        Le rivali sono agguerrite, tutte reduci da un aggiornamento a nuove generazioni. Al Salone di Ginevra 2020, nuova Hyundai i20 rilancer&agrave; la partita con un progetto di radicale cambiamento. I primi bozzetti anticipano le scelte stilistiche compiute dall&rsquo;utilitaria, dettagli che tradiscono un dinamismo del design apprezzabile. E sembra essere la base ideale per lo sviluppo di una sportivit&agrave; Hyundai N, peraltro logica aggiunta se si pensa all&rsquo;impegno nel mondiale rally e quanto proporranno le avversarie dirette.   Clicca qui e prova gratuitamente le finaliste del Car of the Year 2020  Il prossimo marzo il racconto sar&agrave; su una nuova i20 caratterizzata da una griglia frontale dal marcato effetto 3D, un po&rsquo; richiamer&agrave; quanto vedremo nel corso dell&rsquo;anno anche su nuova Tucson. Linee che si sviluppano per tratti orizzontali e spigolosi, soprattutto intorno ai fai e sul paraurti. Spigoli vivi e interni hi-tech I bozzetti amplificano naturalmente l&rsquo;impressione di sportivit&agrave;, va detto comunque delle nervature lungo la fiancata e della scelta compiuta al posteriore, con fari collegati da un profilo sotto il lunotto. Soluzione interessante per amplificare l&rsquo;idea di larghezza dell&rsquo;auto.  Hyundai i20 2020 non sar&agrave; solo un progetto inedito per lo stile, i muletti hanno rivelato interni con ampi display, due da 10,25 pollici, dedicati alla strumentazione digitale e l&rsquo;infotainment. Misure che posizionano i20 al vertice del segmento B. Tra le soluzioni che ritroveremo a bordo, anche una grafica del contagiri di scuola Aston Martin, vista la rappresentazione in senso antiorario della scala. Non sar&agrave; solo un effetto wow limitato ad appagare il senso estetico. Il progresso tecnologico lo ritroveremo anche in un pacchetto di Adas avanzati e nelle soluzioni connesse legate all'infotainment.&nbsp;       

Il design molto accattivante e la dotazione tecnologica a bordo da berlina compatta sono due delle caratteristiche pi&ugrave; interessanti che scopriremo dell'utilitaria al Salone di Ginevra 2020

Nuova Hyundai i20 svela il lato emozionale a Ginevra

        I taxi volanti stanno diventando una questione seria. Non fantasie, ma modelli di produzione reali: entro tre anni.&nbsp;Hanno messo le mani avanti due colossi mondiali nei rispettivi settori della mobilit&agrave;, Hyundai e Uber. Al CES di Las Vegas hanno presentato S-A1, un concept di trasporto urbano per via aerea, annunciato per il 2023. Auto Uber: 6000 aggressioni sessuali denunciate negli Usa Hyundai &egrave; stata la prima a entrare in Uber Elevate, il team che si occupa della futura mobilit&agrave; area nelle metropoli. Da qui &egrave; nata la sinergia Uber Air Taxis.  La Casa sud coreana si occuper&agrave; di produrre i velivoli: per questo ha creato la divisione specifica UAM (Urban Air Mobility).&nbsp;Da qui nasceranno i PAV, i personal air vehicle. Uber si occuper&agrave;&nbsp; occuper&agrave; dei servizi logistici a terra, della gestione dei clienti e del supporto prima del volo.  L&rsquo;Uber Air Taxis S-A1 ha le forme di un aereo, ma la dinamica di volo &egrave; molto pi&ugrave; simile a quella di un elicottero o, anzi meglio, quella di un convertiplano.  Decolla e atterra in verticale, ma non ha un rotore e nemmeno due. Ben dodici, piccoli e poco rumorosi, alimentati da batterie elettriche.  Pu&ograve; trasportare&nbsp; fino a 4 passeggeri, ad un&rsquo;altitudine compresa da 300 e 600 metri, con una velocit&agrave; massima di crociera di 290 km/h. L&rsquo;autonomia dichiarata &egrave; di circa 100 km.  Nel concept c&rsquo;&egrave; il posto anche per il pilota, ma &egrave; prevista la guida autonoma: il pilota automatico &egrave; presente da svariati decenni sui jet di linea.        

Il prototipo S-A1, un convertiplano elettrico con 12 rotori, sar&agrave; anche col pilota automatico

Taxi volanti nel 2023 con Uber e Hyundai

        Arrivare in vetta (o quasi) a una delle montagne pi&ugrave; alte del mondo, il Monte Everest. E' questa l'impresa che attende il Suv elettrico Hyundai Kona guidato dall'alpinista indiano Ajeet Bajaj.&nbsp;L'iniziativa &egrave; stata promossa da Hyundai Motor India ed &egrave; ufficialmente cominciata marted&igrave; 17 dicembre.&nbsp;  Hyundai Kona in viaggio verso l'Everest Il tragitto che dovr&agrave; compiere la Kona sar&agrave; di circa 700 km con l'obiettivo di raggiungere uno dei campi base che precedono l'ascesa della vetta posto a un'altitudine di 5000 metri. Il percorso non sar&agrave; certo dei pi&ugrave; agevoli tra strade sterrate e innevate con il ghiaccio a rendere ulteriormente difficoltoso il viaggio dell'auto. Il Suv, inoltre, &egrave; stato presentato al pubblico con un'autonomia a ricarica completa, di circa 450 km, decisamente di meno rispetto alla distanza da percorrere per l'impresa hymalaiana. L'Everest non &egrave; certo il luogo pi&ugrave; agevole dove reperire colonnine di ricarica fast charge, un problema non di poco conto che la Hyundai comunque dovrebbe aver risolto pur non avendo ancora svelato la soluzione. Hyundai Kona protagonista di un fumetto celebrativo Marvel L'obiettivo dell'iniziativa Il viaggio della Kona verso il campo base dell'Everest ha come scopo principale quello di dimostrare l'affidabilit&agrave; delle auto elettriche oltrech&eacute; di pubblicizzare il Suv elettrico del marchio coreano, le cui vendite &ndash; stando a Bloomberg &ndash; non sono certo elevate con poco pi&ugrave; di 100 unit&agrave; commercializzate al mese negli Usa, numero che cala nel resto del mondo. L'iniziativa si rivolge, inoltre, specificatamente al mercato indiano per il quale Hyundai, un anno fa, ha investito 250 milioni di dollari per la produzione e lo sviluppo del comparto elettrico, proposito, al momento, in salita come dimostra la presenza di sole 650 colonnine di ricarica in tutto il paese, decisamente poco per una nazione territorialmente molto ampia e con una notevole densit&agrave; demografica nelle popolatissime metropoli.        

