        Mancano poche ore alla 41esima edizione della 1000 Miglia, rievocazione storica della competizione di regolarit&agrave; riservata ad automobili d&rsquo;epoca prodotte non oltre il 1957, che si sfideranno sul percorso di oltre 2000 km Brescia-Roma-Brescia. Tra le ben 420 vetture, 47 sono Alfa Romeo. Di queste, si distinguono tre unit&agrave; della preziosa collezione Heritage Stellantis (ente che preserva e valorizza le auto storiche Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Abarth) del museo di Arese: si tratta di 1900 Sport Spider e 2000 Sportiva, entrambe datate 1954, e della 1900 Super Sprint del 1956. Passato e futuro: c'&egrave; anche la Giulia Quadrifoglio&nbsp; Il 2023 &egrave; gi&agrave; un anno piuttosto importante per il Biscione, con tre anniversari legati alla storia del marchio italiano: i dieci anni della 4C, i sessanta dell&rsquo;Autodelta e, forse il pi&ugrave; rilevante, i cento del celebre Quadrifoglio Verde. Quest'ultimo debutt&ograve; il 15 aprile 1923 sulla versione &ldquo;Corsa&rdquo; della RL guidata da Ugo Sivocci, che vinse la XIV Edizione della Targa Florio. Per celebrare lo storico emblema, Alfa Romeo sar&agrave; presente lungo il percorso con il modello pi&ugrave; attuale, la berlina Giulia Quadrifoglio 100&deg; Anniversario. Si tratta, assieme alla Stelvio, di un&rsquo;edizione limitata prodotta in soli 100 esemplari dalle caratteristiche uniche: il motore 2.9 V6 &egrave; stato potenziato a 520 CV e sono presenti differenziale autobloccante meccanico, nuovi badge celebrativi,pinze freno color oro, oltre a numerosi elementi in fibra di carbonio. Ma passiamo alle vere protagoniste della gara.  Alfa Romeo 1900 Sport Spider e 2000 Sportiva (1954) Si tratta di due vetture incredibilmente rare: entrambe disegnate da Franco Scaglione per la carrozzeria Bertone, sono state prodotte in soli quattro esemplari totali (due per modello). L&rsquo;alimentazione proviene da un propulsore 4 cilindri bialbero da 138 CV accoppiato a trasmissione manuale a cinque rapporti. Tale valore, che potrebbe sembrare poco rilevante, consente di raggiungere 220 km/h di velocit&agrave; massima: nel caso della 1900 Sport Spider, il merito &egrave; dell&rsquo;aerodinamica particolarmente curata unita a una massa complessiva di soli 880 kg. Grazie a soluzioni come il famoso ponte posteriore De Dion (raffinato schema che, tra i vari benefici, riduce le masse non sospese per via del differenziale collegato direttamente alla scocca, ndr), le due auto offrono dinamica di guida superiore ed elevata aderenza anche al limite. Alla Mille Miglia 2023, le auto gareggeranno con i numeri 289 (1900 Sport Spider) e 296 (2000 Sportiva). La prima sar&agrave; condotta da Marius Pop, fondatore della community &ldquo;Alfattitude&rdquo; e Virgiliu Andone, mentre la seconda dai tedeschi Tom Wlaschiha (attore protagonista de &ldquo;Il trono di spade&rdquo; e &ldquo;Stranger Things&rdquo;, appassionato alfista) e l&rsquo;influencer Nina Maria Weizenecker (NinaCarMaria).  1900 Super Sprint (1956) Elegante coup&eacute;, &egrave; una declinazione GT della 1900, definita "vettura da famiglia che vince le corse" nei claim pubblicitari dell&rsquo;epoca. Realizzata dalla Carrozzeria Touring di Milano (nota anche come Touring Superleggera) tra il 1955 e il 1958 in 858 esemplari, &egrave; equipaggiata con un quattro cilindri da 2,0 litri, sempre con doppio albero a camme, in grado di erogare 115 CV. La splendida coup&eacute; sar&agrave; affidata all&rsquo;equipaggio composto da Lorenzo Quaglia, volto social del Marchio di moda italiano Velasca, e il tiktoker Giovanni Giuseppe Savini.       

Tra le 47 vetture Alfa Romeo le rare 1900 Sport Spider e 2000 Sportiva del 1954, 1900 Super Sprint del 1956 e Giulia Quadrifoglio 100&deg; Anniversario

Alfa Romeo alla Mille Miglia 2023 con tre vetture d'eccezione

        Non c&rsquo;&egrave; due senza tre? Il sondaggio di Alfa Romeo per il nome da dare Suv compatto in arrivo nel 2024 ha dei precedenti storici. La Casa del Biscione negli anni passati ha chiesto agli appassionati un responso per il nome di alcuni modelli. E non &egrave; andata secondo le intenzioni, anche se poi le vetture hanno riscosso un certo successo, anzi una &egrave; diventata l&rsquo;archetipo della sua categoria per decenni. Il caso pi&ugrave; recente riguarda la piccola MiTo, in produzione dal 2008 al 2018, che non avrebbe dovuto chiamarsi cos&igrave;. Alfa Romeo chiese agli appassionati quale nome volessero per la dinamica tre porte del Segmento B. Vinse il sondaggio il nome Furiosa, anche con buon margine. Ma la dirigenza Alfa Romeo scelse MiTo, crasi di Milano e Torino, perch&eacute; la vettura, prima e unica &ldquo;utilitaria&rdquo; della storia del Marchio, era prodotta nello stabilimento di Mirafiori. Niente "biscotto" per la Duetto L&rsquo;altro precedente si colloca nella leggenda Alfa. Nel 1966 al Salone di Ginevra fu presentata la Spider 1600, uscita dalla matita di Giovanni Battista &ldquo;Pinin&rdquo; Farina: con la epica coda a "osso di seppia".   Alfa Romeo indisse un concorso per scegliere il nome e vinse Duetto. Scelta indovinata, senza dubbio, ma i Duetto erano anche dei famosi biscotti al cioccolato della Pavesi e per una questione di diritti commerciali il nome non pot&eacute; finire sulla macchina. Che continu&ograve; a chiamarsi ufficialmente Alfa Spider ma per tutti rimasta sempre la mitica Duetto. Stavolta come finir&agrave;? Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate       

La Casa del Biscione non &egrave; nuova, nella sua storia, a queste iniziative. Ecco come sono andate: non proprio come nelle intenzioni ....

Alfa Romeo e i sondaggi per il nome, una storia particolare

L&rsquo;atteso Suv compatto Alfa Romeo, che in gamma sar&agrave; sotto a Tonale sta per arrivare. La Casa del Biscione lo ha ufficializzato sui suoi canali social, rilanciando con la richiesta alla comunit&agrave; degli alfisti di proporre un nome per il nuovo modello.  Il crossover, che nascer&agrave; sulla piattaforma di Stellantis STLA Small al pari di Jeep Avenger e della imminente Fiat 600, &egrave; stato ufficialmente annunciato per la prima met&agrave; del 2024.  Anticipato da un breve video sui canali social il nuovo Sport Urban Vehicle, il cui progetto &egrave; chiamato Kid, bambino, sar&agrave; la prima Alfa Romeo con anche una versione al 100% elettrica.  &nbsp;   A game-changing #SportyUrbanVehicle is on the horizon. What will be the name of our new Alfa Romeo? Take a guess in the comments below #AlfaRomeo pic.twitter.com/xVGEgS12UL &mdash; Alfa Romeo (@alfa_romeo) June 7, 2023    Non sar&agrave; Brennero  L&rsquo;architettura al momento prevede una batteria da 54 kWh, capace di garantire circa 400 km di autonomia del ciclo combinato, e un motore dalla potenza di base di 156 cavalli, forse con la possibilit&agrave; di un boost per avere ancora pi&ugrave; sprint per brevi tratti. Ci sar&agrave; anche una versione a benzina mild hybrid 48 V.  Il design del modello sar&agrave; il primo interamente opera di Alejandro Mesonero-Romanos, capo del Centro Stile del Biscione.  Il nome per l&rsquo;Alfa pi&ugrave; piccola, con dimensioni superiori a Jeep Avenger (4,08 metri di lunghezza) non sar&agrave; certamente Brennero, conferma il Costruttore. Agli alfisti l&rsquo;ardua sentenza.  Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate Potrebbe interessarti: Alfa Romeo e i sondaggi, una storia particolare 

