188 kg. Il serbatoio di benzina ha una capienza da 50 litri: notevole.  MX-30 e-Skyactiv R-EV conferma la sua foggia da Suv-coup&eacute; compatto, con le portiere posteriori Freestyle che si aprono controvento. Esibisce sulle fiancate il logo&nbsp; che richiama la foggia del Wankel con una &ldquo;e&rdquo; che evoca la propulsione elettrica al centro.  Dichiata fino a 680 km di autonomia combinata, senza ricarica: un Milano-Roma avulso da patemi.    Una plug-in che si comporta come una elettrica... e una full hybrid  MX-30 e-Skyactiv R-EV su strada conferma uno sterzo efficace che asseconda un comportamento dinamico apprezzabile. Il sistema PHEV alza il peso a di 1.788 kg, superiore a quello di CX-30 completamente elettrica (1.645 kg) dotata di una batteria compatta di 35,5 kWh, che le permette per&ograve; una autonomia di 237 km, utile in ambito urbano.  La MX-30 col Wankel ha un passo diverso, e offre tre modalit&agrave; di guida. Normale: finch&eacute; la carica della batteria &egrave; sufficiente, utilizza la trazione elettrica. Se &egrave; richiesta una potenza superiore, come in accelerazione, si attiva il generatore a motore rotativo. Dal 100% della batteria si scende fino a circa il 45%, ottimale per avere tutta la potenza a disposizione con il livello di carica mantenuto dal Wankel.  La modalit&agrave; EV offre la trazione in elettrico finch&eacute; la batteria &egrave; scarica. Se preme con forza il pedale dell&rsquo;acceleratore si attiver&agrave; il generatore del motore rotativo, generando energia aggiuntiva.  In Ricarica si pu&ograve; preservare la quantit&agrave; di energia stabilita, a incrementi del 10%. Il Wankel si attiva quando la carica della batteria scende al di sotto del livello di riserva specificato e ricarica la batteria al livello impostato e lo mantiene. Quando lo supera torna in Normale.  Il consumo omologato &egrave; di 1 litro ogni 100 km, avvicinabile se si parte sempre e comunque con la batteria al 100%. Servono 25 minuti per passare dal 20% all&rsquo;80 da ricarica DC e circa 50 minuti da AC se trifase. In condizioni normali si possono percorrere i 680 km senza attaccarsi alla spina. Ma &egrave; chiaro che per fare economia bisognerebbe ricaricare prima e dopo il viaggio.  Non il massimo della vita la velocit&agrave; auto-limitata a 140 km/h, con discrete ripresa e accelerazione (-100 in 9&rdquo;1) che pu&ograve; generare qualche incertezza in un sorpasso energico e il rumore del motore rotativo, che per&ograve; non esagera quasi mai.  La MX-30 e-Skyactiv R-EV arriver&agrave; a fine ottobre, con gli allestimenti Prime Line, Exclusive Line e Makoto, pi&ugrave; le versioni speciali Advantage e Edition R con prezzi di listino compresi tra 38.520 euro e 46.020 euro. Listino identico alla versione elettrica: l&rsquo;offerta non manca.  Leggi ora: le migliori offerte di Mazda nuove e usate 

La Casa di Hiroshima rilancia il Wankel, ma come generatore su una plug-in che funziona in modo originale

Mazda MX-30 e-Skyactiv R-EV, non fermate il rotativo

        Un po' meno Yaris, molto pi&ugrave; Mazda. Si potrebbe riassumere cos&igrave; il restyling di Mazda 2 Hybrid, in arrivo nel primo trimestre del 2024 e con sostanziali ritocchi stilistici. Sono interventi in grado di differenziare l'alternativa full hybrid di Mazda 2 dalla Toyota Yaris, ovvero, dal progetto oggetto del rebadging effettuato in Mazda. Se al lancio, nel 2021, erano appena i loghi Mazda (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;a prendere il posto di quelli Toyota, con l'intervento di restyling c'&egrave; una certa differenziazione.&nbsp;  Un bel frontale di stampo Mazda Il frontale accoglie una fascia paraurti del tutto diversa, molto pi&ugrave; accattivante, gradevole e allineata agli stilemi Mazda. La griglia centrale rievoca le geometrie un po' del mondo MX-5&nbsp; e della Mazda 2 non ibrida. In coda, poi, la variazione sul tema interessa il portellone. Diversamente dalla Yaris, i gruppi ottici non saranno pi&ugrave; raccordati da un elemento centrale, sostituito da un bordo in tinta con la carrozzeria. Anche qui, il miglioramento estetico &egrave; evidente. A bordo, invece, il rinnovamento interessa l'offerta di infotainment, che affianca alla specifica da 9 pollici un sistema connesso da 10,5 pollici, proposto di serie sull'allestimento top di gamma Homura, come anche il tetto panoramico. Stile a parte e colorazione Glass Blue inedita, ci sono i contenuti, che passano dalle prese USB-C, il mantenimento attivo della corsia, il cruise control adattivo, sin dall'allestimento base Mazda 2 Hybrid Prime. Il top di gamma abbina all'infotainment da 10,5 pollici la strumentazione da 12,3 pollici e l'head up display. Motore full hybrid, tutto come prima Dove il "progetto originale", la Toyota Yaris 2024, conserver&agrave; un punto di vantaggio e di differenziazione, sar&agrave; nell'offerta di una versione full hybrid da 131 cavalli, oltre alla specifica da 116 cavalli, confermata sia sull'utilitaria Toyota che sulla Mazda 2 Hybrid restyling.       

