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Hyundai RN22e: laboratorio su 4 ruote per la nuova era delle N elettriche
Il prototipo RN22e incarna la visione di Hyundai N: test estremo, trasferimento delle innovazioni e unione tra prestazioni da pista e utilizzo quotidiano.

Luca Talotta
16 ott 2025 (Aggiornato alle 12:34)
Nel panorama sempre più competitivo delle sportive elettriche, Hyundai N ha scelto di distinguersi con un approccio non convenzionale: trasformare la sperimentazione in uno strumento vivo, dinamico e continuo. Il prototipo RN22e è il manifesto di questa filosofia: un laboratorio itinerante concepito per esplorare, mettere alla prova e affinare tecnologie che saranno alla base delle prossime generazioni di N a zero emissioni.
Non si tratta semplicemente di un prototipo, ma di un ponte tra il mondo delle concept car e l’auto che un giorno potremo guidare: ogni componente, ogni calibrazione, ogni algoritmo è pensato per essere trasferito nel contesto stradale delle N. È un esercizio di fiducia nei piloti, negli ingegneri e nella possibilità che l’elettrico non sopprima l’anima delle sportive — ma la evolva.
L’RN22e non si limita a dimostrare che un’auto elettrica può essere sportiva: mostra come può esserlo con coerenza e concretezza.
Tecnologia e potenza
Architettura elettrica all’avanguardia
RN22e poggia sulla piattaforma modulare E-GMP, che consente un’architettura a 800 V, insieme a una batteria da 77,4 kWh. Questa configurazione permette ricariche ultraveloce: da 10 % a 80 % in meno di 18 minuti.
I motori sono due: uno anteriore (160 kW) e uno posteriore (270 kW), per una potenza complessiva dichiarata di 430 kW (circa 577 CV) e una coppia massima di 740 Nm. Il sistema di trazione è integrale e dotato di electronic Torque Vectoring by Twin Clutch, che regola la distribuzione fra ruote posteriori e assali.
Questa combinazione di potenza, coppia e gestione attiva è pensata per offrire una risposta immediata e controllabile anche nei punti di limite.
Gestione termica e prestazioni da pista
In pista, le condizioni termiche diventano un banco di prova implacabile. Hyundai ha dotato RN22e di sistemi di raffreddamento differenziati per motori e batteria, con circuiti indipendenti, e di un precondizionamento termico per garantire massima efficienza già all’ingresso del tracciato.
L’impianto frenante è adeguato al compito: pinze monoblocco su quattro pistoni e dischi da 400 mm, pensati per resistere al fading e mantenere prestazioni costanti nelle sessioni più estreme.
Infine, le sospensioni sono regolabili su più livelli (altezza, compressione, rebound) con funzione di livellamento, così da gestire al meglio il dualismo fra comfort stradale e comportamento in pista.
Dinamica e “corner carving feel”
Il DNA sportivo di RN22e
I tre pilastri della filosofia Hyundai N — Corner Rascal, Racetrack Capability e Everyday Sportscar — sono tutti impregnati in questo prototipo. Il “corner carving feel”, ovvero la sensazione di scalfire la curva con precisione, è stato uno degli obiettivi centrali.
Grazie alla modulazione della coppia, all’e-TVTC e alla risposta prontissima dei motori (fino a oltre 20.000 giri al minuto, ben al di sopra di molte unità elettriche standard), RN22e consente traiettorie affilate e controllabili anche ai limiti.
L’assetto e la taratura delle sospensioni permettono di adattarsi a stili di guida diversi: aggressivo in pista, più morbido su strada.
Estetica funzionale
Il design non è decorazione: RN22e riprende elementi del linguaggio streamliner di IONIQ 6, integrandoli con appendici tecniche dedicate. Carreggiate larghe, altezza ridotta e paraurti inferiori progettati per migliorare la deportanza e l’ottimizzazione del flusso d’aria.
Con i suoi 4.915 mm di lunghezza, 2.023 mm di larghezza e 1.479 mm di altezza, RN22e colpisce per proporzioni aggressive e presenza scenica, senza perdere di vista l’efficienza aerodinamica.
All’interno, l’ambiente è minimalista e orientato alla guida: roll-cage, sedili a guscio leggeri, strumenti digitali essenziali. Ma non mancano le soluzioni emozionali: N Sound+, che genera suoni simulati all’interno e all’esterno, e N e-Shift, che ricrea la sensazione del cambio e della risposta tipica di un motore endotermico.
Queste componenti hanno scopo emozionale, non prestazionale, ma contribuiscono al legame tra pilota e veicolo.
Il ruolo strategico e le sfide del futuro
RN22e come laboratorio di trasferimento tecnologico
RN22e non è destinata a diventare un modello di serie — il suo scopo è sperimentare e validare tecnologie che poi migreranno nelle N future. In questo senso, non è un prototipo isolato, ma un banco mobile di innovazione continua.
Già oggi alcune soluzioni sviluppate si riflettono in IONIQ 5 N, il primo modello N totalmente elettrico a essere commercializzato, e si preparano ad emergere nella prossima IONIQ 6 N.
Hyundai punta anche alla partecipazione in competizioni elettriche (come l’eTouring Car World Cup), e RN22e è fondamentale per definire l’architettura e le caratteristiche che una futura N da corsa può richiedere.
Sfide e riflessioni per il settore
Il passaggio all’elettrico nel segmento delle alte prestazioni comporta rischi concreti: la perdita del “carattere”, dell’immediatezza, della risposta tattile che ha fatto innamorare generazioni di appassionati. È una transizione inevitabile, ma non scontata.
RN22e rappresenta una forma di difesa — non una resistenza — verso quei valori che costituiscono l’essenza di una sportiva. Hyundai non cerca di mascherare l’elettrico con effetti fittizi, ma usa il prototipo come palestra per costruire emozione autentica con nuove regole.
Il vero banco di prova sarà l’accoglienza delle futures N di produzione: riusciranno queste auto a trasmettere la stessa passione di una sportiva tradizionale? Se sì, l’elettrificazione non sarà solo un compromesso, ma un’evoluzione credibile.
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