La Casa chiede agli appassionato quale nome preferirebbero per lo Sport Urban Vehicle, che battezzer&agrave; il nuovo corso di stile

Alfa Romeo Baby Suv sta per arrivare, il Biscione fa un appello

        Alfa Romeo Brera e 159, due modelli amati da molti appassionati del Biscione, manifesto degli stilemi stilistici del Marchio nei primi anni 2000. Forma e sostanza, passione pura. E se questi due modelli si unissero per dare forma a una sola vettura? A mostrare il risultato &egrave; carazy_guy, utente di Instagram noto per i suoi tuning speciali, che ha deciso di creare una Brera cinque porte due volumi utilizzando come base la 159. Fast &amp; Furious, Alfa Romeo protagonista di Fast X  Alfa Romeo Brera e 159 insieme: com'&egrave; stata creata Del resto, la Brera condivide la base tecnica della 159, oltre a diversi componenti esterni e interni. &Egrave; questo che ha spinto il sudafricano Brendon M. Scholtz a fondere i due modelli in uno solo. Scholtz si &egrave; procurato la parte posteriore di una Brera rottamata e fortemente danneggiata e ha poi acquistato una 159 perfettamente funzionante. Fortunatamente si trattava della versione pi&ugrave; potente della berlina, dotata di un propulsore V6 da 3,2 litri e 260 cv, oltre al sistema di trazione integrale Q4. Le estremit&agrave; posteriori delle due Alfa sono state tagliate nello stesso punto al centro dei parafanghi posteriori. La coda della Brera &egrave; stata poi saldata alla carrozzeria della 159. L'altezza inferiore della Brera ha richiesto un po' di lavoro per essere adattata al tetto pi&ugrave; verticale della berlina. La carrozzeria &egrave; stata quindi riverniciata in una tonalit&agrave; di rosso abbinata al tetto nero e ai cerchi in lega originali della 159. E a voi, piace il risultato? Nel listino dell'usato di Auto, tante Alfa Romeo 159 da non perdere a portata di click       

Un appassionato di tuning ha deciso di realizzare una Brera cinque porte due volumi utilizzando come base una 159 con motore V6 da 260 cv

Unisce un'Alfa Romeo Brera a una 159: ecco il risultato

        La celebre scuola di Guida Sicura e Sportiva fondata nel 1991 dal pilota Andrea De Adamich, con sede permanente presso l'Autodromo di Varano De' Melegari (PR), ha appena lanciato un inedito ed entusiasmante corso di guida in pista. Il programma Scuderia De Adamich Classic, presentato al Motor Valley Fest di Modena,&nbsp;&egrave; progettato per offrire la medesima esperienza e standard qualitativi, ma con vetture storiche, anche da competizione. Gli allievi, inoltre, possono affrontare un percorso che ha come obiettivo la partecipazione a una gara ufficiale. "Si tratta di un Corso un po&rsquo; diverso dal solito, inedito ed esclusivo nel panorama di questo genere di attivit&agrave;, che mantiene i nostri standard qualitativi, ma con vetture storiche! - ha dichiarato Gordon De Adamich, figlio del fondatore -Il programma Scuderia de Adamich Classic vede l&rsquo;impiego di Alfa Romeo GTAm &ldquo;ricostruite&rdquo; e di Giulia: anche se non originali (parliamo di una vettura da centinaia di migliaia di euro nei pochi pezzi &ldquo;originali&rdquo; che sono stati costruiti) tali auto sono state replicate da un artista del settore con le attenzioni delle vetture degli anni 60. E con le stesse emozioni di guida." In pista con Alfa Romeo Giulia GTAm Gruppo 2 Situata nel cuore della Motor Valley emiliana, la Scuderia si &egrave; distinta negli anni (oltre 30) per l'offerta di corsi di guida in pista dagli standard di qualit&agrave; e sicurezza elevatissimi, anche grazie al team di piloti-istruttori di fama internazionale. Con il programma Scuderia De Adamich Classic, la scuola propone a tutti gli appassionati di auto storiche la possibilit&agrave; di migliorare le proprie capacit&agrave; alla guida di vetture vintage. Il corso, della durata di un giorno, prevede una sessione teorica in aula e svariate esercitazioni dinamiche su aree attrezzate e in pista. Nello specifico, la prima sessione pratica, dedicata all'applicazione dei concetti presentati in aula e all'approfondimento della tecnica del punta-tacco, si svolge a bordo delle "youngtimer" Alfa Romeo 147 GTA e 156 GTA.  Nella seconda parte si alza l'asticella: aspetti come impostazione delle traiettorie, uso dell'acceleratore, scalata e modulazione di frenata sono affrontate in pista utilizzando vetture d'eccezione. Parliamo di Alfa Romeo Giulia e Giulia GTAm ricostruite da Alfa Delta, specialista del settore, secondo i progetti originali degli anni '70 e omologate FIA Gruppo 2 (auto abilitate, quindi, a gareggiare nei campionati dedicati). Prezzi e date Il corso Classic prevede solamente due date per il 2023, luned&igrave; 25 settembre e luned&igrave; 2 ottobre. Il&nbsp;prezzo &egrave; di 2.600 euro + IVA (3.172 euro IVA inclusa). Per chi fosse interessato, conviene affrettarsi: i posti sono limitati ed &egrave; prevista una forte richiesta. Tutte le informazioni sul sito della Scuderia De Adamich.  &nbsp;       

Nel'inedito corso di guida in pista ,i partecipanti utilizzeranno Alfa Romeo Giulia e Giulia GTAm ricostruite e omologate FIA Gruppo 2

Corso De Adamich Classic, in pista con le Alfa Romeo storiche

L&#39;ultima della sua specie. Stelvio, con Giulia, &egrave; l&rsquo;highlander di Alfa Romeo. L&rsquo;occasione finale per guidare un&rsquo;auto del Biscione capace di un comportamento dinamico ai vertici della categoria, a motore puramente termico. Nessuna elettrificazione, nemmeno leggera, in attesa del salto quantico del 2027, quando i modelli muovi del Marchio saranno soltanto a batteria.   Prospettiva che qualche anno fa pareva lontanissima, ma in pratica &egrave; ormai quasi alle porte. A sei anni dall&rsquo;esordio, il primo Suv della storia di Alfa &egrave; stato aggiornato nell&rsquo;hi-tech e nella connettivit&agrave;, ma serba sempre i propri assi nel piacere di guida e nell&rsquo;estetica evocativa. Ma esistono ancora gli automobilisti che cercano questo prodotto? La domanda non &egrave; retorica, anche se Stelvio regge pi&ugrave; che dignitosamente sul mercato italiano. Seppur progressivamente accerchiato da Suv meno ammalianti al volante, in compenso &ldquo;politicamente corretti&rdquo; e sempre pi&ugrave; alla spina...  Leggi su Auto la prova completa in anteprima.  &nbsp;   

Alla prova la versione finale dell&rsquo;Alfa Stelvio Veloce turbodiesel da 210 cv. l&rsquo;ultima dura e pura prima dell&rsquo;arrivo dei modelli ibridi