Gli interventi di personalizzazione adottati da Mazda convincono e riscrivono il frontale e il portellone posteriore. Migliora la dotazione infotainment, invariato il motore 1.5 full hybrid da 116 cavalli

Mazda 2 restyling 2024, così lo stile si differenzia dalla Toyota Yaris

        Nei primi anni Duemila, la Mazda pi&ugrave; simile a modelli come la Subaru WRX o la Mitsubishi Lancer WRC &egrave; stata la Mazda 6 MPS, berlina turbobenzina a trazione integrale da 260 cv. Ma un paio di immagini sbucate sul web hanno "riesumato" un vecchio concept della Casa di Hiroshima: la mai prodotta, e dimenticata, 626 MPS.  Mazda 626 MPS: caratteristiche Acronimo di Mazda Performance Series, la 626 MPS ha debuttato nel 2000 al Salone di Ginevra come una sorta di auto-laboratorio per eventuali operazioni di tuning, valutando in seguito una produzione in serie. Era una berlina di medie dimensioni, comunque pi&ugrave; grande delle eventuali rivali di segmento nipponiche. Il motore era un V6 biturbo aspirato da 2,5 litri, concepito esclusivamente per la concept. Era dotato di un grande intercooler montato anteriormente, di un radiatore pi&ugrave; grande del solito e di un volano leggero con una frizione potenziata. Modifiche necessarie per gestire la potenza di 276 cv e 390 Nm di coppia, abbinata a un cambio manuale a 5 marce e alla trazione integrale.I cerchi in alluminio da 18", le sospensioni regolabili e la maggiore aerodinamica generata dal labbro anteriore, i parafanghi, le minigonne e il gigantesco alettone posteriore, insieme ai freni con pinze anteriori a 6 pistoncini e posteriori a 4 pistoncini, completano il quadro.  Mai in produzione: colpa... del mercato Perch&egrave; allora la Mazda 626 MPS non fu mai prodotta? La risposta &egrave; semplice. Nel 2002, la 626 standard (da cui questa macchina derivava) usc&igrave; di produzione, e venne sostituita dalla nuovissima Mazda 6. Insomma, nessuna azienda al mondo avrebbe sviluppato un nuovo modello sulla base di un altro a fine vita. Per quanto riguarda la sola componente sportiva, all'epoca in casa Mazda non avevano programmi per partecipare al Mondiale Rally, e quindi il progetto non ebbe mai una vera prosecuzione. Chiss&agrave; se la 626 MPS avrebbe potuto lottare contro Subaru e Mitsubishi in uno dei pi&ugrave; classici "derby" giapponesi. Mazda MX-5, il "sistema Miata" non si tocca       

Concept presentata a Ginevra nel 2000 con V6 aspirato turbo da 2,5 litri e 276 cv, questa berlina a trazione integrale aveva del potenziale da Mondiale Rally: ecco la sua storia

Auto dimenticate: Mazda 626 MPS, la risposta mancata a WRX e Lancer

Non cambia molto, la Mazda MX-5 MY 2023 rispetto ai cambiamenti apportati nel 2015 con l&#39;arrivo della quarta generazione. La versione RF, quella con l&#39;hard top, entusiasma gi&agrave; dal profilo e dalle linee che rimandano alle sportive di decenni fa.  MX-5 RF, sportivissima e comodissima  La seduta ribassata fa provare l&#39;emozione di essere al volante di una vera sportiva. Niente sensori davanti, ma sono presenti dietro (nelle versioni pi&ugrave; alte &egrave; disponibile anche la retrocamera). Nuovi i colori e gli allestimenti, il top di gamma &egrave; la Homura. I cerchi in lega BBS &quot;nascondono&quot; l&#39;impianto frenante targato Brembo. Il tetto rigido si chiude in 12 secondi fino a una velocit&agrave; di 10 km/h. La leva del cambio manuale &egrave; di derivazione racing, cos&igrave; come la pedaliera &egrave; di una sportiva &quot;old school&quot;. Il peso leggerissimo non comporta una diminuzione del comfort: nuova MX-5 RF &egrave; una macchina in grado di macinare tanti chilometri senza far sentire la stanchezza.  MX-5 RF, comportamento su strada  Lunga poco meno di 4 metri e con un passo di 2,31 metri, l&#39;auto &quot;danza&quot; perfettamente tra le curve, anche grazie al Kinematic Posture Control, il sistema che, dosando una lieve frenatura della ruota interna, riduce il rollio, con effetti positivi anche sullo sterzo. I consumi si attestano sui 14 km/L.  MX-5 RF, note stonate  Di contro, il bagagliaio ha una capienza di soli 127 L, quindi non &egrave; una macchina ideale per i lunghi viaggi. In abitacolo, limitati i vani portaoggetti. L&#39;infotainment risulta un po&#39; datato, anche se chi compra un&#39;auto del genere ci fa poco caso. Poco sviluppati anche gli ADAS.  Prezzi: l&#39;entry-level da 1,5 litri parte da 32.620 euro, mentre la 2.0 da 184 cv costa 41.720 euro di partenza nella versione pi&ugrave; ricca, la Homura.  I motivi per comprare Mazda&nbsp; MX-5 RF  &nbsp;1) Look e comfort  2) Piacere di guida  ... e qualche riserva  1) Bagagliaio poco capiente  2) Infotainment datato  3) ADAS limitati  Mazda MX-5, il &quot;sistema Miata&quot; non si tocca 

Sensazioni da sportiva pura, quelle emanate dalla roadster giapponese nella versione con motore 2 litri da 184 cv: ecco le sue qualit&agrave; e qualche piccolo difetto