Il Suv dovr&agrave; percorrere 700 km prima di giungere a un campo base posizionato a 5000 metri di altezza. A guidarla sar&agrave; un alpinista indiano

La Hyundai Kona elettrica pronta a scalare il Monte Everest

        L'elettrificazione &egrave; una strada che hanno intrapreso tutti i Costruttori auto e pare irreversibile. Ma le batterie sono la soluzione, a medio e lungo termine? Autonomia, ma soprattutto tempi di ricarica e la durata/affidabilit&agrave; degli accumulatori sono interrogativi non ancora risolti.  Hyundai sviluppa l'abitacolo ovattato Hyundai da tempo sta investendo sulle fuel cell. La propulsione ad idrogeno con le celle a combustibile&nbsp;presenta altri problemi (in primis la rete), ma da molti punti di vista, anche quello ecologico, &egrave; superiore alle batterie. A conferma di questo Hyundai Nexo, il SUV fuel cell della Casa coreana, ha stabilito un record di percorrenza per le vetture con questa alimentazione. Il primato mondiale di percorrenza &egrave; stato fissato con alla guida l'aviatore francese Bertrand Piccard, in 778 chilometri. In Francia, dalla stazione di rifornimento FaHyence a Sarreguemines, vicino a Metz, al Mus&eacute;e de l'air et de l'espace di Le Bourget, a meno di 15 chilometri dal centro di Parigi. Hyundai Suv Concept presenta il futuro Tucson La tratta &egrave; stata coperta tra il 25 e il 26 novembre e&nbsp;Piccard bordo di Nexo ha ospitato personaggi di spicco. Ovvero:&nbsp;Jean Rottner, Presidente della regione del Grand Est (Francia, Granduca Henri di Lussemburgo, Michel Delpon, rappresentante del dipartimento della Dordogna e Presidente dell&rsquo;Hydrogen Study Group alla National Assembly (Francia), Beno&icirc;t Potier, CEO di Air Liquide (Francia), Bruno Le Maire, Ministro dell'economia e delle finanze (Francia), Elisabeth Borne, Ministro della Transizione Ecologica e della Solidariet&agrave; (Francia) e&nbsp;il Principe Alberto II di Monaco. Un record mondiale, ma soprattutto un tour con personalit&agrave; per illustrare e confrontarsi sullo sviluppo della mobilit&agrave; ad idrogeno. Piccard stesso &egrave; presidente della Fondazione Solar Impulse, nel quale &egrave; coinvolta anche Hyundai. Seguiranno&nbsp;altre iniziative.       

Alla guida l'aviatore francese Bertrand Piccard

Hyundai Nexo, record di autonomia a idrogeno: 778 km

        Oltre un miliardo e mezzo di dollari investiti in un area ad alto potenziale, nel sud est asiatico, per Hyundai. &Egrave; la portata del protocollo d&rsquo;intesa siglato dal gruppo automobilistico con il governo Indonesiano, per realizzare un impianto produttivo alla periferia di Jakarta, nello specifico a Kota Deltamas, da rendere operativo nella seconda met&agrave; del 2021. Localizza la produzione in Indonesia per i veicoli destinati all&rsquo;area del sud est asiatico, un impianto dal quale usciranno suv compatti, MPV e berline, con la possibilit&agrave; che i piani includano anche un modello elettrico, sempre rivolto al mercato locale e l&rsquo;area SEA. Indonesia il cui mercato vale, in termini di volumi di vendita, 1,15 milioni di veicoli dai dati relativi al 2018. Produzione legata agli ordini Con l&rsquo;impianto di Kota Deltamas si attiver&agrave; un giro d&rsquo;affari superiore ai 20 miliardi di dollari, dalle prospettive delineate e 23 mila posti di lavoro, tra impiego diretto in fabbrica e indiretto. Quanto all&rsquo;investimento di 1,55 miliardi di dollari, &egrave; comprensivo dello sviluppo dei modelli e verr&agrave; spalmato su un lasso di tempo che guarda al 2030. Leggi anche: Hyundai ed Enel X, la soluzione Juice Box per l'elettrica La capacit&agrave; produttiva sar&agrave; di circa 150 mila veicoli l&rsquo;anno, con una piena operativit&agrave; e riempimento della linea a 250 mila unit&agrave; l&rsquo;anno. L&rsquo;impianto sar&agrave; dotato del reparto stampaggio dei lamierati, il reparto saldatura, verniciatura e la linea d&rsquo;assemblaggio. FCA-PSA, si continua a lavorare all'accordo Nel modello di business che Hyundai prospetta per le attivit&agrave; in Indonesia &egrave; prevista anche un&rsquo;ottimizzazione dei costi relativi alle scorte presso l&rsquo;impianto, per evolversi nella direzione di una produzione sulla base degli ordinativi effettivamente raccolti. Sul versante delle operazioni commerciali, invece, &egrave; previsto lo sviluppo di una rete di 100 nuovi punti Hyundai sul territorio.       

Un accordo con il governo di Jakarta punta a realizzare un impianto produttivo destinato all'area del sud est asiatico. L'investimento vale 1,5 miliardi di dollari fino al 2030 e generer&agrave; un volume d'affari per 20 miliardi

Hyundai investe in Indonesia per la produzione SEA

Vision concept &egrave; un modo per anticipare scelte future, pi&ugrave; o meno lontane. Hyundai, al Salone di Los Angeles, con il suv ibrido plug-in porta in scena una fetta di prodotto di serie che non tarder&agrave; ad arrivare su strada.    La show car indica la direzione stilistica che percorrer&agrave; il marchio, sulle dimensioni di un suv compatto. Stilemi che in parte saranno di nuova Hyundai Tucson, la cui anteprima a un Salone dell&#39;auto &egrave; attesa nel corso dei prossimi 12 mesi.  Triangoli variabili  I muletti si &ldquo;allenano&rdquo; da tempo ed &egrave; facile trovare similitudini marcate con la visione anticipata da Hyundai. Gi&agrave; con progetti come il suv Nexo a fuel cell si &egrave; tratteggiata una corrente di stile nuova per le forme del frontale. Evoluzione che prosegue, con il concept destinato a Los Angeles ad articolare non solo lo stile ma anche la funzione.  La griglia &egrave; completamente chiusa ad auto ferma, per trasformarsi e aprire delle porzioni triangolari non appena le esigenze di raffreddamento del propulsore lo richiedano.  Le maglie triangolari della calandra sui muletti di nuova Tucson rappresentano uno dei motivi di principale cambiamento rispetto alla generazione attuale, quando al design. Potrebbe configurarsi con un sistema simile al Parametric Active Shutter del concept, completamente variabile nell&rsquo;apertura e nella massa d&rsquo;aria destinata al raffreddamento, ottimizzando quindi la resistenza aerodinamica e i consumi.  Fari sdoppiati su Tucson, estesi sul concept  Una caladra che Hyundai propone non solo integrata con i fari superiori ma una parte essa stessa illuminata, accanto alle aperture laterali.  L&rsquo;anticipazione del design dei fari posteriori, invece, potrebbe&hellip; far luce sulle scelte che vedremo su nuova Tucson, un dettaglio ancora rimasto segretamente mascherato sui muletti.    A coincidere fedelmente, invece, appaiono le nervature decise lungo la fiancata, tagli grazie ai quali si ha un&rsquo;impronta dinamica del suv. L&rsquo;appuntamento con l&rsquo;ibrido plug-in, Vision anticipata su un futuro prossimo, &egrave; fissato al 21 novembre prossimo, vigilia dell&rsquo;apertura al pubblico del Salone di Los Angeles. 