Alfa Romeo Stelvio, l&#39;ultimo highlander

        Era il 1923 quando comparve per la prima volta il leggendario simbolo del Quadrifoglio su una vettura Alfa Romeo. L'auto era una RL in versione &ldquo;Corsa&rdquo;, che ottenne in quell'occasione la vittoria nella Targa Florio con Ugo Sivocci al volante. Cent'anni dopo, il Quadrifoglio verde nel triangolo bianco &egrave; ancora una parte integrante del DNA del Biscione, usato per distinguere i modelli pi&ugrave; performanti oltre che sulle monoposto che corrono nel Mondiale F1. Per celebrare il centesimo compleanno del proprio simbolo sportivo, Alfa Romeo ha lanciato le nuove versioni di Giulia e Stelvio Quadrifoglio, che sfoggiano un look rinnovato, contenuti tecnologici migliorati e una serie di dettagli speciali, oltre a un incremento di potenza. Alfa Romeo Stelvio, nel 2026 arriva l'elettrica: avr&agrave; fino a 1.000 cv  Giulia e Stelvio, cosa cambia sui nuovi modelli Dopo le 4 cilindri, anche per le potenti versioni V6 di Giulia e Stelvio &egrave; arrivato il momento di aggiornarsi. Piccoli interventi per mantenere la berlina e il Suv sulla cresta dell'onda, senza stravolgimenti: la novit&agrave; pi&ugrave; evidente su entrambi i modelli &egrave; l'introduzione del fari a matrice full Led adattivi, con proiettori &ldquo;3+3&rdquo; e un design ispirato a quello della recente Tonale. Rispetto alla precedente soluzione, i nuovi fari garantiscono un fascio di guida antiabbagliante e adattabile, che consente anche di ridurre i consumi energetici e di affaticare meno gli occhi. L'upgrade tecnologico coinvolge anche gli interni, con l'introduzione del nuovo quadro strumenti che unisce tradizione a modernit&agrave;. Il design &ldquo;a cannocchiale&rdquo;, tipico dei modelli storici del Marchio, fa da cornice a uno schermo TFT da 12,3 pollici, che permette di accedere a tutti i parametri della vettura, inclusi quelli relativi alla guida autonoma. Con un nuovo layout grafico, denominato &ldquo;Race&rdquo;, che permette di avere sempre sott'occhio tutte le informazioni indispensabili quando si guida in pista. In occasione di questo aggiornamento, Alfa Romeo ha deciso anche di introdurre un piccolo upgrade di potenza: 10 i cavalli extra erogati dal V6 biturbo da 2,9 litri, che portano la potenza complessiva a quota 520 cv. &Egrave; stato invece pensato per aumentare ulteriormente il piacere di guida il nuovo differenziale autobloccante meccanico meccanico, messo a punto grazie all'esperienza maturata sul progetto Giulia GTA. Esso consente di migliorare il comportamento della vettura e la motricit&agrave;, ottimizzando il trasferimento di coppia, aumentando stabilit&agrave;, agilit&agrave; e velocit&agrave; in curva. Versione speciale per i 100 anni del Quadrifoglio Non mancano, infine, gli omaggi alla tradizione, e a quel Quadrifoglio che ha appena compiuto un secolo di vita. Le nuove Giulia e Stelvio V6 saranno infatti lanciate nella speciale versione &ldquo;Quadrifoglio 100&deg; Anniversario&rdquo;. A caratterizzarle, cerchi bruniti a cinque fori (da 19&rdquo; per Giulia, 21&rdquo; per Stelvio), pinze freno speciali color oro, e l&rsquo;emblema celebrativo dei 100 anni del Quadrifoglio, arricchito da un fregio dorato recante la scritta 1923-2023. La calandra e le calotte degli specchi sono in fibra di carbonio, mentre tre sono i le tinte disponibili per questa versione speciale: Rosso Etna, Verde Montreal e Nero Vulcano. Anche all'interno non mancano i riferimenti al compleanno del Quadrifoglio, con l&rsquo;impuntura del celebrativo numero &ldquo;100&rdquo; sul cruscotto e cuciture color oro per i sedili in pelle e Alcantara. Completano l'ambiente dettagli in fibra di carbonio su tunnel centrale, cruscotto e pannelli delle porte. La storia del Quadrifoglio Alfa Romeo Quella del Quadrifoglio &egrave; una storia lunga e gloriosa, che affonda le proprie radici negli anni '20, nel pieno della cosiddetta &ldquo;epoca eroica&rdquo; dell'automobilismo. Siamo nel 1923, in Sicilia, dove si sta per disputare la XIV edizione della Targa Florio, una delle corse pi&ugrave; probanti e prestigiose dell'epoca. Alfa Romeo si presenta alla vigilia senza aver mai ottenuto vittorie nelle precedenti edizioni, conquistate da Marchi come Fiat, Peugeot, SCAT, Isotta Fraschini e Itala, ma con una forte determinazione e la consapevolezza di poter contare su un mezzo estremamente competitivo come la RL in versione &ldquo;Corsa&rdquo; da 3,2 litri. Per buon auspicio, prima della gara, Ugo Sivocci decise di dipingere un quadrifoglio verde in un rombo bianco sulla sua Alfa Romeo. Un gesto che port&ograve; bene al pilota campano, autore di un'insperata vittoria davanti all'altra vettura del Biscione guidata da Alberto Ascari. Pochi mesi dopo, nel corso delle prove sul circuito di Monza, Sivocci perde la vita in un incidente con la sua Alfa Romeo, che in quell'occasione era priva del Quadrifoglio. Da allora tale simbolo &egrave; diventato una presenza costante sulle auto da gara e sportive del Biscione, con una piccola modifica: il rombo bianco ha infatti perso una delle sue &ldquo;punte&rdquo; diventando un triangolo, simboleggiando cos&igrave; la perdita di Sivocci. Oggi, a distanza di 100 anni da quell'incredibile successo alla Targa Florio, il Quadrifoglio continua a significare sportivit&agrave; e velocit&agrave;. Alfa Romeo, vendite triplicate nel primo trimestre       

La Casa del Biscione ha svelato le rinnovate versioni della berlina e del Suv sportivo: nuovi fari e pi&ugrave; tecnologia, e cresce anche la potenza

Alfa Romeo, le nuove Giulia e Stelvio celebrano i 100 anni del Quadrifoglio

        Il 13 aprile arriver&agrave; una nuova Alfa Romeo col Quadrifoglio. Una? Forse due. L'anno del centenario del simbolo che nei decenni ha adornato le Alfa pi&ugrave; sportive e prestigiose, vedr&agrave; forse tre modelli con il Quadrifoglio che nel 1923, con l'esordio vincente sulla Alfa Romeo RL Targa Florio guidata da Ugo Sivocci alla omonima corsa. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Stelvio, nel 2026 arriva l'elettrica: avr&agrave; fino a 1.000 cv&nbsp; Un Quadrifoglio di ritorno?&nbsp; Difficilmente potr&agrave; trattarsi della erede, non in linea diretta ovviamente, della 33 Stradale, attesa all&rsquo;annuncio dopo l&rsquo;estate. Il breve filmato pubblicato dal Costruttore annuncia la novit&agrave;. Il clima da "Targa Florio" con la mitica Alfa RL vittoriosa in evidenza e le atmosfere siciliane riportano alle Giulia e Stelvio Quadrifoglio "pizzicate" a Palermo a fine marzo durante la realizzazione di un cortometraggio.  Passionately waiting for the rebirth of a legend. Stay tuned.#AlfaRomeo #AlfaRomeoQuadrifoglio #JoinTheTribe pic.twitter.com/1fPIodDG4X &mdash; Alfa Romeo (@alfa_romeo) April 11, 2023    Dovrebbero essere proprio loro due, sempre col V6 tonante. Giulia a trazione posteriore e Stelvio invece con la Q4. Le altre novit&agrave;, si forma e di sostanza, dai fari ai LED Matrix alle novit&agrave; digitali in plancia, sono in linea con quelle del restyling delle versioni standard, provate poche settimane fa da Auto.  Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate       

Per celebrare il centenario che omaggia le auto pi&ugrave; sportive del Biscione sono in arrivo novit&agrave; di sostanza ...

