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Nuove sanzioni per chi getta rifiuti dal finestrino: multe e arresti da record

Cosa prevede il nuovo Codice della Strada
Nuove sanzioni per chi getta rifiuti dal finestrino: multe e arresti da record
© Jon Tyson (Unsplash)

11 ago 2025 (Aggiornato il 14 ago 2025 alle 08:48)

Gettare un rifiuto dall’auto può costare fino a 18mila euro e persino il carcere. Il decreto-legge 116/2025, in vigore dal 9 agosto, introduce una stretta senza precedenti e l’uso delle telecamere per colpire i trasgressori anche senza fermo in strada.

Il nuovo Codice della Strada non perdona

Gli automobilisti italiani, già tartassati da anni di aumenti e multe salate, si trovano di fronte a una nuova mazzata normativa. Con il decreto-legge n. 116 dell’8 agosto 2025, chi viene sorpreso a gettare rifiuti dal finestrino rischia sanzioni amministrative fino a 18.000 euro, sospensione della patente e, nei casi più gravi, la reclusione fino a 7 anni.

Non serve più la pattuglia dietro l’angolo: basta un fotogramma nitido della targa, ripreso da telecamere comunali, autostradali o private, per vedersi recapitare la multa direttamente a casa. Un cambiamento che, pur motivato da esigenze ambientali e di sicurezza, lascia aperti interrogativi su margini di errore e possibili abusi.

Sanzioni in base al rifiuto

Il provvedimento distingue tra rifiuti non pericolosi e pericolosi, stabilendo importi e pene differenziate:

  • Mozziconi di sigaretta o fazzoletti: fino a 1.188 euro di multa, senza procedimenti penali.
  • Lattine, bottiglie in vetro, sacchetti: multa da 1.500 a 18.000 euro, segnalazione alla Procura e arresto in caso di aggravanti.
  • Rifiuti in aree protette o vicino a fiumi: arresto (anche differito) da 6 mesi a 5 anni e mezzo, fino a 7 anni nei casi più gravi.
  • Rifiuti pericolosi: reclusione da 1 a 5 anni (fino a 6 nei casi aggravati) e responsabilità del titolare in caso di veicoli aziendali.

Queste cifre sono tra le più alte mai previste per violazioni stradali non collegate a incidenti, e confermano un trend in cui lo Stato punisce sempre più duramente i comportamenti legati all’uso dell’auto, talvolta con sanzioni sproporzionate rispetto ad altre infrazioni.

Telecamere e controlli a distanza: addio contestazione immediata

Il nuovo articolo 15 del Codice della Strada consente di utilizzare qualsiasi sistema di videosorveglianza, anche privato, come prova per sanzionare il lancio di rifiuti.

La procedura è semplice: si identifica la targa tramite le immagini, si risale al proprietario con la banca dati della Motorizzazione e si notifica la multa.

Per gli automobilisti, questo significa che anche un gesto compiuto mesi prima potrebbe tornare a galla con una cartella salata, senza possibilità di difendersi sul momento.

Se l’obiettivo di contrastare i comportamenti incivili è condivisibile, rimane il rischio di falsi positivi o contestazioni errate, specie in caso di targhe parzialmente leggibili o veicoli intestati a più persone. Ancora una volta, si scarica sul cittadino la responsabilità di dimostrare la propria innocenza.

Sanzioni accessorie: sospensione patente e confisca del veicolo

Oltre alle multe e alle pene detentive, il decreto introduce misure che possono colpire duramente la vita quotidiana di un automobilista:

  • Sospensione della patente fino a 6 mesi per le violazioni penali.
  • Confisca del mezzo aziendale se utilizzato per commettere l’illecito, salvo appartenga a un soggetto estraneo.
  • Nel caso di rifiuti pericolosi, il titolare dell’azienda può essere condannato fino a 5 anni e mezzo per omessa vigilanza. Una scelta che rischia di mettere in difficoltà imprese e lavoratori per errori o gesti isolati.

Perché viene giustificata come misura di sicurezza stradale

Secondo il legislatore, gettare rifiuti dal finestrino non è solo un problema ambientale ma anche di sicurezza stradale. Un oggetto può colpire un motociclista, costringerlo a una manovra brusca o provocare un incidente.

Le telecamere, definite “sentinelle invisibili”, dovrebbero ridurre drasticamente questi episodi. Ma la domanda rimane: serve davvero arrivare a pene detentive fino a 7 anni per colpire chi lancia un sacchetto? O si rischia di trasformare una giusta battaglia ecologica in un ennesimo salasso per gli automobilisti?

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