Una show car con sistema ibrido plug-in, visione sul design con alcune soluzioni destinate a confluire su nuova Hyundai Tucson

Hyundai Suv Concept presenta il futuro Tucson

L&rsquo;auto, come uno strumento da accordare. Per non suonare. Un paradosso? No, se l&rsquo;obiettivo &egrave; il massimo isolamento acustico possibile dell&rsquo;abitacolo. Hyundai ha sviluppato il proprio sistema di controllo attivo del rumore, dispositivo che molti costruttori offrono sui modelli di segmento superiore per migliorare il comfort di marcia e cancellare il rumore prodotto perlopi&ugrave; dal motore.  NVH, le tre lettere del comfort di marcia  Al filtraggio classico, mediante materiali fonoassorbenti applicati in punti strategici della scocca (cofano motore, paratia divisoria dall&rsquo;abitacolo, passaruota, sottoporta), la tecnologia ha reso possibile l&rsquo;analisi attraverso dei microfoni delle frequenze &ldquo;fastidiose&rdquo; all&rsquo;orecchio umano, cancellate dall&rsquo;emissione di frequenze uguali ma di segno opposto, emesse dall&rsquo;impianto stereo.  Leggi anche: Hyundai, in arrivo l&#39;airbag centrale  La ricerca e sviluppo condotta da Hyundai va avanti da 6 anni e si &egrave; focalizzata su una tipologia di rumore difficilmente controllabile dai sistemi di Active Noise Control, ovvero, la rumorosit&agrave; proveniente dall&rsquo;asfalto.  A essere interessati sono gli pneumatici, gli stessi cerchi, nel rotolamento sul fondo stradale, fino alle vibrazioni e la ruvidit&agrave; durante la marcia, tre categorie di fastidio acustico definite da una sigla NVH - Noise Vibrations and Harshness, valori sui quali costantemente i costruttori provano a intervenire per incrementare la qualit&agrave; della vita a bordo.    La peculiarit&agrave; del Road Noise Active Noise Control &ndash; Controllo attivo del rumore da rumorosit&agrave; stradale, sta nella presenza di accelerometri che rilevano le oscillazioni del corpo vettura, quindi le vibrazioni generate durante la marcia, la presenza di un microfono nell&rsquo;abitacolo per rilevare il rumore a bordo - differenziato in funzione del sedile - e un Digital Signal Processor.  Quest&#39;ultimo &egrave; un&rsquo;unit&agrave; di analisi nettamente pi&ugrave; veloce e potente nelle operazioni di calcolo, ovvero, rilevamento delle accelerazioni, analisi del rumore interno ed emissione di un&rsquo;onda sonora in grado di azzerare quella responsabile del rumore.  Analisi fulminea del rumore e dell&#39;origine  Operazioni che avvengono nell&rsquo;ordine dei millesimi di secondo. E, se un tradizionale Active Noise Control &egrave; efficace nel contrasto di rumori costanti e prevedibili, non &egrave; in grado di operare cos&igrave; rapidamente da arrivare a emettere un&rsquo;onda sonora che azzeri la fonte del rumore entro 9 millesimi di secondo, il tempo in cui il rumore proveniente dall&rsquo;asfalto &egrave; percepito all&rsquo;orecchio umano.  Leggi anche: Seggiolini anti abbandono, moratoria al 1&deg; marzo 2020  Il dispositivo brevettato dal Gruppo Hyundai in Corea e negli Stati Uniti &egrave; in grado di operare in 2 millesimi di secondo, conducendo un&rsquo;analisi del rumore in tempo reale. I test hanno offerto riscontri positivi, con una riduzione della rumorosit&agrave; a bordo di ben 3 decibel, contrasto personalizzato su ciascun sedile.  Il primo modello sul quale verr&agrave; offerto il Road Noise Active Noise Control sar&agrave; un suv con il marchio Genesis.  Il potenziale del sistema che verr&agrave; commercializzato con il supporto dello specialista Harman &egrave; tanto pi&ugrave; elevato su auto prive di un motore termico, elettriche nelle quali le fonti del rumore sono circoscritte all&rsquo;aerodinamica, il rotolamento degli pneumatici e il sibilo del motore elettrico, del tutto controllabile e prevedibile. 

Il progetto RANC - Road Noise Active Noise Control &egrave; in grado di incrementare la qualit&agrave; della vita a bordo riducendo fino a 3 dB la rumorosit&agrave; percepita dai passeggeri. Il sistema verr&agrave; introdotto su un modello a marchio Genesis

Hyundai sviluppa l&#39;abitacolo ovattato

        Con la volont&agrave; di rendere pi&ugrave; facile la transizione verso la mobilit&agrave; sostenibile, Hyundai propone ai clienti che hanno acquistato Kona Electric e IONIQ Electric, soluzioni integrate per la ricarica domestica e pubblica dell'auto con la Juice Box di Enel X.  Un'offerta, quella avviata con la partnership tra i due marchi, che comprende vari servizi e vantaggi per chi ne usufruisce. Colonnine elettriche: Enel X si allarga in Italia e in Europa La Juice Box di Enel X per Hyundai La JuiceBox &egrave; disponibile in due versioni di diversa potenza (3,7 kW o 7,4 kW) e permette di monitorare lo stato di ricarica attraverso indicatori LED o, da remoto, con la App JuicePass di Enel X. I clienti Hyundai potranno scegliere tra tre differenti soluzioni di ricarica. Il "Juice Pack Home" include la fornitura della JuiceBox, il servizio di Home Check e il servizio di installazione. Pi&ugrave; ampia l'offerta con il &ldquo;Juice Pack Full&rdquo; e il &ldquo;Juice Pack Full Plus&rdquo; con i quali &egrave; possibile usufruire dell'intera rete di infrastrutture pubbliche di ricarica, presenti sulla App Juice Pass di Enel X. Quest'ultime due soluzioni includono un pacchetto di kWh da utilizzare in 24 mesi (salvo esaurimento anticipato): 780 kWh con Juice Pack Full e 1.620 kWh con Juice Pack Full Plus, equivalenti rispettivamente a circa 5.000 e oltre 10.000 km di percorrenza auto. Oltre alla ricarica, la Juice Box offre altri servizi come il sopralluogo di un tecnico specializzato per effettuare un sopralluogo di un tecnico di Enel X nell'abitazione del cliente con la verifica dell'adeguatezza dell'impianto elettrico (eventuali interventi aggiuntivi di adattamento sono a pagamento), l'installazione della Juice Box e il collegamento della stessa al contatore elettrico. Prevista anche l'assistenza tecnica tramite contact center, la connessione al sistema di controllo remoto EMM (Electric-Mobility Management) e una garanzia di 5 anni.       

Hyundai propone ai clienti che acquistano un'auto elettrica del marchio, soluzioni di ricarica pubblica e domestica in partnership con Enel X

Hyundai e Juice Box di Enel X: l'offerta per la ricarica delle auto elettriche

Hyundai tira le mani ancora pi&ugrave; indietro. Ma non &egrave; un male, anzi. La Casa sudcoreana ha comunicato lo sviluppo dello smart cruise control che beneficia della Machine Learning, ovvero l&rsquo;apprendimento dell&rsquo;auto.     Un passo in avanti, grazie anche all&rsquo;intelligenza artificiale, che sar&agrave; operativo sulle nuove Kia e Hyundai del futuro prossimo  Lo Smart Cruise Control (SCC) aggiunge appunto l&rsquo;algoritmo del machine learning che apprende le abitudini e le preferenze del guidatore. Abbinandole al controllo e al mantenimento adattivo delle sicurezza.  Di fatto replicando lo stile di guida (simulato) con i crismi del safe drive. La raccolta dati ovviamente &egrave; cruciale, tramite radar, telecamera e sensori.   La Machine Learning (l&rsquo;AI, l&rsquo;intelligenza artificiale del sistema) crea tre categorie. La distanza anteriore dei veicoli, la velocit&agrave; di accelerazione e la prontezza del guidatore. Queste le costanti, le variabili prese in esame sono la velocit&agrave; del veicolo e le condizioni generali di marcia.  Hyundai sostiene che il suo smart cruise control abbinato all&rsquo;AI &egrave; in grado di generare fino a diecimila stili di guida. Posto che l&rsquo;aggiornamento &egrave; costante nel tempo, parallelo al mutamento del modo di stare al volante. In ogni caso il sistema riconosce e non assimila dati da una guida ritenuta pericolosa. 