Alfa Romeo, il 13 aprile una (due?) nuova Quadrifoglio

        C'&egrave; aria di rivoluzione in casa Alfa Romeo. Dopo la Tonale, il primo modello ibrido del Biscione, toccher&agrave; al tutto elettrica. Si parte con il B-Suv, in arrivo tra il 2023 e il 2024, ma poi sar&agrave; il turno dei modelli di fascia alta, tra cui la Stelvio. La prossima generazione del grande Suv sar&agrave; infatti 100% elettrica, nascer&agrave; sul nuovo pianale modulare STLA sviluppato da Stellantis e garantir&agrave; una percorrenza di 6- 700 chilometri. Ma soprattutto avr&agrave; prestazioni da supercar, perfino superiori a quelle dell'attuale Quadrifoglio. Alfa Romeo, vendite triplicate nel primo trimestre 2023 Alfa Romeo, rivoluzione elettrica per Stelvio Lanciata sul mercato nel 2016, l'Alfa Romeo Stelvio &egrave; stato il primo Suv del Biscione, nonch&eacute; il modello che ha riscosso maggior successo negli ultimi anni: nel 2022, sono state oltre 16mila le Stelvio vendute in Europa, nonostante l'agguerrita concorrenza di &ldquo;mostri sacri&rdquo; come Audi Q5, BMW X3 e X4 e Mercedes GLC. Ora Alfa sta pianificando la seconda generazione del proprio Suv del segmento D, prevista per il 2026, a un decennio esatto dal lancio della prima Stelvio.  Quanto sar&agrave; diversa la Stelvio che uscir&agrave; tra tre anni rispetto all'attuale? A livello di design, non ci saranno stravolgimenti. Come suggerito dal CEO Jean-Philippe Imparato ad Autocar, lo stile del nuovo modello sar&agrave; in linea con quello dell'attuale generazione (in apertura, il rendering del possibile aspetto del Suv del Biscione, realizzato dal nostro Lorenzo Preti). Sotto la carrozzeria, per&ograve;, cambier&agrave; tutto: sempre come riportato da Autocar, la Stelvio del 2026 abbandoner&agrave; l'apprezzatissimo pianale Giorgio, in favore di una nuova piattaforma pi&ugrave; moderna e pensata per ospitare il powertrain elettrico. Il futuro Suv del Biscione nascer&agrave; su STLA Large, il pianale sviluppato da Stellantis per i modelli di fascia alta del Gruppo, e anticipata dalla concpet car Peugeot Inception svelata al CES 2023. Stelvio e Giulia, fino a 1.000 cv per le Quadrifoglio Per quanto riguarda il powertrain, ancora non ci sono informazioni precise riguardo il numero dei motori elettrici, n&eacute; delle loro caratteristiche. L'unica cosa che pare certa &egrave; l'elevata autonomia di cui il Suv, cos&igrave; come gli altri modelli elettrici di Alfa Romeo, potranno disporre. La Peugeot Inception ha infatti portato al debutto un pacco batterie da 100 kWh, che su vetture come la Stelvio e la futura Giulia dovrebbero garantire percorrenze di 6-700 km con una sola ricarica. Un aspetto, quello dell'autonomia, a cui Imparato tiene particolarmente: l'obiettivo del Biscione &egrave; infatti quello di garantire un passaggio all'elettrico &ldquo;senza traumi&rdquo;, in cui la vettura a batteria sia una sostituta di quella endotermica e non un downgrade. Numeri interessanti anche per quanto riguarda le potenze in gioco. Le versioni entry level della Stelvio (e di conseguenza anche della Giulia, che ne condivider&agrave; i powertrain) sono attese con una potenza di circa 350 cavalli. Ma non mancheranno le versioni pi&ugrave; performanti, che manterranno lo storico simbolo del Quadrifoglio ed erogheranno potenze vicine ai 1.000 cavalli. Numeri sorprendentemente elevati, se consideriamo che le attuali e sportivissime versioni Quadrifoglio, dotate del V6 biturbo a benzina, ne garantiscono &ldquo;solo&rdquo; 510. Le altre novit&agrave; Alfa: c'&egrave; anche una nuova Alfetta La Stelvio si inserisce in un piano di rinnovamento e rilancio di Alfa Romeo che porter&agrave; il brand a competere con i &ldquo;grandi&rdquo; del segmento premium, tedeschi in primis. Oltre al B-Suv accennato precedentemente, l'altra grande novit&agrave; attesa nei prossimi mesi &egrave; la supercar, probabilmente ibrida e basata sulla MC20, che finora &egrave; conosciuta col nome provvisorio di 33 Stradale. Poi, nel 2025 e nel 2026, sar&agrave; il turno delle nuove generazioni di Giulia e Stelvio.  A differenza del Suv, che manterr&agrave; forme e linee vicine a quelle del modello attuale, la berlina sar&agrave; protagonista di un cambiamento pi&ugrave; radicale. Come suggerito da Imparato, la Giulia potrebbe infatti trasformarsi in una sorta di ibrido tra una sedan tradizionale e una coup&eacute;. Formula che, successivamente, potrebbe essere ripresa anche su un modello inedito, che il manager francese ha momentaneamente battezzato Alfetta. Questo nuovo modello sarebbe pi&ugrave; piccolo della Giulia e si posizionerebbe nel segmento C, al fianco della Tonale. Ma non sarebbe una tradizionale hatchback a due volumi, come la Giulietta, bens&igrave; una fastback aerodinamica e sportiva. &ldquo;&Egrave; una formula molto europea, ne sono consapevole &ndash; ha detto Imparato in una recente intervista a Quattroruote - Ma se guadagno abbastanza soldi con gli altri modelli, e se la Tonale e i modelli che lanceremo nei prossimi anni riusciranno a stabilire una solida rilevanza internazionale di Alfa Romeo, allora la faccio anche solo per l&rsquo;Europa&rdquo;. Insomma, la carne al fuoco &egrave; davvero molta, e la Casa del Biscione ha grandi ambizioni. Per capire se verranno ripagate, non resta che aspettare l'arrivo sul mercato della nuova Stelvio elettrica e delle altre novit&agrave; marchiate Alfa. Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio restyling pizzicate in strada       

Tra tre anni uscir&agrave; la nuova generazione del Suv: sar&agrave; super potente e avr&agrave; un'elevata autonomia. Ma non sar&agrave; l'unica rivoluzione in casa Alfa...

Alfa Romeo Stelvio, nel 2026 arriva l'elettrica: avrà fino a 1.000 cv

        Sorride Alfa Romeo. Il marchio del Biscione infatti, nei primi tre mesi del 2023 ha venduto il triplo rispetto allo stesso periodo del 2022. I modelli che hanno trainato le vendite La triplicazione delle immatricolazioni vede come protagonista Tonale, il primo Suv ibrido nella storia di Alfa Romeo, con una quota di oltre il 5% a marzo, posizionandosi nella top ten assoluta della categoria. Anche l'altro Suv, Stelvio, e la berlina Giulia hanno venduto il 35% in pi&ugrave; rispetto al mese di febbraio. Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio restyling pizzicate in strada "Sono molto orgoglioso di questo straordinario trimestre che consolida l'ottimo avvio dell'anno di Alfa Romeo e, di conseguenza, conferma che la strada intrapresa sia quella giusta - ha commentato Raffaele Russo, Managing Director di Alfa Romeo in Italia -. Ritengo che questo record sia frutto di un grande lavoro di squadra, a ogni livello, ma anche del legame viscerale con la Tribe Alfa Romeo, che sta accogliendo con grande entusiasmo tutte le nostre novit&agrave;, tra cui Tonale Hybrid Plug-In Q4, che ridefinisce il paradigma di Sportivit&agrave; Efficiente". Alfa Romeo Tonale Edizione Bambini, il Biscione tiene famiglia       

Rispetto ai primi tre mesi dell'anno scorso, la Casa di Arese ha registrato il triplo delle immatricolazioni: Tonale, Stelvio e Giulia trascinano il successo

Alfa Romeo, vendite triplicate nel primo trimestre

        Dopo il lancio del Tonale, il prossimo, fondamentale, progetto Alfa Romeo &egrave; il B-suv in arrivo nel 2024. Sar&agrave; la prima Alfa elettrica e verr&agrave; prodotta presso lo stabilimento di Tychy, in Polonia. L&igrave; dove da fine gennaio viene assemblata Jeep Avenger, Jean-Philippe Imparato ha fatto visita alla squadra che opera lo stabilimento Stellantis. "Il lavoro &egrave; in corso sul nostro nuovo suv che rappresenter&agrave; una svolta, la prima Alfa Romeo elettrica", anticipa l'a.d. della casa del Biscione. Qualit&agrave; la parola d'ordine del suv Alfa urbano "Ho incontrato la nostra squadra locale di tecnici e i fornitori presso l'impianto di Tychy, uno dei pi&ugrave; avanzati tra i siti produttivi Stellantis per condividere con loro le priorit&agrave;. Alta qualit&agrave; e spirito di squadra sono valori fondamentali", il post di Imparato su Twitter. Tychy &egrave; un impianto operativo sin dalla met&agrave; degli anni Settanta e, oggi, conta due linee di assemblaggio e una dedicata alle batterie delle elettriche come Avenger, che &egrave; stata la prima auto a batteria assemblata presso lo stabilimento. Il sito di stampaggio &egrave; gestito da un fornitore esterno, mentre i livelli di automazione raggiungono il 99,5% al reparto saldatura e il 90% al reparto verniciatura. B-suv Alfa elettrico, da Avenger con tratti chiari del Biscione Ad accompagnare il post su Twitter di Imparato, anche una serie di immagini, tra cui si intravede appena, sullo sfondo, un teaser del modello B-suv Alfa Romeo. Serve parecchia immaginazione per intuire alcuni dettagli, con la soluzione dei fari sdoppiati che &egrave; la pi&ugrave; evidente, insieme alle ombre disegnate dallo scudetto Alfa Romeo. Un progetto B-suv che nascer&agrave; sulle premesse tecniche gi&agrave; di Avenger, con una profonda personalizzazione Alfa Romeo&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;in quello che sar&agrave; un ritorno, dopo la MiTo, nel segmento delle auto a vocazione prettamente urbana. Particolari che nei prossimi mesi inizieranno ad avere contorni pi&ugrave; definiti.       

