Emissioni CO2 2025, si cerca il rinvio degli obiettivi

Emissioni CO2 2025, si cerca il rinvio degli obiettivi

Le indiscrezioni dicono di una flessibilità necessaria negli obiettivi definiti dall'Europa al 2025, salvo incorrere l'industria in pesanti multe o un taglio notevole della produzione

13.09.2024 ( Aggiornata il 13.09.2024 17:40 )

Verso le emissioni zero al 2035 - più che mai una strategia messa in discussione e che si vorrebbe la nuova Commissione europea rivedesse - si procederà con il passaggio degli obiettivi sulle emissioni di CO2 del 2025.

Preoccupa molti costruttori la soglia dei 94 g/km quale valore medio di CO2 emessa dall'insieme dei veicoli realmente venduti. Preoccupa perché richiederà scelte drastiche, che spaziano dal taglio dei volumi produttivi su auto esclusivamente termiche, alla necessità di incrementare i volumi di vendita di auto elettriche e ibride. Fino al ricorso al mercato dei crediti green.

Emissioni, spostare l'obiettivo in avanti

Secondo le anticipazioni diffuse dall'agenzia di stampa Bloomberg, l'obiettivo dei costruttori europei, attraverso l'Acea, sarebbe di negoziare un rinvio dell'obiettivo 2025 di un paio di anni.

Non c'è una posizione ufficiale dell'assocostruttori europei sull'indiscrezione, tuttavia, la sottolineatura della necessità di una transizione energetica da rendere gestibile è stata affermata dopo il report sulla Competitività dell'Europa presentato da Mario Draghi. 

I problemi da affrontare per le case auto europee sono noti, tra una bassa domanda di auto elettriche e la pressione dei marchi cinesi. Tanto basta a rendere l'obiettivo dei 94 g/km di CO2 emessa dalle auto vendute non raggiungibile per molti. Se non con costi enormi, sociali anzitutto se si considera la stima di un taglio della produzione di auto di quasi 2 milioni di unità. Finanziario se osservato dalla prospettiva delle multe alle case che mancheranno il target nel 2025: nell'ordine dei 13 miliardi di multe al settore auto per la produzione di autoveicoli, 3 miliardi per la produzione di veicoli commerciali.

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"La transizione dev'essere più gestibile. Una revisione sostanziale e olistica della normativa sulla CO2 sarà fondamentale per valutare i progressi nell'impiego reale rispetto al livello delle ambizioni, così da agire in modo appropriato", la posizione dell'Acea sulla fase vissuta dall'industria.

Il rumour di un lavoro presso le istituzioni europee affinché venga concesso lo slittamento di 2 anni degli obiettivi sulle emissioni di CO2 inizialmente previsti (6 anni fa) nel 2025, farebbe coincidere il target con l'introduzione dello standard Euro 7 (per i veicoli commerciali è previsto dal 2029).

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