Un passo importante, grazie anche all&rsquo;intelligenza artificiale, verso una guida assistita sempre pi&ugrave; avanzata

Hyundai smart cruise control, impara da solo

        Nurburgring, per svelare nuovi particolari. Al momento relegati al settore del design, anticipazioni stilistiche di come sar&agrave; la futura generazione di Hyundai Tucson, attesa al debutto su strada nel 2021. Produrr&agrave; un cambio di stilemi marcato rispetto al modello odierno, va nella direzione di una linea decisamente dinamica, merito di una cornice dei finestrini a restringersi davanti al montante C. I canoni sono quelli del suv-coup&eacute;, andamento del tetto e versatilit&agrave; saranno da "classico" sport utility.&nbsp; DESIGN DI ROTTURA  Spigoli e nervature che si rincorrono, lungo la fiancata, alla base delle portiere, a evidenziare i passaruota, anteriori in particolare. Leggi anche: La prova di Hyundai Tucson restyling Nel segmento dei suv compatti, nuova Hyundai Tucson anticipa carte buone per distinguersi dalle avversarie. E il frontale, con una calandra molto elaborata e ampia, gioca un ruolo centrale. L&rsquo;impianto dei fari sar&agrave; ancora con proiettori sdoppiati, pi&ugrave; sottili quelli appena al di sotto del taglio del cofano motore, inseriti nelle feritoie sul paraurti gli elementi supplementari. Quanto alla griglia, &egrave; composta da un motivo a triangoli che amplifica il senso 3D della fascia anteriore. Il muletto avvistato al Nurburgring era dotato di sedili sportivi Recaro, una sportivit&agrave; che sar&agrave; propria di Hyundai N anche su Tucson. Leggi anche: Hyundai Tucson N Line si sdoppia con il mild hybrid diesel Restano ancora del tutto provvisori i fari posteriori, attesi a sviluppo orizzontale. Si inseriranno in un volume molto scavato, tra lunotto e portellone, quest'ultimo dai tagli regolari e una soglia di carico sufficientemente bassa sul paraurti per agevolare le operazioni.       

La quarta generazione del suv compatto si caratterizzer&agrave; per un design molto dinamico e scolpito sul frontale e lungo le fiancate. Sul mercato arriver&agrave; nel 2021

Nuova Hyundai Tucson, spigoli vivi al Nurburgring

        Ormai la sola parola rallegra decine di amministrazioni comunali: &ldquo;ibrido&rdquo;. Una parola d&rsquo;ordine per molti sindaci, magari ancora pi&ugrave; contenti se il pacchetto &egrave; tutto elettrico, rappresentato peraltro, restando in casa coreana, dalla Kona Electric, in commercio dal 2018.  Ma anche la Kona Hybrid ha i numeri e i contenuti per accontentarli. Cos&igrave; come in generale tutto il marchio Hyundai, che entro giugno 2020 avr&agrave; l&rsquo;80 per cento dell&rsquo;intera gamma elettrificato. E in arrivo c&rsquo;&egrave; anche la nuova piattaforma E-GMP, ovvero Electric Global Modular Platform, destinata a tutti i futuri veicoli &ldquo;verdi&rdquo;.  Le caratteristiche tecniche Ma parliamo adesso della nuova Hyundai Kona Hybrid, gi&agrave; svelatasi in una presentazione internazionale, tenutasi a fine agosto ad Amsterdam. Ricordiamo le principali caratteristiche, come la potenza complessiva di 141 cv, 105 erogati dal motore a benzina 1.6 GDI e 43,5 da quello elettrico, con batterie agli ioni di litio da 1,56 kWh.  La casa garantisce un consumo combinato di 20 km/litro, insomma roba da Diesel, Anche se i tanto ciriticati motori a gasolio costituiscono ancora la maggior parte delle vendite nel segmento B dei SUV compatti, cui appartiene la Kona. Il cambio &egrave; un automatico DCT a doppia frizione a 6 rapporti, utilizzabile anche in modalit&agrave; sport con le classiche &ldquo;palette&rdquo; dietro al volante.  Prezzo e dotazioni L&rsquo;auto parte sempre con la funzione &ldquo;Eco&rdquo;, con la classica zona verde della strumentazione che indica quando si stanno ricaricando le batterie, specie in discesa o, come in mille altri esempi, in rilascio. La Kona Hybrid &egrave; molto silenziosa, complessivamente brillante, capiente, anche se sullo sconnesso saltella un po&rsquo; troppo, ma con i pneumatici da 18&rdquo; &egrave; un prezzo che va pagato.  Tra le caratteristiche di questa ibrida, anche il sistema Bluelink, che permette di gestire da remoto, tramite app, l&rsquo; apertura e la chiusura centralizzata, oltre a tante altre funzioni. Nell&rsquo;allestimento pi&ugrave; ricco, che &egrave; l&rsquo;Exellence (a 32.000 euro), c&rsquo;&egrave; anche un display da 10&rdquo;25, posto al centro del cruscotto, con sistema di navigazione incluso e comando vocale. La Kona Hybrid &egrave; per&ograve; anche proposta nel gi&agrave; soddisfacente allestimento XTech, con un anticipo di 5.600 euro e rate mensili da 199 euro, comprensive di assicurazione furto e incendio.       

Con un offerta di lancio che parte da 22.600 euro per la 1.6 XTech 141cv 2wd DCT, inizia la commercializzazione della ibrida coreana. Con un porte aperte il 12-13 e il 19-20 ottobre. Silenziosa e parsimoniosa, le sue principali qualit&agrave;, rilevate in un apposite test sulle colline bolognesi