L'a.d. Imparato ha fatto visita al sito produttivo che dar&agrave; vita al suv urbano elettrico, nel 2024. L'impianto polacco produce, da inizio anno, la Avenger

Alfa Romeo, il B-suv elettrico si intravede a Tychy

Si pu&ograve; essere &ldquo;Alfisti&rdquo; fin da bambini? Noi pensiamo di s&igrave;, perch&eacute; certe passioni sono scintille innate oltre che tramandate. E della stessa opinione deve essere l&rsquo;Alfa Romeo quando ha pensato a questo specifico allestimento per la Tonale.    La Tonale per la famiglia  Si chiama Edizione Bambini, ma lo diciamo subito: &egrave; una one off, presentata nel Regno Unito, e al momento non ci sono notizie se questo allestimento speciale avr&agrave; seguito nella gamma del nuovo SUV del Biscione.  L&rsquo;Alfa Romeo Tonale Edizione Bambini cambia soprattutto all&rsquo;interno, con una serie di dotazioni specifiche pensate per semplificare la vita delle famiglie con bambini.  Le dotazioni specifiche  Ad esempio, nella cappelliera &egrave; stato installato un ripiano estraibile, utile per cambiare i bimbi in caso di emergenze, mentre nel bagagliaio &egrave; stato trovato posto per un organizer dove riporre in maniera ordinata e a portata di mano, tutto l&rsquo;occorrente per rendere comodo il viaggio, come pannolini, borracce e anche un mini aspirapolvere con la presa a 12 volt.  Gli accessori per il divano posteriore, inoltre, sono stati pensati per rendere meno stressante la vita in macchina per i bimbi. C&rsquo;&egrave; un vano al centro del divano, dove possono trovare posto giocattoli e libri da colorare, mentre sugli schienali dei sedili anteriori ci sono ulteriori ganci, portaoggetti, ma soprattutto un porta tablet perch&eacute; alle volte un cartone animato &egrave; il miglior antidoto contro gli effetti della noia.  Gli Alfisti di oggi, insomma, avranno tutti gli strumenti per preparare al meglio quelli di domani.  Alfa Romeo, le offerte sul listino 

La Tonale semplifica la vita dei neo genitori con un set di accessori dedicati, ma per ora &egrave; solo un esemplare unico per l&rsquo;UK

Alfa Romeo Tonale Edizione Bambini, il Biscione tiene famiglia

        Il V6 del Biscione ruggir&agrave; ancora. E&rsquo; in rampa di lancio il restyling di Alfa Romeo Stelvio e Giulia Quadrifoglio, in linea con il resto della gamma (qui il test di Auto). Le nuove versioni supersportive adottano, come prevedibile lo stile e la tecnologia implementate sulle motorizzazioni standard: saranno presentate ufficialmente nei prossimi giorni. Sono state beccate da Instalfisti&nbsp; per le vie di Palermo durante la realizzazione dello spot di lancio.  Confermate le novit&agrave; pi&ugrave; importanti appena adottate, ovvero l&rsquo;adozione dei fari full lex matrix &ldquo;3+3&rdquo; di serie e del cluster della strumentazione da 12,3 pollici incastonata nel classico cannocchiale Alfa, con la personalizzazione retr&ograve; del tachimetro e del contagiri con i numeri radiali rovesciati all&rsquo;inizio e alla fine della scala, omaggio alle Alfa storiche. Tutte eredit&agrave; di Tonale. Potrebbe interessarti: Valtteri Bottas, sua una delle 500 Alfa Romeo Giulia GTAm&nbsp;  Il comparto meccanico sar&agrave; confermato: trazione integrale Q4, le sospensioni attive, al posteriore il differenziale con Torque Vectoring e il cambio automatico a 8 marce che in modalit&agrave; Race fa passa di rapporto 150 millesecondi. E ovviamente il&nbsp; V6 turbo di 2.9 litri e 510 cavalli e 600 Nm, ciliegina sulla torta di due automobili ancora al vertice per comportamento dinamico. Potrebbe interessarti: le migliori Alfa Romeo nuove e usate       

Le supersportive col motore da V6 510 cavalli stanno per tornare: confermata l'estetica ispirata a Tonale

Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio restyling pizzicate in strada

        ASI, l&rsquo;Automotoclub Storico Italiano, e l&rsquo;Arma dei Carabinieri Italiano hanno siglato un nuovo protocollo d&rsquo;intesa che disciplina la reciproca collaborazione nella realizzazione di attivit&agrave; nell&rsquo;interesse della collettivit&agrave;. Il Comandante Generale dell&rsquo;Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi e il Presidente dell&rsquo;Automotoclub Storico Italiano, Alberto Scuro hanno sottoscritto&nbsp;un&rsquo;intesa che impegna i Carabinieri e l&rsquo;ASI a promuovere la valorizzazione culturale, storica e sociale della motorizzazione italiana, l&rsquo;organizzazione di eventi su tematiche di interesse comune, con finalit&agrave; educative e divulgative. ASI e Carabinieri, uno scambio sul "materiale storico" Nell&rsquo;ambito del progetto non mancheranno studi e ricerche congiunte sul motorismo storico, nonch&eacute; lo scambio di informazioni sui veicoli di interesse storico e collezionistico. Un pezzo di storia contemporanea dell&rsquo;Italia. L&rsquo;Arma fornir&agrave; assistenza e supporto per gli eventi organizzati dall&rsquo;ASI e dai suoi Club Federati, oltre ad assicurare la partecipazione dei propri rappresentanti e dei propri veicoli storici.&nbsp;L&rsquo;Automotoclub Storico Italiano sar&agrave; l&rsquo;ente certificatore di riferimento per l&rsquo;Arma, i cui veicoli &ndash; risultanti in possesso dei requisiti previsti dai regolamenti tecnici dell&rsquo;ASI &ndash; potranno ottenere i certificati che ne attestano le caratteristiche di storicit&agrave; e di autenticit&agrave;. Le prime 29 &ldquo;Targhe Oro ASI&rdquo; saranno consegnate alle auto e alle moto conservate dalla Legione Carabinieri Lazio. Entrambe le parti, inoltre, si adopereranno per favorire lo scambio di ogni informazione e documentazione utile per il corretto restauro dei veicoli militari. Per l&rsquo;attuazione del protocollo d&rsquo;intesa &ndash; in vigore per i prossimi tre anni - saranno coinvolti, il Comando Generale dell&rsquo;Arma e, per l&rsquo;ASI, le Commissioni Tecniche, Manifestazioni e Veicoli Militari e il Gruppo Lampeggiatori Blu Storici. La memoria storica di mezzi speciali Per l&rsquo;ASI e per l&rsquo;intero settore saranno fondamentali il supporto e la collaborazione dell&rsquo;Arma per conferire ancora pi&ugrave; valore alle manifestazioni storico-culturali di ASI, cos&igrave; come il travaso di informazioni in ambito scientifico per poter tramandare correttamente la memoria dei veicoli. Potrebbe interessarti: Fiat Uno, 40 anni dalla mitica pubblicit&agrave; di Forattini       

Per promuovere la valorizzazione culturale, storica e sociale della motorizzazione italiana, l&rsquo;organizzazione di eventi su tematiche di interesse comune, con finalit&agrave; educative

