La Ferrari più antica del mondo è nascosta in Nuova Zelanda

La Ferrari più antica del mondo è nascosta in Nuova Zelanda

Una Ferrari 166 Inter del 1948, numero di serie 007-S, è di una coppia di anziani che la possiedono da trent'anni

di Redazione

29.07.2024 ( Aggiornata il 29.07.2024 16:14 )

In Nuova Zelanda è nascosta ancora oggi la Ferrari 166 Inter del 1948, l’esemplare più antico ancora in circolazione. Con il numero di serie 007-S, è di proprietà di una coppia di pensionati, Amanda e Philip, che ancora oggi la utilizzano. Si tratta di un esemplare simbolo di un modello iconico della storia di Maranello, con un passato alle spalle degno della più entusiasmante pellicola di Hollywood dedicata ai motori.

Il modello 166 Inter, lanciato nel 1948, vanta un motore V12 di 2 litri, capace di erogare una potenza di 110 CV a 6.500 giri/min. I numeri dispari erano riservati ai modelli stradali, mentre i pari agli esemplari da corsa. Il numero di serie 007-S rappresenta quindi la quarta Ferrari stradale mai realizzata: oggi non esistono più le unità 001-S e 003-S, mentre la 005-S nel Museo Ferrari di Modena.

La Ferrari 166 Inter del 1948 più antica appartiene a due anziani in Nuova Zelanda

La Ferrari 166 Inter del 1948 più antica appartiene a due anziani in Nuova Zelanda

In Nuova Zelanda si trova la Ferrari più antica ancora in circolazione: una Ferrari 166 Inter del 1948. Questo esemplare, numero di serie 007-S, è stato scoperto da alcuni giornalisti durante un tour e appartiene a una coppia di pensionati, Amanda e Philip, che la possiedono da trent'anni

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Da Maranello, a Genova alla Nuova Zelanda

Dal suo arrivo a Genova nel 1949 con il primo proprietario, l'auto ha cambiato diversi proprietari. Nel 1952, Pietro Barbetti la portò alla Mille Miglia, finendo ventesima. L'anno successivo, Henry Bartecchi, capitano dell'esercito americano, la acquistò. Nel 1954, l'auto attraversò l’Atlantico per mano di Bob McKinsey, un avvocato americano che tentò di restaurarla, separando carrozzeria e telaio. Il progetto non fu completato e la carrozzeria fu abbandonata per quasi due anni fino all’arrivo di Thomas Wiggins, che trovò una nuova carrozzeria, questa volta una coupé degli Stabilimenti Farina, ma anche questo restauro si rivelò complesso e i lavori si arenarono per ben 23 anni. Solo nel 1994, Wiggins si arrese definitivamente.

Nel 1997, Amanda e Philip, appassionati ferraristi già possessori di due Ferrari del 1966, riuscirono ad acquistare e restaurare la 166 Inter. Dopo una lunga trattativa, ricevettero il telaio su ruote, il motore e la carrozzeria separata, insieme a numerosi componenti smontati. Il restauro, affidato a una bottega specializzata, fu completato con successo e l’auto fu trasportata a Roma, da dove la coppia proseguì per Maranello per celebrare il Cinquantenario del marchio.

Da allora, la Ferrari 166 Inter 007-S ha percorso oltre 50.000 chilometri, vivendo la sua vita nei paesaggi della Nuova Zelanda.

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