Hyundai Kona Hybrid, contenuti convincenti

Sportivit&agrave; dai volti diversissimi, eppure &egrave; il tratto distintivo della presenza Hyundai al Salone di Francoforte 2019. Si spazia da un dinamismo espresso, con gusto, solo nel design a una proposta da corsa che verr&agrave; schierata nel campionato turismo internazionale riservato ai progetti elettrici.    Da Hyundai i10 N Line a Hyundai Veloster N ETCR, passando per una Hyundai i30 N Project C che d&agrave; le vitamine alle prestazioni con una formula diversa dall&rsquo;incremento di potenza e coppia sul propulsore.  HYUNDAI 45 CONCEPT  Poi c&rsquo;&egrave; Hyundai 45 Concept, diversa perch&eacute; rappresenta un&rsquo;idea sulle scelte funzionali di un elettrico futuro. Lo fa riprendendo stilemi che furono della Hyundai Pony Coup&eacute; Concept, ricorrenza che spiega il perch&eacute; de &ldquo;45&rdquo;: gli anni dal debutto di quella show car, poi diventata Hyundai Pony.    Da 45 Concept inizia il racconto di Hyundai al Salone di Francoforte, perch&eacute; &egrave; la pi&ugrave; originale e futuristica. Le linee tutte spigoli non potrebbero rifarsi meglio agli anni Settanta. Vintage che si ferma qui, per aprire &ndash; letteralmente &ndash; le porte al futuro: soluzione scorrevole sia davanti che dietro, accessibilit&agrave; inedita grazie alle sedute rotanti e l&rsquo;assenza del montante centrale. Alla base delle portiere anteriori &egrave; posizionata una barra di led di stato, a indicare la carica residua delle batterie.  Come tante elettriche, la filosofia progettuale prevede lo &ldquo;skateboard&rdquo; destinato al pacco batterie, al motogeneratore e alle sospensioni, sopra al quale si innesta la cellula abitacolo. Minimal come tendenza estetica impone, meglio se con richiami all&rsquo;arredamento di interni: pelle, tessuti, legno, sono i materiali a bordo. Plancia composta dalla strumentazione e da proiezioni virtuali sulle superfici, in sostituzione di un unico display dell&rsquo;infotainment.  Concept &ldquo;aperto&rdquo; alla guida autonoma, nel senso di uno sviluppo integrabile sulla piattaforma elaborata da Hyundai.  HYUNDAI I10 N LINE  Per un&rsquo;idea di sviluppo futuro, la concretezza della nuova generazione di Hyundai i10. Pi&ugrave; spaziosa a bordo pur con ingombri invariati, &egrave; citycar interessante gi&agrave; nelle proposte &ldquo;base&rdquo;. A Francoforte si svela la i10 N Line, allestimento sportiveggiante gi&agrave; ripreso da i30 e Tucson, tra gli altri. Non ha i contenuti delle Hyundai N ma strizza l&rsquo;occhio all&rsquo;estetica aggressiva.    Hyundai i10 N Line si differenzia in pochi ma essenziali tratti. La calandra &egrave; pi&ugrave; ampia, ingloba il profilo del paraurti delle versioni classiche. Modifica le luci diurne a led, da elementi circolari a tre barre integrate nella calandra. I dettagli rossi personalizzano il frontale e i mozzi ruota, cerchi di serie da 16 pollici. Abbinamento bicolore, tetto-carrozzeria, con 6 tinte mixabili a 2 colori di tetto.  Motori e cambio sono della gamma standard, quindi 1.0 turbo benzina da 100 cavalli e 172 Nm, benzina 1.2 litri da 84 cavalli e 118 Nm. Entrambi con cambio manuale 5 marce.  HYUNDAI I30 N PROJECT C  Alza i contenuti della sportivit&agrave; Hyundai i30 N Project C. Potenza e coppia di i30 N Performance non cambiano (275 cv; 378 Nm in overboost). Non cambia la trasmissione manuale 6 marce. Cambia molto del resto. Ben 50 kg in meno il peso dichiarato, riduzione ottenuta con numerosi particolari in CFRP, dal cofano motore (-7,2 kg) alle minigonne (-500 gr. Ciascuna), continuando con l&rsquo;inserto diffusore al posteriore (-386 gr.).  L&rsquo;aerodinamica frontale ha nello splitter un elemento nuovo, stavolta per&ograve; con un aggravio di peso di 240 grammi. Nulla se confrontati con i 22 kg risparmiati dai cerchi forgiati OZ, nella misura da 19 pollici.  Project C rappresenta il primo impiego del composito CFRP &ndash; Carbon Fiber Reinforced Plastic su una Hyundai stradale, polimero che sta anche a bordo, nel guscio dei sedili Sabelt, con regolazione manuale e in grado di un apporto di 7,5 kg ciascuno alla missione leggerezza.  Continuare l&rsquo;elenco dell&rsquo;alleggerimento &egrave; dire dei portamozzi posteriori in alluminio anzich&eacute; in acciaio (-4,66 kg ciascuno). Minor peso e posizionato pi&ugrave; in basso, visto il baricentro ridotto di 8,8 mm rispetto a i30 N Performance.  L&rsquo;assetto riceve molle pi&ugrave; rigide e accorciate, ammortizzatori dalla diversa taratura e un&rsquo;altezza da terra del corpo vettura inferiore di 6 mm. Interessante sulla dinamica di marcia la barra di irrigidimento installata al posteriore.  HYUNDAI VELOSTER N ETCR  Specializzata per la pista e solo per quella, infine, &egrave; Hyundai Veloster N ETCR. Nel turismo internazionale Hyndai corre con i30 N TCR e Veloster N TCR, esperienza della divisione Motorsport di Alzenau, in Germania, confluita nel progetto elettrico che verr&agrave; approntato in due esemplari per gareggiare, dopo i test di sviluppo che inizieranno a settembre.  Specifiche tecniche da regolamento, Veloster N ETCR ha il motore posto in posizione posteriore centrale e due ruote motrici, posteriori. 

Il concept elettrico 45 sviluppa un&#39;idea di compatta autonoma, in uno stand caratterizzato dalle proposte sportive nel design o anche nella tecnica: dalla piccola i10 alla Veloster elettrica da corsa&nbsp;

Hyundai i10 N Line, i30 Project C e Veloster ETCR: Francoforte a tutto sport

Pensare in piccolo, ma in grande. Un concetto in antitesi che per&ograve; ben rappresenta l&#39;iniziativa promossa dalla nuova Hyundai i10. Il palcoscenico del Salone di Francoforte sar&agrave; la vetrina ideale per presentarsi al grande pubblico delle compatte cittadine. Un segmento che nel nostro paese rappresenta una fetta importante del mercato.    Ecco perch&eacute; l&#39;idea di Hyundai &egrave; quella di rendere grande un&#39;auto piccola. Una scelta ingegneristica supportata non solo da un leggero cambio di quote (peraltro irrisorie), quanto dai contenuti disponibili sulla nuova i10. Sistemi di assistenza alla guida e variabili sul tema dell&#39;infotainment, che la rendono appetibile pure ad un pubblico maschile, decisamente poco incline (salvo ragioni economiche) ad approcciarsi alle vetture di segmento A.  Cos&igrave; la scelta stilistica non poteva che optare per linee pi&ugrave; dinamiche e dal tratto sportivo. Soprattutto vestendo la i10 con i cerchi in lega da 16 pollici. Un eccesso in virt&ugrave; delle reali prestazioni, ma che avvalora la tesi della sportivit&agrave;, rendendo l&#39;auto pi&ugrave; ammiccante. Per quanto ci sia un punto di rottura rispetto al passato, la vista laterale (almeno a livello percettivo) &egrave; quella che meno si discosta dall&#39;ultima edizione, lasciando alla vista fronte retro il maggior numero di novit&agrave;. Rispetto alla versione precedente, nuova i10 e? piu? bassa di 20 mm e piu? larga di 20 mm. La lunghezza complessiva si attesta intorno ai 3670 mm. Buona l&#39;abitabilit&agrave; bordo &ndash; le vettura &egrave; disponibile sia con l&#39;omologazione a 4 posti sia a 5 &ndash; vanta un bagagliaio di 252 litri di capacit&agrave;.  La vera evoluzione della citycar di casa Hyundai si tasta in abitacolo, in cui presenzia la nuova plancia. Lo stile pi&ugrave; accattivante fa capolino con il nuovo schermo touch da 8 pollici. Bisognerebbe vedere se le varianti con display pi&ugrave; piccolo vantino il medesimo effetto positivo. Di fatto avere lo schermo pi&ugrave; grande significa pure contare sui servizi della suite Bluelink. Ovvero la possibilit&agrave; di avere la vettura sempre connessa grazie ad una sim card presente in auto, godendo di tutta una serie di informazioni in tempo reale (come traffico e meteo). Scontata la presenza di Apple CarPlay e Android Auto.  Poche le novit&agrave; sul fronte delle motorizzazioni, che ricalcano in toto quelle della gamma attuale, opportunamente aggiornate. Due i motori disponibili: 3 cilindri da un litro e 67 cv di potenza, e 4 cilindri da 1,2 litri e 84 cv. Probabilmente sul nostro mercato comparir&agrave; solo il pi&ugrave; compatto dei due, pi&ugrave; appetibile per la clientela nostrana. Infatti &egrave; gi&agrave; prevista la versione a GPL del 3 cilindri. In entrambi i casi ad assicurare il collegamento alle ruote &egrave; un cambio manuale a 5 marce. Oppure un automatico robotizzato sempre a cinque rapporti. Il sistema Idle Stop &amp; Go (ISG) sar&agrave; di serie su tutte le versioni.  Da sottolineare, in chiusura, la disponibilit&agrave; di tutta una serie di sistemi di assistenza alla guida difficilmente riscontrabili su questo segmento di mercato. Al di l&agrave; della frenata di emergenza automatica (obbligatoria dal prossimo anno), che nello specifico ha attivo il riconoscimento di ciclisti e pedoni; la nuova i10 offre il mantenimento attivo della corsia, il rilevamento della stanchezza del conducente e il rilevatore dei limiti di velocita?. 

