Temi caldi
Incentivi auto elettriche 2025: fino a 11.000 euro di sconto, ma occhio ai limiti draconiani

Luca Talotta
26 ago 2025
Gli incentivi auto elettriche 2025 rappresentano uno dei temi più caldi del settore automobilistico italiano. Dopo mesi di attesa e annunci, il Governo ha definito i requisiti per accedere a un bonus che può arrivare fino a 11.000 euro di sconto diretto sul prezzo d’acquisto. Una cifra importante, capace di ridurre il costo di ingresso a un’auto a zero emissioni. Ma la domanda che molti automobilisti si pongono è semplice: sarà davvero un’occasione per tutti o l’ennesima misura complicata, con paletti tali da tagliare fuori gran parte dei potenziali beneficiari?
Chi ha diritto al bonus
Gli incentivi auto elettriche 2025 sono riservati esclusivamente a chi acquista un’auto 100% elettrica. Spariscono quindi le ibride plug-in, le mild hybrid e persino i diesel di ultima generazione che in passato potevano beneficiare di qualche contributo.
Il bonus è così strutturato:
- 11.000 € di sconto se l’ISEE familiare è inferiore a 30.000 €
- 9.000 € di sconto se l’ISEE è compreso tra 30.001 e 40.000 €
Un sostegno che però non guarda al singolo individuo, ma al reddito complessivo familiare, tenendo conto anche di patrimonio immobiliare, investimenti e composizione del nucleo. Insomma, non basta avere uno stipendio basso per accedere, serve un ISEE certificato che rispetti i limiti.
Non solo: per ricevere il contributo bisogna rottamare un’auto a benzina o diesel fino a Euro 5, immatricolata entro il 1° settembre 2015 e intestata da almeno sei mesi. Una condizione che taglia fuori chi non possiede un’auto vecchia da rottamare.
Infine, il bonus è riservato ai residenti nelle cosiddette “aree urbane funzionali”: grandi città sopra i 50 mila abitanti e i comuni del relativo hinterland. Secondo l’elenco Istat, si tratta di circa un quarto dei comuni italiani: chi vive in piccoli centri o zone rurali è automaticamente escluso.
Limiti sul prezzo e regole per le imprese
Non tutte le auto elettriche possono essere acquistate con l’incentivo. Sono ammesse solo le vetture:
- di categoria M1 (fino a 8 posti più conducente)
- con prezzo massimo di 35.000 € più IVA (quindi fino a 42 700 € IVA inclusa, esclusi optional)
Un tetto che permette comunque di scegliere tra un buon numero di modelli, dato che negli ultimi anni i prezzi delle elettriche sono calati e i costruttori hanno introdotto versioni entry-level più accessibili.
Per quanto riguarda le microimprese (aziende con meno di 10 dipendenti e fatturato sotto i 2 milioni di euro), è previsto un contributo diverso:
- fino a 20.000 € per veicolo commerciale elettrico (categorie N1 e N2)
- massimo il 30% del prezzo d’acquisto
- limite complessivo di 100.000 € di aiuti nell’arco di tre anni secondo la normativa “de minimis”
Un aiuto importante per chi lavora nella logistica urbana e vuole passare a furgoni elettrici, anche se la platea di imprese ammesse resta molto ridotta.
Come richiederli e quando arrivano
Gli incentivi entreranno in vigore a settembre 2025, con un sistema di registrazione gestito da Sogei tramite piattaforma online. La dotazione è di 597 milioni di euro, provenienti dal Pnrr, con validità fino al 30 giugno 2026 o fino a esaurimento fondi.
Il meccanismo sarà semplice: lo sconto verrà applicato direttamente in concessionaria e validato sulla piattaforma. Ma attenzione: se la pratica non viene chiusa entro 30 giorni, i fondi tornano disponibili.
Va inoltre sottolineato che l’incentivo non è cumulabile con altri bonus statali o europei. Resta ancora da chiarire se sarà possibile combinarlo con incentivi locali di Regioni o Comuni.
Una misura giusta o un’occasione mancata?
Sulla carta, gli incentivi auto elettriche 2025 sembrano una misura potente. 11.000 € di sconto sono una cifra che può fare la differenza per chi vuole abbandonare il motore termico. Ma la realtà è meno rosea:
- ISEE basso: molte famiglie con redditi medi restano escluse
- Paletti territoriali: chi vive in piccoli centri è automaticamente fuori gioco
- Rottamazione obbligatoria: non tutti hanno un’auto Euro 5 da demolire
- Esclusione delle partite IVA e aziende più grandi: un altro colpo al mercato
Il rischio è che, come già successo in passato, i fondi rimangano inutilizzati o vadano a beneficio di una platea ristretta. Gli automobilisti italiani meritano incentivi più equi, meno burocratici e realmente accessibili, altrimenti la transizione elettrica rimarrà un privilegio per pochi.
Gli incentivi auto elettriche 2025 sono una grande opportunità per ridurre il prezzo delle vetture a zero emissioni, ma rischiano di trasformarsi in un flop annunciato a causa delle troppe condizioni. Se davvero l’obiettivo è quello di accelerare la transizione ecologica, servono misure più inclusive, meno legate alla residenza e più vicine alle esigenze di tutti gli automobilisti.
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