Carabinieri e ASI, protocollo d’intesa

        Alfa Romeo ha consegnato una nuova Alfa Romeo Giulia GTAm, nel caratteristico colore rosso, al pilota finlandese di Formula 1 Valtteri Bottas. Per celebrare il momento, presso la concessionaria Stellantis&amp;You di Torino erano presenti l'intero Team e i massimi esponenti della Casa del Biscione. Valtteri Bottas entra a pieno titolo nella "tribe" Alfa Romeo Un pilota di Formula 1 non poteva che scegliere una vettura con soluzioni derivate dalla Formula 1. La Giulia GTAm pu&ograve;, infatti, contare contare su aerodinamica estremamente raffinata, sviluppata in collaborazione con Sauber Engineering. Al momento della consegna, Bottas ha espresso il suo entusiasmo dichiarando di essere, oltre che pilota, appassionato di auto di lunga data e amante del Biscione. "Per me &egrave; un onore essere ambasciatore del marchio - ha affermato il professionista, con 10 gran premi vinti in classe regina - e adesso diventare un cliente, possessore di una delle sole 500 Giulia GTA: una vettura eccellente dal punto di vista tecnico, sviluppata sfruttando le competenze ed il il know-how tecnico che arriva direttamente dalla Formula 1. Per noi appassionati dell&rsquo;auto e del motorsport, inoltre, rappresenta molto di pi&ugrave;. Fa risorgere una delle leggende dell&rsquo;automobilismo, la Giulia GTA del 1965 (qui il nostro test esclusivo a Balocco delle due genrazioni), e rappresenta perfettamente il DNA del marchio, la passione per il motorsport, il piacere di guida ed un fascino stilistico unico ed inconfondibile.&rdquo;  Alfa Romeo Giulia GTAm, dalla pista alla strada Nello specifico, la Giulia GTA (acronimo che sta per "Gran Turismo Alleggerita") &egrave; una berlina in grado di esprimere prestazioni straordinarie sia in termini di tempi su giro in pista che in accelerazione. Derivata dalla gi&agrave; "pepata" Giulia Quadrifoglio, la massa scende di circa 100 kg grazie all'ampio utilizzo di materiali leggeri, come fibra di carbonio e materiali compositi. Sotto il cofano anteriore, il propulsore da 2,9 litri V6 Bi-Turbo eroga 540 CV, per una potenza specifica di 187 CV/l, valore ai vertici del segmento.       

Valtteri Bottas sceglie una delle 500 Alfa Romeo Giulia GTAm. Motore V6 bi-turbo da 540 CV e soluzioni aerodinamiche derivate dalla Formula1