Mazda MX-5 RF, la guida completa all&#39;acquisto

        Per dirla con le parole di chi &egrave; il responsabile dello sviluppo della Mazda MX-5, prima di immaginare un futuro elettrico a batteria per un modello iconico, servirebbe&nbsp; porsi poche, semplici, domande da appassionati puri.&nbsp; "Se volete provare a prevedere cosa faremo su una MX-5, anzitutto dovete capire i fondamentali intorno ai quali nasce l'auto. Leggerezza, semplicit&agrave;, reattivit&agrave;: qual &egrave; la tecnologia pi&ugrave; efficiente per ottenere questi obiettivi? Ecco cosa faremo", spiega Dave Coleman in un'intervista a CarBuzz, rispondendo alla "semplice" possibilit&agrave; di un motore turbo benzina sulla spider. Parole che, sul futuro della MX-5, sembrano escludere in modo chiaro, netto e ovvio, per interpretazione estensiva, un progetto elettrico a batteria. La connessione diretta tra guidatore e auto, la leggerezza, la reattivit&agrave; del motore, sono condizioni imprescindibili per una Mazda MX-5 davvero fedele alla propria storia.  Il sistema Miata: leggerezza e reattivit&agrave; Lo sono al punto tale che Coleman esclude qualsiasi evoluzione verso un motore turbo o incrementi di potenza oltre i valori attualmente garantiti dalla MX-5 ND 1.5 e 2.0 aspirati. Di pi&ugrave;: l'extra di potenza trovato con il 2 litri non era un risultato fissato tra gli obiettivi dei tecnici, &egrave; stato, piuttosto, il risultato d'aver spostato il regime del limitatore pi&ugrave; in alto. "La Miata &egrave; un sistema, l'intera auto &egrave; ottimizzata per la potenza attuale. Ci ritroveremmo, all'improvviso, con un motore pi&ugrave; potente e freni pi&ugrave; grandi, per&ograve; l'effetto che avremmo, se mai operassimo in questa direzione, sarebbe perdere il feeling Miata", ancora Colema, responsabile dello sviluppo del modello, su una MX-5 dotata di maggior cavalleria. "Non &egrave; che l'avere maggior potenza, di per s&eacute;, sarebbe una cattiva cosa, per&ograve; ci sono dei compromessi. Perderemmo il valore che otteniamo dalla Miata essendo cos&igrave; incredibilmente leggera".&nbsp; Figurarsi quanto avrebbe da perdere un'idea futura, di Mazda MX-5 NE, con un sistema elettrico.       

La futura generazione andr&agrave; verso l'elettrificazione, un mild hybrid probabilmente; le parole del responsabile dello sviluppo su una MX-5 turbo sembrano escludere un domani elettrico

Mazda MX-5, il "sistema Miata" non si tocca

        Correva il gennaio 2023 quando in Mazda arrivavano le prime ammissioni di un futuro della MX-5 destinato a seguire una qualche forma di elettrificazione. Ne scrivemmo allora, con gli interrogativi legati alla soluzione tecnica che erano quelli del Marchio. Non pu&ograve; essere il full electric a batteria la via percorribile per una roadster che fa del peso ridotto e della connessione totale tra guidatore e meccanica, la soluzione ideale. Immaginare, nella realt&agrave;, una MX-5 elettrica vorrebbe dire preventivare un peso delle batterie nell'ordine dei 300 kg, per un'autonomia di marcia adeguata. Come pu&ograve; sposarsi tale percorso con l'esigenza di una roadster oggi da meno di 1.100 kg di peso, in un elemento tecnico che &egrave; irrinunciabile?  Mazda MX-5: logica di un ibrido di nuova generazione Cos&igrave;, possibile che si ricorra a una via differente, di elettrificazione sotto forma di sistema ibrido. Fronte sul quale Mazda (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;prevede, nel prossimo triennio, un'evoluzione tecnica da lanciare sul mercato. Sar&agrave; un mild hybrid applicato al cambio?&nbsp; La strategia seguita dal Marchio &egrave;, peraltro, molto equilibrata in materia di elettrificazione e al 2030 prospetta un obiettivo di vendite globali al 40% con modelli elettrici. Elettrico a batteria e non solo, quindi, nell'offerta attuale e dei prossimi anni. L'ibrido con il range extender Wankel, reintrodotto attraverso la MX-30. I sistemi ibridi plug-in destinati ai grandi Suv. Nel caso della nuova Mazda MX-5 2026, questo l'anno in cui potremmo accogliere sul mercato la quinta generazione (NE),&nbsp;realismo e considerazioni tecniche suggeriscono l'adozione di un motore ibrido, probabilmente mild, che permetterebbe miglioramenti delle emissioni in ambito urbano, inciderebbe marginalmente sul peso e garantirebbe la connessione imprescindibile tra guidatore e auto, fondamentale nel DNA della MX-5 (in foto un concept svelato lo scorso aprile, con elementi di stile che potremmo ritrovare sulla futura roadster).&nbsp; Gorgona NM+, la barchetta dal sapore anni '90       

Varie teorie si susseguono sul futuro della pi&ugrave; iconica tra le roadster. La MX-5 2026, la generazione NE, sar&agrave; elettrica o seguir&agrave;, piuttosto, il realismo dell'ibrido leggero?&nbsp;

Mazda MX-5 NE, il futuro sarà elettrificato: in quale forma?

        Tra le caratteristiche di Mazda CX-5, oltre alla sua grandezza (&egrave; lungo 4,58 metri), vi &egrave; l'ampia scelta per quanto riguarda le motorizzazioni: mild-hybrid a benzina 2 litri e 165 cv e 2.5 da 194 cv, e l'ormai immancabile Diesel 2.2 da 150 e 184 cv.  Mazda CX-5, fuori e dentro Il look trasmette grinta, grazie al cofano che termina con un bordo tagliente e i fari sottili. Le linee slanciate si abbinano all'altezza da terra di 20 cm, caratteristica che insieme alla trazione integrale le consente di avere una connotazione fuoristradistica. L'ampia abitabilit&agrave; contraddistingue gli interni. Non invasive le plastiche poste in basso. Impatto positivo per la seduta di guida, sebbene alla prima retromarcia si nota che la visibilit&agrave; &egrave; limitata dalle forme della carrozzeria (ma &egrave; tuttavia presente, di serie, un sistema di monitoraggio formato da 4 telecamere). I comandi del climatizzatore sono in basso, quindi non molto pratici. Il cockpit &egrave; digitale soltanto nella parte centrale del tachimetro. L'infotainment &egrave; gestito dal display da 10,25", ma le funzionalit&agrave; touch sono limitate ad Android Auto e Apple CarPlay: per tutto il resto, bisogna usare la rotella sul tunnel. Mazda CX-5, dinamica di guida e listino Alla guida saltano all'occhio i paddle per gestire il cambio automatico. Ma non si pensi a qualche velleit&agrave; sportiva: Mazda CX-5 &egrave; predisposta per il comfort, e se si forza troppo l'acceleratore (nonostante un cambio molto fluido) si percepisce un certo rollio causato dalle sospensioni morbide. Il brio comunque non manca di certo. Promossi sterzo, frenata e consumi (poco sopra i 14 km/L). Per quanto riguarda i prezzi, la forbice &egrave; molto ampia: si passa dai 38.970 euro della versione benzina ai 40.970 euro del Diesel, fino ai 52.320 dell'allestimento top di gamma Takumi. Ottimo, comunque, il confronto con i listini dei modelli rivali di mercato. Tre motivi per acquistare Mazda MX-5 1) Carrozzeria predisposta alla guida fuoristradale 2) Focus sul comfort per guidatore e passeggeri 3) Il prezzo in rapporto a potenze e dotazioni E qualche riserva 1) Visibilit&agrave; posteriore limitata 2) Funzioni touch solo con Apple CarPlay e Android Auto Mazda CX-30 2024, infotainment pi&ugrave; grande e Adas potenziati       