A Francoforte far&agrave; il debutto in societ&agrave; la rinnovata citycar coreana. Lo stile dal taglio pi&ugrave; sportivo asseconda una forte &ldquo;volont&agrave;&rdquo; tecnologica, in cui si palesa (a seconda degli allestimenti) la nuova suite di servizi Bluelink

Nuova Hyundai i10, sempre pi&ugrave; hi-tech

Per rendere appetibile una vettura elettrica, c&#39;&egrave; (forse) una sola strada da percorrere: aumentarne l&#39;autonomia. Percorso intrapreso da Hyundai che rilancia le quotazioni di Ioniq Electric con un pacco batterie aggiornato.    Capace, stando alla carta, di portare l&#39;autonomia totale a 311 km (prima era 280). Distanza che supera abbondantemente le necessit&agrave; quotidiane (e probabilmente settimanali) di chi &egrave; solito usare la vettura nel percorso casa lavoro e viceversa. Merito di un rinnovato pacco batterie, che passa dai 28 kWh attuali ai pi&ugrave; prestanti 38,3 kWh.  Aumentate potenza e autonomia  In tema di differenze anche la potenza erogata dal motore, che salta dalla quota di 120 cavalli a quella di 136. Invariato invece il dato relativo alla coppia, pari sempre a 295 Nm. Ovviamente le affinit&agrave; con Kona Electric sono palesi, nonostante le discrepanze in alcuni numeri (vedi pacco batterie). La tecnologia &egrave; &ldquo;circolare&rdquo;, cos&igrave; il passaggio di elementi &egrave; assolutamente nella norma. Chiusa tale parentesi, si &ldquo;scopre&rdquo; che la vettura &egrave; dotata di un cavo di ricarica da 7,2 kW, un aggiornamento rispetto all&#39;attuale da 6,6 kW. In attesa che in Italia presenzino colonnine di ricarica da 100 kW (fa eccezione il comparto Tesla), sappiate che da questa tipologia di esercizio, la Ioniq Electric, necessit&agrave; di 54 minuti per una carica che corrisponde a circa l&#39;80% della capacit&agrave; della batteria.  Come di consueto si affida ad un retrotreno del tipo a ponte torcente. Una scelta dettata dalla necessit&agrave; di liberare spazio al pacco batterie &ndash; sui modelli ibridi &egrave; presente un sistema multilink - che non inficia sul comfort di marcia.  Marcia che si pu&ograve; &ldquo;espletare&rdquo; in tre modi differenti: Eco, Normale e Sport. Cosa cambia? L&#39;erogazione del propulsore elettrico si fa via via pi&ugrave; decisa e sportiva. Che poi sia lineare in ogni circostanza &egrave; un dato di fatto, dato che i 295 Nm di coppia motrice sono disponibili da 0 giri/minuto. Presenti le palette dietro al volante che comandano l&#39;intensit&agrave; del freno motore in fase di rilascio. Anche adoperando quella pi&ugrave; intensa, &egrave; comunque meglio fare affidamento sui freni (veri) per arrestarsi completamente. Pertanto il quadro percettivo relativamente alla dinamica di guida non &egrave; mutato in alcun modo.  Infotainment e novit&agrave; estetiche  Pochi, ma significativi i dettagli estetici che accompagnano l&#39;avvento del nuovo pacco batterie. In particolare &egrave; stata riconfigurata la griglia anteriore, che vanta il fatto di essere attiva, aprendosi e chiudendosi a seconda della specifica situazione di marcia. Nuovo il design che distingue i gruppi ottici. Nuovi i cerchi in lega che alimentano l&#39;efficienza aerodinamica della vettura. Ma le variabili che si possono definire inedite proseguono anche a bordo. Il sistema d&#39;infotainment pu&ograve; essere ampliato sino alla versione dotata di schermo touch da 10,25 pollici. Versione che impiega pure la nuova suite di servizi denominata Bluelink. Utile anche per mantenere sotto controllo il livello di carica da remoto (con apposita app).  Quanto costa  La tecnologia promossa da Hyundai si fa poi predittiva (proprio come sulla Kona Hybrid). Sfruttando le informazioni che riceve dal sistema di navigazione regola di conseguenza la marcia. In arrivo a settembre la rinnovata Ioniq Electric ha un prezzo di listino di 41.000 euro. Valore di mercato che presenta la versione Tech (l&#39;entry level). Mettendo sul piatto altri 2650 euro si passa all&#39;allestimento pi&ugrave; ricco, il Prime. Che offre di serie lo schermo da 10.25 pollici e la suite Bluelink. 

L&#39;elettrica coreana rinnova il comparto batterie, garantendo una maggiore autonomia. Aggiornato lo stile, il complesso multimediale si modernizza, proponendo la suite di servizi denominata Bluelink

Hyundai Ioniq Electric, la prova su strada

        L'elettrificazione non cede il passo e si conferma l'elemento distintivo del mondo Kona. Il Suv Hyundai gioca la carta dell'ibrido dopo aver messo in campo la versione elettrica. Una soluzione che ne aumenta l'appeal se il passaggio ad un modello solo elettrico potrebbe in qualche modo intimorire un potenziale cliente &ldquo;green&rdquo;.  Tecnia: base deriva dalla Ioniq La tecnologia che segue il nuovo modello Kona Hybrid &egrave; stata ampiamente collaudata, anche perch&eacute; deriva direttamente dalla Ioniq. Da sottolineare che si tratti di un modello ibrido e non ibrido plug-in (versione invece disponibile sulla berlina Ioniq), in cui la marcia elettrica si riduce a pochi chilometri, al servizio dell'efficienza del motore a combustione. Il dualismo elettrico endotermico si gioca da un lato con un'unit&agrave; elettrica che sviluppa 32 kW (44 cv) di potenza, dall'altro con un motore benzina di 1,6 litri di cilindrata in grado di erogare 105 cv. Il compatto &ldquo;millesei&rdquo; sfrutta la tecnologia dell'iniezione diretta di carburante. La particolarit&agrave; di questo propulsore &egrave; quella di non essere a ciclo otto (le fasi che formano il ciclo di combustione del carburante) bens&igrave; a ciclo Atkinson. Un &ldquo;modello&rdquo; portato alla ribalta da Toyota e che muta, dal punto di vista puramente tecnico, per via di un differente sistema di manovellismo. Ossia? Ossia sono differenti tutti quegli elementi che sono connessi alla biella e che ne consentono il movimento. Ci&ograve; comporta delle differenze in termini di &ldquo;fasi&rdquo;, che influiscono sull'efficienza a seconda del &ldquo;carico&rdquo; di lavoro del motore. Il dato complessivo riferito alla potenza della versione ibrida di Kona &egrave; pari a 141 cavalli. L'accoppiata tra il propulsore elettrico e quello endotermico &egrave; coadiuvata da un cambio doppia frizione a sei rapporti. Consumi Il mix di tali elementi dovrebbe garantire, secondo quando dichiarato, un consumo nel ciclo combinato compreso tra 3,9 e 4,3 litri per 100 km (secondo gli standard NEDC). A cui corrispondono emissioni di CO2 di 90 grammi al chilometro. Numeri da prendere in considerazione anche come eventuale alternativa al diesel. Perch&eacute; a differenza di altri sistemi ibridi, quello in dote a Kona non &egrave; solo funzionale alla marcia cittadina, ma sembra trovarsi a proprio agio pure fuori citt&agrave;. Ci&ograve; che la distingue rispetto al resto della gamma sono i cerchi in lega dal design specifico, mentre tutto il resto si conferma tale e quale alle altre versioni, a parte il badge Hybrid. La novit&agrave; pi&ugrave; interessante &egrave; a bordo, e prende il nome di Bluelink. Una sorta di appendice alle funzionalit&agrave; del sistema multimediale AVN. Sistema che sulla Kona Hybrid si presenta anche con l'Hardware pi&ugrave; evoluto, ovvero un nuovo schermo touch da 10,25 (disponibile con Techno Pack a 1200 euro oppure sull'allestimento pi&ugrave; ricco, l'Excellence). Il Blulink, che sfrutta il potenziale di una SIM presente in vettura, fornisce tutta una serie di servizi dedicati (come il meteo e il traffico) e pu&ograve; connettere la vettura direttamente al proprio smartphone grazie ad un'apposita app. Cos&igrave; alla guida Su strada la Kona Hybrid non muta le dinamiche in gioco, nonostante l'aggravio di peso. Molto silenziosa nell'incidere su strada, perfetta come passista. Il cambio a doppia frizione mette al riparo da fastidiosi &ldquo;slittamenti&rdquo;, adatto ad assecondare una guida rilassata e rilassante. E poi il passaggio all'ibrido non ha comportato alcun mutamento alla voce bagagliaio: si parte da quota 361 e si arriva, abbattendo la seduta posteriore, a 1141 litri. La nuova Hyundai Kona Hybrid &egrave; gi&agrave; disponibile presso la rete ufficiale della Casa coreana, e in promozione avr&agrave; un'offerta lancio di 23.750 euro, relativa all'allestimento d'ingresso XTECH, che prevede di serie la frenata automatica d'emergenza con riconoscimento pedoni e ciclisti.       

