Fiat Doblò 1.6 Mjt. Arriva il "doblone"

C'era una volta - cioè fino a un paio di mesi fa — il Doblò, veicolo multispazio della Fiat derivato dall’omonimo furgone del segmento medio: spazioso, pratico, funzionale, ma non certo bello.
Ora c’è sempre il Doblò, ma nella nuova edizione sviluppata sulla base del telaio della Punto Evo, che è ancora più grande, capiente, funzionale e potente, ma continua a non avere il physique du rol per diventare un multispazio ambito da chi cerca, oltre alla praticità, il design piacevole e originale.
Peccato, perchè poco più di un anno fa i designer della Fiat erano riusciti a condensare queste qualità proprio nel più compatto Qubo. Naturalmente si tratta sempre di gusti e opinioni stilitiche personali, ma i grandi gruppi ottici tondeggianti e le linee arrotondate del frontale non sembrano avere proprio nulla in comune con i tagli netti del resto della carrozzeria, e in particolare della coda, dove campeggia l’enorme portellone che costituisce un altro degli aspetti criticabili del nuovo Doblò. Con un’apertura “ alare” di quasi un metro e 30 cm crea vari problemi di ingombro quando viene aperto e altrettanti quando lo si chiude, a causa del peso eccessivo.
Certo sarebbe stato meglio dividere in due parti il portellone, creando una ribaltina nella parte inferiore. Fra gli optional è comunque sempre disponibile, con un sovraprezzo di 150 euro, la più pratica e piacevole porta a due battenti incernierati sui fianchi.