Come si comporta su strada il Suv giapponese proposto con motorizzazioni mild hybrid benzina e Diesel: ecco la nostra analisi

Mazda CX-5, la guida completa all'acquisto

        Al MiMo di Milano, la romana Gorgona ha presentato NM+, barchetta due posti basata sulla Mazda MX-5 prima serie (NA) ma modificata e dotata del motore Skyactiv-G da 220 cv dell'ultima MX-5, la ND. Le somiglianze naturalmente si notano anche dal design, senza dimenticare il sapore di anni '90 dato dai fari a scomparsa. Il tutto lascia presagire a una piccola produzione di serie.  Mazda MX-5 prima serie da 220 cv La NM+ (il +&nbsp;indica l'abitacolo biposto) &egrave; realizzata a partire da una Mazda MX-5 NA completamente restaurata, ammodernata nella meccanica, perfezionata nel telaio e nella componentistica, nonch&eacute; rifinita con materiali esclusivi. La macchina &egrave; fedele all'architettura meccanica del modello originale, e quindi motore anteriore 4 cilindri, cambio manuale e trazione posteriore. Motore che &egrave; lo Skyactiv-G da 2 litri e 220 cv, la trasmissione &egrave; manuale a 6 marce, presente il differenziale posteriore autobloccante e il PPF, la traversa di alluminio che fa da spina dorsale all'intero powertrain. Leggerissima e robusta Il tonneau cover dell'abitacolo incorpora il cupolino all'interno del quale &egrave; incastonata la strumentazione: le zone guidatore e passeggero sono separate da un ponte centrale che consente di avere, idealmente, due cellule abitative distinte e che contribuisce a schermare l'abitacolo dalle turbolenze, oltre a prestarsi a qualsiasi tipo di personalizzazione. La NM+, leggerissima, vanta inoltre uno chassis molto robusto, grazie al "brancardo alto", il cui margine superiore arriva a circa met&agrave; altezza della portiera, consentendo di avere una cellula abitacolo a forma di vasca. Ne beneficia pure la sicurezza dei passeggeri, pi&ugrave; protetti in caso di impatto laterale. Mentre a proteggere i passeggeri da un eventuale ribaltamento c'&egrave; un roll-bar costruito con criteri derivati dal motorsport. Sotto il pavimento, inoltre, sono saldati nuovi longheroni di acciaio, particolarmente robusti. Come sulle auto da corsa, poi, le varie porzioni del telaio prevedono saldature di rinforzo aggiuntive.Davanti, il tonneau cover rigido piega verso il basso, andando idealmente a sparire sotto il cofano anteriore di alluminio, creando una feritoia di foggia semilunare: questo elemento ha la funzione tecnica di estrazione dell'aria proveniente dal vano motore carenato, parte del fondo piatto di cui l'auto &egrave; dotata e che termina con un estrattore posteriore. Interni: soltanto l'essenziale Tutti i particolari della carrozzeria, cos&igrave; e molti di quelli interni, sono in tinta nera, i cerchi in lega leggera sono i leggerissimi Enkei RPF1 da 15", gommati con pneumatici Yokohama A052, nella misura di 205/55. Il corredo tecnico include un assetto sportivo specifico, regolabile in estensione e compressione, e un nuovo impianto frenante. Minimalissimi gli interni: niente radio, climatizzatore o altro, soltanto i sedili monoscocca forniti dalla portoghese LusoMotors RCC, il volante Momo, la strumentazione, i pedali, il cambio e il freno a mano. Plancia, pannelli porta e cuscini dei sedili sono rivestiti di Alcantara. Nel listino dell'usato di Auto, tante Mazda MX-5 da non perdere a portata di click       

Basata sulla Mazda MX-5, ma modificata e dotata del moderno Skyactive-G 2.0 da 220 cv, la barchetta biposto romana &egrave; pensata per esaltare il puro piacere di guida