Valtteri Bottas, sua una delle 500 Alfa Romeo Giulia GTAm

Era il marzo del 2013 quando Alfa Romeo present&ograve; al Salone di Ginevra l&#39;Alfa Romeo 4C. Una piccola sportiva, anticipata dall&#39;omonima concept del 2011, leggera ed estrema, che montava un piccolo motore turbo a 4 cilindri da 1,75 litri e 240 cavalli capace di esprimere prestazioni esaltanti. Sul numero di gennaio 2014 abbiamo messo alla prova, su strada e in pista, questa Alfa che abbiamo definito &quot;bollente&quot; non solo per le prestazioni, ma anche per il suo carattere indomabile. Ecco la nostra prova, curata da Saverio Villa, in cui raccontavamo l&#39;Alfa Romeo 4C.  Wembley, Inghilterra-Italia 0-1, mentre nell&rsquo;immaginario collettivo il ragionier Fantozzi &egrave; al cinema con le 18 bobine in bianco e nero de &ldquo;La corazzata Pot&euml;mkin&rdquo;. Stavolta il risultato &egrave; altrettanto storico. L&rsquo;Alfa giocando fuoricasa, cio&egrave; in pista, batte, anche in questo caso di strettissima misura, la Lotus, che tra i cordoli &egrave; a casa sua. Anzi, di pi&ugrave;: se quella nazionale vinse con l&rsquo;italianissimo &ldquo;catenaccio&rdquo;, la 4C mette sotto la Exige S Roadster, provata nello scorso numero di Auto, interpretando meglio il britannicissimo concetto del &ldquo;poco peso e potenza quanto basta&rdquo;. Di italiano, in tutto questo, ci sono per&ograve; furbizia e senso dell&rsquo;opportunit&agrave;, perch&eacute; un progetto costato relativamente poco &mdash; partito da una base gi&agrave; pensata dall&rsquo;ingegnere &ldquo;da corsa&rdquo; Gian Paolo Dallara e imperniato sulla produzione in &ldquo;outsourcing&rdquo; dei telai in carbonio &mdash; sta dando risultati di immagine impagabili in tutto il mondo.  Alfa Romeo, due loghi per celebrare la storia Quadrifoglio e Autodelta    Alfa Romeo 4C, sportiva &quot;burbera&quot;  Ma la 4C non &egrave; affatto un&rsquo;auto per molti e non solo perch&eacute; ne verranno costruite 3.500 all&rsquo;anno, delle quali solo 1.000 resteranno in Italia. Sono sicuramente molti di pi&ugrave; quelli che, ogni dodici mesi, potrebbero scaricare 53mila euro e spicci (a salire) sulla scrivania di un concessionario Alfa, ma quanti poi sarebbero capaci di usarla e apprezzarla nel modo giusto? La 4C &egrave; tanto bella ed eccitante da vedere, quanto &ldquo;professionale&rdquo; e burbera da usare. Salirci, per la verit&agrave;, &egrave; piuttosto facile, ma gia? scendere lo &egrave; di meno. Dentro, lo spazio vitale &egrave; pi&ugrave; che sufficiente per i normotipi, ma non &egrave; detto che si trovi un posto per lo smartphone (nessun problema, invece, per un Nokia degli Anni &rsquo;90). In manovra occorrono bicipiti, tricipiti e pettorali tonici per girare il volante, perch&eacute; manca il servosterzo, e sensi da Uomo Ragno, perch&eacute; la visibilit&agrave; posteriore &egrave; ansiogena e il radar di parcheggio, optional, potrebbe non bastare.  I tumulti del motore, che si agita a pochi centimetri dagli occipiti di chi &egrave; a bordo, sono pi&ugrave; tormentosi proprio alla velocit&agrave; autostradale (quella Codice, per lo meno) ed &egrave; meglio non guidare quando si &egrave; costipati, perch&eacute;, con uno sterzo dal gioco quasi nullo al centro, ogni starnuto significa una deviazione dalla traiettoria voluta. Certi dettagli interni da Panda, poi, sono un po&rsquo; indigesti, perch&eacute; 53mila euro saranno anche pochi per mettersi dietro un&rsquo;Aston Martin V12 Vantage in pista, ma sono pur sempre 53mila euro.  Per&ograve; la 4C &egrave; una vera &ldquo;dream car&rdquo;, alla quale si pu&ograve; perdonare tanto perch&eacute; provoca emozioni da &ldquo;ultras&rdquo; a chi la vede, ha i cromosomi da auto da corsa e quando si &egrave; a gas spianato imprime sulla faccia di chi guida un sorriso estatico, spesso un po&rsquo; inebetito e indelebile. E sappiamo bene quanto il buonumore allunghi la vita. Insomma con la 4C adesso l&rsquo;Alfa ha creato la punta dell&rsquo;iceberg.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Da qui in poi bisogna formare l&rsquo;iceberg. Il motore e? sostanzialmente quello della Giulietta Quadrifoglio Verde, ma con basamento in alluminio anziche? in ghisa per risparmiare una ventina di kg. Anche gli impianti di aspirazione e scarico, comunque, sono stati ottimizzati per un impiego piu? sportivo. La struttura portante &egrave; costituita da una monoscocca realizzata con strati di fibra di carbonio cotta in autoclave, che pesa solo 65 kg, e da telai in alluminio anteriori e posteriori che supportano la meccanica. In alluminio sono anche la gabbia di rinforzo del tetto e le &ldquo;campane&rdquo; sulle quali sono montati i dischi freno anteriori.  Il guscio esterno della carrozzeria e i paraurti, invece, sono realizzati in fibra di vetro e poliuretano, un composito piu? leggero dell&rsquo;acciaio del 20%, e anche i cristalli hanno uno spessore inferiore alla norma mediamente del 10%. Il peso dichiarato dall&rsquo;Alfa &egrave; di 895 kg a secco, quindi senza liquidi; noi ne abbiamo rilevati 1.013 per la vettura pronta a marciare: una differenza accettabile.  Biscione coinvolgente  Il manettino del DNA ha la posizione Race, oltre alle canoniche tre presenti sulle altre Alfa, che limita l&rsquo;intervento dei sistemi elettronici per lasciare l&rsquo;iniziativa al conducente: il controllo di stabilit&agrave; si limita ad assicurare stabilit&agrave; nelle frenate al limite e il controllo di trazione viene escluso, mentre resta attivo il sistema elettronico che simula l&rsquo;effetto del differenziale autobloccante agendo sui freni delle ruote motrici. Se per entrare nel Regno dei Cieli bisogna tornare come bambini, il &ldquo;giocattolo&rdquo; 4C &egrave; probabilmente una via diretta per il Paradiso.  Attenzione, per&ograve;, ad affrontare questa via con la testa sulle spalle, perch&eacute; quest&rsquo;Alfa pu&ograve; diventare perfida se la si prende sottogamba. Metterla in moto e ammirare nello specchietto il motore che si scuote ad ogni accelerata (e non &egrave; che si veda molto altro nel retrovisore) provoca una fibrillazione a ruote ancora ferme, alla quale si aggiunge l&rsquo;ansito per lo sforzo di girare il volante: il servosterzo non c&rsquo;e?, ufficialmente per questioni di peso, ma non e? detto che sia tutto qui, visto che per sviluppare un&rsquo;assistenza elettrica ben fatta, con la precisione farmacistica necessaria a una supercar, sarebbero occorsi un bel po&rsquo; di soldi in pi&ugrave;.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Quando le ruote anteriori, che non sono neppure troppo larghe (205 mm), finalmente cominciano a girare, lo sterzo si alleggerisce a livelli umani. Per&ograve;, poi, in piena accelerazione, bisogna autoconvincersi che i P Zero sono ancora a contatto con l&rsquo;asfalto. A velocit&agrave; stabilizzata o in frenata, in compenso, dal piantone arriva una scansione perfetta di ogni vizio della strada ed &egrave; preferibile tenere ben salda la corona anche quando non si &egrave; esattamente in prova speciale. Per evitare guai, ad esempio, suggeriamo di demandare all&rsquo;eventuale passeggero la sintonizzazione della radio e il controllo del volume, mentre se si &egrave; da soli &egrave; meglio provvedere da fermi.  Ha il &quot;cuore&quot; della Giulietta  Il motore ha solo 5 cv in pi&ugrave; rispetto a quello della Giulietta Quadrifoglio Verde, che ci aveva stupito pi&ugrave; per la disponibilit&agrave; di coppia in basso che non per la rabbia in allungo, ma se il temperamento rimane lo stesso, le conseguenze vengono riparametrate sulla base di un peso inferiore di un terzo. Gi&agrave; ai piccoli angoli di acceleratore la spinta &egrave; &ldquo;imbarazzante&rdquo; e, se il grip non &egrave; ottimale, si finisce per benedire la presenza dei controlli elettronici, attenti e non invadenti nella modalit&agrave; Normal del selettore DNA e pi&ugrave; possibilisti, ma sempre all&rsquo;erta, in Dynamic.  Tra i 2 e i 4mila giri, quella che sulla Giulietta si classifica come elasticit&agrave;, sulla leggerissima 4C diventa una gran botta di accelerazione e in un attimo si arriva ai regimi superiori. Che per&ograve; non sono quelli di un vero motore pistaiolo, visto che il &ldquo;time out&rdquo; del limitatore arriva a circa 6.600 giri e, comunque, il picco di potenza, oltre il quale non &egrave; produttivo andare, sta intorno ai 6.000 giri. Su strada, ovviamente, questo comportamento ha i suoi pregi e dal punto di vista sonoro/emotivo poco importa, perch&eacute; il frastuono del motore riempie testa, orecchie e cuore gi&agrave; molto prima della zona rossa, specialmente quando c&rsquo;&egrave; anche il controcanto degli scarichi sportivi (a richiesta), che sparacchiano, gorgogliano e soffiano a pieni polmoni. In pista, invece, un po&rsquo; pi&ugrave; di allungo non guasterebbe.&nbsp;  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Il cambio &egrave; molto veloce ma non fulmineo, specie in scalata. Rispetto alla media delle trasmissioni a doppia frizione, il TCT &egrave; pi&ugrave; brusco e avvertibile, il che lo riempie di feedback quando si guida forte, ma &ldquo;sconfortevole&rdquo; nei momenti del &ldquo;riposo del guerriero&rdquo;. Tanto pi&ugrave; se si sceglie il funzionamento automatico e si dimentica di passare dalla modalit&agrave; Dynamic alle pi&ugrave; educate Natural o AllWeather.  Freni potenti  Capitolo freni: i dischi hanno la corona in ghisa comune e dimensioni normali, ma gli spazi di decelerazione sono formidabili, la resistenza &egrave; ineccepibile, l&rsquo;attacco del pedale &egrave; aggressivo e la modulabilit&agrave; &egrave; millimetrica. Il peso piuma dell&rsquo;Alfa si traduce anche qui una manna e questi risultati dovrebbero far riflettere i legislatori sull&rsquo;opportunit&agrave; di appesantire continuamente le auto per aumentare la sicurezza passiva, dimenticando che, oltre a limitare i danni negli impatti, bisognerebbe anche preoccuparsi di evitarli, gli impatti.  Tornando alla frenata della 4C, si potrebbe forse aspirare a una ripartizione un po&rsquo; meno sbilanciata verso l&rsquo;anteriore, ma sono sfumature. Le sospensioni, ovviamente, sono granitiche. La nostra 4C era equipaggiata con l&rsquo;assetto racing opzionale, ma &egrave; difficile pensare che le regolazioni standard possano essere molto pi&ugrave; riguardose nei confronti delle otturazioni di chi sta a bordo. Rollio e beccheggio, di conseguenza, sono irrilevanti e la 4C si muove senza inerzie e cambia direzione con immediatezza. Per&ograve; non informa pi&ugrave; di tanto sull&rsquo;approssimarsi del limite e il passaggio dal sottosterzo (blando) al sovrasterzo pu&ograve; diventare decisamente impegnativo in modalit&agrave; Race, con l&rsquo;elettronica staccata.  E, a proposito di Race, &egrave; questa la selezione necessaria per &ldquo;fare&rdquo; il tempo in accelerazione, ma serve un accorgimento, perch&eacute; non basta la funzione standard di &ldquo;launch control&rdquo;, che stabilizza il motore a 4.000 giri in partenza: prima di mollare il freno, occorre dare un colpetto al paddle della scalata, cos&igrave; il regime sale a 6.000, si accentua l&rsquo;effetto fionda e durante i rilevamenti siamo addirittura scesi di tre decimi sotto il limite ufficiale sullo 0-100. E il bello della 4C &egrave; anche questo: ogni volta che la si usa, suggerisce qualcosa di nuovo, una malizia, una piccola invenzione che consente di andare ancora pi&ugrave; forte. Cos&igrave;, ogni volta, ci si sente un po&rsquo; pi&ugrave; bravi, orgogliosi e appagati. E la si pu&ograve; finalmente mollare in garage senza rimorsi di coscienza per salire su una banalissima e rilassante Juke a Gpl...  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  In pista la 4C amplifica i comportamenti manifestati in strada. Per ottenere il tempo abbiamo utilizzato la modalit&agrave; Race e senza l&rsquo;elettronica &egrave; stato necessario gestire la vettura in modo delicato, dosando staccate e accelerazioni per ammorbidire quei trasferimenti di carico che possono tradursi nel passaggio repentino dal sotto al sovrasterzo. E anche l&rsquo;assenza di un servosterzo ben calibrato, che omogeneizzi lo sforzo al volante a vantaggio della precisione, si &egrave; fatta sentire. La ricchezza di coppia del motore, per&ograve;, si &egrave; rivelata un bene in uscita dalle curve strette e la frenata ha rappresentato una sicurezza.  Alfa batte Lotus  Siccome l&rsquo;avversaria diretta della 4C &egrave; la Lotus Exige S, esaminiamo le differenze tra le due: l&rsquo;Exige ha un 3.5 V6 sovralimentato da 350 cv ma anche quasi 150 kg aggiuntivi. Il rapporto peso/potenza gioca quindi a suo favore (3,3 kg/cv contro 4,2) ma la massa ha influito sull&rsquo;accelerazione (nel punto pi&ugrave; veloce l&rsquo;Alfa ha toccato i 189,2 km/h contro 181,4) e nella percorrenza delle curve lente (la velocit&agrave; minima della 4C &egrave; stata di 57,5 km/h contro 51,8) e questo ha neutralizzato gli effetti della maggiore decelerazione e della superiore accelerazione laterale della Lotus, imputabili probabilmente anche alla gommatura pi&ugrave; generosa.  Il verdetto della pista  Tempo sul giro Alfa Romeo 4C: 2&#39;54&quot;43  KTM X-Bow 240 cv: 2&#39;51&quot;95 Porsche 911 Carrera 4: 2&#39;54&quot;40 Lotus Exige S: 2&#39;54&quot;78 Porsche Cayman S 3.4: 2&#39;55&quot;04 BMW 1M Coupe?: 2&#39;55&quot;66  Auto nostalgia: Alfa Romeo Brera, la bella &egrave; un poco addormentata 