Il Suv della casa asiatica alimenta la scelta di motorizzazioni introducendo la variante ibrida. Schema collaudato, prelevato direttamente dalla berlina Ioniq

Hyundai Kona Hybrid: primo contatto con l'ibrida coreana

        Dalla Hyundai Pony alla Hyundai 45 Concept. Dagli anni Settanta al futuro dell&rsquo;elettrico Hyundai di serie. Al Salone di Francoforte il marchio si presenter&agrave; con tante novit&agrave;, dall&rsquo;ultima generazione della i10 alla sportiva i30 N resa ancor pi&ugrave; efficace. Modelli che guardano all&rsquo;attualit&agrave;, ai quali si affianca una show car elettrica, il concept Hyundai 45. SPIGOLI FUNZIONALI L&rsquo;accostamento con la Pony del 1975 non &egrave; casuale. Il design della show car si rif&agrave; alle soluzioni degli anni Settanta per immaginare gli stilemi dell&rsquo;elettrico di domani. Stile e funzione mai cos&igrave; correlati, perch&eacute; ne va dell&rsquo;autonomia di marcia da una configurazione di carrozzeria dall&rsquo;aerodinamica ottimizzata. Leggi anche: Hyundai i30 N Project C, alleggerita a Francoforte Il concept destinato a Francoforte rivela una coda tronca, scelta buona per ridurre le turbolenze, a chiusura di un lunotto che appare molto inclinato in avanti. NON SOLO FARI A FASCIA Geometrie nette, angoli vivi, con la caratteristica di una fascia luminosa dinamica, che fa da rappresentazione dei gruppi ottici, del logo e di animazioni differenziate. Anche la targa &egrave; immaginata come una rappresentazione digitale. Leggi anche: Nuova i10, ecco come sar&agrave;: il primo bozzetto Detto dello spoiler applicato al tetto, Hyundai 45 &egrave; dotata anche di quattro elementi ai lati del lunotto, da scoprire nella funzione, con la possibilit&agrave; che siano profili per staccare i flussi d'aria dal corpo vettura e ridurre le turbolenze dietro l&rsquo;auto.       

Al Salone di Francoforte rappresenter&agrave; un'anticipazione degli stilemi dei futuri modelli elettrici del marchio. I richiami alla Pony del '75 e le esigenze aerodinamiche

Hyundai 45 Concept, un elettrico vintage prepara il futuro

Come migliorare la sportivit&agrave; di i30 N? Al Salone di Francoforte sar&agrave; Hyundai i30 N Project C a rappresentare una formula nuova.    Dalla base offerta dai 275 cavalli e 353 Nm di coppia della variante Performance, il reparto ricerca e sviluppo di Namyang ha perfezionato 600 esemplari, destinati esclusivamente al mercato europeo.  Il perch&eacute; di Project C &egrave; nell&rsquo;area alte prestazioni della divisione sportiva di Hyundai, l&rsquo;Area C. Tra gli interventi migliorativi, le attenzioni si sono concentrate sull&rsquo;assetto, riducendo l&rsquo;altezza da terra, e sulla diminuzione della massa complessiva.  Specifiche che verranno rese note a ridosso del salone tedesco, al via il prossimo 12 settembre. Avr&agrave; componenti in CFRP, composito che potremmo ritrovare sulla rinnovata aerodinamica. Un disegno diverso lo hanno le minigonne e il labbro anteriore, ai lati del paraurti.  Leggi anche: Hyundai i30 N, la prova su strada  Sono alcune delle novit&agrave; che si intravedono dai muletti di i30 N Project C, insieme a un elemento sul paraurti posteriore, simil-diffusore con tre derive pi&ugrave; accentuate tra i terminali di scarico in acciaio.  L&rsquo;adozione del polimero CFRP contribuir&agrave; a ridurre le masse insieme a un set di cerchi in lega da 19 pollici, di derivazione corsaiola, facile immaginare una specifica di cerchi forgiati.  Leggi anche: Hyundai, a Francoforte con una racecar elettrica  La specifica standard di i30 N Performance dichiara 1.500 kg, gli interventi di alleggerimento favoriranno uno zero-cento al di sotto dei 6&rdquo;, oggi con un dato di 6&rdquo;1 con cambio manuale 6 marce. 

Tiratura limitata per la i30 N nella versione pi&ugrave; potente, con soluzioni ispirate alle corse e materiali compositi per ridurre il peso