Gorgona NM+, la barchetta dal sapore anni '90

        Mazda e Panasonic uniscono le energie, &egrave; proprio il caso di dirlo, in materia di batterie per auto elettriche. La multinazionale d'elettronica fornir&agrave; alla Casa giapponese delle batterie cilindriche agli ioni di litio per auto prodotte negli stabilimenti di Panasonic in Giappone e Nord America, mentre invece Mazda installer&agrave; le batterie acquistate da Panasonic nei veicoli elettrici in programma per il lancio sul mercato nei prossimi anni. Alla ricerca della sostenibilit&agrave; "Mentre l'industria automobilistica avanza rapidamente nell'elettrificazione ed &egrave; leader in questa tecnologia, la collaborazione con Mazda sar&agrave; un passo importante verso il raggiungimento della nostra missione di realizzare una societ&agrave; in cui la ricerca della felicit&agrave; e un ambiente sostenibile siano armonizzati - dichiara Kazuo Tadanobu, Presidente e CEO di Panasonic -. Con la nostra tecnologia superiore e la nostra vasta esperienza, guideremo la crescita del settore delle batterie agli ioni di litio e accelereremo ulteriormente i nostri sforzi per raggiungere le emissioni zero". Stellantis con Panasonic per una Gigafactory in Nord America Alle parole di Tadanobu fanno eco le dichiarazioni di Masahiro Moro, Direttore e Senior Managing Executive Officer di Mazda: "Nell'ambito delle nostre iniziative di elettrificazione, Mazda sta lavorando con i suoi partner in tre fasi per rispondere in modo flessibile ai cambiamenti delle tendenze normative, delle esigenze dei consumatori e di altri settori. Siamo lieti di collaborare con Panasonic Energy, che &egrave; stato un pioniere delle batterie agli ioni di litio per autoveicoli, sviluppando prodotti di alta qualit&agrave;. Continueremo a contribuire alla riduzione del riscaldamento globale attraverso varie iniziative, tra cui la nostra strategia di elettrificazione". Mazda CX-30 2024, infotainment pi&ugrave; grande e Adas potenziati       

La Casa giapponese e la multinazionale d'elettronica stringono una partnership con vista sulle auto elettriche del futuro&nbsp;

Mazda e Panasonic insieme per la fornitura di batterie

Dopo l&#39;aggiornamento soft intervenuto sull&#39;utilitaria Mazda2 e il model year 2024 arrivato sulla compatta &quot;3&quot;, ecco Mazda CX-30 2024 al passaggio di un ritocco di contenuti che incide, soprattutto, sulla dotazione infotainment e l&#39;efficacia degli Adas.  Le prime consegne del crossover sono previste a settembre, per quello che &egrave; un modello gi&agrave; ordinabile in Italia e prezzi che partono da 27.850 euro.    Gli Adas sono pi&ugrave; efficaci  Le novit&agrave; relative agli Adas interessano solo parzialmente l&#39;introduzione di dispositivi inediti, tre sistemi di assistenza sono oggetto di un affinamento. Detto del monitoraggio dell&#39;attenzione del guidatore, il funzionamento migliore interessa la frenata d&#39;emergenza nello scenario di guida notturna; ancora, l&#39;Intelligent Speed Assist opera con maggior precisione, mentre un perfezionamento interessa anche la guida stop&amp;go nel traffico, l&#39;automazione del Cruising&amp;Traffic Support.  Infotaiment, non solo un display maggiorato  A bordo, i cambiamenti sono quasi impercettibili per quel che riguardano i tasti al volante (cambia il colore). Ben pi&ugrave; d&#39;impatto &egrave;, invece, la dotazione dell&#39;infotainment Mazda Connect da 10,25 pollici anzich&eacute; 8,8 pollici. Schermo pi&ugrave; grande e mappe del navigatore meglio visibili, anche per la riduzione della cornice digitale.  Intorno al funzionamento del navigatore, Mazda ha dedicato parecchie attenzioni. I punti di interesse sono rilevati sfruttando la connessione dati, il posizionamento del veicolo, poi, &egrave; pi&ugrave; preciso anche in assenza di un forte segnale GPS. Passando all&#39;head up display, la novit&agrave; di Mazda CX-30 2024 &egrave; nell&#39;integrazione delle indicazioni del navigatore quando &egrave; in uso Apple CarPlay o Android Auto. Entrambe le interfacce sono wireless, come la ricarica dello smartphone.    Motori, non serve cambiare  Invariata &egrave; la proposta di motori tutti benzina, mild hybrid e tutti 2 litri. Tre i livelli di potenza: 122, 150 e 186 cavalli, quest&#39;ultimo con tecnologia SkyActiv X e il particolare funzionamento che abbina caratteristiche di accensione per elevata compressione (come un diesel) all&#39;accensione pilotata da candela (tipica del benzina). L&#39;uniformit&agrave; della combustione, i bassi consumi e le prestazioni elevate sono i punti forti della tecnologia Mazda (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato).  Due allestimenti e la speciale Homura  In allestimento Mazda CX-30 Prime Line i prezzi partono da 27.850 euro con motore 122 cavalli, diventano 28.350 euro con motore 150 cavalli e 30.150 euro per il 186 cavalli. L&#39;allestimento superiore Exclusive Line ha un delta di prezzo nell&#39;ordine degli 800 euro. Sulla dotazione di serie di quest&#39;ultimo (cerchi da 18&quot; anzich&eacute; da 16&quot;, clima bi-zona, sedili riscaldabili) nasce la versione speciale Homura, da 30.450 euro con motore 122 cv. 

I prezzi del crossover Mazda e le caratteristiche riviste con il model year 2024. Sono soprattutto i contenuti tecnologici a compiere un passo in avanti. Tre gli allestimenti e i livelli di potenza

