Volkswagen, ristrutturare subito: "Non basta un cerotto"

Soluzioni "soft", spalmate su più anni, nel taglio dei costi, chiusura degli impianti e licenziamenti, non sono sufficienti secondo il Gruppo. In quattro anni serve un cambio di rotta netto

Volkswagen, ristrutturare subito: "Non basta un cerotto"

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

Pubblicato il 25 novembre 2024, 16:05

Appuntamento al 9 dicembre, per provare a trovare una quadra intorno a posizioni che restano distanti. Volkswagen e i sindacati proseguiranno il negoziato per giungere a un punto condiviso intorno ai tagli dei posti di lavoro, delle retribuzioni e la chiusura degli impianti produttivi.

Volkswagen resta ferma sulla posizione di una necessità di tagliare i costi per 4 miliardi di euro e farlo in tempi rapidi.

L'intenzione, alla quale sono contrari i rappresentanti dei lavoratori, è di fermare due impianti (Osnabruck e Dresda, secondo le anticipazioni di Bloomberg) e destinare Emden - attualmente sito produttivo di Volkswagen ID.4 e ID.7 - a una produzione per conto terzi.

Soluzioni rapide e drastiche 

“In definitiva, qualsiasi soluzione deve ridurre sia la sovraccapacità produttiva che i costi. Non possiamo limitarci a mettere un cerotto e continuare a trascinare la situazione. Questo si ritorcerebbe contro di noi in modo grave", ha commentato Thomas Schafer, a.d. Volkswagen, al Welt am Sonntag. No anche alla proposta di procedere con i tagli attuando uno scivolamento dilatato nel tempo, procedendo con i prepensionamenti: “Ci vorrebbe semplicemente troppo tempo. Non ha senso ritardare la ristrutturazione fino al 2035. A quel punto, la concorrenza ci avrà lasciato indietro”. 

Il piano di ristrutturazione va attuato nel giro di 3-4 anni secondo Volkswagen e il pacchetto di tagli comprende le retribuzioni (-10%) dei dipendenti ai quali si applicano i contratti collettivi. Inoltre, l'eliminazione del bonus di anniversario e dei 170 euro mensili, concordato collettivamente tra azienda e sindacati. 

Lavoro temporaneo a condizioni di mercato

Altri punti del percorso di ristrutturazione presentato da Volkswagen, comprendono nuove condizioni per il ricorso al lavoro temporaneo: "Con la risoluzione dei contratti collettivi sull'impiego di lavoratori temporanei in Volkswagen, l'azienda intende ricorrervi alle condizioni collettive di riferimento per il settore e non a costi molto più elevati rispetto a quelli sostenuti dai concorrenti, come avviene attualmente", illustra una nota del gruppo.

Verso l'incontro del 9 dicembre si procede con la data del 30 novembre quale ultimo giorno in cui è previsto l'obbligo di astensione dagli scioperi da parte dei lavoratori.

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