10 anni fa usciva l&#39;Alfa Romeo 4C: ecco la nostra prova del 2013 della piccola sportiva del Biscione, esaltante e senza compromessi

Auto nostalgia: Alfa Romeo 4C, Biscione bollente

        Alle innumerevoli formule di noleggio, rivolte anche ai privati, Leasys aggiunge il programma Come Nuovo Premium con due offerte di noleggio a lungo termine. Si tratta di una proposta di noleggio su modelli usati, con pochi chilometri all'attivo e una manutenzione verificata e in ordine. I vantaggi del ricorrere a un noleggio sull'usato sono quantificati da Leasys in un canone mediamente inferiore del 20% rispetto alle proposte di NLT sul "nuovo". Alfa Romeo Stelvio usata a noleggio Il contratto di noleggio &egrave; previsto su 36 mesi e 60 mila chilometri complessivi, inclusi in un canone che &egrave; differenziato tra Alfa Romeo Stelvio 2.2 turbodiesel e Jeep Cherokee 2.2 turbodiesel, primi due modelli in offerta fino al 31 marzo. A fronte di un anticipo di 4.900 euro iva esclusa, comune ai due suv, si pu&ograve; guidare lo Stelvio con una rata mensile di 394 euro iva esclusa, Cherokee da 419 euro iva esclusa.  Cosa &egrave; compreso nel canone Le coperture e i servizi previsti da Leasys Come Nuovo Premium spaziano dall'assicurazione RCA all'assistenza stradale, passando per la copertura furto e incendio, la riparazione dei danni e la manutenzione ordinaria e straordinaria. A richiesta, il canone di noleggio pu&ograve; essere personalizzato con ulteriori servizi, come il pagamento del bollo, il servizio di sostituzione pneumatici (invernali/estivi), la vettura sostitutiva e ulteriori coperture assicurative.       

Alfa Romeo Stelvio &egrave; tra i primi modelli a essere offerti da Leasys con la formula Come Nuovo Premium, che assicura un canone mensile inferiore rispetto a un NLT su un'auto nuova

Leasys Come Nuovo Premium, il noleggio sull'usato conviene

        I Suv non sono l&rsquo;unica via. A medio termine potrebbe tornare una compatta pi&ugrave; classica nel listino Alfa Romeo. Lo ha anticipato Larry Dominique, vice presidente di Alfa Romeo Nord America, che ha prospettato i piani futuri del Marchio. Inserendo nella lista una vettura del Segmento B &ldquo;Pi&ugrave; vicina a un'auto tradizionale rispetto a Tonale&rdquo;. Una nuova Alfa Romeo per un "poker" generazionale? Il pensiero va subito al ritorno di Giulietta, che nella storia del Biscione &egrave; stata protagonista per tre serie dal 1955, dal 1977 e dal 2010. E che ha lasciato orfani molti alfisti di una vettura compatta e pi&ugrave; abbordabile economicamente.  Automatico pensare a una hatchback a cinque porte, come altri modelli di Stellantis. E alla piattaforma STLA Medium: i tempi di gestazione del progetto, grazie al grande banco organi del Gruppo, dovrebbero essere di circa tre anni. Ma il &ldquo;tradizionale&rdquo; di Dominique potrebbe concretizzarsi in qualche forma abituale per il retaggio del Marchio, come una coup&eacute; compatta. Di certo la propulsione, stando ai piani di Alfa, sar&agrave; al 100% elettrica, ipotizzando il 2026 come data di presentazione. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Giulia e Stelvio restyling: la prova&nbsp;       

Larry Dominique, vice presidente di Alfa Romeo Nord America, prefigura un'altra segmento C oltre a Tonale per il 2026

Dagli USA si apre la porta per una nuova Alfa Romeo Giulietta

        Da un lato i 100 anni del Quadrifoglio, dall'altro i 60 di storia dell'Autodelta. Il 2023 per Alfa Romeo &egrave; un anno di grandi ricorrenze, da celebrare con due eventi e, soprattutto, con l'attesissima presentazione della supersportiva che riporter&agrave; Alfa Romeo nel perimetro delle supercar. Dal Centro Stile, intanto, arrivano due loghi speciali, celebrativi del simbolo - il Quadrifoglio - portato in corsa, per la prima volta, da Ugo Sivocci, e quello della struttura creata da Carlo Chiti e dai fratelli Chizzola, nel 1963.  Dalla Targa Florio a simbolo delle prestazioni Il Quadrifoglio Alfa Romeo &egrave; un simbolo nato nel 1923, un portafortuna voluto da Ugo Sivocci sulla RL Corsa numero 17, con la quale corse - vincendo in un finale rocambolesco - la Targa Florio di quell'anno. Nasce il 15 aprile del '23 il Quadrifoglio e scriver&agrave; una storia di sportivit&agrave; pura per Alfa Romeo (leggi quando &egrave; attesa la prima Alfa elettrica). Il reparto corse Autodelta Autodelta &egrave; altro, &egrave; un simbolo che rimanda al reparto corse avviato dall'ing. Chiti nel 1963 con i fratelli Chizzola e vivr&agrave; subito l'epoca d'oro delle Alfa protagoniste del campionato europeo turismo. Alfa che, l'Autodelta, andr&agrave; a rilevarla nel 1965. Il prossimo 5 marzo ricorreranno i 60 anni dalla fondazione, data in occasione della quale si terr&agrave; un evento presso il Museo Storico Alfa Romeo di Arese. Il secondo appuntamento &egrave; previsto il 25 giugno, giornata di festeggiamenti per i 113 anni della casa del Biscione, con il Quadrifoglio Day. Coordinate da non mancare, perch&eacute; agli eventi annunciati potrebbero sommarsi altro. Come la presentazione dell'attesissima supersportiva Alfa Romeo&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), un progetto assente dai tempi della 8C Competizione.       

Due simboli del marchio Alfa Romeo giungono a un traguardo importante nel 2023. I loghi celebrativi aprono una serie di iniziative, aspettando l'attesissima supercar Alfa Romeo

Alfa Romeo, due loghi per celebrare la storia Quadrifoglio e Autodelta

        L&rsquo;accelerazione di Alfa Romeo verso le BEV &egrave; certa. &ldquo;Siamo stati gli ultimi a partire, ma saremo i pi&ugrave; veloci nell&rsquo;elettrico&rdquo;. Ha parlato chiaro Francesco Calcara, Global Head of Alfa Romeo Marketing &amp; Communications, durante la prestazione di Giulia e Stelvio restyling, non ci sono pi&ugrave; indugi. In questi anni &egrave; previsto un grande avvicendamento, con gli ultimi colpi di coda del Cuore Sportivo in versione endotermica, come &egrave; sempre stato dal 1910. Il piano di Alfa Romeo &egrave; chiaro &ldquo;Il 2024 porter&agrave; il primo esordio di un modello con una versione 100% elettrica di Alfa Romeo. Sar&agrave; un B- non si chiamer&agrave; Brennero, come abbiamo pi&ugrave; volte affermato. Nel 2025 presenteremo del primo modello del Biscione esclusivamente elettrico. Non saranno contemplate altre motorizzazioni sulla vettura. E come previsto, nel 2027 tutta la gamma in Europa e sar&agrave; a zero emissioni&rdquo;. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Giulia e Stelvio restlyling, la prova di Auto   La prima Alfa solo a batteria. Sar&agrave; la nuova Giulia? Imparato pi&ugrave; volte ha affermato che la berlina potrebbe tornare in auge nel mondo delle alte elettriche grazie alla superiore aerodinamica che permette una migliore autonomia. Oppure si tratter&agrave; di un Suv del Segmento E per la clientela americana? E gli amanti dei motori endotermici? Raffaele Russo, Managing Director Italia di Alfa Romeo, ha dichiarato. &ldquo;La sportivit&agrave; ci definisce oggi e ci definir&agrave; domani. Stiamo lavorando per regalare emozione e piacere anche con l&rsquo;elettrico&rdquo;. Una sfida cruciale per il Marchio. Potrebbe interessarti: le migliori occasioni Alfa Romeo       

Nel 2024 confermato l'esordio del B-SUV anche elettrico, che non si chiamer&agrave; Brennero. La elettrificazione manterr&agrave; la sportivit&agrave;

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