Mazda CX-30 2024, infotainment pi&ugrave; grande e Adas potenziati

        Mazda alza l'asticella e punta al mercato premium con la CX-60, Suv di taglia grande che punta a fare concorrenza alle rivali europee puntando su design e contenuti e su un prezzo competitivo. Lunga 4,74 metri, alta 1,68 e larga 1,95, la CX-60 &egrave; offerta con motorizzazione a benzina plug-in hybrid, basata su un 4 cilindri a benzina pi&ugrave; un'unit&agrave; elettrica che insieme generano 327 cavalli, e con un tradizionale e poderoso 6 cilindri Diesel mild hybrid da ben 3,3 litri, in linea con la filosofia di &ldquo;rightsizing&rdquo; perseguita dalla Casa giapponese. Quest'ultimo viene offerto in due versioni con potenza di 200 o 249 cavalli, rispettivamente con trazione solo posteriore oppure integrale. Mazda 3 2024, infotainment pi&ugrave; grande e ADAS potenziati Mazda CX-60, com'&egrave; fatta e come va Oggetto della nostra prova &egrave; la versione Diesel meno potente, con 200 cavalli e 450 Nm di coppia scaricati sulle sole ruote posteriori. Caratterizzata da un design moderno e ricercato, la CX-60 si propone come un Suv spazioso e dalla grande abitabilit&agrave;, e offre interni curati e di elevata qualit&agrave;. Qualche riserva sul sistema di infotainment: alcune sue caratteristiche, come la scelta di rendere il touch funzionante solo a vettura ferma, potrebbero non essere apprezzate da tutti. Il motore Diesel si rivela potente ed elastico, e permette di viaggiare anche ad alte velocit&agrave; a bassi giri. Questo garantisce un buon comfort di marcia oltre che consumi contenuti: nell'uso misto abbiamo infatti rilevato una media di circa 17,5 km con un litro di gasolio. Ma attenzione a non esagerare, perch&eacute; la Mazda CX-60 non &egrave; concepita per l'uso sportivo, quindi se si tira molto si dovranno fare i conti con un'elevata rumorosit&agrave; del propulsore e con sospensioni piuttosto morbide. Capitolo prezzi: la CX-60 con motore 3.3 Diesel mild hybrid in versione 200 cv parte da 53.120 euro per l'allestimento Centre-Line, fino ad arrivare ai 60.770 della pi&ugrave; ricca Takumi. Se si sceglie la variante pi&ugrave; potente e a trazione integrale, bisogna mettere in conto 3-4mila euro in pi&ugrave; a parit&agrave; di allestimento. In sintesi Tre motivi per comprare la Mazda CX-60 1) Look 2) Abitabilit&agrave; e qualit&agrave; degli interni 3) Consumi contenuti E qualche riserva 1) Alcune scelte di funzionamento dell'infotainment 2) Rumorosit&agrave; del motore in alto 3) Sospensioni piuttosto morbide        

Ecco i tre motivi per comprare il grande Suv premium della Casa giapponese

Mazda CX-60 3.3 Diesel mild hybrid, la guida completa all'acquisto

Ordini aperti, in attesa delle prime consegne che porteranno la Mazda 3 - berlina 4 porte e hatchback - sul mercato italiano dal prossimo luglio. L&#39;aggiornamento 2024 ritocca pochi ma importanti dettagli di un progetto convincente per l&#39;efficienza che esprimono le motorizzazioni mild hybrid 2 litri benzina.  Tre unit&agrave; confermate nei livelli di potenza e nell&#39;abbinamento al cambio manuale o automatico 6 marce: 122, 150 e 186 cavalli. Cos&igrave; la Mazda 3 2024, tre volumi Sedan e 5 porte.0    I prezzi della Mazda 3 model year 2024  I prezzi partono dai 27.250 euro dell&#39;allestimento d&#39;ingresso Prime Line mentre la versione top di gamma Homura, con motore e-SkyActiv X 186 cavalli, parte da 33.750 euro. L&#39;allestimento Exclusive Line &egrave; l&#39;alternativa al Prime Line e forma la base per la dotazione dell&#39;Homura.&nbsp;  Infotainment pi&ugrave; grande e maggiore integrazione&nbsp;  Cosa cambia, quindi, su Mazda 3? Le porte USB C sono un particolare di secondo ordine, come la disponibilit&agrave; del caricatore wireless. Ben pi&ugrave; rilevante &egrave; l&#39;aggiornamento dell&#39;infotainment. Dal sistema con schermo da 8,8 pollici si passa a un display da 10,25 pollici. Le interfacce Apple CarPlay e Android Auto sono disponibili anche wireless e le informazioni dei rispettivi sistemi di navigazione sono replicate nella strumentazione dell&#39;Active Driving Display.&nbsp;  Ancora del comparto navigazione, ma relativo al sistema integrato all&#39;infotainment, Mazda ha introdotto una ricerca di punti di interesse connessa. Nei tratti in cui il segnale GPS &egrave; debole, poi, sensori come un giroscopio 3D permettono di collocare con precisione l&#39;auto sul terreno e dare una posizione sulla mappa affidabile. Dell&#39;infotainment va detto anche della maggior protezione del sistema da attacchi informatici. Sul volante, infine, sono &egrave; stato ritoccato lo stile dei tasti multifunzione.  Gli Adas intervengono con pi&ugrave; reattivit&agrave;  Nell&#39;offerta della Mazda 3 entra la colorazione Ceramic metallizzato e migliorano gli Adas. La frenata d&#39;emergenza opera con pi&ugrave; efficacia nella guida notturna. Arriva il rilevamento della distrazione del guidatore, mentre riconoscimento dei limiti di velocit&agrave;, adeguamento dell&#39;andatura dell&#39;auto e cruise control sono fronti sui quali Mazda (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;ha migliorato la precisione di funzionamento.  La dotazione di serie prevista in allestimento Prime Line su Mazda 3 prevede i cerchi da 16 pollici, l&#39;head up display, gli Adas principali, i fari a led, l&#39;infotainment da 10,25 pollici e la retrocamera. In allestimento Exclusive Line si sommano i cerchi da 18 pollici, l&#39;accesso senza chiave, i sedili anteriori riscaldabili e il climatizzatore bi-zona. 