Hyundai i30 N Project C, alleggerita a Francoforte

        Hyundai si prepara al futuro prossimo e aggiorna profondamente l'organizzazione di Ricerca e Sviluppo. Con l'obiettivo di essere reattiva ed elastica nell'adeguarsi alla rapida evoluzione del panorama tecnologico della mobilit&agrave; futura. Con particolare attenzione a&nbsp;elettrificazione, connettivit&agrave;, guida autonoma. Lo scopo &egrave; di rendere pi&ugrave; efficienti i processi decisionali e di sviluppo, per avere anche una maggiore efficienza e ottimizzare i costi. E affrontare la sfida del mercato globale, sempre pi&ugrave; competitiva. Hyundai punta sull&rsquo;Architecture-Driven System-Based Organization (SBO), le unit&agrave; tecnologiche del Centro Ricerca &amp; Sviluppo di Hyundai in Corea allineeranno i processi operativi per trasformare il Gruppo.&nbsp;Architecture-Driven presenta le fasi della progettazione del veicolo, che tiene conto di diversi fattori. Dalla fase iniziale di sviluppo &ndash; prestazioni, condivisione dei componenti, standardizzazione, ecc. &ndash; fino ad approvvigionamento, produzione e fornitori. Grazie alla&nbsp;organizzazione di base (System-Based Organization SBO), le unit&agrave; tecnologiche di telaio, carrozzeria, elettronica e powertrainsaranno in grado di integrarsi con la progettazione, l&rsquo;ingegneria industriale e il collaudo come parte dello sviluppo. Albert Biermann, capo della divisione Ricerca &amp; Sviluppo di Hyundai Motor Group, commenta cos&igrave; la scelta.&nbsp;&ldquo;La riorganizzazione consentir&agrave; un processo decisionale agile e una comunicazione pi&ugrave; efficiente, consentendoci di accelerare la nostra risposta ai mercati globali in evoluzione e di adottare rapidamente le tecnologie emergenti.&nbsp;Questo cambiamento ci aiuter&agrave; a sviluppare ulteriormente i prodotti, cos&igrave; come a focalizzare ancor di pi&ugrave; l&rsquo;attenzione sui clienti.&rdquo; L&rsquo;Architecture Development Center considerer&agrave; le attuali richieste del mercato durante le fasi di progettazione del veicolo, rivedendo la condivisione dei componenti e la modularizzazione dei modelli. Lo scopo &egrave; di avere vantaggi in prestazioni, qualit&agrave; e redditivit&agrave; grazie alla collaborazione con le unit&agrave; tecnologiche di sistema. Le unit&agrave; di progettazione, ingegneria assistita da computer e collaudo &ndash;precedentemente raggruppate per funzione &ndash; verranno riorganizzate all&rsquo;interno delle unit&agrave; di piattaforme, carrozzeria, sistemi elettronici e powertrain. L&rsquo;integrazione semplificher&agrave; il processo di sviluppo accelerando i passaggi di comunicazione e di decisione. Le unit&agrave; tecnologiche di Project Management (PM) verranno riorganizzate dal System-Based Organization. Ogni PM lavorer&agrave; all&rsquo;interno del rispettivo segmento del veicolo &ndash; precedentemente suddivisi per brand e tipo di veicolo &ndash; con l&rsquo;obiettivo di rafforzare la differenziazione tra i marchi del Gruppo e le gamme di modelli. Un nuovo Virtual Vehicle Development Group implementer&agrave; i processi per accelerare lo sviluppo complessivo del veicolo. Utilizzando vari modelli virtuali e metodologie di simulazione. Potranno essere ridotti i costi iniziali&nbsp;di investimento. E potranno essere create&nbsp;opportunit&agrave; per migliorare le successive&nbsp;&nbsp;integrazioni tecnologiche per la mobilit&agrave; e i prodotti.       

La Casa coreana aggiorna il suo reparto, per affrontare con elasticit&agrave; a prontezza le sfide di self drive e elettrificazione

Hyundai, novità per ricerca e sviluppo

        Lunga vita ai motori termici. Continuously Variable Valve Duration &egrave; la nuova tecnologia che Hyundai sintetizza nell&rsquo;acronimo CVVD, una chicca dedicata ai turbo benzina della Casa coreana. Esordir&agrave; con il nuovo propulsore SmartStream G1.6 T-GDI, un quattro cilindri in grado di erogare 180 cavalli e 265 Nm di doppia. La tecnologia CVVD pu&ograve; gestire e modificare l&rsquo;intervallo di apertura delle valvole in base alle condizioni di guida. In questo modo ottimizza sia le prestazioni che l&rsquo;efficienza nei consumi. Rispetto al propulsore che va a sostituire garantisce un incremento del 4% delle performance, una riduzione del 5% dei consumi e una diminuzione delle emissioni del 12%.  Ecco come funziona il CVVD La differenza &egrave; che sino ad oggi le tecnologie di controllo delle valvole hanno agito sulle tempistiche di apertura e di chiusura (Continuously Variable Valve Timing - CVVT), o sulla corsa delle stesse (Continuously Variable Valve Lift - CVVL). Ma non permettendo di gestire durata di apertura delle valvole, perch&eacute;&nbsp; la chiusura &egrave; subordinata all'apertura. In sintesi non in grado ad adattarsi alle diverse condizioni di guida. Se l&rsquo;auto viaggia a velocit&agrave; costante e richiede poca potenza, il CVVD mantiene aperta la valvola di aspirazione fino a met&agrave; del ciclo di compressione, per chiuderla poi fino quasi alla fine dello stesso. In tal modo permette di migliorare l&rsquo;efficienza del carburante riducendo la resistenza causata dalla compressione. Se serva la potenza massima, la valvola d'aspirazione viene chiusa fin dall&rsquo;inizio del ciclo di compressione per massimizzare il volume d&rsquo;aria utilizzata per la combustione, cos&igrave; da offrire&nbsp;pi&ugrave; coppia. Hyundai, nuova i10 in arrivo a Francoforte? L'esordio sulla Hyundai Sonata Turbo Il nuovo motore SmartStream G1.6 T-GDI esordir&agrave; su Hyundai Sonata Turbo e poi su numerosi modelli del Marchio e di Kia. E&rsquo; dotato del sistema LP EGR reimmette parte dei gas di scarico all&rsquo;interno dalla camera di combustione, riducendo le temperature e l&rsquo;emissione di NOx. L&rsquo;impianto di ricircolo a bassa pressione porta i gas di scarico all&rsquo;ingresso del turbocompressore invece che al sistema di aspirazione, cos&igrave; da massimizzare l&rsquo;efficienza sotto sforzo. Adotta anche un sistema di controllo delle temperature integrato che riscalda o raffredda il motore rapidamente per mantenerlo alla temperatura di esercizio ideale.&nbsp; Kia e Hyundai, guida autonoma con Aurora Non nasconde l'orgoglio Albert Biermann, Presidente e Capo della divisione Ricerca e Sviluppo di Hyundai. &ldquo;Lo sviluppo della CVVD &egrave; un ottimo esempio di quanto Hyundai stia rafforzando le tecnologie dei propri powertrain. Continueremo a impegnarci nell&rsquo;innovazione per portare avanti rivoluzioni nella mobilit&agrave; e assicurare la sostenibilit&agrave; del nostro modello di business&rdquo;.       

Pi&ugrave; potenza e coppia, meno cinsumi ed emissioni: il 1.6 arriva a 180 cv e 265 Nm. Cos&igrave; il turbo benzina della Casa coreana aumenta del 4% le performance, riduce del 5% i consumi e diminuisce le emissioni del 12%

Tecnologia Hyundai CVVD, nuova linfa per i motori benzina

        Appuntamento al Salone di Francoforte, dove Hyundai proporr&agrave; qualcosa di nuovo, un invito &ldquo;a fare le cose in grande&rdquo;. Un ossimoro, agire in grande con un modello piccolo per dimensioni, una citycar.  Teaser e dettagli Il teaser diffuso dal marchio nasconde la prossima generazione di Hyundai i10, modello negli ultimi 12 mesi protagonista della fase di sviluppo con numerosi muletti impegnati su strada. Tutti notevolmente camuffati, mascherature sotto le quali si intravedevano i fari anteriori sdoppiati e stilemi simili della calandra. Per molti versi, soluzioni simili alla generazione oggi su strada, tanto da far immaginare dei prototipi di sviluppo con una carrozzeria non definitiva. Dal teaser, Hyundai anticipa l&rsquo;offerta di un &ldquo;nuovo stile esterno e interno, come una nuova connettivit&agrave; e caratteristiche di sicurezza che faranno del modello il leader nel proprio segmento&rdquo;. L&rsquo;andamento del tetto, la linea di cintura e le forme dei fari posteriori, tutti all&rsquo;insegna di forme ondulate, segnano un sostanziale cambio di registro rispetto a Hyundai i10 oggi sul mercato. L&rsquo;aggiornamento porter&agrave; anche nuovi motori, in un&rsquo;offerta che dovrebbe annoverare anche il turbo benzina 1.0. Nei 2 mesi che mancano prima dell&rsquo;apertura del Salone di Francoforte (10-22 settembre) arriveranno altri elementi utili a confermare la strada che porta a nuova i10.       

In attesa della prima uscita al Salone di Francoforte (10-22 settembre), un teaser rivela pochissimi dettagli del nuovo modello, destinato a essere la citycar alla sua terza generazione. Sar&agrave; al vertice per connettivit&agrave; e sistemi di sicurezza