L&#39;efficacia dei sistemi di assistenza alla guida &egrave; stata migliorata da Mazda, che aggiorna la 3 Sedan e 5 porte. Gi&agrave; ordinabile in tre allestimenti e tre livelli di potenza del motore 2 litri

Mazda 3 2024, infotainment pi&ugrave; grande e Adas potenziati

        Mazda punta ancora sul Wankel, il motore rotativo. Dopo il ritorno presentato sulla MX-30 R-EV il propulsore &egrave; presente su una soluzione brevettata dal 2021. La nuova formula sarebbe per una auto sportiva e trazione integrale. La spinta di quattro propulsori brevettata da Mazda Elettrificata, con il Wankel utilizzato come motore alternativo. Abbinato una coppia, uno per ogni ruota, di motori elettrici a induzione da 17 kW all&rsquo;anteriore e uno a magneti permanenti da 25 kW, inserito nella campana del cambio automatico, che agisce sull&rsquo;asse posteriore.  La batteria &egrave; composta da quattro moduli da 48 Volt, posti dietro il sedile del guidatore. &Egrave; in grado di riconfigurare due coppie di celle per avere il funzionamento in serie a 96 volt. Un soluzione originale, che punta all&rsquo;efficienza e a una risposta pronta. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Maza nuove e usate       

Il propulsore rotativo si conferma nei progetti del Costruttore giapponese, che brevetta una soluzione originale

Mazda prepara una sportiva plug-in con motore Wankel

La Mazda CX-60 &egrave; il Suv di medie dimensioni con il quale la casa di Hiroshima ha fatto breccia in un segmento dominato dalle tedesche. Ma la concorrenza agguerrita non spaventa la giapponese che ha ottimi motivi per farsi apprezzare... Con qualche riserva.    Le caratteristiche principali della Mazda CX-60  La Mazda CX-60 ha un carattere dinamico dettato da linee nette che richiamano molto il concetto del Suv-Coup&eacute;, impostazione stilisitca che si nota specialmente da quelle che definiscono parabrezza e lunotto, motlo inclinate. La ricercatezza del design, poi, &egrave; nascosta in dettagli molto ricercati, come, ad esempio, la scalfatura che segna il contorno dei passaruota. Insomma, il Kodo design dona un look che &egrave; decisamente il primo motivo per comprare questa vettura.  Gli interni, poi, sono minimal, ma accoglienti. Inoltre, si trovano finezze come i sedili posteriori riscaldati, ma le bocchette del clima piccole, sono un punto a sfavore del comfort di bordo. Il sistema di infotelematica, basato su un&#39;interfaccia da 12.3&quot;, &egrave; poi un esempio dello stile sempre fuori dal coro di Mazda. La grafica &egrave; curata, ma la funzinoe touch si attiva solo a vettura ferma, per eliminare distrazioni alla guida. Ci vuole un po&#39; di pratica per comandare le funzioni dalla rotella sul tunnel centrale. Altro punto a sfavore  La dinamica di guida  Abbiamo provato la versione plug-in hybrid, in allestimento Homura. E&#39; una trazione integrale, ma va detto che ha un&#39;altezza da terra contenuta, adatta a chi usa il SUV prevalentemente in citt&agrave; e di tanto in tanto si trova a percorrere leggerissime strade bianche. Abbiamo rilevato consumi, tutto sommato, buoni: abbiamo percorso 11km/l in citt&agrave;, 11,5 in autostrada e 15 in extraurbano. Valori raggiunti dosando con delicatezza l&#39;accelleratore. La mancanza della funzione &quot;brake&quot;, per&ograve;, &egrave; un&#39;altra pecca. Ma le doti dinamiche, esaltate da sterzo, cambio e freni brake by wire e finezze tecniche come il comparto sospensioni (quadrilatero anteriore, multilink posteriore) diventano invece un enorme punto a favore della CX-60.&nbsp;  Quanto costa la Mazda CX-60  Il listino parte da 51.915 euro, la versione Homura della prova 56.315 euro. Prezzo invitante, perch&eacute; la concorrenza composta da Audi, Mercedes, BMW e Volkswagen ha prezzi d&#39;attacco pi&ugrave; alti.  In sintesi  Tre motivi per comprare la Mazda CX-60  - Look - Doti dinamiche - Listino&nbsp;  E qualche riserva  - Bocchette del clima posteriori piccole - Assenza funzione brake - Infotelematica 

Tre motivi per comprare (con qualche riserva) l&#39;ammiraglia della Casa di Hiroshima. Ecco la prova dettagliata della Mazda CX-60&nbsp;

Mazda CX-60 plug-in Hybrid, guida completa all&#39;acquisto

        Mazda estende la garanzia su tutta la gamma a 6 anni o 150.000 km, a seconda dell&rsquo;evento che si verifica per primo, a tutte le vetture vendute a partire dal 1&deg; aprile 2023, Tale garanzia &egrave; gratuita e, in caso di rivendita del veicolo entro 6 anni o 150.000 km dalla data di prima immatricolazione, si applicher&agrave; al proprietario successivo per il periodo di garanzia o chilometraggio rimanente. In cosa consiste la garanzia offerta da Madza La garanzia offerta prevede una copertura totale su un qualsiasi difetto di materiale e di fabbricazione e il Costruttore si assume l&rsquo;onere del costo della riparazione o della sostituzione dei componenti interessati, con l'unica esclusione delle parti soggette ad usura quali: spazzole tergicristallo, cinghie di trasmissione, fusibili, filtri, pastiglie o dischi dei freni, parti della frizione, candele, batterie al piombo-acido, lampadine e ammortizzatori. ??Ci sono alcuni componenti, per&ograve;, soggetti a limitazioni, come ad esempio la carica di refrigerante del condizionatore d&rsquo;aria, coperta da garanzia per i primi 12 mesi indipendentemente dal chilometraggio, mentre, per veicoli elettrici (BEV) o ibridi Plug-In (PHEV) la garanzia sui cavi di ricarica forniti con il veicolo &egrave; valida entro 36 mesi o 100.000 Km. In generale, comunque,&nbsp;&egrave; sempre integrata una garanzia anti perforazione di 12 anni e una garanzia di 3 anni su vernice e corrosione superficiale.        

Non copre pi&ugrave; solo i primi 3 anni o i primi 100 mila chilometri la garanzia offerta dalla Casa Giapponese. Scopri di quanto &egrave; stata estesa

Mazda, estesa la garanzia su tutta la gamma

C&#39;&egrave; spazio per il Diesel nel 2023? La risposta &egrave; si, soprattutto se si volge lo sguardo a cosa sta facendo Mazda, che riporta in auge un&#39;architettura nel mondo dei motori termici tendenzialmente di matrice tedesca: il sei cilindri in linea. Una scelta tecnica che distingue la nuova Mazda CX-60 Diesel, equipaggiata con il nuovo motore e-Skyactiv D. Un 3,3 litri sovralimentato ovviamente coadiuvato dalla presenza di un sistema mild-hybrid a 48 Volt, fondamentale per renderlo sostenibile ed efficiente. Cubatura e numero di cilindri potrebbero sembrare eccessivi quando da tempo si sono ridotte le cilindrate. Ma si sa che Mazda tiene alle proprie &ldquo;filosofie&rdquo; come quella del right-sizing, ovvero la giusta cilindrata in funzione del corretto utilizzo, e se pazientate ancora qualche riga scoprirete che le nostre prime impressioni di guida confermano questa scelta come quella giusta (almeno sulla CX-60).    Si parte dal &ldquo;nuovo&rdquo;  Ad accompagnare il nuovo sei cilindri anche un nuovo cambio automatico a 8 rapporti. Che sulla versione dai noi provata (la 249 cavalli) &egrave; abbinato esclusivamente alla trazione integrale. La variante da 200 cavalli &egrave; disponibile solo con la sola trazione posteriore. Tornando al cambio, presenta una soluzione alternativa al classico convertitore di coppia, preferendo una frizione multi-disco.  Al di l&agrave; dell&#39;imponenza delle linee (siamo quasi a quota 4,8 metri) lo stile sembra assecondare le esigenze del cliente americano. A bordo invece la digitalizzazione passa sia dal quadro strumenti che dal display a centro plancia, entrambi da 12,3 pollici. Peccato solo che il secondo sia touch se abbinato ad Android Auto oppure Apple CarPlay (entrambi wireless) altrimenti si deve fare riferimento alla rotella e ai tasti al centro del tunnel.  Ecco come va  Su strada il temperamento del SUV Mazda &egrave; tra il brillante e il confortevole. Nel senso che l&#39;assetto &egrave; tendenzialmente morbido. La taratura delle sospensioni evidenzia i movimenti del corpo vettura, mentre in fase di rilascio il retrotreno marca il territorio. Un modus operandi che per quanto possa risultare divertente per i pi&ugrave; smaliziati, non &egrave; detto che sia considerato consono da chi aspira ad un&#39;ammiraglia a ruote alte tarata sullo spazio e i bassi consumi. Il sei in linea &egrave; desideroso di spingere, ma la sua corsa termina intorno ai 4.500 giri/min. Il tiro &egrave; costante, la spinta progressiva, ma le note ruvide sono piuttosto percettibili in abitacolo. Una presenza che si fa sentire solo e soltanto se affondate il pedale dell&#39;acceleratore, altrimenti il sound del 3,3 litri rientra nei limiti della normalit&agrave;. Qualche fruscio aerodinamico in meno avrebbe certamente fatto meglio alla causa, ma il passo di CX-60 non ne risente pi&ugrave; di tanto. I passaggi di marcia del nuovo cambio automatico per quanto percettibili sono sufficientemente fluidi per una guida rilassata. Per quella pi&ugrave; sportiva qualcuno potrebbe necessitare di tempistiche inferiori, ma il maxi-Suv nipponico &egrave; a tutti gli effetti un grande passista. Se pensate alla potenza che &egrave; in grado di esprimere e che nella nostra breve prova abbiamo fatto 5,8 l/100 km di media, allora &egrave; chiaro che l&#39;obbiettivo di coniugare performance e bassi consumi &egrave; stato ampiamente centrato. La versione da 200 cavalli vanta prestazioni (sul fronte dei consumi ovviamente) ancora migliori. Ma le differenze sono minime. Quattro sono i livelli di allestimento, Prime-line, Exclusive-line, Takumi e Homura, ciascuno con una dotazione di partenza che comprende climatizzatore bi-zona, Wireless Apple CarPlay e Android Auto, navigatore satellitare e cruise control. La Mazda CX-60 &egrave; gi&agrave; disponibile presso la rete di vendita.  C&#39;&egrave; anche lei  Tutto cambia nulla cambia. Durante la presentazione della nuova CX-60 in edizione Diesel c&#39;&egrave; stato tempo e modo di salire a bordo dell&#39;edizione 2023 di Mazda CX-5. Vettura che rappresenta la bestseller dell&#39;intera gamma Mazda. Che ha ricevuto una serie di aggiornamenti tesi in primis a migliorare la digitalizzazione di bordo. Apple CarPlay e Android Auto diventano wireless, pertanto non &egrave; pi&ugrave; necessaria la presenza di un cavo per accedere ai due servizi di smart mirroring. E proprio come sulla pi&ugrave; grande CX-60 consentono un uso touch del display a centro plancia. Altrimenti si deve provvedere a tasti e rotella per accedere ai vari menu del sistema d&#39;infotainment Mazda. La gamma motori a benzina si presenta tutta in formato mild-hybrid a 48 Volt. Disponibile un 2 litri da 165 cavalli (anteriore o integrale) e un 2,5 litri da 194 (solo integrale). In foto invece si intravede la copertuna dell&#39;unit&agrave; diesel: un 2,2 litri sovralimentato - i benzina sono aspirati - da 150 o 184 cavalli. Anche in questo caso la versione meno potente pu&ograve; essere provvista di trazione anteriore. Su strada si conferma una vettura votata al comfort di marcia, forse non allineata rispetto ai competitor sul fronte multimediale e con scelte tecniche (vedi motori benzina) non sempre all&#39;altezza delle aspettive in termini di prestazioni. I prezzi partono da 36.700 euro per la versione d&#39;ingresso a benzina. 

In casa Mazda il futuro diventa pi&ugrave; grande. la nuova ammiraglia a ruote alte cx-60 (ri)porta in voga il sei cilindri in linea a gasolio

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